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28 nov 2013

VENTIDUESIMA LETTERA AL SIGNORE GESU’ RISORTO


BUON PASTORE, UNICO SALVATORE DEL MONDO

 

Amatissimo Mio Signore Gesù Risorto,

il 27 novembre del 2005 fui ricoverato all’ospedale di Ivrea. Essendo Domenica, l’intervento chirurgico fu spostato a lunedi, 28 novembre. Il professore Vestita mi asportò la vescica e la prostata colpite da cancro e con parte del mio intestino mi ricostruì la vescica. Il Cielo mi ha assistito e sono guarito perfettamente senza l’aiuto di alcuna medicina. Così si sono realizzate le parole da Te tante volte ripetute nell’intimo del mio cuore: “ Prima che l’Opera Cenacolo Familiare abbia il suo naturale sviluppo, tu dovrai affrontare una malattia mortale”.

Dopo l’intervento chirurgico il Cielo mi ha fatto percepire che le seguenti frasi scritturistiche si attribuiscono anche alla mia piccola persona: “Il Signore mi ha trattato duramente ma non mi ha consegnato alla morte. Non morirò, resterò in vita e annunzierò le opere del Signore”.

Ormai sono trascorsi otto anni e lo Spirito Santo ha già meravigliosamente preparato ogni cosa per avviare l’umanità del terzo millennio all’Età Aurea della Redenzione, lunghissimo periodo di Pace e di Benessere Mondiali Messianici che, gradualmente, preparerà “I CIELI NUOVI E LA TERRA NUOVA”. L’Età Aurea della Redenzione sarà fondata sulla santità della famiglia CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO”.

PAPA FRANCESCO SI STA DIMOSTRANDO DOCILE ALL’AZIONE DELLO SPIRITO SANTO E CON LA CELEBRAZIONE DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO III FAVORIRA’ LA REALIZZAZIONE DI QUESTE DUE TUE PROFEZIE: “PADRE (che i miei discepoli) SIANO UNA SOLA COSA COME IO E TU SIAMO UNA SOLA COSA. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU MI HAI MANDATO”. “HO ALTRE PECORE CHE NON SONO IN QUESTO GREGGE. ANCHE ESSE DEBBO GUIDARE. ASCOLTERANNO LA MIA VOCE E DIVENTERANNO UN SOLO GREGGE E UN SOLO PASTORE”.

 

SIGNORE GESU’ RISORTO, UNICO SALVATORE DEL MONDO,

N O N    T A R D A R E !

 

Il tuo piccolo Gesù

Sac. Salvatore Paparo

 

Cintano 28 novembre 2013

23 nov 2013

G R A Z I E , PADRE !


Il tuo piccolo Gesù

 

sac. Salvatore Paparo

 

XXXIV DOMENICA PER ANNUM  C

 

NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO RE

 

DELL’UNIVERSO

 

Cintano 24 novembre 2013

18 nov 2013

PAPA FRANCESCO


PAPA FRANCESCO è stato inviato dal Padre Celeste come PAPA GIOVANNI XXIII per avviare l’umanità del terzo millennio verso l’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE, LUNGHISSIMO PERIODO DI PACE E DI BENESSERE MONDIALI MESSIANICI, FONDATO SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO CHE GRADUALMENTE PREPARERA’  “I CIELI NUOVI E LA TERRA NUOVA”. 

LA CHIESA SANTA E NELLO STESSO TEMPO MERETRICE,  nel suo aspetto negativo ha deluso le attese DEL SUO SPOSO GESU’; ha ostacolato il raduno dei figli di Dio dispersi per ricostituire la famiglia del Padre Celeste, tradendo in due punti essenziali il suo scopo di essere: ANZICHE’ SERVIRE HA SPADRONEGGIATO SULLE PERSONE, LE HA GIUDICATE, CONDANNATE, CASTIGATE; ANZICHE’ ESSERE POVERA HA ADORATO LA RICCHEZZA.

Il Concilio Ecumenico Vaticano II, voluto da Giovanni XXIII, , aveva posto tutte le condizioni PER RIFORMARE LA CHIESA, PERCHE’ ESSA SI CONVERTISSE ALLA POVERTA’ E AL SERVIZIO DI TUTTI GLI UOMINI E DI TUTTE LE DONNE REDENTI DA GESU’; MA LA CHIESA NEL SUO ASPETTO NEGATIVO, PER VARI MOTIVI, HA AFFOSSATO LO SPIRITO

DEL VATICANO II. LO SPRITO SANTO, PERO’, HA CONTINUATO AD AGIRE IN TUTTI I CUORI DOCILI ALLA SUA AZIONE DI PURIFICAZIONE; E IL PADRE CELESTE HA INVIATO PAPA FRANCESCO PERCHE’ CON IL CONCILIO ECUMENICO VATICANO III

PORTI A TERMINE LE FINALITA’ INIZIATE DAL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II E, FINALMENTE, SI REALIZZINO LE DUE SEGUENTI PROFEZIE DI GESU’:

“PADRE, (CHE I MIEI DISCEPOLI) SIANO UNA SOLA COSA COME IO E TU SIAMO UNA SOLA COSA. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU MI HAI MANDATO”.

“HO ALTRE PECORE CHE NON SONO IN QUESTO GREGGE. ANCHE ESSE DEBBO GUIDARE. ASCOLTERANNO LA MIA VOCE E DIVENTERANNO UN SOLO GREGGE E UN SOLO PASTORE”.

Gli uomini e le donne, cristiani e non cristiani ma retti cuore e di buona volontà DEL TERZO MILLENNIO DELLA REDENZIONE, ABBIAMO LA NOBILE MISSIONE DI RICOSTITUIRE IN TERRA LA FAMIGLIA DEL PADRE CELESTE CHE GRADUALMENTE PREPARERA’ “I CIELI NUOVI E LA TERRA NUOVA”.

 

Sac. Salvatore Paparo

Cintano 17 novembre 2013 

11 nov 2013

ALLA FINE DEI TEMPI


“ALLA FINE DEI TEMPI CI SARA’ LA RISURREZIONE DEI CORPI”. XXXII DOMENICA PER ANNUM  C


10 NOVEMBRE  2013 

 

OMELIA

 

Il mese di novembre è dedicato ai morti e la liturgia odierna ci fa riflettere sulla futura sisurrezione dei nostri corpi. Lo fa esaltando il martirio di sette fratelli e riportandoci una discussione tra Gesù e i Sadducei.

Il re Antioco IV Epifane  nel secondo secolo prima della nascita di Gesù, ordinò agli Ebrei di apostatare, di rinnegare cioè Dio e i suoi comandamenti, e di vivere in modo pagano. Purtroppo molti apostatarono, ma la maggioranza degli Ebrei RIMASE FEDELE A DIO E AI SUOI COMANDAMENTI. MOLTI DI ESSI AFFRONTARONO CON GRANDE CORAGGIO UN ATROCE MARTIRIO. Fra di questi annoveriamo un’intera famiglia composta dalla mamma e dai suoi sette figlioli. In essi non solo notiamo la fortezza nel sopportare le torture e la morte, ma anche la certezza che Dio un giorno li avrebbe risuscitati.

Uno dei sette fratelli, giunto all’ultimo respiro, rivolse al re queste parole:

“TU, O SCELLERATO, CI TOGLI DALLA VITA PRESENTE. MA IL RE DELL’UNIVERSO CI FARA’ RISORGERE PER UNA VITA CHE NON FINISCE, DATO CHE ORA MORIAMO PER LE SUE LEGGI”.

Un altro dei sette fratelli proseguì così: “ QUESTE MIE MEMBRA LE HO RICEVUTE DA DIO, E ORA SONO PRONTO A SACRIFICARLE PER AMORE DELLE SUE LEGGI. MA SONO CERTO CHE MI SARANNO RESTITUITE DA DIO STESSO”. Uno dei sette fratelli addirittura si mostrò entusiasta del suo martirio ed  esclamò: “E’ BELLO ESSERE UCCISI DAGLI UOMINI, QUANDO SI HA UNA SPERFANZA: DIO, INFATTI, CI HA PROMESSO CHE CI RIDARA’ LA VITA”.

Questa famiglia eroica che subì atroci sofferenze e donò la vita per rimanere fedele a Dio e alle sue leggi, sicura che un giorno sarebbe stata risuscitata da Dio, ci sollecita ad accogliere l’esortazione di San Paolo: “FRATELLI, VI SCONGIURO, CERCATE LE COSE DI LASSU’ E NON QUELLE DI QUAGGIU’, PERCHE’ SIAMO CITTADINI DEL CIELO”.

L’esortazione di San Paolo ci introduce al Vangelo di oggi. I Sadducei erano persone che cercavano solo le cose di quaggiù perché non credevano alla vita ultraterrena e conseguentemente negavano la risurrezione dei corpi. E dato che Gesù predicava spesso che alla fine dei tempi ci sarà la risurrezione dei corpi, i Sadducei lo vollero canzonare riportando il fatto che abbiamo udito: una donna, seguendo la legge del Levirato, sposò uno dopo l’altro sette fratelli. I Sadducei  sarcastamente  domandarono a Gesù: “Alla risurrezione dei corpi la donna di chi sarà moglie dato che tutti e sette gli uomini l’ebbero per moglie?” Gesù rispose loro: “ NELL’AL DI LA’ I RISORTI NON PRENDERANNO NE’ MOGLIE NE’ MARITO”. Dobbiamo stare attenti a non falsare il pensiero di Gesù. I Sadducei erano materialisti, e nel matrimonio vedevano solo l’esercizio del sesso. Gesù rispondendo come ha risposto, perciò, intendeva dire che, dopo la riusurrezione, gli sposi non faranno più l’atto intimo sessuale proprio degli sposi; essi però resteranno sposi: il loro reciproco amore che è dono TOTALE (io sono tutto tuo, io sono tutta tua), ESCLUSIVO ( io mi dono SOLO a te ), DEFINITIVO ( io mi dono per sempre a te) sarà perfetto e vivranno insieme eternamente felici. Praticamente, dopo la risurrezione, l’amore degli sposi SARA’ SIMILE AL RECIPROCO AMORE DELLE PERSONE CHE COSTITUISCONO LA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO: IL PADRE SI DONA TUTTO AL FIGLIO, IL FIGLIO SI RIDONA TUTTO AL PADRE, LO SPIRITO SANTO UNISCE IN SE’ IL PADRE AL FIGLIO E IL FIGLIO AL PADRE E RENDE FELICISSIME LE TRE PERSONE DELL’UNICO DIO.  Gli sposi in Cielo, pertanto, dopo la risurrezione si doneranno reciprocamente con un amore totale, esclusivo, definitivo e saranno eternamente felici.

 

Sac. Salvatore Paparo

 

AMATISSIMO MIO SIGNORE GESU’ RISORTO,           

UNICO SALVATORE DEL MONDO,

SONO LIETO, IL PAPA FRANCESCO, DOCILE ALLA LUCE DELLO SPIRITO SANTO, HA INDETTO IL SINODO DELLA FAMIGLIA. IN VERITA’ LA DENOMINAZIONE DATA E’ SONONIMO DI

CONCILIO ECUMENICO VATICANO III, DA TEMPO INIZIATO

DALLO SPIRITO SANTO.

Il tuo piccolo strumento

Sac. Salvatore Paparo

Cintano 10 novembre 2013

 

5 nov 2013

CONCILIO ECUMENICO VATICANO III

Amatissimo e Stimatissimo Papa Francesco,
te ne prego, non tardare a indire il Concilio Ecumenico Vaticano III. Il mondo non può attendere: la Chiesa di Gesù guidata da te successore di Pietro, sotto L'AZIONE DELLO SPIRITO SANTO , deve convocare i vescovi cristiani, i rappresentanti di tutte le categorie cristiane, i rappresentanti delle religioni non cristiane, i rappresentanti degli uomini e delle donne non credenti di buona volontà perchè si costruisca tutti insieme LA FAMIGLIA DI DIO PADRE, REDENTA DA GESU' RISORTO L'UNICO SALVATORE DEL MONDO, E POSSA GODERE IL LUNGHISSIMO PERIODO DI PACE E DI BENESSERE MESSIANICI CHE GRADUALMENTE PREPARERA' I CIELI NUOVI E LA TERRA NUOVA.
Il tuo umile fratello
sac. Salvatore Paparo
Cintano 4 Novembre 2013

3 nov 2013

XXXI DOMENICA durante l'anno C

OMELIA Per commentare la Sacra Scrittura di oggi, è utile richiamarci alla mente l'atteggiamento di Gesù nei confronti dei peccatori. Gesù era l'amico dei peccatori, Gesù non condannava i peccatori, così come non condannò, ad esempio, quella donna colta mentre peccava di adulterio. Dei malvagi la trascinarono da Gesù perchè Egli la condannasse a morte. Essi erano già pronti ad ucciderla sotto un cumulo di pietre; ma Gesù li svergognò con la famosa frase: "Chi di voi è semza peccato, scagli la prima pietra contro di lei". Tutti, a cominciare dai più vecchi, se ne andarono, perchè tutti erano peccatori. Allora si svolse questo commovente dialogo tra Gesù e l'adultera: " Donna, nessuno ti ha condannato?" "Nessuno, Signore". "Neanch'io ti condanno, Va' in pace, e non peccare più". Ma perchè Gesù ama i peccatori? Perchè non li condanna? Gesù ama i peccatori e non li condanna, perchè i peccatori sono dei malati, e Lui è il Medico pieno di compassione e capace di guarire qualsiasi malattia. Sotto questa luce siamo in grado di capire l'episodio di Zaccheo che abbiamo letto nel brano evangelico. Zaccheo era un grande peccatore, conosciuto da tutti come il capo dei ladri. Ebbene, Gesù, l'amico dei peccatori e il loro medico, compì un grande gesto di amicizia verso Zaccheo peccatore e malato, andando a pranzare nella sua casa. Zaccheo si commosse dinanzi al gesto di amicizia di Gesù; gioì immensamente per questo, comprese di essere un peccatore malato, si fece guarire da Gesù e si convertì. Immediatamente pensò a riparare il male commesso con i suoi furti. "Signore, disse a Gesù, io dò la metà dei miei beni ai poveri; e a chi ho rubato, restituisco quattro volte tanto". Gesù gli rispose: "Oggi, per questa casa è venuta la salvezza. IO, infatti, sono venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto". E qui non possiamo tacere un importante frutto della conversione del peccatore e del conseguente perdono di Dio, cioè la gioia. Gioisce il peccatore pentito e perdonato; gioisce Dio misericordioso che perdona. Dio che perdona, gioisce come gioì il buon pastore della parabola evangelica, dopo aver ritrovata la sua pecorella smarrita; gioisce come gioì il padre misericordioso al ritorno del suo figliolo prodigo. Per la gioia organizzò una grande festa, un sontuoso banchetto: "Facciamo festa, disse, perchè questo mio figliolo era morto, ed è tornato in vita, era perduto e l'ho ritrovato". La conclusione di quanto abbiamo detto, ce la suggerisce Sant'Agostino: "Nessuno E' felice come Dio; Nessuno FA felice come Dio". Sac. Salvatore Paparo

2 nov 2013

FESTA DI TUTTI I SANTI ANNO 2013

OMELIA La Solennità di Tutti i Santi è un invito ad unirci alla gioia di tuti coloro che hanno già raggiunto la meta del Paradiso. E’ quindi anche un invito a gioire con i nostri cari defunti che si trovano già in Paradiso e che ci attendono desiderosi di condividere con noi la loro sorte felice. Ma per capire meglio il significato della festa che celebriamo, accostiamoci alla Parola di Dio letta. L’Apostolo San Giovanni nella Prima Lettura ci assicura che il Paradiso non è riservato ad alcune persone privilegiate, ma che è per tutte le persone di buona volontà. Esso, infatti, è abitato da un’immensa folla che nessuno può contare. Gli abitatori del Paradiso provengono da ogni nazione e razza, da ogni popolo e lingua. Essi indossano vesti candide a significare che sono senza peccato o perché durante la loro vita terrena si sono mantenuti sempre innocenti o perché dopo aver peccato si sono convertiti. Se dalla Prima Lettura passiamo al brano evangelico, incontriamo Gesù che ci indica la via che ci conduce al Paradiso. Noi siamo beati e raggiungiamo il Paradiso SE SIAMO POVERI IN SPIRITO, MITI, MISERICORDIOSI, OPERATORI DI PACE, PERSEGUITATI E CALUNNIATI A CAUSA DI GESU’. Commentiamo brevemente tre di queste BEATITUDINI: BEATI I POVERI IN SPIRITO Certamente Gesù non vuole convincere i poveri a subire la loro povertà perché i loro patimenti sofferti sulla terra saranno ricompensati nell’al di là con una vita beata. Certamente Gesù non vuole dire che sono beati coloro che sono distaccati con il cuore, pur restando saldamente in possesso dei loro beni. Infatti, mentre i loro soldi marciscono depositati in banca, i poveri muoiono di fame. Cosa vuole dirci, dunque, Gesù? Gesù vuole dirci che sono beati coloro che scelgono la povertà per aiutare i poveri. Gesù invita noi suoi discepoli a farci volontariamente poveri perché i poveri non siano più poveri e tutti vivano una vita dignitosa. In pratica dobbiamo seguire l’insegnamento dei Padri della Chiesa: “QUELLO CHE HAI IN PIU’, NON E’ TUO MA DEI POVERI, E DEVI RESTITUIRLO AI POVERI”. BEATI I MISERICORDIOSI Noi siamo beati e raggiungiamo il Paradiso se non condanniamo gli altri e se perdoniamo di cuore coloro che ci offendono o ci fanno del male, così come Dio perdona i nostri peccati. BEATI GLI OPERATORI DI PACE. Noi siamo beati e raggiungiamo il Paradiso se quando due persone o due gruppi di persone sono in discordia tra di loro, ci adoperiamo perché i litiganti si capiscano, si perdonino a vicenda e diventino nuovamente amici. Se agiamo così siamo OPERATORI DELLA PACE MONDIALE MESSIANICA CHE DA DUEMILA ANNI SOFFRE LE DOGLIE DEL PARTO E SOSPIRA DI ESSERE PARTORITA: “ PACE IN TERRA AGLI UOMNI CHE DIO AMA “. Sac. Salvatore Paparo