CENACOLO
FAMILIARE
MAGGIO GIUGNO 2016
“E noi abbiamo
conosciuto ed abbiamo creduto all'amore che Dio ha per noi. Dio è
amore e chi rimane nell'amore rimane in DIO e Dio rimane in lui”
pr. Lettera di Gv. Cap.4 vers. 16
Carissimi
amici del CENACOLO FAMILIARE mi scuso per il ritardo di c.a. 30
giorni, in questo numero troverete Care Sorelle e Fratelli, un mio
piccolo commento sulle ultime dolorose cose avvenute nel nostro Paese
(Intolleranza Razziale e Religiosa) poi una preghiera del nostro
Caro Don Salvatore, un commento mio sull'Islam, per conoscerlo
meglio ed
avere una piccola infarinatura sul medesimo, una breve riflessione
biblica ed una benedizione finale.
INTOLLERANZA RAZZIALE E
RELIGIOSA
“Gesù rispose: un
uomo scendeva da Gerusalemme verso Gerico, quando incappo nei
briganti. Questi gli portarono via tutto, lo percossero e poi se ne
andarono lasciandolo mezzo morto. Per caso passo di la un sacerdote,
vide l'uomo ferito e passo oltre, dall'altra parte della strada.
Anche un levita passò per quel luogo; anch'egli lo vide e
scansandolo prosegui. Invece un samaritano che era in viaggio gli
passò accanto, lo vide e ne ebbe compassione . Gli si accostò,
verso olio e vino sulle sue ferite e gliele fasciò. Poi lo carico
sul suo asino, lo porto in una locanda e fece tutto il possibile per
aiutarlo. Il giorno dopo, tirò fuori due monete, le diede
all'albergatore e gli disse: abbi cura di lui e ciò che spenderai
in più lo pagherò al mio ritorno. Quale di questi tre (disse Gesù)
ti sembra sia stato il prossimo di colui che aveva incontrato i
briganti? Il dottore della legge rispose:”quello che ebbe
compassione di lui” Gesù allora gli disse:”Va' e anche tu fai lo
stesso”
Vang. Secondo Luca
cap. 10 vers 30 -37
Quanta
differenza tra queste parole di amore di Gesù e l'odio per un
colore di pelle diversa o per una religione diversa dalla nostra.
Emmanuel
stava camminando con la propria moglie a Fermo nelle Marche, forse
discorrendo delle loro vicissitudini passate e dei pericolo corsi
durante il viaggio che li aveva portati in Italia, in un barcone
che
rischiava, in ogni momento di affondare per il troppo carico umano.
Avevano trovato ospitalità nella Chiesa Cattolica ed erano felici.
Purtroppo in questa passeggiata avevano incontrato un ultrà della
squadra di calcio del Pescara, già conosciuto, insieme ad altri
individui, dalle forze dell'ordine. Il quale, al passaggio di
Emmanuel e di sua moglie, aveva pensato bene di insultare lei
chiamandola “Scimmia africana”
Emmanuel
aveva chiesto a lui il perchè di tale insulto, ricevendone come
risposta un pugno, che ne ha procurato la morte.
DACCA
: Un drappello di giovani, di famiglie benestanti, alcuni figli della
classe dirigente del BANGLADESH, indottrinati da Imam senza scrupoli
e da un “califfato” l'Isis, sovvenzionato da Stati come: l'Arabia
Saudita ed Emirati Arabi, con cui anche il nostro Paese ha interessi
economici ha ucciso circa 25 persone di cui nove erano italiani
, motivo :
perchè non sapevano recitare alcune sure del Corano.
Ecco,
cosa dicono a noi, che spesso tramite i nostri governanti
“ci diciamo di essere la culla del Cristianesimo “
questi due terribili fatti. Ci dicono questo: che se noi diamo retta
alle parole di Dio, possiamo sconfiggere questa barbarie, dando
proprio valore a quelle parole che il Nazareno ci ha detto quasi
duemila anni fa : “Va e anche tu fai lo stesso”
Malgrado
a tutto quello che succede nel mondo, con guerre con esodi con
massacri a causa del potere e della stoltezza degli individui, Lo
Spirito Santo sta portando a termine la sua azione bimillenaria per
la realizzazione del REGNO DI DIO come è detto nel PADRE NOSTRO in
questa terra: Egli ha operato con sapienza e pazienza sia nelle
Chiese Cristiane, sia nelle Fedi non cristiane, sia in tutti gli
uomini e le donne di buona volontà. Presto sarà raggiunta la pace
MONDIALE MESSIANICA, profetizzata dagli Angeli sulla grotta di Betlem
; presto gli
uomini e le donne di buona volontà s'impegneranno seriamente
affinchè siano debellati la FAME, LA POVERTA', LE MALATTIE, LE
DISUGLAGLIANZE SOCIALI. Avremo una Chiesa che venderà tutte le sue
ricchezze e distribuirà il ricavato AI POVERI; AVREMO UNA CHIESA
POVERA E DEI POVERI, UNA CHIESA CHE SI FARA' POVERA PER ARRICCHIRE I
POVERI; UNA CHIESA CHE PRATICHERA' L'AMORE FRATERNO SECONDO
L'INSEGNAMENTO DI GESU'. Quindi tutti i battezzati, evidentemente
anche i Pastori della Chiesa, vivranno non per se stessi ma per gli
altri ; non giudicheranno, non condanneranno né castigheranno gli
altri, e lasceranno ogni giudizio a DIO, L'UNICO CHE PUO' GIUDICARE
GIUSTAMENTE, PERCHE' L'UNICO CHE SCRUTA I CUORI. I Pastori delle
chiese cristiane pur nell'impegno di essere fedeli nella trasmissione
del messaggio evangelico, RISPETERANNO IL PRIMATO DELLA COSCIENZA
INDIVIDUALE; pertanto, lasceranno alle singole persone la
responsabilità delle proprie scelte senza interferire nelle loro
decisioni di vita. Amen
Don
Salvatore Paparo
La
preghiera di don Salvatore va inquadrata in un tempo non nostro, ma
nel tempo di Dio. Anche se in questo periodo con tutti gli atti di
terrorismo perpetrato non solo sui cristiani ,ma anche su uomini di
altre fedi; la pace Messianica come ci diceva don Paparo ci sembra
lontana e difficile da raggiungere, ma la fede che tutti noi abbiamo
in Dio ci darà questa meravigliosa cosa,
ma come ho
detto sopra, con i tempi dello Spirito Santo che non sono i nostri.
Abbiate quindi care sorelle e fratelli nel Signore la certezza che
questo avverrà, come diceva Don Salvatore.
Care amiche ed amici del Cenacolo
Familiare, ho deciso dopo aver attentamente riflettuto, soprattutto
dopo gli ultimi tragici eventi (Strage di Nizza, omicidio in chiesa
di padre Jaques a Rouen, attentati con decine di morti in Siria e
Iraq ecc.) di far conoscere un po' quello che è stato l'Islam e
quello che è oggi, per cui vi invito a leggere questo scritto e a
telefonarmi per magari dissentire e per darmi suggerimenti: il mio n.
di cell. È 3662803554: buona lettura a tutti.
QUATTRO PASSI NELL'ISLAM
L'Islam
è diffuso in vaste regioni dell'Asia e dell'Africa e dopo il
Cristianesimo è la seconda religione del mondo circa 1 miliardo e
cinquecentomila sono oggi gli islamici. In Europa, a causa delle
ondate migratorie ed in passato, della politica coloniale di molti
Stati, è la più diffusa dopo il cristianesimo. La parola islam
in Arabo significa sottomissione od abbandono, termine che traccia
un elemento essenziale nell'islamismo: l'uomo e la donna devono
rimettersi completamente nelle mani di Allah (DIO). Solo così si può
essere musulmani (e non con le stragi, che dei folli criminali fanno
credere a degli sprovveduti), una parola araba con la stessa radice
di islam.
L'Islam
non riguarda solamente la fede e la sfera religiosa, ma domina (come
è stato per il cristianesimo fino alla rivoluzione francese) tutti i
settori della vita privata e sociale. Ce da dire anche, che la fede
nell'Islam ha minore importanza che nel Cristianesimo; è più
l'interpretazione della legge che ha quasi sempre occupato un ruolo
preponderante. Nella maggior parte dei Paesi islamici sono i
giuristi a determinare la leadership religiosa quindi questi Paesi
sono retti da una teocrazia religiosa. Al contrario rispetto al
cristianesimo non vi è nessuna struttura clericale organizzata. Tre
sono gli aspetti da prendere in considerazione per avere una breve
infarinatura dell'Islam
- La dottrina della fede (monoteismo e rivelazione)
- I doveri religiosi (i cinque pilastri)
- I rapporti tra gli individui (politica e etica)
DUE PAROLE SU
MAOMETTO
L'origine
dell'Islam, la più giovane delle religioni mondiali, si deve far
risalire a Maometto, che nacque nella città della Mecca, attorno al
570 d.C. In Arabia. Egli apparteneva a una delle famiglie più in
vista di questa città mercantile, importante nodo nel traffico delle
carovane nella penisola arabica. Purtroppo rimase ben presto orfano
di entrambi i genitori. Fu preso sotto tutela da uno zio, Abu Talib,
figura che influenzò in modo significativo la vita del nipote.
Grazie alle conoscenze dello zio, Maometto venne assunto come
capocarovana dalla ricca vedova di un commerciante, Kadigia, di
qualche anno più anziana di lui, che Maometto in seguito sposò.
Maometto espose a Kadigia le sue rivelazioni ed ella divenne la sua
prima discepola e contribui attivamente allo sviluppo del percorso
religioso del marito. Kadigia non fu mai velata ed alla sua morte,
Maometto non volle più sposarsi con nessuna donna.
LA
PENISOLA ARABA ALL'EPOCA DI MAOMETTO
Quando
nelle comunità arabe si attenuo il nomadismo a favore di una
maggiore sedentarietà, ci troviamo circa nel V secolo, la tradizione
pagana si indebolì, mentre crescevano l'influenza delle due grandi
religioni: Ebraismo e Cristianesimo. Maometto con le rivelazioni
dell'Arcangelo Gabriele, abbracciò con il monoteismo la concezione
della fine del mondo e di un giudizio universale.
Con la
caduta di Gerusalemme nel 70 d.C. E la distruzione di Israele ad
opera dei romani molti ebrei si erano stabiliti in Arabia e si erano
assuefatti alla lingua ed ai costumi pur conservando la propria fede;
anche il Cristianesimo si era diffuso in tutto il vicino Oriente e
aveva dato origine a stati di fede cristiana come l'Etiopia. Anche
molti che vivevano ancora di nomadismo si convertivano al
cristianesimo ed anche nelle città come La Mecca le classi più
povere aderivano alle parole pronunciate da Gesù. Ciò che forse
influenzò Maometto furono comunque gli eremiti cristiani, che
vivevano in totale solitudine nella vastità del deserto Arabo. Il
Corano ha parole di lode per questi cristiani,che attribuivano più
importanza alla preghiera che al commercio e che aiutavano i
viaggiatori nel deserto con amore e umiltà; è questo substrato di
fede è importante per la comprensione del successivo sviluppo
dell'Islam.
Maometto
ogni anno si ritirava in una grotta fuori dalla città per meditare e
pregare, questa era una consuetudine appresa dagli eremiti cristiani,
ma mentre questi avevano dei testi per la propria meditazione,
Maometto non disponeva di testi scritti, ma all'età di quarant'anni
mentre meditava ebbe una visione: gli apparve l'Arcangelo Gabriele
con un rotolo di pergamena e lo invito a leggere. Maometto rispose
che non sapeva leggere, e Gabriele disse: “Leggi
nel nome del tuo Signore! Leggi! Il Tuo Signore è il Misericordioso
La
parola leggi in arabo ha la stessa radice di Corano che significa
lettura o declamazione. Il Corano è la raccolta delle rivelazioni
ricevute dal Profeta durante il corso degli anni. Quindi anche i
musulmani come i cristiani e gli ebrei hanno un testo sacro di
ispirazione divina e non un dettato di ispirazione divina, quindi
anche nelle 114 sure (capitoli) ci sono parole di Dio e parole di
uomini, bisogna saperle distinguere. Il Corano non fu scritto da
Maometto, ma solo dopo la sua morte, un po' come i Vangeli. Le sure
(capitoli) non sono stati disposti in ordine cronologico ma in ordine
di lunghezza dai più lunghi ai più corti. Fa eccezione a questo la
prima sura che recita questo:
In nome di Allah, il
Clemente, il Misericordioso
La lode (appartiene) ad
Allah, il Signore dei Mondi,
il Clemente, il
Misericordioso,Re del Giorno del Giudizio
Te noi Adoriamo e a Te
chiediamo aiuto.
Guidaci nella retta
via,la via di coloro che hai colmato di grazia, e non di coloro che(
sono incorsi )nella (Tua) ira ne gli sviati
MAOMETTO LEADER POLITICO E RELIGIOSO
Dopo
la prima rivelazione, Maometto cominciò a predicare nella sua città
La Mecca, tuttavia il suo definirsi l'inviato di Dio fu male digerito
dalle classi dominanti, essi pensavano che egli volesse impadronirsi
del potere. Dopo la morte di sua moglie e dello zio che lo
proteggevano e lo assecondavano, la situazione divenne a La Mecca
insostenibile, mentre a Medina numerosi suoi discepoli avevano già
costruito una base solida e lo invitarono a trasferirsi da loro. Nel
622 il profeta abbandonò La Mecca in segretezza e dopo circa una
settimana giunse a Medina dove fu accolto con gioia e gratitudine.
Non si tratto di una fuga: fu considerato come il gesto compiuto da
Abramo, quando su esortazione del Signore, lascio la sua dimora di
UR, in Mesopotamia per recarsi nella nuova terra che Dio aveva scelto
per lui.
A
Medina il profeta divenne presto un leader religioso ma anche
politico. La sua battaglia comunque era la diffusione della nuova
religione; il termine arabo e “Jihad”che
designa questa lotta, è lo stesso che più tardi ,dopo molti anni
dalla morte del profeta, venne usato per designare la guerra santa.
La guerra in nome di Allah era diventata più importante di qualsiasi
altro principio morale e religioso. Nel corso degli anni successivi
sia con le guerre ma soprattutto con azioni diplomatiche egli
conquisto La Mecca, e prima della sua morte nel 632, egli aveva
unificato il Paese in un solo Stato sulla base di dettami religiosi
che erano divenuti più importanti degli antichi legami pagani e di
Tribù.
L'ISLAM DOPO LA MORTE DI MAOMETTO
Dopo
la morte del Profeta i musulmani furono governati da Califfi,
i primi tre furono scelti nella cerchia dei primi discepoli, il
quarto Califfo
fu Alì, figlio dello zio Abu Talib e quindi cugino di Maometto,
nello stesso tempo era anche il genero, in quanto si era sposato con
sua figlia Fatima.
Con
Alì ebbe inizio la divisione del mondo islamico, Alì inviso a molti
fu assassinato dai suoi oppositori. I suoi seguaci avevano sostenuto,
fin dalla morte del Profeta, che Alì, il parente più prossimo di
Maometto, ne era il naturale successore. Il partito che si richiamava
ad Alì, fu il responsabile di una grande divisione che permane
tutt'ora: gli Shiiti, che per quanto riguarda l'Iran è religione di
Stato. Gli Shiiti sostenevano che il Califfo fosse un diretto
discendente da Maometto, mentre i Sunniti che rappresentavano e
rappresentano la corrente principale dell'Islam il Califfo era chi
deteneva il potere al di la della sua parentela con il Profeta. Dopo
la morte di Alì la sede del Califfato resto per un certo numero di
anni a Damasco, poi fu trasferita a Bagdad per cinque secoli, Infine,
quando il capo dell'Islam fu il sultano Turco la sede fu Istambul.
Dopo la deposizione dell'ultimo Sultano ad opera di Kemal Ataturk nel
1924, nessun califfo non è più stato a capo del mondo islamista.
Bisogna qui ricordare, proprio per gli ultimi fatti di cronaca:
“mancato colpo di stato in Turchia, che ha portato nuova acqua al
presidente Erdoan, il quale vuol far ritornare la Turchia con la
legge della Shari'a” Che proprio Kemal Ataturk volle far diventare,
con una grande intuizione politica, la Turchia un paese a se stante
nel mondo islamico, con un codice di diritto laico che giudica gli
imputati secondo il diritto comune e secondo i diritti dell'uomo,
indipendentemente dalla loro religione.
LA
RIVELAZIONE DI ALLAH A MAOMETTO
Dio
“Allah” ha comunicato la sua parola agli uomini e alle donne
attraverso il suo profeta Maometto. Maometto è stato l'ultimo di una
lunga serie di profeti che Dio ha inviato sulla terra i principali
sono: Adamo, Abramo, Mosè,Davide,Gesù e lo stesso Maometto. Agli
inizi della sua predicazione, Maometto si considerava appartenente
alle tradizioni cristiana-giudaica, ma in seguito egli si separò da
queste, per le critiche, che le stesse facevano a Lui. In una
rivelazione, L'Arcangelo Gabriele dette un fondamento storico alla
nuova religione, disse a Maometto di partire da Abramo e da suo
figlio Ismaele avuto dalla schiava Hagar che secondo l'Antico
Testamento fondò un grande popolo: gli Arabi, il profeta insegnò,
che Abramo e Ismaele avevano ricostruito il santuario di La Mecca: la
Ka'Ba, eretto in origine da Adamo, ma che fu distrutto dal diluvio
universale al tempo di Noè. In un primo tempo, per la preghiera
Maometto introdusse la pratica di rivolgersi a Gerusalemme, dopo la
rottura con i giudei e i cristiani, di rivolgersi verso La Mecca, la
stessa cosa per il giorno festivo, non più il shabbat il sabato ma
il venerdì, i famosi cinque pilastri del buon musulmano sono:
professione di fede,la preghiera, il digiuno, l'elemosina, il
pellegrinaggio a La Mecca almeno una volta nella vita.
LE DONNE NELL'ISLAM
Due
passi del Corano, riguardanti la posizione delle donne nella società
esprimono due concetti diametralmente opposti: nella sura 2 al
vers.228 il Corano ci dice.”Le donne
devono avere nei confronti degli uomini gli stessi diritti che gli
uomini nei confronti delle donne” la
sura 4 vers 34 ci dice.”Gli uomini
sono preposti alle donne, a causa della preferenza che Allah concede
agli uni rispetto alle altre” una
contraddizione molto molto chiara, nel Corano; neppure l'uso del velo
deriva dal Corano, ma si è diffusa in varie aree riprendendo delle
tradizioni pre islamiche. La battaglia contro il velo ha
rappresentato soprattutto, dopo i progressi partiti da Kemal Ataturk
una questione primaria per il processo di modernizzazione di molti
Paesi Arabi; purtroppo proprio in questo terzo millennio con la presa
di potere dei fondamentalisti, si è tornati indietro e i veli si
sono ricominciati a vedere,anche in Turchia.
IL PENSIERO UMANO NELL'ISLAM
La conquista araba a partire dalla fine del settimo secolo ha interessato sia l'Asia, sia l'Africa e sia L'Europa; in Europa fu molto importante la conquista della Spagna e soprattutto dell'Andalusia. Dal 700 al 1492 gli Arabi dominarono la parte meridionale della penisola iberica con un Califfato a Cordova. Qui si formò assieme a Granada un centro culturale con eruditi provenienti da tutto il mondo musulmano, caratterizzato da una completa tolleranza religiosa in cui musulmani, ebrei, cristiani collaboravano insieme. La cultura sviluppatasi in Andalusia, esercitò grande influenza in Europa ,non solo nel campo della filosofia, ma anche nel campo dell'architettura, dell'ingegneria e della letteratura, della matematica. Furono gli Arabi a far riscoprire la filosofia greca e Aristotele che ebbe un ruolo di fondamentale importanza nella formazione del pensiero della chiesa cristiana medioevale. Il più eminente filosofo arabo a Cordova, fu Ibn Rashid o Averroè 1126-1198, che difese l'autonomia della filosofia e della scienza in un periodo come il nostro, in cui potenti forze interne all'Islam premevano per soffocare la libertà di pensiero. Averroè era un musulmano credente, riconosceva l'autorità del Profeta e non metteva in dubbio la verità del Corano. Ma sosteneva che le affermazioni del libro Sacro potevano essere interpretati in modi diversi. Il Corano diceva Averroè è stato scritto per tutti gli individui, colti ed ignoranti, e perciò spesso è costretto a ricorrere all'uso di immagini: per questo Dio è raffigurato come essere umano e il paradiso come luogo di piacere e divertimento.Ma, sosteneva Averroè, gli uomini illuminati devono saper cogliere il significato spirituale di quelle immagini e simboli.
Lo
scopo di Averroè era quello di favorire l'armonia tra il pensiero
religioso e il pensiero filosofico e scientifico. Nei secoli
successivi i filosofi musulmani, si concentrarono sullo studio del
testo e delle tradizioni, cosa che purtroppo oggi è un po'
tramontata. Vediamo anche in breve la mistica dell'Islam; anche se
l'ascetismo non ha mai rappresentato un ideale per l'Islam, i fedeli
sono sempre stati esortati a una condotta semplice e responsabile. Di
qui prese e si sviluppo una corrente che considerava e considera
fondamentali la meditazione e il ritiro spirituale: tale movimento è
stato definito SUFISMO in riferimento
al mantello di lana indossato dagli adepti (lana in arabo si dice
suf)
Oltre
che alla meditazione e alla spiritualità il sufismo cambiò anche la
concezione del divino. I sufi sostenevano e sostengono che Allah sia
un Dio di Amore e non un Dio giudice supremo ed inavvicinabile a cui
gli uomini e donne devono sottomettersi. I primi Sufi entrarono
subito in contrasto con la dottrina dominante. In alcuni casi furono
addirittura accusati di blasfemia, e un maestro sufi, Hallaj, fu
condannato a morte, come molti altri. Egli sentiva che Allah aveva
preso dimora in lui, in un rapporto di totale armonia e amore. Per
Hallaj, Gesù aveva la stessa importanza di Maometto; molte delle
parole che sono state attribuite ai Sufi ricordano le parole di Gesù
“Io sono la verità e la vita” “Se tu vedi me, vedi Lui” e al
momento della crocefissione “Perdonali Signore, e abbi pietà di
loro” Non vi è dubbio che Gesù abbia rappresentato e rappresenti
un importante ideale ascetico per il Sufismo.
Il
Sufismo non è un movimento organizzato; tuttavia essendo un
movimento che mette in prima persona la Fede e La mistica e
contrarissimo agli attentati e alle guerre di religione ,che ritiene
criminali e prive di ogni umanità. I Sufi sono presenti sia tra
musulmani Sciiti che tra i Sunniti
r.
Fulvio Crivello
RIFLESSIONE BIBLICA
“E Dio disse a
Caino:dov'è Abele tuo fratello? Ed egli rispose: non lo so; sono io
forse il guardiano di mio fratello? E il Signore disse: che hai tu
fatto? La voce del sangue di tuo fratello grida a me dalla terra...”
Genesi cap. 4
vers 9-10
“Dove
è Abele tuo fratello? “ Questa è la domanda di Dio rivolta a
Caino e il Signore sa già come è andata la vicenda tra Abele e
Caino, eppure egli fa questa domanda, e Caino risponde con arroganza
e senza pietà per chi ha ucciso: suo fratello Abele.
Stessa
domanda la fa a noi tutti i giorni: “Dov'è il tuo prossimo?” E
la fatta anche a chi ha ucciso in modo spietato e senza pietà in
questi giorni padre Jaques, le donne i bambini, gli uomini che erano
a Nizza a festeggiare; a chi ha ucciso a Bagdad a chi ha ucciso a
Damasco a Racca ad Aleppo ecc...... in questo interminabile odio,
scambiato da alcuni per guerra di Religione. No care sorelle e cari
fratelli non c'è proprio nessuna guerra di religione; è la nostra
risposta alla domanda di Dio che non c'è; oppure e arrogante e
sprezzante come quella di Caino. La nostra società cosidetta civile
in che conto tiene la vita? Ma nonostante la nostra sordità alle
domande di Dio, Egli non si stanca e ci invita a ritrovare la dignità
di uomini e donne, non nelle nostre pretese di autosufficienza. Ma
nell'accettare la sua paternità e maternità e le sue decisioni che
altro non sono, se non la sua proposta di vita e di amore, e questo
care amiche ed amici vale, non solo per la nostra fede, ma per tutte
le fedi del mondo, compresa quella islamista.
r.
Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
“Iddio nostro Padre
che ci ha amati e ci ha dato per sua grazia una consolazione eterna
ed una buona speranza, consoli i nostri cuori e li confermi in ogni
opera buona e in ogni buona parola”
II epi. Ai Tessalonicesi cap. 2 vers
16-17
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