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31 dic 2018

L'amore -El amor

Per me l'amore non è quello che i mortali intendono: E vissero felici e contenti. Questo amore delle Fiabe Non esiste. Perché quando due cominciano a vivere la quotidianità della connivenza Si scopre Che si è con l'altro solo per necessità. Anche se hai giurato "nella gioia e nel dolore" Ecc. Quando l'uomo animale abitudinario Che per sopravvivere si unisce a un altro essere, una volta soddisfatto la necessità finisce tutto l'amore in un atto abitudinario. L' amore vero di cui parlo non soddisfa necessità Ama e basta. Non ha bisogno di una vita insieme. Soprattutto non ha bisogno di cambiare l'altro a suo piacimento e necessità.  Per cui Non ha bisogno dell'altro. Solo lo ama e va aldilà del contatto, della convivenza, della vicinanza o del sesso. Ecc. Passiamo molto tempo della nostra vita cercando di cambiare gli altri a nostro piacimento e necessità.
L'amore vero dice: " io non ti voglio cambiare. Per me vai bene così.
Salvatore Falco

Para mí, el amor no es lo que entienden los mortales: Y vivieron felices para siempre. Este amor de los cuentos de hadas no existe. Porque cuando dos comienzan a vivir la vida cotidiana de la connivencia, resulta que uno está con el otro solo por necesidad. Incluso si has jurado "en la buenas y en las malas", etc. Cuando el hombre animal de costumbre, que para sobrevivir se une a otro ser, una vez que la necesidad está satisfecha, todo amor termina en un acto habitual de costumbre. El verdadero amor del que hablo no satisface necesidades, ama y nada más. Él no necesita una vida juntos. Por encima de todo, no necesita cambiar al otro como le gusta y necesita. Así que no necesita al otro. Solo lo ama y va más allá del contacto, la convivencia, la cercanía o el sexo, etc. Pasamos mucho tiempo en nuestras vidas tratando de cambiar a los demás.
El verdadero amor dice: "No quiero cambiarte". "Para mí, eres perfecto así." Salvatore Falco.

24 dic 2018

NATALE 2018


Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, poiché l'amore e da Dio e chi ama è generato da Dio e conosce Dio” I lett. Di Giovanni cap. 4, 7

Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici del Cenacolo ed un augurio di celebrare un sereno Natale in famiglia

Esso comprende due parti

1 Preghiera di don Salvatore Paparo
2 Riflessione Biblica sul tempo di Natale

Signore, nostro Dio, Tu ti sei abbassato fino a noi, hai voluto diventare uomo con Tuo Figlio, Nostro Salvatore. E' questo Signore l'hai fatto come gesto di compassione e misericordia verso noi tutti. Tu Signore nella notte di Natale hai fatto brillare la tua LUCE che nulla a da condividere con le nostre misere luci. Mostraci in questo giorno, per mezzo dello Spirito Santo la Via che conduce a Te; affinchè vediamo con i nostri occhi la luce del mondo che TU hai mandato con Gesù Tuo Figlio, come anche noi siamo Figli tuoi e fai di noi in questo giorno e non solo, i tuoi testimoni per tutta la nostra vita. Amen

RIFLESSIONE BIBLICA

La visita di Maria ad Elisabetta
in quei giorni, messasi in viaggio, si recò in fretta verso la regione montagnosa, in una città di Giuda. Entrò nella casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Ed ecco che, appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, le balzò in seno il bambino, Elisabetta fu ricolma di Spirito Santo ed esclamò a gran voce :”Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno.Ma perchè mi accade questo, che venga da me la madre del mio Signore?”
Ev di Luca cap 1 vers 38-43

Il brano del Vangelo di Luca, ci narra la storia della visita di Maria a Elisabetta, ed è un racconto che mi ha sempre affascinato, in effetti l'incontro tra queste due donne Ebree, Maria giovanissima, Elisabetta già avanti negli anni, accomunate da tre cose: la parentela, la gravidanza e dalla straordinarietà del modo in cui tutto questo è avvenuto. Il vangelo di Luca è ricco nella descrizione, ma scarno nei particolari. E mi riferisco, in particolare al tempo trascorso, circa tre mesi in compagnia di Elisabetta, nulla ci dice il vangelo della nascita di Giovanni, solo dopo ne da accenno brevemente. A questo punto mi è sorta una domanda e credo care amiche ed amici sia sorta anche a voi: Che cosa si saranno dette (oltre al Magnificat) durante questi tre mesi trascorsi insieme? Come avranno commentato fra di loro, di quel Dio di Israele presentatosi e manifestatosi a loro e ai loro compagni (Zaccaria e Giuseppe) in modo così particolare da cambiare la storia dell'umanità. Mi pare doveroso ricordare, che dei quattro coniugi, solo Elisabetta è quella che non riceve, stando alla testimonianza del vangelo, alcuna rivelazione; forse è proprio per questo che Elisabetta è molto vicina a noi, donne e uomini, parte di quell'umanità che senza clamori, ne eclatanti rivelazioni dall'alto, senza statue piangenti e santi, continua a credere con insistenza e sperare contro ogni speranza, confortata solo nella misericordia di Dio, nonostante tutti i problemi della vita (ne sanno qualcosa i migranti). Non voglio qui sminuire la grandezza di Maria madre di Gesù, madre della “Parola fatta carne” ne quelle di Zaccaria e di Giuseppe, ma secondo me, Elisabetta ha qualcosa di particolare come detto sopra, che la rende più simile a noi, ed è proprio la quotidianetà e l'ordinarietà della sua esistenza, del suo modo di modo di ricevere la fede, delle sue paure (rimase nascosta per cinque mesi ci narra Luca), il suo sentirsi un nulla di fronte alla cugina molto più giovane; la sua determinazione a rimanere fedele alle promesse di Dio, nel momento in cui dovrà dare il nome al proprio figlio, sfidando la tradizione e la legge mosaica. Una donna forte care amiche ed amici, coraggiosa, tenace come tante altre donne citate nel Primo e Secondo Testamento. In una umanità, sconvolta da quotidiani omicidi e guerre che insanguinano il mondo, ancora oggi in questo Natale soffia il vento dello Spirito Santo e questo soffio pervade la vita, non dei grandi della storia o le alte gerarchie delle chiese cristiane o dei potenti di turno, ma le vie degli umili, come venti secoli fa, soffiò sulla grotta di Betlem, lo Spirito di Dio anche in questo giorno di festa percorre le vie nel deserto quotidiano della nostra vita, spesso percossa da inutili sciocchezze. Concludendo questa riflessione sul visita di Maria ad Elisabetta il brano ci fa comprendere che nella vita non è l'apparire, ma l'essere, ciò che conta dinanzi a Dio, anche in questi giorni di festa, non è l'immagine di noi stessi, magari camuffata dal mito dell'eterna giovinezza, ma la fiducia che diamo a Lui solo al quale nulla è impossibile. Se dunque Elisabetta, come spesso diciamo, è anche l'immagine di una chiesa di antica tradizione, apparentemente incapace di rigenerarsi, ricordiamoci in questo giorno di Natale, Betlemme “Così piccola per essere tra i villaggi di Giuda, uscirà colui che porterà la salvezza a tutta l'umanità” Dio è capace ancora, in un epoca di computer, di banda larga, di stupire l'umanità, e questo lo vediamo nella grotta di Betlemme, lo stupore e la meraviglia di quella luce che Elisabetta ci ha annunciato, è una luce che serve a far chiarezza nella nostra vita e condurre i nostri passi verso le parole di Gesù. Fare di noi care amiche ed amici strumenti di vita e di speranza che ci è stata data in quella grotta di Betlem con la nascita di Gesù duemiladiciotto anni fa. Un sereno Natale a tutti voi.
r. Fulvio Crivello

BENEDIZIONE

CHE IL SIGNORE FACCIA RISPLENDERE IL SUO VOLTO VERSO DI NOI E CI DIA LA SUA PACE, RICORDIAMOCI DEI POVERI, DEGLI AFFLITTI, DI CHI E' NEL LUTTO CHE L'AMORE DI DIO E DI GESU' SIA CON TUTTI NOI ORA E SEMPRE
AMEN








20 dic 2018

NOVEMBRE-DICEMBRE 2018


CENACOLO FAMILIARE
MESE DI NOVEMBRE-DICEMBRE 2018
Gesù, disse:”Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi”

Care amiche ed amici del Cenacolo, troverete in questo numero :

La preghiera di Don Salvatore
Un fatto un commento
Una riflessione biblica
La Benedizione


Signore, nostro Iddio, tu ci consenti anche in questo anno di andare incontro alla Luce che Risplende nelle tenebre: il Natale, Natale che mette davanti ai nostri occhi ciò che c'è di più grande, l'AMORE di Gesù verso tutti noi, la sua nascita.
Tu ci dai questa grande regalo, ma noi Signore cosa abbiamo da offrirti da donarti? La nostra umanità ha tanti pensieri confusi e malvagi, tanta freddezza, tanta frivolezza, tanto astio, tante guerre sparse nel mondo. Tante cose in contraddizione con il messaggio di Natale.
Che puoi fartene di questi doni? da una umanità che ti ha voluto mettere in un angolo e che spesso ti usa come una comparsa, ma non come primo ATTORE? Ma con il tuo Amore è proprio quello che tu aspetti da tutti noi e di cui tu ci vuoi liberare, per darci in cambio il Salvatore e, per mezzo suo una nuova terra in cui regnerà la pace MESSIANICA, dei cuori rinnovati e un nuovo scopo nella vita. Sii Tu Signore in queste domeniche di avvento di saper ascoltare la tua Parola, nello stupore e nella riconoscenza per i tuoi progetti verso di noi, per il tuo Amore per la Tua Misericordia, per la Tua Compassione, per tutto quello che hai già compiuto in nostro favore. Amen
don Salvatore Paparo


r. Fulvio Crivello

UN FATTO UN COMMENTO

Ancora un attentato, ancora morti nella città di Strasburgo, una città simbolo per la libertà: sia religiosa che laica, proprio nelle festività natalizie, cinque morti a tutt'oggi. Strano che i festeggiamenti per la nascità di Gesù di Nazaret, un profeta che aveva sempre portato un messaggio di pace e di amore, sia festeggiato da un pazzo radicalizzato, non dall'islam, ma da qualche incosciente imam mussulmano. Perchè ho chiamato Gesù un profeta, proprio perchè l'Islam lo ha da sempre considerato uno dei cinque grandi profeti. Dio stesso nella prima sura del Corano si chiama il misericordioso, il compassionevole, un Dio pieno di amore. Ed è a questo Dio che alcuni religiosi mussulmani, incitano alla violenza, alle esecuzioni, agli attentati; forse dovrebbero rileggersi il Corano e capire che Dio è Amore!!!
un Dio che ama la vita e non la morte che alcuni pazzi radicalizzati portano nelle strade, nei locali dove la gente si diverte, nelle stazioni ecc.
Forse hanno dimenticato quello che è scritto nella prima sura del Corano ed hanno anche dimenticato che Maometto stesso diceva di accogliere e di rispettare anche quello che non era diventato un suo seguace. Io spero che in questi giorni il Dio Illumini le menti di tutti gli uomini e le donne di questo pianeta e che le parole del Profeta di Nazareth diventino realtà “Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi, e che la pace del Signore sia con tutti voi

RIFLESSIONE BIBLICA PER LE DOMENICHE DI AVVENTO
Essi, le dissero:”Donna perchè piangi?” ella rispose loro: “hanno portato via il mio Signore e non so dove l'abbiano posto.” Detto ciò, si voltò indietro e vide Gesù che stava li, ma non sapeva che era Gesù. Egli le disse:”Donna perchè piangi? Chi cerchi?” Quella, pensando che fosse l'ortolano, rispose: “Signore, se lo hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io lo andrò a prendere. Le disse Gesù: “Myriam!” Quella voltatasi le disse in ebraico “Rabbuni” (maestro Buono).

Ev. di Giovanni cap 20 ver.13-14-15

Siamo care amiche ed amici del Cenacolo Familiare nelle domeniche di avvento, avvento che preannuncia la nascita di Gesù , e come la venuta di Gesù cambiò la Storia, anche in questo brano, grazie allo Spirito Santo, oggi possiamo commentare e riflettere, egli pone di fronte ad un cambiamento importante per tutti noi.
Molti, penseranno, leggendo questo brano, che forse io mi sia sbagliato, forse ho confuso il Natale con la Pasqua, non è così, io penso che questo brano sia adatto proprio a queste domeniche di avvento e che possa portarci a conoscere meglio il profeta di Nazaret, proprio in questa festa, sorta probabilmente verso il 350 d.C. diventata sempre più commerciale e pagana, con babbi natale che si arranpichino su scale e luci più o meno scintillanti. Venendo ai versetti che oggi analizzeremo, sentiamo una voce di donna ,e la voce di Maria, in ebraico Myriam di Magdala forse la compagna di Gesù, oppure la moglie e cosa ci dice : “Ella disse: perchè hanno tolto il mio Signore, e non so dove l'abbiano posto” è una voce che giunge da lontano, sono passati quasi duemila anni da quella mattina a Gerusalemme. Ma è anche una voce dei cristiani secolarizzati di oggi, in questi giorni che precedono il Natale? La voce di Maria di Magdala non supera forse i confini del tempo e giunge fino a noi, donne e uomini del terzo millenio? Non si confonde con le nostre paure; paure della nostra epoca e non si rivela sostanzialmente uguale alla coscienza turbata e tormentata da infinite parti del mondo globalizzato della nostra generazione?
Le parole di Myriam di Magdala non è forse il fondo, inespresso e inconsapevole, data da donne e uomini della nostra generazione?
Care amiche ed amici, noi esaminiamo anche in queste domeniche di avvento, con coscienza cristiana tutta la situazione del nostro mondo, sotto vari aspetti, dai problemi della fame nel mondo, allo scempio, fatto contro la natura esclusivamente a scopo di lucro, agli attentati, alle guerre ecc. e se riusciamo a superare l'apparenza superficiale, cosa non facile nelle festività come il Natale e guardare nel profondo, vedremo che la causa prima e ultima di tutte le nostre paure e dei nostri interrogativi, sono proprio nelle parole espresse da Maria: Dove hanno messo il mio Signore e non sappiamo dove l'hanno messo. Maria di Magdala ha cercato invano le tracce nel giardino di Giuseppe di Arimatea, noi cerchiamo invano le sue tracce nel nostro mondo sconvolto, nelle baracche dei disperati, in chi vive in miseria ed anche nelle discoteche piene di gente che si diverte e che purtroppo qualche volta muore. Lo cerchiamo anche nelle chiese, spesso vuote, lo cerchiamo spesso anche nelle nostre menti nei nostri cuori e troviamo solo dei cristiani tiepidi. Sembra che in questo turbinare di vita, con telefoni sempre accesi e con telecamere ovunque poste, sembra che il Signore sia assente, anche in queste domeniche di avvento.
Detto questo Maria si voltò indietro e vide Gesù in piedi, ma non sapeva che era Gesù” Non è forse questo il nostro problema, anche in queste domeniche di avvento di non saper ascoltare il suo messaggio, nel credere Gesù vivente in mezzo a noi, il non aver capito il Natale. Noi come Myriam, ci guardiamo attorno e vediamo anche le chiese cristiane che spesso non vivono il messaggio di Gesù.
Gesù, le disse: Maria!” Gesù disse e dice a Noi una sola parola ed è in tutto care amiche ed amici in quella parola; Gesù che spesso noi mettiamo da parte se non relegarlo nelle cerimonie religiose è presente, e vivo, ci parla anche in queste domeniche e non solo è nelle strade con chi soffre sia spiritualmente che fisicamente, il profeta di Nazaret è con noi tutti i giorni, ed è un profeta dei vivi come egli è vivente. Ma carissimi amiche ed amici, dobbiamo voltarci anche noi per vedere Gesù come si è voltata Maria perchè può accadere che sentiamo quella parola chiamarci per nome: Maria, Roberto, Claudia, Flavio, Sarah,Andrea ecc. quella parola rivolta direttamente a noi, quella parola chiamarci per nome, Gesù è vicino a noi, ci parla, è vivo. Amiche ed amici del Cenacolo quale delle due parole di Maria di Magdala è la nostra parola: “Hanno tolto il mio Signore e non so dove l'abbiano posto” oppure “Rabbuni” maestro Buono a tutti noi la risposta. Amen

r Fulvio Crivello



BENEDIZIONE

LA PACE DI DIO, CHE SUPERA OGNI INTELLIGENZA, CUSTODIRA' I VOSTRI CUORI E LA VOSTRA MENTE IN CRISTO GESU'
Filippesi c. 4 ver 7



18 dic 2018

L'amore...

"La famiglia Trinitaria di Dio non aveva bisogno di nessuno per essere felice; ma poiché E’ AMORE E L’AMORE SI COMUNICA, per comunicare la sua felicità ad altri, DECISE DI CREARE L’UOMO E LO CREO’ FAMIGLIA A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA." (don Salvatore Paparo)

L'amore non è quello che i mortali intendono: "e vissero felici e contenti". Questo amore delle Fiabe non esiste. Perché quando due cominciano a vivere la quotidianità della connivenza si scopre che si è con l'altro solo per necessità. Anche se hai giurato "nella gioia e nel dolore" ecc. Quando l'uomo animale abitudinario che per sopravvivere si unisce a un altro essere, una volta soddisfatto la necessità finisce tutto l'amore in un atto abitudinario. L'amore vero di cui parlo non soddisfa necessità ("La famiglia Trinitaria di Dio non aveva bisogno di nessuno per essere felice") Ama e basta. Non ha bisogno di una vita insieme. Soprattutto non ha bisogno di cambiare l'altro a suo piacimento e necessità. Per cui Non ha bisogno dell'altro. Solo lo ama e va aldilà del contatto, della convivenza, della vicinanza o del sesso, ecc. Passiamo molto tempo della nostra vita cercando di cambiare gli altri.
L'amore vero dice: "io non ti voglio cambiare. Per me vai bene così. 
Salvatore Falco

1 dic 2018

SETTEMBRE-OTTOBRE 2018


“Dio è Amore e chi rimane nell'Amore rimane in Dio e Dio rimane in lui”
        
Carissimi amiche ed amici del Cenacolo, in questo numero  troverete  le seguenti parti:

Preghiera di don Salvatore

Riflessione biblica per i mesi di settembre ottobre

Un fatto un Commento


Benedizione                                                              

                               PREGHIERA   AL SIGNORE
 Signore Gesù, ti ringrazio per questa giornata, come per tutte le altre giornate che TU mi dai, e ti chiedo ancora con umiltà di dare la saggezza e l'Amore a tutti i governanti di questa terra, ancora alle prese con attentati e guerre, dai a loro Signore di vegliare sul diritto e sulla pace. Crea in questi potenti, che hanno in mano le sorti di miliardi di persone,  delle menti e dei cuori aperti all'Amore. E fai, che con i cuori pieni d'Amore, essi pensino ai poveri a chi non ha parola a chi soffre per ingiustizie a volte perpetrati dagli stessi Stati. Ti ringrazio Signore per aver potuto esporre davanti a Te queste necessità, perchè Tu solo sai come poter portare una parola di pace e di conforto.
Tutti noi siamo nelle tue mani e ti lodo e ti lodiamo per la tua misericordia e la tua grazia. Amen

                                                          don Salvatore Paparo                                      
             

                                       UN FATTO UN COMMENTO
Questa volta, un fatto un commento, si occupa dell'Opera Del Cenacolo Familiare.
Voglio portatre a tutti i nostri letttori, la notizia che  la nostra opera si stà muovendo per rendere il messaggio di don Salvatore Paparo vivo e vegeto, voi mi direte come: Stiamo trattando con La Piccola Casa della Provvidenza (COTTOLENGO) per avere dei locali da loro dismessi c.a. trenta anni fa per farla rinascere sia come Casa di accoglienza per anziani, sia per una Clinica Privata, più reparti che si occuperanno delle varie sintomatologie. Abbiamo a tal punto rifondato una associazione “OPERA CENACOLO FAMILIARE ONLUS”  con sede in Via Savoia, 41 Pinerolo, che presto diventerà LA FONDAZIONE  OPERA CENACOLO FAMILIARE. Siamo tutti pregati di pregare per essa e non solo anche di operare sia con donazioni e servizi di  volontariato. Vi fornirò al prossimo bimestrale le coordinate del nostro conto corrente.

                                                                         Fulvio Crivello


                                      RIFLESSIONE BIBBLICA

In quel tempo, Gesù uscito dalla sinagoga, subito ando nella casa di Simone ed Andrea, in conpagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone (Pietro) era a:  letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

                                                                                          Ev. Marco cap 1, 29-31


L'evangelista Marco ci narra in queste parole la guarigione della suocera di Pietro, proprio quello di cui la chiesa cattolica dice che fu il primo papa, quindi Simone detto in seguito Pietro era sposato ed aveva dei figli come quasi tutti i discepoli di Gesù lo erano quindi anche i Pastori Cattolici come diceva don Salvatore dovrebbero sposarsi e fare una vita normale sempre ispirata all'amore di Dio.
Tolto di questa breve parentesi veniamo ora al testo; cosa ci dicono oggi queste belle parole e anche i gesti di Gesù,  si perche anche la gestualità del profeta di Nazaret è importante, come sono le sue parole, in questi due versetti vediamo le mani di Gesù “la fece alzare prendendola per mano” Le mani le braccia sono di grande importanza  nel gesto umano. Possono guarire o ferire o peggio ancora, dare la morte, accarezzare con le mani o sciaffeggare, accogliere o respingere; le mani o le braccia possono riflettere l'essere della persona.
Gesù tocca i malati, tocca anche i discepoli caduti a terra per dare a loro la speranza e dei nuovi sogni. Nel racconto della tempesta sedata quando Simone detto Pietro comincia ad affondare, gli tende la mano, lo afferra e gli dice “Uomo di poca fede, perchè hai dubitato?” Gesù è molte volte, anche per noi, una mano che rialza, che ci infonde forza e ci risolleva dalla polvere della nostra società malata, priva di giustizia.
Dove si trova il profeta di Nazaret, cresce la vita, crescono i sogni, non si teme più per la vita. Questo è ciò che prova chi percorre le pagine di Marco,  incontrandosi con questo Gesù umano più che divino che guarisce i malati, accoglie chi non ha parola e sopratutto non giudica. Non dovremmo mai dimenticare che la prima immagine offerta dai vangeli, e quella di un Gesù guaritore, un uomo e non un Dio  che diffonde la vita è  guarisce ciò che è malato nel nostro modo di vivere. Proprio per questo, intorno a Lui troviamo sempre la miseria dell'umanità.Dalle parole e dai gesti di Gesù apprendiamo che Dio è amico della vita e non del martirio. Egli ama appassionatamente la felicità, la salute, la gioia. Purtroppo è inquietante vedere in questa società malata solo di denaro, con quanta facilità ci siamo abituati alla morte non solo umana: la morte della natura, distrutta dall'inquinamento industriale; la morte per le strade, per la violenza, la morte del nostro intimo. Mi pare ignominioso osservare con quanta indifferenza si sentono le notizie che parlano di milioni di morti per fame e con quanta indifferenza contempliamo la violenza silenziosa, efficace e costante, di strutture ingiuste e di leggi che difendono i potenti di turno.
I dolori e le sofferenze altrui ci preoccupano sempre di meno. Ogni individuo sembra interessarsi solo ai suoi problemi, del suo benessere e del conto in banca; questa apatia si sta impossesando di molti. Concludendo questa riflessione cari amiche ed amici del Cenacolo Familiare, il vangelo di Marco e il nostro piccolo brano ci ricordano che Gesù è sempre molto attento al dolore della gente egli si ferma quando vede soffrire qualcuno; Lui non si limita a predicare, Lui lascia anche la preghiera per aiutare le persone, ed è proprio per questo che lo cercano i malati, sia fisici che spirituali, i senza parole, le prostitute le persone scartate dai benpensanti. Ecco che cosa è seguire Gesù, non le celebrazioni religiose, le dottrine, i dogmi, ma essere con Lui per alleviare le sofferenze della vita e per ridarci gioia e passione per essa e per i fratelli e sorelle.

                           
                                                                             r. Fulvio Crivello
                                                                               
 
                                                      BENEDIZIONE

La grazia del  Signore Gesù Cristo e l' Amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi. Amen