Per me l'amore non è quello che i mortali intendono: E vissero felici e contenti. Questo amore delle Fiabe Non esiste. Perché quando due cominciano a vivere la quotidianità della connivenza Si scopre Che si è con l'altro solo per necessità. Anche se hai giurato "nella gioia e nel dolore" Ecc. Quando l'uomo animale abitudinario Che per sopravvivere si unisce a un altro essere, una volta soddisfatto la necessità finisce tutto l'amore in un atto abitudinario. L' amore vero di cui parlo non soddisfa necessità Ama e basta. Non ha bisogno di una vita insieme. Soprattutto non ha bisogno di cambiare l'altro a suo piacimento e necessità. Per cui Non ha bisogno dell'altro. Solo lo ama e va aldilà del contatto, della convivenza, della vicinanza o del sesso. Ecc. Passiamo molto tempo della nostra vita cercando di cambiare gli altri a nostro piacimento e necessità.
L'amore vero dice: " io non ti voglio cambiare. Per me vai bene così.
Salvatore Falco
Para mí, el amor no es lo que entienden los mortales: Y vivieron felices para siempre. Este amor de los cuentos de hadas no existe. Porque cuando dos comienzan a vivir la vida cotidiana de la connivencia, resulta que uno está con el otro solo por necesidad. Incluso si has jurado "en la buenas y en las malas", etc. Cuando el hombre animal de costumbre, que para sobrevivir se une a otro ser, una vez que la necesidad está satisfecha, todo amor termina en un acto habitual de costumbre. El verdadero amor del que hablo no satisface necesidades, ama y nada más. Él no necesita una vida juntos. Por encima de todo, no necesita cambiar al otro como le gusta y necesita. Así que no necesita al otro. Solo lo ama y va más allá del contacto, la convivencia, la cercanía o el sexo, etc. Pasamos mucho tiempo en nuestras vidas tratando de cambiar a los demás.
El verdadero amor dice: "No quiero cambiarte". "Para mí, eres perfecto así." Salvatore Falco.
31 dic 2018
24 dic 2018
NATALE 2018
“Carissimi,
amiamoci gli uni gli altri, poiché l'amore e da Dio e chi ama è
generato da Dio e conosce Dio” I
lett. Di
Giovanni cap. 4, 7
Un
caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici del Cenacolo ed un
augurio di celebrare un sereno Natale in famiglia
Esso
comprende due parti
1
Preghiera di don Salvatore Paparo
2 Riflessione
Biblica sul tempo di Natale
Signore, nostro Dio, Tu ti sei abbassato fino a noi, hai voluto diventare
uomo con Tuo Figlio, Nostro Salvatore. E' questo Signore l'hai fatto
come gesto di compassione e misericordia verso noi tutti. Tu Signore
nella notte di Natale hai fatto brillare la tua LUCE che nulla a da
condividere con le nostre misere luci. Mostraci in questo giorno, per
mezzo dello Spirito Santo la Via che conduce a Te; affinchè vediamo
con i nostri occhi la luce del mondo che TU hai mandato con Gesù
Tuo Figlio, come anche noi siamo Figli tuoi e fai di noi in questo
giorno e non solo, i tuoi testimoni per tutta la nostra vita. Amen
RIFLESSIONE
BIBLICA
La visita di Maria ad
Elisabetta
“in quei giorni,
messasi in viaggio, si recò in fretta verso la regione montagnosa,
in una città di Giuda. Entrò nella casa di Zaccaria e salutò
Elisabetta. Ed ecco che, appena Elisabetta ebbe udito il saluto di
Maria, le balzò in seno il bambino, Elisabetta fu ricolma di Spirito
Santo ed esclamò a gran voce :”Benedetta tu fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno.Ma perchè mi accade questo, che
venga da me la madre del mio Signore?”
Ev di Luca cap 1 vers 38-43
Il
brano del Vangelo di Luca, ci narra la storia della visita di Maria
a Elisabetta, ed è un racconto che mi ha sempre affascinato, in
effetti l'incontro tra queste due donne Ebree, Maria giovanissima,
Elisabetta già avanti negli anni, accomunate da tre cose: la
parentela, la gravidanza e dalla straordinarietà del modo in cui
tutto questo è avvenuto. Il vangelo di Luca è ricco nella
descrizione, ma scarno nei particolari. E mi riferisco, in
particolare al tempo trascorso, circa tre mesi in compagnia di
Elisabetta, nulla ci dice il vangelo della nascita di Giovanni, solo
dopo ne da accenno brevemente. A questo punto mi è sorta una domanda
e credo care amiche ed amici sia sorta anche a voi: Che cosa si
saranno dette (oltre al Magnificat) durante questi tre mesi trascorsi
insieme? Come avranno commentato fra di loro, di quel Dio di Israele
presentatosi e manifestatosi a loro e ai loro compagni (Zaccaria e
Giuseppe) in modo così particolare da cambiare la storia
dell'umanità. Mi pare doveroso ricordare, che dei quattro coniugi,
solo Elisabetta è quella che non riceve, stando alla testimonianza
del vangelo, alcuna rivelazione; forse è proprio per questo che
Elisabetta è molto vicina a noi, donne e uomini, parte di
quell'umanità che senza clamori, ne eclatanti rivelazioni dall'alto,
senza statue piangenti e santi, continua a credere con insistenza e
sperare contro ogni speranza, confortata solo nella misericordia di
Dio, nonostante tutti i problemi della vita (ne sanno qualcosa i
migranti). Non voglio qui sminuire la grandezza di Maria madre di
Gesù, madre della “Parola fatta
carne” ne
quelle di Zaccaria e di Giuseppe, ma secondo me, Elisabetta ha
qualcosa di particolare come detto sopra, che la rende più simile a
noi, ed è proprio la quotidianetà e l'ordinarietà della sua
esistenza, del suo modo di modo di ricevere la fede, delle sue paure
(rimase nascosta per cinque mesi ci narra Luca), il suo
sentirsi un nulla di fronte alla cugina molto più giovane; la sua
determinazione a rimanere fedele alle promesse di Dio, nel momento in
cui dovrà dare il nome al proprio figlio, sfidando la tradizione e
la legge mosaica. Una donna forte care amiche ed amici, coraggiosa,
tenace come tante altre donne citate nel Primo e Secondo Testamento.
In una umanità, sconvolta da quotidiani omicidi e guerre che
insanguinano il mondo, ancora oggi in questo Natale soffia il vento
dello Spirito Santo e questo soffio pervade la vita, non dei grandi
della storia o le alte gerarchie delle chiese cristiane o dei potenti
di turno, ma le vie degli umili, come venti secoli fa, soffiò sulla
grotta di Betlem, lo Spirito di Dio anche in questo giorno di festa
percorre le vie nel deserto quotidiano della nostra vita, spesso
percossa da inutili sciocchezze. Concludendo questa riflessione sul
visita di Maria ad Elisabetta il brano ci fa comprendere che nella
vita non è l'apparire, ma l'essere, ciò che conta dinanzi a Dio,
anche in questi giorni di festa, non è l'immagine di noi stessi,
magari camuffata dal mito dell'eterna giovinezza, ma la fiducia che
diamo a Lui solo al quale nulla è impossibile. Se dunque Elisabetta,
come spesso diciamo, è anche l'immagine di una chiesa di antica
tradizione, apparentemente incapace di rigenerarsi, ricordiamoci in
questo giorno di Natale, Betlemme “Così
piccola per essere tra i villaggi di Giuda, uscirà colui che porterà
la salvezza a tutta l'umanità” Dio
è capace ancora, in un epoca di computer, di banda larga, di stupire
l'umanità, e questo lo vediamo nella grotta di Betlemme, lo stupore
e la meraviglia di quella luce che Elisabetta ci ha annunciato, è
una luce che serve a far chiarezza nella nostra vita e condurre i
nostri passi verso le parole di Gesù. Fare di noi care amiche ed
amici strumenti di vita e di speranza che ci è stata data in quella
grotta di Betlem con la nascita di Gesù duemiladiciotto anni fa. Un
sereno Natale a tutti voi.
r.
Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
CHE
IL SIGNORE FACCIA RISPLENDERE IL SUO VOLTO VERSO DI NOI E CI DIA LA
SUA PACE, RICORDIAMOCI DEI POVERI, DEGLI AFFLITTI, DI CHI E' NEL
LUTTO CHE L'AMORE DI DIO E DI GESU' SIA CON TUTTI NOI ORA E SEMPRE
AMEN
20 dic 2018
NOVEMBRE-DICEMBRE 2018
CENACOLO
FAMILIARE
MESE
DI NOVEMBRE-DICEMBRE 2018
Gesù, disse:”Amatevi
gli uni gli altri, come Io ho amato voi”
Care
amiche ed amici del Cenacolo, troverete in questo numero :
La
preghiera di Don Salvatore
Un
fatto un commento
Una
riflessione biblica
La
Benedizione
Signore,
nostro Iddio, tu ci consenti anche in questo anno di andare incontro
alla Luce che Risplende nelle tenebre: il Natale, Natale che mette
davanti ai nostri occhi ciò che c'è di più grande, l'AMORE di Gesù
verso tutti noi, la sua nascita.
Tu
ci dai questa grande regalo, ma noi Signore cosa abbiamo da offrirti
da donarti? La nostra umanità ha tanti pensieri confusi e malvagi,
tanta freddezza, tanta frivolezza, tanto astio, tante guerre sparse
nel mondo. Tante cose in contraddizione con il messaggio di Natale.
Che
puoi fartene di questi doni? da una umanità che ti ha voluto mettere
in un angolo e che spesso ti usa come una comparsa, ma non come primo
ATTORE? Ma con il tuo Amore è proprio quello che tu aspetti da tutti
noi e di cui tu ci vuoi liberare, per darci in cambio il Salvatore e,
per mezzo suo una nuova terra in cui regnerà la pace MESSIANICA, dei
cuori rinnovati e un nuovo scopo nella vita. Sii Tu Signore in queste
domeniche di avvento di saper ascoltare la tua Parola, nello stupore
e nella riconoscenza per i tuoi progetti verso di noi, per il tuo
Amore per la Tua Misericordia, per la Tua Compassione, per tutto
quello che hai già compiuto in nostro favore. Amen
don
Salvatore Paparo
r. Fulvio Crivello
UN FATTO UN
COMMENTO
Ancora
un attentato, ancora morti nella città di Strasburgo, una città
simbolo per la libertà: sia religiosa che laica, proprio nelle
festività natalizie, cinque morti a tutt'oggi. Strano che i
festeggiamenti per la nascità di Gesù di Nazaret, un profeta che
aveva sempre portato un messaggio di pace e di amore, sia festeggiato
da un pazzo radicalizzato, non dall'islam, ma da qualche incosciente
imam mussulmano. Perchè ho chiamato Gesù un profeta, proprio perchè
l'Islam lo ha da sempre considerato uno dei cinque grandi profeti.
Dio stesso nella prima sura del Corano si chiama il misericordioso,
il compassionevole, un Dio pieno di amore. Ed è a questo Dio che
alcuni religiosi mussulmani, incitano alla violenza, alle esecuzioni,
agli attentati; forse dovrebbero rileggersi il Corano e capire che
Dio è Amore!!!
un
Dio che ama la vita e non la morte che alcuni pazzi radicalizzati
portano nelle strade, nei locali dove la gente si diverte, nelle
stazioni ecc.
Forse
hanno dimenticato quello che è scritto nella prima sura del Corano
ed hanno anche dimenticato che Maometto stesso diceva di accogliere e
di rispettare anche quello che non era diventato un suo seguace. Io
spero che in questi giorni il Dio Illumini le menti di tutti gli
uomini e le donne di questo pianeta e che le parole del Profeta di
Nazareth diventino realtà “Amatevi
gli uni gli altri, come Io ho amato voi, e che la pace del Signore
sia con tutti voi”
RIFLESSIONE BIBLICA PER LE
DOMENICHE DI AVVENTO
Essi,
le dissero:”Donna perchè piangi?” ella rispose loro: “hanno
portato via il mio Signore e non so dove l'abbiano posto.” Detto
ciò, si voltò indietro e vide Gesù che stava li, ma non sapeva che
era Gesù. Egli le disse:”Donna perchè piangi? Chi cerchi?”
Quella, pensando che fosse l'ortolano, rispose: “Signore, se lo hai
portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io lo andrò a prendere. Le
disse Gesù: “Myriam!” Quella voltatasi le disse in ebraico
“Rabbuni” (maestro Buono).
Ev.
di Giovanni cap 20 ver.13-14-15
Siamo care amiche ed amici del Cenacolo Familiare nelle
domeniche di avvento, avvento che preannuncia la nascita di Gesù , e
come la venuta di Gesù cambiò la Storia, anche in questo brano,
grazie allo Spirito Santo, oggi possiamo commentare e riflettere,
egli pone di fronte ad un cambiamento importante per tutti noi.
Molti,
penseranno, leggendo questo brano, che forse io mi sia sbagliato,
forse ho confuso il Natale con la Pasqua, non è così, io penso che
questo brano sia adatto proprio a queste domeniche di avvento e che
possa portarci a conoscere meglio il profeta di Nazaret, proprio in
questa festa, sorta probabilmente verso il 350 d.C. diventata sempre
più commerciale e pagana, con babbi natale che si arranpichino su
scale e luci più o meno scintillanti. Venendo ai versetti che oggi
analizzeremo, sentiamo una voce di donna ,e la voce di Maria, in
ebraico Myriam di Magdala forse la compagna di Gesù, oppure la
moglie e cosa ci dice : “Ella
disse: perchè hanno tolto il mio Signore, e non so dove l'abbiano
posto”
è una voce che giunge da lontano, sono passati quasi duemila anni da
quella mattina a Gerusalemme. Ma è anche una voce dei cristiani
secolarizzati di oggi, in questi giorni che precedono il Natale? La
voce di Maria di Magdala non supera forse i confini del tempo e
giunge fino a noi, donne e uomini del terzo millenio? Non si confonde
con le nostre paure; paure della nostra epoca e non si rivela
sostanzialmente uguale alla coscienza turbata e tormentata da
infinite parti del mondo globalizzato della nostra generazione?
Le parole di Myriam di Magdala non è forse il fondo,
inespresso e inconsapevole, data da donne e uomini della nostra
generazione?
Care
amiche ed amici, noi esaminiamo anche in queste domeniche di avvento,
con coscienza cristiana tutta la situazione del nostro mondo, sotto
vari aspetti, dai problemi della fame nel mondo, allo scempio, fatto
contro la natura esclusivamente a scopo di lucro, agli attentati,
alle guerre ecc. e se riusciamo a superare l'apparenza superficiale,
cosa non facile nelle festività come il Natale e guardare nel
profondo, vedremo che la causa prima e ultima di tutte le nostre
paure e dei nostri interrogativi, sono proprio nelle parole espresse
da Maria: Dove
hanno messo il mio Signore e non sappiamo dove l'hanno messo. Maria
di Magdala ha cercato invano le tracce nel giardino di Giuseppe di
Arimatea, noi cerchiamo invano le sue tracce nel nostro mondo
sconvolto, nelle baracche dei disperati, in chi vive in miseria ed
anche nelle discoteche piene di gente che si diverte e che purtroppo
qualche volta muore. Lo cerchiamo anche nelle chiese, spesso vuote,
lo cerchiamo spesso anche nelle nostre menti nei nostri cuori e
troviamo solo dei cristiani tiepidi. Sembra che in questo turbinare
di vita, con telefoni sempre accesi e con telecamere ovunque poste,
sembra che il Signore sia assente, anche in queste domeniche di
avvento.
“Detto
questo Maria si voltò indietro e vide Gesù in piedi, ma non sapeva
che era Gesù”
Non è forse questo il nostro problema, anche in queste domeniche di
avvento di non saper ascoltare il suo messaggio, nel credere Gesù
vivente in mezzo a noi, il non aver capito il Natale. Noi come
Myriam, ci guardiamo attorno e vediamo anche le chiese cristiane che
spesso non vivono il messaggio di Gesù.
“Gesù,
le disse: Maria!” Gesù
disse e dice a Noi una sola parola ed è in tutto care amiche ed
amici in quella parola; Gesù che spesso noi mettiamo da parte se non
relegarlo nelle cerimonie religiose è presente, e vivo, ci parla
anche in queste domeniche e non solo è nelle strade con chi soffre
sia spiritualmente che fisicamente, il profeta di Nazaret è con noi
tutti i giorni, ed è un profeta dei vivi come egli è vivente. Ma
carissimi amiche ed amici, dobbiamo voltarci anche noi per vedere
Gesù come si è voltata Maria perchè può accadere che sentiamo
quella parola chiamarci per nome: Maria, Roberto, Claudia, Flavio,
Sarah,Andrea ecc. quella parola rivolta direttamente a noi, quella
parola chiamarci per nome, Gesù è vicino a noi, ci parla, è vivo.
Amiche ed amici del Cenacolo quale delle due parole di Maria di
Magdala è la nostra parola: “Hanno tolto il mio Signore e non so
dove l'abbiano posto” oppure “Rabbuni” maestro
Buono a
tutti noi la risposta. Amen
r Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
LA PACE DI DIO, CHE SUPERA OGNI INTELLIGENZA, CUSTODIRA'
I VOSTRI CUORI E LA VOSTRA MENTE IN CRISTO GESU'
Filippesi c. 4 ver 7
18 dic 2018
L'amore...
"La famiglia Trinitaria di Dio non aveva bisogno di nessuno per essere felice; ma poiché E’ AMORE E L’AMORE SI COMUNICA, per comunicare la sua felicità ad altri, DECISE DI CREARE L’UOMO E LO CREO’ FAMIGLIA A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA." (don Salvatore Paparo)
L'amore non è quello che i mortali intendono: "e vissero felici e contenti". Questo amore delle Fiabe non esiste. Perché quando due cominciano a vivere la quotidianità della connivenza si scopre che si è con l'altro solo per necessità. Anche se hai giurato "nella gioia e nel dolore" ecc. Quando l'uomo animale abitudinario che per sopravvivere si unisce a un altro essere, una volta soddisfatto la necessità finisce tutto l'amore in un atto abitudinario. L'amore vero di cui parlo non soddisfa necessità ("La famiglia Trinitaria di Dio non aveva bisogno di nessuno per essere felice") Ama e basta. Non ha bisogno di una vita insieme. Soprattutto non ha bisogno di cambiare l'altro a suo piacimento e necessità. Per cui Non ha bisogno dell'altro. Solo lo ama e va aldilà del contatto, della convivenza, della vicinanza o del sesso, ecc. Passiamo molto tempo della nostra vita cercando di cambiare gli altri.
L'amore vero dice: "io non ti voglio cambiare. Per me vai bene così.
Salvatore Falco
L'amore non è quello che i mortali intendono: "e vissero felici e contenti". Questo amore delle Fiabe non esiste. Perché quando due cominciano a vivere la quotidianità della connivenza si scopre che si è con l'altro solo per necessità. Anche se hai giurato "nella gioia e nel dolore" ecc. Quando l'uomo animale abitudinario che per sopravvivere si unisce a un altro essere, una volta soddisfatto la necessità finisce tutto l'amore in un atto abitudinario. L'amore vero di cui parlo non soddisfa necessità ("La famiglia Trinitaria di Dio non aveva bisogno di nessuno per essere felice") Ama e basta. Non ha bisogno di una vita insieme. Soprattutto non ha bisogno di cambiare l'altro a suo piacimento e necessità. Per cui Non ha bisogno dell'altro. Solo lo ama e va aldilà del contatto, della convivenza, della vicinanza o del sesso, ecc. Passiamo molto tempo della nostra vita cercando di cambiare gli altri.
L'amore vero dice: "io non ti voglio cambiare. Per me vai bene così.
Salvatore Falco
1 dic 2018
SETTEMBRE-OTTOBRE 2018
“Dio è Amore e chi
rimane nell'Amore rimane in Dio e Dio rimane in lui”
Carissimi amiche ed
amici del Cenacolo, in questo numero
troverete le seguenti parti:
Preghiera di don
Salvatore
Riflessione biblica
per i mesi di settembre ottobre
Un fatto un Commento
Benedizione
PREGHIERA AL SIGNORE
Signore Gesù, ti ringrazio per questa
giornata, come per tutte le altre giornate che TU mi dai, e ti chiedo ancora
con umiltà di dare la saggezza e l'Amore a tutti i governanti di questa terra,
ancora alle prese con attentati e guerre, dai a loro Signore di vegliare sul diritto
e sulla pace. Crea in questi potenti, che hanno in mano le sorti di miliardi di
persone, delle menti e dei cuori aperti
all'Amore. E fai, che con i cuori pieni d'Amore, essi pensino ai poveri a chi
non ha parola a chi soffre per ingiustizie a volte perpetrati dagli stessi
Stati. Ti ringrazio Signore per aver potuto esporre davanti a Te queste
necessità, perchè Tu solo sai come poter portare una parola di pace e di
conforto.
Tutti noi siamo nelle
tue mani e ti lodo e ti lodiamo per la tua misericordia e la tua grazia. Amen
don Salvatore Paparo
UN FATTO
UN COMMENTO
Questa volta, un fatto
un commento, si occupa dell'Opera Del Cenacolo Familiare.
Voglio portatre a
tutti i nostri letttori, la notizia che
la nostra opera si stà muovendo per rendere il messaggio di don
Salvatore Paparo vivo e vegeto, voi mi direte come: Stiamo trattando con La
Piccola Casa della Provvidenza (COTTOLENGO) per avere dei locali da loro
dismessi c.a. trenta anni fa per farla rinascere sia come Casa di accoglienza
per anziani, sia per una Clinica Privata, più reparti che si occuperanno delle
varie sintomatologie. Abbiamo a tal punto rifondato una associazione “OPERA
CENACOLO FAMILIARE ONLUS” con sede in
Via Savoia, 41 Pinerolo, che presto diventerà LA FONDAZIONE OPERA CENACOLO FAMILIARE. Siamo tutti pregati
di pregare per essa e non solo anche di operare sia con donazioni e servizi
di volontariato. Vi fornirò al prossimo
bimestrale le coordinate del nostro conto corrente.
Fulvio Crivello
RIFLESSIONE
BIBBLICA
In quel tempo,
Gesù uscito dalla sinagoga, subito ando nella casa di Simone ed Andrea, in
conpagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone (Pietro) era a: letto con la febbre e subito gli parlarono di
lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la
lasciò ed ella li serviva.
Ev. Marco cap 1, 29-31
L'evangelista Marco
ci narra in queste parole la guarigione della suocera di Pietro, proprio quello
di cui la chiesa cattolica dice che fu il primo papa, quindi Simone detto in
seguito Pietro era sposato ed aveva dei figli come quasi tutti i discepoli di
Gesù lo erano quindi anche i Pastori Cattolici come diceva don Salvatore dovrebbero
sposarsi e fare una vita normale sempre ispirata all'amore di Dio.
Tolto di questa breve
parentesi veniamo ora al testo; cosa ci dicono oggi queste belle parole e anche
i gesti di Gesù, si perche anche la
gestualità del profeta di Nazaret è importante, come sono le sue parole, in
questi due versetti vediamo le mani di Gesù “la fece alzare prendendola per
mano” Le mani le braccia sono di grande importanza nel gesto umano. Possono guarire o ferire o
peggio ancora, dare la morte, accarezzare con le mani o sciaffeggare,
accogliere o respingere; le mani o le braccia possono riflettere l'essere della
persona.
Gesù tocca i malati,
tocca anche i discepoli caduti a terra per dare a loro la speranza e dei nuovi
sogni. Nel racconto della tempesta sedata quando Simone detto Pietro comincia
ad affondare, gli tende la mano, lo afferra e gli dice “Uomo di poca fede,
perchè hai dubitato?” Gesù è molte volte, anche per noi, una mano che
rialza, che ci infonde forza e ci risolleva dalla polvere della nostra società malata,
priva di giustizia.
Dove si trova il
profeta di Nazaret, cresce la vita, crescono i sogni, non si teme più per la
vita. Questo è ciò che prova chi percorre le pagine di Marco, incontrandosi con questo Gesù umano più che
divino che guarisce i malati, accoglie chi non ha parola e sopratutto non
giudica. Non dovremmo mai dimenticare che la prima immagine offerta dai
vangeli, e quella di un Gesù guaritore, un uomo e non un Dio che diffonde la vita è guarisce ciò che è malato nel nostro modo di
vivere. Proprio per questo, intorno a Lui troviamo sempre la miseria
dell'umanità.Dalle parole e dai gesti di Gesù apprendiamo che Dio è amico della
vita e non del martirio. Egli ama appassionatamente la felicità, la salute, la
gioia. Purtroppo è inquietante vedere in questa società malata solo di denaro,
con quanta facilità ci siamo abituati alla morte non solo umana: la morte della
natura, distrutta dall'inquinamento industriale; la morte per le strade, per la
violenza, la morte del nostro intimo. Mi pare ignominioso osservare con quanta
indifferenza si sentono le notizie che parlano di milioni di morti per fame e
con quanta indifferenza contempliamo la violenza silenziosa, efficace e
costante, di strutture ingiuste e di leggi che difendono i potenti di turno.
I dolori e le
sofferenze altrui ci preoccupano sempre di meno. Ogni individuo sembra
interessarsi solo ai suoi problemi, del suo benessere e del conto in banca;
questa apatia si sta impossesando di molti. Concludendo questa riflessione cari
amiche ed amici del Cenacolo Familiare, il vangelo di Marco e il nostro piccolo
brano ci ricordano che Gesù è sempre molto attento al dolore della gente egli
si ferma quando vede soffrire qualcuno; Lui non si limita a predicare, Lui
lascia anche la preghiera per aiutare le persone, ed è proprio per questo che
lo cercano i malati, sia fisici che spirituali, i senza parole, le prostitute
le persone scartate dai benpensanti. Ecco che cosa è seguire Gesù, non le
celebrazioni religiose, le dottrine, i dogmi, ma essere con Lui per alleviare
le sofferenze della vita e per ridarci gioia e passione per essa e per i
fratelli e sorelle.
r. Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
La grazia del Signore Gesù Cristo e l' Amore di Dio e la
comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi. Amen
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