PREDICA
Stiamo per giungere alla fine dell'anno liturgico e la Chiesa ci invita a riflettere sui Novissimi, ossia sulle Ultime Realtà: MORTE,GIUDIZIO, PARADISO, INFERNO.
A causa del peccato, tutti quanti noi moriremo; il nostro corpo si ridurrà ad un pugno di cenere. "E' stato stabilito che ogni uomo debba morire una sola volta e che subito dopo ci sia il giudizio". Subito dopo la nostra morte la nostra anima comparirà dinanzi a Dio. Sarà giudicata sul suo comportamento durante la sua vita terrena: riceverà subito un premio di gioia se si presenterà dinanzi a Dio solo con opere ispirate dall'amore verso Dio e verso i fratelli e le sorelle. Invece, passerà un periodo di sofferenza se avrà bisogno di purificarsi dalla sue sue opere ispirate dall'egoismo e dall'odio, tradimento dell'amore.
ALLA FINE DEI TEMPI ci sarà la risurrezione dei corpi di tutti gli uomini e di tutte le donne. Essi saranno giudicati da Gesù. Il capitolo venticinquesimo del Vangelo di San Matteo ci descrive così il Giudizio Universale: Gesù, BUON PASTORE, dividerà in due schiere i risuscitati: alla sua destra porrà le sue pecorelle buone, alla sua sinistra i capri. Li giudicherà sull'amore o non amore verso i bisognosi e i sofferenti. I risuscitati che durante la loro vita terrena hanno amato Gesù dando da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, una casa ai forestieri, un vestito ai nudi, curando gli ammalati, visitando i carcerati, possederanno per sempre IL REGNO DI DIO che è Regno di Perfetto Amore e quindi di Perfetta Felicità.
Invece i risuscitati che durante la loro vita terrena non hanno amato Gesù negli affamati, negli assetati, nei forestieri, nel nudi, nei malati e nei carcerati, subiranno per sempre una sofferenza atroce, frutto del loro egoismo e del loro odio.
Qui vorrei toccare un punto molto delicato, facendo una premessa necessaria. La Sacra Scrittura E' PAROLA DI DIO e quindi dobbiamo accettarla. Però non dobbiamo dimenticare che Dio per scriverla si è servito di uomni che avevano le convinzioni del loro tempo e che ha permesso che essi scrivessero nel testo sacro anche parte dei loro errori. Per sapere ciò che nella Sacra Scrittura è Parola di Dio e ciò che è parola degli uomini, dobbiamo lasciarci guidare dal Messaggio di Gesù: Gesù ci ha rivelato un Dio SOLO pieno di amore e di misericordia, un Dio che vuole tutti gli uomini salvi, un Dio che è sempre disposto a perdonare, un Dio che benefica tutti sia i buoni sia i cattivi, un Dio che fa sorgere il suo sole e fa piovere sui giusti e sui peccatori.
Quando nella Sacra Scrittura troviamo un dio vendicativo, crudele e spietato, lì non cè la rivelazione della verità da parte di Dio, ma l'espressione dell'errore da parte degli uomini. Vi cito un solo esempio dove, con chiarezza, risulta che quanto l'autore sacro ha scritto su dio, non può essere la verità, MA IL MODO FALSO CON CUI GLI UOMNI DEL SUO TEMPO CONCEPIVANO DIO. Nel libro del Deuteronomio leggiamo 52 maledizioni contro chi non osservava la legge di Dio.
Ve ne leggo alcune:
"Il Signore ti attaccherà la peste. Il Signore ti colpirà con la febbre, con l'infiammazione, con il,carbonchio che ti perseguiteranno finchè tu non sia perito. Il Signore ti colpirà con le ulcere, scabbia e prurito, da cui non potrai guarire. Il Signore ti colpirà di delirio, di cecità e di pazzia. Il Signore ti colpirà alle ginocchia e alle cosce con un'ulcera maligna. Ti colpirà dalla pianta dei piedi alla sommità del capo".
Le parole conclusive sono terrificanti:
"Il Signore GIOIRA' a vostro riguardo nel farvi perire e distruggervi".
Noi rifiutiamo decisamente che Dio abbia potuto fare le suddette affermazioni. Ebbene, possiamo credere che un Dio, SOLO AMORE E MISERICORDIA, un Dio che si è umiliato facendosi uomo come noi e per noi , un Dio che si è fatto crocifiggere come se fosse il peggiore dei delinquenti per liberarci dalla morte cioè dall'egoismo,dall'odio e dall'infelicità, e per ridonarci la vita cioè la possibilità di amare gli altri come li ama Lui, ossia facendo loro solo del bene. e così riacquistare la felicità che abbiamo perduto con l pecato, tradimento dell'amore; possiamo credere che un sumile Dio possa condannare anche uno solo dei suoi figli, ANCHE SE CATTIVISSIMO, al fuoco eterno? Gli studiosi più insigni della Sacra Scrittura, fra cui il grande cardinale Carlo Maria Martini, oggi pensano che ciò non è possibile. Pensano che nell'al di là esiste il Purgatorio, ossia un modo di vivere sofferente che avrà come risultato la purificazione di coloro che vivono questo stato di vita: essi si convertiranno dall'egoismo e dall'odio fino a raggiungere un modo di vivere di perfetto amore. Ciò è necessario perchè in Paradiso ci possono essere soltanto persone che amano perfettamente. IL PARADISO, INFATTI, E' IL REGNO DELLA PERFETTA FELICITA' PERCHE' E' IL REGNO DEL PERFETTO AMORE.
A questo punto è necessario parlare del Papa.
Il Papa non è un monarca assoluto che può disporre a suo piacimento dei suoi sudditi, giudicarli, condannarli, castigarli. Il Papa, invece, deve essere una persona che, imitando più di tutti gli altri l'amore di Gesù, aiuta Gesù, BUON PASTORE, a pascolare tutto il suo gregge, ossia tutti i battezzati.
Gesù ha promesso alla sua Chiesa cioè a tutti battezzati che lo Spirito Santo la condurrà A TUTTA LA VERITA'. Compito del Papa è CONFERMARE LA CHIESA NELLA FEDE: "Simone, Simone, ho pregato per te perchè la tua fede non venga meno. E tu, dopo esserti convertito, CONFERMA I TUOI FRATELLI". Confermare significa renedere PIU' sicuro ciò che è già sicuro. Quando il Papa si convince che i battezzati, illuminati dallo Spirito Santo, hanno raggiunto UNA DETERMINATA VERITA' DI FEDE, LI CONFERMA CON UNA SUA DIOCHIARAZIONE UFFICIALE. Dobbiamo insistere su questo: IL PAPA PUO' CONFERMARE SOLO LE VERITA' DI FEDE CHE LA CHIESA DEI BATTEZZATI GIA' CONFESSA PERCHE' GUIDATA E ILLUMINATA DALLO SPIRITO SANTO. Perciò nel caso in cui un Papa volesse difendere una sua personale opinione teologica, non è in grado di esercitare il ministero petrino di cofermare i suoi fratelli.
E' nostro dovere di cristiani, pertanto, pregare perchè tutti Papi esercitino il loro ministero petrino secondo le attese DI GESU', BUON PASTORE.
Sac. Salvatore Paparo
18 nov 2009
Cintano 15 novembre 2009 domenica XXXIII durante l'anno B
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento