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27 feb 2014

"Caro direttore, ... "


L’umile strumento di Gesù sacerdote Salvatore Paparo fa sua, con qualche piccola riserva, l’accorata lettera scritta da un prete aquilano a Papa Bergoglio chiedendo l’abolizione del celibato obbligatorio per i preti.

Caro direttore, chieda al Papa a nome mio e di tanti altri preti, quando la Chiesa si sveglierà nell’approvare il celibato facoltativo dei sacerdoti! il Cardinale Martini aveva ragione a dire che la Chiesa è indietro di 200 anni. Apprezzo il celibato, ma la Bibbia, soprattutto le lettere pastorali di Paolo, ci fa capire che il celibato non va imposto. San Paolo attacca chi vieta il matrimonio definendolo falso profeta…. San Paolo scrive che i preti, vescovi e diaconi dovevano essere uomini di una sola moglie. Quindi sposati una sola volta. Rimasti vedovi, penso potevano risposarsi. Così mi insegnò pure un mio prof della facoltà teologica. La chiesa cattolica di rito bizantino e maronita permette ai seminaristi di sposarsi, ma devono decidere prima del diaconato. Abbiamo infatti preti bizantini e maroniti sposati! Caro Papa Francesco, ti voglio bene e mi commuovi perché parli col cuore libero…allora ti chiedo: perché la chiesa cattolica romana di rito latino non rivede la norma sul celibato obbligatorio? La trovo una norma stupida, anti biblica! Il celibato deve essere facoltativo.

Alcuni miei amici preti bravissimi sono stati costretti a lasciare il sacerdozio perché si sono innamorati seriamente di una donna. Ora hanno famiglia, figli e sanno cosa è il sacrificio e la gioia di guidare la famiglia piccola chiesa domestica. Sono preti che potrebbero benissimo essere reinseriti nella Chiesa vista la crisi grave di vocazioni. Preti omosessuali, che rispetto e stimo, possono invece continuare a fare i preti. Convivono pure col compagno e nessuno dice nulla. Se invece ti vedono con una donna, subito la gente bigotta e fissata inizia a pensare male quando invece non c’è nulla di male se c’è amore vero!! Siamo indietro di 200 anni…

Caro cardinal Martini dal Cielo, aiuta Papa Francesco insieme allo Spirito Santo a portare la Chiesa verso nuovi orizzonti. Basta liberarsi dai pensieri farisaici e ipocriti. Il bello è che Papa Giovanni Paolo II parlò bene del matrimonio dei preti quando approvò il codice di diritto canonico per le chiese orientali. Bellissimo il libro di Donald Cozzens “Verso un volto nuovo del sacerdozio” (Queriniana). Cozzens, prete psicologo americano, scrisse questo libro dopo gli scandali dei preti pedofili. Il vescovo don Tonino Bello, morto in concetto di santità, nel libricino intervista “Chiesa di parte”, scrisse che il celibato è un dazio e ciò non va bene. Profetizzò che in futuro uomini sposati sarebbero diventati preti! Don Tonino Bello vescovo ha la stessa tempra del Papa. Peccato che pure don Tonino è salito al Cielo, ma Dio sa come fare. Don Andrea Gallo, nel suo libro “Come un cane in Chiesa” ci aiuta a riflettere su temi che danno fastidio a certi uomini di Chiesa ultra moralisti e retrogradi.


Non voglio fare polemica, ma questa mia lettera vuole essere una critica rispettosa e costruttiva verso la Santa Sede. L’Abbe Pierre, nel suo libro “Mio Dio perché”, ci aiuta come don Gallo ad aprire gli occhi pure sulla castità repressa e bloccante. Ben venga la castità, ma ben vengano pure i rapporti sessuali fatti con amore vero e vita! Ci vuole equilibrio e ci vuole una morale più aperta se no la scienza teologica viene meno! Ben vengano i valori e i principi! Ma sono stufo di difendere una teologia morale obsoleta e fossilizzata.Credo nell’amore infinito di Dio. Dio ci ama e questo è il tempo della Misericordia Infinita di Dio. Poi sarà la Fine!

Cara Chiesa, ritorna alle origini e apri gli occhi!! Caro Papa Francesco, grazie per aver scelto mons. Parolin come nuovo segretario di Stato: ha già detto che il celibato non è un dogma! E bravo pure il cardinale Hummes, ex prefetto della Congregazione per il clero che fu messo a tacere perché pure lui disse che il celibato dei preti non È un dogma.

Caro Papa Francesco grazie per aver parlato delle lobby gay del Vaticano. Sei un Papa eccezionale e senza peli sulla lingua. Non sono arrabbiato con i gay, li rispetto e li accolgo come fratelli. Sono arrabbiato con gli ipocriti e li affido alla potenza rinnovatrice di amore dello Spirito Santo.

Caro Papa se mi vuoi contattare chiama il direttore del giornale, ma non punirmi. Anzi ti chiedo scusa se mi sono sfogato così apertamente. Prega per me caro Papa e se mi chiami non dirò di questa nostra mail perché ho paura di certi monsignori, vescovi e cardinali che sono indietro di 200 anni. Ma di te caro Papa non ho paura e ti voglio tanto bene. Prega per me perché sono un po’ in crisi, ma ho tanta voglia di amare, di evangelizzare, di celebrare con amore e gioia L’Eucarestia fonte e culmine della vita cristiana. Sono in crisi perché non esiste più una Fede matura. Poca gente frequenta i sacramenti con sincerità. Gli altri lo fanno solo per tradizione ma i loro cuori sono lontani da Dio. Ogni giorno nella mia parrocchia e altrove devo lottare contro i farisei ipocriti o contro un certo fanatismo deviante. I cristiani veri sono pochi. Pazienza, meglio pochi ma buoni.

 

20 feb 2014

VENTOTTESIMA LETTERA

AL SIGNORE GESU’ RISORTO
UNICO SALVATORE DEL MONDO

 21 FEBBRAIO 2014

 
Amatisimo mio Gesù,

sessant’anni fa, 21 febbraio 1954,  TU, tramite il vescovo Angelo Ficarra, a Patti, provincia di Messina, mi hai ordinato sacerdote:

L’ANIMA MIA MAGNIFICA IL SIGNORE,
E IL MIO SPIRITO ESULTA IN DIO MIO SALVATORE.
GRANDI COSE HA FATTO IN ME L’ONNIPOTENTE.
SANTO E’ IL SUO NOME.

Sono stati sessant’anni di luce e di gioia interiori, dominati dall’azione dello Spirito Santo, del Tuo Spirito, Gesù. Ho vissuto con Te e in Te la Tua Passione e la Tua Morte. Ora vivo la Tua Risurrezione nella gioia e godo immensamente per la prossima ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE, LUNGHISSIMO PERIODO DI PACE E DI BENESSERE MONDIALI MESSIANICI, FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO, FRUTTO DEL CONCILIO ECUMENICO VATICANO III CHE, FINALMENTE, REALIZZERA’ IN TUTTO IL LORO SPLENDORE QUESTE TUE DUE

PROFEZIE:

“PADRE, CHE SIANO UNA SOLA COSA COME IO E TU SIAMO UNA SOLA COSA. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU MI HAI MANDATO”.

“HO ALTRE PECORE CHE NON SONO IN QUESTO GREGGE. ANCHE ESSE DEVO GUIDARE. ASCOLTERANNO LA MIA VOCE E DIVENTERANNO UN SOLO GREGGE E UN SOLO PASTORE”.

 
Il tuo umile strumento

Sac. Salvatore Paparo

 

 

 

16 feb 2014

“AVETE INTESO CHE FU DETTO… MA IO VI DICO…”

VI DOMENICA PER ANNUM  A
16 FEBBRAIO 2014
OMELIA
San Matteo inizia il brano evangelico di oggi con questa solenne affermazione di

Gesù: “NON CREDIATE CHE IO SIA VENUTO AD ABOLIRE LA LEGGE O I PROFETI; NON SONO VENUTO AD ABOLIRE, MA A DARE PIENO COMPIMENTO”

Gesù vuole dirci che quanto Dio Padre ha rivelato e prescritto nel Vecchio Testamento, LUI LO CONFERMA E LO PERFEZIONA. Per confermare la volontà di Dio espressa per mezzo di Mosè e i Profeti, Gesù usa questa espressione: “AVETE INTESO CHE FU DETTO AGLI ANTICHI” Invece per indicare la perfezione che vi aggiunge Lui, Gesù usa l’espressione: “MA IO VI DICO”.

Il brano evangelico di oggi ci riferisce alcuni perfezionamenti aggiunti da Gesù.

“AVETE INTESO CHE FU DETTO AGLI ANTICHI: “NON UCCIDERAI; CHI AVRA’ UCCISO, DOVRA’ ESSERE SOTTOPOSTO A GIUDIZIO”.

MA IO VI DICO: CHI SI ADIRA con il proprio fratello, chi dice al proprio fratello “STUPIDO” deve essere sottoposto a giudizio; chi dice “PAZZO” al proprio fratello sarà destinato al fuoco dell’inferno. Pertanto, se ti trovi in chiesa per partecipare alla Messa, e lì ti ricordi che hai offeso un tuo fratello, lascia la chiesa, va’ a chiedere perdono al tuo fratello, e poi, pacificato, torna in chiesa”.

“AVETE INTESO CHE FU DETTO AGLI ANTICHI: “NON COMMETTERAI ADULTERIO”.

Commette adulterio chi tradisce con atti sessuali la propria moglie o il proprio marito. GESU’, PERO’, ESIGE MOLTO DI PIU’: COMMETTE ADULTERIO ANCHE CHI SI LIMITA A DESIDERARE L’ATTO SESSUALE  CON UN UOMO CHE NON E’ IL PROPRIO MARITO, O CON UNA DONNA CHE NON E’ LA PROPRIA MOGLIE.

“AVETE INTESO CHE FU DETTO AGLI ANTICHI: CHI RIPUDIA LA PROPRIA MOGLIE, LE DIA L’ATTO DEL RIPUDIO”.

Gesù rifiuta la liceità del divorzio; afferma che peccano sia l’uomo che abbandona la propria moglie, sia la donna che abbandona il proprio marito. E aggiunge: Mosè vi ha permesso il divorzio “PER LA DUREZZA DEL VOSTRO CUORE”. Ma all’inizio della creazione non fu così: DIO CREO’ L’UOMO E LA DONNA E LI UNI’ IN MODO INDISSOLUBILE. IL MARITO E LA MOGLIE CON IL LORO RECIPROCO AMORE DIVENTANO UN SOLO ESSERE. PERTANTO L’UOMO E LA DONNA NON DIVIDANO CIO’ CHE DIO HA UNITO”.

Se diamo uno sguardo  al mondo di oggi, costatiamo il disastro di moltissime famiglie. Il divorzio è il culmine di tale disastro: con il divorzio, infatti, si firma la fine dell’amore reciproco dei coniugi; e si firma, anche, un’enorme pena ingiusta contro il figli innocenti. Il disastro delle famiglie, inoltre, causa il disastro sia della Società civile sia della Società religiosa. Noi, purtroppo, siamo testimoni addolorati di questo duplice disastro.

MALGRADO TUTTO, PERO’, DOBBIAMO ESSERE OTTIMISTI, IL CRISTIANO NON PUO’ PERDERE MAI LA SPERANZA. GLI UOMINI E LE DONNE DI OGGI ABBIAMO UNA NOBILE MISSIONE DA COMPIERE:

RICOSTRUIRE, CON L’AIUTO DI DIO, LA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO.

COSI’, FINALMENTE, SI REALIZZERA’ L’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE VOLUTA DA DIO; ETA’ AUREA DI PACE E DI BENESSERE MONDIALI MESSIANICI; ETA’ AUREA CHE, GRADUALMENTE, PREPARERA’  “I CIELI NUOVI E LA TERRA NUOVA”.


Sac. Salvatore Paparo

15 feb 2014

SETTIMA LETTERA A GESU’ UNICO SALVATORE DEL MONDO

Gesù, ci avviamo velocemente ALL’ ETA’  AUREA  DELLA  REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO; E REDENTA CON  LA TUA PASSIONE MORTE E RISURREZIONE.

La famiglia oggi è allo sfascio: sono tante le separazioni e i divorzi. Però io penso che in grandissima parte si tratti di DIVORZI APPARENTI in quanto in realtà tanti matrimoni che si credono validi, non sussitono perché sono stati celebrati senza le caratteristiche essenziali PER LA LORO VALIDITA’. DETTE CARATTERISTICHE ESSENZIALI SONO TRE:

1. AMORE RECIPROCO  T O T A L E : “IO SPOSA MIA, IO SPOSO MIO, MI DONO TUTTO/A A TE PER RENDERTI FELICE”.2. AMORE RECIPROCO  E S C L U S I V O : “IO SPOSA MIA, IO SPOSO MIO, MI DONO   S O L O  A TE “

3.  AMORE RECIPROCO  D E F I N I T I V O :  “IO SPOSA MIA, IO SPOSO MIO, MI DONO A TE  P E R    S E M P R E.

Sotto questa luce la Gerarchia Cattolica dovrebbe considerare con comprensione I DIVORZIATI RISPOSATI, NON GIUDICARLI, POICHE’  COLUI CHE GIUDICA SEI SOLO TU, E AMMETERLI ALLA MENSA EUCARISTICA.

La Gerarchia Cattolica deve invece impegnarsi fortemente PER FORMARE I GIOVANI ALL’AMORE IN GENERE E ALL’AMORE CONIUGALE IN PARTICOLARE. COSI’ AVREMO PRESTO LE FAMIGLIE SANTE DELLA PROSSIMA ETA’  AUREA DELLA REDENZIONE CHE, NELLA LORO VITA DI OGNI GIORNO, IMITERANNO L’AMORE  CON CUI SI AMANO LE TRE PERSONE DIVINE DELLA FAMIGLIA DIVINA, E SARANNO FELICI.

 
Sac. Salvatore Paparo

Cintano 18 settembre 2008

10 feb 2014

GESU’ E NOI CON GESU’ SIAMO LA LUCE DEL MONDO


QUINTA DOMENICA PER ANNUM  A


9 febbraio 2014


 


OMELIA

La Parola di Dio oggi parla con insistenza sul simbolo della "LUCE".
Il profeta Isaia ci dice: "Dividi il tuo pane con l'affamato; introduci nella tua casa i miseri senza tetto; vesti uno che vedi nudo. COSI' LA TUA LUCE BRILLERA' FRA LE TENEBRE".
Isaia, dunque, ci dice che noi dobbiamo essere LUCE CHE VINCE LE TENEBRE; e lo siamo SE AIUTIAMO IL PROSSIMO BISOGNOSO.
Come notate c' è una contrapposizione TRA LA LUCE E LE TENEBRE. LA LUCE sono le buone opere che faciamo per soccorrere il prossimo; LE TENEBRE sono le opere malvagie con cui danneggiamo il prossimo. E' un bel paragone che è entrato nel comune linguaggio. Gli stessi giornali quando parlano di fattacci che danneggiano il prossimo li esprimono tutti sotto il significativo titolo  di "CRONACA NERA": NERA COME LE TENEBRE. Quando, invece, parlano di fatti degni di elogio perchè beneficano il prossimo, li qualificano tutti come "CRONACA BIANCA": BIANCA COME LA LUCE.
Nel brano evangelico Gesù riprende ed approfondisce il simbolo della luce. Ci dice: "VOI SIETE LA LUCE DEL MONDO". Poco prima, però, ci aveva deto: "IO SONO LA LUCE DEL MONDO".  Come conciliare le due frasi apparentemente contraddittorie? E' Gesù, o siamo noi "LA LUCE DEL MONDO?". Evidentemente LA LUCE DEL MONDO E' GESU'; ma lo siamo anche noi perchè partecipiamo della sua luce come la luna partecipa della luce del sole: quando la luna riceve i raggi del sole è ILLUMINATA; la luna, a sua volta, durante la notte, illumina la terra con la luce ricevuta dal sole; quando, invece, la luna non riceve i raggi del sole  E' NERA e, durante la notte, LASCIA LA TERRA NELLE TENEBRE. Applichiamo il tutto a Gesù e a noi. Gesù è la Luce del mondo: infatti è Lui che benefica tutti. Se noi acccettiamo IL REGNO DI DIO, Gesù ci comunica le sua stessa LUCE  e noi come Gesù benefichiamo il prossimo. Se, invece, rifiutiamo IL REGNO DI DIO, rifiutiamo Gesù, LA LUCE, RESTIAMO TENEBRE, E CON LE NOSTRE AZIONI DANNEGGIAMO IL PROSSIMO.
A conclusione, accogliamo l'esortazione finale di Gesù:
"RISPLENDA LA VOSTRA LUCE DAVANTI AGLI UOMINI PERCHE' VEDANO LE VOSTRE OPERE BUONE E RENDANO GLORIA AL PADRE VOSTRO CHE E' NEI CIELI".
 

9 febbraio 2014

Sac. Salvatore Paparo.

 

9 feb 2014

Caro don Salvatore

"Una mia stimata amica commenta così la mia predica sulla 31a GIORNATA PER LA VITA:

Caro don Salvatore,

da donna posso dirti in via puramente teorica che io non so se avrei mai portata a termine una gravidanza frutto di una violenza carnale, sia da parte di un estraneo che ancora di più da parte di un marito che mi maltrattasse. E' solo un piccolo esempio di quanto non si possano tessere teorie sulla pelle delle donne, che è tragico siano lasciate sole in frangenti così dolorosi. Circa la sofferenza del bimbo nascituro, beh, anche qui non so: le risposte possono e direi debbono essere diverse, purché siano risposte di coppia. Certo che non approvo quelle beatificazioni fatte dalla chiesa di donne che hanno partorito sapendo che sarebbero morte a breve e lasciando dei figli piccoli che avevano diritto a una madre che già conoscevano e della quale avrebbero sentito la mancanza.

Io non ho mai incontrato nessuna donna che abbia abortito, e ne ho conosciuta qualcuna, che abbia usato l'aborto come un contraccettivo o che abbia dimenticata la tremenda esperienza che aveva fatto. Un denominatore in comune ce l'avevano tutte, però: che i rispettivi mariti le avevano "mandate" ad abortire. Non con l'imposizione, semplicemente non stando loro vicini dopo la scelta fatta da tutti e due, perché  consideravano l'aborto "un affare da donne". Facile lavarsi le mani della sofferenza e arrivare al punto che almeno per una coppia so che lui ha tranquillamente continuato a fare la comunione e lei se ne è stata fuori per anni, fino a quando non ha potuto incontrare un confessore che capisse quello che aveva passato!  Io in casa ho visto morire due mie nipotine di fibrosi cistica, e posso tranquillamente affermare che per me  è elementare prudenza, oggi, per chi sa di essere portatore sano di malattie genetiche come la fibrosi cistica appunto, ricorrere alla procreazione medicalmente assistita e ricorrere alla diagnosi preimpianto in modo da fare dei figli sani. Non equiparo infatti l'embrione al feto, perché il settanta per cento degli embrioni concepiti normalmente non attecchiscono e vengono espulsi col mestruo. E oggi si è in grado di effettuare la selezione embrionale per alcune malattie genetiche persino prima che si possa sapere che sesso avranno i concepiti, persino prima di sapere se quelle cellule embrionali si costituiranno in futuro in un solo feto o magari in due gemelli. Invece l'ostinazione pervicace con la quale si indaga dentro il grembo delle donne per me è davvero oscena: noi non siamo stolide incubatrici, siamo persone con un cuore e una dignità che sono convinta, a parte casi limite, non "uccidono" per gusto o per leggerezza”.

 

 

31a GIORNATA PER LA VITA


PRESENTAZIONE DEL SIGNORE

2 FEBBRAIO 2014 

PREDICA

Oggi celebriamo la TRENTUNESIMA “GIORNATA PER LA VITA”. Vogliamo cioè riflettere sulla necessità di difendere la vita umana in tutte le sue fasi
(embrione, feto, neonato, bambino, giovane, adulto, anziano).

Dedichiamo la nostra riflessione odierna alla difesa della vita umana nella sua fase iniziale. Chi anziché difendere, sopprime un essere umano quando si trova ancora nel seno materno, commette un peccato di aborto. L’aborto è un gravissimo peccato; io lo considero il più grave torto che si possa fare ad un essere umano. La mia convinzione proviene da un triplice motivo:

Primo: perché si uccide l’essere più impotente: che cosa può fare un esserino appena sorto alla vita, contro un adulto che l’assale per ucciderlo?

Secondo: perché si uccide l’essere più innocente: che male ha fatto il neo concepito da meritare la pena di morte?

Terzo: perché si uccide il proprio figlio: è la mamma che lo elimina: come il più grande atto d’amore è donare la vita, così il più alto tradimento dell’amore è togliere la vita.

Se dal peccato passiamo al peccatore, dobbiamo assumere un atteggiamento di misericordia: non possiamo giudicare e condannare la mamma che compie l’aborto, perché non siamo in grado di giudicarla rettamente in quanto noi vediamo solo le apparenze del suo operato e le apparenze ingannano. Chi può giudicare, secondo verità, sulla innocenza o sulla colpevolezza di qualsiasi persona è solo Dio, perché solo Dio scruta i cuori.

A questo punto, desidero precisare il mio pensiero sull’argomento che stiamo trattando, leggendovi la seconda lettera che ho scritto al Signore Gesù Unico Salvatore del mondo, l’8 marzo del 2008:

“Oggi, Gesù, gli studi scientifici sono soprattutto concentrati sulla bioetica, sulla difesa della vita umana, prezioso dono Tuo, del Padre Celeste e dello Spirito Santo. Si pone particolarmente  un delicatissimo problema: bisogna difendere ad ogni costo la vita del neo concepito? Oppure, in alcuni casi pietosi, è meglio che il neo concepito lasci questo mondo? Penso che dobbiamo affrontare lo spinoso e delicatissimo problema riflettendo attentamente sulle esigenze dell’amore. Noi dobbiamo amare imitando il tuo amore, l’amore del Padre Celeste e l’amore dello Spirito Santo. Ebbene, io mi domando: IL VERO AMORE ESIGE, IN ALCUNI CASI, CHE SI SACRIFICHI LA VITA DEL NEO CONCEPITO PERCHE’ EGLI EVITI UNA VITA TERRENA DI ENORMI SOFFERENZE FISICHE E PSICHICHE, E SIA TRAPIANTATO NELLA GIOIA ETERNA DEL PARADISO, RISERVATA AI FIGLI DI DIO?

Gesù, mi rendo conto di toccare un argomento delicatisssimo che non si può affrontare a cuor leggero. Io credo, però, che la tua Chiesa, gli Scienzati e tutti gli uomini di buona volontà, debbano essere sollecitati a non assumere posizioni radicali e a favorire un accurato esame di quanto la Rivelazione Divina e la Scienza avanzata moderna ci offrono per risolvere secondo verità e giustizia il problema in questione. E’ necessario mantenere aperto il dialogo : se tutto è esaminato con rettitudine e per il migliore bene del neo concepito, si agisce con amore. E poiché dove c’è amore, opera lo Spirito Santo, lo Spirito Santo guiderà

gli sforzi della Tua Chiesa, degli Scienziati e di tutti gli uomini di buona volontà perché essi trovino la giusta soluzione. 

Gesù, fa’ che si superi ogni integralismo; fa’ che ci stimiamo gli uni gli altri e che tutti restiamo aperti ad un dialogo fraterno costruttivo.

GESU’, VENGA PRESTO IL TUO REGNO MESSIANICO DI AMORE, DI MISERICORDIA, DI PACE E DI BENESSERE MONDIALI.


Sac. Salvatore Paparo

8 marzo 2008