“Diletti, amiamoci
gli uni gli altri, perchè l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e
conosce Dio”
I lett. Di Giovanni cap 4 ver. 7
Un caro saluto a
tutte le amiche e agli amici dell' Opera Cenacolo Familiare, ed un buon inizio
anno, anche se augurato in ritardo, in questo secondo bimestre troverete:
Preghiera di don
Salvatore Paparo
La riflessione
Biblica
la preghiera allo
Spirito Santo
La Benedizione
PREGHIERA
Quando Dio, incarica un uomo o una donna ad
essere suo profeta, lo ispira in modo che gli esseri umani contemporanei del
profeta possano comprendere il messaggio divino, anche se parzialmente e in
modo imperfetto. E' poiché al tempo biblico si viveva in un mondo
sostanzialmente agricolo e pastorizio e si combatteva con spade, archi e
frecce, lance e scudi il linguaggio degli antichi profeti si adeguò.
Noi però, esseri
umani del terzo millennio, per comprendere il pensiero di Dio, dobbiamo
adattare i testi biblici al nostro modo di vivere e alla nostra cultura, e
soprattutto pensare alle armi con cui combattiamo le guerre, comprese le armi
nucleari...
Senza questo adattamento e speranzosi che le parole dette da Gesù contro tutte le guerre e i genocidi che ancora oggi si compiono, non riusciremmo a percepire il sublime annuncio che ci viene proprio dalle Parole del Nazareno “DELLA PACE E DEL BENESSERE MESSIANICI” Parole che vinceranno ora e sempre sul Male. don Salvatore Paparo
RIFLESSIONE BIBLICA
ABBIAMO BISOGNO DI SEMINATORI
“Per questo a loro
parlo con parabole:perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non
comprendano: Così si compie per loro la profezia di Isaia che dice:
Perché il cuore di
questo popolo è diventato insensibile,sono diventati duri di orecchi e hanno
chiuso gli occhi,non ascoltino con gli orecchi e non comprendono con il cuore e
non si convertano e io li guarisca!”
Beati invece i
vostri occhi perché vedano e i vostri orecchi perché ascoltano.
In Verità vi dico:
molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma
non li videro, e ascoltare ciò che voi
ascoltate, ma non udirono!
Ev. di Matteo cap.13 vers. 13-17
Gesù che era un
realista, sapeva, quindi che tracciare una nuova via per l'umanità non era ne
semplice e alquanto difficoltoso.
In effetti fin dal
primo momento egli si imbatte nella critica e nel rifiuto di quello che era il
suo grande progetto. La parola di Gesù di Nazaret non aveva l'accoglienza
sperata, e non solo dalla chiesa Ebraica di allora o lo stato Romano, cosa ben
capibile; ma anche dai seguaci del suo movimento in cui cominciava a nascere
gli interrogativi, valeva ancora la pena di continuare a seguire la strada
indicata da Gesù?
Erano forse dei sogni
utopistici quelli del profeta di Nazaret?
No, non erano dei
sogni utopistici, e questo vale anche per oggi, guardiamo la situazione
internazionale, gli stati che professano la religione cristiana, sono i primi
ad armarsi e prepararsi alla guerra, le stesse chiese, invece di promuovere
delle marce e disubbidienza civile, tacciono almeno con le azioni, si i loro
capi religiosi invitano alla pace, ma restano parole senza fatti, come la fede,
se non ci sono fatti e solo parole che cosa è? Gesù di Nazaret nel nostro brano
che commentiamo parlava come sempre chiaramente, Egli raccontò la parabola del
seminatore, per esporre a che lo ascoltava di far vedere il suo realismo e la
fede profonda che lo animava.
Il realismo e la fede
profonda care amiche ed amici del Cenacolo, sono compagne, una chiama l'altra,
vanno insieme. E' sicuro, spesso è un lavoro infruttuoso, che si può compiere
invano, ma sappiamo care amiche ed amici il progetto di Dio non fallirà. Non
bisogna cedere allo scoraggiamento, bisogna continuare a seminare, perché alla
fine ci sarà un grande raccolto.
Gli ascoltatori di
allora, almeno i più vicini al Nazareno, sapevano che parlava di se stesso.
Gesù era così; seminava la sua parola ovunque, sperava che essa potesse
germogliare. Gesù seminava gesti di gioia, di bontà, di misericordia fin negli
ambienti più inaspettati, tra ascoltatori lontani dalla religione.
Nel Movimento
Cristiano, quando Gesù in vita egli seminava con realismo, come seminavano gli
agricoltori della Galilea. Tutti sapevano che del seme sparso, sia con le
parole di vita insegnate da Gesù e Lui ne era cosciente, ed anche la semina dei
coltivatori si sarebbe fatta in perdita; ma questo dato non scoraggiava nessuno
ed è proprio per questo che Gesù cita la parabola del seminatore; essi continuavano a seminare l'importante era la
raccolta finale.
Similmente avviene
con il regno di Dio, non mancano ostacoli e resistenze, ma le parole di Gesù
Cristo, la parola vivente di Dio darà il suo frutto. Sarebbe assurdo smettere
di seminare.
Nel Movimento
Cristiano, il movimento voluto da Gesù, non abbiamo bisogno di mietitori, il
nostro compito di donne e uomini non è quello di mietere successi, dominare la
società,riempire le chiese, imporre la nostra religione; quello che manca oggi
al cristianesimo sono i seminatori, donne e uomini sedotti dalla parola di
Gesù, nei luoghi dove passano seminino parole di Amore, speranza, di gioia, di
compassione. Questa è la conversione che noi cristiane del terzo millennio
dobbiamo promuovere: passare dall'ossessione delle maree oceaniche di
ascoltatori, al paziente lavoro del seminatore.
Non solo l parabola del seminatore è un motivo di speranza, come per gli ascoltatori di allora ed anche di noi. La semina delle parole di Gesù, ci paiono inutili per molte contrarietà e opposizione della nostra società, ma non dimentichiamo che esse possiedono una forza incontenibile, lo diceva anche un non cristiano: Ghandhi. Nonostante tutti gli ostacoli e le difficoltà, la semina consegue un raccolto meraviglioso che fa si, che anche gli ostacoli più grandi ci paiono piccoli e che i nostri fallimenti spariscono.
r. Fulvio Crivello
PREGHIERA
ALLO SPIRITO SANTO
Fai Spirito Santo,
che i cristiani trovino l'unità, ammaestra sopratutto chi divulga la tua
volontà, tu ci conosci e sai tutto di noi
non ti possiamo mentire. Tu sai quello che le religioni hanno fatto:
guerre, massacri, inutili sofferenze, perdonaci per questo e aiutaci ad essere
umili ad ascoltare e ad aiutare, affinchè la nostra vita non scivoli via senza
aver lasciato traccia, te lo chiediamo in nome di Gesù che ci ha invitati
allora ed oggi ad Amare.
r. Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti noi ora e per sempre.
CENACOLO
FAMILIARE
MESE DI
MARZO-APRILE 2023
“Diletti, amiamoci
gli uni gli altri, perchè l'amore è da Dio e chiunque ama è nato da Dio e
conosce Dio”
I lett. Di Giovanni cap 4 ver. 7
Un caro saluto a
tutte le amiche e agli amici dell' Opera Cenacolo Familiare, ed un buon inizio
anno, anche se augurato in ritardo , in questo secondo bimestre troverete:
Preghiera di don
Salvatore Paparo
La riflessione
Biblica
la preghiera allo
Spirito Santo
La Benedizione
PREGHIERA
Quando Dio, incarica un uomo o una donna ad
essere suo profeta, lo ispira in modo che gli esseri umani contemporanei del
profeta possano comprendere il messaggio divino, anche se parzialmente e in
modo imperfetto. E' poiché al tempo bibblico si vivev in un mondo
sostanzialmente agricolo e pastorizio e si combatteva con spade, archi e
frecce, lance e scudi il linguaggio degli antichi profeti si adeguò.
Noi però, esseri
umani del terzo millennio, per comprendere il pensiero di Dio, dobbiamo
adattare i testi biblici al nostro modo di vivere e alla nostra cultura, e
soprattutto pensare alle armi con cui combattiamo le guerre, comprese le armi
nucleari...
Senza questo
adattamento e speranzosi che le parole dette da Gesù contro tutte le guerre e i
genocidi che ancora oggi si compiono, non riusciremmo a percepire il sublime
annuncio che ci viene proprio dalle Parole del Nazareno “DELLA PACE E DEL
BENESSERE MESSIANICI” Parole che vinceranno ora e sempre sul Male.
don Salvatore Paparo
RIFLESSIONE BIBLICA
GUARIRE DALLA NOSTRA
SOLITUDINE E' SORDITA'
Gli portarono un
sordomuto e lo pregavano di imporgli la mano.Gesù lo prese in disparte, lontano
dalla folla,gli pose le dita sulle orecchie, con le dita gli toccò la lingua;
guardando quindi verso il cielo, emise un profondo sospiro e gli disse: “(Effetà)
ovvero (Apriti)” . E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo
della sua lingua e parlava correttamente.
Marco cap.7 vers 32-35
Sovente, i profeti
dell''antico Israele usavano la parola, sordità, come metafora per parlare
della testardaggine e mancanza di buon senso del popolo di Israele “ha orecchi
ma non ode” ciò che Dio gli sta dicendo.
Proprio per questo
nei vangeli ci sono molti racconti di persone sordomute, che noi chiamiamo
miracoli, ma che, per chi conobbe Gesù non erano miracoli, ma proposte di
conversione al suo messaggio. Marco nel suo breve racconto ci offre delle
sfumature molto suggestive, sia delle azioni delle sue mani e soprattutto del
suo pensiero perchè si operi questa conversione sia del sentire che del parlare
nelle prime comunità cristiane.
La scena del racconto
è nota, a Gesù viene presentato un sordomuto, ovvero non sente e non può
esprimersi. La sua vita è di profonda solitudine, non dialoga ne sente i
familiari, i suoi amici se ne ha; e non può intendere neanche Gesù, ne
parlargli e intendere il suo messaggio. Vive nella propria solitudine.
Gesù lo prende in
disparte lontano dalla folla e dal turbinio della vita e si concentra per
poterlo guarire. Pone le sue dita sulle orecchie e tocca con le dita la sua
lingua, non è facile il sordomuto non collabora, ma il profeta di Nazaret fa un
ultimo sforzo, fa un profondo sospiro e alza gli occhi al cielo in cerca della
forza di Dio e Dello Spirito che tutto può fare se uno ha fede, poi grida:
(EFFETA') APRITI. Ed ecco che il sordomuto esce dal suo isolamento, care amiche
ed amici del Cenacolo, cosa vuol dire a noi credenti di oggi il brano che
insieme abbiamo commentato; vuol dire che lui per la prima volta scopre cosa
significa vivere ascoltando gli altri e conversando con il prossimo. Come già
detto prima, non è un caso che i vangeli ci portano molti racconti di
sordomuti, perchè questo è un invito a lasciare operare il messaggio di Gesù
allora come oggi, affinchè gli orecchi, gli occhi siano ben aperti alla sua
parola.
Vivere nella chiesa o
meglio nel movimento cristiano con buon senso e aperti al dialogo può essere
una questione di atteggiamento mentale o di posizione pratica, frutto quasi
sempre della propria spicologia o della formazione ricevuta. Ma quando si tratta
di aprirsi o di chiudersi al messaggio di Gesù di Nazaret, la questione è di importanza decisiva. Se viviamo non
ascoltando il profeta di Nazaret, se non comprendiamo il suo progetto (è questo
vale anche per le chiese che si richiamano a lui) se non cogliamo il suo
messaggio di amore verso di noi, ma sopratutto verso gli esclusi, e ci
chiuderemo nei nostri problemi egoistici e non ascolteremo quello della gente
che ci circonda. Allora non sapremo annunciare la Buona Novella di Gesù.
Deformeremo il suo messaggio, anche in quella settimana per l'Unità dei
Cristiani. Per molti ascoltatori sarà difficile il nostro “vangelo”. Non
abbiamo bisogno, care amiche ed amici del Cenacolo, come accadde quasi duemila
anni fa al sordomuto, di aprirci al profeta di Nazaret per farci guarire dalla
nostra sordità?
r. Fulvio Crivello
PREGHIERA
ALLO SPIRITO SANTO
Fai Spirito Santo,
che i cristiani trovino l'unità, ammaestra sopratutto chi divulga la tua
volontà, tu ci conosci e sai tutto di noi
non ti possiamo mentire. Tu sai quello che le religioni hanno fatto:
guerre, massacri, inutili sofferenze, perdonaci per questo e aiutaci ad essere
umili ad ascoltare e ad aiutare, affinchè la nostra vita non scivoli via senza
aver lasciato traccia, te lo chiediamo in nome di Gesù che ci ha invitati
allora ed oggi ad Amare.
r. Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
La grazia del Signore
Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti
noi ora e per sempre
Nessun commento:
Posta un commento