OMELIA
Ci fu una lotta tra l’amore e l’odio, tra la vita e la morte.
L’amore vinse l’odio e la vita sconfisse la morte.
Cristo Gesù, il vincitore, è l’amore e la vita.
Lo sconfitto è l’odio e la morte. Ma seguiamo i fatti: i farisei e i sommi sacerdoti per odio perseguitarono Gesù e lo perseguitarono senza alcuna ragione: Gesù, infatti, percorreva tutta la Palestina FACENDO DEL BENE A TUTTI: amava i peccatori, consolava gli afflitti, dava da mangiare agl affamati; guariva i malati e risuscitava i morti; predicava la necessità della conversione per ottenere la salvezza. Ma i farisei e i sommi sacerdoti, ANZICHE’ CONVERTIRSI, DECISERO LA MORTE DI GESU’ per far tacere per sempre quella voce molesta e far scomparire quella persona che solo a vederla li irritava.
In un primo momento, sembrò che gli avvenimenti prendessero la piega voluta dai farisei e dai sommi sacerdoti: infatti, poterono arrestare Gesù, flaggellarlo alla colonna, ottenere la sua condanna a morte dal procuratore romano Ponzio Pilato, crocifiggerlo. I farisei e i sommi sacerdoti, addirittura, cantarano vittoria e si sentirono autorizzati a insultare Gesù Crocifisso: “Hai salvato gli altri, ma non puoi salvare te stesso. Scendi dalla croce, se puoi! “.
Gesù non accettò la loro sfida, non scese dalla croce e morì su di essa.
Ma la sua fu una morte vittoriosa, una morte che segnò per sempre la morte della morte. Lo aveva preannunziato Gesù stesso quando ancora era vivo:
“VOI MI CROCIFIGGERETE, MI UCCIDERETE, MA IO IL TERZO GIORNO RISUSCITERO’ “.
E così avvenne: GESU’ IL TERZO GIORNO RISUSCITO’ ; GESU’ NON E’ PIU’ TRA I MORTI, GESU’E’ VIVO.
Perché la vittoria di Gesù sulla morte ci sospinga a migliorare la nostra vita cristiana, cerchiamo di ricreare tra di noi il clima esistente nelle ore notturne che precedettero immediatamente la Risurrezione di Gesù: i soldati, posti a guardia del sepolcro di Gesù, vegliavano un po’ annoiati e un po’ assonnati; i farisei e i sommi sacerdoti vegliavano, pieni di odio, in attesa del giorno per gridare a tutti: “Abbiamo vinto! Quell’mbroglione di Gesù di Nazaret aveva assicurato che sarebbe risuscitato dopo tre giorni. Ebbene, i tre giorni sono trascorsi, MA LUI NON E’ RISORTO. Venite a vedere il suo cadavere che incomincia a marcire nel sepolcro dove l’abbiamo deposto”.
Gli Apostoli dormivano nel Cenacolo con le porte ben serrate per paura dei Giudei. Ma il loro sonno era agitato. Infatti, essi per um mistero del cuore umano, non avevano ancora capito che Gesù sarebbe risuscitato.
Solo Maria Santissima , la mamma, vegliava serena in attesa di rivedere il suo Gesù, vincitore della morte. Solo Lei, infatti, credeva con assoluta certezza, che Gesù sarebbe risuscitato.
Cerchiamo, adesso, di pensare al momento della risurrezione di Gesù e alle ore che seguirono immediatamente: i soldati di guardia sentirono un forte rumore come di tuono, alzarono gli occhi e videro ribaltata la grossa pietra che chiudeva il sepolcro; poi videro Gesù uscire dal seplocro vivo e sfolgorante. Spaventati, fuggirono. Passati i primi momenti di smarrimento, i soldati andarono a riferire il grande avvenimento ai farisei e ai sommi sacerdoti. Ma questi, avendo il cuore indurito, non si convertirono, non si inginocchiarono per invocare il perdono divino; si affrettarono, invece, a dare del denaro ai soldati perché tacessero il grande miracolo, e propagassero un’assurda menzogna: “Dite che mentre dormivate, sono venuti i discepoli di Gesù e ne hanno trafugato il cadavere”.
Gli Apostoli continuarono il loro sonno agitato. E Maria Santissima? Maria Santissima ricevette subito la visita di Gesù Risorto. Tra il Figlio e la Mamma si visssero momenti di immensa gioia che solo lontanamente possiamo immaginare.
Questi, in breve, i fatti che seguirono immediatamente la risurrezione di Gesù. Ma il semplice ricordo dei fatti sarebbe inutile se in noi non si verificasse la Pasqua. Pasqua significa passaggio: per gli Ebrei fu un passaggio dalla schiavitù egiziana alla libertà; per Gesù fu un passaggio dalla morte corporale alla risurrezione del corpo; anche per noi, alla fine dei tempi, sarà un passaggio dalla morte corporale alla risurrezione del corpo; prima, però, è indispensabile che in noi avvenga un altro passaggio: il passaggio dalla morte del peccato alla vita dei figli di Dio. Ciascuno di noi, pertanto, in questo giorno di Pasqua è invitato a prendere questo solenne impegno: “Io, d’ora in avanti, vivrò da vero figlio di Dio”.
TRIONFI PRESTO IL REGNO DI GESU’ R I S O R T O
UNICO SALVATORE DEL MONDO
Sac. Salvatore Paparo
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