“CHI NON AMA. NON HA
CONOSCIUTO DIO, POICHE' DIO E' AMORE”
I
lett. Di Giovanni cap. 4 v. 8
Quest'anno
care Amiche ed Amici del Cenacolo Familiare, e un anno ed una Pasqua
diversa da quella degli anni scorsi. Stiamo vivendo un periodo
difficile complicato, un tempo che ci dovrebbe far cambiare il vivere
di questa vita, riportando, se mai l'ho abbiamo avuto, una
fratellanza e solidarietà a noi sconosciuta, quella che Gesù ben
conosceva e ci aveva detto di portare la Buona Novella a tutti gli
esseri viventi, senza colore di pelle e di religioni. Una Buona
Novella che noi non abbiamo saputo illustrare e vivere, anche con il
movimento che Lui aveva fondato, che più tardi si trasformò in
Chiesa, non è stata capace di suscitare quel trasporto e viva fede
delle prime comunità, ci siamo adagiati nella tradizione e siamo
diventati cristiani molto tiepidi. Questo non è stato per tutti, ma
certo che la maggioranza dei cristiani ha vissuto e vive lontano dal
messaggio di Gesù di Nazaret. Speriamo che questa epidemia, che ha
già segnato con molti lutti l'intero mondo, possa far si che il
messaggio di Gesù, possa riprendere vita e quello che è narrato nel
Nuovo Testamento possa portare l'Essere Umano al primo posto della
scala dei valori, una serena Pasqua a tutti.
r.
Fulvio Crivello
PREGHIERA
PER LA PASQUA DI DON SALVATORE PAPARO
La verità, infatti, si
fa strada da sola, là dove c'è l'amore, perché dove c'è l'amore,
c'è lo Spirito Santo che è verità, che comunica verità:
“LO SPIRITO SANTO VI
CONDURRA' A TUTTA LA VERITA'”
Gesù,
quanto ho detto sulla Chiesa Cattolica, vale anche per le altre
Chiese Cristiane, vale anche per le Chiese non Cristiane, come pure
per tutte le persone rette di cuore.
E'
necessario radunare tutti coloro che sono aperti al dialogo perchè
tutti siamo redenti da te SIGNORE, e quindi siamo sotto l'azione
dello Spirito Santo che ci condurrà a tutta la verità. Allo scopo è
indispensabile e improcastinabile un Concilio Ecumenico per riportare
l'unità della Chiesa . In modo che si
realizzerà la profezia del Nazareno “Ci sarà un solo gregge
(quasi la totalità degli esseri umani) e un solo Pastore, Tu, o
Gesù.
Don Salvatore Paparo
RIFLESSIONE BIBBLICA
SUL CAMMINO DI EMMAUS
“In quel medesimo
giorno, due dei discepoli si trovarono in cammino verso un villaggio,
chiamato Emmaus, distante circa sette miglia da Gerusalemme, e
discorrevano fra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre
parlavano e discutevano, Gesù si avvicinò e si mise a camminare con
loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo.Egli disse a
loro”Che discorsi sono questi che vi scambiate l'un l'altro, cammin
facendo” Si fermarono tristi. Uno di loro chiamato Cleopa, gli
disse......................
Allora egli disse a
loro: O stolti e tardi di cuore a credere quello che hanno detto i
profeti! Non doveva forse il Messia patire
tutto questo ed entrare nella sua gloria? E cominciando da Mosè ed a
tutti i profeti spiegò loro quanto lo riguardava in tutte le
scritture. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli
fece finta di proseguire. Ma essi lo costrinsero a fermarsi, dicendo:
“resta con noi, perchè si fa sera ed il sole ormai tramonta”
Egli entrò per rimanere con loro. Or avvenne che mentre si trovava a
tavola con loro prese il pane, pronunciò la benedizione e lo
distribuì loro. Allora si aprirono i loro
occhi e lo riconobbero.
Ev. di Luca cap 24 v 12-18 e 25-31
Questo
racconto, in cui Gesù cammina con i due discepoli sulla strada per
Emmaus è uno, secondo me, dei più incisivi ed anche quello che più
ci coinvolge, ed è anche il più straordinario perché ci coinvolge
direttamente. E vero che i vangeli sono stati scritti dopo molti anni
dalla morte e resurrezione di Gesù, ed hanno come in questo racconto
dei motivi teologici e di predicazione, ma indubbiamente ci sono nel
loro interno delle parole, sia del profeta di Nazaret, o delle
persone, uomini e donne che l'ho avevano conosciuto ed avevano
vissuto una parte di vita con Lui. Care sorelle e fratelli in Cristo
e care amiche ed amici perché questo brano ci coinvolge direttamente
come ho detto sopra; perchè di questi due discepoli, il brano ci
narra solo il nome di uno di loro, Cleopa, mentre l'altro siamo noi,
donne e uomini di allora, ma anche donne e uomini di oggi. Sulla via
di Emmaus ci sono due discepoli, camminano pensando alle cose che
Gesù aveva dette, ma sono tristi, non hanno più una meta, ne un
obiettivo, Sembra quasi che Gesù sia scomparso o sia solo un lontano
ricordo, e quando egli si avvicina a loro, i loro occhi sono impediti
dal vederlo e riconoscerlo, come spesso succede a noi, non riusciamo
a vederlo anche per noi è un ricordo lontano. Apparentemente, a
questi due discepoli non manca niente, conoscono le Sacre Scritture
come noi conosciamo il Nuovo Testamento, ma questo a pensarci bene
non serve a nulla. Hanno ascoltato in Galilea il messaggio di Gesù,
hanno aderito al suo movimento, come noi abbiamo ascoltato i vari
brani predicati nelle varie chiese le domeniche o nelle grandi feste
cristiane. Ma spesso ci manca il contatto personale con Gesù, come
mancava anche nella strada per Emmaus ai due discepoli, un Gesù vivo
ben presente nelle nostre vite
Perchè
tanta mediocrità e delusione fra noi? Perché tanta indifferenza e
abitudine e tradizione? Si predica di continuo nelle varie
confessioni cristiane, si scrivono anche delle splendide encicliche,
ci sono vari studi su Gesù, i teologi si sprecano in
commentari anche profondi sulla figura di Gesù. Purtroppo non basta
celebrare culti o messe, ne leggere testi biblici per far parlare
Gesù vivente. Il racconto che oggi abbiamo letto e che commentiamo
insieme, ci parla di due momenti che danno il senso al medesimo, i
due discepoli sulla strada per Emmaus, non leggono un testo, ma
ascoltano le parole di Gesù vivente che fa vibrare il cuore e la
mente; non celebrano una liturgia ben confezionata, si siedono da
fratelli ed amici al tavolo della mensa, senza transustanziazione,
senza consustanziazione, senza presenza spirituale di Gesù, care a
molte confessioni cristiane; e insieme vedono Gesù, cenano con Lui
che benedice il pane, cenano con il Gesù Vivente la Santa Cena.
Abbiamo
bisogno care amiche ed amici, care sorelle e fratelli di avere un
contatto reale con Gesù, di una nuova semplicità, di una fede
diversa. Noi abbiamo bisogno di imparare a vivere con maggiore verità
e maggiore semplicità, e soprattutto in questo momento particolare
capire che la vita deve essere rispettata, che la famiglia è alla
base della nostra società. che dobbiamo rispettare la natura, perché
il mondo non è nostro e siamo qui solo di passaggio. E' questo vuol
dire partire da una nuova dimensione. Se il messaggio di questo
grande Profeta scompare dal nostro cuore e dalla nostra mente tutto
il resto è inutile, comprese tutte le cattedrali e le chiese che nel
corso dei secoli ci siamo costruite.
Noi
cristiani e non solo, dobbiamo ricordare di più Gesù di Nazaret,
citarne le parole i suoi insegnamenti, commentare anche discutendo
come discutevano i discepoli sulla strada per Emmaus i suoi
insegmamenti e su cosa fu il messaggio rivoluzionario che egli portò
nella società di allora e di oggi. Dobbiamo in questa Pasqua e non
solo, scoprirlo pieno di vita, amante della medesima. Gesù non è
assente, egli non dorme, egli come sulla strada di Emmaus cammina con
noi e ci parla. Buona Pasqua
r.
Fulvio Crivello