DOMENICA XXIX durante l'anno C
OMELIA
La Liturgia della Parola oggi insiste principalmente su due punti: sulla Sacra Scrittura e sulla Preghiera di Domanda.
Innanzi tuttto sulla Sacra Scrittura. San Paolo è ormai alla fine della sua vita terrena; sente che sta per giungere il momento di spargere il suo sangue per testimoniare Gesù; è consapevole di aver combattuto la buona battaglia e di aver conservato la Fede. Gli resta una sola cosa: ricevere la corona di giustizia, corona di giustizia che Gesù, giusto Giudice, darà non solo a lui, ma anche a tutti coloro che attendono con amore la sua venuta.
Prima di morire, San Paolo scrisse la sua lettera testamento a Timoteo da lui stesso eletto e consacrato Vescovo di Creta. La lettera è breve, ma ricca di buoni consigli.
Inizia rivolgendo una lode a Timoteo: "Tu conosci le Sacre Scritture fin dall'infanzia". Poi afferma che la Sacra Scrittura deve essere tenuta in grande considerazione da tutti perchè è ispirata da Dio. Dio stesso ne è l'autore, anche se per scriverla si è servito di uomini. In terzo luogo San Paolo parla dell'utilità della Sacra Scrittura:
La Sacra Scrittura è utile ad insegnare: Essa ci insegna ciò che dobbiamo credere e ciò che dobbiamo fare per ottenere la vita eterna.
La Sacra Scrittura è utile a convincere: ci rende sicuri delle Verità che Dio ci ha rivelato e del modo con cui dobbiamo comportarci per imitare Gesù fino a poter esclamare con San Paolo: "LA MIA VITA E' CRISTO; NON SONO PIU' IO CHE CHE VIVO, MA E' CRISTO CHE VIVE IN ME".
La Sacra Scrittura è utile a correggere: poichè noi pecchiamo spesso, Essa ci ammonisce e ci sospinge alla conversione.
Passiamo al secondo punto: la preghiera.
La preghiera ha varie espressioni. Oggi la Parola di Dio insiste sulla perghiera di domanda: Mosè prega Dio, ed ottiene la vittoria degli Ebrei sugli Amaliciti; la vedova prega il giudice, e il giudice le fa giustizia.
Le frasi di Gesì sulla preghiera di domanda non si contano. Basta citarne alcune:
"Chiedete e vi sarà dato" "Chiunque chiede, riceve" "Qualunque cosa chiederete al Padre mio,, nel mio nome, Egli ve la concederà".
Gesù per comvincerci che Dio, nostro Padre, esaudisce le nostre preghiere, porta un forte argomento: "C'è forse tra di voi un padre che dà una pietra al figlio che gli chiede un pezzo di pane; che gl dà un serpente se gli chiede del pesce? Ebbene se voi che siete cattivi sapete dare cose buone ai vostri figli; quanto più il Padre vostro darà cose buone a coloro che gliele
domandano".
Preghiamo, dunque, preghiamo con fiducia, preghiamo non solo per noi, ma anche per gli altri; preghiamo non solo per il nostro bene materiale, ma anche e soprattutto per il nostro bene spirituale e soprannaturale.
Sac. Salvatore Paparo.
19 ott 2010
17 ottobre 2010
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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