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10 apr 2020

PASQUA 2020

“CHI NON AMA. NON HA CONOSCIUTO DIO, POICHE' DIO E' AMORE”

I lett. Di Giovanni cap. 4 v. 8


Quest'anno care Amiche ed Amici del Cenacolo Familiare, e un anno ed una Pasqua diversa da quella degli anni scorsi. Stiamo vivendo un periodo difficile complicato, un tempo che ci dovrebbe far cambiare il vivere di questa vita, riportando, se mai l'ho abbiamo avuto, una fratellanza e solidarietà a noi sconosciuta, quella che Gesù ben conosceva e ci aveva detto di portare la Buona Novella a tutti gli esseri viventi, senza colore di pelle e di religioni. Una Buona Novella che noi non abbiamo saputo illustrare e vivere, anche con il movimento che Lui aveva fondato, che più tardi si trasformò in Chiesa, non è stata capace di suscitare quel trasporto e viva fede delle prime comunità, ci siamo adagiati nella tradizione e siamo diventati cristiani molto tiepidi. Questo non è stato per tutti, ma certo che la maggioranza dei cristiani ha vissuto e vive lontano dal messaggio di Gesù di Nazaret. Speriamo che questa epidemia, che ha già segnato con molti lutti l'intero mondo, possa far si che il messaggio di Gesù, possa riprendere vita e quello che è narrato nel Nuovo Testamento possa portare l'Essere Umano al primo posto della scala dei valori, una serena Pasqua a tutti.

r. Fulvio Crivello


PREGHIERA PER LA PASQUA DI DON SALVATORE PAPARO

La verità, infatti, si fa strada da sola, là dove c'è l'amore, perché dove c'è l'amore, c'è lo Spirito Santo che è verità, che comunica verità:
LO SPIRITO SANTO VI CONDURRA' A TUTTA LA VERITA'”
Gesù, quanto ho detto sulla Chiesa Cattolica, vale anche per le altre Chiese Cristiane, vale anche per le Chiese non Cristiane, come pure per tutte le persone rette di cuore.
E' necessario radunare tutti coloro che sono aperti al dialogo perchè tutti siamo redenti da te SIGNORE, e quindi siamo sotto l'azione dello Spirito Santo che ci condurrà a tutta la verità. Allo scopo è indispensabile e improcastinabile un Concilio Ecumenico per riportare l'unità della Chiesa . In modo che si realizzerà la profezia del Nazareno “Ci sarà un solo gregge (quasi la totalità degli esseri umani) e un solo Pastore, Tu, o Gesù.

Don Salvatore Paparo



RIFLESSIONE BIBBLICA


SUL CAMMINO DI EMMAUS

In quel medesimo giorno, due dei discepoli si trovarono in cammino verso un villaggio, chiamato Emmaus, distante circa sette miglia da Gerusalemme, e discorrevano fra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre parlavano e discutevano, Gesù si avvicinò e si mise a camminare con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.Egli disse a loro”Che discorsi sono questi che vi scambiate l'un l'altro, cammin facendo” Si fermarono tristi. Uno di loro chiamato Cleopa, gli disse......................
Allora egli disse a loro: O stolti e tardi di cuore a credere quello che hanno detto i profeti! Non doveva forse il Messia patire tutto questo ed entrare nella sua gloria? E cominciando da Mosè ed a tutti i profeti spiegò loro quanto lo riguardava in tutte le scritture. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece finta di proseguire. Ma essi lo costrinsero a fermarsi, dicendo: “resta con noi, perchè si fa sera ed il sole ormai tramonta” Egli entrò per rimanere con loro. Or avvenne che mentre si trovava a tavola con loro prese il pane, pronunciò la benedizione e lo distribuì loro. Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero.

Ev. di Luca cap 24 v 12-18 e 25-31

Questo racconto, in cui Gesù cammina con i due discepoli sulla strada per Emmaus è uno, secondo me, dei più incisivi ed anche quello che più ci coinvolge, ed è anche il più straordinario perché ci coinvolge direttamente. E vero che i vangeli sono stati scritti dopo molti anni dalla morte e resurrezione di Gesù, ed hanno come in questo racconto dei motivi teologici e di predicazione, ma indubbiamente ci sono nel loro interno delle parole, sia del profeta di Nazaret, o delle persone, uomini e donne che l'ho avevano conosciuto ed avevano vissuto una parte di vita con Lui. Care sorelle e fratelli in Cristo e care amiche ed amici perché questo brano ci coinvolge direttamente come ho detto sopra; perchè di questi due discepoli, il brano ci narra solo il nome di uno di loro, Cleopa, mentre l'altro siamo noi, donne e uomini di allora, ma anche donne e uomini di oggi. Sulla via di Emmaus ci sono due discepoli, camminano pensando alle cose che Gesù aveva dette, ma sono tristi, non hanno più una meta, ne un obiettivo, Sembra quasi che Gesù sia scomparso o sia solo un lontano ricordo, e quando egli si avvicina a loro, i loro occhi sono impediti dal vederlo e riconoscerlo, come spesso succede a noi, non riusciamo a vederlo anche per noi è un ricordo lontano. Apparentemente, a questi due discepoli non manca niente, conoscono le Sacre Scritture come noi conosciamo il Nuovo Testamento, ma questo a pensarci bene non serve a nulla. Hanno ascoltato in Galilea il messaggio di Gesù, hanno aderito al suo movimento, come noi abbiamo ascoltato i vari brani predicati nelle varie chiese le domeniche o nelle grandi feste cristiane. Ma spesso ci manca il contatto personale con Gesù, come mancava anche nella strada per Emmaus ai due discepoli, un Gesù vivo ben presente nelle nostre vite
Perchè tanta mediocrità e delusione fra noi? Perché tanta indifferenza e abitudine e tradizione? Si predica di continuo nelle varie confessioni cristiane, si scrivono anche delle splendide encicliche, ci sono vari studi su Gesù, i teologi si sprecano in commentari anche profondi sulla figura di Gesù. Purtroppo non basta celebrare culti o messe, ne leggere testi biblici per far parlare Gesù vivente. Il racconto che oggi abbiamo letto e che commentiamo insieme, ci parla di due momenti che danno il senso al medesimo, i due discepoli sulla strada per Emmaus, non leggono un testo, ma ascoltano le parole di Gesù vivente che fa vibrare il cuore e la mente; non celebrano una liturgia ben confezionata, si siedono da fratelli ed amici al tavolo della mensa, senza transustanziazione, senza consustanziazione, senza presenza spirituale di Gesù, care a molte confessioni cristiane; e insieme vedono Gesù, cenano con Lui che benedice il pane, cenano con il Gesù Vivente la Santa Cena.
Abbiamo bisogno care amiche ed amici, care sorelle e fratelli di avere un contatto reale con Gesù, di una nuova semplicità, di una fede diversa. Noi abbiamo bisogno di imparare a vivere con maggiore verità e maggiore semplicità, e soprattutto in questo momento particolare capire che la vita deve essere rispettata, che la famiglia è alla base della nostra società. che dobbiamo rispettare la natura, perché il mondo non è nostro e siamo qui solo di passaggio. E' questo vuol dire partire da una nuova dimensione. Se il messaggio di questo grande Profeta scompare dal nostro cuore e dalla nostra mente tutto il resto è inutile, comprese tutte le cattedrali e le chiese che nel corso dei secoli ci siamo costruite.
Noi cristiani e non solo, dobbiamo ricordare di più Gesù di Nazaret, citarne le parole i suoi insegnamenti, commentare anche discutendo come discutevano i discepoli sulla strada per Emmaus i suoi insegmamenti e su cosa fu il messaggio rivoluzionario che egli portò nella società di allora e di oggi. Dobbiamo in questa Pasqua e non solo, scoprirlo pieno di vita, amante della medesima. Gesù non è assente, egli non dorme, egli come sulla strada di Emmaus cammina con noi e ci parla. Buona Pasqua

r. Fulvio Crivello



Marzo - Aprile 2020


IO HO INSEGNATO I PRIMI PASSI AD EFRAIM (ISRAELE), ME LI PRENDEVO SULLE BRACCIA;CON LEGAMI PIENI DI AMORE LI ATTIRAVO A ME, ED ERANO VINCOLI AMOROSI
OSEA Cap. 11 vers. 3

Carissimi amiche ed amici del Cenacolo, in questo numero troverete le seguenti cose:

Preghiera di don Salvatore Paparo
Un fatto ed un commento
La riflessione biblica
La preghiera allo Spirito Santo
La benedizione

PREGHIERA

Carissimi lettori, esortiamoci a vicenda perchè ciascuno di noi sia docile all'azione dello Spirito Santo e faccia generosamente la sua parte, perchè il Regno di Dio in questa terra non tardi a realizzarsi; viviamo servendo gli altri; coltiviamo verso le nostre sorelle e i nostri fratelli lo stesso amore e la stessa misericordia che troviamo nella famiglia di Nazaret, e lo stesso amore e la stessa misericordia nella famiglia formata da Dio Padre, da Dio Figlio, da Dio Spirito Santo. Amen




don Salvatore Paparo



UN FATTO UN COMMENTO

Carissimi amici ed amiche del Cenacolo Familiare, stiamo vivendo un periodo difficile, denso di avvenimenti che devono portarci anche ad una profonda riflessione,sia nostra, che della nostra società, che ci siamo costruita e voluta. Noi esseri umani abbiamo per anni depredato la natura, non ci siamo certo preoccupati di quello che direi, la moltitudine degli scienziati ci stavano dicendo, ne tanto meno di quello che le varie Fedi presenti nel mondo ci avevano avvertito, anzi spesso prendendo in giro chi ammoniva di non depredare il Creato. Abbiamo messo in prima posizione il denaro o meglio il DIO DENARO, ci siamo prostrati ad esso, lo abbiamo pregato, ce ne siamo fatti un idolo, come a suo tempo il popolo Ebraico si fece il Vitello d'Oro. Abbiamo dimenticato l'essere umano, siamo sempre stati alla rincorsa della massima produzione, del prodotto interno lordo, dello spred, abbiamo dato una parvenza umana anche alla Borsa, pensando di darle dei titoli come: emozione, timore, preoccupazione ecc. cosa inerente solo all'essere umano e alla fauna. Oggi travolti dal Corona Virus, cominciamo a porsi i problemi, quali la salvaguardia della Natura, come bene irrinunciabile e che ci darà la possibilità di vivere, non a noi, ma alle future generazioni, un ritorno a pensare alle cose essenziali, quali il rispetto della persona e della vita e di questo meraviglioso pianeta che è la terra. Vi voglio lasciare con una frase di Gesù di Nazaret “Non abbiate paura” nella speranza che lo Spirito di Dio possa farci prendere una nuova strada, basata prima fra tutto, sull'AMORE sia per l'essere umano, la natura e di tutte le creature viventi.

r. Fulvio Crivello


RIFLESSIONE BIBBLICA

CHE COSA MANCA A NOI CRISTIANI DEL TERZO MILLENNIO
Uscito sulla strada, un tale gli corse incontro e gettandosi ai suoi piedi gli domandò:”Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?” Gli disse Gesù: “perchè mi chiami maestro buono? Nessuno è buono, all'infuori di uno solo: Dio. Conosci i comandamenti: non uccidere. Non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre. Quello gli rispose: maestro , tutte queste cose le ho osservate sin dalla mia fanciullezza. Allora Gesù , guardandolo lo amo e gli disse: Ti manca ancora una cosa. Vai vendi tutto ciò che hai, dallo ai poveri e avrai u n tesoro in cielo; poi vieni e seguimi. A queste parole, quello corrugo la fronte e se ne andò rattristato, perché aveva molti beni

Vang. Di Marco cap. 10 v. 17-22


Care amiche ed amici del Cenacolo, in questo momento di grande drammaticità della nostra vita con l'imperversare di questa epidemia, ho riflettuto molto ed ho scelto questo brano del Vangelo di Marco perché lo ritengo importante in questo momento, è un brano che mi ha portato a riflettere sul valore della nostra vita, non dimenticando i momenti di difficoltà che tutti noi stiamo vivendo.
Un Uomo si accosta a Gesù, da quello che ci dice l'evangelista, egli non ha problemi ne di salute, ne di denaro ma arriva correndo spinto da una inquietudine interiore. Quando è davanti a Gesù gli pone esclusivamente una sola domanda: che devo fare per rendere la mia vita più giusta. Gesù gli ricorda i comandamenti come era ed è nella Fede Ebraica che sono una via, ma non solo della salvezza, omettendo però il primo comandamento “Ascolta Israele, amerai Dio con ecc” gli elenca solo quelli che parlano delle persone dei viventi, aggiungendo poi anche “non frodare”.
Le parole di Gesù sono sempre molto chiare, non basta preoccuparsi della vita futura o dell'aldilà, si deve pensare anche ad una società più giusta per chi vive; Gesù invita questo giovane uomo a seguirlo, ma ad una condizione : Una cosa sola ti manca: vai, vendi quello che ai e dallo ai poveri....!
Non è anche questo che manca a noi donne e uomini di oggi, cristiani che ci godiamo egoisticamente il nostro benessere materiale, e questo avviene anche quando osserviamo i nostri doveri religiosi?
Questa persona agiata, non si aspettava di certo la risposta di Gesù, Si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; preferisce il suo denaro piuttosto che seguire la via indicata dal profeta di Nazaret. Non è questo l'atteggiamento di molti cristiani di oggi? Preferiamo il nostro benessere; vogliamo essere cristiani, senza seguire Gesù.
La risposta di Gesù a questo benestante è più grande di noi, ci rende tristi, perché smaschera la nostra ipocrisia e la nostra menzogna.
Spesso noi cristiani di tutte le confessioni ci siamo addormentati dietro la religione, al culto o alla messa domenicale, essere presenti alle grandi feste religiose soprattutto al Natale e alla Pasqua con celebrazioni, spesso non proprie inerenti alle parole che Gesù ci disse circa venti secoli fa. Abbiamo ridotto i vari scritti della Bibbia accomodandoli ai nostri interessi, con buona parte delle varie confessioni cristiane, abbiamo insomma addomesticato sia l'Antico Testamento, ma soprattutto il Nuovo Testamento, ai nostri interessi e alle nostre ambizioni. Ma questa religione non può essere fonte di gioia, come è il messaggio di Gesù e ci lascia tristi e senza una vera consolazione per la nostra vita. Proprio in questi momenti di crisi per il Corona Virus ed anche alle parole di quel profeta Chiamato Gesù, dobbiamo domandarci se il nostro modo di guadagnare e di spendere il denaro è quello che ci porta ad essere felici, oppure se questo modo di vivere ci rende insensibili alle esigenze del prossimo, vicino o lontano che sia, e porci la domanda se effettivamente siamo felici in questa vita o ci manca quella cosa che manca al giovane ricco incontrato da Gesù.
Cari amiche ed amici e care sorelle e fratelli del Cenacolo Familiare, la malattia del denaro è come un virus, si va aggravando nella misura in cui l'essere umano pone come obiettivo supremo della propria vita, il denaro e lo fa diventare il DIO DENARO come in tutte le società che noi chiamiamo SVILUPPATE. Ecco che la malattia diventa pericolosa, senza rendersene conto il malato (la società) finisce col ridurre la propria esistenza al riconoscimento e all'ammirazione degli altri per il loro denaro, per i loro beni comprati con il medesimo, per la posizione sociale che egli occupa nella società e per il tenore di vita che egli o ella si può permettere.
Se la malattia del denaro continuerà, per l'individuo che non sa frenarsi, egli cederà alle piccole ingiustizie, poi a quelle più grandi, perchè l'importante è guadagnare sempre di più anche calpestando gli altri ad ogni costo, anche a scapito della vita altrui. Il rimedio a questa malattia, non è disprezzare il denaro ma di dare a lui il giusto valore, ovvero dominare il denaro e non farsi dominare da esso. Il denaro ci deve servire per vivere, e questo coinvolge anche le chiese cristiane, ma diventa nocivo quando domina la nostra vita e le vite delle confessioni cristiane, il cuore a questo punto si indurisce, l'amore per il prossimo, per il Creato svaniscono. Quando succede questo e questo vale per tutti, anche per la chiesa, si può cadere in un vuoto interiore: quell'uomo gli si corrugò la fronte ed il volto si fece scuro e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.Il denaro gli ha tolto la possibilità di iniziare una nuova vita.Al contrario di quanto siamo solito parlare, avere molti soldi dei beni immobili ecc. non ci da quella sicurezza per il futuro, anzi ci crea dei problemi, poiché e difficile vivere una vita diversa, più umana. Ecco cosa manca, una cosa sola per seguire la strada indicata dal profeta di Nazaret.

r. Fulvio Crivello


PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO

In questo momento di preoccupazione ed angoscia, ci rivolgiamo a TE NOSTRO CONSOLATORE affinché gli sforzi dei medici, degli infermieri, di chi in questi giorni è chiamato per i servizi essenziali di star vicino a loro. Ti chiediamo inoltre di far si che con il tuo aiuto possiamo veramente cambiare il modo di pensare e di agire. Fai che questa prova sia per noi un riconoscimento della nostra fragilità e aiutaci ad essere meno egoisti e capire finalmente le parole di Gesù che ci invitava e ci invita a cambiare vita, rendendo la società più giusta e solidale come è scritto nel libro degli Atti Degli Apostoli al capitolo 4 “La moltitudine di coloro che avevano abbracciato la fede aveva un cuore e un anima sola, Non vera nessuno che ritenesse cosa propria alcunché di ciò che possedeva, ma tutto fra loro era comune” Amen


r. Fulvio Crivello

BENEDIZIONE

LA PACE DI DIO, CHE SUPERA OGNI INTELLIGENZA, CUSTODIRA' I NOSTRI CUORI E I NOSTRI PENSIERI IN GESU' CRISTO

Filippesi 4 vers 7