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25 lug 2024

MESE DI LUGLIO - AGOSTO 2024

 

Se uno dice:”Io amo Dio” e poi odia suo fratello, è mentitore: infatti chi non ama il proprio fratello che vede (tutti i giorni) non può amare Dio che non vede. E noi abbiamo da Lui questo comandamento: chi ama DIO ami anche il proprio fratello e sorella. I lett. Di Giovanni cap. 4 vers.19-21

Care amiche ed amici dell'Opera del Cenacolo Familiare, ci stiamo avvicinando al periodo delle vacanze, senza dimenticarci però che molti per motivi finanziari non ne possono usufruire, pensiamo anche a loro e auguriamoci che in questa società profondamente ingiusta le parole di Gesù suonino come monito. In questo numero troverete le seguenti parti:

La preghiera di Don Salvatore

Riflessione biblica

Peghiera allo Spirito Santo

Benedizione


PER NON SBAGLIARE, BISOGNA CENTRARE TUTTA LA NOSTRA ATTENZIONE SULLA FIGURA DI GESU' luglio 2008

A questo punto, Gesù , (tenendo presente che nel mese di agosto si terrà a Torre Pellice il Sinodo della Chiesa Valdese) desidero rivolgerti la mia accorata preghiera: certo, secondo la tua promessa, la chiesa formata da tutti i Battezzati e a chi tu avrai chiamato a Te, sarà dallo Spirito Santo condotta a tutta la VERITA'. La storia, però, ci testimonia che lo Spirito Santo sta faticando molto per portare a termine questa sua missione: noi Chiesa, semplici sorelle e fratelli in Gesù Cristo o ministri e soprattutto le Chiese che si reggono ancora con la GERARCHIA abbiamo ostacolato lo Spirito Santo perché non abbiamo amato, come Tu hai amato il Padre Celeste e noi, e lo Spirito Santo può agire, solo dove trova amore”LA VERITA' SI COSTRUISCE MEDIANTE L'AMORE”

Fino ad oggi in primis la chiesa romana, ha creduto necessario raggiungere la verità, sopratutto condannando e castigando chi riteneva, difensori di errori. Ma le condanne, è testimone la Storia, hanno portato ai roghi tanti cristiani la cui innocenza e ortodossia spesso sono state riconosciute tardivamente.

Le condanne, inoltre, sono state la causa della divisione della Chiesa per cui oggi esistono varie Chiese Cristiane.

Io penso che per ritornare all'unità della tua Chiesa, questa sia l'unica via, perché il mondo creda che il Padre ha mandato Te per annunciare la Sua Parola, è che tutti i cristiani pratichino l'amore fraterno secondo le tue indicazioni, molto chiaramente espresse nel Nuovo Testamento.

Solo così lo Spirito Santo che nella sua sana pedagogia sopporta anche temporanei errori della Chiesa, ci condurrà a tutta la verità e realizzerà la tua profezia”CI SARA' UN SOLO GREGGE E UN SOLO PASTORE” (TU GESU')Amen

don Salvatore Paparo

RIFLESSIONE BIBLICA

Sbarcando egli vide una grande folla e ne ebbe pietà,poiché erano come pecore senza pastore. Allora incominciò insegnare loro molte cose; ma, essendosi fatto molto tardi i suoi discepoli gli si avvicinarono e gli dissero:”il luogo è solitario ed è già molto tardi. Congedali, affinché vadano nelle campagne e nei villaggi all'intorno e si comprino qualcosa da mangiare”. Rispose a loro “date voi qualcosa da mangiare! Gli dissero “Dobbiamo noi andare a comprare duecento denari di pane per dar loro da mangiare? Disse a loro “Quanti pani avete?Andate a vedere. Quelli informatisi, gli dissero: cinque e due pesci.

Allora egli ordinò loro di farli accomodare tutti sull'erba verde. Si adagiarono a gruppi regolari di cento e di cinquanta, ed egli presi i cinque pani e i due pesci, alzando gli occhi al cielo, li benedì e spezzò i pani e li diede ai suoi discepoli, perché li distribuissero; quindi fece dividere i due pesci fra tutti.

Mangiarono tutti a sazietà e si raccolsero dodici ceste piene di frammenti, e anche dei pesci.

Evangelo di Marco cap 6 vers. 34-43

Al di la dei tratti teologici del racconto, basti pensare alle dodici ceste raccolte, simbolo delle 12 tribù di Israele, L'evangelista Marco non si preoccupa tanto dei dettagli sul racconto, ma presenta Gesù che sbarca in mezzo alla folla, in atteggiamento di compassione (Era un gregge di persone, senza pastore) ci dice il profeta di Nazaret.

La compassione di Gesù è all'origine di ogni suo comportamento. Gesù non vive come un eremita o chiuso nelle sue occupazioni religiose e indifferente al dolore e alle prove di quel popolo che è intorno a Lui. La sua vicinanza a Dio, lo fa vivere alleviando la sofferenza e saziando le fame di quelle persone che gli sono vicine.

Così dovrebbero vivere le Chiese che si richiamano a Lui e che vorrebbero rendere presente Gesù, nel mondo e nella società di oggi.

Il racconto poi prosegue dicendo che era già molto tardi, ma con Gesù ancora impegnato a guarire e ad ascoltare le persone; a questo punto i discepoli lo interrompono con una domanda “E' molto tardi e meglio congedarli, perché ognuno di loro si compri qualcosa da mangiare” Pare che i discepoli, malgrado il tempo passato con il profeta di Nazaret, non avessero imparato quasi nulla dal loro Rabbi, sembra quasi dal racconto che essi si disinteressano di chi ha fame e li abbandonino alla loro sorte “Che si comprino da mangiare. E di quelli che non possono comprarselo? Ma a questo punto Gesù interviene, e rimprovera loro, ma anche a noi

Voi stessi date a loro da mangiare” le sue parole, anche a duemila anni di distanza suonano sempre chiare e di grande significato, Lui che ci ha insegnato l'unica preghiera: il Padre Nostro in cui dice: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Parole che proprio in questa Europa di oggi non vogliamo ascoltare e di questo dobbiamo vergognarci. Dio vuole che tutti i suoi figli e figlie abbiano pane (sostentamento) anche chi non se lo può comprare. In quella serata sul lago di Tiberiade, i discepoli e anche noi, trovano solo cinque pani e due pesci, ma per Gesù la Parola Vivente di Dio è sufficiente per un agape fraterna, se mettiamo in comune quello che abbiamo si può saziare la fame di tutti. Questa è la sua alternativa rivoluzionaria, ovvero una società più umana, capace di condividere il pane con gli affamati con chi, a volte perdendo la vita, attraversa il mare, per trovare il pane di cui nutrirsi, dopo che noi per ben cinquecento anni abbiamo rubato risorse e cibo alle popolazioni sia africane, della America del sud, dell'Asia con un colonialismo perverso e senza compassione e misericordia.

Come detto sopra in un mondo in cui muoiono di fame milioni di persone e altre migliaia perdono la vita in naufragi, sia nel mediterraneo o altri mari, per trovare sostentamento e una vita migliore; noi cristiani dei Paesi ricchi, dobbiamo vergognarci

L'Europa e lo vediamo anche in questi giorni, non ha lo spirito cristiano e congeda come delinquenti coloro che vengono a cercare il pane. E' nelle Chiese Cristiane ci sono quelli che camminano nella direzione indicata da Gesù o no? Purtroppo, la maggior parte di noi vive sorda alla sua chiamata, distratta dai nostri mille interessi, discussioni, dottrine, dogmi e celebrazioni. A me in questo momento, mi viene in mente una domanda: perché ci chiamiamo seguaci di Gesù?

Se viviamo voltando le spalle agli affamati del mondo, perdiamo la nostra identità cristiana, insomma non siamo fedeli a Gesù: alla celebrazione della Cena del Signore, manca spesso la sua sensibilità e il suo orizzonte, manca la compassione. Come possiamo trasformare la religione voluta dall'uomo e come ritornare al movimento cristiano voluto da Gesù? Secondo me la prima cosa da fare e quella di non perdere l'originarietà del Movimento Cristiano, in seconda è quella di impegnarci in piccole cose, il non nulla le chiamava: Giovanni XXIII della preghiera : “Semina” azioni modeste, piccole, parziali che però ci insegnano a condividere lo stile di vita voluto da Gesù con una vera rivoluzione della società.

Tornado al testo di Marco, il miracolo della moltiplicazione del pane e dei pesci, ci invita a scoprire che il progetto di Gesù ( la Parola Vivente di Dio) è quello di nutrire gli esseri umani, sia spiritualmente, ma anche materialmente e riunirli in una fraternità reale in cui essi sappiano condividere da sorelle e fratelli “Il pane e i loro pesci” Il racconto ci ricorda che non possiamo mangiare tranquilli il nostro pane e i nostri pesci, mentre accanto a noi ci sono donne e uomini minacciati dalla fame. Noi che viviamo in Paesi ricchi dobbiamo dare ascolto alle parole di Gesù “voi stessi date loro da mangiare”. Proprio per questo è tanto difficile rendere grazie a Dio quando si ha più cibo del necessario, mentre altri soffrono la fame e la miseria. Concludendo care amiche ed amici dell'Opera del Cenacolo Familiare, mi vengono in mente quelle parole di Gandhi: “Tutto quello che mangi senza averne bisogno, lo stai rubando allo stomaco dei poveri” Probabilmente nei Paesi del benessere, dobbiamo imparare a benedire la mensa in un modo diverso, rendendo grazie a Dio, ma nello stesso momento chiedendo perdono per la nostra mancanza di solidarietà e prendendo coscienza della nostra responsabilità verso gli ultimi della terra, degli affamati Amen

r. Fulvio Crivello

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO

Ancora oggi, Caro Spirito di Verità, siamo alle prese con guerre, omicidi, mancanza di solidarietà, ammaestraci tu Spirito Santo, a ritrovare la nostra dignità di esseri umani, di essere solidali con chi a meno di noi, con chi ha fame, con chi cerca casa e non ha soldi, neanche per sfamarsi. Aveva ragione Gesù, quando diceva ai suoi discepoli “date voi stessi da mangiare” parole rivolte anche a noi. Spirito Santo illumina le menti dei governanti in modo che la PACE e UN MONDO NUOVO con giustizia sociale,venga presto, te lo chiediamo in nome di Gesù Cristo, nostro unico Salvatore che vinse la morte, RISORGENDO. Amen

BENEDIZIONE

La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti noi ora e per sempre.





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