“E NOI ABBIAMO CREDUTO ALL'AMORE” 1 GV. CAP 4 VERS 16
Carissimi amiche ed amici del Cenacolo Familiare, una serena Pasqua a tutti voi, troverete in questo numero le seguenti parti:
Preghiera di don Salvatore Paparo
Riflessione Biblica inerente alla settimana santa e alla Pasqua
Preghiera allo Spirito Santo
Benedizione
UNA PREGHIERA A GESU'
Ormai i tempi sono maturi; ma è necessaria una radicale conversione per vivere il tuo messaggio di amore e di misericordia: ciascuno di noi deve amare dando alla sorella o al fratello in dono, il bene che ha ricevuto da Te, dal Padre Celeste e dallo Spirito Santo; ciascuno di noi deve amare ricambiando al fratello o alla sorella il bene da Lui ricevuto. L'esercizio del vero amore porta con se enormi conseguenze: nessuno si deve credere in diritto di giudicare e di condannare il fratello o la sorella poiché nel tuo messaggio TU hai detto “NON GIUDICARE”; annunziando il tuo messaggio di salvezza e amore, nessuno deve assumersi, neanche chi, tu hai chiamato a servirti, di giudicare e di condannare la sorella o il fratello in fede; annunziando il tuo messaggio di salvezza, nessuno deve assumersi L'AUTORITA' DI MAESTRO, POICHE' IL MAESTRO SEI SOLO TU, O GESU', e noi tutti siamo fratelli e sorelle. Nelle Chiese e soprattutto in quella romana e ortodossa, ed anche altre che portano il tuo nome; coloro che da TE hanno ricevuto l'ufficio di guida delle comunità ecclesiali, e di annunziare autorevolmente e non con Autorità, il tuo messaggio di salvezza, devono rispettare IL PRIMATO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE perchè la verità e il bene non vanno imposti ma proposti.
don Salvatore Paparo
RIFLESSIONE BIBLICA
Giunta l'ora sesta, si fece buio su tutta la terra fino allora nona.All'ora nona, Gesù esclamò a gran voce.”Eloi, Eloi lamà sabactani” che tradotto “Dio mio, Dio Mio, perchè mi hai abbandonato?”........Ma Gesù , emesso un forte grido , spirò Ev. di Marco cap. 15 vers 33-34-37 Secondo la fonte più antica cristiana,dopo le lettere di Paolo, al momento della morte, Gesù pronunciò queste parole ed il grido che concluse la sua vita su questa terra. Sono parole e momenti che ci pongono delle emozioni anche forti. Gesù aveva lasciato la sua famiglia per intraprendere la vita profetica che Dio gli aveva indicato, aveva forse lasciato un posto ed un lavoro sicuro, non aveva denaro e soprattutto non era ne sacerdote ne scriba ne fariseo, non aveva certo studiato la Legge pur conoscendola, non aveva autorità religiosa, era un uomo senza armi, non era nessuno per le autorità che contavano allora, eppure egli faceva paura, sia alla chiesa di allora che all'impero romano, era insomma un pericoloso portatore di Amore e un rivoluzionario. Come detto sopra, non era nessuno, portava però nella sua mente e nel suo cuore il fuoco dell'amore e della giustizia. Nella sua vita da profeta, si avvicinò agli ultimi e si fece uno di loro. Curò le loro ferite, anche morali, toccò e si avvicino ad essi, quelli che la società di allora ma anche di oggi, non tocca e non vuole vedere, si sedette a cena con prostitute e ladri e colloquio con loro restituendo la dignità a tutti. IL suo messaggio era sempre lo stesso: “questi esclusi dalla vostra società sono i prediletti da Dio, non il vostro potere, ne le vostre ricerche teologiche”. Ciò segnò per sempre la sua vita e la sua morte, ed anche l'ultimo grido di sofferenza prima di spirare, non era solo un grido finale, ma in quel lamento stavano e stanno gridando tutti i crocifissi della storia, di allora ma anche di oggi. Questo grido è un lamento di indignazione e di protesta, ma anche un grido di speranza, il movimento cristiano dei primi secoli non diventato ancora chiesa cristiana, aveva ben presente il supplizio di questo profeta, figlio di Dio, della atroce sofferenza per una esecuzione riservata solo agli schiavi e agli ultimi, uomo umiliato, torturato e giustiziato, ma uomo aperto a tutti, nessuno escluso, pericoloso perché lottava senza armi non uccideva i legionari romani, come gli Zeloti , ma li amava e parlava con loro. Nell'amore del profeta di Nazaret, forse impotente, si trova Dio stesso, identificandolo con tutti i sofferenti per le varie ingiustizie e che grida come Gesù, contro le ingiustizie, gli abusi, le prese in giro dei più deboli e le torture di tutti i periodi della storia. A questo Dio, che nel giorno di Pasqua, fece risorgere sia il messaggio di Gesù, che Gesù stesso, si può credere o meno, ma non lo si può ignorare. Questo Dio che spesso i teologi lo hanno presentato come Onnipotente e Supremo, impegnato ad esigere sacrifici e tormenti per aumentare ancora la sua gloria e prestigio. Care amiche ed amici La Pasqua c'è lo presenta come un Dio che soffre con quelli che soffrono, che grida contro le ingiustizie del mondo e protesta insieme alle vittime di soprusi ed ingiustizie. Questo Dio a cui noi crediamo e che ha avuto in Gesù la più alta testimonianza è un Dio che cerca con noi e per noi la verità sulla vita e non basta essere frequentatori di chiese o di santuari, ma è necessario in noi, di essere compassionevoli e misericordiosi e guardare la nostra vita, partendo da quelli che soffrono, che sono umiliati ed identificarci un po di più con loro. Buona Serena Pasqua a tutti voi
r. Fulvio Crivello
PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO
Tu sei il consolatore, a chi altro potremo rivolgerci? tu sai chi siamo, cristiani convinti, cristiani timidi, cristiani tiepidi, non cristiani, o atei. Tu sai tutto di noi, non ti possiamo mentire, sai delle nostre speranze, delle nostre inquietudini, stai con noi anche in questa Pasqua come in tutti i giorni della nostra vita, ammaestraci nella tua parola, aiutaci a superare le difficoltà, fai vivere in noi la Fede e la Speranza in nome di Gesù Cristo di cui oggi celebriamo la resurrezione.
r. Fulvio Crivello
BENEDIZIONE DEL SIGNORE
L'Iddio di ogni grazia, il quale ci ha chiamati alla sua eterna gloria in Cristo, ci perfezioni Egli Stesso, ci renda saldi, ci fortifichi. A LUI sia la potenza nei secoli dei secoli. Amen