SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA
24 FEBBRAIO 2013
OMELIA
Per capire un pochino la Trasfigurazione di Gesù, raccontata dal brano evengelico di oggi, seconda domenica di quaresima, dobbiamo richiamarci alla mente la professione di fede di Pietro, fatta a Cesarea di Filippi.
Gesù domandò ai suoi discepoli " La gente chi dice che sia il Figlio dell'Uomo? ".
Risposero: "Alcuni dicono che sia Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geramia o qualcuno dei profeti ". Disse loro: " Ma voi chi dite che io sia? " Rispose Simon Pietro: " Tu sei il Cristo " (il Messia). E Gesù gli disse: " Beato sei tu, Simone figlio di Giona, perchè nè carne ne sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli ".
L'evanmgelista San Matteo continua così:
"Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso, e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: " Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai". Ma Gesù, voltatosi, disse a Pietro: " Va' dietro a me, satana! Tu mi sei di scandalo perchè non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini ".
Riflettiamo.
Pietro, illuminato da Dio Padre, riconobbe in Gesù il MESSIA ATTESO; ma la sua mente, in parte, rimase nell'errore: come i suoi contemporanei, infatti, continuò a credere che il Messia sarebbe stato un grande condottiero, avrebbe liberato gli Ebrei dalla dominazione romana, avrebbe conquistato il mondo intero, e lo avrebbe governato insieme alle dodici tribù di Israele. Questo errore di Simon Pietro sul Messia, appare chiaro dalle parole che lo stesso Pietro pronunziò quando Gesù manifestò agli apostoli che egli avrebbe compiuto la sua missione messianica passando attraverso la sua sofferenza e la sua morte in croce. Pietro gli disse: " Signore, questo non ti accadrà mai ".
A questo punto s'inserisce l'episodio della Trasfigurazione di Gesù, descritta dal brano evangelico di oggi. Gesù prese con sè Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse sul monte Tabor. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero Mosè ed Elia, e con Gesù si misero a parlare proprio della sua passione e della sua morte imminenti. Prendendo la parola Pietro disse a Gesù: " Signore, è bello per noi stare qui. Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: " Questi è il mio figlio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo".
Dio Padre, quindi, diede ragione a Gesù: il Messia Gesù doveva soffrire molto, essere ucciso e risorgere il terzo giorno. Ma gli apostoli, purtroppo, non ubbidirono a Dio Padre e perseverarono nella falsa convinzione di un Gesù Messia condottiero.
A proposito gli evangelisti ci riferiscono un episodio molto istruttivo. Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: " Maestro, vogliamo che tu faccia per noi ciò che ti chiediamo". Gesù disse loro: " Che cosa volete che io faccia per voi? ". Gli risposero: "Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra".
Con queste parole Giacomo e Giovanni confernmarono la loro falsa convinzione che Gesù Messia avrebbe conquistato e governato il mondo intero insieme alle dodici tribù di Israele, e gli chiesero di concedere loro le due più alte cariche del suo futuro governo mondiale. Gli altri dieci apostoli, avendo sentito, si indignarono con Giacomo e Giovanni, perchè anche loro erano superbi e miravano ad ottenere le più alte cariche nel futuro regno mondiale di Gesù. Allora Gesù disse loro: " Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi non è così: ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi, sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'Uomo, infatti, non è venuto per essere servito ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti".
Purtroppo gli apostoli non capirono la lezione di Gesù e perseverarono nell'errore nei riguardi di Gesù Messia. La conseguenza fu disastrosa. Infatti, quando Gesù fu catturato nell'orto del Getsemani, gli apostoli percepirono immediatamente che i suoi nemici lo avrebbero ucciso; e temendo di essere uccisi anche loro, dominati dal terrore, abbandonarono Gesù e fuggirono.
Solo per la misericordia di Dio, dopo la risurrezione di Gesù, gli apostoli finalmente si convertirono e si convinsero che il Messia Gesù non è venutpo per conquistare e dominare il mondo intero con le armi, ma per salvarci dal peccato e dalle conseguenze del peccato offrendoci il massimo grado dell'amore, ossia morendo per noi sulla croce. Gli apostoli finalmente compresero anche il significato di queste parole che valgono anche per noi: " Se qualcuno vuole venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua".
Sac. Salvatore Paparo.
Per capire un pochino la Trasfigurazione di Gesù, raccontata dal brano evengelico di oggi, seconda domenica di quaresima, dobbiamo richiamarci alla mente la professione di fede di Pietro, fatta a Cesarea di Filippi.
Gesù domandò ai suoi discepoli " La gente chi dice che sia il Figlio dell'Uomo? ".
Risposero: "Alcuni dicono che sia Giovanni il Battista, altri Elia, altri Geramia o qualcuno dei profeti ". Disse loro: " Ma voi chi dite che io sia? " Rispose Simon Pietro: " Tu sei il Cristo " (il Messia). E Gesù gli disse: " Beato sei tu, Simone figlio di Giona, perchè nè carne ne sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli ".
L'evanmgelista San Matteo continua così:
"Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso, e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: " Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai". Ma Gesù, voltatosi, disse a Pietro: " Va' dietro a me, satana! Tu mi sei di scandalo perchè non pensi secondo Dio ma secondo gli uomini ".
Riflettiamo.
Pietro, illuminato da Dio Padre, riconobbe in Gesù il MESSIA ATTESO; ma la sua mente, in parte, rimase nell'errore: come i suoi contemporanei, infatti, continuò a credere che il Messia sarebbe stato un grande condottiero, avrebbe liberato gli Ebrei dalla dominazione romana, avrebbe conquistato il mondo intero, e lo avrebbe governato insieme alle dodici tribù di Israele. Questo errore di Simon Pietro sul Messia, appare chiaro dalle parole che lo stesso Pietro pronunziò quando Gesù manifestò agli apostoli che egli avrebbe compiuto la sua missione messianica passando attraverso la sua sofferenza e la sua morte in croce. Pietro gli disse: " Signore, questo non ti accadrà mai ".
A questo punto s'inserisce l'episodio della Trasfigurazione di Gesù, descritta dal brano evangelico di oggi. Gesù prese con sè Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse sul monte Tabor. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero Mosè ed Elia, e con Gesù si misero a parlare proprio della sua passione e della sua morte imminenti. Prendendo la parola Pietro disse a Gesù: " Signore, è bello per noi stare qui. Se vuoi, farò qui tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia". Egli stava ancora parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: " Questi è il mio figlio, l'amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo".
Dio Padre, quindi, diede ragione a Gesù: il Messia Gesù doveva soffrire molto, essere ucciso e risorgere il terzo giorno. Ma gli apostoli, purtroppo, non ubbidirono a Dio Padre e perseverarono nella falsa convinzione di un Gesù Messia condottiero.
A proposito gli evangelisti ci riferiscono un episodio molto istruttivo. Giacomo e Giovanni, figli di Zebedeo, si avvicinarono a Gesù e gli dissero: " Maestro, vogliamo che tu faccia per noi ciò che ti chiediamo". Gesù disse loro: " Che cosa volete che io faccia per voi? ". Gli risposero: "Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra".
Con queste parole Giacomo e Giovanni confernmarono la loro falsa convinzione che Gesù Messia avrebbe conquistato e governato il mondo intero insieme alle dodici tribù di Israele, e gli chiesero di concedere loro le due più alte cariche del suo futuro governo mondiale. Gli altri dieci apostoli, avendo sentito, si indignarono con Giacomo e Giovanni, perchè anche loro erano superbi e miravano ad ottenere le più alte cariche nel futuro regno mondiale di Gesù. Allora Gesù disse loro: " Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi non è così: ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi, sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'Uomo, infatti, non è venuto per essere servito ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti".
Purtroppo gli apostoli non capirono la lezione di Gesù e perseverarono nell'errore nei riguardi di Gesù Messia. La conseguenza fu disastrosa. Infatti, quando Gesù fu catturato nell'orto del Getsemani, gli apostoli percepirono immediatamente che i suoi nemici lo avrebbero ucciso; e temendo di essere uccisi anche loro, dominati dal terrore, abbandonarono Gesù e fuggirono.
Solo per la misericordia di Dio, dopo la risurrezione di Gesù, gli apostoli finalmente si convertirono e si convinsero che il Messia Gesù non è venutpo per conquistare e dominare il mondo intero con le armi, ma per salvarci dal peccato e dalle conseguenze del peccato offrendoci il massimo grado dell'amore, ossia morendo per noi sulla croce. Gli apostoli finalmente compresero anche il significato di queste parole che valgono anche per noi: " Se qualcuno vuole venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua".
Sac. Salvatore Paparo.
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