“Nell'amore
non vi è timore;anzi il perfetto Amore scaccia il timore, perchè il
timore suppone il castigo e chi teme non è perfetto nell'Amore. Noi
dobbiamo Amare, perchè Lui per primo ci ha Amati” Prima epistola
di Giovanni cap. 4 vers. 18-19
Un
caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici dell'Opera del Cenacolo
Familiare, da questo primo bimestre 2020
Esso
comprende le seguenti parti
1
Preghiera di don Salvatore Paparo
2 Un
fatto ed un commento sul giorno della memoria
3
Iniziative del Cenacolo nei servizi socio assistenziali
4
Confessione di Fede (Chiesa
presbiteriana del Sudafrica)
5 Riflessione Biblica improntata sulla settimana di
preghiera per l'unità dei cristiani
6 Riproposizione della riflessione Biblica dello scorso
anno
Amatissimo
mio Gesù,
Questo
nuovo anno, avrà un suo valore, solo se partorirà un nuovo modo di
intendere le parole scritte nei Vangeli; in modo da prendere le
stesse come insegnamenti della vita quotidiana. Perchè tu Signore
Gesù hai redento tutti e tutte ed essi formeranno un solo gregge con
Te UNICO PASTORE. Esse sarànno la guida di un Concilio del dialogo,
pensando che tu Gesù eri e sarai Laico. Il Concilio del dialogo con
tutte le fedi presenti nel mondo, mi auguro con l'aiuto dello Spirito
che ha creato il mondo e gli universi, si concluderà con l'unità
delle confessioni cristiane, partendo dalla TUA PAROLA e con
l'adesione ad essa di tutte le fedi ora presenti in un unica chiesa,
nel rispetto delle libertà di intendere la tua Parola e nella
libertà di coscienza di ogni credente.Amen
don Salvatore Paparo
UN FATTO UN COMMENTO
Questo
inizio di anno, ha portato due argomenti da analizzare, il primo è
la giornata della memoria, ovvero dello sterminio del popolo ebraico
da parte del regime nazista, che ha coinvolto anche noi italiani con
le famose leggi antirazziali del 1938; ma purtroppo aveva coinvolto
anche le chiese cristiane che in secoli precedenti, imputarono al
popolo Ebreo la crocefissione di Gesù, cosa assolutamente falsa.
Vorrei fare un po' di chiarezza su questi punti in questo momento
della storia, in cui pare che i movimenti di origine fascista e
nazista stiano riprendendo forza, e come diceva Primo Levi nel suo
libro “Se questo è un uomo” la Shoah
potrebbe ancora ripetersi, se ci dimentichiamo della storia e di chi
è sopravvissuto al terrore, vedi la senatrice Liliana Segre scampata
al massacro, che oggi deve viaggiare sotto scorta, e che dire delle
scritte comparse su muri,sui monumenti intitolati a chi perse la vita
combattendo i nazifascisti e case di gente deportata in quel lontano
1943. Mi è piaciuto quel pastore cattolico che ha scritto sulla
porta della chiesa “qui abita un
ebreo: Gesù”
tutti i pastori delle varie confessioni cristiane avrebbero dovuto
seguire questo esempio, Perchè il Profeta di Nazaret è nato, è
vissuto, ed è morto e resuscitato non come cristiano ma come Ebreo,
ed è inutile, per qualche politico di bassa lega baciare rosari e
crocifissi per far si di ottenere più voti, queste azioni sono
assolutamente patetiche e condannabili. Vorrei qui ricordare, a chi
avesse perso la memoria, di quel che è stato un piccolo ma grande
fatto di storia ricordato da me anche lo scorso anno.
Proprio
nel 1939 una nave battente bandiera tedesca, che trasportava circa
950 Ebrei, comandata da un capitano tedesco antinazista, cercava un
porto sicuro per far sbarcare i profughi, e proprio come oggi, sia le
nazioni europee che gli Stati Uniti che si vantavano e si vantano
della loro grande libertà e democrazia rifiutarono di accogliere
queste povere persone. Finalmente il Belgio e i Paesi Bassi accolsero
questa richiesta di questo testardo e valoroso capitano, purtroppo
molti di questi profughi, circa 300, a causa della guerra e
dell'occupazione tedesca dei paesi che li avevano accolti, finirono
la loro vita nei canpi di sterminio. Non vi sembra care amiche ed
amici del Cenacolo Familiare che le cose, malgrado siano passati
ottant'anni non sono poi di tanto cambiate con i profughi di oggi,
che giungono per trovare pace e lavoro nell'Europa che tanto vanta
di essere la culla del cristianesimo e di avere una democrazia con la
D maiuscola.Fortunatamente le Chiese Cristiane di oggi hanno preso
una posizione a difesa dei più deboli e quindi dei profughi,
accogliendo molti di questi disperati con i corridoi umanitari,,
portando sulla bilancia le Parole di Gesù che sono veramente di
uguaglianza per tutti gli individui al di la del colore della pelle e
della provenienza. L'altra cosa, che vorrei sottolineare è purtroppo
la strage in Germania di un filonazista, che dopo aver ucciso nove
persone ha soppresso la madre e se stesso, e vero che si dice che
questi individui sono “lupi solitari” ma è altrettanto vero, che
alcuni leader politici dell'estrema destra, usano nei loro linguaggi
termini, che nella mente di esaltati possono diventare pericolose,
come il segretario del partito dell'ultra destra germanica, che in
parte ha giustificare lo sterminio del popolo ebraico, inneggiando
anche ai discorsi di Gobels e di Hitler. Forse egli non spara, ma
arma la mano di chi uccide.
r.
Fulvio Crivello
CONFESSIONE DI FEDE
Crediamo
in Dio Padre che ha creato il mondo intero, che riunirà tutte le
cose in Cristo e che vuole che tutti gli uomini e le donne vivano
insieme come fratelli e sorelle in una stessa famiglia
Crediamo
in Dio Figlio, che si è fatto uomo, è morto ed è resuscitato in
gloria riconciliando il mondo intero con Dio, rovesciando tutti i
muri che separano gli umani, tutte le barriere di religione, di
razza, di cultura o di classe per creare l'umanità unita.
Egli è
l'unico Signore che ha autorità su tutto.
Egli
chiama ogni persona e allo stesso tempo la Società la Chiesa e allo
stesso tempo lo Stato alla riconciliazione, all'unità, alla
giustizia e alla libertà.
Crediamo
in Dio Spirito Santo che è la promessa del Regno che viene, che ci
da il potere di annunciare il giudizio di Dio, il suo perdono per le
persone umane e le nazioni, di amare e servire tutti gli umani,
di
lottare per la giustizia e la pace, e di chiamare il mondo intero a
riconoscere qui ed ora il regno di Dio
RIFLESSIONE BIBBLICA
DEL 2019
“Io ho fatto loro
conoscere il Tuo Nome e continuerò a farlo conoscere, affinchè
l'amore con cui Tu mi hai amato sia in essi ed Io in loro”
Ev. di Giovanni
cap.17 vers.26
L'inizio
di ogni anno, care amiche ed amici, ci porta verso la fine di gennaio
la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, ma io dico che
più che l'unità del cristiani si pensa all'unità delle varie
chiese cristiane, di norma nei vari quotidiani del nostro Paese e
non solo, si parla di scambio di pulpiti, di relazioni ad alto
livello, ma si parla poco di quello che si dovrebbe fare per avere
una unica chiesa, sotto un unico Pastore: Gesù Cristo. E' dirò di
più, per tornare al vero cristianesimo, si dovrebbe partire dagli
inizi, ovvero considerare Gesù di Nazaret come un laico, e gli
stessi discepoli e discepole degli ulteriori laici, che non avevano
studiato teologia, ma che prendevano sul serio le parole di Gesù e
che facevano delle parole dei vangeli un insegnamento per la vita di
tutti i giorni, anche nella socialità, perchè quello che aveva
detto Gesù erano delle parole che rivoluzionavano la vita e la
società, annaquate e quasi distrutte dai dogmi e dalle dottrine
della Chiesa.
Il
messaggio di Gesù, che aveva ricevuto vocazione di chiamare le donne
e gli uomini alla comunione con Dio e alla comunione fraterna, la
Chiesa non è rimasta fedele alla consegna ed ha innalzato dei muri,
degli steccati senza lasciare il minimo spazio di apertura e di
dialogo. Le comunità cristiane prima unite e poi con i vari scismi,
hanno bruciato i cosidetti eretici, le streghe, hanno combattuto
feroci guerre con migliaia di morti, dimenticandosi delle parole del
Nazareno “Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi”. Hanno
eretto muraglie di incomprensioni, di diffidenza e di condanna
reciproca fra coloro che dovevano essere sorelle e fratelli in
Cristo, sorde ad ogni voce che si alzasse da una o dall'altra
parte.Il fatto nuovo di questi anni e grazie a persone che credono
fortemente alla possibilità di una Chiesa unità, pur con delle
forme diverse, anche il vescovo di Roma: Francesco,mi sembra, sia uno
dei trascinatori di questo nuovo modo di vedere la chiesa di Gesù.
Noi
vogliamo associarsi a questa intercessione comune a tutte le
confessioni cristiane e lo facciamo con convinzione, ma anche
pensando che per tornare uniti, bisogna partire dalla chiesa
familiare e dalle parole di Gesù di Nazareth, prendendo come guida
con serietà le parole dei Vangeli, che ci invitano ad una chiesa
priva di potere economico, ma ricca di potere spirituale, preghiamo
anche noi del cenacolo familiare, ma dobbiamo anche riflettere,
perchè come è stato detto: la preghiera è la più alta fatica per
la donna e per l'uomo. E questa fatica a me sembra in maniera molto
forte in questa preghiera per l'unità della chiesa. Un teologo di
qualche decennio fa soleva dire:”Noi preghiamo per l'unità quasi
dappertutto, quasi sempre, con la speranza segreta,più o meno
ingenua, che Dio guadagnerà tutte le chiese alla verità della
nostra chiesa”.
Così
può succedere che i cattolici cedano alla tentazione di chiedere a
Dio di convertire i cosidetti “fratelli separati” e di farli
ritornare al grembo della chiesa madre, che sola grazie al magistero
infallibile, possiede la verità della fede. Stessa cosa può
accadere agli Ortodossi che cedano alla tentazione di chiedere a Dio
di chiedere che la sola chiesa rimasta fedele e inalterata dal tempo
degli apostoli sia la loro e quindi....! E possibile anche che le
chiese protestanti cedano alla tentazione di chiedere a Dio ed a Gesù
di riformare tutte le chiese, spogliandole delle sovrastrutture umane
e pagane, facendole ritornare alla semplicità del cristianesimo
primitivo.E' questa care amiche ed amici è una grande tentazione in
ambito dell'unità, perchè prendendo a norma la parabola del Fariseo
al tempio, confidando in se stessi di essere giusti, si tenti di
dire “Ti ringrazio Dio, che la mia chiesa non è come le altre
chiese, corrotte dalla mondanità ed eretiche, abbi pietà delle
altre chiese e trasformale in modo da essere uguali alla mia. Una
preghiera che Dio non potrebbe certo prendere in considerazione ed
esaudirla.
Una
preghiera che voglia avere fondamento è quella fatta a Gesù, che ci
invita ad amarci e dire “che siamo tutti in uno perfetti
nell'unità”. Concludendo questa riflessione sulla preghiera per
l'unità dei cristiani, voglio aggiungere che se le chiese cristiane
vogliono conservare con avidità le proprie strutture, i dogmi, la
dottrina e salvare la propria vita spirituale e teologica, senza
saper cogliere l'allarme che giunge e il disinteresse di questo
inizio di terzo millenio nutre nei loro riguardi, con chiese sempre
più vuote, non si chiamino più chiese cristiane e rinuncino a
pregare per l'unità, perchè la loro preghiera suonerebbe
all'orecchio di Dio solo di ipocrisia.
Perchè
l'unità della chiesa significa anche purificazione della stessa, di
tutte le confessioni cristiane, rinuncia ai propri modi di essere
secolari e alla propria volontà di sopravvivere senza ravvedimento e
profondo mutamento. Unità della chiesa a mio avviso, significa morte
della vecchia chiesa, di tutte le chiese, nella speranza di una
risurrezione nelle forme e nei modi, che nessuna chiesa può
prevedere e che solo Cristo conosce. Unità della chiesa significa
miracolo dello Spirito Santo, che venga a soffiare su tutte le
nostre istituzioni religiose per fare una chiesa nuova, e solo in
questo modo Dio può dare alla nuova chiesa il dono dell'unità,
secondo la promessa di Gesù “ Esse
ascolteranno la mia voce e vi sarà un solo gregge, un solo pastore”
Così
il mondo, vedendo la chiesa ritornata presente e viva in mezzo a
donne e uomini, creda al suo messaggio. Solo allora, possiamo
veramente pregare, e solo allora possiamo prendere sul serio questa
preghiera, chiedendo a Dio di esaudirla come Lui vorrà e come a Lui
piacerà e non come noi vorremmo e come a noi piacerebbe esaudisse le
nostre preghiere. Pregare vuol dire: (ecco perchè si dice che
pregare è fatica ardua) “Non la mia,
ma la Tua volontà sia fatta”
r. Fulvio
Crivello
RIFLESSIONE BIBBLICA
2020
Poichè dicono, ma non
fanno. Legano pesi opprimenti, difficili a portarsi, e li impongono
sulle spalle degli uomini (donne),ma essi non li vogliono spostare
neppure con un dito. Fanno tutto per essere visti.Infatti fanno
sempre più larghe le loro filatterie e più lunghe le frange; amano
i primi posti nei banchetti e le prime file nelle sinagoghe; amano
essere salutati nelle piazze ed essere chiamate Rabbi (Maestro)
Ev.
di Matteo cap 23 v. 4-7
Gesù
di Nazaret ha spesso prese di posizioni anticlericali e
antigerarchiche, egli stesso chiede in questi versetti, che oggi
commentiamo con l'aiuto dello Spirito Santo, ai suoi discepoli/e e
seguaci di resistere alla tentazione di trasformare il movimento da
Lui creato, in uno, con dei capi, dei sovraintendenti, dei maestri.
Certo le parole che troviamo nel Vangelo di Matteo come in ogni altro
scritto del nuovo testamento sono state elaborate, in quanto i
vangeli, compreso quello di Matteo sono state scritte dopo molto anni
dalla morte di Gesù, ma indubbiamente il significato di queste
parole sono ascrivibili proprio al profeta di Nazaret e quindi sono
l'eco del pensiero di Gesù. Gesù diceva e ci dice “non
fatevi chiamare rabbi /maestro) perchè uno solo è il vostro maestro
e voi siete tutti fratelli(sorelle)”
Nelle comunità nate all'ora e anche nelle chiese cristiane di oggi,
nessuno ha il possesso del suo insegnamento, nessuno può
sottomettere un fratello o una sorella dottrinalmente. Nel movimento
voluto da Gesù, nessuno deve essere padre, maestro e sopratutto
nessuno deve imporsi dall'alto sugli altri. Qualsiasi titolo che
imponga superiorità va contro la fraternità. Nel corso di quasi
duemila anni poche esortazioni evangeliche sono state ignorate e
disubbidite dalla quasi totalità (tolto di poche eccezioni) dalla
chiesa cristiana. Anche oggi si vive in flagrante contraddizione del
vangelo. Sono tanti i titoli, prerogative, onori, essere chiamati:
eccellenze, che troviamo in buona parte nelle chiese cristiane, non
sempre è facile vivere la fraternità. Gesù volle fondare il
movimento che dopo divenne chiesa cristiana in cui non ci fossero
quelli che siedono in cattedra ed altri che ascoltano, ma fratelli e
sorelle uguali e solidali; inutile pensare anche in una settimana di
preghiera per l'unità dei cristiani di usare termini come servizio e
fratelli e sorelle nella liturgia ecc. Non è questione di linguaggi
e di termini, ma uno spirito nuovo tenendo ben presente le parole del
vangelo. Non dobbiamo dimenticare che le parole dette da Gesù si
rivolgevano sia ai capi politici che ai capi religiosi, esse non
hanno perso di attualità neanche oggi; il popolo continua ad
ascoltare i capi che “dicono ma non fanno” difensori dell'ordine,
incapaci di mettere ordine nella lor vita disordinata, proclamatori
di giustizia, riformatori incapaci di trasformare e riformare la
propria vita ecc. ma il testo ci ricorda anche che l'invettiva si
rivolgeva in modo diretto anche ai capi religiosi. Anche oggi nelle
chiese cristiane questo pericolo esiste, spesso sorgono maestri di
morale, di ortodossia, che più che amare, come ha detto Gesù,
giudicano. Le chiese hanno bisogno più che mai ed anche la nostra
società, di maestri di vita che ci portino all'essenziale del
messaggio di Gesù e lo mettano in pratica e si possa portare a
compimento quella trasformazione sociale che il profeta di Nazaret
quasi duemila anni fa annunciò, questa e la preghiera per la
settimana dell'unità dei cristiani che il Cenacolo Familiare fa allo
Spirito Santo. Care amiche ed amici le Chiese Cristiane dovranno
risvegliare la loro fiducia e liberarsi da dogmi e dottrine che
impediscono di infondere, speranza nella società attuale e ritornare
alle origini del Movimento Cristiano mettendo in pratica le parole di
Gesù.
r.
Fulvio Crivello
PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO
Signore, Vieni tu stesso
in mezzo a noi! Risvegliaci! Dacci la tua Luce! Sii il nostro maestro
e consolatore! Parla tu stesso a ciascuno di noi in modo che ognuno
intenda esattamente ciò di cui ha bisogno e che può aiutarlo. Che
la tua bontà sia in ogni luogo. Preservaci dall'ipocrisia,
dall'errore, dalla noia e dalla distrazione. Da a tutti noi, la
conoscenza e la speranza, una testimonianza chiara e dei cuori pieni
di gioia per il dono del tuo Spirito Santo.
Karl Barth
BENEDIZIONE
IL
SIGNORE CI BENEDICA E CI GUARDI; IL SIGNORE FACCIA RIPLENDERE IL SUO
VOLTO SOPRA DI NOI E CI SIA PROPIZIO; IL SIGNORE VOLGA VERSO DI NOI
IL SUO VOLTO E CI DIA LA PACE. AMEN