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11 dic 2020

NOVEMBRE-DICEMBRE 2020

 

Se camminiamo nella luce (AMORE), come lui nella è nella luce,noi siamo in comunione gli uni con gli altri”

Prima lettera di Giovanni cap 1 vers 7


Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici dell'Opera del Cenacolo Familiare, e gli auguri di passare un sereno Natale, malgrado i tempi che corrono. Tempi però, che forse ci portano a riflettere sul vero significato spirituale della venuta di Gesù.

Esso comprende le seguenti parti

1 Preghiera di don Salvatore Paparo

2 Un fatto un commento

3 Riflessione biblica

4 Preghiera allo Spirito Santo

5 Benedizione


PREGHIERA

Caro Gesù, ci stiamo avvicinando al Natale, festa ormai diventata una ragione di Bussiness, peccato che le Chiese Cristiane non invitano ad una maggiore sobrietà, a celebrare sia le domeniche di avvento, che il Natale, come una festa familiare, dove la tua presenza sia centrale GESU', non perchè sei nato il 25 dicembre, ma per quello che hai insegnato “L'AMORE”. Come sarebbe bello se questa parola risonasse spesso, e non fosse soprattutto a Natale, dove le parole d'ordine sono:“Settimana bianca, rincorsa agli ultimi regali feste e cenoni ed ad altre amenità” Io spero che la tua parola possa far risuonare nei nostri cuori “Amatevi, come IO ho amato voi”

Don Salvatore Paparo

UN FATTO UN COMMENTO

Ho scelto la preghiera di don Salvatore, perché, malgrado gli anni trascorsi dalla stesura della medesima (2002), mi sembra quanto mai attuale. Don Salvatore pur sapendo che Gesù non era nato il 25 dicembre e che questa data è una consuetudine, ( lo si capisce se uno legge attentamente la preghiera) egli mette in evidenza la mancanza di molti cristiani, di capire il vero significato del Natale. Nel momento che stiamo vivendo, con la speranza di un nuovo vaccino contro il Covid, noi, non capiamo ancora che la nostra società, spinta dal denaro, come unico soggetto importante della nostra vita e non l'amore per noi e per il prossimo, é portata al fallimento. Continuiamo a sfruttare il nostro pianeta, senza porci il problema delle future generazioni. Si, i politici cominciano a capire o fanno finta di capire che bisogna incamminarsi su una società GREEN (VERDE), ma a me, pare che esse siano solo parole e pochi fatti. Le feste Natalizie che dovrebbero portare PACE e SERENITA' (almeno nel nostro paese e non solo) si parla di settimane bianche andate a monte, di acquisti che non possono più incidere sul benessere di commercianti ed industrie, di celebrazioni di Natale non più come vuole la tradizione (mancata messa di mezzanotte ecc.) cavalcata soprattutto nei partiti di chiara impostazione populista e nazionalista e di qualche giornalista schierato con loro. Ci si dimentica il significato del Natale e si dimentica degli oltre sessantamila morti da quando è scoppiata la pandemia. Il Natale vuol dire: portare Amore per il prossimo e per noi, ed a ragione Paolo Mieli quando dice che questo sarà un Natale più bello degli altri, un Natale speso anche per consolare ed alleviare il dolore di chi ha perso dei cari. Oltre che il vaccino del COVID abbiamo bisogno anche di un altro vaccino: quello che ci danno i poveri, gli ultimi nella nostra società egoista, priva di Pace e Serenità e solidarietà.

r. Fulvio Crivello

RIFLESSIONE BIBLICA

Elia, impaurito, si alzò e se ne andò per salvarsi. Giunse a Bersabea che si trova in Giuda, e vi lasciò il suo servo. Si inoltrò nel deserto camminando una intera giornata è andò a sedersi sotto una ginestra. Qui si augurò di morire “Ora basta, Signore! Prendi la mia vita, perché io non sono migliore dei miei padri”. Si coricò e si addormentò sotto la ginestra. Allora ecco un angelo del Signore lo toccò e disse”Alzati e mangia!” Egli guardò e vide vicino alla sua testa una focaccia cotta su pietre roventi e un orcio d'acqua. Mangiò e bevve, quindi tornò a coricarsi per dormire. Venne di nuovo l'angelo del Signore, lo toccò e gli disse “Su mangia, perché è troppo lungo per te il cammino: Si alzò, mangiò e bevve. Con la forza datagli da quel cibo, camminò per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l'Oreb.

1 RE cap.19 vers. 1-8


METTERSI IN CAMMINO

Care sorelle e fratelli del Cenacolo Familiare, forse, qualcuno penserà leggendo questo testo e la riflessione su di esso, che io sia un po fuoristrada, tutte le Chiese Cristiane nel lezionario hanno altri brani che di solito si predicano nelle domeniche di avvento. Io dopo essermi raccolto in preghiera e riflettuto sul testo, ho scelto questo brano che ci fa riflettere, dato il momento che stiamo vivendo, ed anche alle numerose vittime che questa pandemia ha creato. Mi pare però doveroso dare qualche accenno sul profeta Elia. Il nome Elia in ebraico significa “Jahveh è il mio Dio” Il profeta è menzionato in I RE ai capitoli 17-19-21 e in II RE al capitolo 2. E' considerato uno dei più grandi profeti del periodo antico. Pare fosse originario di Tishbe nel territorio di Galaad, svolse la sua missione durante il regno di Achab alla metà del IX secolo A. C. Egli lotta contro l'idolatria di quel tempo e manifesta, fin dal principio della sua missione, la sua fedeltà a Jahveh, ma, come possiamo leggere nel brano biblico, qualche volta anche lui ha dei tentennamenti, non stima se stesso, si abbatte per le difficoltà che trova sulla sua strada, non ha sempre la completa fiducia in Dio. Allo Spirito di Dio (L'angelo) il compito di risvegliarlo per fargli riprendere il cammino. Questo antico brano, ci pone di fronte a qualche interrogativo, sopratutto in questo periodo, ma per superarlo c'è una sola risposta: mettersi in cammino. E' un racconto, sicuramente tramandato prima oralmente e poi messo per iscritto, in cui si ritrovano anche un impostazione liturgica, ma quello che voleva dire allora, vale anche per oggi ed è quanto mai attuale.

Elia spaventato fugge come ognuno di noi di fronte al pericolo (Il Covid), si inoltra nel deserto (non solo il deserto reale con dune di sabbia e pietraie, ma anche nel deserto della coscienza, il deserto della mancanza della parola di Dio); il profeta si addormenta sotto una ginestra (una delle pochi arbusti presenti nel deserto). Noi donne e uomini di oggi, ci addormentiamo sotto il frastuono della vita quotidiana, pensando con tristezza in questo periodo alle vacanze di Natale a cose futili ed inutili. Anche noi care amiche ed amici ed anche il sottoscritto ci corichiamo sotto il nostro benessere sotto il nostro egoismo, poi come ad Elia, Dio manda un angelo, il suo Spirito, il Dio dentro di noi, che giornalmente ci invita a mangiare, ad alzarci, a nutrirci della sua parola e metterci in cammino anche in queste domeniche che ricordano l'avvento. Un Dio amico, madre e padre, che ci parla anche in questi momenti difficili, un Dio che vuole essere preso sul serio, che pone l'orecchio ai nostri lamenti alle nostre disperazioni, un Dio amico, umano, non un Dio altissimo, irraggiungibile, come spesso ci hanno fatto credere le Chiese Cristiane. E proprio in queste domeniche d'avvento che ci ricordano la nascita di Gesù, viene l'invito di Dio di far uscire Gesù nelle strade, nel mondo, di poter insomma riscoprire non negli alberi di natale o nei presepi il profeta di Nazaret, ma nella vita quotidiana, riscoprire questo Gesù attivo nella vita di tutti i giorni e non relegarlo soltanto nelle chiese e cattedrali, magari splendidi monumenti, ma opera solo dell'uomo e della sua voglia di potenza. Ritornando al nostro brano che oggi tutti insieme commentiamo, Elia destatosi mangio e bevve, ma poi si riaddormentò “allora l'angelo tornò la seconda volta” quante volte il Signore ci ha svegliato dal nostro sonno e ci ha posto davanti la focaccia e la brocca d'acqua e quante volte mi sono addormentato e ci siamo addormentati dicendo “basta, non ho più voglia di combattere, lasciami in pace” Ma egli tutte le volte, gratuitamente, con il suo amore, ha apparecchiato davanti a noi la mensa della sua parola, ricca, ricchissima, in modo che, come nutrì il profeta Elia nel deserto, egli nutre anche noi della sua parola e delle sue azioni. Egli ci consente in questa breve o lunga vita di camminare per quaranta giorni e per quaranta notti, ovvero per tutta la nostra esistenza. Come ha chiamato prima e svegliato Elia dal sonno, la comunità ebraica di allora e le chiese cristiane di oggi, in queste domeniche di avvento siamo chiamate/i a rispondere al suo invito: METTIAMOCI IN CAMMINO.

r. Fulvio Crivello


PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO

Stiamo avvicinandosi al Natale, molti dicono che sarà un Natale diverso, un Natale un po' dismesso, ma non è così, noi sappiamo che tu Spirito Consolatore, l'ho farai diventare un Natale più vivo più vero. Ammaestraci ad ascoltare la tua PAROLA, in modo che noi possiamo celebrare il Natale con Amore Pace e Serenità come ci ha insegnato Gesù. Amen

r. Fulvio Crivello


BENEDIZIONE

Il Dio della speranza ci riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, affinchè abbondiamo nella speranza,per la potenza dello Spirito Santo


Lett. Ai Romani c. 15 v.13





9 nov 2020

SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

 MESE DI SETTEMBRE-OTTOBRE 2020

I profeti sono testimoni e cantori dell'amore di Dio per tutti gli esseri umani” Amos cap.3 vers. 2

Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici dell'Opera del Cenacolo Familiare

Esso comprende le seguenti parti:

1 Preghiera di don Salvatore Paparo

2 Riflessione Biblica

3 Un piccolo ricordo di una persona che prematuramente ci ha lasciato

4 Benedizione


PREGHIERA

Signor Gesù, oggi per opera dello Spirito Santo, ci sono anche cristiani aperti al dialogo; essi difendono con coraggio (in tutte le varie confessioni cristiane) e fortezza quanto credono sia vero e giusto, ma lo difendono rispettando le persone che la pensano differentemente da loro e, confrontandosi con umiltà e carità con essi, sono disposti anche a riconoscere eventuali errori, difesi fino allora in buona fede. Essi giustamente sono convinti che la verità va proposta e non imposta.

La verità, infatti, si fa strada da sola, là dove c'è l'amore, poiché dove c'è l'amore, c'è lo Spirito Santo che è verità che comunica verità.

Don Salvatore Paparo

RIFLESSIONE BIBBLICA

In quel tempo, Gesù nel tempio diceva alla folla nel suo insegnamento: “Guardatevi dagli scribi (Ecclesiastici) che amano passeggiare in lunghe vesti, ricevere saluti nelle piazze, avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti nei banchetti. Divorano le case delle vedove e pregano a lungo per farsi vedere. Essi riceveranno una condanna più severa. Seduto di fronte al tesoro, osservava come la folla vi gettava le monete. Tanti ricchi ne gettavano molte. Ma, venuta una vedova povera, vi gettò solo due monetine. Allora chiamati a se i suoi discepoli, disse loro: “In verità io vi dico, questa vedova, così povera, ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua povertà, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere

Ev di Marco cap.12 vers. 38-44

Come sempre la parola di Gesù ci mette in ascolto, ma spesso la sentiamo distrattamente, quando andiamo alle funzioni delle varie Chiese Cristiane la sentiamo, ma come detto sopra non la mettiamo in pratica, non la ascoltiamo; perché sentire ed ascoltare, come verbi, hanno due significati diversi. Nei versetti del dodicesimo capitolo preso in esame, due cose ci appaiono a prima vista, il contrasto tra le due scene è assolutamente diverso; e pur vero che i Vangeli, compreso quello di Marco, sono in buona parte degli scritti giunti a noi, con una redazione dei medesimi soprattutto liturgici, ma è altresì vero, che spesso ci sono le parole di Gesù come in questo caso che danno un profondo significato. Nel brano che oggi commentiamo, ci sono due episodi completamente diversi. Nel primo, il profeta di Nazaret mette la gente di allora, ma anche di oggi in guardia contro gli ecclesiastici (gli scribi come ci racconta il brano) Egli diceva allora, ma anche oggi, ci dice che la loro religione è falsa, la usano per cercare di mettersi in mostra e sfruttare i più deboli, bisogna però anche dire che questa non è la totalità, e lo si deve dire ad alta voce, nelle Chiese Cristiane ci sono moltissime persone, gruppi, organismi, missionari, ecclesiastici, laici, che non solo si preoccupano dei poveri, ma che spinti dallo spirito di Gesù, dedicano tutta la loro vita o parte di essa, rischiando addirittura la medesima. Nel secondo, il profeta di Nazaret osserva il gesto della povera vedova e chiama a testimonianza i suoi discepoli/e. Da questa donna umile e povera possono imparare qualcosa che gli scribi e i mestieranti della religione non potranno mai insegnare a loro: una generosità senza limiti e una fiducia in Dio.

Nella nostra società, che ha all'interno delle enormi sofferenze, i poveri sono in aumento, anche nei paesi cosi detti sviluppati ci sono decine di migliaia di poveri, senza pensare ad altri Parsi che con nostro linguaggio chiamiamo “Paesi in via di sviluppu” invece come sarebbe giusto chiamarli Paesi Poveri dove si muore ancora di fame. Il mondo che ci siamo creati che sta distruggendo la natura (Riscaldamento globale) non sappiamo patire con chi soffre. Ognuno si preoccupa soltanto dei fatti suoi. Gli altri restano esclusi dal nostro orizzonte soprattutto se sono poveri. Quando un individuo donna o uomo che sia si è adagiato nel suo comodo benessere, è difficile sentire la sofferenza di altri. Anzi proprio in questa società colpita dal VIRUS non solo nel corpo ma anche nell'anima si sentono aempre meno i problemi degli altri. Tuttavia, siccome ci sentiamo ancora cristiani nutriamo ancora l'illusione di avere, oltre la mente, anche un cuore “diamo il superfluo”. Solo i poveri e gli umili sono capaci di fare quello che la maggioranza di noi sta dimenticando: dare qualcosa di più del nostro superfluo. A questo punto, voglio fare una domanda a me stesso, ma anche a tutti voi: “Ma quale è il nostro atteggiamento generalizzato nelle comunità cristiane dei paesi ricchi?”

La cosa più evidente è la vita ingiustamente emarginata e poco dignitosa dei poveri. Nella società, voluta da noi e soprattutto nella globalizzazione, chi non HA non merità il rispetto che meritano le persone “arrivate” , non rappresentano nulla di importante per quasi nessuno. Incontrarli ci provoca disagio e fastidio. I poveri smascherano i nostri grandi discorsi di democrazia di progresso e mettono a nudo la nostra meschinità. Non ci lasciano vivere con la coscienza a posto. L'episodio tratto dal vangelo di Marco, in cui Gesù loda la vedova povera è rivolto anche a noi che viviamo soddisfatti nel nostro benessere, che diamo il superfluo. Quante volte sono i poveri quelli che meglio ci insegnano a vivere in modo dignitoso e con un cuore grande e generoso.

Uno dei maggiori contributi della lettura dei vangeli, ma anche di tutto il Vecchio Testamento e del Nuovo sia essa donna che uomo è quello di aiutarlo a vivere con un senso più umano in una società il cui VIRUS è “LA NEVROSI DEL POSSESSO”

Oggi più di allora, anche se era presente già ai tempi di Gesù, è basato non su quello che uno E' ma su quello che uno HA. L'importante è “avere” denaro, potere, prestigio,autorità ecc. Chi possiede tutto ciò è un “vincente” chi non possiede tutto ciò, è un fallito ed è completamente fuori gioco. Fin dai primi anni di vita l'essere umano, viene educato nella maggioranza dei casi, più ad AVERE che ad ESSERE, prenderà soprattutto che un giorno, compiuti gli studi dovrà AVERE, una posizione, un buon stipendio, del potere. Così, quasi senza accorgersi, prepariamo le nuove generazioni alla competizione e alla rivalità.

Viviamo in una società, come anche in quella in cui ha vissuto il profeta di Nazaret che impoverisce le persone, non di denaro ma che ci ha rubato “l'essere umano”.

Le persone più oggi che allora si abituano a valutarsi per quello che possiedono; e in tal modo corriamo il rischio di diventare incapaci di amare, di dare tenerezza, di servire in modo generoso e solidale. Proprio per questo, in questo periodo , assume particolare importanza l'invito di Gesù a valorizzare la persona. In ultima analisi, la grandezza della vita non si misura dal potere o dalle conoscenze che uno HA, ne tanto meno dai beni che uno possiede o del denaro, ma di servire e aiutare gli altri meno fortunati di noi a vivere in un mondo più umano e vicino agli insegnamenti del profeta di Nazaret. Quante persone povere ed umili, come la vedova che ci narrà il brano, con la loro semplice solidarietà e aiuto a chi ha bisogno, apportano all'umanizzazione della nostra malata società, più di tanti protagonisti della vita sociale, ecclesiastici di mestiere, politici, pronti a difendere i loro privilegi e i loro interessi, del loro protagonismo e della loro posizione del loro potere.

r. Fulvio Crivello

UN RICORDO DI GUADALUPE CALDERON

Cala il suo sole quando è ancora giorno”

Geremia cap.15 vers.9

E' venuta a mancare due mesi fa a CITTA' DEL MESSICO, una carissima amica dell'Opera del Cenacolo Familiare. GUADALUPE CALDERON aveva soltanto 39 anni ed aveva partorito solo da quaranta giorni, aveva anche un figlio di cinque anni. Io spero che la fede aiuti suo marito Arturo, anche lui membro del Cenacolo a superare questa grande prova. Scrivendo questo ricordo ho le lacrime agli occhi, perchè la ritengo profondamente ingiusta, una giovane madre che se ne va, che dire se non pregare sia Maria che Gesù e lo Spirito Santo, affinchè possano lenire il dolore di Arturo e di tutta la famiglia. Il Cenacolo vi è vicino anche in questo momento di dolore.

Opera Cenacolo Familiare













































BENEDIZIONE

Il Dio della speranza ci riempia di ogni gioia e di ogni pace nella fede, sia accanto a chi soffre e lo sostenga nella Fede, in modo che il sole torni a risplendere in loro e in tutti noi.



AMEN



3 set 2020

AGOSTO-LUGLIO 2020

 

I profeti sono testimoni e cantori dell'amore di Dio per tutti gli esseri umani” Amos cap.3 vers. 2

Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici dell'Opera del Cenacolo Familiare

Esso comprende le seguenti parti

1 Preghiera di don Salvatore Paparo

2 Riflessione Biblica

3 Preghiera Allo Spirito Santo

4 Benedizione


PREGHIERA

Signor Gesù, oggi per opera dello Spirito Santo, ci sono anche cristiani aperti al dialogo; essi difendono con coraggio (in tutte le varie confessioni cristiane) e fortezza quanto credono sia vero e giusto, ma lo difendono rispettando le persone che la pensano differentemente da loro e, confrontandosi con umiltà e carità con essi, sono disposti anche a riconoscere eventuali errori, difesi fino allora in buona fede. Essi giustamente sono convinti che la verità va proposta e non imposta.

La verità, infatti, si fa strada da sola, là dove c'è l'amore, poiché dove c'è l'amore, c'è lo Spirito Santo che è verità che comunica verità.

Don Salvatore Paparo


RIFLESSIONE BIBBLICA

In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli/e lo seguirono. Era il sabato, si mise ad insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo, rimanevano stupiti e dicevano: “Da dove gli vengano queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelle dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?” Ed era per loro motivo di scandalo.

Ev di Marco cap.6 vers. 1-4

Quante cose fanno venire in mente le parole che noi troviamo nel sesto capitolo del Vangelo secondo Marco; e quanti interrogativi ci pongono. Se lo analizziamo con il dogma della trinità, voluto dal Concilio di Nicea nel 325, nel quale per la prima volta si parla della verginità corporale di Maria, e non solo, anche della presenza dei fratelli e delle sorelle di Gesù (dal testo grecom fratelli e sorelle di sangue e non cugini) e nelle dottrine delle varie chiese cristiane, in primis la chiesa romana. in secundis dalla chiesa ortodossa ecc. non c'è che rimanere perplessi. Ma qui ci viene incontro Marco, Gesù, il suo messaggio rivoluzionario non può essere compreso dall'esterno, come pensavano donne e uomini di allora e come pensiamo noi donne e uomini di oggi amiche ed amici del Cenacolo. Per capire Gesù si deve entrare in contatto con lui, provare con lui la gioia di vivere, la volontà di creare una società più giusta e solidale, il profeta di Nazaret, è venuto per i vivi, non per i morti, ha cercato di cambiare, non solo la chiesa, ma anche la società, insegnando l'uguaglianza, ecco perchè è chiamato maestro. Ma a questo punto mi sorge una domanda: come stiamo accogliendo e questo in prima persona me lo chiedo, Gesù in noi, che crediamo di essere tra i suoi amici? Non viviamo forse troppo indifferenti alla novità rivoluzionaria del suo messaggio? Non è la nostra mancanza di fede nel suo messaggio che dovrebbe darci la forza di trasformare la nostra vita? Non corriamo forse il rischio di spegnere dentro di noi e di disprezzare la sua profezia, proprio come i cittadini di Nazaret?

Sono purtroppo i cristiani, più di nome che di fatto, per cui Gesù non è in alcun modo l'ispiratore della loro vita. Gesù, purtroppo anche dovuto a secoli di errori della chiesa, si è trasformato in un personaggio che conosciamo fin da piccoli, senza però che egli ci ispiri nella vita un modo nuovo di vivere, insomma per una buona parte dei cristiani egli è perfettamente sconosciuto, Eppure il messaggio del profeta di Nazaret può essere il nostro maestro di vita, Può insegnarci a vivere, non per manipolare gli altri, o calpestando il prossimo per i nostri interessi di lavoro o di denaro. Il suo messaggio ci fa scoprire che è meglio dare che accumulare; e seguendo i suoi passi, la sua vita, possiamo vivere in modo più solidale, in cui l'eguaglianza e l'amore sono al primo posto. Questo vuol dire, di non sentire parlare di Gesù, ma di ascoltare Gesù, perchè a parte la resurrezione del corpo, c'è la risurrezione del suo Spirito che parla alla nostra coscienza ed ha sempre parlato; così possiamo imparare a vivere in modo diverso rispettando l'essere umano e la natura, essere meno egoisti ed amare di più le persone, la natura, come amava il profeta di Nazaret durante la sua vita ed anche dopo , fino ai giorni nostri con il suo messaggio.

r. Fulvio Crivello



9 lug 2020

MAGGIO - GIUGNO 2020



“Se uno possiede le ricchezze del mondo e vedendo il proprio fratello sorella nel bisogno, gli chiude il cuore, come l'amore di Dio può essere in lui? Figli/e, non amiamo con le parole e con la lingua, ma con le opere e nella verità ” Prima epistola di Giovanni cap. 3 vers. 17-18

Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici dell'Opera del Cenacolo Familiare Esso comprende le seguenti parti:
1 Riflessione di don Salvatore Paparo su un argomento trattato da lui, intitolato :“IL VOLTO DI DIO”
2 Riflessione Biblica
3 Benedizione

IL VOLTO DI DIO

Di per sé non ci dovrebbe essere essere bisogno: se siamo credenti o praticanti, dovremmo avere le idee chiare sul volto di Dio che è “AMORE”. Vedremmo invece, che quando si parla di Dio, si dicono cose (proprio degli addetti al lavoro) che forse non corrispondono a quello che troviamo nella Bibbia.
Se facciamo un raffronto, il Dio in cui credevano i nostri nonni, quello che crediamo noi e quello che credono i nostri figli, vediamo già che c'è una enorme differenza.
Il Dio che veniva presentato è abbastanza diverso dal Dio che è presentato oggi.
Allora c'è da chiedersi: ma come mai, è cambiato il volto di Dio? No, Dio non cambia. Man mano che l'umanità cresce e nella sua crescita riconosce sempre di più il valore della dignità dell'uomo e della donna, scopre sempre di più il Volto si Dio.
Non è Dio che cambia, è l'umanità che cresce, e nella crescita riconosce sempre di più il valore della dignità della donna e dell'uomo, scopre sempre di più il volto di Dio. E man mano che la chiesa (tutte le confessioni cristiane) è sempre più fedele al messaggio evangelico, ecco che la verità di sempre su Dio viene formulata in maniera nuova, più aderente alla scrittura. Non è Dio che cambia, è l'umanità che cresce, con l'umanità cresce anche il Movimento Cristiano (Chiesa) man mano che si radica nella
fedeltà delle cose che Gesù ci ha detto si scoprono quei volti di Dio che non sono una novità, c'erano sempre stati, ma erano come oscurati da tante cose.
E' stato presentato un volto di Dio talmente estraneo a quella che è la vita dell'uomo e della donna. Ci sono stati vari tentativi di riforma della Chiesa, che hanno portato il volto di Dio diverso da quello precedente, ma purtroppo a causa di Chiese troppo conservatrici il vero volto di Dio è ancora da scoprire. Di contro con la controriforma è stato presentato un volto di Dio talmente estraneo a quella che è la vita della donna e dell'uomo, a quello che è il benessere d'essere umano, che persone, che
normalmente ragionano con la propria testa, non potevano che rifiutarlo...... gli altri accettavano tutto.
Parleremo più volte della religione è adopererò il termine RELIGIONE sempre in maniera negativa. Quello che Gesù ha detto, non è classificabile sotto la voce religione; primo il suo era un MOVIMENTO secondo era la FEDE quella chE contava e quella che conta, ma vedremo meglio i dettagli di questi due termini.
Comunque l'effetto della religione, è quello di rincretinire le persone, di fare credere delle cose che quelle persone che ragionano con l'intelletto e che vogliono capire, non possono che rifiutare. La religione riesce ad ottenebrare le coscienze. Fa credere l'assurdo........allora questa contraddizione di un volto di Dio che viene presentato contrario al minimo di ragione umana, ha fatto si che sorgesse l'ateismo. Ce n'è per tutti, specialmente per i professionisti della religione NOI per la presentazione
sbagliata e fraudolenta del volto di Dio.

don Salvatore Paparo

RIFLESSIONE BIBBLICA

Mentre andava verso Gerusalemme, Gesù attraversò la Samaria e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi. Questi si fermarono ad una certa distanza e ad alta voce dissero a Gesù: “Gesù maestro, abbi pietà di noi!”
Appena li vide Gesù disse: “Andate dai sacerdoti e presentativi a loro”. E mantre quelli andavano, furono guariti. Uno di loro, appena vide di essere guarito , tornò indietro glorificando Dio a gran voce e si getto ai piedi di Gesù per ringraziarlo. Era un samaritano. Gesù allora disse: “ non sono stati guariti tutti e dieci? Dove sono gli altri nove?” Non è ritornato nessun altro a ringraziare Dio all'infuori di questo straniero?” E gli disse : “Alzati e va: la tua fede ti ha salvato”.
Evangelo di Luca cap.17 v 11-19.
Come in ogni brano dei vangeli, ci sono delle parti che sono state composte da uomini o donne che avevano conosciuto Gesù, oppure delle persone che hanno messo per inscritto delle vicende che avevano appreso da persone che avevano conosciuto il profeta di Nazaret, ed anche il brano che oggi con l'aiuto dello Spirito Santo commentiamo non sfugge a questo, ma i versetti presi in esame hanno anche, assieme ad altri una polemica, sia con il popolo eletto (Israele) sia con la dottrina delle chiesa
Ebraica di allora.
Dieci malati di lebbra vengono incontro a Gesù, ma Gesù a differenza della legge mosaica che proibiva di entrare in contatto con persone sane si avvicina a loro, e li ascolta. Essi chiedono compassione a lui che non trovano nella società che li esclude, chiedono solo al maestro “abbi pietà di noi” Come sempre Gesù non tentenna non ha esitazioni, Dio vuole dare a loro la felicità di una vita insieme agli altri, di restituirli alle loro famiglie di far tornare a loro il sorriso sulle labbra. Andate a presentarvi ai sacerdoti, che sono gli unici a potervi rimettere nella società; e mentre andavano furono guariti. Il racconto potrebbe finire qui, ma Luca è interessato a evidenziare la reazione di uno di loro, un samaritano, uno straniero ed un pagano come venivano considerati dagli israeliti i samaritani. Questo uomo, vedendosi guarito, comprende di aver ricevuto un dono ben più grande della guarigione della lebbra; la sua esistenza è cambiata. Non va dai sacerdoti, torna indietro verso Gesù (un laico), la dove si trova il suo Salvatore. Nel ritorno verso Gesù egli non cammina più coperto da stracci e lenzuola come si usava allora con i lebbrosi. Torna con il sorriso sulle labbra, esultante, loda Dio con tutto il suo cuore, poi si inginocchia ai piedi di Gesù e lo ringrazia: costui è il Profeta attraverso il quale gli è giunta la compassione di Dio.
Gesù stesso è stupito e chiede “E gli altri nove dove sono?” Sono forse ancora impegnati nei vari riti di purificazione che allora la chiesa Ebraica pretendeva? E pur appartenendo al Popolo Eletto non hanno ancora scoperta da dove arriva la compassione, la misericordia e la salvezza. Gesù poi dice un ultima cosa a questo straniero a questo pagano “ La tua fede ti ha salvato” Tutti i lebbrosi sono stati
guariti dal punto di vista fisico, ma non sono guariti dal punto spirituale e dal punto sociale. E' questo care amiche ed amici può succedere anche a noi, proprio in questo periodo denso di avvenimenti in cui spicca il covid19. Che cosa è il movimento cristiano vissuto non un atteggiamento triste e negativo, incapace di ricevere quella luce che viene dal volto di Dio, incapace di ringraziare per la forza, per la natura, per la speranza, per la fede che abbiamo ricevute dal profeta di Nazaret vivente?, non dobbiamo forse noi per primi di ravvivare nel cristianesimo la riconoscenza e la lode a Dio. Non dobbiamo tornare a Gesù per ringraziare di tutte le cose dette? E' forse questo che può suscitare nei credenti in Dio ed in Gesù una gioia sconosciuto dalla maggioranza dei cristiani?
La prima cosa da fare è cogliere la grandezza di Dio, e i suoi doni: la vita, la salute.
La natura ecc. intuire che si può vivere davanti a lui solo ringraziando per i doni che ci ha dato. La gratitudine verso Dio genera nell'individuo un modo nuovo di guardare a se stesso, di relazionarsi con le cose e di convivere in pace con gli altri. Le cose che lo circondano, acquistano una profondità e un valore fino a quel momento ignorato; tutto quello che è intorno a noi stanno, non sono solo come oggetti che servono a soddisfare bisogni, essi sono segni di grazia e della bontà dello Spirito Creatore. Anche le persone che incontriamo nel nostro cammino sono dono e grazia.
Dei dieci lebbrosi guariti da Gesù , uno solo torna indietro “rendendo grazie a Dio” e solo lui ascolta le parole del Nazareno “la tua fede ti ha salvato”. La riconoscenza gioiosa e la lode di Dio sono sempre fonte di Luce e di salvezza.

r. Fulvio Crivello

BENEDIZIONE

Nel principio era la parola, la parola era con Dio, e la parola era Dio. Essa era nel principio con Dio.
Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei, e senza di lei neppure una delle cose è stata fatta In lei era la vita, e la vita era luce per tutto l'essere umano.
Giovanni 1

10 apr 2020

PASQUA 2020

“CHI NON AMA. NON HA CONOSCIUTO DIO, POICHE' DIO E' AMORE”

I lett. Di Giovanni cap. 4 v. 8


Quest'anno care Amiche ed Amici del Cenacolo Familiare, e un anno ed una Pasqua diversa da quella degli anni scorsi. Stiamo vivendo un periodo difficile complicato, un tempo che ci dovrebbe far cambiare il vivere di questa vita, riportando, se mai l'ho abbiamo avuto, una fratellanza e solidarietà a noi sconosciuta, quella che Gesù ben conosceva e ci aveva detto di portare la Buona Novella a tutti gli esseri viventi, senza colore di pelle e di religioni. Una Buona Novella che noi non abbiamo saputo illustrare e vivere, anche con il movimento che Lui aveva fondato, che più tardi si trasformò in Chiesa, non è stata capace di suscitare quel trasporto e viva fede delle prime comunità, ci siamo adagiati nella tradizione e siamo diventati cristiani molto tiepidi. Questo non è stato per tutti, ma certo che la maggioranza dei cristiani ha vissuto e vive lontano dal messaggio di Gesù di Nazaret. Speriamo che questa epidemia, che ha già segnato con molti lutti l'intero mondo, possa far si che il messaggio di Gesù, possa riprendere vita e quello che è narrato nel Nuovo Testamento possa portare l'Essere Umano al primo posto della scala dei valori, una serena Pasqua a tutti.

r. Fulvio Crivello


PREGHIERA PER LA PASQUA DI DON SALVATORE PAPARO

La verità, infatti, si fa strada da sola, là dove c'è l'amore, perché dove c'è l'amore, c'è lo Spirito Santo che è verità, che comunica verità:
LO SPIRITO SANTO VI CONDURRA' A TUTTA LA VERITA'”
Gesù, quanto ho detto sulla Chiesa Cattolica, vale anche per le altre Chiese Cristiane, vale anche per le Chiese non Cristiane, come pure per tutte le persone rette di cuore.
E' necessario radunare tutti coloro che sono aperti al dialogo perchè tutti siamo redenti da te SIGNORE, e quindi siamo sotto l'azione dello Spirito Santo che ci condurrà a tutta la verità. Allo scopo è indispensabile e improcastinabile un Concilio Ecumenico per riportare l'unità della Chiesa . In modo che si realizzerà la profezia del Nazareno “Ci sarà un solo gregge (quasi la totalità degli esseri umani) e un solo Pastore, Tu, o Gesù.

Don Salvatore Paparo



RIFLESSIONE BIBBLICA


SUL CAMMINO DI EMMAUS

In quel medesimo giorno, due dei discepoli si trovarono in cammino verso un villaggio, chiamato Emmaus, distante circa sette miglia da Gerusalemme, e discorrevano fra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre parlavano e discutevano, Gesù si avvicinò e si mise a camminare con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.Egli disse a loro”Che discorsi sono questi che vi scambiate l'un l'altro, cammin facendo” Si fermarono tristi. Uno di loro chiamato Cleopa, gli disse......................
Allora egli disse a loro: O stolti e tardi di cuore a credere quello che hanno detto i profeti! Non doveva forse il Messia patire tutto questo ed entrare nella sua gloria? E cominciando da Mosè ed a tutti i profeti spiegò loro quanto lo riguardava in tutte le scritture. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece finta di proseguire. Ma essi lo costrinsero a fermarsi, dicendo: “resta con noi, perchè si fa sera ed il sole ormai tramonta” Egli entrò per rimanere con loro. Or avvenne che mentre si trovava a tavola con loro prese il pane, pronunciò la benedizione e lo distribuì loro. Allora si aprirono i loro occhi e lo riconobbero.

Ev. di Luca cap 24 v 12-18 e 25-31

Questo racconto, in cui Gesù cammina con i due discepoli sulla strada per Emmaus è uno, secondo me, dei più incisivi ed anche quello che più ci coinvolge, ed è anche il più straordinario perché ci coinvolge direttamente. E vero che i vangeli sono stati scritti dopo molti anni dalla morte e resurrezione di Gesù, ed hanno come in questo racconto dei motivi teologici e di predicazione, ma indubbiamente ci sono nel loro interno delle parole, sia del profeta di Nazaret, o delle persone, uomini e donne che l'ho avevano conosciuto ed avevano vissuto una parte di vita con Lui. Care sorelle e fratelli in Cristo e care amiche ed amici perché questo brano ci coinvolge direttamente come ho detto sopra; perchè di questi due discepoli, il brano ci narra solo il nome di uno di loro, Cleopa, mentre l'altro siamo noi, donne e uomini di allora, ma anche donne e uomini di oggi. Sulla via di Emmaus ci sono due discepoli, camminano pensando alle cose che Gesù aveva dette, ma sono tristi, non hanno più una meta, ne un obiettivo, Sembra quasi che Gesù sia scomparso o sia solo un lontano ricordo, e quando egli si avvicina a loro, i loro occhi sono impediti dal vederlo e riconoscerlo, come spesso succede a noi, non riusciamo a vederlo anche per noi è un ricordo lontano. Apparentemente, a questi due discepoli non manca niente, conoscono le Sacre Scritture come noi conosciamo il Nuovo Testamento, ma questo a pensarci bene non serve a nulla. Hanno ascoltato in Galilea il messaggio di Gesù, hanno aderito al suo movimento, come noi abbiamo ascoltato i vari brani predicati nelle varie chiese le domeniche o nelle grandi feste cristiane. Ma spesso ci manca il contatto personale con Gesù, come mancava anche nella strada per Emmaus ai due discepoli, un Gesù vivo ben presente nelle nostre vite
Perchè tanta mediocrità e delusione fra noi? Perché tanta indifferenza e abitudine e tradizione? Si predica di continuo nelle varie confessioni cristiane, si scrivono anche delle splendide encicliche, ci sono vari studi su Gesù, i teologi si sprecano in commentari anche profondi sulla figura di Gesù. Purtroppo non basta celebrare culti o messe, ne leggere testi biblici per far parlare Gesù vivente. Il racconto che oggi abbiamo letto e che commentiamo insieme, ci parla di due momenti che danno il senso al medesimo, i due discepoli sulla strada per Emmaus, non leggono un testo, ma ascoltano le parole di Gesù vivente che fa vibrare il cuore e la mente; non celebrano una liturgia ben confezionata, si siedono da fratelli ed amici al tavolo della mensa, senza transustanziazione, senza consustanziazione, senza presenza spirituale di Gesù, care a molte confessioni cristiane; e insieme vedono Gesù, cenano con Lui che benedice il pane, cenano con il Gesù Vivente la Santa Cena.
Abbiamo bisogno care amiche ed amici, care sorelle e fratelli di avere un contatto reale con Gesù, di una nuova semplicità, di una fede diversa. Noi abbiamo bisogno di imparare a vivere con maggiore verità e maggiore semplicità, e soprattutto in questo momento particolare capire che la vita deve essere rispettata, che la famiglia è alla base della nostra società. che dobbiamo rispettare la natura, perché il mondo non è nostro e siamo qui solo di passaggio. E' questo vuol dire partire da una nuova dimensione. Se il messaggio di questo grande Profeta scompare dal nostro cuore e dalla nostra mente tutto il resto è inutile, comprese tutte le cattedrali e le chiese che nel corso dei secoli ci siamo costruite.
Noi cristiani e non solo, dobbiamo ricordare di più Gesù di Nazaret, citarne le parole i suoi insegnamenti, commentare anche discutendo come discutevano i discepoli sulla strada per Emmaus i suoi insegmamenti e su cosa fu il messaggio rivoluzionario che egli portò nella società di allora e di oggi. Dobbiamo in questa Pasqua e non solo, scoprirlo pieno di vita, amante della medesima. Gesù non è assente, egli non dorme, egli come sulla strada di Emmaus cammina con noi e ci parla. Buona Pasqua

r. Fulvio Crivello



Marzo - Aprile 2020


IO HO INSEGNATO I PRIMI PASSI AD EFRAIM (ISRAELE), ME LI PRENDEVO SULLE BRACCIA;CON LEGAMI PIENI DI AMORE LI ATTIRAVO A ME, ED ERANO VINCOLI AMOROSI
OSEA Cap. 11 vers. 3

Carissimi amiche ed amici del Cenacolo, in questo numero troverete le seguenti cose:

Preghiera di don Salvatore Paparo
Un fatto ed un commento
La riflessione biblica
La preghiera allo Spirito Santo
La benedizione

PREGHIERA

Carissimi lettori, esortiamoci a vicenda perchè ciascuno di noi sia docile all'azione dello Spirito Santo e faccia generosamente la sua parte, perchè il Regno di Dio in questa terra non tardi a realizzarsi; viviamo servendo gli altri; coltiviamo verso le nostre sorelle e i nostri fratelli lo stesso amore e la stessa misericordia che troviamo nella famiglia di Nazaret, e lo stesso amore e la stessa misericordia nella famiglia formata da Dio Padre, da Dio Figlio, da Dio Spirito Santo. Amen




don Salvatore Paparo



UN FATTO UN COMMENTO

Carissimi amici ed amiche del Cenacolo Familiare, stiamo vivendo un periodo difficile, denso di avvenimenti che devono portarci anche ad una profonda riflessione,sia nostra, che della nostra società, che ci siamo costruita e voluta. Noi esseri umani abbiamo per anni depredato la natura, non ci siamo certo preoccupati di quello che direi, la moltitudine degli scienziati ci stavano dicendo, ne tanto meno di quello che le varie Fedi presenti nel mondo ci avevano avvertito, anzi spesso prendendo in giro chi ammoniva di non depredare il Creato. Abbiamo messo in prima posizione il denaro o meglio il DIO DENARO, ci siamo prostrati ad esso, lo abbiamo pregato, ce ne siamo fatti un idolo, come a suo tempo il popolo Ebraico si fece il Vitello d'Oro. Abbiamo dimenticato l'essere umano, siamo sempre stati alla rincorsa della massima produzione, del prodotto interno lordo, dello spred, abbiamo dato una parvenza umana anche alla Borsa, pensando di darle dei titoli come: emozione, timore, preoccupazione ecc. cosa inerente solo all'essere umano e alla fauna. Oggi travolti dal Corona Virus, cominciamo a porsi i problemi, quali la salvaguardia della Natura, come bene irrinunciabile e che ci darà la possibilità di vivere, non a noi, ma alle future generazioni, un ritorno a pensare alle cose essenziali, quali il rispetto della persona e della vita e di questo meraviglioso pianeta che è la terra. Vi voglio lasciare con una frase di Gesù di Nazaret “Non abbiate paura” nella speranza che lo Spirito di Dio possa farci prendere una nuova strada, basata prima fra tutto, sull'AMORE sia per l'essere umano, la natura e di tutte le creature viventi.

r. Fulvio Crivello


RIFLESSIONE BIBBLICA

CHE COSA MANCA A NOI CRISTIANI DEL TERZO MILLENNIO
Uscito sulla strada, un tale gli corse incontro e gettandosi ai suoi piedi gli domandò:”Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?” Gli disse Gesù: “perchè mi chiami maestro buono? Nessuno è buono, all'infuori di uno solo: Dio. Conosci i comandamenti: non uccidere. Non commettere adulterio, non rubare, non testimoniare il falso, non frodare, onora tuo padre e tua madre. Quello gli rispose: maestro , tutte queste cose le ho osservate sin dalla mia fanciullezza. Allora Gesù , guardandolo lo amo e gli disse: Ti manca ancora una cosa. Vai vendi tutto ciò che hai, dallo ai poveri e avrai u n tesoro in cielo; poi vieni e seguimi. A queste parole, quello corrugo la fronte e se ne andò rattristato, perché aveva molti beni

Vang. Di Marco cap. 10 v. 17-22


Care amiche ed amici del Cenacolo, in questo momento di grande drammaticità della nostra vita con l'imperversare di questa epidemia, ho riflettuto molto ed ho scelto questo brano del Vangelo di Marco perché lo ritengo importante in questo momento, è un brano che mi ha portato a riflettere sul valore della nostra vita, non dimenticando i momenti di difficoltà che tutti noi stiamo vivendo.
Un Uomo si accosta a Gesù, da quello che ci dice l'evangelista, egli non ha problemi ne di salute, ne di denaro ma arriva correndo spinto da una inquietudine interiore. Quando è davanti a Gesù gli pone esclusivamente una sola domanda: che devo fare per rendere la mia vita più giusta. Gesù gli ricorda i comandamenti come era ed è nella Fede Ebraica che sono una via, ma non solo della salvezza, omettendo però il primo comandamento “Ascolta Israele, amerai Dio con ecc” gli elenca solo quelli che parlano delle persone dei viventi, aggiungendo poi anche “non frodare”.
Le parole di Gesù sono sempre molto chiare, non basta preoccuparsi della vita futura o dell'aldilà, si deve pensare anche ad una società più giusta per chi vive; Gesù invita questo giovane uomo a seguirlo, ma ad una condizione : Una cosa sola ti manca: vai, vendi quello che ai e dallo ai poveri....!
Non è anche questo che manca a noi donne e uomini di oggi, cristiani che ci godiamo egoisticamente il nostro benessere materiale, e questo avviene anche quando osserviamo i nostri doveri religiosi?
Questa persona agiata, non si aspettava di certo la risposta di Gesù, Si fece scuro in volto e se ne andò rattristato; preferisce il suo denaro piuttosto che seguire la via indicata dal profeta di Nazaret. Non è questo l'atteggiamento di molti cristiani di oggi? Preferiamo il nostro benessere; vogliamo essere cristiani, senza seguire Gesù.
La risposta di Gesù a questo benestante è più grande di noi, ci rende tristi, perché smaschera la nostra ipocrisia e la nostra menzogna.
Spesso noi cristiani di tutte le confessioni ci siamo addormentati dietro la religione, al culto o alla messa domenicale, essere presenti alle grandi feste religiose soprattutto al Natale e alla Pasqua con celebrazioni, spesso non proprie inerenti alle parole che Gesù ci disse circa venti secoli fa. Abbiamo ridotto i vari scritti della Bibbia accomodandoli ai nostri interessi, con buona parte delle varie confessioni cristiane, abbiamo insomma addomesticato sia l'Antico Testamento, ma soprattutto il Nuovo Testamento, ai nostri interessi e alle nostre ambizioni. Ma questa religione non può essere fonte di gioia, come è il messaggio di Gesù e ci lascia tristi e senza una vera consolazione per la nostra vita. Proprio in questi momenti di crisi per il Corona Virus ed anche alle parole di quel profeta Chiamato Gesù, dobbiamo domandarci se il nostro modo di guadagnare e di spendere il denaro è quello che ci porta ad essere felici, oppure se questo modo di vivere ci rende insensibili alle esigenze del prossimo, vicino o lontano che sia, e porci la domanda se effettivamente siamo felici in questa vita o ci manca quella cosa che manca al giovane ricco incontrato da Gesù.
Cari amiche ed amici e care sorelle e fratelli del Cenacolo Familiare, la malattia del denaro è come un virus, si va aggravando nella misura in cui l'essere umano pone come obiettivo supremo della propria vita, il denaro e lo fa diventare il DIO DENARO come in tutte le società che noi chiamiamo SVILUPPATE. Ecco che la malattia diventa pericolosa, senza rendersene conto il malato (la società) finisce col ridurre la propria esistenza al riconoscimento e all'ammirazione degli altri per il loro denaro, per i loro beni comprati con il medesimo, per la posizione sociale che egli occupa nella società e per il tenore di vita che egli o ella si può permettere.
Se la malattia del denaro continuerà, per l'individuo che non sa frenarsi, egli cederà alle piccole ingiustizie, poi a quelle più grandi, perchè l'importante è guadagnare sempre di più anche calpestando gli altri ad ogni costo, anche a scapito della vita altrui. Il rimedio a questa malattia, non è disprezzare il denaro ma di dare a lui il giusto valore, ovvero dominare il denaro e non farsi dominare da esso. Il denaro ci deve servire per vivere, e questo coinvolge anche le chiese cristiane, ma diventa nocivo quando domina la nostra vita e le vite delle confessioni cristiane, il cuore a questo punto si indurisce, l'amore per il prossimo, per il Creato svaniscono. Quando succede questo e questo vale per tutti, anche per la chiesa, si può cadere in un vuoto interiore: quell'uomo gli si corrugò la fronte ed il volto si fece scuro e se ne andò rattristato; possedeva infatti molti beni.Il denaro gli ha tolto la possibilità di iniziare una nuova vita.Al contrario di quanto siamo solito parlare, avere molti soldi dei beni immobili ecc. non ci da quella sicurezza per il futuro, anzi ci crea dei problemi, poiché e difficile vivere una vita diversa, più umana. Ecco cosa manca, una cosa sola per seguire la strada indicata dal profeta di Nazaret.

r. Fulvio Crivello


PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO

In questo momento di preoccupazione ed angoscia, ci rivolgiamo a TE NOSTRO CONSOLATORE affinché gli sforzi dei medici, degli infermieri, di chi in questi giorni è chiamato per i servizi essenziali di star vicino a loro. Ti chiediamo inoltre di far si che con il tuo aiuto possiamo veramente cambiare il modo di pensare e di agire. Fai che questa prova sia per noi un riconoscimento della nostra fragilità e aiutaci ad essere meno egoisti e capire finalmente le parole di Gesù che ci invitava e ci invita a cambiare vita, rendendo la società più giusta e solidale come è scritto nel libro degli Atti Degli Apostoli al capitolo 4 “La moltitudine di coloro che avevano abbracciato la fede aveva un cuore e un anima sola, Non vera nessuno che ritenesse cosa propria alcunché di ciò che possedeva, ma tutto fra loro era comune” Amen


r. Fulvio Crivello

BENEDIZIONE

LA PACE DI DIO, CHE SUPERA OGNI INTELLIGENZA, CUSTODIRA' I NOSTRI CUORI E I NOSTRI PENSIERI IN GESU' CRISTO

Filippesi 4 vers 7




6 mar 2020

GENNAIO-FEBBRAIO 2020


Nell'amore non vi è timore;anzi il perfetto Amore scaccia il timore, perchè il timore suppone il castigo e chi teme non è perfetto nell'Amore. Noi dobbiamo Amare, perchè Lui per primo ci ha Amati” Prima epistola di Giovanni cap. 4 vers. 18-19

Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici dell'Opera del Cenacolo Familiare, da questo primo bimestre 2020


Esso comprende le seguenti parti


1 Preghiera di don Salvatore Paparo
2 Un fatto ed un commento sul giorno della memoria
3 Iniziative del Cenacolo nei servizi socio assistenziali

4 Confessione di Fede (Chiesa presbiteriana del Sudafrica)
5 Riflessione Biblica improntata sulla settimana di preghiera per l'unità dei cristiani
6 Riproposizione della riflessione Biblica dello scorso anno


Amatissimo mio Gesù,
Questo nuovo anno, avrà un suo valore, solo se partorirà un nuovo modo di intendere le parole scritte nei Vangeli; in modo da prendere le stesse come insegnamenti della vita quotidiana. Perchè tu Signore Gesù hai redento tutti e tutte ed essi formeranno un solo gregge con Te UNICO PASTORE. Esse sarànno la guida di un Concilio del dialogo, pensando che tu Gesù eri e sarai Laico. Il Concilio del dialogo con tutte le fedi presenti nel mondo, mi auguro con l'aiuto dello Spirito che ha creato il mondo e gli universi, si concluderà con l'unità delle confessioni cristiane, partendo dalla TUA PAROLA e con l'adesione ad essa di tutte le fedi ora presenti in un unica chiesa, nel rispetto delle libertà di intendere la tua Parola e nella libertà di coscienza di ogni credente.Amen

don Salvatore Paparo



UN FATTO UN COMMENTO

Questo inizio di anno, ha portato due argomenti da analizzare, il primo è la giornata della memoria, ovvero dello sterminio del popolo ebraico da parte del regime nazista, che ha coinvolto anche noi italiani con le famose leggi antirazziali del 1938; ma purtroppo aveva coinvolto anche le chiese cristiane che in secoli precedenti, imputarono al popolo Ebreo la crocefissione di Gesù, cosa assolutamente falsa. Vorrei fare un po' di chiarezza su questi punti in questo momento della storia, in cui pare che i movimenti di origine fascista e nazista stiano riprendendo forza, e come diceva Primo Levi nel suo libro “Se questo è un uomo” la Shoah potrebbe ancora ripetersi, se ci dimentichiamo della storia e di chi è sopravvissuto al terrore, vedi la senatrice Liliana Segre scampata al massacro, che oggi deve viaggiare sotto scorta, e che dire delle scritte comparse su muri,sui monumenti intitolati a chi perse la vita combattendo i nazifascisti e case di gente deportata in quel lontano 1943. Mi è piaciuto quel pastore cattolico che ha scritto sulla porta della chiesa “qui abita un ebreo: Gesù” tutti i pastori delle varie confessioni cristiane avrebbero dovuto seguire questo esempio, Perchè il Profeta di Nazaret è nato, è vissuto, ed è morto e resuscitato non come cristiano ma come Ebreo, ed è inutile, per qualche politico di bassa lega baciare rosari e crocifissi per far si di ottenere più voti, queste azioni sono assolutamente patetiche e condannabili. Vorrei qui ricordare, a chi avesse perso la memoria, di quel che è stato un piccolo ma grande fatto di storia ricordato da me anche lo scorso anno.
Proprio nel 1939 una nave battente bandiera tedesca, che trasportava circa 950 Ebrei, comandata da un capitano tedesco antinazista, cercava un porto sicuro per far sbarcare i profughi, e proprio come oggi, sia le nazioni europee che gli Stati Uniti che si vantavano e si vantano della loro grande libertà e democrazia rifiutarono di accogliere queste povere persone. Finalmente il Belgio e i Paesi Bassi accolsero questa richiesta di questo testardo e valoroso capitano, purtroppo molti di questi profughi, circa 300, a causa della guerra e dell'occupazione tedesca dei paesi che li avevano accolti, finirono la loro vita nei canpi di sterminio. Non vi sembra care amiche ed amici del Cenacolo Familiare che le cose, malgrado siano passati ottant'anni non sono poi di tanto cambiate con i profughi di oggi, che giungono per trovare pace e lavoro nell'Europa che tanto vanta di essere la culla del cristianesimo e di avere una democrazia con la D maiuscola.Fortunatamente le Chiese Cristiane di oggi hanno preso una posizione a difesa dei più deboli e quindi dei profughi, accogliendo molti di questi disperati con i corridoi umanitari,, portando sulla bilancia le Parole di Gesù che sono veramente di uguaglianza per tutti gli individui al di la del colore della pelle e della provenienza. L'altra cosa, che vorrei sottolineare è purtroppo la strage in Germania di un filonazista, che dopo aver ucciso nove persone ha soppresso la madre e se stesso, e vero che si dice che questi individui sono “lupi solitari” ma è altrettanto vero, che alcuni leader politici dell'estrema destra, usano nei loro linguaggi termini, che nella mente di esaltati possono diventare pericolose, come il segretario del partito dell'ultra destra germanica, che in parte ha giustificare lo sterminio del popolo ebraico, inneggiando anche ai discorsi di Gobels e di Hitler. Forse egli non spara, ma arma la mano di chi uccide.

r. Fulvio Crivello


CONFESSIONE DI FEDE

Crediamo in Dio Padre che ha creato il mondo intero, che riunirà tutte le cose in Cristo e che vuole che tutti gli uomini e le donne vivano insieme come fratelli e sorelle in una stessa famiglia

Crediamo in Dio Figlio, che si è fatto uomo, è morto ed è resuscitato in gloria riconciliando il mondo intero con Dio, rovesciando tutti i muri che separano gli umani, tutte le barriere di religione, di razza, di cultura o di classe per creare l'umanità unita.
Egli è l'unico Signore che ha autorità su tutto.
Egli chiama ogni persona e allo stesso tempo la Società la Chiesa e allo stesso tempo lo Stato alla riconciliazione, all'unità, alla giustizia e alla libertà.

Crediamo in Dio Spirito Santo che è la promessa del Regno che viene, che ci da il potere di annunciare il giudizio di Dio, il suo perdono per le persone umane e le nazioni, di amare e servire tutti gli umani,
di lottare per la giustizia e la pace, e di chiamare il mondo intero a riconoscere qui ed ora il regno di Dio

RIFLESSIONE BIBBLICA DEL 2019
Io ho fatto loro conoscere il Tuo Nome e continuerò a farlo conoscere, affinchè l'amore con cui Tu mi hai amato sia in essi ed Io in loro”
Ev. di Giovanni cap.17 vers.26


L'inizio di ogni anno, care amiche ed amici, ci porta verso la fine di gennaio la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani, ma io dico che più che l'unità del cristiani si pensa all'unità delle varie chiese cristiane, di norma nei vari quotidiani del nostro Paese e non solo, si parla di scambio di pulpiti, di relazioni ad alto livello, ma si parla poco di quello che si dovrebbe fare per avere una unica chiesa, sotto un unico Pastore: Gesù Cristo. E' dirò di più, per tornare al vero cristianesimo, si dovrebbe partire dagli inizi, ovvero considerare Gesù di Nazaret come un laico, e gli stessi discepoli e discepole degli ulteriori laici, che non avevano studiato teologia, ma che prendevano sul serio le parole di Gesù e che facevano delle parole dei vangeli un insegnamento per la vita di tutti i giorni, anche nella socialità, perchè quello che aveva detto Gesù erano delle parole che rivoluzionavano la vita e la società, annaquate e quasi distrutte dai dogmi e dalle dottrine della Chiesa.
Il messaggio di Gesù, che aveva ricevuto vocazione di chiamare le donne e gli uomini alla comunione con Dio e alla comunione fraterna, la Chiesa non è rimasta fedele alla consegna ed ha innalzato dei muri, degli steccati senza lasciare il minimo spazio di apertura e di dialogo. Le comunità cristiane prima unite e poi con i vari scismi, hanno bruciato i cosidetti eretici, le streghe, hanno combattuto feroci guerre con migliaia di morti, dimenticandosi delle parole del Nazareno “Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi”. Hanno eretto muraglie di incomprensioni, di diffidenza e di condanna reciproca fra coloro che dovevano essere sorelle e fratelli in Cristo, sorde ad ogni voce che si alzasse da una o dall'altra parte.Il fatto nuovo di questi anni e grazie a persone che credono fortemente alla possibilità di una Chiesa unità, pur con delle forme diverse, anche il vescovo di Roma: Francesco,mi sembra, sia uno dei trascinatori di questo nuovo modo di vedere la chiesa di Gesù.
Noi vogliamo associarsi a questa intercessione comune a tutte le confessioni cristiane e lo facciamo con convinzione, ma anche pensando che per tornare uniti, bisogna partire dalla chiesa familiare e dalle parole di Gesù di Nazareth, prendendo come guida con serietà le parole dei Vangeli, che ci invitano ad una chiesa priva di potere economico, ma ricca di potere spirituale, preghiamo anche noi del cenacolo familiare, ma dobbiamo anche riflettere, perchè come è stato detto: la preghiera è la più alta fatica per la donna e per l'uomo. E questa fatica a me sembra in maniera molto forte in questa preghiera per l'unità della chiesa. Un teologo di qualche decennio fa soleva dire:”Noi preghiamo per l'unità quasi dappertutto, quasi sempre, con la speranza segreta,più o meno ingenua, che Dio guadagnerà tutte le chiese alla verità della nostra chiesa”.
Così può succedere che i cattolici cedano alla tentazione di chiedere a Dio di convertire i cosidetti “fratelli separati” e di farli ritornare al grembo della chiesa madre, che sola grazie al magistero infallibile, possiede la verità della fede. Stessa cosa può accadere agli Ortodossi che cedano alla tentazione di chiedere a Dio di chiedere che la sola chiesa rimasta fedele e inalterata dal tempo degli apostoli sia la loro e quindi....! E possibile anche che le chiese protestanti cedano alla tentazione di chiedere a Dio ed a Gesù di riformare tutte le chiese, spogliandole delle sovrastrutture umane e pagane, facendole ritornare alla semplicità del cristianesimo primitivo.E' questa care amiche ed amici è una grande tentazione in ambito dell'unità, perchè prendendo a norma la parabola del Fariseo al tempio, confidando in se stessi di essere giusti, si tenti di dire “Ti ringrazio Dio, che la mia chiesa non è come le altre chiese, corrotte dalla mondanità ed eretiche, abbi pietà delle altre chiese e trasformale in modo da essere uguali alla mia. Una preghiera che Dio non potrebbe certo prendere in considerazione ed esaudirla.
Una preghiera che voglia avere fondamento è quella fatta a Gesù, che ci invita ad amarci e dire “che siamo tutti in uno perfetti nell'unità”. Concludendo questa riflessione sulla preghiera per l'unità dei cristiani, voglio aggiungere che se le chiese cristiane vogliono conservare con avidità le proprie strutture, i dogmi, la dottrina e salvare la propria vita spirituale e teologica, senza saper cogliere l'allarme che giunge e il disinteresse di questo inizio di terzo millenio nutre nei loro riguardi, con chiese sempre più vuote, non si chiamino più chiese cristiane e rinuncino a pregare per l'unità, perchè la loro preghiera suonerebbe all'orecchio di Dio solo di ipocrisia.
Perchè l'unità della chiesa significa anche purificazione della stessa, di tutte le confessioni cristiane, rinuncia ai propri modi di essere secolari e alla propria volontà di sopravvivere senza ravvedimento e profondo mutamento. Unità della chiesa a mio avviso, significa morte della vecchia chiesa, di tutte le chiese, nella speranza di una risurrezione nelle forme e nei modi, che nessuna chiesa può prevedere e che solo Cristo conosce. Unità della chiesa significa miracolo dello Spirito Santo, che venga a soffiare su tutte le nostre istituzioni religiose per fare una chiesa nuova, e solo in questo modo Dio può dare alla nuova chiesa il dono dell'unità, secondo la promessa di Gesù “ Esse ascolteranno la mia voce e vi sarà un solo gregge, un solo pastore”
Così il mondo, vedendo la chiesa ritornata presente e viva in mezzo a donne e uomini, creda al suo messaggio. Solo allora, possiamo veramente pregare, e solo allora possiamo prendere sul serio questa preghiera, chiedendo a Dio di esaudirla come Lui vorrà e come a Lui piacerà e non come noi vorremmo e come a noi piacerebbe esaudisse le nostre preghiere. Pregare vuol dire: (ecco perchè si dice che pregare è fatica ardua) “Non la mia, ma la Tua volontà sia fatta”

r. Fulvio Crivello


RIFLESSIONE BIBBLICA 2020

Poichè dicono, ma non fanno. Legano pesi opprimenti, difficili a portarsi, e li impongono sulle spalle degli uomini (donne),ma essi non li vogliono spostare neppure con un dito. Fanno tutto per essere visti.Infatti fanno sempre più larghe le loro filatterie e più lunghe le frange; amano i primi posti nei banchetti e le prime file nelle sinagoghe; amano essere salutati nelle piazze ed essere chiamate Rabbi (Maestro)
Ev. di Matteo cap 23 v. 4-7


Gesù di Nazaret ha spesso prese di posizioni anticlericali e antigerarchiche, egli stesso chiede in questi versetti, che oggi commentiamo con l'aiuto dello Spirito Santo, ai suoi discepoli/e e seguaci di resistere alla tentazione di trasformare il movimento da Lui creato, in uno, con dei capi, dei sovraintendenti, dei maestri. Certo le parole che troviamo nel Vangelo di Matteo come in ogni altro scritto del nuovo testamento sono state elaborate, in quanto i vangeli, compreso quello di Matteo sono state scritte dopo molto anni dalla morte di Gesù, ma indubbiamente il significato di queste parole sono ascrivibili proprio al profeta di Nazaret e quindi sono l'eco del pensiero di Gesù. Gesù diceva e ci dice “non fatevi chiamare rabbi /maestro) perchè uno solo è il vostro maestro e voi siete tutti fratelli(sorelle)” Nelle comunità nate all'ora e anche nelle chiese cristiane di oggi, nessuno ha il possesso del suo insegnamento, nessuno può sottomettere un fratello o una sorella dottrinalmente. Nel movimento voluto da Gesù, nessuno deve essere padre, maestro e sopratutto nessuno deve imporsi dall'alto sugli altri. Qualsiasi titolo che imponga superiorità va contro la fraternità. Nel corso di quasi duemila anni poche esortazioni evangeliche sono state ignorate e disubbidite dalla quasi totalità (tolto di poche eccezioni) dalla chiesa cristiana. Anche oggi si vive in flagrante contraddizione del vangelo. Sono tanti i titoli, prerogative, onori, essere chiamati: eccellenze, che troviamo in buona parte nelle chiese cristiane, non sempre è facile vivere la fraternità. Gesù volle fondare il movimento che dopo divenne chiesa cristiana in cui non ci fossero quelli che siedono in cattedra ed altri che ascoltano, ma fratelli e sorelle uguali e solidali; inutile pensare anche in una settimana di preghiera per l'unità dei cristiani di usare termini come servizio e fratelli e sorelle nella liturgia ecc. Non è questione di linguaggi e di termini, ma uno spirito nuovo tenendo ben presente le parole del vangelo. Non dobbiamo dimenticare che le parole dette da Gesù si rivolgevano sia ai capi politici che ai capi religiosi, esse non hanno perso di attualità neanche oggi; il popolo continua ad ascoltare i capi che “dicono ma non fanno” difensori dell'ordine, incapaci di mettere ordine nella lor vita disordinata, proclamatori di giustizia, riformatori incapaci di trasformare e riformare la propria vita ecc. ma il testo ci ricorda anche che l'invettiva si rivolgeva in modo diretto anche ai capi religiosi. Anche oggi nelle chiese cristiane questo pericolo esiste, spesso sorgono maestri di morale, di ortodossia, che più che amare, come ha detto Gesù, giudicano. Le chiese hanno bisogno più che mai ed anche la nostra società, di maestri di vita che ci portino all'essenziale del messaggio di Gesù e lo mettano in pratica e si possa portare a compimento quella trasformazione sociale che il profeta di Nazaret quasi duemila anni fa annunciò, questa e la preghiera per la settimana dell'unità dei cristiani che il Cenacolo Familiare fa allo Spirito Santo. Care amiche ed amici le Chiese Cristiane dovranno risvegliare la loro fiducia e liberarsi da dogmi e dottrine che impediscono di infondere, speranza nella società attuale e ritornare alle origini del Movimento Cristiano mettendo in pratica le parole di Gesù.

r. Fulvio Crivello


PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO
Signore, Vieni tu stesso in mezzo a noi! Risvegliaci! Dacci la tua Luce! Sii il nostro maestro e consolatore! Parla tu stesso a ciascuno di noi in modo che ognuno intenda esattamente ciò di cui ha bisogno e che può aiutarlo. Che la tua bontà sia in ogni luogo. Preservaci dall'ipocrisia, dall'errore, dalla noia e dalla distrazione. Da a tutti noi, la conoscenza e la speranza, una testimonianza chiara e dei cuori pieni di gioia per il dono del tuo Spirito Santo.

Karl Barth



BENEDIZIONE

IL SIGNORE CI BENEDICA E CI GUARDI; IL SIGNORE FACCIA RIPLENDERE IL SUO VOLTO SOPRA DI NOI E CI SIA PROPIZIO; IL SIGNORE VOLGA VERSO DI NOI IL SUO VOLTO E CI DIA LA PACE. AMEN