Carissimi, amiamoci gli uni gli altri,poichè l'amore e da Dio e chi ama è generato da Dio e conosce Dio
PREGHIERA PER UNA NUOVA CHIESA
Padre Nostro e Padre di Gesù Cristo, tuo Figlio per opera dello Spirito Santo. Oggi da a noi la luce della risurrezione. La sfolgorante luce della riconciliazione, ed il peggior male è, che noi donne e uomini spesso non la vediamo, anche se siamo in pieno giorno. Liberaci da questo non vedere, in questo giorno in cui celebriamo la Pasqua bene o male insieme a tutta l'umanità di nuovo turbata da attentati, guerre e morti. Benedici tutte le Chiese Cristiane dalla più grande alla più piccola, che ancora vivono separate, non dalla tua Parola, ma dalle dottrine, che l'una e l'altra si sono date, in modo, che finalmente unite possano portare il tuo Amore a tutto il mondo Cristiano e non Cristiano. Noi ci rimettiamo nelle Tue mani, con tutto ciò che ci manca e di cui l'intera umanità ha bisogno. Noi Gesù speriamo in Te e Nello Spirito Santo, che quando abbiamo invocato con sincerità ha sempre risposto. Rendici migliori e ammaestraci anche in questo giorno che ricorda la tua resurrezione e la vittoria sulla morte.
don Salvatore Paparo
RIFLESSIONE BIBLICA
“Simone Pietro disse a loro: Io vado a pescare. Essi gli dissero: Anche noi veniamo con te. Uscirono e montarono nella barca; e quella notte non presero nulla. Or essendo mattina, Gesù si presentò sulla riva: i discepoli però non sapevano che fosse Gesù.....”
GESU' L'ILLUSTRE SCONOSCIUTO
Sono passati vari giorni dalla Pasqua e dalla risurrezione, Simon Pietro e gli altri discepoli che sono stati con lui ; hanno già visto, il sepolcro vuoto, hanno già visto Gesù risorto, eppure, essi lasciata Gerusalemme, tornano ai loro vecchi mestieri, tornano a fare i pescatori i contadini gli artigiani ecc.
Gesù è stato con loro per alcuni anni o poche mesi, comunque c'è stato, ha insegnato , ha patito le umiliazioni, la tortura, è morto; la domenica di Pasqua è risorto. Eppure in questo ventunesimo capitolo del Vangelo di Giovanni sembra che tutto questo non sia avvenuto, sembra addirittura che dalla chiamata dei primi discepoli, proprio sul lago di Galilea , nulla sia cambiato, sembra addirittura che Gesù non abbia rappresentato nulla per loro, non abbia inciso nelle loro vite , nei loro costumi. Nel racconto di Giovanni i discepoli sono presentati come degli uomini che riprendono s la vita di tutti i giorni, non resta a loro che dimenticare al più presto il loro Rabbi Gesù, è stato ridimensionato dalla morte in croce. Il racconto di questo ventunesimo capitolo e così strano che pare sia stato collocato alla fine dell'evangelo di Giovanni da copisti poco attenti all'evolversi degli eventi, oppure no? Non è forse questa stranezza insita nella vita di tutti noi, discepoli del terzo millennio? Il nostro cristianesimo, la nostra fede non si trovano forse precisamente al punto particolare di questo ultimo capitolo del Vangelo di Giovanni? Quindi non è un errore dei copisti, ma chi lo ha messo esattamente qui, è per noi, care amiche ed amici del Cenacolo Familiare e per noi cristiani di oggi, anche per noi donne e uomini Gesù è venuto, Gesù ha parlato, Gesù ci ha insegnato, Gesù e morto, Gesù è resuscitato nel giorno di Pasqua. Noi abbiamo sentito, ma ha volte non abbiamo ascoltato questo annuncio; come mai proprio oggi, più di ieri, sembra che nulla sia sia mosso in noi, che questo annuncio della risurrezione sia rimasto nei quadri della normalità, del quotidiano; i discepoli erano stati con Gesù o per pochi mesi o per tre anni ed avevano ascoltato i suoi insegnamenti; noi li abbiamo uditi per anni: dieci, venti, trenta, quaranta ecc. Come mai dunque, sembra che Gesù non abbia inciso nella nostra vita. Anche noi come i discepoli di allora, non abbiamo ancora capito che Gesù è la Parola Vivente di Dio che la sua risurrezione è reale e spirituale e che quindi la mattina di un giorno nuovo, di una nuova società, di un nuovo modo di vivere è spuntata. Perché come tutti gli altri, non abbiamo ancora capito e non sappiamo distinguere la presenza di Gesù nel quotidiano. Purtroppo continuiamo a vivere nel nostro piccolo mondo con il lavoro gli affanni, le poche soddisfazioni le nostre paure ecc.. E quando Gesù ci chiede “Avete del pesce?” noi rispondiamo di no, come dicevano i primi discepoli, le nostre mani sono sempre vuote di fronte a Lui.
Care Amiche ed amici Sorelle e Fratelli in Cristo, andiamo, me compreso, in questa Pasqua a rileggerci il capitolo 21 del Vangelo di Giovanni, dopo aver riletto e meditato, esaminiamo la nostra vita, il nostro lavoro, il modo in cui l'esercitiamo e meditiamo su questo annuncio della resurrezione, se veramente ha cambiato il nostro modo di vivere?
r. Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
La grazia del Signor Gesù Cristo e l'Amore di Dio e la comunione con lo Spirito Santo siano con tutti noi.
Un caro saluto a voi tutti e una serena Pasqua alle vostre famiglie.
r. Fulvio Crivello
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