PREDICA
la Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo è felicissima perchè le Tre persone Divine che la compongono si amano e si scambiano tutti i beni che posseggono in sommo grado.
La famiglia umana, creata ad immagine e somiglianza della Famiglia Trinitaria di Dio, sarebbe stata felice. Ad una condizione però: i suoi membri dovevano amare Dio compiendo sempre la volontà del Padre Celeste; e dovevano amarsi reciprocamente scambiandosi i doni ricevuti da Dio. A causa del peccato, la famiglia umana fallì lo scopo della sua creazione e si rese infelice.
La nascita di Gesù , Figlio di Dio fattosi Uomo, segnò l'inizio della restaurazione della famiglia umana, secondo l'originale piano di Dio. Essa, sotto l'azione dello Spirito Santo, lentamente lentamente si purificherà, tornerà ad amare e riacquisterà la felicità perduta.
Oggi, domenica che segue immediatamente la festa del Natale, festeggiamo la Sacra Famiglia di Nazaret, composta da Gesù, da Maria Santissima e da San Giuseppe. E' la Famiglia Eccezionale che Dio Padre ha regalato alla famiglia umana come perfetto modello da imitare.
INNANZI TUTTO Gesù, Maria e Giuseppe si offrono alla famiglia umana come perfetto modello di amore verso il Padre Celeste. Infatti:
GESU' amò il Padre Celeste facendo sempre la sua volontà fino alla morte e alla morte doi croce; MARIA amò il Padre Celeste vivendo per tutta la vita il suo "SI' " pronunziato al momento dell'Incarnazione di Gesù: "Ecco, io sono la serva del Signore, avvenga in me secondo la tua Parola"; GIUSEPPE amò il Padre Celeste eseguendo sempre la sua volontà con prontezza e generosità. Così avvenne, per esempio, quando dovette fuggire in Egitto per difendere Gesù dalle mani sanguinarie di Erode.
IN SECONDO LUOGO Gesù, Maria e Giuseppe si offrono alla famiglia umana come modello del loro reciproco amore. Infatti:
GESU' amò i suoi genitori ricolmandoli di delicatezze e stando sottomesso ad essi, come ci testimonia l'evangelista Luca; MARIA amò il suo Figlio Gesù e il suo sposo Giuseppe ponendosi sempre a loro disposizione con premura e generosità; GIUSEPPE amò la sua sposa Maria e il suo figlio Gesù soprattutto con il suo lavoro di artigiano..
INFINE Gesù, Maria e Giuseppe si offrono alla famiglia umana come modello di amore verso gli altri. Infatti: GESU' attraversò la Palestina in lungo e in largo beneficando tutti: guariva i malati, risuscitava i morti, liberava dai demoni, perdonava i peccatori ridonando loro pace e serenità interiore. Gesù, soprattutto, si mostrò Buon Pastore che per salvare noi sue pecorelle, offrì la sua vita acccettando una umiliante e terribile morte; MARIA accoglieva con tanta gentilezza coloro che andavano a visitarla e, pur essendo povera, trovava sempre qualcosa da dare a chi era più povero di lei. Maria, soprattutto, amò tutti noi affrontando con fortezza la sofferenza necessaria per generarci e partorirci figli suoi e figli del Padre Celeste. Per nostro amore accettò di essere la "REGINA DEI MARTIRI". Anche GIUSEPPE amò gli altri. Vediamolo, in modo particolare, nella sua bottega mentre contrattava con i suoi clienti: senza dubbio, li trattava tutti gentilmente, richiedeva loro prezzi onesti, favoriva i più poveri.
La festa di oggi, tenendo presente la Famiglia di Nazaret, modello di tutte le famiglie, ci sproni a vivere con sempre maggiore amore nel seno delle nostre famighlie; e ci suggerisca anche il proposito di pregare molto perchè gli sposi e i genitori imitino l'amore di Maria Santissima e di San Giuseppe, e perchè i figli imitino l'amore di Gesù. Così favoriremo l'avvento DELL'ETA' AUREA DELLA REDENZIONE CHE SARA' FONDATA SULLA SANTITA' DELLA FAMIGLIA.
Sac. Salvatore Paparo
27 dic 2009
Cintano 27 dicembre 2009 festa della Sacra Famiglia di Nazaret
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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