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30 mar 2022

MESE DI MARZO-APRILE 2022



Carissimi, se Dio ci ha tanto amati, anche noi dobbiamo amare gli uni gli altri. Nessuno ha mai visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in Noi e il suo amore diventa perfetto in noi.

I lett. Di Giovanni cap. 4 vers.11-12

Carissimi amiche ed amici del Cenacolo, in questo numero troverete le seguenti cose:

Preghiera di don Salvatore Paparo
Un fatto ed un commento
La riflessione biblica
La preghiera allo Spirito Santo
La benedizione

“ESSI NON IMPARERANNO PIU' LA GUERRA”

Il profeta Michea, sei secoli prima della nascita di Gesù, scriveva queste parole, parole di Dio che ancora risuonano nella nostra coscienza. Oggi purtroppo tuona  ancora il cannone, si risentono le sirene di allarme aereo; Si sentono le mitragliatrici che crepitano, e questo succede al di la dell'adriatico, in Serbia, attaccata dalla NATO con anche la presenza di militari e aerei italiani, eppure l'art. 11 della nostra costituzione dice che l'Italia ripudia la guerra? Non so caro Gesù come andrà a finire, quasi sicuramente il famoso patto atlantico vincerà, ma quale sarà il prezzo: bambini uccisi dai bombardamenti, mamme uccise anche loro, anziani uccisi ecc. tutti nella guerra perdono, sia chi ha aggredito, sia gli accrediti. Signore Gesù, che tu hai detto di amare, illumina le menti dei governanti, dei generali, e fai si, che questa guerra cessi al più presto, e che si torni al dialogo e alla pace, in un mondo che ancora non ha capito le tue parole di amore e di grazia, come non ha capito tutti i profeti che hanno sempre parlato di pace ed amore.

don Salvatore Paparo

UN FATTO UN COMMENTO

“Gesù disse ai suoi discepoli: Avete inteso che vi fu detto:”Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico” Ma io vi dico: amate i vostri nemici.
In un mondo pieno di violenza, pieno di guerre conosciute e sconosciute, in ultimo la guerra di Ucraina, guerra che uccide, come anche tutte le guerre ora in corso, senza alcuna pietà: donne, bambini, uomini, noi credenti di oggi, davanti alle parole di Gesù che cosa possiamo fare? Fare finta che non ci siano nei vangeli? Sopprimerle?
Quando il Profeta di Nazaret parla dell'amore per il nemico, non sta pensando ad una tenerezza verso di lui, ma ad una relazione radicalmente umana, ad un interesse per la sua persona, questo, almeno a mio avviso è il pensiero di Gesù.
Per noi, uomini e donne di oggi (per fortuna non tutti) pensiamo che per risolvere i problemi (complici anche i politici e i militari) non sembra esserci altra via che il ricorso alla violenza e al riarmo . Non è quindi strano che le parole di quel grande rivoluzionario Gesù, risuonino nella nostra società come un avvertimento ingenuo.
Eppure, esiste una convinzione profonda in Gesù: il male non si può vincere basandosi sull'odio e sulla violenza. Ma non dimentichiamoci qualcosa di importante; questa chiamata a rinunciare alla violenza deve rivolgersi soprattutto a coloro che, maneggiano il potere, il denaro o il commercio delle armi. Non sempre, noi cristiani siamo in grado di comprendere quelli che un indù, profeta della non violenza: Ghandhi, scopri con gioia e riconoscenza leggendo i vangeli, la profonda convinzione di Gesù, che solo, la non violenza è il ripudio delle armi, può salvare l'umanità; proprio oggi in cui si paventano guerre mondiali atomiche; queste parole sono più che mai attuali. Dopo il suo incontro con le parole di Gesù, egli scriveva questo:”leggendo tutta la storia di questa vita (di Gesù)... mi sembra che il cristianesimo debba ancora realizzarsi,..... come tutte le altri FEDI; fino a quando non avremo sradicato la violenza dalla nostra civiltà e gli eserciti. Gesù Cristo non sarà ancora nato.
Noi cristiani, a venti secoli di distanza di quelle parole del Nazareno: “Amate anche i vostri nemici” dobbiamo chiederci perchè non abbiamo saputo trarre dai vangeli tutte le conseguenze della “non violenza” di Gesù, è perchè non le abbiamo dato quel compito centrale che deve avere nella vita di ognuno/a di noi e soprattutto nelle Chiese, delle varie confessioni cristiane, di essere il punto centrale che avremmo dovuto avere nelle predicazioni.

r. Fulvio Crivello

RIFLESSIONE BIBBLICA

UN MONITO CONTRO LA GUERRA

“Delle loro spade fabbricheranno vomeri, delle loro lance, falci, una nazione non leverà più la spada contro l'altra, e non impareranno più la guerra” dal libro del profeta Michea cap. 4 ver.3
Tutti i Paesi, almeno quelli occidentali, in cui conta di più l'economia che l'essere umano, parlano di armi, di invio delle stesse, come se uno armandosi di più garantirebbe la PACE. Lo stesso Presidente dell'Ucraina chiede più armi per combattere l'invasore russo, anzi incita il popolo ad odiare i russi e Putin. Al contrario delle parole dette da Gesù a colloquio con i discepoli “Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico come dice la legge. Ma io vi dico: amate anche i vostri nemici.”
Dobbiamo quindi rassegnarci a dire che la guerra è comunque un male ineliminabile dall'orizzonte della storia umana? Dobbiamo subirla come realtà contro cui ogni sforzo umano è vano? La parola PACE, non più guerre possiamo ancora pronunciarle?
Le parole, care amiche ed amici dell'Opera del Cenacolo del brano che oggi insieme commentiamo “non impareranno più la guerra” del profeta Michea le dobbiamo forse cancellare dalla Bibbia? Io penso proprio di no e come lo pensiamo tutti noi; Michea scrive questi versetti quasi 2700 anni fa, pieni di speranza, come siamo anche noi pieni di speranza, che le guerre in futuro, che gli eserciti non ci siano più. Eppure i tempi in cui scrive il profeta sono tempi bui, con momenti drammatici; ma egli dice anche che si possono aprire dei tempi nuovi, dove l'essere umano non imparerà più la guerra. Ci stiamo avvicinando alla Pasqua, la quale oltre alle nostre consuetudini, ci annunzia la realtà di questi tempi nuovi, di un modo diverso di vedere il futuro, ricordando le parole che Gesù nel corso della sua vita ci ha detto, e noi non siamo autorizzati a depotenziarle o peggio a ridurla solamente ad una UTOPIA o ancora, è questo riguarda le Chiese Cristiane, a semplice celebrazione liturgica.
Non è che donne e uomini non parlino di pace, neanche i governanti spesso parlano di pace, ma per loro le garanzie per la stessa e per la sicurezza, continuano ad essere espresse nel linguaggio della minaccia, della paura, e della tutela delle grandi potenze che continuano a vendere armi e tecnologia per la distruzione, in tutto il mondo.
Michea ci dice: la pace sì, ma attraverso un cammino diverso, un cammino di cui egli almeno a mio avviso prevede due strade: la prima, mettere al centro del nostro pensiero la VITA, DIO, e la sua PAROLA. Secondo fare delle scelte di fondo in linea con il messaggio evangelico: fra queste vie, come indicate da Gesù: la riconversione bellica, il dialogo per risolvere le vertenze internazionali e sopratutto l'educazione alla PACE delle future generazioni. Avvicinandoci alla Pasqua, nella misura in cui noi donne e uomini di oggi abbiamo ricevuto il messaggio Pasquale, possiamo verificare nel concreto, che le parole del profeta Michea, non erano e non sono un'utopia, ma una realtà possibile e percorribile per tutta l'umanità.

r. Fulvio Crivello

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO

Gesù parlando ai suoi discepoli e discepole, disse, non vi lascerò soli e il Consolatore sarà sempre con voi. Tu Spirito Santo che sei il Consolatore, Spirito di Amore e di Verità ammaestraci, insegna a noi tutti che cosa è l'Amore e la Verità, illumina le menti dei potenti che scatenano le guerre, illumina il cuore di che produce e vende armi, benedici chi opera per la pace. Fai Spirito di Amore a mettere in pratica per noi esseri umani le parole che Michea diceva 2600 anni fa “non impareranno più la guerra” Te lo chiediamo in nome di Gesù Cristo.

R, Fulvio Crivello

BENEDIZIONE

LA GRAZIA DEL SIGNORE GESU' CRISTO E L'AMORE DI DIO E LA COMUNIONE CON LO SPIRITO SANTO, SIA CON TUTTI NOI ORA E PER SEMPRE.

AMEN



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1 mar 2022

MESE DI GENNAIO-FEBBRAIO 2022

 Nell'amore non vi è timore; anzi il perfetto amore scaccia il timore, perché il timore suppone il castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. Noi dobbiamo amare, perché lui (Gesù) per primo ci ha amati.

Prima lett. Di Giovanni Cap. 4 v. 18-19

Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici del Cenacolo, siamo all'inizio dell'anno, in questi mesi in cui celebriamo il giorno della memoria ricordando la shoah ed è anche il mese per la settimana di unità dei cristiani, vorrei anche invitarvi alla preghiera per i venti di guerra che oggi ancora attanagliano l'umanità, ribadendo quello che diceva don Salvatore Paparo: “la guerra non porta mai frutti buoni, anzi semina odio e morte, la pace porta solo frutti buoni, come diceva il profeta di Nazaret” Invito tutti a pregare per la pace, un pensiero vada al popolo Ucraino ma anche un altro al popolo Russo, travolti dalla follia di pochi uomini di potere.

r. Fulvio Crivello

Esso comprende quattro parti

1 Preghiera di don Salvatore Paparo

2 Riflessione Bibblica

3 Preghiere Per persone in difficoltà

4 Preghiera finale e benedizione

PREGHIERA

Gesù ha scelto la comunità cristiana, come strumento della sua misericordia affidandole il Sacramento del “PERDONO” dei peccati, il modo di esercitare questa sublime missione, Gesù non l'ha voluto stabilire, ma l'ha lasciato alla discrezione pastorale, prima del movimento cristiano e poi della Chiesa. E' la Chiesa l'ha capito pienamente, anche se spesso si è fatta guidare più dalla dottrina e dai dogmi che dalle parole del MAESTRO: nell'arco della sua bimillenaria storia infatti, l'ho ha modificato più volte, basti pensare alla confessione Pubblica dei primi VIII secoli, proseguita poi fino al concilio di Trento XVI secolo, prescritta per i peccati più gravi, e alla confessione auricolare, inizialmente SOLO DEVOZIONALE, sorta tra i monaci Irlandesi alla fine del VI secolo, poi ratificata e prescritta per tutti i cattolici dopo il concilio di Trento XVI secolo. Oggi purtroppo, vige ancora l'obbligo della confessione auricolare, ma tra i cattolici molti la disertano, è un segno dei tempi che interpella in questo caso, la Gerarchia della Chiesa di Roma e la sospinge ad interventi sommamente innovativi. La pratica della confessione auricolare, dato i benefici spirituali che essa apporta bisognerebbe lasciarla libera e renderla:

“CONFESSIONE SPIRITUALE”.

Inoltre si dovrebbe estendere l'uso della “ASSOLUZIONE COLLETTIVA” come ora in vigore in molte Chiese Cristiane Protestanti e conferire valore Sacramentale al rito PENITENZIALE posto all'inizio della celebrazione Eucaristica. (CENA DEL SIGNORE)

Questo gesto di misericordia favorirebbe la conversione dei Cristiani e non il lassismo: infatti, il cristiano in peccato, ma di buona volontà e sinceramente pentito della sua condotta, se potrà ricevere l'assoluzione delle colpe prima del RITO, sarà invogliato a partecipare “Alla Cena del Signore” in modo integrale e sperimenterà in se l'efficacia della promessa fatta da Gesù stesso.

Facilitare l'assoluzione dei peccati è uno dei segni dei tempi, che la gerarchia cattolica dovrebbe accogliere seguendo l'esempio di chiese evangeliche, con gratitudine e docilità dello Spirito. La Chiesa di Roma segua l'esempio del SUO DIVINO MAESTRO che quando si trovava dinanzi ad un peccatore non esigeva l'accusa dei peccati, ma lo assolveva immediatamente “Quando Gesù vide la Fede di quelle persone, disse al paralitico: coraggio figlio mio, i tuoi peccati ti sono perdonati” Mt. 9,2

don Salvatore Paparo

RIFLESSIONE BIBBLICA

ESSERE CHIESA SENZA GERARCHIA

Avvicinandosi a Gesù, Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, gli dissero:” Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo”. Egli disse loro:”che cosa volete che io faccia per voi?” Gli risposero: concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra.

Gesù disse loro:”Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzari nel battesimo in cui io sono battezzato?”. Gli risposero: “lo possiamo”. E gesù disse a loro:”il calice che io bevo anche voi lo berrete e nel battesimo in cui io sono battezzato, anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concedervelo; è per coloro per i quali è stato preparato”.

Ev. di Marco cap. 10 vers 35-40

Sulla via verso Gerusalemme, così ci narra il vangelo di Marco, accompagnato da discepoli e discepole, Gesù narra quello che succederà probabilmente a Lui e a quelli che seguivano la sua via. L'incompressione e l'incoscienza di coloro che lo accompagnavano (il numero dei dodici discepoli è un numero simbolico che si riallaccia alle 12 tribù di Israele) ha dell'incredibile e malgrado la conoscenza diretta del profeta di Nazaret dei discepoli, essi non avevano capito niente dell'insegnamento del Maestro. Come è scritto nel testo, care amiche ed amici del Cenacolo, vogliono prendersi i posti migliori ed essere i primi nel progetto di Gesù; cosa che capita anche oggi in alcune chiese cristiane. Agli inizi del Movimento Cristiano , ancora non si parlava di Chiesa, Giacomo e Giovanni ed anche altri discepoli, chiedevano a Gesù una richiesta strana, quella: di occupare i posti di onore accanto a Lui, il testo ci dice: “non sanno quello che chiedono” E' così che dice Gesù.

Mi stupisce che i discepoli non avessero capito nulla del suo progetto al servizio di Dio e un cambiamento profondo della società di allora e di oggi. Non pensavano a seguire la via tracciata dal Nazareno ma a sedersi nei primi posti, quelli che contavano allora ed anche oggi. Cosa ci dice il testo di Marco sulle parole di Gesù “Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore” quale ascolto possono avere queste parole nella nostra società, basata solo sul denaro ed il potere? Servire gli altri? Un essere umano, affamato solo di potere e denaro, non capisce esattamente cosa vuol dire “servire” sia esso un manager, un politico, un vincente; esso tende a servirsi di tutti, utilizzandoli per i suoi interessi. Secondo le parole che troviamo nel nostro brano ed è Gesù che parla, chi vuole essere vincente nella vita deve saper AMARE, non rintanarsi nel suo narcisismo di cui più o meno siamo tutti toccati, ma aprire lo sguardo ed essere sensibile alla sofferenza degli altri, e questa care amiche e amici non è una pia considerazione cristiana, quando crediamo di essere vincenti nella vita, forse la stiamo rovinando sempre più e siamo sempre più soli. Nessun essere umano è vincente, se non rende più felice il suo prossimo, vicino e lontano.

Tornando a Giacomo e Giovanni ed anche agli altri discepoli, Il pensiero del profeta di Nazaret è chiaro “non deve essere così” si deve seguire una via diametralmente diversa; si deve estirpare dal movimento cristiano dei suoi seguaci, questa malattia del potere che tutti allora conoscevano nell'impero romano e dei governi imposti dallo stesso, e che noi oggi conosciamo nella nostra società. Gesù ci dice che fra i suoi non deve essere così, non ci deve essere nessuna gerarchia, non ci sono padroni, ne servi ne schiavi, ecco perchè il messaggio di Gesù è un messaggio rivoluzionario.

Tornando alla chiesa, e soprattutto pensando alla settimana di preghiera per l'unità dei cristiani: la chiesa non è del pastore, è non è dei vescovi o arcivescovi, ne dei teologi, la chiesa è del popolo, come il governo è del popolo. Concludendo, anche in questo momento, dove le guerre sono molteplici: in occidente, in oriente, in Asia con bombardamenti e sirene di allarme; il vero modello è la via indicata da Gesù, egli non governa,non impone, ne domina; non ambisce ad alcun potere, non si arroga titoli onorifici, non cerca il potere. Nelle chiese cristiane abbiamo bisogno di cristiani pieni di amore per tutte le creature, compreso quello per il nostro pianeta, e spendere la vita per il progetto di Gesù, ancora oggi non vissuto completamente. Credenti senza ambizioni personali, che sappiano lavorare silenziosamente per un mondo migliore, più umano e una chiesa sempre più evangelica senza dogmi e dottrine, ma nella via di Gesù.

r. Fulvio Crivello

PREGHIERE PER PERSONE IN DIFFICOLTA'

Dio tu conosci tutto di noi, i nostri problemi, le nostre insicurezze, le nostre vie che purtroppo spesso portano lontano da te Signore, Tu conosci anche Matteo, tu sai della sua fragilità e dei problemi nella sua vita, ma conosci anche la mamma che prega per lui, e conosci anche la nostra giustizia, che spesso è ingiusta con le persone deboli, e che spesso si piega con le persone forti. Signore ti supplico e ti supplichiamo di stare vicino a Matteo, di consigliarlo, di aiutarlo con il tuo amore, affinchè anche in momenti difficili, come quello che sta passando TU gli stia vicino e amarlo anche in questi momenti di prova; te lo chiedo in nome dello Spirito Santo che tutto può fare.

Amen

CONTRO LA GUERRA

Signore di Amore e di Giustizia, ti prego per la Pace, ti prego affinchè tacciano le armi e come diceva il profeta Michea “Delle loro spade fabbricheranno vomeri, delle loro lance, roncole, una nazione non leverà più la spada contro l'altra, e non impareranno più la guerra” fai Signore che queste parole siano prese dai governanti e dai popoli come indicazione per un mondo migliore è più giusto.Amen

r. Fulvio Crivello

BENEDIZIONE

La pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù.

Filippesi cap.4 ver 7