Domenica scorsa, 25 novembre, con la festa di G E S U ‘
RI S O R T O RE DELL’UNIVERSO,
abbiamo concluso l’anno liturgico 2012.
I potenti di questo mondo spadroneggiano sui loro sudditi, si
arricchiscono sfruttandoli e rendendoli sempre più poveri. Il nostro Re Gesù,
invece, non ci sfrutta, SI FA NOSTRO SERVO E CI BENEFICA CONTINUAMENTE. Egli da
ricco che era si è fatto povero per arricchirci. Noi, discepoli di Gesù,
evidentemente, dobbiamo imitare Gesù: come Lui non dobbiamo spadroneggiare
sugli altri, non sfruttarli, ma, invece, farci loro servi e beneficarli,
soprattutto se sono poveri, sofferenti , emarginati.
Oggi, 2 dicembre, prima domenica d’Avvento, iniziamo l’anno liturgico
2013.
L’anno liturgico rotea attorno a due Solennità fondamentali: attorno
alla Solennità DEL NATALE e attorno alla Solennità DELLA PASQUA.
A NATALE riviviamo il solenne momento in cui Dio, fattosi uomo in Gesù
di Nazaret, nacque bambino e incominciò a vivere la nostra vita, in tutto
eccetto che nel peccato, per distruggere il nostro peccato, causa delle nostre
sofferenze e della nostra morte corporale; e per riportare tra gli uomini la
fiamma dell’amore fraterno, fonte del nostro benessere e della pace mondiale.
A PASQUA riviviamo l’amore immenso di Gesù verso di noi, espresso,
soprattutto, nella sua Passione, Morte e Risurrezione. Con la sua Morte Gesù ha
distrutto la nostra morte, con la sua Risurrezione ci ha ridonato la vita.
E qui desidero fare una breve riflessione sulla Santa Messa, cuore
della vita cristiana. Gesù, sotto le apparenze del pane e del vino, IN MODO
MISTERIOSO MA REALE, si rende presente nella sua Passione, Morte e
Risurrezione. Al momento della Comunione viene in noi e ci dona la forza
necessaria per affrontare come Lui, le nostre sofferenze e la nostra morte
corporale per poi, alla fine dei tempi, RISUSCITARE. Mediante la comunione
eucaristica Gesù ci trasforma gradualmente in Lui fino a farci raggiungere la
perfezione dell’apostolo Paolo che di sé potè affermare: “LA MIA VITA E’
CRISTO. NON SONO PIU’ IO CHE VIVO, MA E’ CRISTO CHE VIVE IN ME”. A questo punto
è quanto mia utile richiamarci alla mente le famose parole di Sant’Agostino:
“ Gesù, quando io mangio e bevo il pane e il vino materiali, cambio il
pane e il vino nella mia carne e nel mio sangue. Quando, però, mangio e bevo la
tua carne e il tuo sangue, non sono io che cambio Te in me, ma sei Tu che cambi
me in Te”.
riusciremo a formare una famiglia di fratelli e di sorelle,
affretteremo la realizzazione di questa profezia di Gesù: “ Padre, che siano
una sola cosa come Io e Tu siamo una sola cosa. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU
MI HAI MANDATO “. SARA’ ANCHE LA FINE DELLA GUERRA E L’INIZIO DELLA PACE
MONDIALE MESSIANICA: “ PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA”.
Sac. Salvatore Paparo
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