DOMENICA 30 GIUGNO 2013
DOMENICA 29 GIUGNO 2014: FESTA DEI SANTI PIETRO E PAOLO
OMELIA
Duemila
anni fa, nel deserto del Giordano, apparve un giovane pieno di
vitalità, di entusiasmo e di fascino. Il suo nome era Giovanni
Battista. Egli ben presto riuscì ad attrarre a sé le grandi folle
di Israele. Gesù non ha ammirato nessuno quanto Giovanni Battista;
di nessun altro PRIMA ha parlato in termini somiglianti. Per Gesù
Giovanni Battista non è solo un profeta. Giovanni Battista è più
che un profeta: Egli è il più grande tra i nati di donna.
Giovanni Battista è il messaggero mandato
da Dio a preparare i cuori degli Israeliti per accogliere docilmente
il Messia Gesù, L’UNICO SALVATORE DI TUTTI GLI UOMINI.
Isarele per essere salvato deve convertirsi; ha bisogno di una radicale purificazione. I convertiti s’immergono nelle acque del Giordano, e mentre essi, ad alta voce, confessano i loro peccati, Giovanni li battezza e Dio concede loro il perdono.
Giovanni Battista era convinto che i suoi battezzati perdonati da Dio
erano pronti ad accogliere docilmente il Messia Gesù e che con Lui avrebbero ritrovato LA LIBERTA’, LA PACE E IL BENESSERE.
Qui, però, dobbiamo fare un rilievo molto importante: Giovanni Battista era convinto che il Messia Gesù AVREBBE INCOMINCIATO LA SUA MISSIONE CON UN SEVERISSIMO GIUDIZIO: avrebbe salvato sì i battezzati da lui e perdonati da Dio, MA PRIMA AVREBBE ELIMINATO TUTTI I PECCATORI IMPENITENTI COME UN CONTADINO CHE TAGLIA GLI ALBERI CHE NON FANNO FRUTTI BUONI E LI GETTA NEL FUOCO.
Su questo punto, però, Gesù non poteva concordare con Giovanni Battista. Per convincerci di ciò, consideriamo attentamente l’atteggiamento di Gesù nei riguardi dei peccatori. Un giorno Gesù vide un uomo chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: “Seguimi”. Matteo era un esattore: riscuoteva le tasse per l’impero romano, e si arricchiva imbrogliando le persone che pagavano le tasse. Perciò, come tutti i pubblicani, era un ladro odiato da tutti. Ebbene, malgrado ciò,Gesù lo chiamò a far parte dei suoi dodici Apostoli. Matteo accettò la chiamata di Gesù e per festeggiare l’avvenimento organizzò un solenne banchetto. Mentre Gesù sedeva a tavola nella casa di Matteo, sopraggiunsero molti pubblicani e peccatori, e se ne stavano con Gesù e con i suoi discepoli. Vedendo ciò i farisei, scandalizzati, dicevano ai suoi discepoli: “ Come mai il vostro Maestro mangia insieme ai pubblicani e ai peccatori? “. Udito questo, Gesù disse: “NON SONO I SANI CHE HANNO BISOGNO DEL MEDICO, MA I MALATI. Andate ad imparare che cosa vuol dire: “ MISERICORDIA VOGLIO E NON SACRIFICI: IO NON SONO VENUTO A CHIAMARE I GIUSTI, MA I PECCATORI “.
Analizziamo brevemente il fatto: Gesù non è nemico dei peccatori, ma il loro amico; Gesù non giudica né condanna i peccatori, ma li tratta con grande misericordia. Gesù considera i peccatori dei malati spiritualmente e si offre loro come medico capace di guarire tutti i malati che accettano le sue cure. I peccatori, infine, che si lasciano curare da Gesù medico misericordioso, guariscono, si convertono, diventano figli di Dio ed eredi del Cielo.
E qui dobbiamo notare un fatto strabigliante: Gesù perdonava i peccatori senza chiedere ad essi, come condizione preliminare, la conversione, il pentimento dei loro peccati. Gesù ai peccatori concedeva il suo perdono e basta. Erano poi essi, i peccatori che, sperimentando la bontà di Gesù, si convertivano e cambiavano vita.
Pensiamo a Zaccheo, il capo dei pubblicani, ossia il capo dei ladri. Gesù per Zaccheo fece un gesto di grande amicizia autoinvitandosi ad un pranzo. Zaccheo accolse Gesù con gioia e, a conclusione del pranzo, con evidente gratitudine verso di Lui, si dichiarò un peccatore pentito e convertito: “Maestro, do’ la metà dei miei beni ai poveri; e a coloro che ho derubato, restituerò quattro volte tanto”.
Gesù, Amore Misericordioso, si disse molto soddisfatto: “OGGI IN QUESTA CASA E’ ENTRATA LA SALVEZZA”.
Sac. Salvatore Paparo
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