“Dio nessuno l'ha mai visto. Però se ci amiamo gli uni gli altri, EGLI è presente in noi e il suo AMORE è veramente perfetto in noi” I GIOVANNI cap. 4 vers 12
Carissimi amiche ed amici del Cenacolo, in questo numero troverete le seguenti parti: Preghiera di don Salvatore Nel cinquantesimo anno della morte di don Lorenzo Milani un ricordo di Lui e della sua opera Riflessione biblica per i mesi di maggio- giugno Preghiera allo Spirito Santo Benedizione
PREGHIERA A GESU', UNICO SALVATORE DEL MONDO Signore Gesù, fai che il Regno di Dio in questa terra sia veramente imminente: sarà un lunghissimo periodo di pace e di benessere mondiali messianici. L'epoca della santità della famiglia, Creata ad immagine e somiglianza della famiglia Trinitaria e non dogmatica di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo e redenta con la Tua Passione, Morte e RISURREZIONE. Che il Pastore e il Maestro sei solo TU e che noi siamo tutti fratelli e sorelle. Anche il vescovo di Roma è un nostro fratello. Egli come tutti i pastori ha ricevuto una missione speciale: confermare i fratelli e le sorelle nella Fede. Il vescovo di Roma chiamato dai cattolici Papa, deve svolgere il suo ministero con tanta umiltà perchè resta uomo come tutti gli altri uomini e donne, esposto all'errore ed al peccato. Che il Papa attuale deve riprendere la missione divina iniziata da Giovanni XXIII: dialogare con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, cercando di valorizzare ciò che unisce per un'azione comune a tutta l'umanità, rispettando il primato della coscienza individuale. Che le Chiese Cristiane ricche, in primis la Chiesa di Roma, devono vendere tutte le loro ricchezze e distribuirle a chi non ha: i POVERI , diventando povere materialmente ma ricche Spiritualmente. Gesù fa che si realizzi presto la tua profezia così aggiornata: “Padre, che i miei discepoli e le mie discepole, oggi divisi in tante Chiese Cristiane, siano una sola cosa, come Io e Tu siamo una sola cosa. Così il mondo crederà che Tu mi hai mandato”
don Salvatore Paparo
DON LORENZO MILANI
Lorenzo Milani, nacque a Firenze il 27 maggio del 1923 da una colta famiglia borghese, suo padre era Alberto Milani sua madre Alice Weiss di origine israelitica. Nel 1930 da Firenze la famiglia si trasferì a Milano, dove Lorenzo fece i suoi studi, fino alla maturità classica, nell'estate del 1941 Lorenzo si dedico alla pittura avendo delle ottime doti, iscrivendosi alla Accademia di Brera; nel novembre del 1942 a causa della guerra la famiglia Milani torno a Firenze e qui 8 novembre del 1943 entro nel Seminario Maggiore di Firenze per diventare prete. Forse proprio la lettura del Vangelo e della Bibbia lo portarono a questa scelta. Il 13 luglio 1947 ricevette l'ordinazione e mandato nella chiesa di San Donato a Calenzano, cappellano del vecchio preposto don Pugi. A San Donato Lorenzo fondò la prima scuola popolare per operai e contadini; già in quel momento si capì subito quale era il messaggio di don Lorenzo, ovvero essere dalla parte dei poveri, degli emarginati, di chi non aveva ascolto, proprio come Gesù aveva fatto nella sua vita. Alla morte di don Pugi nel novembre del 1954, già con qualche problema con la gerarchia della chiesa, fu nominato priore di San Andrea, a Barbiana nel Mugello, una piccola parrocchia di montagna, quasi a punirlo di essere dalla parte dei poveri degli esclusi. Ma Lorenzo non si fece prendere dalla malinconia e fondato sulla Fede in Dio, nel 1955 fondò una scuola per i ragazzi del popolo che avevano fatto le elementari, e che per la prima volta, videro spiegare da Don Lorenzo i grafici che parlavano da soli, ovvero difficilmente chi era figlio di un contadino o di un operaio poteva arrivare alla maturità e tanto meno alla Università. E interessante come don Lorenzo che da vero antesignano spiegava ai ragazzi come leggere questi dati, che erano dati Nazionali dell'INSTAT e non solo, anche la lettura dei giornali faceva parte dell'insegnamento insieme alle materie del programma ministeriale. Un vero e proprio precursore dei tempi, quando la scuola era rimasta al tempo della riforma del filosofo Gentile 1923. Nel maggio del 1958 finì di scrivere il libro “Esperienze Pastorali”, iniziato otto anni prima a San Donato. A dicembre il libro fu ritirato dal commercio per disposizione del Sant'Uffizio perchè ritenuto inopportuno, a causa delle critiche rivolte al sistema gerarchico della chiesa cattolica. Nel dicembre del 1960 don Lorenzo fu colpito dai primi sintomi del male che dopo sette anni lo portò alla morte a soli 44 anni. Nel febbraio del 1965 scrisse una lettera aperta a un gruppo di cappellani militari, che in un loro comunicato avevano definito l'obiezione di coscienza (sostenuta da don Milani) “estranea al comandamento cristiano dell'AMORE è espressione di viltà” La lettera fu incriminata e don Lorenzo rinviato a giudizio per apologia di reato. Al processo che si svolse a Roma, egli non potè partecipare a causa dell'aggravarsi della malattia.Inviò allora una lettera ai giudici di autodifesa. Il 15 febbraio 1966 il processo di prima istanza si concluse con l'assoluzione di don Lorenzo. Ma su ricorso del pubblico ministero, il 28 ottobre 1968 (Quando don Lorenzo era morto da tempo) la corte di appello, modificando la sentenza di primo grado, condannava lo scritto e don Milani. Nel luglio 1966 i ragazzi della scuola di Barbiana, sotto la guida di don Lorenzo, iniziarono la stesura di “Lettera ad una Professoressa, che fu pubblicata un mese prima della morte di don Milani maggio 1967. Don Lorenzo moriva a Firenze il 26 giugno 1967 e come da sua volontà fu sepolto a Barbiana. Voglio concludere questa breve memoria su don Lorenzo Milani con una parte del testamento , scritto ai suoi ragazzi. Caro Michele, caro Ferruccio, cari Ragazzi, non è vero che non ho debiti verso di voi, L'ho scritto per dar forza al discorso! Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che Lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto.
Un altro abbraccio, vostro Lorenzo.
RIFLESSSIONE BIBBLICA
O Dio o Mammona (denaro e ricchezza) Gesù disse ai suoi discepoli/e: “Nessuno può servire a due padroni; poiché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e trascurerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona” Care amiche ed amici dell'Opera del Cenacolo Familiare, una presa di posizione così netta e allo stesso tempo scandalosa si trova proprio in questi versetti del Cap. 6 del Vangelo di Matteo. Il pensiero del Profeta di Nazareth su questo argomento è semplice e chiaro e di una logica schiacciante, Dio non può regnare fra noi se non preoccupandosi di tutti e facendo giustizia a quelli che non c'è l'hanno nella nostra società, società simile a quella del tempo di Gesù, ma peggiorata da questo capitalismo privo di ogni regola di vita e profondamente ammalato di ipocrisia. Gesù, proprio perchè si rivolge ai propri discepoli/e, in prima battuta, si rivolge anche alle Chiese Cristiane o meglio ai pastori della varie chiese, ma non solo, si rivolge ai cristiani tutti e agli uomini di buona volontà: Dio può essere servito solo da coloro che promuovono la solidarietà, la fraternità,la misericordia e la compassione. Di conseguenza, i ricchi, sono chiamati dal Profeta di Nazareth a condividere i loro beni con i bisognosi. Gesù ci dice: il Padre che ama tutti i suoi figli e figlie, non può essere servito da chi vive dominato dal denaro e dalla ricchezza dimentico dei suoi fratelli sofferenti. Care amiche ed amici, ricordate quante volte Gesù nel corso della sua vita, condannerà duramente coloro che accaparravano e possedevano più di quanto serviva per una vita dignitosa, senza preoccuparsi di quanti accanto a loro soffrivano. In fondo se guardiamo bene il problema che attanaglia il mondo in questo capitalismo ammalato, la ricchezza di poche persone, vista in prospettiva della totalità della popolazione si può mantenere e crescere solo a scapito della povertà di altri. Per questo, chi si affanna per accrescere la propria ricchezza senza preoccuparsi dei poveri sta impedendo la nascita di questa società fraterna voluta da Dio. E come ci dice Gesù “o si serve il Dio che vuole una società più giusta, o si serve il proprio interesse economico. E non serve solo pensare che i ricchi sono sempre gli altri. Lo siamo molti di noi, a vari livelli, poiché ricco (come dice il vocabolario) in definitiva, è colui che continua a mantenere solo per se, più di quanto ha bisogno, mentre altri mancano dell'indispensabile, e difficilmente noi cristiani su questo argomento ci sentiamo interpellati dal messaggio del profeta di Nazareth. Noi, europei e i nord americani e purtroppo anche molti Paesi orientali “Paesi liberi” siamo più che mai schiavi di un capitalismo senza emozione e senza cuore, abbiamo abbattuto il comunismo, che non era vero comunismo con la scusa che la vera libertà era nel capitalismo, senza regole, che per provvedere al benessere relativo di circa 1 miliardo e mezzo di persone, non si fa scrupolo di condannare alla miseria circa cinque miliardi di persone. A chi importa che l'Africa e l'America Latina abbiano oggi un livello di vita più basso di dieci anni fa. Ci stiamo ormai abituando, comodamente seduti in poltrona a vedere gli affamati e disperati che arrivano nei porti italiani per poi discutere sia in Parlamento che al Bar su come mandarli via, dopo che hanno tentato la traversata quasi impossibile, seminando il fondo del mare di cadaveri. Le Chiese Cristiane oggi interpellate come duemila anni fa da Gesù, non possono più annunciare il Vangelo senza smascherare tutta questa disumanità, e senza porre le domande, che quasi ognuno non vuole farsi, l'ho dice anche il papa Francesco tutte le domeniche e queste domande quali sono: Perchè ci sono persone che muoiono di fame, quando Dio ci ha dato questo dono della terra che ha risorse per tutti? Perchè dobbiamo sempre pensare al prodotto interno lordo e al PIL invece che essere umani? Perchè è la competitività a caratterizzare le relazione tra le persone e i popoli, invece che la solidarietà? Perchè dobbiamo continuare ad alimentare il consumismo, che ruba alla terra molto di più di quello che serve e rovina l'ambiente presa come: “filosofia di vita”, se in noi sta provocando una spirale insaziabile di necessità artificiali? Perchè dobbiamo continuare a sviluppare il culto del denaro come unico dio che offre sicurezza, potere e felicità; e non utilizzarlo per cui era stato inventato: un mezzo e nulla più? Il consumismo penetra in noi in forma sottile, come una leggere brezza, si è trasformato nella nuova religione dell'uomo e della donna moderni. La meta assoluta consiste, nel possedere e godere.. Per questo è necessario lavorare e guadagnare denaro. I praticanti e sono davvero molti,compiono fedelmente il loro acquisto settimanale; essi vivono con intensa devozione le grandi feste religiose (Natale, Epifania, Pasqua, vacanze, matrimoni, festa del papà e della mamma ecc.) preoccupandosi se è scesa la neve o non ci sono code in autostrada, se il mare è pulito o no ecc..... Non è facile liberarsi dalla schiavitù del consumismo. come diceva Erich Fromm: “l'uomo può essere uno schiavo senza catene” Immersi nella società del benessere (a danno di altri), ci preoccupiamo di selezionare il ristorante, la qualità del vino e la marca del nostro abbigliamento. concludendo, Gesù aveva il suo modo di intendere e di vedere le cose. Non è importante, pensare a (quello che mangerete) (A quello che berrete) o a (Quello che indosserete). E' non vivete ossessionati da tutto ciò: “Cercate anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” queste sono le parole del Profeta di Nazareth oggi sono più che mai attuali. r. Fulvio Crivello PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO Padre, grazie per averci dato lo SPIRITO SANTO, fai che esso continui ad ammaestrarci, che rischiari le menti degli uomini e delle donne, fai che esso ci conduca alla speranza di condurci a TE. SIGNORE GESU', che non ci permetta di sottrarci dal TUO Sguardo, ammaestraci con la tua Parola. Te lo chiediamo per tutte le donne e uomini di questa terra in modo da promuovere la vera giustizia e la vera pace sulla Terra come auspicato dall'Opera del Cenacolo Familiare. Fai che tutti i Cristiani delle varie confessioni si incontrino per celebrare insieme la Santa Cena e imparino a conoscere meglio la Tua Parola e a servirla meglio. Fai Spirito Santo, che anche in questa umanità, spesso confusa e priva di amore, mossa a volte solo dal desiderio del denaro, la Tua Parola si affermi e dia la Pace e l'Amore. Amen
r. Fulvio Crivello
BENEDIZIONE CHE LA GRAZIA DEL NOSTRO SIGNORE GESU', SIA CON TUTTI VOI E CHE LE SUE PAROLE DONINO LA PACE ORE E PER SEMPRE AMEN
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