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29 ago 2013

AMATISSIMO PAPA FRANCESCO

AMATISSIMO PAPA FRANCESCO, CON TANTA FIDUCIA, T’INVIO LA MIA FILIALE LETTERA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA, REGINA DELLA PACE Cuore Immacolato di Maria Santissima, il tuo cuore materno pensa ed agisce sempre per il migliore bene di noi tuoi figlioli e di noi tue figliole. Oggi, 13 luglio 2013, ricorre il novantaseiesimo anniversario della tua più importante Apparizione a Fatima, avvenuta nel 1917. In quella Apparizione, ai tre pastorelli hai profetizzato che la prima guerra mondiale stava per finire; ma hai profetizzato anche che, a causa dei gravi peccati degli uomini, ci sarebbe stata la seconda guerra mondiale più tremenda e disastrosa della prima. Purtroppo, l’abbiamo vissuta dal 1939 al 1945: in essa le due creature del diavolo, il nazismo e il comunismo, si contesero il dominio del mondo intero. Questi due flagelli ormai non esistono più, e noi tuoi figlioli siamo in attesa che si realizzi la profezia che hai fatto a conclusione della tua apparizione a Fatima, il 13 luglio 1917: “ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’ E IL MONDO AVRA’ UN PERIODO DI PACE”. SARA’ IL LUNGHISSIMO PERIODO DI PACE E DI BENESSERE MONDIALI MESSIANICI CHE, GRADUALMENTE, PREPARERA’ “ICIELI NUOVI E LA TERRA NUOVA”. Cuore Immacolato di Maria, nostra comune mamma, dal 1981, dopo l’attentato al papa Giovanni Paolo II, preparato ed eseguito dal diavolo e dai suoi figli tramite Alì Agca, ma da te miracolosamernte sventato, hai iniziato le tue Apparizioni a Medjugorje che tuttora perdurano. Lo scopo delle tue Apparizioni a Medjugorje lo hai manifistato tu stessa ed è confortante: “PORTARE A COMPIMENTO CIO’ CHE HAI INIZIATO A FATIMA”. Quindi tu, con la tua azione materna riuscirai a porre fine a tutte le guerre fratricide e a iniziare LA PACE MONDIALE MESSIANICA, profetizzata dagli angeli sulla grotta di Betlem: “PACE IN TERRA AGLI UOMNI CHE DIO AMA”. Mamma, mancano solo quattro anni al centesimo anniversario delle tue Apparizioni a Fatima. Sono sicuro che in questi quattro anni ci farai testimoni oculari di tante meraviglie per portare a termine la stupenda meta che ti sei prefisso. Io spero che tutti i tuoi figlioli e tutte le tue figliole accoglieremo il tuo pressante invito a convertirci ad una vita di perfetto amore fraterno: solo così, infatti, possiamo esserti di aiuto nella tua grande impresa che segnerà anche l’inizio DELL’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO; REDENTA DA GESU’, UNICO SALVATORE DEL MONDO, CON LA TUA SINGOLARE COOPERAZIONE. Il tuo piccolo figliolo Sac Salvatore Paparo Cintano 13 luglio 2013

21 ago 2013

Amatissimo Papa FRANCESCO

ti trascrivo quanto ho scritto il 22.8. 2008 XXI DOMENICA DURANTE L’ANNO OMELIA Il brano evangelico di oggi ci parla della professione di Fede di Pietro: “TU SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DEL DIO VIVENTE”, e l’elezione di Pietro a Primo Papa: “TU SEI PIETRO E SU QUESTA PIETRA EDIFICHERO’ LA MIA CHIESA”. Per comprendere chi è il Papa, dobbiamo ricordare il dialogo tra Gesù e Pietro che si è svolto dopo la Risurrezione sulla spiaggia del lago di Tiberiade: “Simone di Giovanni, mi ami tu più di costoro?” “Signore, tu lo sai che ti voglio bene”. “Pasci i miei agnelli”. Gesù gli disse per la seconda volta: “Signore di Giovanni, mi ami?”. “Sì, Signore, tu sai che ti voglio bene”. “Pasci le mie pecore”. Gesù gli domandò per la terza volta : ”Simone di Giovanni, mi ami?”. Pietro si rattristò che Gesù gli avesse chiesto per la terza volta:”Mi ami?”. Evidentemente in quel momento Pietro si ricordò che nella notte del Giovedi Santo aveva rinnegato Gesù per tre volte. Pietro, però, era un convertito, e con umiltà e slancio rispose a Gesù: “SIGNORE, TU SAI TUTTO, TU SAI CHE TI VOGLIO BENE”. E Gesù confermò Pietro nella sua missione: “PASCI LE MIE PECORE”. Il Papa, dunque, è colui che insieme a Gesù edifica la Chiesa amando come Gesù, e l’amore è servizio: “IO NON SONO VENUTO NEL MONDO PER ESSERE SERVITO, MA PER SERVIRE”. Servire significa donarsi agli altri, fare del bene agli altri: “IO SONO VENUTO PER SERVIRE ED OFFRIO LA MIA VITA IN RISCATTO DI TUTTI”. Un altro aspetto dell’amore è questo: chi ama non giudica l’operato degli altri, NON CONDANNA, e Gesù si pone a nostro modello: “IO NON SONO VENUTO NEL MONDO PER CONDANNARLO, MA PER SALVARLO”. A questo punto possiamo dire: IL PAPA E’ COLUI CHE CONFERMA I CRISTIANI NELLA FEDE, secondo le parole dette da Gesù a San Pietro: “SIMONE, IO HO PREGATO PER TE PERCHE’ LA TUA FEDE NON VENGA MENO. E TU, UNA VOLTA CONVERTITO, CONFERMA I TUOI FRATELLI”. Il Papa soprattutto deve esercitare l’amore fraterno con la stessa perfezione con cui lo esercitò Gesù di modo che i cristiani siano spinti ad imitarlo e così riescano a vincere le loro divisioni, ricompongano la loro unità e finalmente convincano tutti gli uomini che Gesù è L’UNICO SALVATORE DEL MONDO, LO RICONOSCANO E LO ACCETTINO COME TALE NELLA LORO VITA. SI REALIZZERA’ ALLORA LA PROFEZIA DI GESU’ ESPRESSA, IN FORMA DI PREGHIERA, AL PADRE CELESTE DURANTE L’ULTIMA CENA: “PADRE, CHE I MIEI DISCEPOLI SIANO UNA SOLA COSA COME IO E TU SIAMO UNA SOLA COSA. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU MI HAI MANDATO”. Dal 1958 al 1963 abbiamo avuto un uomo mandato da Dio il cui nome era Giovanni, abbiamo avuto il grande dono di Dio nella persona del Papa Giovanni XXIII. Papa Giovanni manifestò in SE’ L’AMORE MISERICORDIOSO DEL PADRE CELESTE. Per questo motivo lo amò tutto il mondo: cristiani e non cristiani, credenti e non credenti. Lo amò e lo stimò perfino Kruscev, il presidente dell’Unione Sovietica. Questo permise al Papa di salvare l’umanità dalla guerra atomica che avrebbe recato ovunque distruzione e morte. Vi ricordo brevemente il fatto. Nella seconda metà di ottobre del 1962 i Sovietici cercarono di installare 42 missili nucleari nell’isola di Cuba per colpire a sorpresa gli Stati Uniti. Gli Stai Uniti vennero a conoscenza del pericolo e il Presidente Kennedy intervenne con otto portaerei e sessantotto squadriglie di aerei per intercettare venticinque navi mercantili cariche di missili nucleari dirette verso Cuba. La guerra nucleare era imminente. Allora intervenne Papa Giovanni XXIII: scrisse un messaggio diretto a Kennedy e a Kruscev in cui cui chiedeva di evitare al mondo la catastrofe. Kruscev accettò e le navi sovietiche tornarono alle loro sedi: la pace era salva. Perché Kruscev il presidente dell’Unione Sovietica accettò l’invito del Papa? Il motivo ce lo indicò lo stesso Kruscev: “RISPETTO A QUELLO CHE PAPA GIOVANNI HA FATTO PER LA PACE, IL SUO INTERVENTO E’ STATO UN INTERVENTO UMANITARIO CHE SARA’ RICORDATO NELLA STORIA. IL PAPA E IO POSSIAMO ESSERE DIVERGENTI SU MOLTE QUESTIONI, MA SIAMO UNITI NEL DESIDERIO DELLA PACE”. POSSA IL SIGNORE DONARCI UN ALTRO PAPA CHE PORTI A COMPIMENTO LA MISSIONE DEL PAPA GIOVANNI XXIII. Allora si realizzerà la profezia che la Madonna ci ha fatto a Fatima nel 1917: “ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’, E IL MONDO AVRA’ UN PERIODO DI PACE”. SARA’ IL REGNO DI DIO IN QUESTA TERRA, IL LUNGHISSIMO PERIODO IN CUI GLI UOMINI VIVRANNO SECONDO IL MESSAGGIO EVANGELICO DELL’AMORE E SI COMPORTERANNO DA VERI FIGLI DEL PADRE CELESTE E DA VERI FRATELLI TRA DI LORO. Sac. Salvatore Paparo Cintano 22 agosto 2008 Festa di Maria Regina del mondo e della Pace. Amatissimo Papa Francesco, io sono sicuro tu sei l’uomo mandato da Dio per portare a compimento la missione del Papa Giovanni XXIII: REALIZZARE LA PACE MONDIALE MESSIANICA. Perché ciò avvenga, però, è neecssario che tu indica e celebri IL CONCILIO ECUMENICO VATICANO III. Te ne prego, NON TARDARE A COMPIERE QUEST’ATTO DI CORAGGIO E SOPRATTUTTO DI FEDE. Sono il tuo umile fratello sacerdote Salvatore Paparo

19 ago 2013

SONO VENUTO A GETTARE FUOCO SULLA TERRA

XX DOMENICA PER ANNUM C 18 agosto 2013 OMELIA Le parole di Gesù con le quali si apre il brano evangelico di oggi: “SONO VENUTO A GETTARE FUOCO SULLA TERRA”, hanno il seguente significato: sono venuto sulla terra per riaccendere il fuoco dell’amore che voi avete spento con il vostro egoismo. Certo, Gesù sapeva benissimo che noi uomini avremmo opposto resistenza al suo invito a convertirci dall’egoismo all’amore; ma Gesù che è l’Amore, e l’amore è più forte della morte, per la nostra conversione ha accettato l’umiliante morte che gli abbiamo inflitto, senza ragione. Per questo motivo, subito dopo aver pronunciato le suddette parole, ha continuato a parlare così: “HO UN BATTESIMO NEL QUALE SARO’ BATTEZZATO. E COME SONO ANGOSCIATO, FINCHE’ NON SIA COMPIUTO”. Qui battesimo significa morte violenta, morte con spargimento di sangue. Gesù desiderò ardentemente che il suo battesimo si compisse presto, e l’attesa gli causò somma angoscia, angoscia che anche noi, parzialmente, esperimentiamo quando desideriamo un nostro bene che tarda a venire. Dobbiamo precisare, però, che Gesù non desiderò ardentemente la morte considerata in se stessa: la morte in se stessa, infatti, è un grande male e nessuno può desiderarla. Se Gesù la desiderò ardentemente è perché sapeva che accettando la sua morte per noi, noi ci saremmo convertiti dall’egoismo che è l’amore disordinato di noi stessi che danneggia gli altri, al vero amore che è dono di noi stessi agli altri per renderli felici. Gesù profetizzò: “QUANDO SARO’ INNALZATO DA TERRA (cioè quando sarò crocifisso), ATTIRERO’ TUTTI A ME”. NELLA PROSSIMA ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE PER CUI E’ NECESSARIO CHE PAPA FRANCESCO INDICA E CELEBRI IL CONCILIO ECUMENICO VATICANO III, IN CUI DARANNO IL LORO CONTRIBUTO POSITIVO TUTTI GLI UOMINI E TUTTE LE DONNE DI BUONA VOLONTA’, IL MONDO INTERO SI CONVERTIRA’ ALL’AMORE E IN CONSEGUENZA A GESU’, UNICO SUO SALVATORE. SI REALIZZERA’ FINALMENTE IL LUNGHISSIMO PERIODO DI PACE E DI BENESSERE MONDIALI MESSIANICI CHE, GRADUALMENTE, PREPARERA’ “I CIELI NUOVI E LA TERRA NUOVA”. Sac. Salvatore Paparo

18 ago 2013

Cintano 15 agosto 2013 FESTA DELL'ASSUNTA

PREDICA Iniziamo la predica sull'Assunta ricordando la profezia che Maria Santissima fece su se stessa, rispondendo alla cugina santa Elisabetta che l'aveva elogiata perchè Dio l'aveva scelta a Madre di Gesù: "D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata, perchè l'Onnipotente ha fatto in me grandi cose". Dopo duemila anni, noi, con gioia, possiamo testimoniare che realmente tutte le generazioni hanno proclamato beata Maria Sanitissima. Anche la nostra generazione, anche noi proclamiamo Maria beata: " Tu, o Maria, sei beata perchè l'Onnipptente ha fatto in te grandi cose". Il privilegio dell'Assunzione che oggi festeggiamo è il culmine di tanti altri privilegi mariani e li corona tutti. Ma lasciamoci guidare dalla prima lettura biblica. L'evangelista san Giovanni, esiliato per la fede nell'isola di Patmos, ebbe varie visioni profetiche e ce le tramandò con un libro intitolato "Apocalisse ". Fra l'altro, l'apostolo vide in Cielo un segno grandioso: vide una donna, vestita di sole, prossima al parto; vide anche un drago rosso che si pose di fronte alla donna partoriente con l'intento di divorare il bamibino non appena fosse nato. La donna partorì un maschietto, ma il drago rimase deluso nel suo proposito infanticida perchè Dio mise immediatamente in salvo e la donna e il bamibino. Non ci riesce difficile scorgere Gesù nel figlio partorito, Maria Santissima nella puerpera e il demonio nel drago. La visione ci ricorda quanto avvenne nell'Eden. Come sappiamo, Dio ci creò per la vita e non per la morte. Ma il demonio, per invidia, riuscì a far peccare i nostri progenitori Adamo ed Eva. Essi non si fidarono di Dio che li aveva ammoniti severamente: "Se peccherete, morirete!". Si fidarono, invece, del demonio bugiardo: "Se disubbiderete a Dio, voi non morirete, ma continuerete a vivere". Adamo ed Eva peccarono, e con il loro peccato entrò nel mondo la morte. Per nostra fortuna intervenne la misericordia di Dio. Dio, infatti, disingannò immediatamente il demonio profetizzandogli che un altro Adamo, Gesù, e un'altra Eva, Maria, lo avrebbero vinto: "Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti schiaccerà il capo, e tu, invano, lo insidierai al calcagno". Il primo Adamo, dunque, e la prima Eva, peccando, ci tolsero la vita e ci diedero la morte; il secondo Adamo e la seconda Eva, ubbidendo al Padre Celeste, distrussero la nostra morte e ci ridiedero la vita. Precisiamo: Gesù accettò liberamente la morte in croce; ma l'accettò per vincerla: infatti, risuscitò dopo tre giorni. Anche Maria Santissima morì. Dopo alcuni giorni, però, risuscitò come Gesù, e adesso, insieme a Gesù, è in Paradiso in anima e corpo glorificati. Noi moriremo; il nostro corpo si decomporrà e si ridurrà ad un pugno di cenere. Esso risusciterà alla fine dei tempi, e noi, con tutto il Corpo Mistico, in anima e corpo glorificati, inizieremo a vivere la nostra eternità felice. Come comcludere? Nel giorno dell'Assunta dobbiamo, innanzi tutto, rallegrarci con Maria Santissima perchè è nella gioia in anima e corpo glorificati. Nello stesso tempo, però, dobbiamo ascoltare il suo messaggio materno. Esso ci viene illustrato molto bene da un fatto che leggiamo nel secondo libro dei Maccabei: il re Antioco fece torturare e uccidere sette fratelli perchè intendevano restare fedeli alle leggi di Dio. Tutti accetttarono con fortezza la morte, sicuri che Dio li avrebbe risuscitati. Ma chi rriuscì ad infondere loro questa certezza e questa fortezza? La mamma. Mentre essi sofffrivano fra le torture, essa ripeteva loro: "Siate forti... il Creatore del mondo, per la sua misericordia, vi risusciterà, perchè voi, ora, per amore suo, non vi curate di voi stessi. Accettate la morte perchè solo così nel giorno della risurrezione, io vi riavrò tutti". E' quanto Maria Santissima, Assunta in Clielo, oggi ci ripete: "Figli miei, mantenetevi fedeli alle leggi di Dio; e se per questa vostra fedeltà dovete soffrire, siate forti, perchè solo così alla risurrezione dei corpi vi potrò avere tutti con me". Sac. Salvatore Paparo

11 ago 2013

FESTA DEL SANTUARIO DI PIOVA

Cintano 5-11 agosto 2013 OMELIA Nel secolo scorso ci fu un uomo mandato da Dio il cui nome è Papa Giovanni XXIII. Egli iniziò la Seconda Pentecoste: non più condanna del mondo, MA MISERICORDIA. Così il mondo avrebbe compreso l’amore di Dio e si sarebbe convertito a Gesù suo Unico Salvatore. Il Concilio Vaticano II, voluto dal Papa Giovanni XXIII, pose le solide fondamenta per realizzare la Pace e il Benessere Mondiali Messianici e per preparare, gradualmente, i Cieli Nuovi e la Terra Nuova. Purtroppo, però, i Papi successori del Papa Giovanni XXIII, pur essendo stati grandi Papi, pur avendo grandi meriti per l’avvento del Regno di Dio, non si sono adeguati allo spirito del Concilio Vaticano II, e hanno ripreso a condannare il mondo, i loro figli migliori, i teologi più illuminati. Ora lo Spirito Santo ci ha dato il dono di Papa Francesco che testimonia LA MISERICORDIA DEL PADRE CELESTE e che ha iniziato l’indispensabile riforma della Chiesa di Gesù, riforma necessaria perché la Chiesa di Gesù si spogli di ogni ricchezza, di ogni dominio sulle persone, e diventi povera, amica degli ultimi e dei poveri. Papa Francesco ha la missione di indire e di celebrare il Concilio Ecumenico Vaticano III che metterà le solide fondamenta perché si realizzino le seguenti profezie: “PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA”. “PADRE, CHE SIANO UNA SOLA COSA COME IO E TU SIAMO UNA SOLA COSA. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU MI HAI MANDATO”. “HO ALTRE PECORE CHE NON SONO IN QUESTO GREGGE. DEVO GUIDARE ANCH’ESSE. ASCOLTERANNO LA MIA VOCE E DIVENTERANNO UN SOLO GREGGE CON UN SOLO PASTORE”. A questo punto desidero sottolineare che l’Età Aurea della Redenzione, ormai prossima, sarà fondata sulla santità della famiglia. Per comprendere la famiglia dobbiamo partire da Dio; e precisamente dalla definizione che San Giovanni Evangelista dà di Lui: “DIO E’ AMORE”. In quanto Amore Dio non è un solitario, ma UNA FAMIGLIA TRINITARIA FELICISSIMA COMPOSTA DA DIO PADRE, DA DIO FIGLIO, DA DIO SPIRITO SANTO. Le quattro caratteristiche dell’AMORE: DONO, RICAMBIO DEL DONO, UNIONE, FELICITA’ SI REALIZZANO , IN SOMMO GRADO, NELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO: DONO: il Padre dona tutta la sua vita al Figlio e lo genera. RICAMBIO DEL DONO: il Figlio si ridona al Padre cosicchè Gesù, il Figlio Unigenito del Padre, fattosi UOMO, potè affermare: “PADRE, TUTTO CIO’ CHE E’ TUO, E’ MIO; TUTTO CIO’ CHE E’ MIO, E’ TUO”. UNIONE: lo Spirito Santo che e’ L’AMORE PERSONIFICATO, UNISCE IN SE’ il Padre (DONO) al Figlio (RICAMBIO DEL DONO) e il Figlio al Padre per cui abbiamo UN SOLO DIO IN TRE PERSONE. FELICITA’ : noi siamo felici quando possediamo UN BENE; siamo più felici quando possediamo PIU’ BENI. Per esempio, siamo felici se abbiamo gli occhi sani; siamo più felici se oltre ad avere gli occhi sani, abbiamo anche un udito sano. Ebbene, poiché LE TRE PERSONE DIVINE POSSEGGONO TUTTI I BENI IN SOMMO GRADO, ESSE SONO FELICISSIME, SONO LA FELICITA’. La Famiglia Trinitaria di Dio, non aveva bisogno di nessuno per essere felice, ma poichè è Amore e l’Amore si comunica per rendere felici altri, decise di creare L’UOMO E LO CREO’ FAMIGLIA A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA. Vediamo come la famiglia umana è immagine della Famiglia Trinitaria di Dio. LA PRIMA PERSONA DELLA FAMIGLIA DIVINA E’ INSIEME SPOSO E PADRE, SPOSA E MADRE. Nella famiglia umana dona le sue qualità DI SPOSO E DI PADRE ALL’UOMO; dona le sue qualità DI SPOSA E DI MADRE ALLA DONNA. LA SECONDA PERSONA DELLA FAMIGLIA DIVINA E’ INSIEME FIGLIO E FIGLIA. Nella famiglia umana, pertanto, la sua immagine non è solo il figlio ma il figlio e la figlia insieme. LA TERZA PERSONA DELLA FAMIGLIA DIVINA, LO SPIRITO SANTO, E’ L’AMORE CHE UNISCE IN SE’ LE TRE PERSONE DIVINE E LE RENDE FELICI. Nella famiglia umana l’immagine dello Spirito Santo è l’amore che unisce i suoi vari membri che la compongono. Da ciò comprendiamo che una famiglia in cui gli sposi si vogliono bene, i genitori vogliono bene ai figli e alle figlie, i figli e le figlie vogliono bene ai genitori e si vogliono bene tra di loro, E’ UNA FAMIGLIA UNITA E FELICE; mentre una famiglia in cui i membri che la compongono non si vogliono bene E’ UNA FAMIGLIA DIVISA E INFELICE. IN CONCLUSIONE, CIASCUNO DI NOI S’IMPEGNI AD ESSERE ARTEFICE DI AMORE, DI UNIONE E DI FELICITA’ NEL SENO DELLA PROPRIA FAMIGLIA. AFFIDIAMO TUTTE LE FAMIGLIE A MARIA SANTISSIMA, PERFETTO MODELLO DI SPOSA E DI MAMMA. Sac. Salvatore Paparo

7 ago 2013

GESU’ E LA RICCHEZZA

XVIII DOMENICA PER ANNUM 4 agosto 2013 C OMELIA Gesù conobbe in Galilea una grave crisi socio-economica. Mentre nelle città cresceva la ricchezza, nei villaggi aumentavano la fame e la miseria. I contadini, molto sfruttati, restavano senza terra e i proprietari terrieri costruivano magazzini sempre più grandi. Che ne pensava Gesù? Ne parlò molto chiaramente nella parabola del ricco stolto su cui si sofferma il brano evangelico di oggi. Un ricco proprietario terriero fa un raccolto abbondante, eccezionale. Si chiede una sola cosa: “Che fare?”. Prende subito questa decisione: demolirà i suoi magazzini, ne costruerà altri più grandi e vi raccolglierà tutto il suo grano e i suoi beni. Poi dirà a se stesso: “Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni. Riposati, mangia, bevi e divertiti”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa morirai, e quello che hai preparato, di chi sarà?”. Gesù, dice apertamente che i ricchi accumulando sempre più beni, diventano sempre più ricchi, e che i poveri sfruttati dai ricchi diventano sempre più poveri. I ricchi, dice ancora Gesù, sono degli sciocchi perché distruggono la vita dei poveri, ma non sono capaci di conservare la propria vita. Anche loro muoiono, anche loro, dopo la morte, devono lasciare ogni cosa in questa terra. In terzo luogo Gesù ci dice che la ricchezza è sempre disonesta perché è stata ammassata in modo disonesto, e perché i possessori la godono senza condividerla con i poveri e i sofferenti. Gesù, infine ci dice che i ricchi non sono in grado di accogliere il Regno di Dio e la sua Giustizia: “NESSUNO PUO’ SERVIRE DUE PADRONI” “NON POTETE SERVIRE DIO E LA RICCHEZZA”. Dovete scegliere: o Dio o la ricchezza, non ci sono alternative. Se, infatti, uno vive soggiogato dalla ricchezza, pensando solo ad accumulare beni per sé, non può servire Dio che vuole una vita più giusta e degna per tutti, a partire dagli ultimi, dai più poveri. Gesù continua a ripetere anche ai nostri giorni: “NON POTETE SERVIRE DIO E LA RICCHEZZA”. Non potete essere fedeli a Dio che è il Padre di tutti se trattate da schiavi i suoi figlioli. Desidero concludere con questo rilievo: noi, forse, possediamo poche cose materiali, ma, forse, siamo attaccati ad esse con cuore di ricchi: ciò avviene quando ci troviamo dinanzi ad un povero o ad un sofferente che possiamo aiutare, anche se con una ragionevole nostra privazione, ed invece, decidiamo di non aiutarlo, conservando così , gelosamente, solo per noi quanto possediamo. Sac. Salvatore Paparo