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24 dic 2017

NATALE 2017

“Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, poiché l'amore e da Dio e chi ama è generato da Dio e conosce Dio” I lett. Di Giovanni cap. 4, 7

Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici del Cenacolo ed   un augurio di celebrare un sereno Natale in famiglia


Esso comprende due parti


1 Preghiera di don Salvatore Paparo
2Riflessione Biblica sul tempo di Natale

Signore , nostro Dio, Tu ti sei abbassato fino a noi, hai voluto diventare uomo con Tuo Figlio, Nostro Salvatore. E' questo Signore l'hai fatto come gesto di compassione e misericordia verso noi tutti. Tu Signore nella notte di Natale hai fatto brillare la tua LUCE che nulla a da condividere con le nostre misere luci. Mostraci in questo giorno, per mezzo dello Spirito Santo la Via che conduce a Te; affinchè vediamo con i nostri occhi la luce del mondo che TU hai mandato  con Gesù Tuo Figlio, come anche noi  siamo Figli tuoi e fai di noi in questo giorno e non solo, i tuoi testimoni  per tutta la nostra vita. Amen

                                                RIFLESSIONE BIBLICA
“Guai a quelli che trasformano il diritto in assenzio,che calpestano la giustizia!
Essi odiano che difende il Diritto,respingono che testimonia con rettitudine. Pertanto, dayo che vi accanite contro il povero, e prelevate un tributo sul suo grano, nelle vvostre case che avete costruito con pietre squadrate e levigate, non le abiterete. Conosco infatti la quantità delle vostre colpe, l'enormità dei vostri peccati: angariate chi ha ragione, avidi di bustarelle e respingete i poveri dalla porta”

                                                                  Amos cap.5 vers7-cap.10-12 -cap16-17



Ho scelto per questo Natale 2017, un brano del profeta Amos, detto anche il profeta della giustizia, molti, care amiche ed amici dell'opera del Cenacolo Familiare, si chiederanno il perchè di questa scelta in un giorno in cui si celebra la nascita di Gesù la risposta è semplice ed immediata: Gesù è venuto a noi come portatore di giustizia e di pace, così come lo era Amos otto secoli prima di Cristo. Era per me molto più facile predicare su un testo della nascita di Gesù, ma mi è parso giusto proprio in questo giorno pensare a Cristo in maniera diversa. Gesù è venuto in questa terra per portare un messaggio rivoluzionario ancora non capito, un messaggio di Dio, ovvero parlare dei poveri di chi non ha parola, di giustizia, di pace, di chi è sfruttato, del denaro usato a scopo di shiavizzare le persone, di portare la donna e l'uomo sullo stesso piano ecc.
Care amiche e care amici, abbiamo dato alle parole del Profeta di Nazareth il giusto valore sia nella società e nelle Chiese che portano il suo nome? Io direi proprio di no.
L'ingiustizia prospera ancora nella nostra società, la schiavitù, anche se non ci sono più i mercati di shiavi di due secoli fa, c'è ancora, come c'era all'epoca di Amos e all'epoca di Gesù, il denaro che conta sempre di più, le persone che contano sempre di meno.
Fare giustizia come diceva Gesù e Amos, significa dare a Dio il posto che gli compete nella nostra vita e riconoscere al povero, alla vedova, all'orfano, all'uomo e donna indafeso/a, quello che è alla mercè del più forte, quello che è in una situazione di insicurezza, restituire loro il posto di pieno diritto nel contesto della fraternità e dare quindi a loro, la propria umanità, sottratta ad una giustizia sociale che oggi come ieri non c'è, se non in certe parti delle Chiese Cristiane. Il Testo che abbiamo letto, denuncia con estrema violenza la perversione della giustizia e delle classi più ricche. Non si tratta solo della sua scomparsa, ma del suo mutarsi nel proprio contrario; il diritto che si muta in realta amara che provoca sofferenza. Ciò che dovrebbe far vivere, dare alla donna e all'uomo la propria dignità, invece la uccide. Proprio in questo giorno in cui celebriamo la nascita del Salvatore, non possiamo non pensare al suo messaggio di vita di amore di fraternità.
                                                                       r. Fulvio Crivello                                                                            


CHE IL SIGNORE FACCIA RISLENDERE IL SUO VOLTO VERSO DI NOI E CI DIA LA SUA PACE, RICORDIAMOCI DEI POVERI ,DEGLI AFFLITTI, DI CHI E' NEL LUTTO CHE L'AMORE DI DIO E DI GESU' SIA CON TUTTI NOI ORA E SEMPRE
                                                                             AMEN



19 dic 2017

Novembre - dicembre 2017

OPERA  CENACOLO FAMILIARE     
                      MESE DI NOVEMBRE -  DICEMBRE  2017

Se uno dice:”Io amo Dio” e poi odia suo fratello, è mentitore: infatti  chi non ama il proprio fratello che vede (tutti i giorni) non può amare Dio che non vede. E noi abbiamo da Lui questo comandamento: chi ama DIO ami anche il proprio fratello e sorella.  I lett. Di Giovanni cap. 4 vers.19-21

                                                                                
Care amiche ed amici del Cenacolo, troverete in questo numero :

·        La preghiera di Don Salvatore

·        Una breve riflessione biblica

·        La Benedizione

PER NON SBAGLIARE, BISOGNA CENTRARE TUTTA LA NOSTRA ATTENZIONE SULLA FIGURA DI GESU'   luglio 2008

A questo punto, Gesù (tenendo presente che nel mese di agosto si terrà a Torre Pellice il Sinodo della Chiesa Valdese) desidero rivolgerti la mia accorata preghiera: certo, secondo la tua promessa, la chiesa formata da tutti i Battezzati e a chi tu avrai chiamato a Te, sarà dallo Spirito Santo condotta a tutta la VERITA'. La storia, però, ci testimonia che lo Spirito Santo sta faticando molto per portare a termine questa sua missione: noi Chiesa, semplici credenti o ministri e soprattutto le Chiese che si reggono ancora con la GERARCHIA abbiamo ostacolato lo Spirito Santo perchè non  abbiamo amato, come Tu hai amato il Padre Celeste e noi, e lo Spirito Santo può agire, solo dove trova amore”LA VERITA' SI COSTRUISCE MEDIANTE L'AMORE”.
Fino ad oggi la Gerarchia Cattolica ha creduto necessario raggiungere la verità, sopratutto condannando e castigando chi riteneva, difensori di errori. Ma le condanne, è testimone la Storia, hanno portato ai roghi tanti cristiani la cui innocenza e ortodossia spesso sono state riconosciute tardivamente.
Le condanne, inoltre, sono state la causa della divisione della Chiesa per cui oggi  esistono
 varie Chiese Cristiane.
Io penso che per ritornare all'unità della tua Chiesa, questa sia l'unica via, perchè il mondo creda che il Padre ha mandato Te per annunciare la Sua Parola, è che tutti i cristiani pratichino l'amore fraterno secondo le tue indicazioni. molto chiaramente espresse nel Nuovo Testamento.
Solo così lo Spirito Santo che nella sua sana pedagogia sopporta anche temporanei errori della Chiesa, ci condurrà a tutta la verità e realizzerà la tua profezia”CI SARA' UN SOLO GREGGE E UN SOLO PASTORE” (TU GESU').

                                                                       don Salvatore Paparo



Voglio aggiungere a questa preghiera di don Salvatore, due brevi parole. Per fortuna con Francesco e soprattutto nel cinquecentenario della riforma di Martin Lutero , anche la chiesa cattolica ha riscoperto il valore di quella scoperta, fatta dal priore del monastero di Wittemberg fra Martin Lutero, non per disgregare la chiesa. ma per portarla alla centralità della parola di Dio,  e a riformarla, lo stesso papa ha detto che senza la riforma forse oggi noi non parleremmo più di Gesù, e questo e ormai presente in molti pastori della chiesa di Roma, non per niente il cammino per l'ecumenismo e quindi una vera unità di tutte le confessioni cristiane è così vicino; come sperava appunto don Salvatore nelle sue  parole quasi profetiche; quindi anche il nostro movimento che è già ecumenico, radunando pastori di varie confessioni cristiane, deve ancora sforzarsi di fare di più in modo, che come diceva don Salvatore Paparo ci sia l'unità dei cristiani e che celebrino la Santa Cena e il Battesimo in unità con Dio che altro non è che AMORE “Ci sarà un solo gregge e un solo Pastore”

                                                                                    r. Fulvio Crivello


I farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: “Maestro, nella Legge, quale è il grande comandamento?”.  Gesù rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande  e primo comandamento, il secondo poi è simile al primo. Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”
                                                       
                                                                            Evangelo secondo Matteo cap. 22 vers.34-40



All'epoca del Profeta di Nazareth, avere una visione chiara della religione (ricordo che in latino, religio vuol dire molte cose: esattezza, probità,coscienza ma anche  unire, legare, stare insieme), ma anche oggi, la gente semplice si sentiva e si sente smarrita dalla complessità della stessa: norme, regolamenti spesso astrusi pongono vari vincoli. Pensate, i dottori della legge all'epoca di Gesù, parlavano di seicentotredici comandamenti contenuti nella legge, oggi in certe confessioni cristiane, soprattutto rette da gerarchie spesso immobili e insensibili, le cose non sono certo molto diverse. Come orientarsi in una rete tanto complessa di norme e regolamenti e proibizioni?
Un dottore della legge interrogò Gesù: Quale è il comandamento principale che può dare il senso a tutta la Sacra Scrittura. Gesù non ci penso a lungo e rispose ricordando alcune parole che tutti  gli Ebrei ripetevano ogni mattina ed ogni sera “Ascolta , Israele:il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”  Era la prima cosa per Lui, ma subito aggiunse un altro comandamento “Il secondo  e simile a quello: amerai il tuo Prossimo come te stesso”
Non c'è  nulla di più importante di questi due comandamenti, per Gesù sono inseparabili e la somma di tutta la Bibbia. Vi siete chiesti, care amiche ed amici del Cenacolo Familiare
perchè Gesù aggiunge questo secondo comandamento alla risposta data al dottore della legge. Il motivo e che non è possibile amare Dio e vivere dimentichi delle persone che soffrono, che emigrano, di un mondo in cui ancora si muore di fame, in cui il sopruso e il potere la fanno da padroni, in cui domina il terrore e le guerre, perchè Dio ama proprio queste persone in primo luogo, come spesso ci dice il vescovo di Roma Francesco.
Non esiste uno spazio sacro in cui possiamo vedercela da soli con Dio disinteressandosi del prossimo. Non sono esenti da questo neanche le religioni oggi nel mondo; quando esse dimentichino l'essenziale, facilmente si addentrano per vie di devote mediocrità o peggio ancora di casistica morale, che non solo rendono impossibile una sana relazione con Dio, ma che possono gravemente danneggiare i fedeli. Nessuna religione priva di amore per Dio e il prossimo, sfugge a questo rischio.
Care sorelle e fratelli in Gesù, vorrei concludere questa riflessione ponendo una domanda e con l'aiuto dello Spirito Santo di poter rispondere:  ma perchè l'amore da senso alla vita? La centralità dell'amore, nella FEDE cristiana è Dio, origine di ogni cosa nell'universo, Lui stesso come Essere Spirituale è AMORE. Questa è la definizione audace e insuperabile della Fede cristiana. Il nostro movimento di riforma parte proprio da questo: “DIO E' AMORE,” come dice l'apostolo Giovanni nella sua prima lettera.
Purtroppo, in una società comodamente adagiata nel benessere, sta cambiando il modo di vivere la Fede, la maggioranza di persone pensa che la religione ci aiuti a sentirci bene; qualcosa di religioso fa sempre bene, basta che ci dia il lasciapassare per l'aldilà, bisogna solamente gestire la parte religiosa di noi stessi, senza preoccuparsi degli altri: di chi è senza lavoro, di chi si prostituisce essendo obbligata, magari approfittando di lei quando ne abbiamo bisogno ecc.
Cosa rimane in questa società individualistica, spinta sempre più dal denaro del movimento cristiano prima, e poi Chiesa; e vedere ancora, se ci preoccupiamo dei sofferenti, di chi non ha parola ecc.
Gesù, come sempre, ha precisato chiaramente l'essenziale: “Amerai il Signore Tuo Dio con tutto il tuo cuore e con la tua mente e Amerai il tuo prossimo come te stesso”
Essere cristiani non significa solamente andare alle funzioni, o circondarsi di quadri e statuine di santi o acque benedette ecc. ma addolorarsi per quelli che vivono male, per quelli rifiutati dalla nostra società di benessere e di consumi, sono senza dei mezzi per  vivere una vita dignitosa, e reagire davanti alla loro impotenza, senza rifugiarsi nel nostro benessere. E soprattutto mai dare per scontato che siamo cristiani perchè seguiamo le parole del profeta di Nazareth che ci dice testuali parole: “Ero affamato, ero straniero e mi avete accolto o sfamato ecc,”. Non basta più domandarci se amiamo Dio, ma come seguaci di Cristo e dando retta alle parole del Profeta di Nazareth, dobbiamo  domandarci se amiamo come sorelle e fratelli i sofferenti, gli emarginati .Amen

                                                                                 r. Fulvio Crivello


                                                         BENEDIZIONE

Il Signore ci benedica e ci guardi; il Signore faccia risplendere il suo volto sopra di noi e ci sia propizio; Dio volga verso di noi il suo volto e ci dia la pace!

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