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24 dic 2017

NATALE 2017

“Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, poiché l'amore e da Dio e chi ama è generato da Dio e conosce Dio” I lett. Di Giovanni cap. 4, 7

Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici del Cenacolo ed   un augurio di celebrare un sereno Natale in famiglia


Esso comprende due parti


1 Preghiera di don Salvatore Paparo
2Riflessione Biblica sul tempo di Natale

Signore , nostro Dio, Tu ti sei abbassato fino a noi, hai voluto diventare uomo con Tuo Figlio, Nostro Salvatore. E' questo Signore l'hai fatto come gesto di compassione e misericordia verso noi tutti. Tu Signore nella notte di Natale hai fatto brillare la tua LUCE che nulla a da condividere con le nostre misere luci. Mostraci in questo giorno, per mezzo dello Spirito Santo la Via che conduce a Te; affinchè vediamo con i nostri occhi la luce del mondo che TU hai mandato  con Gesù Tuo Figlio, come anche noi  siamo Figli tuoi e fai di noi in questo giorno e non solo, i tuoi testimoni  per tutta la nostra vita. Amen

                                                RIFLESSIONE BIBLICA
“Guai a quelli che trasformano il diritto in assenzio,che calpestano la giustizia!
Essi odiano che difende il Diritto,respingono che testimonia con rettitudine. Pertanto, dayo che vi accanite contro il povero, e prelevate un tributo sul suo grano, nelle vvostre case che avete costruito con pietre squadrate e levigate, non le abiterete. Conosco infatti la quantità delle vostre colpe, l'enormità dei vostri peccati: angariate chi ha ragione, avidi di bustarelle e respingete i poveri dalla porta”

                                                                  Amos cap.5 vers7-cap.10-12 -cap16-17



Ho scelto per questo Natale 2017, un brano del profeta Amos, detto anche il profeta della giustizia, molti, care amiche ed amici dell'opera del Cenacolo Familiare, si chiederanno il perchè di questa scelta in un giorno in cui si celebra la nascita di Gesù la risposta è semplice ed immediata: Gesù è venuto a noi come portatore di giustizia e di pace, così come lo era Amos otto secoli prima di Cristo. Era per me molto più facile predicare su un testo della nascita di Gesù, ma mi è parso giusto proprio in questo giorno pensare a Cristo in maniera diversa. Gesù è venuto in questa terra per portare un messaggio rivoluzionario ancora non capito, un messaggio di Dio, ovvero parlare dei poveri di chi non ha parola, di giustizia, di pace, di chi è sfruttato, del denaro usato a scopo di shiavizzare le persone, di portare la donna e l'uomo sullo stesso piano ecc.
Care amiche e care amici, abbiamo dato alle parole del Profeta di Nazareth il giusto valore sia nella società e nelle Chiese che portano il suo nome? Io direi proprio di no.
L'ingiustizia prospera ancora nella nostra società, la schiavitù, anche se non ci sono più i mercati di shiavi di due secoli fa, c'è ancora, come c'era all'epoca di Amos e all'epoca di Gesù, il denaro che conta sempre di più, le persone che contano sempre di meno.
Fare giustizia come diceva Gesù e Amos, significa dare a Dio il posto che gli compete nella nostra vita e riconoscere al povero, alla vedova, all'orfano, all'uomo e donna indafeso/a, quello che è alla mercè del più forte, quello che è in una situazione di insicurezza, restituire loro il posto di pieno diritto nel contesto della fraternità e dare quindi a loro, la propria umanità, sottratta ad una giustizia sociale che oggi come ieri non c'è, se non in certe parti delle Chiese Cristiane. Il Testo che abbiamo letto, denuncia con estrema violenza la perversione della giustizia e delle classi più ricche. Non si tratta solo della sua scomparsa, ma del suo mutarsi nel proprio contrario; il diritto che si muta in realta amara che provoca sofferenza. Ciò che dovrebbe far vivere, dare alla donna e all'uomo la propria dignità, invece la uccide. Proprio in questo giorno in cui celebriamo la nascita del Salvatore, non possiamo non pensare al suo messaggio di vita di amore di fraternità.
                                                                       r. Fulvio Crivello                                                                            


CHE IL SIGNORE FACCIA RISLENDERE IL SUO VOLTO VERSO DI NOI E CI DIA LA SUA PACE, RICORDIAMOCI DEI POVERI ,DEGLI AFFLITTI, DI CHI E' NEL LUTTO CHE L'AMORE DI DIO E DI GESU' SIA CON TUTTI NOI ORA E SEMPRE
                                                                             AMEN



19 dic 2017

Novembre - dicembre 2017

OPERA  CENACOLO FAMILIARE     
                      MESE DI NOVEMBRE -  DICEMBRE  2017

Se uno dice:”Io amo Dio” e poi odia suo fratello, è mentitore: infatti  chi non ama il proprio fratello che vede (tutti i giorni) non può amare Dio che non vede. E noi abbiamo da Lui questo comandamento: chi ama DIO ami anche il proprio fratello e sorella.  I lett. Di Giovanni cap. 4 vers.19-21

                                                                                
Care amiche ed amici del Cenacolo, troverete in questo numero :

·        La preghiera di Don Salvatore

·        Una breve riflessione biblica

·        La Benedizione

PER NON SBAGLIARE, BISOGNA CENTRARE TUTTA LA NOSTRA ATTENZIONE SULLA FIGURA DI GESU'   luglio 2008

A questo punto, Gesù (tenendo presente che nel mese di agosto si terrà a Torre Pellice il Sinodo della Chiesa Valdese) desidero rivolgerti la mia accorata preghiera: certo, secondo la tua promessa, la chiesa formata da tutti i Battezzati e a chi tu avrai chiamato a Te, sarà dallo Spirito Santo condotta a tutta la VERITA'. La storia, però, ci testimonia che lo Spirito Santo sta faticando molto per portare a termine questa sua missione: noi Chiesa, semplici credenti o ministri e soprattutto le Chiese che si reggono ancora con la GERARCHIA abbiamo ostacolato lo Spirito Santo perchè non  abbiamo amato, come Tu hai amato il Padre Celeste e noi, e lo Spirito Santo può agire, solo dove trova amore”LA VERITA' SI COSTRUISCE MEDIANTE L'AMORE”.
Fino ad oggi la Gerarchia Cattolica ha creduto necessario raggiungere la verità, sopratutto condannando e castigando chi riteneva, difensori di errori. Ma le condanne, è testimone la Storia, hanno portato ai roghi tanti cristiani la cui innocenza e ortodossia spesso sono state riconosciute tardivamente.
Le condanne, inoltre, sono state la causa della divisione della Chiesa per cui oggi  esistono
 varie Chiese Cristiane.
Io penso che per ritornare all'unità della tua Chiesa, questa sia l'unica via, perchè il mondo creda che il Padre ha mandato Te per annunciare la Sua Parola, è che tutti i cristiani pratichino l'amore fraterno secondo le tue indicazioni. molto chiaramente espresse nel Nuovo Testamento.
Solo così lo Spirito Santo che nella sua sana pedagogia sopporta anche temporanei errori della Chiesa, ci condurrà a tutta la verità e realizzerà la tua profezia”CI SARA' UN SOLO GREGGE E UN SOLO PASTORE” (TU GESU').

                                                                       don Salvatore Paparo



Voglio aggiungere a questa preghiera di don Salvatore, due brevi parole. Per fortuna con Francesco e soprattutto nel cinquecentenario della riforma di Martin Lutero , anche la chiesa cattolica ha riscoperto il valore di quella scoperta, fatta dal priore del monastero di Wittemberg fra Martin Lutero, non per disgregare la chiesa. ma per portarla alla centralità della parola di Dio,  e a riformarla, lo stesso papa ha detto che senza la riforma forse oggi noi non parleremmo più di Gesù, e questo e ormai presente in molti pastori della chiesa di Roma, non per niente il cammino per l'ecumenismo e quindi una vera unità di tutte le confessioni cristiane è così vicino; come sperava appunto don Salvatore nelle sue  parole quasi profetiche; quindi anche il nostro movimento che è già ecumenico, radunando pastori di varie confessioni cristiane, deve ancora sforzarsi di fare di più in modo, che come diceva don Salvatore Paparo ci sia l'unità dei cristiani e che celebrino la Santa Cena e il Battesimo in unità con Dio che altro non è che AMORE “Ci sarà un solo gregge e un solo Pastore”

                                                                                    r. Fulvio Crivello


I farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducei, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: “Maestro, nella Legge, quale è il grande comandamento?”.  Gesù rispose: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il grande  e primo comandamento, il secondo poi è simile al primo. Amerai il tuo prossimo come te stesso. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti”
                                                       
                                                                            Evangelo secondo Matteo cap. 22 vers.34-40



All'epoca del Profeta di Nazareth, avere una visione chiara della religione (ricordo che in latino, religio vuol dire molte cose: esattezza, probità,coscienza ma anche  unire, legare, stare insieme), ma anche oggi, la gente semplice si sentiva e si sente smarrita dalla complessità della stessa: norme, regolamenti spesso astrusi pongono vari vincoli. Pensate, i dottori della legge all'epoca di Gesù, parlavano di seicentotredici comandamenti contenuti nella legge, oggi in certe confessioni cristiane, soprattutto rette da gerarchie spesso immobili e insensibili, le cose non sono certo molto diverse. Come orientarsi in una rete tanto complessa di norme e regolamenti e proibizioni?
Un dottore della legge interrogò Gesù: Quale è il comandamento principale che può dare il senso a tutta la Sacra Scrittura. Gesù non ci penso a lungo e rispose ricordando alcune parole che tutti  gli Ebrei ripetevano ogni mattina ed ogni sera “Ascolta , Israele:il Signore è il nostro Dio, unico è il Signore. Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”  Era la prima cosa per Lui, ma subito aggiunse un altro comandamento “Il secondo  e simile a quello: amerai il tuo Prossimo come te stesso”
Non c'è  nulla di più importante di questi due comandamenti, per Gesù sono inseparabili e la somma di tutta la Bibbia. Vi siete chiesti, care amiche ed amici del Cenacolo Familiare
perchè Gesù aggiunge questo secondo comandamento alla risposta data al dottore della legge. Il motivo e che non è possibile amare Dio e vivere dimentichi delle persone che soffrono, che emigrano, di un mondo in cui ancora si muore di fame, in cui il sopruso e il potere la fanno da padroni, in cui domina il terrore e le guerre, perchè Dio ama proprio queste persone in primo luogo, come spesso ci dice il vescovo di Roma Francesco.
Non esiste uno spazio sacro in cui possiamo vedercela da soli con Dio disinteressandosi del prossimo. Non sono esenti da questo neanche le religioni oggi nel mondo; quando esse dimentichino l'essenziale, facilmente si addentrano per vie di devote mediocrità o peggio ancora di casistica morale, che non solo rendono impossibile una sana relazione con Dio, ma che possono gravemente danneggiare i fedeli. Nessuna religione priva di amore per Dio e il prossimo, sfugge a questo rischio.
Care sorelle e fratelli in Gesù, vorrei concludere questa riflessione ponendo una domanda e con l'aiuto dello Spirito Santo di poter rispondere:  ma perchè l'amore da senso alla vita? La centralità dell'amore, nella FEDE cristiana è Dio, origine di ogni cosa nell'universo, Lui stesso come Essere Spirituale è AMORE. Questa è la definizione audace e insuperabile della Fede cristiana. Il nostro movimento di riforma parte proprio da questo: “DIO E' AMORE,” come dice l'apostolo Giovanni nella sua prima lettera.
Purtroppo, in una società comodamente adagiata nel benessere, sta cambiando il modo di vivere la Fede, la maggioranza di persone pensa che la religione ci aiuti a sentirci bene; qualcosa di religioso fa sempre bene, basta che ci dia il lasciapassare per l'aldilà, bisogna solamente gestire la parte religiosa di noi stessi, senza preoccuparsi degli altri: di chi è senza lavoro, di chi si prostituisce essendo obbligata, magari approfittando di lei quando ne abbiamo bisogno ecc.
Cosa rimane in questa società individualistica, spinta sempre più dal denaro del movimento cristiano prima, e poi Chiesa; e vedere ancora, se ci preoccupiamo dei sofferenti, di chi non ha parola ecc.
Gesù, come sempre, ha precisato chiaramente l'essenziale: “Amerai il Signore Tuo Dio con tutto il tuo cuore e con la tua mente e Amerai il tuo prossimo come te stesso”
Essere cristiani non significa solamente andare alle funzioni, o circondarsi di quadri e statuine di santi o acque benedette ecc. ma addolorarsi per quelli che vivono male, per quelli rifiutati dalla nostra società di benessere e di consumi, sono senza dei mezzi per  vivere una vita dignitosa, e reagire davanti alla loro impotenza, senza rifugiarsi nel nostro benessere. E soprattutto mai dare per scontato che siamo cristiani perchè seguiamo le parole del profeta di Nazareth che ci dice testuali parole: “Ero affamato, ero straniero e mi avete accolto o sfamato ecc,”. Non basta più domandarci se amiamo Dio, ma come seguaci di Cristo e dando retta alle parole del Profeta di Nazareth, dobbiamo  domandarci se amiamo come sorelle e fratelli i sofferenti, gli emarginati .Amen

                                                                                 r. Fulvio Crivello


                                                         BENEDIZIONE

Il Signore ci benedica e ci guardi; il Signore faccia risplendere il suo volto sopra di noi e ci sia propizio; Dio volga verso di noi il suo volto e ci dia la pace!

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26 ago 2017

MAGGIO - GIUGNO

“Dio nessuno l'ha mai visto. Però se ci amiamo gli uni gli altri, EGLI è presente in noi e il suo AMORE è veramente perfetto in noi” I GIOVANNI cap. 4 vers 12

Carissimi amiche ed amici del Cenacolo, in questo numero troverete le seguenti parti: Preghiera di don Salvatore Nel cinquantesimo anno della morte di don Lorenzo Milani un ricordo di Lui e della sua opera Riflessione biblica per i mesi di maggio- giugno Preghiera allo Spirito Santo Benedizione

PREGHIERA A GESU', UNICO SALVATORE DEL MONDO Signore Gesù, fai che il Regno di Dio in questa terra sia veramente imminente: sarà un lunghissimo periodo di pace e di benessere mondiali messianici. L'epoca della santità della famiglia, Creata ad immagine e somiglianza della famiglia Trinitaria e non dogmatica di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo e redenta con la Tua Passione, Morte e RISURREZIONE. Che il Pastore e il Maestro sei solo TU e che noi siamo tutti fratelli e sorelle. Anche il vescovo di Roma è un nostro fratello. Egli come tutti i pastori ha ricevuto una missione speciale: confermare i fratelli e le sorelle nella Fede. Il vescovo di Roma chiamato dai cattolici Papa, deve svolgere il suo ministero con tanta umiltà perchè resta uomo come tutti gli altri uomini e donne, esposto all'errore ed al peccato. Che il Papa attuale deve riprendere la missione divina iniziata da Giovanni XXIII: dialogare con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, cercando di valorizzare ciò che unisce per un'azione comune a tutta l'umanità, rispettando il primato della coscienza individuale. Che le Chiese Cristiane ricche, in primis la Chiesa di Roma, devono vendere tutte le loro ricchezze e distribuirle a chi non ha: i POVERI , diventando povere materialmente ma ricche Spiritualmente. Gesù fa che si realizzi presto la tua profezia così aggiornata: “Padre, che i miei discepoli e le mie discepole, oggi divisi in tante Chiese Cristiane, siano una sola cosa, come Io e Tu siamo una sola cosa. Così il mondo crederà che Tu mi hai mandato”
don Salvatore Paparo

DON LORENZO MILANI
Lorenzo Milani, nacque a Firenze il 27 maggio del 1923 da una colta famiglia borghese, suo padre era Alberto Milani sua madre Alice Weiss di origine israelitica. Nel 1930 da Firenze la famiglia si trasferì a Milano, dove Lorenzo fece i suoi studi, fino alla maturità classica, nell'estate del 1941 Lorenzo si dedico alla pittura avendo delle ottime doti, iscrivendosi alla Accademia di Brera; nel novembre del 1942 a causa della guerra la famiglia Milani torno a Firenze e qui 8 novembre del 1943 entro nel Seminario Maggiore di Firenze per diventare prete. Forse proprio la lettura del Vangelo e della Bibbia lo portarono a questa scelta. Il 13 luglio 1947 ricevette l'ordinazione e mandato nella chiesa di San Donato a Calenzano, cappellano del vecchio preposto don Pugi. A San Donato Lorenzo fondò la prima scuola popolare per operai e contadini; già in quel momento si capì subito quale era il messaggio di don Lorenzo, ovvero essere dalla parte dei poveri, degli emarginati, di chi non aveva ascolto, proprio come Gesù aveva fatto nella sua vita. Alla morte di don Pugi nel novembre del 1954, già con qualche problema con la gerarchia della chiesa, fu nominato priore di San Andrea, a Barbiana nel Mugello, una piccola parrocchia di montagna, quasi a punirlo di essere dalla parte dei poveri degli esclusi. Ma Lorenzo non si fece prendere dalla malinconia e fondato sulla Fede in Dio, nel 1955 fondò una scuola per i ragazzi del popolo che avevano fatto le elementari, e che per la prima volta, videro spiegare da Don Lorenzo i grafici che parlavano da soli, ovvero difficilmente chi era figlio di un contadino o di un operaio poteva arrivare alla maturità e tanto meno alla Università. E interessante come don Lorenzo che da vero antesignano spiegava ai ragazzi come leggere questi dati, che erano dati Nazionali dell'INSTAT e non solo, anche la lettura dei giornali faceva parte dell'insegnamento insieme alle materie del programma ministeriale. Un vero e proprio precursore dei tempi, quando la scuola era rimasta al tempo della riforma del filosofo Gentile 1923. Nel maggio del 1958 finì di scrivere il libro “Esperienze Pastorali”, iniziato otto anni prima a San Donato. A dicembre il libro fu ritirato dal commercio per disposizione del Sant'Uffizio perchè ritenuto inopportuno, a causa delle critiche rivolte al sistema gerarchico della chiesa cattolica. Nel dicembre del 1960 don Lorenzo fu colpito dai primi sintomi del male che dopo sette anni lo portò alla morte a soli 44 anni. Nel febbraio del 1965 scrisse una lettera aperta a un gruppo di cappellani militari, che in un loro comunicato avevano definito l'obiezione di coscienza (sostenuta da don Milani) “estranea al comandamento cristiano dell'AMORE è espressione di viltà” La lettera fu incriminata e don Lorenzo rinviato a giudizio per apologia di reato. Al processo che si svolse a Roma, egli non potè partecipare a causa dell'aggravarsi della malattia.Inviò allora una lettera ai giudici di autodifesa. Il 15 febbraio 1966 il processo di prima istanza si concluse con l'assoluzione di don Lorenzo. Ma su ricorso del pubblico ministero, il 28 ottobre 1968 (Quando don Lorenzo era morto da tempo) la corte di appello, modificando la sentenza di primo grado, condannava lo scritto e don Milani. Nel luglio 1966 i ragazzi della scuola di Barbiana, sotto la guida di don Lorenzo, iniziarono la stesura di “Lettera ad una Professoressa, che fu pubblicata un mese prima della morte di don Milani maggio 1967. Don Lorenzo moriva a Firenze il 26 giugno 1967 e come da sua volontà fu sepolto a Barbiana. Voglio concludere questa breve memoria su don Lorenzo Milani con una parte del testamento , scritto ai suoi ragazzi. Caro Michele, caro Ferruccio, cari Ragazzi, non è vero che non ho debiti verso di voi, L'ho scritto per dar forza al discorso! Ho voluto più bene a voi che a Dio, ma ho speranza che Lui non stia attento a queste sottigliezze e abbia scritto tutto al suo conto.
Un altro abbraccio, vostro Lorenzo.

RIFLESSSIONE BIBBLICA
O Dio o Mammona (denaro e ricchezza) Gesù disse ai suoi discepoli/e: “Nessuno può servire a due padroni; poiché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e trascurerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona” Care amiche ed amici dell'Opera del Cenacolo Familiare, una presa di posizione così netta e allo stesso tempo scandalosa si trova proprio in questi versetti del Cap. 6 del Vangelo di Matteo. Il pensiero del Profeta di Nazareth su questo argomento è semplice e chiaro e di una logica schiacciante, Dio non può regnare fra noi se non preoccupandosi di tutti e facendo giustizia a quelli che non c'è l'hanno nella nostra società, società simile a quella del tempo di Gesù, ma peggiorata da questo capitalismo privo di ogni regola di vita e profondamente ammalato di ipocrisia. Gesù, proprio perchè si rivolge ai propri discepoli/e, in prima battuta, si rivolge anche alle Chiese Cristiane o meglio ai pastori della varie chiese, ma non solo, si rivolge ai cristiani tutti e agli uomini di buona volontà: Dio può essere servito solo da coloro che promuovono la solidarietà, la fraternità,la misericordia e la compassione. Di conseguenza, i ricchi, sono chiamati dal Profeta di Nazareth a condividere i loro beni con i bisognosi. Gesù ci dice: il Padre che ama tutti i suoi figli e figlie, non può essere servito da chi vive dominato dal denaro e dalla ricchezza dimentico dei suoi fratelli sofferenti. Care amiche ed amici, ricordate quante volte Gesù nel corso della sua vita, condannerà duramente coloro che accaparravano e possedevano più di quanto serviva per una vita dignitosa, senza preoccuparsi di quanti accanto a loro soffrivano. In fondo se guardiamo bene il problema che attanaglia il mondo in questo capitalismo ammalato, la ricchezza di poche persone, vista in prospettiva della totalità della popolazione si può mantenere e crescere solo a scapito della povertà di altri. Per questo, chi si affanna per accrescere la propria ricchezza senza preoccuparsi dei poveri sta impedendo la nascita di questa società fraterna voluta da Dio. E come ci dice Gesù “o si serve il Dio che vuole una società più giusta, o si serve il proprio interesse economico. E non serve solo pensare che i ricchi sono sempre gli altri. Lo siamo molti di noi, a vari livelli, poiché ricco (come dice il vocabolario) in definitiva, è colui che continua a mantenere solo per se, più di quanto ha bisogno, mentre altri mancano dell'indispensabile, e difficilmente noi cristiani su questo argomento ci sentiamo interpellati dal messaggio del profeta di Nazareth. Noi, europei e i nord americani e purtroppo anche molti Paesi orientali “Paesi liberi” siamo più che mai schiavi di un capitalismo senza emozione e senza cuore, abbiamo abbattuto il comunismo, che non era vero comunismo con la scusa che la vera libertà era nel capitalismo, senza regole, che per provvedere al benessere relativo di circa 1 miliardo e mezzo di persone, non si fa scrupolo di condannare alla miseria circa cinque miliardi di persone. A chi importa che l'Africa e l'America Latina abbiano oggi un livello di vita più basso di dieci anni fa. Ci stiamo ormai abituando, comodamente seduti in poltrona a vedere gli affamati e disperati che arrivano nei porti italiani per poi discutere sia in Parlamento che al Bar su come mandarli via, dopo che hanno tentato la traversata quasi impossibile, seminando il fondo del mare di cadaveri. Le Chiese Cristiane oggi interpellate come duemila anni fa da Gesù, non possono più annunciare il Vangelo senza smascherare tutta questa disumanità, e senza porre le domande, che quasi ognuno non vuole farsi, l'ho dice anche il papa Francesco tutte le domeniche e queste domande quali sono: Perchè ci sono persone che muoiono di fame, quando Dio ci ha dato questo dono della terra che ha risorse per tutti? Perchè dobbiamo sempre pensare al prodotto interno lordo e al PIL invece che essere umani? Perchè è la competitività a caratterizzare le relazione tra le persone e i popoli, invece che la solidarietà? Perchè dobbiamo continuare ad alimentare il consumismo, che ruba alla terra molto di più di quello che serve e rovina l'ambiente presa come: “filosofia di vita”, se in noi sta provocando una spirale insaziabile di necessità artificiali? Perchè dobbiamo continuare a sviluppare il culto del denaro come unico dio che offre sicurezza, potere e felicità; e non utilizzarlo per cui era stato inventato: un mezzo e nulla più? Il consumismo penetra in noi in forma sottile, come una leggere brezza, si è trasformato nella nuova religione dell'uomo e della donna moderni. La meta assoluta consiste, nel possedere e godere.. Per questo è necessario lavorare e guadagnare denaro. I praticanti e sono davvero molti,compiono fedelmente il loro acquisto settimanale; essi vivono con intensa devozione le grandi feste religiose (Natale, Epifania, Pasqua, vacanze, matrimoni, festa del papà e della mamma ecc.) preoccupandosi se è scesa la neve o non ci sono code in autostrada, se il mare è pulito o no ecc..... Non è facile liberarsi dalla schiavitù del consumismo. come diceva Erich Fromm: “l'uomo può essere uno schiavo senza catene” Immersi nella società del benessere (a danno di altri), ci preoccupiamo di selezionare il ristorante, la qualità del vino e la marca del nostro abbigliamento. concludendo, Gesù aveva il suo modo di intendere e di vedere le cose. Non è importante, pensare a (quello che mangerete) (A quello che berrete) o a (Quello che indosserete). E' non vivete ossessionati da tutto ciò: “Cercate anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta” queste sono le parole del Profeta di Nazareth oggi sono più che mai attuali. r. Fulvio Crivello PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO Padre, grazie per averci dato lo SPIRITO SANTO, fai che esso continui ad ammaestrarci, che rischiari le menti degli uomini e delle donne, fai che esso ci conduca alla speranza di condurci a TE. SIGNORE GESU', che non ci permetta di sottrarci dal TUO Sguardo, ammaestraci con la tua Parola. Te lo chiediamo per tutte le donne e uomini di questa terra in modo da promuovere la vera giustizia e la vera pace sulla Terra come auspicato dall'Opera del Cenacolo Familiare. Fai che tutti i Cristiani delle varie confessioni si incontrino per celebrare insieme la Santa Cena e imparino a conoscere meglio la Tua Parola e a servirla meglio. Fai Spirito Santo, che anche in questa umanità, spesso confusa e priva di amore, mossa a volte solo dal desiderio del denaro, la Tua Parola si affermi e dia la Pace e l'Amore.  Amen

r. Fulvio Crivello

BENEDIZIONE CHE LA GRAZIA DEL NOSTRO SIGNORE GESU', SIA CON TUTTI VOI E CHE LE SUE PAROLE DONINO LA PACE ORE E PER SEMPRE AMEN

9 mag 2017

MARZO APRILE 2017

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, poiché l'amore è da Dio e chi ama è generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, poiché Dio è Amore” I lett. Di Giovanni cap. 4 vers. 7-8

Carissimi amiche ed amici del Cenacolo, in questo numero troverete anche quello relativo alla Pasqua, che non mi è stato possibile mandare a causa di problemi sulla mia e.mail, troverete quindi le seguenti parti:

Preghiera di don Salvatore
Riflessione biblica per la Pasqua
Riflessione biblica per i mesi di marzo aprile
Preghiera di don Salvatore allo Spirito Santo

PREGHIERA PER UNA NUOVA CHIESA

Padre Nostro e Padre di Gesù Cristo, tuo Figlio per opera dello Spirito Santo. Oggi da a noi la luce della risurrezione. La sfolgorante luce della riconciliazione, ed il peggior male è, che noi donne e uomini spesso non la vediamo, anche se siamo in pieno giorno. Liberaci da questo non vedere, in questo giorno in cui celebriamo la Pasqua bene o male insieme a tutta l'umanità, di nuovo turbata da attentati, guerre e morti. Benedici tutte le Chiese Cristiane dalla più grande alla più piccola, che ancora vivono separate, non dalla tua Parola, ma dalle dottrine, che l'una e l'altra si sono date, in modo, che finalmente unite, possano portare il tuo Amore a tutto il mondo Cristiano e non Cristiano. Noi ci rimettiamo nelle Tue mani, con tutto ciò che ci manca e di cui l'intera umanità ha bisogno. Noi Gesù speriamo in Te e Nello Spirito Santo, che quando abbiamo invocato con sincerità ha sempre risposto. Rendici migliori e ammaestraci anche in questo giorno che ricorda la tua resurrezione e la vittoria sulla morte.
don Salvatore Paparo

RIFLESSIONE BIBLICA

Dal libro del profeta Michea Cap. 4 vers. 1Bis 2-3

Verranno delle nazioni in gran numero e diranno: venite saliamo al monte di Dio e alla casa dell'Iddio di Giacobbe; egli ci insegnerà le sue vie, e noi cammineremo nei suoi sentieri! Poichè da Sion uscirà la legge (amore), e da Gerusalemme la Parola di Dio. Egli sarà giudice (con amore) fra molti popoli, e siederà come arbitro fra Nazioni potenti e lontane. Delle loro spade fabbricheranno vomeri, dalle loro lance, roncole; una Nazione non leverà più la spada contro l'altra, e non impareranno più la guerra”

NON IMPARERANNO Più LA GUERRA”
Care sorelle e cari fratelli, oggi in un mondo in cui pare essere tornata di moda: “far la guerra” ecco un testo di speranza di amore e di gioia. Analizzando il testo di questa Pasqua 2017 cosa ci dice oggi nella situazione che stiamo vivendo?
Dobbiamo proprio rassegnarci a dire che la guerra è un male inelibinabile dall'orizzonte della nostra storia ? Dobbiamo subirla come realtà contro cui ogni sforzo è vano? Le tenebre di guerra c'erano anche al tempo di Michea, basta leggere il capitolo 3 per redersene conto; eppure il profeta scrive questi versetti pieni di speranza, egli diceva allora ma anche oggi che si possono aprire dei tempi nuovi, non solo proiettati in un futuro lontano e come spesso diciamo noi alla fine dei tempi.
Pasqua ci annunzia la realtà di questi tempi nuovi di amore e noi non siamo autorizzati a depotenziarli, o a ridurli a semplice utopia, o peggio a semplice celebrazione liturgica.
Oggi, purtroppo siamo ripiombati in un mondo in cui il linguaggio della politica dei potenti, sono messaggi di minaccia, della paura, degli attentati, di far vedere i muscoli più che il cervello, un mondo in cui ancora ci sono le grandi potenze a dettare legge.
Michea dice: la pace si, ma attraverso un cammino diverso, un cammino di cui egli indica due tappe.
1 Mettere al centro dei pensieri, delle scelte di vita Dio, il suo Amore, la sua Parola.

2 Fare delle scelte di fondo in linea con l'annuncio Evangelico. Fra queste scelte mi pare giusto collocare quelle auspicate dei vari movimenti per la Pace, la riconversione bellica, il dialogo per risolvere le vertenze internazionali (vedi Siria e Corea del Nord) ed ultimo, ma forse quello più importante: l'educazione alla pace per le nuove generazioni che saranno il futuro del mondo a partire dalla scuola.
Così, come Israele prende l'impegno di camminare nel nome di Dio e non in quello di qualche ideologia, che tanto dolore e morte avevano portato agli Ebrei al tempo di Michea, così noi, nella misura in cui abbiamo capito e ricevuto il messaggio di Pasqua, possiamo verificare nel concreto che le parole del profeta non sono un sogno o una utopia, ma una realtà possibile. Una serena Pasqua a tutti voi.

r. Fulvio Crivello

Riflessione Biblica

Dal libro della Apocalisse Cap. 3 vers. 15- 16- 17 let. Alla chiesa di Laodicea
Mi è nota la tua condotta: che cioè non sei né freddo né caldo; oh se fossi tu freddo o caldo! Così, poiché tu sei tiepido, cioè ne caldo ne freddo...... Tu dici: Sono ricco; sono diventato ricco, non ho bisogno di nulla; e non ti accorgi che proprio tu sei il più infelice, miserabile, povero,cieco e nudo”


Care sorelle e fratelli in Gesù, le parole scritte alla chiesa di Laodicea nel libro dell'apocalisse, sono quanto mai attuali ai nostri tempi; ovvero i cristiani di oggi in maggioranza, non sono ne freddi ne caldi,sono spesso tiepidi nella nostra società occidentale, tutta presa da problemi economici, in cui l'individuo e diventato una cosa di secondo piano, ci si preoccupa di più di leggi e regolamenti che dei diritti della persona. Il papa, ha giustamente detto che ci si occupa di più di leggi e regolamenti che dei diritti umani, ed è proprio quello che in termini diversi ci dice il testo che oggi commentiamo. Spostiamoci un po' dalla nostra società ed andiamo alle Chiese Cristiane sopratutto dei paesi più ricchi, forse stiamo vivendo uno dei momenti più adatti per ascoltare queste parole del Signore; la crisi che noi stiamo vivendo soprattutto, come ho detto sopra nei paesi più ricchi, ha radici sociologiche e culturali molto concrete, ma questo ci obbliga a rivedere le fondamenta e a osservare su quali basi stiamo costruendo la nostra vita cristiana. Probabilmente non abbiamo radicato il nostro cristianesimo sul fondamento delle parole di Gesù, ma su costumi, mode e tradizioni non sempre molto in accordo con lo spirito del profeta di Nazareth.
Abbiamo, forse voluto appoggiare la nostra religione sulle sicurezze delle nostre formule e sul rigore della disciplina, ma probabilmente non ci siamo sforzati troppo nel ricercare la verità nelle parole di Gesù; insomma siamo stati troppo tiepidi nel seguire le vie di Gesù.
A volte, come ecclesiastici, abbiamo vissuto troppo attenti a codici, norme e disposizioni e non altrettanto a ricercare la nostra responsabilità e i rischi della libertà cristiana.
Come Cristiani siamo abituati a ricevere i sacramenti come l'espediente facile e sicuro per ottenere la grazia e la salvezza, una volta compiuti gli “obblighi religiosi” non ci preoccupiamo tanto che il sacramento sia realmente espressione della nostra conversione sincera.
In mezzo a tante incertezze, discussioni, divergenze, oggi come sempre, dobbiamo fare uno sforzo per tornare alle parole di Amore di Gesù, alla verità del Vangelo. E' giunto per tutti noi, il momento di interrogarci con realismo e onestà su quali basi stiamo costruendo la vita delle comunità cristiane. Non basta più continuare a invocare Gesù con le Parole “Signore,Signore.....” è invece necessario non più essere tiepidi di fronte alle sue parole di Amore e di Vita ma di metterle in pratica in modo da non essere più: miserabili, poveri, ciechi , sordi e nudi di fronte a Lui.

r. Fulvio Crivello

SIGNORE IDDIO PADRE E MADRE NOSTRO, grazie di averci dato Tuo Figlio, GESU' DI NAZARET E grazie per averci dato lo SPIRITO SANTO, fai che esso continui ad ammaestrarci, che rischiari le nebbie che ancora avvolgono il mondo, fai che esso ci conduca alla speranza di condurci a TE. SIGNORE, fai che esso conduca alla speranza in TE e che non ci permetta di sottrarci dal TUO Sguardo. Rivela a noi la tua magnificenza e ammaestraci con la tua Parola.
Te lo chiedo per tutte le donne e uomini di questa terra è soprattutto che i governanti di tutto il mondo si sottomettano alla TUA Parola in modo che possano promuovere la vera giustizia e la vera pace sulla Terra come auspicato dall'Opera del Cenacolo Familiare.
Fai Spirito Santo:che tutti i poveri, gli afflitti,i malati, gli oppressi i non credenti imparino a conoscere quali sono le Tue Vie di Amore. Fai che tutti i Cristiani delle varie confessioni si incontrino per celebrare insieme la Santa Cena e imparino a conoscere meglio la Tua Parola e a servirla meglio. Fai Spirito Santo, che anche in questa umanità spesso confusa e priva di amore la Tua Parola si affermi e dia la Pace e l'Amore. Laudato Sii MIO SIGNORE PER TUTTE LE COSE CHE HAI DATO E PER QUELLO CHE CI DARAI. Amen

don Salvatore Paparo

BENEDIZIONE

La grazia del Signore Gesù Cristo e l'amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo, sia con tutti noi ora e per sempre


8 apr 2017

Gennaio - febbraio 2017

OPERA CENACOLO FAMILIARE MESE DI GENNAIO-FEBBRAIO 2017
L'Apostolo Paolo, nella lettera ai Romani, al cap. 13 vers.14 ci dice questo:”L'amore, infatti, non procura del male al prossimo; quindi la pienezza della legge è L'AMORE”

 Care amiche ed amici del Cenacolo, troverete in questo numero :
La preghiera di Don Salvatore che prosegue la riflessione del mese di novembre-dicembre
Un breve commento sul cammino della riconciliazione delle Chiese Cristiane
Una riflessione biblica
Una preghiera ispirata allo Spirito Santo
La Benedizione

 IO CREDO Signore, che andiamo incontro alla seconda Pentecoste D'AMORE, all'età Aurea del Cristianesimo VOLUTA dal PROFETA DI NAZARET, fondata sulla santità della FAMIGLIA IO CREDO che nella prossima Pentecoste di AMORE, Gesù sarà riconosciuto da tutti gli uomini come Salvatore e come colui che ha portato nel mondo un nuovo modo di intendere la Vita e L'Amore già annunciata da molti profeti di varie FEDI IO CREDO che, perchè la Seconda Pentecoste di Amore si realizzi in tutto il suo splendore E NECESSARIO CHE SI RICOSTRUISCA L'UNICA CHIESA, VOLUTA DA GESU'; per cui è indispensabile che tutte le Chiese Cristiane, in primis, quella cattolica, si riconoscano peccatrici e responsabili della loro attuale divisione e si pongano in umile atteggiamento di conversione. IO CREDO, perchè si giunga a ricostituire L'Unita della Chiesa, il Vescovo di Roma (Papa)debba indire “Un Concilio Ecumenico” al quale tutte le Chiesa Cristiane partecipino a pieno titolo; durante il suo svolgimento abbiano piena libertà di parola, e nelle votazioni godano del voto deliberativo. IO CREDO che la chiesa di Gesù è costituita da tutti i battezzati e non, che tutti sono sotto l'azione dello Spirito Santo, e che ciascuno di essi (donne e uomini) hanno ricevuto dallo Spirito Santo dei doni particolari (carismi) a beneficio di tutta la Chiesa. IO CREDO che tutti i Pastori delle varie chiese, compreso il Vescovo di Roma (per i cattolici, Papa)sono stati posti da Gesù come garanti della sua Parola e guida delle Comunità Cristiane . Essi però, come ci attesta la storia, commettono anche degli errori, restano con i limiti di tutti gli uomini, e talvolta insegnano e impongono cose non volute da Dio. Da ciò la necessità, che tutti rispettino il PRIMATO DELLA COSCIENZA INDIVIDUALE. COLUI CHE GIUDICA “CON AMORE” ci dice l'apostolo Paolo E' SOLO IL SIGNORE. (I Cor. 4,4 ) don Salvatore Paparo Nel Cenacolo di settembre-ottobre, la preghiera di don Salvatore, invitava tutti e soprattutto le Chiese Cristiane a fare uno sforzo per dare la possibilità allo Spirito Santo di agire per l'unità delle Chiese; ed abbiamo assistito al 31 di ottobre alla visita del vescovo di Roma in Svezia per ricordare e celebrare i 500 anni della riforma voluta da Martin Lutero. E' Stato un grande passo. Ma il Vescovo di Roma ha fatto un ulteriore passo di cammino ecumenico, il mese di febbraio. Egli ha visitato la Chiesa Anglicana di “Tutti i Santi” a Roma, portando un saluto ed invitando a proseguire il cammino; annunciando anche un viaggio nel Sud Sudan, con l'Arcivescovo di Canterbury, Primate della Chiesa Anglicana. Preghiamo quindi lo Spirito Santo che aiuti gli sforzi di tutte le Chiese e che aiuti anche Francesco a portare a termine questo percorso, che ormai non si può più fermare, come diceva anche don Salvatore, CON SPIRITO PROFETICO ; lo Spirito Santo Dia e Riceva l'Amore per questo compito.
Amen r. Fulvio Crivello

 RIFLESSIONE BIBLICA
 I Farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere di coglierlo in fallo nei suoi discorsi. Mandarono dunque da Lui i propri discepoli, con gli Erodiani, a dirgli:” Rabbi, sappiamo che sei veritiero e insegni la Via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perchè non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?”. Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: “Ipocriti, perchè volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo”. Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro:”Questa immagine e l'iscrizione, di chi sono?”. Gli risposero: “di Cesare” Allora disse a loro:”Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio” Ev Matteo cap. 22 ver. 15-21 Siamo care amiche ed amici del Cenacolo Familiare nel periodo di Quaresima, un periodo dell'anno liturgico che dovrebbe portare a riflettere sul significato della nostra vita ed anche del comportamento che in essa adoperiamo; ed è proprio per questo che dopo un attenta riflessione che spero, ispirata dallo Spirito Santo ho deciso di scegliere questo brano, penso conosciuto quasi da tutti. La domanda che pongono a Gesù è ben congegnata e studiata; se egli risponde di no, lo potranno accusare di ribellione contro Roma. Se accetta di pagare il tributo, tradisce tutto quello che egli ha detto fino a quel momento e tradisce le persone che hanno creduto in Lui: i poveri, i vagabondi, le prostitute, gli emarginati ecc. che egli, da buon rivoluzionario ha sempre difeso. Cosa deve fare il Profeta di Nazaret? Egli chiede che gli mostrino la moneta del tributo, poi li interroga sull'immagine che appare su quel denaro di argento. Rappresenta l'imperatore Tiberio e l'iscrizione diceva e dice: “Tiberius Caesar, Divi Augusti Filius Augustus” e sul rovescio si poteva leggere “Pontifex Maximus” La risposta di Gesù è davvero illuminante. I suoi avversari vivono schiavi del sistema, poiché, utilizzando quella moneta coniata con simboli politici e religiosi, stanno riconoscendo il potere di Roma. Non è certo il caso di Gesù, che vive da povero, ma libero la lacci e lacciuoli, dedito come abbiamo visto sopra ai più poveri e agli esclusi dalla società che conta. Società care sorelle e fratelli che ancora oggi ci portiamo appresso. Gesù, non sta pensando a Dio e all'imperatore di Roma in modo che i due poteri possano imporlo ai proprii sudditi. Da uomo Giusto, Ebreo fedele, sa che a Dio appartengono la terra, l'universo e tutte le cose che sono in esse compresi i suoi abitanti (salmo 24) Cosa può appartenere a Tiberio se non solo il denaro spesso estorto iniquamente. Se qualcuno è invischiato nel sistema dei poteri politici o si presta a servire Cesare (Tiberio) ne compia gli obblighi; ma se egli entra nella sfera di servire Dio, deve sapere che i poveri gli esclusi appartengono a Dio “come spesso il papa Francesco ha ripetuto” anzi sono i figli prediletti. Questo è ciò che ci ha insegnato Gesù di Nazareth. Oggi noi donne e uomini seguaci di questo grande Profeta, dobbiamo far si che nessuno, vicino o lontano, sia sacrificato a nessun potere economico, politico, religioso o ecclesiastico. Gli umiliati dai potenti sono di Dio e di Lui solo. Ed è per questo che Gesù sceglie la vita e non la religione, proprio pensando ai poveri, agli esclusi, alle prostitute; ed è questa preoccupazione per loro, che Egli vuole che essi vivano una vita dignitosa, non è la meta finale, ma oggi è la cosa più urgente anche per noi. A volte noi cristiani ,compresi i ministri di culto delle varie Chiese, esponiamo la nostra fede con un groviglio di parole, di dottrine e di dogmi spesso oscuri, a volte scriteriati, che pochi si rendono conto del regno di Dio di cui parla Gesù. Dio vuole una cosa sola: una vita più dignitosa per tutti, una vita che raggiunge la sua pienezza nella vita eterna. Per questo non si deve mai dare a nessun Cesare di allora e di adesso, a nessun potere religioso, quello che è di Dio, ovvero la nostra dignità, essa e solo di Dio e di nessun altro r, Fulvio Crivello Signore Nostro, Padre e Madre di tutti noi, ci stiamo avvicinando alla Pasqua, con i molti problemi che attanagliano ancora la nostra società: Povertà, esclusione, paure, con poche sicurezze e molte incertezze. Fa che i popoli di tutto il mondo e sopratutto ai governanti e ai potenti, finalmente possano dar retta alle Tue parole che Tu con i profeti e poi con Gesù ai rivolto a loro, così che essi possano promuovere la giustizia e la pace messianica come voluta da Tuo Figlio su questa terra, ancora martoriata da guerre e attentati. Che tutti i poveri, gli esclusi, gli afflitti, gli oppressi, gli sfruttati conoscano quello che Tu con lo Spirito Santo hai detto per migliaia di anni in loro favore, in modo che essi sappiano chi devono servire con amore, ovvero solo Tu o Dio. Fa che i cristiani di tutte le Chiese e confessioni abbiano sempre più conoscenza della Tua Parola e imparino a servirla fedelmente. Fa che fin da ora, la tua verità appaia e si affermi anche in questo mondo, che a volte non vuol sentire e ascoltare la Tua Parola e che essa possa illuminare tutte le donne e gli uomini di questa umanità. Laudato Sii! per tutto quello che ci hai dato, per Gesù, tuo Figlio come anche noi siamo tuoi Figli. Noi speriamo in Te nel Tuo Amore e nella Tua Misericordia.
Amen r. Fulvio Crivello

 BENEDIZIONE CHE IL SIGNORE, FACCIA RISPLENDERE IL SUO VOLTO SOPRA DI NOI E CI DIA LA PACE, RICORDIAMOCI DI CHI NON HA, DI CHI SOFFRE, CHE L'AMORE DI DIO SIA SEMPRE CON NOI ORA E PER SEMPRE. AMEN