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29 dic 2016

NATALE 2016

OPERA CENACOLO FAMILIARE

NATALE 2016

"Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, poiché l'amore e da Dio e chi ama è generato da Dio e conosce Dio" I lett. Di Giovanni cap. 4, 7



Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici del Cenacolo ed un augurio di celebrare un sereno Natale in famiglia

Esso comprende due parti

1 Preghiera di don Salvatore Paparo

2Riflessione Biblica sul tempo di Natale

Signore, nostro Dio, Tu ti sei abbassato fino a noi, hai voluto diventare uomo con Tuo Figlio, Nostro Salvatore. E' questo Signore l'hai fatto come gesto di compassione e misericordia verso noi tutti. Tu Signore nella notte di Natale hai fatto brillare la tua LUCE che nulla a da condividere con le nostre misere luci. Mostraci in questo giorno, per mezzo dello Spirito Santo la Via che conduce a Te; affinchè vediamo con i nostri occhi la luce del mondo che TU hai mandato con Gesù Tuo Figlio, come anche noi siamo Figli tuoi e fai di noi in questo giorno e non solo, i tuoi testimoni per tutta la nostra vita. Amen

RIFLESSIONE BIBLICA
"Questo popolo s'avvicina a me con la bocca e mi onora con le labbra , mentre il suo cuore è lontano da Me......" Isaia cap. 29,v.13



Un po' strano il testo per la riflessione di Natale, ma la mia coscienza e spero anche ispirata dallo Spirito Santo, dopo gli ultimi fatti avvenuti: (La strage di Berlino, e l'omicidio in diretta televisiva dell'ambasciatore ad Ankara) mi hanno suggerito questo antico testo del profeta Isaia per portarci ad incontrare Gesù sulla nostra via in questo Natale 2016. La secolarizzazione che oggi stiamo vivendo, comprende spesso una serie di comportamenti religiosi a volte spinti all'eccesso; non è semplicemente come spesso avviene in feste, come quella di Natale di Ignorare Gesù ( Si parla di panettoni, di essere buoni, di schede telefoniche, di babbi natale ecc. ma di Gesù, a cui la festa è dedicata quasi non si parla più) e di avere comportamenti quasi anti-religiosi. Isaia, nel testo preso in esame, riconosce che il popolo adora il Signore, ma solo con le labbra, ovvero mantiene come spesso accade oggi la formalità della religione; mentre il cuore è altrove. Non vi sembra, care amiche ed amici del Cenacolo, che il rapporto vivente con Gesù e quindi con Dio sia sostituito con il formalismo della religione? Nel nostro Paese ma un po' in tutta Europa, questo formalismo religioso non è solo della stragrande maggioranza della popolazione, ma anche sui governanti, quando imbevono le leggi dello stato di principi religiosi. In questo formalismo religioso (combattuto da Gesù) la vita scorre in maniera autonoma, Il rapporto tra la propria esistenza e le meraviglie, compresa la nascita di Gesù operate da Dio è completamente perduta. La dipendenza della propria vita da Dio e da Gesù, il senso dell'essere creature svanisce. Isaia, questo antico profeta, smaschera l'autoinganno di coloro che pensano di poter operare (anche i terroristi) qualcosa, lontano dallo sguardo di Dio. Di fondare la propria sicurezza su se stessi, relegando Dio e Gesù a solo comparse della loro vita.

Se dunque è necessario fuggire dal clericalismo, è altresì vero, recuperare il senso della nostra vita, proprio in questo giorno che ricorda la nascita del Salvatore Gesù Cristo. Un Sereno Natale a tutti voi.........

r. Fulvio Crivello
CHE IL SIGNORE FACCIA RISLENDERE IL SUO VOLTO VERSO DI NOI E CI DIA LA SUA PACE, RICORDIAMOCI DEI POVERI ,DEGLI AFFLITTI, DI CHI E' NEL LUTTO CHE L'AMORE DI DIO E DI GESU' SIA CON TUTTI NOI ORA E SEMPRE

AMEN

16 dic 2016

MESE DI NOVEMBRE-DICEMBRE 2016

                                      CENACOLO FAMILIARE
                           MESE DI NOVEMBRE-DICEMBRE  2016
Gesù, disse:”Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi”                                                                                 
Care amiche ed amici del Cenacolo, troverete in questo numero :

La preghiera di Don Salvatore
Un breve commento sul cammino della riconciliazione delle Chiese Cristiane
Una  riflessione biblica
Una mia preghiera                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                
La Benedizione


                                                                                   
Signore, nostro Iddio, tu ci consenti anche in questo anno di andare incontro alla Luce che Risplende nelle tenebre: il Natale, Natale che mette davanti ai nostri occhi ciò che c'è di più grande, l'AMORE di Gesù verso tutti noi, la sua nascita.
Tu ci dai questa grande regalo, ma noi Signore cosa abbiamo da offrirti da donarti? La nostra umanità ha tanti pensieri confusi e malvagi, tanta freddezza, tanta frivolezza, tanto astio, tante guerre sparse nel mondo. Tante cose in contraddizione con il messaggio di Natale.
 Che puoi fartene di questi doni, da una umanità che ti ha voluto mettere in un angolo e che spesso ti usa come una comparsa, ma non come primo ATTORE? Ma con il tuo Amore è proprio quello che tu aspetti da tutti noi e di cui tu ci vuoi liberare, per darci in cambio il Salvatore e, per mezzo suo una nuova terra in cui regnerà la pace MESSIANICA, dei cuori rinnovati e un nuovo scopo nella vita. Sii Tu Signore in queste domeniche di avvento di saper ascoltare la tua Parola, nello stupore e nella riconoscenza per i tuoi progetti verso di noi, per il tuo Amore per la Tua Misericordia, per la Tua Compassione, per tutto quello che hai già compiuto in nostro favore. Amen
                                                                                don Salvatore Paparo

Nello scorso Cenacolo, la preghiera di don Salvatore, invitava tutti e soprattutto le Chiese Cristiane a fare uno sforzo per dare la possibilità allo Spirito Santo di agire per l'unità delle Chiese; ed abbiamo assistito al 31 di ottobre alla visita del vescovo di Roma in Svezia per ricordare e celebrare i 500 anni della riforma voluta da Martin Lutero. E' Stato un grande passo di Francesco, il quale ha riconosciuto, dopo cinquecento anni la bontà della riforma luterana,ovvero riportare al centro della Chiesa la Parola di Dio, che a causa di papi, poco attrezzati, sia per la misericordia che per la comprensione,  spezzarono la Chiesa in due grandi parti che ancora oggi, malgrado un cammino ecumenico iniziatosi con il Concilio Vaticano II , sono divise, anche se si sono molto avvicinate. L'iniziativa di papa Francesco deve quindi essere un passo per abbreviare l'unita delle Chiese pur nella diversità. E' un grande passo, come anche la visita alla Chiesa Valdese di Torino dello scorso anno in cui Francesco chiese perdono per le varie persecuzioni. Preghiamo quindi lo Spirito Santo che egli aiuti gli sforzi di tutte le Chiese e che aiuti anche Francesco a portare a termine questo percorso che ormai non si può più fermare, come diceva anche don Salvatore  CON SPIRITO PROFETICO che, lo Spirito Santo dia e riceva l'Amore per questo compito. Amen
                                                                                            r. Fulvio Crivello



                                                           RIFLESSIONE BIBLICA

“Il deserto e la terra arida si rallegrino, la steppa fiorisca ed esulti! Si copriranno con fiori di campo, canteranno e grideranno di gioia; diventeranno belli come il Libano.... Tutti vedranno la gloria del Signore, la sua grandezza e la sua potenza. Ridate forza alle braccia stanche e alle ginocchia che vacillano. Dite agli scoraggiati: siate forti, non abbiate timore! Il Vostro Dio viene a liberarvi....
Allora i ciechi riacquisteranno la vista e i sordi udranno di nuovo... Nel deserto scaturirà una sorgente, e scorreranno fiumi nella steppa...cresceranno l'erba, le canne e i giunchi. La ci sarà una strada e si chiamerà la “VIA SANTA”. Nessun impuro e nessun empio la potrà percorrere... la percorreranno tutti quelli che il Signora ha liberato.... Gioia e felicità rimarranno con loro, tristezza e pianto scompariranno”           
                                                                           Isaia cap. 35 vers 1-10


Siamo care amiche ed amici del Cenacolo Familiare nelle domeniche di avvento, avvento che preannuncia la nascita di Gesù , e come la venuta di Gesù cambiò la Storia, anche in questo brano, che grazie allo Spirito Santo, oggi possiamo commentare e riflettere, ci pone di fronte ad un cambiamento importante per tutti noi.
Ci sono due momenti, almeno a mio avviso, che sono basilari in questo parole: il primo e la trasformazione che Dio opera nella storia dell'uomo e della donna, nonché della natura: il secondo è la strada che si deve percorrere, vediamoli brevemente:

E' abbastanza chiaro, che in un mondo in cui tutto parla, meno che di Dio o meglio qualche volta si parla di Dio  nelle feste a Lui dedicate, ma che guardando bene, sono ormai diventate, in una società come la nostra, più un affare commerciale che non per la riflessione; magari per  porci  i grandi problemi che attanagliano il mondo: svariate guerre, fame, ingiustizia sociale ecc... Dio agisce, da vita, in un mondo in cui quasi tutto è deserto, fa rinascere la natura in bellezza, quella natura che noi uomini e donne giornalmente cerchiamo di trasformare in deserto. Ma Dio non si limita solo a questo, Egli soccorre anche noi, ci da ristoro di acqua viva; i deboli diventeranno forti (Nello spirito) e gli scoraggiati, come allora erano gli Israeliti, riprenderanno coraggio. Dio ci libera dalle nostre paure, dai nostri affanni, di non potercela più fare.
E qui arriviamo al secondo punto: la strada che si deve percorrere...
Tutto questo e soprattutto avvicinandosi al Natale, dobbiamo saper ascoltare il Signore, per percorrere la sua via che egli ci ha indicato “Io sono la via la verità e la vita” Non certo per chi vorrà percorrere le nostre vie piene di insidie e di dolore; non solo, anche le certezze della nostra società che invece di portare AMORE porta la morte. Il deserto (la nostra coscienza) non è più deserto se diamo retta a Lui; non siamo più aridi come sabbia delle dune,  se seguiamo i suoi insegnamenti. L'Amore e la Fede  sono care amiche ed amici, una conquista quotidiana e questa conquista specialmente pensando al Natale, un Natale non con le luci che risplendono nelle strade, ma  con una Luce ben più intensa che risplende in noi, e questa è la Luce di Gesù che può cambiare, come già 2000 anni fa ha cambiato il mondo, saprà trasformare questo deserto in Amore, Vita, Gioia.
                                                                                                        Amen

                                            Preghiera per il Natale

Signore nostro Dio, quando siamo allo stremo, quando non comprendiamo più nulla, non lasciarci soli; facci sentire la tua presenza e il Tuo Amore. E verso tutti noi, tuoi figli, hai mandato tuo figlio Gesù e lo hai mandato verso donne e uomini di ieri e di oggi. Signore ammaestraci e tienici svegli per riconoscerlo e confessarlo. Pensiamo, in questo momento a tutta l'oscurità che attanaglia il nostro mondo, agli errori e ai malintesi con cui ci tormentiamo. Pensiamo in questi giorni di festa, anche se ci disturba un po', ai malati, ai poveri, agli esclusi, agli oppressi, a chi come sempre nella storia cerca di salvare la vita sua e dei proprii familiari dalle guerre e dall'oppressione. Pensiamo a loro, pregandoti di far brillare su di loro e su di noi la luce del Natale, di renderla ancora più brillante di quanto sia avvenuto fino ad oggi affinchè vi trovino  noi e loro il soccorso di cui hanno bisogno. Te lo domandiamo nel nome del Salvatore che ci ha insegnato ad Amare anche i nostri nemici Amen

                                                                                 r. Fulvio Crivello

                                               BENEDIZIONE


CHE IL SIGNORE NOSTRO DIO, CI BENEDICA E CI GUARDI, FACCIA RISLENDERE IL SUO VOLTO SU TUTTI NOI E CI DIA LA SUA PACE.

7 set 2016

Maggio< Giugno


CENACOLO FAMILIARE

MAGGIO GIUGNO 2016

E noi abbiamo conosciuto ed abbiamo creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è amore e chi rimane nell'amore rimane in DIO e Dio rimane in lui” pr. Lettera di Gv. Cap.4 vers. 16

Carissimi amici del CENACOLO FAMILIARE mi scuso per il ritardo di c.a. 30 giorni, in questo numero troverete Care Sorelle e Fratelli, un mio piccolo commento sulle ultime dolorose cose avvenute nel nostro Paese (Intolleranza Razziale e Religiosa) poi una preghiera del nostro Caro Don Salvatore, un commento mio sull'Islam, per conoscerlo meglio ed avere una piccola infarinatura sul medesimo, una breve riflessione biblica ed una benedizione finale.



INTOLLERANZA RAZZIALE E RELIGIOSA

Gesù rispose: un uomo scendeva da Gerusalemme verso Gerico, quando incappo nei briganti. Questi gli portarono via tutto, lo percossero e poi se ne andarono lasciandolo mezzo morto. Per caso passo di la un sacerdote, vide l'uomo ferito e passo oltre, dall'altra parte della strada. Anche un levita passò per quel luogo; anch'egli lo vide e scansandolo prosegui. Invece un samaritano che era in viaggio gli passò accanto, lo vide e ne ebbe compassione . Gli si accostò, verso olio e vino sulle sue ferite e gliele fasciò. Poi lo carico sul suo asino, lo porto in una locanda e fece tutto il possibile per aiutarlo. Il giorno dopo, tirò fuori due monete, le diede all'albergatore e gli disse: abbi cura di lui e ciò che spenderai in più lo pagherò al mio ritorno. Quale di questi tre (disse Gesù) ti sembra sia stato il prossimo di colui che aveva incontrato i briganti? Il dottore della legge rispose:”quello che ebbe compassione di lui” Gesù allora gli disse:”Va' e anche tu fai lo stesso”

Vang. Secondo Luca cap. 10 vers 30 -37


Quanta differenza tra queste parole di amore di Gesù e l'odio per un colore di pelle diversa o per una religione diversa dalla nostra.

Emmanuel stava camminando con la propria moglie a Fermo nelle Marche, forse discorrendo delle loro vicissitudini passate e dei pericolo corsi durante il viaggio che li aveva portati in Italia, in un barcone che rischiava, in ogni momento di affondare per il troppo carico umano. Avevano trovato ospitalità nella Chiesa Cattolica ed erano felici. Purtroppo in questa passeggiata avevano incontrato un ultrà della squadra di calcio del Pescara, già conosciuto, insieme ad altri individui, dalle forze dell'ordine. Il quale, al passaggio di Emmanuel e di sua moglie, aveva pensato bene di insultare lei chiamandola “Scimmia africana” Emmanuel aveva chiesto a lui il perchè di tale insulto, ricevendone come risposta un pugno, che ne ha procurato la morte.

DACCA : Un drappello di giovani, di famiglie benestanti, alcuni figli della classe dirigente del BANGLADESH, indottrinati da Imam senza scrupoli e da un “califfato” l'Isis, sovvenzionato da Stati come: l'Arabia Saudita ed Emirati Arabi, con cui anche il nostro Paese ha interessi economici ha ucciso circa 25 persone di cui nove erano italiani , motivo : perchè non sapevano recitare alcune sure del Corano.

Ecco, cosa dicono a noi, che spesso tramite i nostri governanti “ci diciamo di essere la culla del Cristianesimo “ questi due terribili fatti. Ci dicono questo: che se noi diamo retta alle parole di Dio, possiamo sconfiggere questa barbarie, dando proprio valore a quelle parole che il Nazareno ci ha detto quasi duemila anni fa : “Va e anche tu fai lo stesso”


PREGHIERA RIVOLTA ALLO SPIRITO SANTO

Malgrado a tutto quello che succede nel mondo, con guerre con esodi con massacri a causa del potere e della stoltezza degli individui, Lo Spirito Santo sta portando a termine la sua azione bimillenaria per la realizzazione del REGNO DI DIO come è detto nel PADRE NOSTRO in questa terra: Egli ha operato con sapienza e pazienza sia nelle Chiese Cristiane, sia nelle Fedi non cristiane, sia in tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Presto sarà raggiunta la pace MONDIALE MESSIANICA, profetizzata dagli Angeli sulla grotta di Betlem ; presto gli uomini e le donne di buona volontà s'impegneranno seriamente affinchè siano debellati la FAME, LA POVERTA', LE MALATTIE, LE DISUGLAGLIANZE SOCIALI. Avremo una Chiesa che venderà tutte le sue ricchezze e distribuirà il ricavato AI POVERI; AVREMO UNA CHIESA POVERA E DEI POVERI, UNA CHIESA CHE SI FARA' POVERA PER ARRICCHIRE I POVERI; UNA CHIESA CHE PRATICHERA' L'AMORE FRATERNO SECONDO L'INSEGNAMENTO DI GESU'. Quindi tutti i battezzati, evidentemente anche i Pastori della Chiesa, vivranno non per se stessi ma per gli altri ; non giudicheranno, non condanneranno né castigheranno gli altri, e lasceranno ogni giudizio a DIO, L'UNICO CHE PUO' GIUDICARE GIUSTAMENTE, PERCHE' L'UNICO CHE SCRUTA I CUORI. I Pastori delle chiese cristiane pur nell'impegno di essere fedeli nella trasmissione del messaggio evangelico, RISPETERANNO IL PRIMATO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE; pertanto, lasceranno alle singole persone la responsabilità delle proprie scelte senza interferire nelle loro decisioni di vita. Amen

Don Salvatore Paparo


La preghiera di don Salvatore va inquadrata in un tempo non nostro, ma nel tempo di Dio. Anche se in questo periodo con tutti gli atti di terrorismo perpetrato non solo sui cristiani ,ma anche su uomini di altre fedi; la pace Messianica come ci diceva don Paparo ci sembra lontana e difficile da raggiungere, ma la fede che tutti noi abbiamo in Dio ci darà questa meravigliosa cosa, ma come ho detto sopra, con i tempi dello Spirito Santo che non sono i nostri. Abbiate quindi care sorelle e fratelli nel Signore la certezza che questo avverrà, come diceva Don Salvatore.



Care amiche ed amici del Cenacolo Familiare, ho deciso dopo aver attentamente riflettuto, soprattutto dopo gli ultimi tragici eventi (Strage di Nizza, omicidio in chiesa di padre Jaques a Rouen, attentati con decine di morti in Siria e Iraq ecc.) di far conoscere un po' quello che è stato l'Islam e quello che è oggi, per cui vi invito a leggere questo scritto e a telefonarmi per magari dissentire e per darmi suggerimenti: il mio n. di cell. È 3662803554: buona lettura a tutti.

QUATTRO PASSI NELL'ISLAM

L'Islam è diffuso in vaste regioni dell'Asia e dell'Africa e dopo il Cristianesimo è la seconda religione del mondo circa 1 miliardo e cinquecentomila sono oggi gli islamici. In Europa, a causa delle ondate migratorie ed in passato, della politica coloniale di molti Stati, è la più diffusa dopo il cristianesimo. La parola islam in Arabo significa sottomissione od abbandono, termine che traccia un elemento essenziale nell'islamismo: l'uomo e la donna devono rimettersi completamente nelle mani di Allah (DIO). Solo così si può essere musulmani (e non con le stragi, che dei folli criminali fanno credere a degli sprovveduti), una parola araba con la stessa radice di islam.

L'Islam non riguarda solamente la fede e la sfera religiosa, ma domina (come è stato per il cristianesimo fino alla rivoluzione francese) tutti i settori della vita privata e sociale. Ce da dire anche, che la fede nell'Islam ha minore importanza che nel Cristianesimo; è più l'interpretazione della legge che ha quasi sempre occupato un ruolo preponderante. Nella maggior parte dei Paesi islamici sono i giuristi a determinare la leadership religiosa quindi questi Paesi sono retti da una teocrazia religiosa. Al contrario rispetto al cristianesimo non vi è nessuna struttura clericale organizzata. Tre sono gli aspetti da prendere in considerazione per avere una breve infarinatura dell'Islam

  • La dottrina della fede (monoteismo e rivelazione)
  • I doveri religiosi (i cinque pilastri)
  • I rapporti tra gli individui (politica e etica)

DUE PAROLE SU MAOMETTO

L'origine dell'Islam, la più giovane delle religioni mondiali, si deve far risalire a Maometto, che nacque nella città della Mecca, attorno al 570 d.C. In Arabia. Egli apparteneva a una delle famiglie più in vista di questa città mercantile, importante nodo nel traffico delle carovane nella penisola arabica. Purtroppo rimase ben presto orfano di entrambi i genitori. Fu preso sotto tutela da uno zio, Abu Talib, figura che influenzò in modo significativo la vita del nipote. Grazie alle conoscenze dello zio, Maometto venne assunto come capocarovana dalla ricca vedova di un commerciante, Kadigia, di qualche anno più anziana di lui, che Maometto in seguito sposò. Maometto espose a Kadigia le sue rivelazioni ed ella divenne la sua prima discepola e contribui attivamente allo sviluppo del percorso religioso del marito. Kadigia non fu mai velata ed alla sua morte, Maometto non volle più sposarsi con nessuna donna.

                               LA PENISOLA ARABA ALL'EPOCA DI MAOMETTO

Quando nelle comunità arabe si attenuo il nomadismo a favore di una maggiore sedentarietà, ci troviamo circa nel V secolo, la tradizione pagana si indebolì, mentre crescevano l'influenza delle due grandi religioni: Ebraismo e Cristianesimo. Maometto con le rivelazioni dell'Arcangelo Gabriele, abbracciò con il monoteismo la concezione della fine del mondo e di un giudizio universale.

Con la caduta di Gerusalemme nel 70 d.C. E la distruzione di Israele ad opera dei romani molti ebrei si erano stabiliti in Arabia e si erano assuefatti alla lingua ed ai costumi pur conservando la propria fede; anche il Cristianesimo si era diffuso in tutto il vicino Oriente e aveva dato origine a stati di fede cristiana come l'Etiopia. Anche molti che vivevano ancora di nomadismo si convertivano al cristianesimo ed anche nelle città come La Mecca le classi più povere aderivano alle parole pronunciate da Gesù. Ciò che forse influenzò Maometto furono comunque gli eremiti cristiani, che vivevano in totale solitudine nella vastità del deserto Arabo. Il Corano ha parole di lode per questi cristiani,che attribuivano più importanza alla preghiera che al commercio e che aiutavano i viaggiatori nel deserto con amore e umiltà; è questo substrato di fede è importante per la comprensione del successivo sviluppo dell'Islam.

Maometto ogni anno si ritirava in una grotta fuori dalla città per meditare e pregare, questa era una consuetudine appresa dagli eremiti cristiani, ma mentre questi avevano dei testi per la propria meditazione, Maometto non disponeva di testi scritti, ma all'età di quarant'anni mentre meditava ebbe una visione: gli apparve l'Arcangelo Gabriele con un rotolo di pergamena e lo invito a leggere. Maometto rispose che non sapeva leggere, e Gabriele disse: “Leggi nel nome del tuo Signore! Leggi! Il Tuo Signore è il Misericordioso

La parola leggi in arabo ha la stessa radice di Corano che significa lettura o declamazione. Il Corano è la raccolta delle rivelazioni ricevute dal Profeta durante il corso degli anni. Quindi anche i musulmani come i cristiani e gli ebrei hanno un testo sacro di ispirazione divina e non un dettato di ispirazione divina, quindi anche nelle 114 sure (capitoli) ci sono parole di Dio e parole di uomini, bisogna saperle distinguere. Il Corano non fu scritto da Maometto, ma solo dopo la sua morte, un po' come i Vangeli. Le sure (capitoli) non sono stati disposti in ordine cronologico ma in ordine di lunghezza dai più lunghi ai più corti. Fa eccezione a questo la prima sura che recita questo:

In nome di Allah, il Clemente, il Misericordioso

La lode (appartiene) ad Allah, il Signore dei Mondi,

il Clemente, il Misericordioso,Re del Giorno del Giudizio

Te noi Adoriamo e a Te chiediamo aiuto.

Guidaci nella retta via,la via di coloro che hai colmato di grazia, e non di coloro che( sono incorsi )nella (Tua) ira ne gli sviati


MAOMETTO LEADER POLITICO E RELIGIOSO

Dopo la prima rivelazione, Maometto cominciò a predicare nella sua città La Mecca, tuttavia il suo definirsi l'inviato di Dio fu male digerito dalle classi dominanti, essi pensavano che egli volesse impadronirsi del potere. Dopo la morte di sua moglie e dello zio che lo proteggevano e lo assecondavano, la situazione divenne a La Mecca insostenibile, mentre a Medina numerosi suoi discepoli avevano già costruito una base solida e lo invitarono a trasferirsi da loro. Nel 622 il profeta abbandonò La Mecca in segretezza e dopo circa una settimana giunse a Medina dove fu accolto con gioia e gratitudine. Non si tratto di una fuga: fu considerato come il gesto compiuto da Abramo, quando su esortazione del Signore, lascio la sua dimora di UR, in Mesopotamia per recarsi nella nuova terra che Dio aveva scelto per lui.

A Medina il profeta divenne presto un leader religioso ma anche politico. La sua battaglia comunque era la diffusione della nuova religione; il termine arabo e “Jihad”che designa questa lotta, è lo stesso che più tardi ,dopo molti anni dalla morte del profeta, venne usato per designare la guerra santa. La guerra in nome di Allah era diventata più importante di qualsiasi altro principio morale e religioso. Nel corso degli anni successivi sia con le guerre ma soprattutto con azioni diplomatiche egli conquisto La Mecca, e prima della sua morte nel 632, egli aveva unificato il Paese in un solo Stato sulla base di dettami religiosi che erano divenuti più importanti degli antichi legami pagani e di Tribù.


L'ISLAM DOPO LA MORTE DI MAOMETTO

Dopo la morte del Profeta i musulmani furono governati da Califfi, i primi tre furono scelti nella cerchia dei primi discepoli, il quarto Califfo fu Alì, figlio dello zio Abu Talib e quindi cugino di Maometto, nello stesso tempo era anche il genero, in quanto si era sposato con sua figlia Fatima.

Con Alì ebbe inizio la divisione del mondo islamico, Alì inviso a molti fu assassinato dai suoi oppositori. I suoi seguaci avevano sostenuto, fin dalla morte del Profeta, che Alì, il parente più prossimo di Maometto, ne era il naturale successore. Il partito che si richiamava ad Alì, fu il responsabile di una grande divisione che permane tutt'ora: gli Shiiti, che per quanto riguarda l'Iran è religione di Stato. Gli Shiiti sostenevano che il Califfo fosse un diretto discendente da Maometto, mentre i Sunniti che rappresentavano e rappresentano la corrente principale dell'Islam il Califfo era chi deteneva il potere al di la della sua parentela con il Profeta. Dopo la morte di Alì la sede del Califfato resto per un certo numero di anni a Damasco, poi fu trasferita a Bagdad per cinque secoli, Infine, quando il capo dell'Islam fu il sultano Turco la sede fu Istambul. Dopo la deposizione dell'ultimo Sultano ad opera di Kemal Ataturk nel 1924, nessun califfo non è più stato a capo del mondo islamista. Bisogna qui ricordare, proprio per gli ultimi fatti di cronaca: “mancato colpo di stato in Turchia, che ha portato nuova acqua al presidente Erdoan, il quale vuol far ritornare la Turchia con la legge della Shari'a” Che proprio Kemal Ataturk volle far diventare, con una grande intuizione politica, la Turchia un paese a se stante nel mondo islamico, con un codice di diritto laico che giudica gli imputati secondo il diritto comune e secondo i diritti dell'uomo, indipendentemente dalla loro religione.


LA RIVELAZIONE DI ALLAH A MAOMETTO

Dio “Allah” ha comunicato la sua parola agli uomini e alle donne attraverso il suo profeta Maometto. Maometto è stato l'ultimo di una lunga serie di profeti che Dio ha inviato sulla terra i principali sono: Adamo, Abramo, Mosè,Davide,Gesù e lo stesso Maometto. Agli inizi della sua predicazione, Maometto si considerava appartenente alle tradizioni cristiana-giudaica, ma in seguito egli si separò da queste, per le critiche, che le stesse facevano a Lui. In una rivelazione, L'Arcangelo Gabriele dette un fondamento storico alla nuova religione, disse a Maometto di partire da Abramo e da suo figlio Ismaele avuto dalla schiava Hagar che secondo l'Antico Testamento fondò un grande popolo: gli Arabi, il profeta insegnò, che Abramo e Ismaele avevano ricostruito il santuario di La Mecca: la Ka'Ba, eretto in origine da Adamo, ma che fu distrutto dal diluvio universale al tempo di Noè. In un primo tempo, per la preghiera Maometto introdusse la pratica di rivolgersi a Gerusalemme, dopo la rottura con i giudei e i cristiani, di rivolgersi verso La Mecca, la stessa cosa per il giorno festivo, non più il shabbat il sabato ma il venerdì, i famosi cinque pilastri del buon musulmano sono: professione di fede,la preghiera, il digiuno, l'elemosina, il pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita.

LE DONNE NELL'ISLAM

Due passi del Corano, riguardanti la posizione delle donne nella società esprimono due concetti diametralmente opposti: nella sura 2 al vers.228 il Corano ci dice.”Le donne devono avere nei confronti degli uomini gli stessi diritti che gli uomini nei confronti delle donne” la sura 4 vers 34 ci dice.”Gli uomini sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede agli uni rispetto alle altre” una contraddizione molto molto chiara, nel Corano; neppure l'uso del velo deriva dal Corano, ma si è diffusa in varie aree riprendendo delle tradizioni pre islamiche. La battaglia contro il velo ha rappresentato soprattutto, dopo i progressi partiti da Kemal Ataturk una questione primaria per il processo di modernizzazione di molti Paesi Arabi; purtroppo proprio in questo terzo millennio con la presa di potere dei fondamentalisti, si è tornati indietro e i veli si sono ricominciati a vedere,anche in Turchia.

IL PENSIERO UMANO NELL'ISLAM

La conquista araba a partire dalla fine del settimo secolo ha interessato sia l'Asia, sia l'Africa e sia L'Europa; in Europa fu molto importante la conquista della Spagna e soprattutto dell'Andalusia. Dal 700 al 1492 gli Arabi dominarono la parte meridionale della penisola iberica con un Califfato a Cordova. Qui si formò assieme a Granada un centro culturale con eruditi provenienti da tutto il mondo musulmano, caratterizzato da una completa tolleranza religiosa in cui musulmani, ebrei, cristiani collaboravano insieme. La cultura sviluppatasi in Andalusia, esercitò grande influenza in Europa ,non solo nel campo della filosofia, ma anche nel campo dell'architettura, dell'ingegneria e della letteratura, della matematica. Furono gli Arabi a far riscoprire la filosofia greca e Aristotele che ebbe un ruolo di fondamentale importanza nella formazione del pensiero della chiesa cristiana medioevale. Il più eminente filosofo arabo a Cordova, fu Ibn Rashid o Averroè 1126-1198, che difese l'autonomia della filosofia e della scienza in un periodo come il nostro, in cui potenti forze interne all'Islam premevano per soffocare la libertà di pensiero. Averroè era un musulmano credente, riconosceva l'autorità del Profeta e non metteva in dubbio la verità del Corano. Ma sosteneva che le affermazioni del libro Sacro potevano essere interpretati in modi diversi. Il Corano diceva Averroè è stato scritto per tutti gli individui, colti ed ignoranti, e perciò spesso è costretto a ricorrere all'uso di immagini: per questo Dio è raffigurato come essere umano e il paradiso come luogo di piacere e divertimento.Ma, sosteneva Averroè, gli uomini illuminati devono saper cogliere il significato spirituale di quelle immagini e simboli.

Lo scopo di Averroè era quello di favorire l'armonia tra il pensiero religioso e il pensiero filosofico e scientifico. Nei secoli successivi i filosofi musulmani, si concentrarono sullo studio del testo e delle tradizioni, cosa che purtroppo oggi è un po' tramontata. Vediamo anche in breve la mistica dell'Islam; anche se l'ascetismo non ha mai rappresentato un ideale per l'Islam, i fedeli sono sempre stati esortati a una condotta semplice e responsabile. Di qui prese e si sviluppo una corrente che considerava e considera fondamentali la meditazione e il ritiro spirituale: tale movimento è stato definito SUFISMO in riferimento al mantello di lana indossato dagli adepti (lana in arabo si dice suf)

Oltre che alla meditazione e alla spiritualità il sufismo cambiò anche la concezione del divino. I sufi sostenevano e sostengono che Allah sia un Dio di Amore e non un Dio giudice supremo ed inavvicinabile a cui gli uomini e donne devono sottomettersi. I primi Sufi entrarono subito in contrasto con la dottrina dominante. In alcuni casi furono addirittura accusati di blasfemia, e un maestro sufi, Hallaj, fu condannato a morte, come molti altri. Egli sentiva che Allah aveva preso dimora in lui, in un rapporto di totale armonia e amore. Per Hallaj, Gesù aveva la stessa importanza di Maometto; molte delle parole che sono state attribuite ai Sufi ricordano le parole di Gesù “Io sono la verità e la vita” “Se tu vedi me, vedi Lui” e al momento della crocefissione “Perdonali Signore, e abbi pietà di loro” Non vi è dubbio che Gesù abbia rappresentato e rappresenti un importante ideale ascetico per il Sufismo.

Il Sufismo non è un movimento organizzato; tuttavia essendo un movimento che mette in prima persona la Fede e La mistica e contrarissimo agli attentati e alle guerre di religione ,che ritiene criminali e prive di ogni umanità. I Sufi sono presenti sia tra musulmani Sciiti che tra i Sunniti

r. Fulvio Crivello

RIFLESSIONE BIBLICA

E Dio disse a Caino:dov'è Abele tuo fratello? Ed egli rispose: non lo so; sono io forse il guardiano di mio fratello? E il Signore disse: che hai tu fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra...”            

Genesi cap. 4 vers 9-10

Dove è Abele tuo fratello? “ Questa è la domanda di Dio rivolta a Caino e il Signore sa già come è andata la vicenda tra Abele e Caino, eppure egli fa questa domanda, e Caino risponde con arroganza e senza pietà per chi ha ucciso: suo fratello Abele.

Stessa domanda la fa a noi tutti i giorni: “Dov'è il tuo prossimo?” E la fatta anche a chi ha ucciso in modo spietato e senza pietà in questi giorni padre Jaques, le donne i bambini, gli uomini che erano a Nizza a festeggiare; a chi ha ucciso a Bagdad a chi ha ucciso a Damasco a Racca ad Aleppo ecc...... in questo interminabile odio, scambiato da alcuni per guerra di Religione. No care sorelle e cari fratelli non c'è proprio nessuna guerra di religione; è la nostra risposta alla domanda di Dio che non c'è; oppure e arrogante e sprezzante come quella di Caino. La nostra società cosidetta civile in che conto tiene la vita? Ma nonostante la nostra sordità alle domande di Dio, Egli non si stanca e ci invita a ritrovare la dignità di uomini e donne, non nelle nostre pretese di autosufficienza. Ma nell'accettare la sua paternità e maternità e le sue decisioni che altro non sono, se non la sua proposta di vita e di amore, e questo care amiche ed amici vale, non solo per la nostra fede, ma per tutte le fedi del mondo, compresa quella islamista.

r. Fulvio Crivello


BENEDIZIONE


Iddio nostro Padre che ci ha amati e ci ha dato per sua grazia una consolazione eterna ed una buona speranza, consoli i nostri cuori e li confermi in ogni opera buona e in ogni buona parola”

II epi. Ai Tessalonicesi cap. 2 vers 16-17

3 mag 2016

MARZO – APRILE 2016

“E NOI ABBIAMO CREDUTO ALL'AMORE” 1 GV. CAP 4 VERS 16
UNA PREGHIERA A GESU'
Ormai i tempi sono maturi; ma è necessaria una radicale conversione per vivere il tuo messaggio di amore e di misericordia: ciascuno di noi deve amare dando alla sorella o al fratello in dono il bene che ha ricevuto da Te, dal Padre Celeste e dallo Spirito Santo; ciascuno di noi deve amare ricambiando al fratello o alla sorella il bene da Lui ricevuto. L'esercizio del vero amore porta con se enormi conseguenze: nessuno si deve credere in diritto di giudicare e di condannare il fratello o la sorella POICHE' COLUI CHE GIUDICA SEI SOLO TU, O GESU'; annunziando il tuo messaggio di salvezza, nessuno deve assumersi, neanche chi, tu hai chiamato a servirti, di giudicare e di condannare la sorella o il fratello in fede; annunziando il tuo messaggio di salvezza nessuno deve assumersi L'AUTORITA' DI MAESTRO, POICHE' IL MAESTRO SEI SOLO TU, O GESU', e noi tutti siamo fratelli e sorelle. Nelle Chiese e soprattutto in quella romana e ortodossa, coloro che da TE hanno ricevuto l'ufficio di guida delle comunità ecclesiali, e di annunziare autorevolmente il tuo messaggio di salvezza, devono rispettare IL PRIMATO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE perchè la verità e il bene non vanno imposti ma proposti.
L'esercizio dell'amore fraterno, ci suggerisce anche un retto atteggiamento ecumenico, ovvero partendo dal : “SOLUS CHRISTUS” tutte le Chiese Cristiane si pongano in un atteggiamento di Conversione e di Riforma. Nessuna Chiesa Cristiana deve pretendere che le altre Chiese Cristiane si adeguino alle sue convinzioni dottrinali ed etiche.Invece, pur difendendo caritatevolmente le proprie certezze, rispetti simultaneamente le certezze delle altre Chiese. Rimanendo in un dialogo fraterno e amorevole, si arriverà certamente ad una UNICA CHIESA CRISTIANA, secondo il tuo cuore e i tuoi insegnamenti GESU', poiché secondo la TUA PROMESSA: LO SPIRITO SANTO CHE PUO' AGIRE SOLO DOVE TROVA L'AMORE, CONDURRA' LA TUA CHIESA A TUTTA LA VERITA'

don Salvatore Paparo

UN RITORNO DELLA CHIESA ECUMENICA AI PRIMI TRE SECOLI DI STORIA DEI CRISTIANI PER RITROVARE SOLO GLI INSEGNAMENTI DEL PROFETA DI NAZARET, LA PAROLA FATTA CARNE E DI DIO

Prima dell'editto di Milano del 313 d.C. E durante i primi tre secoli di storia, al cristianesimo che piano piano andava sempre più espandendosi, il paganesimo muoveva una accusa di ateismo e di una mancanza di etica. Bisogna ricordare che la società pagana di allora era impregnata di religiosità, i suoi dei da Giove a Giunone, da Venere a Marte da Apollo a Mercurio da Esculapio a Diana ecc. altro non erano che coperture sacralizzanti di tutti i settori della vita, dalla sessualità alla cultura, dall'agricoltura alla caccia, dalla medicina alla musica ecc.
Nei confronti di questa società che aveva sacralizzato se stessa in tutta la proiezione sacrale dei vari dei e dei riti, nonché delle processioni ai vari templi, i cristiani, discepoli di quel profeta di Nazareth chiamato Gesù che non rappresentava la proiezione sacrale di nessun elemento della società, apparivano alla stessa, come empi, sprezzatori degli dei, che non avevano templi, che non avevano simulacri ne statue apparivano degli atei che deridevano le cose considerate sacre, un filosofo romano diceva: (Deos despuunt, nullas aras habent, templa nulla, nulla nota simulacra, rident sacra)
Negli anni successivi all'editto di Milano la Chiesa, voluta da Costantino (che ancora oggi ci attanaglia)ha provveduto a ricoprire con un manto sacrale, tutti gli aspetti e le manifestazioni della vita, con il rischio di permettere la sopravvivenza dei vecchi fermenti del paganesimo sotto il rivestimento e la garanzia del cristianesimo; in questo grande processo di assimilazione, l'annuncio di Cristo, il messaggio dell'Evangelo sembra aver perduto la sua funzione discriminante, allora e fino alla rivoluzione francese, non era più pensabile una distinzione tra società civile e la società ecclesiastica; la chiesa ha insediato se stessa come l'autorità suprema ( sia nel mondo cattolico che protestante) che sola poteva legittimare i valori della società civile, riproponendo in veste cristianizzata la sintesi antica: “tra la città e il mondo degli dei”.
Dire quindi “Solus Christus e Sola Scriptura” vuol dire affermare che Dio può essere conosciuto soltanto attraverso la mediazione di Gesù, ascoltando le parole della Bibbia e i sacramenti che Gesù stesso ha costituito, ovvero LA SANTA CENA E IL BATTESIMO. Ma questa centralità di CRISTO che porterà alla unità delle chiese cristiane come possiamo viverlo; bisogna tornare a Martin Lutero, come ci è tornato il papa Francesco ultimamente, Lutero ci dice questo: “L'Evangelo esige la fede in Cristo,..... il quale ci da vita e beatitudine, non in virtù delle nostre opere, bensì in virtù dell'opera sua.... così possiamo rendere nostro il suo morire e la sua vittoria, come se fossero azioni nostre”
Questo significa che Solus Christus e Sola Scriptura si esplicità in Sola Gratia e Sola Fide.

r. Fulvio Crivello

RIFLESSIONE BIBLICA
DAL LIBRO DEL PROFETA OSEA AL CAP. 11 VERS. 1-11

Quando Israele era fanciullo, Io l'amai, e fin dall'Egitto, chiamai il mio figliuolo. Egli è stato chiamato, ma si è allontanato da chi lo chiamava; hanno sacrificato ai Baali, hanno offerto incensoa immagini scolpite! IO ho insegnato i primi passi ad Efraim, sorregendolo per le braccia;; con legami di amore li tiravo a me; per loro ero come chi leva il giogo dal collo; mi piegavo su di lui per dargli il cibo, ma essi non si sono resi conto che ero IO ad aver cura di loro.
Israele non ritornerà nel Paese d'Egitto, Assur sarà il suo re, perchè hanno ricusato di tornare a ME!La spada sarà brandita contro le sue città e ci sarà lutto, sterminerà i suoi figli a motivo dei loro progetti!
Il mio popolo è malato di infedeltà! Invocano Baal ma costui non li salverà!....Come farei a lasciarti o Efraim? A darti in mano ad altri o Israele? Come posso trattarti come Adma, considerarti come Zeboim?
Il mio cuore si commuove tutto dentro di me, tutte le mie compassioni s'accendono. IO non sfogherò l'artente mia ira, non distruggerò più Efraim di nuovo, perchè IO sono DIO e non un uomo, sono il SANTO in mezzo a te che non ama distruggere!
Essi seguiranno il Signore; egli ruggirà come un leone; si, egli ruggirà e accoreranno i figliin fretta dall'occidente. Accoreranno con un uccello dall'Egitto e come una colomba dal paese di Assiria; e li farò abitare nelle loro case”
Due parole sulla figura del profeta Osea:
Osea esercitò il ministerio profetico nel Regno del Nord dal 750 al 725 a.C. Dopo la morte del re Geroboamo II, cominciò nel Regno di Israele un periodo di gravi disordini politici e continue congiure di palazzo. La vita privata del profeta diventa un'azione simbolico-profetica di Dio nei confronti di Israele. Come Osea respinge la moglie a causa della sua infedeltà per poi riprenderla, così Dio respinge Israele infedele per poi richiamarlo a se. Per Osea, Dio è colui che AMA. Guardando al passato, il profeta vede nel Signore un padre e una madre per Israele e guardando all'avvenire vede in LUI un marito che si prende cura della moglie e dei figli/e. Il giudizio divino, al contrario di quello degli uomini, è concepito soprattutto in funzione dell'Amore: è una misura disciplinare, che può essere anche severa, ma ha sempre in vista il ristabilimento delle relazioni di AMORE e di COMPASSIONE

In questo antico testo su cui oggi tutti noi riflettiamo, troviamo espressa nella maniera più grande l'AMORE di DIO. E questo amore lo si scopre subito leggendo il primo versetto”quando Israele era fanciullo IO l'amai” vediamo insieme i tre principali punti:
L'amore di DIO nella nostra vita: La fedeltà di Dio al suo patto di AMORE stabilito con l'uomo e la donna non viene mai meno, e proprio oggi con tutti i problemi e le difficoltà della vita ci pone di fronte questo immenso amore c'è lo ricorda ancora una volta, dicendoci che Dio con la venuta di Gesù non è rimasto a guardare la nostra storia da lontano, ma ha deciso di partecipare ad essa con la sua parola di vita e di speranza. Le poche cose buone che facciamo, vengono solo da LUI. Se sappiamo camminare è grazie a LUI, se abbiamo di che sfamarci, e grazie a LUI, se siamo stanchi, afflitti, circondati da mille problemi e solo grazie a LUI che si prende cura di noi; il suo AMORE si rinnova ogni giorno.
La nostra sordità: Ma di fronte a questo intervento d'amore instancabile, noi cosa facciamo? Noi siamo sordi e distratti da mille cose futili o peggio ancora disubbidienti ai suoi comandamenti. Pensiamo di saper camminare da soli, pensiamo che Dio sia solo più un optional, abbiamo la certezza che noi soli possiamo darci sufficienti garanzie di vita. Risultato di questa nostra indipendenza è chiaramente su quello che succede nel mondo intero.
Un invito pressante: Ma nonostante tutto, Dio non si stanca, egli rimane fedele al suo patto di Amore verso di noi, ma pretende anche da noi una risposta di fedeltà, così come lo pretendeva all'epoca di Osea da Israele. Per questo ripete a noi l'invito pressante alla conversione, a ritrovare noi stessi nel suo AMORE e non fuori di esso; Egli ci invita a scoprire la nostra dignità di donne e di uomini, non certo nelle nostre certezze, ma nell'accettare il suo insegnamento che non è altro che la sua proposta di vita e di Amore.

r. Fulvio Crivello

BENEDIZIONE DEL SIGNORE

L'Iddio di ogni grazia, il quale ci ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo, ci perfezioni Egli Stesso, ci renda saldi, ci fortifichi. A LUI sia la potenza nei secoli dei secoli. Amen


10 apr 2016

PASQUA 2016

 
PREGHIERA PER UNA NUOVA CHIESA

Padre Nostro e Padre di Gesù Cristo, tuo Figlio per opera dello Spirito Santo. Oggi da a noi la luce della risurrezione. La sfolgorante luce della riconciliazione, ed il peggior male e che noi donne e uomini spesso non la vediamo, anche se siamo in pieno giorno. Liberaci da questo non vedere, in questo giorno in cui celebriamo la Pasqua bene o male insieme a tutta l'umanità di nuovo turbata da attentati, guerre e morti. Benedici tutte le Chiese Cristiane dalla più grande alla più piccola, che ancora vivono separate, non dalla tua Parola, ma dalle dottrine che l'una e l'altra si sono date, in modo, che finalmente unite possano portare il tuo Amore a tutto il mondo Cristiano e non Cristiano. Noi ci rimettiamo nelle Tue mani, con tutto ciò che ci manca e di cui l'intera umanità ha bisogno. Noi Gesù speriamo in Te e Nello Spirito Santo che quando abbiamo invocato con sincerità ha sempre risposto. Rendici migliori e ammaestraci anche in questo giorno che ricorda la tua resurrezione e la vittoria sulla morte.
don Salvatore Paparo

RIFLESSIONE BIBLICA

Gesù appare a Maria Maddalena” Ev. Marco cap. 16 vers. 5-7-9

Entrate allora nel sepolcro, videro un giovane che se ne stava seduto a destra, rivestito di una veste bianca e si spaventarono. Ma egli disse loro: non vi spaventate! Voi cercate Gesù, il Nazareno, che è stato crocifisso. E' risorto;non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano posto. Ma andate a dire ai suoi discepoli e a Pietro; che Egli vi precede in Galilea. La lo vedrete, come egli vi ha detto”
Risorto il mattino del primo giorno della settimana, apparve a Maria Maddalena, Ma i discepoli, udito che era vivo ed era stato visto da Lei, non gli credettero

Ora che Gesù è morto come un malfattore sulla croce, in modo tragico ed inglorioso, finita la grande illusione, non resta che dimenticare il passato, finiti i “Sogni di Gloria” non resta che tornare alla normalità. Il “RABBI” di Nazaret, il loro Maestro è stato ridimensionato dalla morte, una morte sulla “CROCE”. Avevano dunque ragione gli avversari: i sacerdoti, gli scribi i farisei? Chi contestava la regalità. Aveva forse ragione la folla che si aspettava un nuovo Davide; un Re di Israele che sconfiggesse l'impero romano? Ed invece aveva trovato in Gesù solamente un guaritore ed un maestro, come tanti erano in Israele in quel tempo ed avevano scelto Barabba invece di Gesù. La paura, lo sconforto che ora provavano i discepoli, soprattutto Pietro che aveva rinnegato di conoscere Gesù e i discepoli, tutti fuggiti durante l'arresto. Ma anche la paura delle donne, come ci narra il brano di Marco, paura quando vedono il giovane in vesti bianche, paura di andare a riferire ai discepoli quello che hanno udito da lui, lo straordinario avvenimento della “RESURREZIONE” che cambierà la storia dell'intera umanità.
Il racconto prosegue con la prima apparizione a Maria Maddalena, la quale stenta a riconoscerlo, e solo la voce di Gesù la rassicura ,che è proprio Lui e non uno spirito, ella corre ad avvertire i discepoli i quali non credono ad ella l'ho abbia veduto.
Oggi, l'annuncio della resurrezione e della prima apparizione a Maria Maddalena ci trova sicuramente per nulla impauriti ne tanto meno sgomenti, la nostra società occidentale soprattutto, sfrutta la Pasqua per fini commerciali, di solito si pensa a vacanze, a gite fuori porta ad amenità; ma la “resurrezione di Gesù”è diventata un po' l'abitudine di celebrare un rito, un rito pasquale: la Messa o un Culto nelle varie Chiese Cristiane. Le medesime, prendendo spunto da Sant'Agostino, da Ignazio di Antiochia, di Ireneo da Lione e da San Paolo affermano:”dopo l'incarnazione, Dio non è altro che il Cristo, dopo la Pentecoste, il Cristo non è altro che la Chiesa, la Chiesa è la parola di Dio e quindi la Chiesa è verità eterna, credendo in essa si crede in Dio. Quindi la Chiesa ,senza rendersene conto si sostituisce al Salvatore Gesù di Nazaret resuscitato nel primo giorno della settimana.Una comunità di credendi e una Chiesa così non costituisce per il mondo, né un aiuto ne un pericolo, si adatta perfettamente all'andazzo delle cose. Eppure care sorelle e fratelli in Cristo L'annuncio della risurrezione è sconvolgente, è qualcosa di rivoluzionario come l'apparizione ad una donna, in un mondo ancora adesso retto dal maschilismo! Se Gesù è risorto, significa che egli è veramente Re, ma non con corone e scettri , ma con una corona di Amore. Se Cristo è risorto vi sono nuove speranze, nuove prospettive, anche in una società piena di ingiustizie, guerre, attentati ecc. anche la sofferenza e la morte non hanno pronunciato sull'individuo, donna e uomo che sia, la parola “FINE”
Fulvio Crivello

BENEDIZIONE

La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti noi ora e per sempre


9 mar 2016

MESE DI GENNAIO - FEBBRAIO 2016

Purtroppo un grave lutto ha colpito il Cenacolo; nel mese di gennaio, dopo una breve malattia, Dio ha chiamato nelle sue braccia, Marisa Nigro. Voglio ricordare che Marisa o meglio la “MAESTRA” era stata una fondatrice assieme a Don Salvatore Paparo del “CENACOLO FAMILIARE”, sempre attenta a portare a questo movimento di riforma delle chiese, la figura femminile che spesso è trascurata e subordinata dalla chiesa di Roma e da quella Ortodossa e da alcune chiese evangeliche fondamentaliste.
Il Funerale di Marisa, si è tenuto nella Chiesa di San Giovanni Battista a Cintano con una grande partecipazione di affetto, sia dei cittadini di Cintano ma anche con amici che che sono giunti da ogni parte alcuni da fuori Regione.
Dopo una sobria, ma toccante funzione religiosa, tenuta da Don Angelo Bianchi; prima della tumulazione, come chiestomi da Marisa stessa qualche giorno prima della morte ho tenuto una breve commemorazione, che in sintesi voglio qui riportare per chi non ha potuto essere presente: citando dalla seconda lettera dell'Apostolo Paolo al cap. 4 scritta a Timoteo, questo passo: “ho combattuto il buon combattimento, ho terminato la corsa, ho mantenuto la fede. Per il resto, è già in serbo la corona della giustizia, che mi consegnerà in quel giorno il Signore” Ecco in queste parole di San Paolo, c'è un po' tutta la vita di Marisa, c'è la sua passione e l'amore per la chiesa, per il suo lavoro, per la sua famiglia, per queste montagne che da sempre l'hanno circondata, per i suoi alunni, presenti a decine nel giorno del suo funerale e soprattutto l'amore che ella aveva per chi era nella difficoltà, quante persone devono dirle grazie, io stesso, con le difficoltà che ho avuto nella chiesa gerarchica, non so come avrei fatto ad essere ancora qui. Ecco con queste poche parole, voglio qui ricordare Marisa con emozione, con gratitudine e lasciarla con un: “Arrivederci Marisa, tu e Don Salvatore vegliate su di noi, pregate per noi e aiutateci affinchè la parola di Gesù trionfi su tutta la terra”
Ciao Marisa



PREGHIERA PER UNA NUOVA CHIESA

Signore, nostro Dio, ti sei abbassato, ti sei fatto umile per elevarci. Ti sei fatto povero per arricchirci. Sei venuto a Noi per cercarci nelle nostre mille preoccupazione e futili apprensioni per il futuro. Sei stato uomo e donna come noi per farci partecipare alla vita eterna. Tutto ciò per la tua libera, immeritata grazia e per mezzo di tuo figlio, nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo.
Eccoci riuniti, in presenza di questo mistero e di questo miracolo, per adorarti, per annunziare la tua parola e il tuo sacramento. Ma ci conosciamo e sappiamo bene che ne siamo incapaci, le stesse chiese sono incapaci dietro tutte le loro leggi e i regolamenti; salvo che tu stesso venga a dare alle nostre menti e ai nostri cuori la possibilità di elevarsi sino a Te. Ti preghiamo perciò di essere in mezzo a noi, mostraci per mezzo dello Spirito Santo la via che conduce a Te, affinchè vediamo con i nostri occhi la tua Luce che è venuta nel mondo e fa che noi, comprese le chiese che portano il tuo NOME di essere testimoni per l'eternità

don Salvatore Paparo

RIFLESSIONE BIBLICA

La visita di Maria ad Elisabetta” Ev. LUCA cap. 1 vers 39-42

In quei giorni Maria, messasi in viaggio, si recò in fretta verso la regione montagnosa, in una città di Giuda. Entrò nella casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Ed ecco che, appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, le balzò in seno il bambino, Elisabetta fu ricolma di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno.”

Il brano del Vangelo di Luca, che ci narrà la storia della visita di Maria a Elisabetta, mi ha sempre affascinato, in effetti l'incontro tra queste due donne ebree, Maria giovanissima (Gli storici ci dicono che ella aveva circa 16 anni) Elisabetta già avanti negli anni (circa 50) accomunate da tre cose; la parentela, la gravidanza e della straordinarietà del modo in cui tutto è avvenuto. Il vangelo di Luca è ricco nella descrizione dell'incontro, ma scarso nei particolari.
E mi riferisco, in particolare al tempo trascorso da Maria in compagnia di Elisabetta. Poco ci dice il Vangelo sulla nascita di Giovanni a cui possiamo presumere che Maria abbia assistito. A questo punto mi sorge una domanda e credo sorga a tutti voi: Che cosa si saranno dette (Oltre al Magnificat) durante quei tre mesi trascorsi insieme? Come avranno commentato fra di loro quel Dio di Israele presentatosi e manifestatosi ai loro compagni (Zaccaria e Giuseppe) in modo così particolare da cambiare la storia dell'umanità. Voglio qui ricordare, che dei quattro coniugi, solo Elisabetta è quella che non riceve, stando alla testimonianza del vangelo, alcuna rivelazione divina; forse è proprio per questo che Elisabetta è molto vicino a noi, donne e uomini, parte di quella umanità che senza clamori ne eclatanti rivelazioni dall'alto, senza statue piangenti o corpi di Santi portati in processioni ecc. continua a credere con insistenza e sperare contro ogni speranza, confortata solo nella misericordia di Dio come bene dice il Papa, nonostante tutti i problemi della nostra esistenza. Non voglio qui sminuire la grandezza di Maria, madre di Gesù, madre della Parola Fatta Carne, madre di Dio e quella delle figure maschili di Giuseppe e Zaccaria, ma secondo me Elisabetta ha qualcosa di particolare, come detto prima, che la rende simile a noi, ed è proprio la quotidianità e l'ordinarietà della sua esistenza, del suo modo di ricevere la fede, delle sue paure (rimase nascosta per cinque mesi ci racconta san Luca) il suo sentirsi un nulla di fronte alla cugina molto più giovane, la sua insistenza a rimanere fedele alle promesse di Dio nel momento in cui dovrà dare il nome al proprio figlio, sfidando la tradizione mosaica. Una donna forte care amiche ed amici del Cenacolo, coraggiosa, tenace come tante altre citate nell'antico e nel nuovo testamento, donne e ci metterei anche Marisa Nigro che hanno sperimentato sulla loro pelle la sofferenza e il dolore; Elisabetta è proprio la loro madre e la loro sorella, madre di quella umanità umile, quella che non fa rumore ma che ama Dio. In questa umanità sconvolta da quotidiani omicidi con varie guerre che insanguinano il mondo, con un miliardo di persone che muoiono di fame con persone che fuggono la guerra, spira ancora oggi il vento dello Spirito Santo che soffia e questo soffio pervade la vita, non dei grandi della storia o dei potenti di turno, ma degli umili, lo spirito di Dio percorre le vie dei semplici. Se dunque Elisabetta, come spesso diciamo, è anche l'immagine di una chiesa di antica tradizione curva sotto il peso degli anni e delle proprie fatiche, apparentemente incapace di rigenerarsi, non facciamoci prendere dalla delusione e dallo scoramento dalle poche persone che partecipano alle attività della chiesa. Ricordiamoci piuttosto che Dio come ha fatto per Elisabetta e Maria è capace ancora, in un epoca di computers, di banda larga di stupire l'intera umanità con le sue meraviglie. Egli ha mandato suo figlio Gesù a far chiarezza nella nostra vita e condurre i nostri passi verso la vera pace, fare strumenti di vita che ci è data in Cristo, donne e uomini capaci di spendere come Elisabetta la propria vita nel nome di quel Signore che è Gesù Cristo.

Fulvio Crivello

BENEDIZIONE

La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti noi ora e per sempre




15 feb 2016

NOVEMBRE -DICEMBRE 2015

CENACOLO FAMILIARE
MESE DI NOVEMBRE -DICEMBRE
2015

Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici del Cenacolo e di celebrare il Natale serenamente in famiglia

Esso comprende quattro parti

1. Riflessione sulla situazione mondiale dopo i vari attentati in ogni parte del mondo partendo dal Vangelo secondo Matteo
2. Preghiera di don Salvatore Paparo
3. Riflessioni Bibliche sul tempo di Avvento e sul Natale


Ho preso, come spunto per la riflessione sulla situazione mondiale, venutasi a creare in questi ultimi mesi, non solo con l'attentato a Parigi, ma con l'evolversi degli eventi in generale il Vangelo Secondo Matteo al cap. 5 vers. 38-44 “Gesù disse: Amate i vostri nemici”. Certo pensare alle parole di Gesù, agli insegnamenti ai suggerimenti che compongono i capitoli 5,6,7 del Vangelo secondo Matteo “il discorso sulla montagna; in un mondo ancora alle prese con guerre fratricide, in una società in cui la giustizia è sempre più dei potenyi, di chi sta al timone dello stato, che usa i cittadini solo ed esclusivamente per il voto; ecco a tutta questa ingiustizia a questi crimini è difficile rispondere con le parole di Gesù, difficile ma non impossibile, ed è a mio modo di vedere l'unica via percorribile per uscire da questo stato di cose.
Analizzando il testo, vediamo subito che il principio enunciato nei versetti 38 e 39 è il principio di ogni diritto appena pensabile; ogni diritto poggia sul principio del ripagare il danno, questo è quello che prevede anche il nostro diritto; lo stesso principio lo si trova anche nel diritto Greco e Romano, codici che hanno ispirato molti diritti molti diritti di Stati di cultura europea, ovvero il diritto dell'esatta corrispondenza fra reato e pena. Gesù, come spesso accadeva, stravolge questo fondamento, ma lo fa, non per eliminare lo stato giuridico, ma per riaffermare il comandamento di Dio sull'amore per il prossimo, per affermare l'esigenza della rinuncia alla lotta armata, non alla lotta; sarebbe quindi fuorviante credere che questa lotta senz'armi sia un po' come accettare le cose come stanno (lo sanno bene gli Inglesi con la lotta di Ghandhi) non è così, la lotta non armata porta a dei risultati, malgari mal digerita dai commercianti di armi, Gesù stesso ne è testimone, ma cosa importante, senza spargimento di sangue e di lutti in tante famiglie.
Il versetto 40 parla di un processo, nel quale si vuole togliere all'avversario anche l'ultimo possesso, Gesù dice “ Se uno vuole prenderti la tunica, dagli pure il mantello” in questo caso la parola del profeta oltrepassa la Legge, è una delle frasi paradossali di Gesù, quasi impossibile da mettere in pratica come “Perdona ai tuoi nemici”. Ciò che significa subire un torto, viene qui mostrato come esempio estremo, per indicare, almeno a mio avviso, che è meglio porre Dio a base di ogni concetto, piuttosto che la legge che è fatta dagli uomini, compresa la Sharia tanto cara ai fondamentalisti dell'ISIS; mi viene qui in mente un versetto tratto dal libro del profeta Geremia “Io metterò la mia Legge dentro di loro, e la scriverò nel loro cuore”.
Gesù ci dice di donare gratuitamente, di non tirarsi indietro, di non far finta di non vedere l'ingiustizia, insomma di non porci alla finestra, come spesso ci ricorda anche il Papa, di agire con disponibilità a servire, ricordandoci che tutti i doni di Dio compresi la vita sono stati dati a noi gratuitamente.

PREGHIERA PER UNA NUOVA CHIESA

Lo Spirito Santo sta portando a termine la sua azione bimillenaria per la realizzazione DEL REGNO DI DIO in questa terra: Egli ha operato con sapienza e pazienza sia nelle chiese cristiane, sia nelle religioni non cristiane, sia in tutte le donne e gli uomini di buona volontà. Presto sarà raggiunta LA PACE MONDIALE MESSIANICA, profetizzata dagli Angeli sulla grotta di Betlem; presto gli uomini e le donne di buona volontà s'impegneranno serenamente perchè siano debellate le guerre, la fame, la povertà, le malattie, le disuguaglianze sociali, Avremo le chiese cristiane dalle più ricche alle meno ricche che venderanno i loro beni e distribuiranno il ricavato ai poveri, avremo così una chiesa povera materialmente, ma ricca spiritualmente, una chiesa che si farà povera per arricchire i poveri; una chiesa che praticherà l'amore fraterno, secondo l'insegnamento di Gesù. Quindi tutti i Cristiani, evidentemente anche i pastori delle chiese, vivranno non per se stessi ma per gli altri; non giudicheranno, non condanneranno né castigheranno gli altri, lasceranno ogni giudizio a Dio, l'unico che può giudicare giustamente, perchè l'unico che scruta i cuori

don Salvatore Paparo

RIFLESSIONE BIBLICA SULL'AVVENTO
“Un modo nuovo di vedere La Vergine Maria”

L'anima mia magnifica il Signore, e lo Spirito mio esulta in Dio MIO Salvatore, poiché EGLI ha riguardato alla bassezza della sua Ancella. Perché, ecco, d'ora in poi innanzi a tutte le età mi chiameranno BEATA, poiché il Signore mi ha fatto grandi cose”
Evangelo secondo Luca cap. 1 vers 46-49

Care amiche e amici del Cenacolo Familiare, in queste domeniche di avvento mi è sembrato opportuno, se non necessario riscoprire la figura di Maria di Nazaret, non come ci e stata tramandata in questi ultimi secoli, ma ritornando alla sua figura come la vedevano i primi cristiani, delle comunità che si andavano formando in varie parti dell'impero romano.
Il “Magnificat” il canto di Maria per ringraziare Dio di averla scelta, non era e non è un canto nuovo, ricalca molti Salmi antichi, presenti nell'Antico Testamento, analizziamolo brevemente, guardando i due temi principali che esso ci porta a conoscenza:
Il primo è la bassezza dell'umile Ancella; il soggetto di questo Canto di Maria è Dio, che nella sua infinità misericordia si serve, per il suo progetto di Amore, di creature umane. Myriam “Maria” è l'ultima a volersi gloriare: essa è assolutamente consapevole di essere oggetto e non il soggetto della grazia di Dio. La gloria di Dio risplende sugli umili e non sui potenti, è questo un tema già caro al Primo Testamento. Ma nel Vangelo del Regno assume ancora maggior vigore ed importanza; esso raggiunge i più poveri, i più lontani, i più disperati, i più insignificanti. La grandezza di Maria sta proprio nella consapevolezza di questo fatto. Voler fare di Lei quasi una Dea è farle un torto.
Il secondo punto è : quale valore, ha per noi la Vergine Maria? La risposta è semplice, Maria diventa dunque simbolo di tutti coloro che sono scartati dalla nostra società opulenta, sono i “minimi” che sono oggetto della grazia e dell'amore di Dio. Per questo la nostra situazione può essere ancora quella di Maria: raggiunti nella nostra indegnità dalla grazia divina, possiamo diventare piccoli segni dell'avvento del Regno, nella nostra storia. Noi viviamo: donne e uomini per FEDE e non per visione, come ha bene espresso il papa FRANCESCO, quindi come spesso avviene, nella tradizione popolare, paragonare, a volte Maria ad una dea, è fare ciò che ella rifiuta.



VANGELO SECONDO LUCA CAP.2 VERS. 25-32
RIFLESSIONE DI NATALE
Simeone: lo prese in braccio, e benedisse Dio dicendo:
Ora,o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo, secondo la tua parola; perchè i miei occhi hanno visto la tua salvezza, che hai preparata dinanzi a tutti i popoli, per essere luce da illuminare le genti e gloria del tuo popolo di Israele”

Care sorelle e cari fratelli del Cenacolo Familiare, eccoci giunti al primo Natale senza il nostro caro fratello, don Salvatore Paparo. A me manca molto e penso che a tutti noi manche moltissimo, le sue parole, la sua grande fede in Dio, il suo amore per tutti, il suo essere ecumenico nel vero senso della parola. Ma proprio da Lui dobbiamo trarre una grande lezione: l'Amore di Dio verso tutte le sue creature; lo stesso amore che spinge questo canto, questo salmo rivolto da Simeone a Dio.
Simeone ringrazia Dio, perchè Dio gli ha fatto vedere il piccolo bambino, il MESSIA”nato in una grotta a Betlem, perchè “in albergo non c'era posto per loro”. Gesù fin dalla nascita, anzi prima della nascita, è spesso rifiutato e perseguitato, ma Simeone lo vede, e ringrazia Dio di avergli dato questa gioia “Ora, o mio Signore, tu lasci andare in pace il tuo servo perchè i miei occhi hanno visto il Salvatore”. E' importante vedere Gesù con i nostri occhi, proprio in questo giorno che ci ricorda la sua nascita. Vedete care sorelle e cari fratelli nel Signore, molti e qualche volta anche noi, abbiamo sentito parlare di Dio, lo conosciamo per aver letto i Vangeli, la Bibbia ne abbiamo sentito parlare in chiesa, ma come per Giobbe che aveva messo in pratica gli insegnamenti Bibblici e della Legge, lo conosceva soltanto per sentito dire, ma alla fine del suo libro egli ci narra che i suoi occhi hanno visto Dio, ed è tutta un altra cosa. E' un po, quando uno sente parlare di una persona e si immagina questa persona, se invece la vede e la conosce avrà sicuramente tutta un altra impressione. Ecco in questo giorno di Natale e non solo, noi abbiamo la possibilità di vedere Gesù, di persona e non per sentito dire, ed è questo il grande messaggio del Natale, non tanto come la nostra società ci invita a fare del Natale, una festa di solo bussiness, con luci e babbi natali, dicendo che tutti dobbiamo essere più buoni in questo giorno; no non è questo il messaggio di Natale, il messaggio è che Dio nella sua misericordia ci ha dato suo figlio unigenito, per poterlo vedere con i nostri occhi e non perché ci hanno parlato di Lui; vedere Gesù nella grotta di Betlem vuol dire vedere Dio tutti i giorni della nostra vita. Un sereno Natale a tutti voi.
Fulvio Crivello
CONFESSIONE DI FEDE DI MARTIN LUTHER KING, PASTORE BATTISTA E PREMIO NOBEL PER LA PACE, MORI' ASSASSINATO A MEMPHIS NEL 1968

Oggi, nella notte del mondo e nella speranza della Buona Notizia, io affermo con audacia la mia fede nell'avvenire dell'umanità.
Io rifiuto di credere che le circostanze attuali rendano gli uomini e le donne incapaci di fare una terra migliore.
Io rifiuto di credere che l'essere umano sia soltanto un filo di paglia trasportato dalla corrente della vita, senza avere lòa possibilità di influenzare minimamente il corso degli avvenimenti.
Io rifiuto di condividere l'opinione di coloro che pretendono che l'uomo sia prigioniero a tal punto della notte senza stelle del rezzismo e della guerra, che l'Aurora radiosa della pace e della fraternità non potrà mai diventare realtà.
Io rifiuto di far mia la predizione, secondo cui i popoli scenderanno uno dopo l'altro nel turbine del militarismo, verso l'inferno della distruzione termonucleare.
Io credo che la verità e l'amore senza condizioni avranno effettivamente l'ultima parola. La vita, anche se provvisoriamente battuta, resta sempre più forte che la morte.
Io credo fermamente che, anche in mezzo alle bombe che scoppiano e ai cannoni che tuonano, rimane la speranza di un mattino radioso.
Oso credere, che un giorno tutti gli abitanti della terra potranno ricevere tre pasti al giorno per la vita del loro corpo, l'educazione e la cultura per la salute del loro spirito, l'uguaglianza e la libertà per la vita del loro cuore.
Io credo pure che un giorno tutta l'umanità riconoscerà in Dio In Gesù nello Spirito Santo la sorgente del suo Amore. Credo che la bontà salvatrice e pacifica un giorno diventerà la legge. Il lupo e l'agnello potranno riposare insieme, ogni uomo e donna potranno sedere sotto il fico, nella loro vigna, e nessuno avrà più motivo di avere paura.
Credo fermamente che trionferemo




SIGNORE, Tu sei la luce in cui non ci sono tenebre, ed anche per noi uomini e donne hai fatto brillare la Tua luce. Purtroppo a volte non l'abbiamo voluta vedere ed ecco i nostri errori, la nostra vita spesso, spesa in inutili affanni, per il denaro, per il potere. Ed a questo, neanche le Chiese che portano il tuo NOME, non si sono sottratte. Ma la Tua Luce non può spegnersi e finirà per dissipare l'oscurità che ancora ci attanaglia. Tu o Gesù sei L'AMORE che non conosce freddezza, TU SIGNORE ci hai amati e ci ami, affinchè anche noi possiano dare Amore gli uni verso gli altri. Non permettere a nessuno/a di noi di rimanere indifferenti alle TUE parole. Donaci con lo Spirito Santo, la TUA ricchezza di Amore e Bontà. Fà che essa penetri nel nostro cuore e nella nostra coscienza, che ci illumini, ci dia coraggio, ci consoli e ci esorti ad Amare sempre di più.

BENEDIZIONE

CHE IL SIGNORE FACCIA RISLENDERE IL SUO VOLTO VERSO DI NOI E CI SIA PROPIZIO
AMEN