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31 ott 2012

QUATTORDICESIMA LETTERA

AL SIGNORE GESU’   R I S O R T O

UNICO SALVATORE DEL MONDO

Giovedi 1 novembre 2012

Festa di Tutti i Santi

Amatissimo mio Gesù,

sento profondamente che lo Spirito Santo sta agendo in modo sapiente e

irresistibile perché il Concilio Ecumenico Vaticano III, da Lui già avviato,

proceda e non venga ostacolato dagli integristi tradizionalisti e progressisti.

E’ un momento storico e solenne che non dobbiamo tradire: il Papa Benedetto XVI indica ufficialmente il Concilio Ecumenico Vaticano III e poi abbia la forza
di dimettersi lasciando al suo successore la celebrazione del nuovo e improcrastinabile Concilio: l’umanità intera di buona volontà, redenta da Te e guidata dallo Spirito Santo, deve parteciparvi attivamente perché tutti ci convertiamo all’amore e realizziamo l’Unica tua Chiesa che vivrà e godrà l’Età Aurea della Redenzione, fondata sulla santità della famiglia, creata ad immagine e somiglianza della Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio figlio, di Dio Spirito Santo; redenta da Te, Unico Salvatore del mondo, o Gesù.

La Mamma Maria Santissima che dal 24 giugno 1981 appare a Medjugorje con la promessa di portare a compimento ciò che ha iniziato a Fatima, CIOE’ LA FINE DELLA GUERRA E LA PACE MONDIALE MESSIANICA, AFFRETTI L’AVVENTO DI QUESTO ATTESISSIMO MOMENTO:

“VENITE, VEDETE LE OPERE DEL SIGNORE, EGLI HA FATTO COSE TREMENDE SULLA TERRA. FARA’ CESSARE LE GUERRE SINO AI CONFINI DELLA TERRA, ROMPERA’ GLI ARCHI E PEZZERA’ LE LANCE, BRUCERA’ NEL FUOCO GLI SCUDI” ( Salmo 46 ).

“PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA” ( Lc. 2,14 ).

Il tuo piccolo Gesù

Sac. Salvatore Paparo

27 ott 2012

TREDICECESIMA LETTERA

AL SIGNORE GESU’   R I S O R T O

UNICO SALVATORE DEL MONDO

Amatissimo mio Gesù,

oggi domenica 28 ottobre 2012, CINQUANTAQUATTRESIMO ANNIVERSARIO DELL’ELEZIONE A PAPA DI GIOVANNI XXIII,

a Roma si conclude il Sinodo dei Vescovi sulla “Nuova Evangelizzazione”,

e Tu mi sospingi a convalidare la validità degli ultimi miei quattro scritti

pubblicati nel blog dell’Opera Cenacolo Familiare:
 
1.     Fratello Papa Benedetto XVI, la Chiesa Africana invoca IL CONCILIO ECUMENICO VATICANO III.

2.     Preti Sposati.

3.     Il matrimonio è indissolubile.

4.     Luce interiore. CINTANO 5 NOVEMBRE 2009: è l’anno più difficile della mia vita, dal quale, però, mi ha liberato MARIA SANTISSIMA, LA MAMMA AUSILIATRICE, ASSUNTA IN CIELO.


      Il tuo piccolo Gesù

      Salvatore Paparo

22 ott 2012

FRATELLO PAPA BENEDETTO XVI,

LA CHIESA AFRICANA INVOCA IL CONCILIO

ECUMENICO VATICANO III


Lo fa tramite un articolo scritto dall’Africano AGBONKHIANMEGHE

OROBATOR, pubblicato dalla RIVISTA “ CONCILIUM “ nell’ultimo numero

3/2012, intitolato: “ A CINQUANT’ANNI DAGLI INIZI DEL VATICANO II

(1962-2012). Glielo trascrivo:


  RETROSPETTIVE SUL FUTURO

    Impulsi di trasformazione del Vaticano II

    per il cattolicesimo in Africa

Un resoconto di quanto è successo al concilio Vaticano II riporta alla memoria il termine AGGIORNAMENTO come espressione caratterizzante

“per descrivere quello che il concilio stava facendo”. Rare sono le lingue africane che traducono AGGIORNAMENTO o ne rendono il vario significato nel loro vocabolario. Questa osservazione convalida il parere che il Vaticano II ha scavalcato l’Africa. A giudicare dall’esiguo numero di vescovi indigeni, “la presenza dell’Africa al  Vaticano II è stata marginale e per procura”; così

“l’Africa ha avuto poco effetto sul Vaticano II in sè”. Comprensibilmente, rispetto all’ottimismo  avutosi in Occidente, i cristiani in Africa “non avvertirono la stessa affinità con il concilio”. Paradossalmente, però, gli anni successivi sono stati testimoni di una crescita fenomenale del cattolicesimo africano secondo modalità che “sono diventate possibili solo per i mutamenti iniziati dal concilio”. Il Vaticano II ha generato impulsi  di grande rilievo non per l’aggiornamento o il rinnovamento – dato che la chiesa in Africa era ancora “una comunità neonata che cercava di trovare il suo posto in un continemte in rapida evoluzione” - , ma per la crescita del cattolicesimo in Africa.


                          I/   CONTESTO STORICO

Al momento della storica convocazione del Vaticano II da parte di Giovanni XXIII, l’Africa era trasportata in un vortice di turbolenza storica, rivoluzione politica e trasformazione religiosa. Tre eventi illustrano l’impeto di questo mulinello. In primo luogo, in reazione al colonialismo oppressivo europeo che “si era spartito ampie fette di Africa” al servizio degli interessi economici e politici occidentali, l’Africa sta esperimentando un’effervescenza di nazionalismo e di emancipazione politica. Non diversamente dalle chiese africane, nuove nazioni stavano emergendo dalle brace morenti del colonialismo. In secondo luogo, allo stesso modo, la teologia africana stava tracciando e definendo i contorni della propria identità, anche se di un ordine diverso, nel contesto delle culture e delle religioni indigene. In terzo luogo, direttamente correlato al secondo fattore, le chiese in Africa stavano interrogando i loro “progenitori” in vista di acquisire autonomia, individualità e fiducia in se stesse. Questi eventi storici definiscono il contesto in cui si collocano gli impulsi generati dal Vaticano II per la missione e la natura della chiesa in Africa, la crescita del cattolicesimo africano, lo sviluppo della teologia africana e l’inculturazione del cattolicesimo in Africa.

 

                            II/   ECCLESIOLOGIA, TEOLOGIA, INCULTURAZIONE E

                                   CATTOLICESIMO IN AFRICA A PARTIRE DAL

                                   VATICANO II

 

Laurenti Magesa ha osservato che “forse la conseguenza più importante del Vaticano II per il cattlicesimo africano è stata la convocazione nel 1994 dell’assemblea speciale del sinodo dei vescovi per l’Africa, o sinodo africano, quasi tre decenni dopo la chiusura del concilio”. Poco meno di cinquant’anni dopo, un secondo sinodo africano avrebbe avuto luogo a Roma. Un tale  combinarsi di assemblee sinodali conferma la maturazione e la fiducia in se stesso acquisite del cattolicesimo africano. E’ caratteristico vedere questo sviluppo rappresentato da dati demografici e statistici che indicano una crescita esponenziale del cattolicesimo africano da poco più del 9% della popolazione nel 1910, fino al 63% nel 2010. La vitalità del cattolicesimo in Africa a partire dal Vaticano II è quantificabile non solo dal punto di vista numerico, ma molto di più nei termini della sua posizione di controparte critica nella Terza chiesa e di principale attore nella formazione della cristianità del futuro. Le questione che il cattolicesimo africano pone sul tavolo sollecitano le categorie tradizionali e aprono nuove direzioni dell’AGGIORNAMENTO del Vaticano II.

Dopo il Vaticano II la chiesa in Africa ha scoperto il suo ruolo pubblico, la sua vocazione e missione nel campo socio-economico e politico. Questa consapevolezza si mostra nei risultati del secondo sinodo africano (2009), che ha identificato la chiesa in Africa come agente di riconciliazione, giustizia e pace. Un processo simile si è verificato nell’autocomprensione teologica della chiesa. Il primo sinodo africano contestualizzò l’ecclesiologia conciliare del “popolo di Dio” in termini di “famiglia di Dio”, intesa come il nuovo modo di essere chiesa in Africa. Va detto che “per la chiesa africana l’idea di “popolo di Dio” non fu realmente nuova. Le persone non avevano mai conosciuto altro nella loro esperienza”. Piuttosto, uno degli impulsi del Vaticano II rimasto inadempiuto è la possibilità per la chiesa africana di perdere la propria dipendenza dalla chiesa occidentale per quel che riguarda il sostentamento materiale e finaziario. La mancanza di progressi compiuti in questi settori indica che “la chiesa cattolica in Africa è chiaramente sotto amminisrazione coloniale”.

La teologia africana è emersa in circostanze difficili. Il dibattito in merito al principio, alla necessità e alla validità di “una teologia di tinta africana (une theologie de couleur africaine) “ è antecedente al concilio, ma i decreti del Vaticano II stessi, aperti all’esterno, naturalmente diedero un nuovo impulso a questo movimento… “. Alla vigilia del concilio, i teologi eurocentrici negarono che la teologia africana fosse una branca legittima del sapere teologico. Le cose sarebbe cambiate quando, in primo luogo, sulla scia “AD GENTES”, Paolo VI lanciò alla chiesa africana un appello, un sonoro invito. “POTETE E DOVETE AVERE UN CRISTIANESIMO AFRICANO”, e, in secondo luogo,, Giovanni Paolo II ha usato pubblicamente l’espressione “teologia africana” il9 aprile1985.

L’emergere e lo sviluppo della teologia africana è avvenuto nel contesto della religione africana. Anche se il Vaticano II non la cita per nome, in virtù della dichiarazione sulle relazioni della chiesa con le religioni non cristiane, NOSTRA AETATE, il concilio “aprì uno spiraglio alla possibilità di considerare la religione africana come interlocutrice”. Ciò implicava il riconoscimento di tradizioni religiose africane come contesto valido per l’attività salvifica del Cristo risorto e come terreno fertile per l’impianto della chiesa di Cristo (NA 2s;

AG 6; LG 16). In questo senso “l’apertura del Vaticano II e la tolleranza verso diverse culture e religioni può essere il suo contributo più importante alla chiesa in Africa”.

Alla luce di quanto detto, l’inculturazione rappresenta uno degli IMPUT del Vaticano II per la crescita del cattolicesimo e lo sviluppo della teologia in Africa.

Sebbene SACROSANCTUM CONCILUM inizialmente sia stata interpretata e confinata all’adeguamento dei simboli e delle pratiche liturgiche, con il tempo ha finito per essere intesa come una trasformazione radicale dell’intera vita della chiesa alla luce del vangelo. Il concilio ha sollecitato la creatività e le sperimentazioni liturgiche vicino “alle qualità e alle doti d’animo” delle culture africane (SC 37). Abbondiamo di riti liturgici che impiegano ricchi simbolismi delle culture e delle tradizioni religiose africane. Nondimeno, ci sono tentativi di imporre dei limiti alla portata dell’idea di Paolo VI di un cristianesimo africano e, quindi, di invertire il movimento della creatività liturgica e del rinnovamento stimolato dal Vaticano II. Il controllo ecclesiastico e burocratico significa che, nel tabellone segnapunti, il punteggio dell’inculturazione liturgica “rimane insignificante”. Secondo Magesa, “oggi, a causa della sistematica centralizzazione romana dopo il fenomeno centrifugo guidato dal Vaticano II, anche solo il presentare a Roma una iniziativa di questo tipo sta diventando sempre più difficile: molti vescovi hanno paura o vergogna di farlo”.  

 

              III/  VATICANO  III :”GUARDARE INTREPIDAMENTE

                                                       AL FUTURO”

 

Sul Vaticano II la memoria teologica d’Africa è scarsa, concisa e priva di avvenimenti importanti. Nonostante il giudizio appassionato di Rhaner, che ha definito il concilio Vaticano II come “primo raduno dell’episcopato mondiale”, la storia mostra che in questo “concilio della chiesa mondiale”, “solo sporadiche voci si sono fatte sentire dall’Africa”. In gran parte espatriato, l’episcopato africano ha trattato “solo questioni interne alle proprie chiese, liturgiche e soprattutto canonico-disciplinari”. Negli anni successivi, quando la fusione fino ad allora indiscussa fra cristianesimo e occidente è collassata, nuove voci vibranti e dinamiche sono emerse al di fuori delle ENCLAVE storiche tradizionali del cristianesimo.

Lo spostarsi a sud del cattolicesimo mondiale significa che “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce”(GS 1) del cattolicesimo africano non sono più periferiche rispetto al cattolicesimo mondiale. Il primo delinea un nuovo contesto ecclesiale che genera una coscienza acuta di nuove preoccupazioni e sfide, come per esempio la partecipazione delle donne al ministero e alla guida ecclesiale; il luogo delle “gioie e delle speranze… dei poveri e di tutti coloro che soffrono” nell’ambito missiologico della chiesa globale; la crescente minaccia dell’islam militante; la globalizzazione e le conseguenze che ne derivano di natura culturale, economica e politica; la ricerca di autonomia ecclesiale; le rivalità etniche, la corruzione sistemica e i flussi multidirezionali dei migranti e dei rifugiati. Per rispondere a tali sfide e offrire delle risposte credibili a queste domande, la chiesa africana non ha solo bisogno di “volgersi al comcilio per cercare una guida” ma - cosa più importante – guarda a un terzo concilio Vaticano futuro, guidato dalla terza Chiesa, per generare “una nuova Pentecoste” di rinnovamento e di aggiornamento della chiesa mondiale”

 
NEL SIGNORE GESU’   R I S O R T O,

UNICO SALVATORE DEL MONDO.

 

Sac. Salvatore Paparo

 

 

19 ott 2012

DODICESIMA LETTERA

AL SIGNORE GESU’   R I SO R T O

UNICO SALVATORE DEL MONDO

Amatissimo mio Gesù,
l’anno della Fede avrà un suo valore solo se partorirà seguaci del Concilio
Vaticano III , già iniziato dallo Spirito Santo con il Papa Carlo Maria Martini.

ESSO E’ UN CONCILIO DEL TUTTO SINGOLARE. Non è solo dei Cristiani, ma di tutti gli Uomini e di tutte le Donne di buona volontà perché Tu, Signore Gesù  R I S O R T O,  hai redento tutti e tutti, in un tempo relativamente breve, formeranno UN SOLO GREGGE CON TE UNICO PASTORE.

Il Concilio Vaticano III sarà il Concilio del DIALOGO, IL CONCILIO CHE SI CONCLUDERA’ CON L’UNITA’ DELLA TUA UNICA CHIESA, NEL RISPETTO DELLA MOLTEPLICITA’.

Il Papa attuale ha un solo dovere: riconoscere ufficialmente il CONCILIO VATICANO III, già avviato dallo Spirito Santo, e poi dimettersi per lasciare al successore LA SUA CELEBRAZIONE.

Il tuo piccolo Gesù

Sac. Salvatore Paparo

 

Cintano 15 ottobre

Festa di Santa Teresa d’Avila

18 ott 2012

PRETI SPOSATI

Senza dubbio uno dei principali segni dei nostri tempi è l’impetuosa ed inarrestabile spinta dello Spirito Santo a che la Chiesa Cattolica riesca a superare l’istintivo sospetto sul sesso, retaggio di una cultura non biblica e non evangelica, ed abolisca la legge canonica che impone ai Preti di Rito Latino l’obbligo del celibato.

L’abolizione del celibato obbligatorio, favorirà l’avvento di una schiera di preti Sposati che con le loro spose e i loro figli saranno modello familiare e stimoleranno efficacemente le famiglie cristiane a comportarsi in modo da essere affascinante immagine della Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo, come pure dell’amore che unisce gli Sposi per eccellenza, Gesù e la Chiesa.

LA CHIESA E’ NATA COME CHIESA DOMESTICA

San Paolo nella prima lettera ai Corinzi ci notifica che tutti gli Apostoli, o quasi, erano sposati e che le loro mogli li accompagnavano nei viaggi apostolici: "Non abbiamo anche noi il diritto di portare con noi una moglie credente come l’hanno gli altri Apostoli e i fratelli del Signore e Pietro?" (1 Cor 9,5). Le Lettere Pastorali, come condizione indispensabile all’Ordinazione di un Vescovo-Presbitero, esigevano che il candidato si fosse sposato una volta sola e avesse dimostrato di essere un prudente e buon padre di famiglia: "Chi, infatti, non sa governare la sua casa, come potrà avere cura della Chiesa di Dio?" (1 Tm 3,1-5).

Prima del quarto secolo, non esiste nessuna legge canonica che vieta agli sposati di ricevere il Sacramento del Sacerdozio o che proibisce il matrimonio ai sacerdoti celibi al momento dell’Ordinazione. In via ordinaria Sacerdoti e Vescovi erano sposati; solo qualcuno sceglieva il celibato. I documenti dell’epoca parlano con naturalezza e semplicità delle spose dei vescovi, dei Sacerdoti e dei loro figli. Così, ad esempio, veniamo a sapere che S. Gregorio di Nazianzo, nato nel 319, era figlio di un Vescovo, divenne lui stesso Vescovo ed ereditò da suo padre la Diocesi di Nazianzo.

Storicamente ci risulta che la prima legge ecclesiastica non riguarda il celibato in se stesso ma l’esercizio del sesso da parte dei Vescovi, dei Sacerdoti e dei Diaconi sposati. Essa fu emanata per il clero spagnolo dal Sinodo di Elvira circa l’anno 300-306: "Vescovi, Preti, Diaconi e tutti i Chierici posti al servizio dell’altare, devono astenersi da rapporti con le loro mogli e non è loro lecito mettere al mondo figlioli. Chi si oppone perde la carica" (Can. 33).

Come appare dal testo, il Sinodo proibì al clero sposato di avere rapporti intimi con le proprie mogli perché attribuiva a detti atti una qual certa dose di impurità che rendeva il clero indegno della Celebrazione Eucaristica.

Al di là di ogni altra considerazione, non possiamo esimerci dal rilevare che il Sinodo non poteva emanare la succitata norma perché nessuna legge umana può dichiarare impuro un atto naturale né proibire a dei coniugi legittimamente sposati gli atti intimi che sono propri del matrimonio da Dio istituito. Il Concilio Ecumenico Vaticano II parla degli atti intimi degli sposi in ben altra maniera: "L’amore dei coniugi è espresso e sviluppato in maniera tutta particolare dall’esercizio degli atti che sono propri del matrimonio; ne consegue che gli atti con i quali i coniugi si uniscono in casta intimità sono onorabili e degni e, compiuti in modo veramente umano favoriscono la mutua donazione che essi significano, ed arricchiscono vicendevolmente in gioiosa gratitudine gli sposi stessi" (Gaudium et Spes n. 49).

Al Concilio Ecumenico di Nicea (anno 325) gli Spagnoli volevano imporre la legge di Elvira a tutta la Chiesa. Il Vescovo Panuzio, però, riuscì a convincere i Padri Conciliari a non seguire l’esempio spagnolo appoggiandosi principalmente su tre argomenti:

A. 1.Non è giusto imporre agli ecclesiastici il giogo del celibato.

B. 2.Il matrimonio è santo e puro.

C. 3.L’eventuale istituzione della legge del celibato è un rischio per la virtù delle mogli abbandonate.

Purtroppo in seguito la Chiesa Latina ripudiò lo spirito del Concilio di Nicea sicché Papa Gregorio VII, nel secolo XI, impose ai vescovi e Sacerdoti sposati di astenersi dagli atti coniugali e di rimandare la propria moglie. A partire del Primo Concilio del Laterano (anno 1129) non furono più ordinati uomini sposati: l’ordinazione fu riservata agli uomini liberi da ogni legame con una donna cioè ai vedovi e ai celibi.

La storia del celibato ecclesiastico pone in risalto molte pecche umane in contraddizione con la legge naturale ed evangelica. Pur lasciando doverosamente ogni giudizio delle persone a Dio, l’unico che scruta i cuori, la Chiesa contemporanea è chiamata a riconoscere con umiltà tali ombre e a riparare il passato assecondando docilmente la voce dello Spirito che le chiede di abolire l’obbligatorietà del celibato del clero: il tempo e il modo per giungere a tale meta improcrastinabile si potrebbe lasciare alla prudenza delle singole Chiese Diocesane: forse è bene che si proceda per legge locale e non per leggi universali, per rispettare i diversi gradi di sensibilità e di maturità.

Se l’impegno per il Regno di Dio esige ancora che parte del clero sia celibe, lo Spirito Santo non farà mancare alla Chiesa i preti celibi: lasciamo a Lui la piena libertà di scelta e a noi l’illimitata fiduciosa sottomissione alle sue scelte; sottomettiamoci con gioia allo Spirito che vuole una moltitudine di preti sposati per la prossima Era di amore e di pace basata sulla santità della famiglia.

Nel passato si è insistito e lavorato per avere un clero celibe per il Regno di Dio. Nel futuro si dovrà insistere e lavorare anche per un clero sposato per il Regno di Dio; la sposa che condivide l’impegno pastorale con lo sposo sacerdote non è un ostacolo ma un aiuto, un complemento. Ci sarà un ministero di coppia con efficacia di incalcolabile portata.

 
Sac. Salvatore Paparo



15 ott 2012

Luce interiore e Matrimonio

L U C E   I N T E R I O R E                     Cintano 5 novembre 2009

 Sono le ventiquattro e trenta e il mio cuore è dominato da una luce interiore immensa che mi causa tanto coraggio e tanta fiducia: duemila anni fa i Sommi Sacerdoti crocifissero Gesù perché con il suo gesto DI BUON PASTORE ha offerto la sua vita PER NOI SUE PECORELLE.

Nei duemila anni dalla sua morte e dalla sua risurrezione, Gesù, NEL SUO CORPO MISTICO, ha continuato a soffrire la sua passione e la sua morte redentive. Ma ormai è giunto il momento DELLA RISURREZIONE: GESU’ RISORTO INSIEME ALLE SUE MEMBRA DEFELI TRIONFERA’: STIAMO PER GIUNGERE AL MOMENTO DELLA CONVERSIONE DEL MONDO INTERO A GESU’, UNICO SALVATORE DEL MONDO: GODREMO PRESTO LA PACE E IL BENESSERE MONDIALI MESSIANICI, IL REGNO DI DIO IN TUTTE LE SUE MIGLIORI ESPRESSIONI POSSIBILI IN QUESTA TERRA, IN VISTA DEI CIELI NUOVI E DELLA TERRA NUOVA; RISPLENDERA’  IN MODO MIRABILE L’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO; REDENTA CON LA PASSIONE, MORTE, RISURREZIONE DI GESU’, UNICO SALVATORE DEL MONDO, CON LA MIRABILE, INEFFABILE, SINGOLARE COOPERAZIONE DI MARIA SANTISSIMA, MAMMA DI GESU’, MAMMA DI TUTTO IL CORPO MISTICO DI GESU’, MAMMA, REGINA E SPOSA DELLA FAMIGLIA, REGINA DELLA PACE, MAMMA AUSILIATRICE DI TUTTI ISUO I FIGLIOLI.

MENTRE I SOMMI SACERDOTI DI DUEMILA ANNI FA NON ASCOLTARONO I RICHIAMI DI GESU’ ALLA CONVERSIONE E LO UCCISERO, LE GUIDE PASTORALI DELLA CHIESA CRISTIANA DI OGGI RICONOSCERANNO I LORO TANTI ERRORI COMMESSI DURANTE I PRIMI DUE MILLENNI DI CRI, CONTRO L’EVIDENTE VOLONTA’ DI GESU’, SPESSO NON HANNO SERVITO MA DOMINATO, SPADRONEGGIATO SULLE PECORELLE DI GESU’; SPESSO SONO STATE VITTIME DELLA RICCHEZZA FACENDOSI ANCHE DOMINARE DAI POTENTI DI QUESTA TERRA PER OTTENERE I LORO PRIVILEGI.

DOBBIAMO, PERO’, RICONOSCERE ANCHE CHE IN QUESTI PRIMI DUEMILA ANNI DI CRISTIANESIMO TANTISSIMI VESCOVI, TANTISSIMI SACERDOTI, TANTISSIMI LAICI CRISTIANI, ILLUMINATI E SORRETTI DALLA LUCE E DALL’AZIONE DELLO SPIRITO SANTO, SONO STATI VERI TESTIMONI DI GESU’, VIVENDO COME LUI DI AMORE, PARTICOLARMENTE VERSO I PIU’ PICCOLI, I POVERI, GLI OPPRESSI, GLI EMARGINATI. ESSI CON GESU’ HANNO SOFFERTO LE DOGLIE DEL PARTO E FINALMENTE SONO GIUNTI AL MOMENTO DI PARTORIRE GESU’ RISORTO, E L’UMANITA’ GODRA’ I FRUTTI DELLA RISURREZIONE DI GESU’ IN TUTTE LE LORO MIGLIORI ESPRESSIONI, POSSIBILI IN QUESTA TERRA.

 

                         Sac. Salvatore Paparo.


IL MATRIMONIO E’ INDISSOLUBILE.

 

E’ vero che il matrimonio è indissolubile. La sua indissolubilità, però, non è fisica ma solo morale. PROVA DELL'AFFERMAZIONE : l' indissolubilità del matrimonio è fondata sull'amore reciproco dei coniugi come sull'amore reciproco è fondata l'indissolubilità delle Tre Persone Divine e l'indissolubilità del matrimonio tra Gesù lo Sposo e la Chiesa la Sposa. Se, per impossibile, le Tre Persone Divine cessassero di amarsi, si spezzerebbe la loro unità, e si dissolverebbe lo stesso Dio.
Se, per impossibile, Gesù non amasse più la Chiesa e la Chiesa non amasse più Gesù, Gesù e la Chiesa romperebbero la loro unità sponsale. Ciò che non è possibile nella Trinità Divina e in Gesù e nella Chiesa, si può, invece, verificare, e spesso si verifica, tra i coniugi cristiani e non cristiani. Come l'esperienza ci attesta, avviene che dei coniugi dissolvano IRRIMEDIABILMENTE il loro matrimonio per colpa di uno solo o di entrambi. Ciò ci induce ad affermare che l'indissolubilità del matrimonio, per esprimerci in termini filosofici, E' DI ORDINE MORALE E NON FISICO. Ossia:

I CONIUGI, PUR ESSENDO TENUTI IN COSCIENZA A RIMANERE UNITI, HANNO LA TRISTE COLPEVOLE POSSIBILITA' DI ROMPERE IL LORO MATRIMONIO.

Alla medesima conclusione ci porta la riflessione sulla natura dei peccati negativi: Dio ordina all'uomo di non compiere un determinato atto perché l'uomo è in grado di compierlo, BENCHE' COLPEVOLMENTE. Se l'uomo non avesse la possibilità di compiere un determinato atto PECCAMINOSO, Dio non glielo vieterebbe: così non gli vieterebbe di rubare, se l’uomo non potesse rubare. Allo stesso modo, Gesù non avrebbe imposto agli sposi il precetto: “ L’UOMO NON DIVIDA CIO’ CHE DIO HA UNITO” (Mt. 19,6), se i coniugi non potessero separarsi.

La dissoluzione del matrimonio IRRIMEDIABILE COME IRRIMEDIABILE E' L'UCCISIONE DI UN UOMO, ASSUME UNA GRAVE COLPEVOLEZZA. MA LA CHIESA NEI CONFRONTI DEI CONIUGI COLPEVOLI DIVORZIATI E RISPOSATI CON UNA TERZA PERSONA, OGGI DEVE USARE MAGGIORE MISERICORDIA CHE NON IN PASSATO.

Come perdona l'omicida veramente pentito, pur essendo egli nell'impossibilità di ridare la vita al fratello ucciso, così deve perdonare ed AMMETTERE AI SACRAMENTI i coniugi divorziati, se veramente pentiti, anche se si trovano nell'impossibilità di ricostituire la loro unità e si sono sposati con un'altra donna o con  un altro uomo.

UNO STUDIO ACCURATO DI GIOVANNI CERETI PROVA CHE NEI PRIMI SECOLI LA CHIESA, AI DIVORZIATI E RISPOSATI, CONCEDEVA DI CONTINUARE A CONVIVERE CON IL NUOVO CONIUGE, SE ERANO VERAMENTE PENTITI E SI SOTTOMETTEVANO AD UNA ADEGUATA PENITENZA.


Sac. Salvatore Paparo

Cintano 13 ottobre 2012

12 ott 2012

LA FEDE PROGREDISCE MA NON CAMBIA

CINTANO 13 OTTOBRE 2012, NOVANTACINQUESIMO ANNIVERSARIO
DELL’ULTIMA APPARIZIONE DI MARIA SANTISSIMA A FATIMA.

Carissimo mio fratello ANTONIO THELLUNG, felicemete sposato, padre, nonno e bisnonno, grazie per il suggerimento sulla natura del matrimonio che
accolgo con gioia.

Carissimo mio fratello ANTONIO THELLUNG, sarei felicissimo se tu accettassi il ministero di collaborare con me per la realizzazione dell’OPERA  CENACOLO FAMILIARE, SCOPO DELLA MIA ESISTENZA.

Carissimo fratello Antonio, ti trascrivo quanto afferma San Vincenzo di Lerin
nel suo “ PRIMO COMMONITORIO “ SULLO SVILPUPPO DELLA FEDE:

“Qualcuno forse potrà domandarsi: non vi sarà mai alcun progresso della religione nella Chiesa di Cristo? Vi sarà certamente e anche molto grande.

Chi infatti può esere talmente nemico degli uomini e ostile a Dio da volerlo impedire? Bisogna tuttavia stare bene attenti che si tratti di un vero progresso della fede e non di un cambiamento. Il vero progresso avviene mediante lo sviluppo interno. Il cambiamento invece si ha quando una dottrina si trasforma in un’altra.

E’ necessario dunque che, con il progredire dei tempi, crescano e progrediscano quanto più possibile la comprensione, la scienza e la sapienza così dei singoli come di tutti, tanto di uno solo, quanto di tutta la Chiesa. Devono però rimanere sempre uguali il genere della dottrina, la dottrina stessa, il suo significato e il suo contenuto. La religione delle anime segue la stessa legge che regola la vita dei corpi. Questi, infatti, pur crescendo e sviluppandosi con l’andare degli anni, rimangono i medesimi di prima. Vi è certamente molta differenza fra il fiore della giovinezza e la messe della vecchiaia, ma sono gli stessi adoloscenti di una volta quelli che diventano vecchi. Si cambia quindi l’età e la consdizione, ma resta il solo medesimo individuo. Unica e identica resta la natura, una e identica la persona.

Le membra del lattante sono piccole, più grandi invece quelle del giovane. Però sono sempre le stesse. Le membra dell’uomo adulto non hanno più le proporzioni di quelle del bambino. Tuttavia quelle che esistono in età più matura esistevano già, come tutti sanno, nell’embrione, sicchè quanto a parti del corpo, niente di nuovo si riscontra negli adulti che non sia stato già presente nei fanciulli, sia pure allo stato embrionale.

Non vi è alcun dubbio in proposito. Questa è la vera e autentica legge del progresso organico. Questo è l’ordine meraviglioso disposto dalla natura per ogni crescita.. Nell’età matura si dispiega e si sviluppa in forme sempre più ampie tutto quello che la sapienza del creatore aveva formato in antecedenza nel corpicciuolo del piccolo.

Se con l’andar del tempo la specie umana si cambiasse talmente da avere una struttura diversa oppure si arricchisse di qualche membro oltre a quelli ordinari di prima, oppure ne perdesse qualcuno, ne verrebbe di conseguenza che tutto l’organismo ne risulterebbe profondamente alterato o menomato. In ogni caso non sarebbe più lo stesso.

Anche il dogma della religione cristiana deve seguire queste leggi. Progredisce, consolidandosi con gli anni, sviluppandosi col tempo, approfondendosi con l’età.

E’ necessario però che resti sempre assolutamente intatto e inalterato.

I nostri antenati hanno seminato già dai primi tempi nel campo della Chiesa il seme della fede. Sarebbe assurdo e incredibile che noi, loro figli, invece della genuina verità del frumento, raccogliessimo il frutto della frode cioè dell’errore della zizzania.

E’ anzi giusto e del tutto logico escludere ogni contraddizione tra il prima e il dopo. Noi mietiamo quello stesso frumento di verità che fu seminato e che crebbe fino alla maturazione.

Poiché dunque c’è qualcosa della primitiva seminagione che può ancora svilupparsi con l’andar del tempo, anche oggi essa può essere oggetto di felice e
sruttuosa coltivazione “.

Carissimo fratello Antonio, un fortissimo abbraccio frateno.

Salvatore

10 ott 2012

UNDICESMA LETTERA

AL SIGNORE GESU’    R I S O R T O

UNICO SALVATORE DEL MONDO

UNDICI OTTOBRE 2012
 
Amatissimo mio Gesù, cinquant’anni fa il Papa Giovanni XXIII iniziò il

Concilio Ecumenico Vaticano II. LO SPIRITO SANTO agendo nel cuore di tutti  i Battezzati e nel cuore di tutti gli uomini e di tutte le donne di buona volontà, ha già iniziato IL CONCILIO ECUMENICO VATICANO III. E’ necessario, però, che sia organizzato in modo che vi possano partecipare attivamente tutte le Chiese Cristiane, tutte le Religioni non Cristiane, tutti gli uomini e tutte le donne di buona volontà.

I mezzi di comunicazione sociale di cui disponiamo, ci favoriscono i contatti senza bisogno di tanti spostamenti per convenire in un determinato luogo.  

Gesù, in questi giorni, il fratello Antonio Thellung ha pubblicato un ottimo libro

intitolato “ I DUE CRISTIANESIMI “. La sua lettura, senza dubbio, può favorire la conversione di cui tutti necessitiamo per capire il tuo messaggio e suggerire le GIUSTE RIFORME INDISPENSABILI E NON PROCRASTINABILI DELLA TUA CHIESA perché i tuoi discepoli nell’amore fraterno reciproco ritrovino L’UNITA’ NELLA MOLTEPLICITA’  E IL MONDO TI  RICONOSCA COME UNICO SUO SALVATORE, realizzando così la profezia scaturita dal tuo cuore nella preghiera che rivolgesti al Padre durante l’Ultima Cena : “ PADRE, CHE SIANO UNA SOLA COSA COME IO TU SIAMO UNA SOLA COSA. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU MI HAI MANDATO “.

Gesù, adesso, per invogliare alla lettura del suddetto libro, trascrivo in questa lettera la presentazione che fa di esso la sua casa editrice:

“ Il termine cristianesimo indica due modelli di riferimento, sovente inconciliabili tra loro.

Il primo modello si richiama a quel che Gesù ha detto e fatto, cioè al cuore del messaggio di Cristo.

Il secondo si riferisce al cristianesimo reale così come si è affermato nella storia e nelle società umane, quel che si usa chiamare “cristianità”.

La divaricazione tra i due modelli, come dimostra l’acuta ricostruzione teologica e storica contenuta nelle pagine di questo coraggioso volume, è insopportabile.

Eppure non impedisce all’autore di formulare la speranza sulla possibilità di una riconciliazione:

“ Sperando contro ogni speranza, sogno un papa che si affacci sul mondo e si sciolga nel mare di folla che gli sta di fronte, un papa che continui a rivolgersi all’intera umanità non come portatore di una verità precostituita, inquinata dal modo prepotente di proporla e prigioniera di schemi obsoleti. Sogno di vederlo proporsi come ricercatore della verità, da investigare e far maturare insieme per dare un senso alla vita nell’armonia dell’insieme.

Sogno che si allarghi la schiera di coloro che si decidono ad allungare la mano verso chi è nel bisogno, nella fiducia che altri lo stiano già facendo. Se si chiamasse cristiano solo quello che è conforme al messaggio di Cristo, molte sovrastrutture si mostrerebbero chiaramente per quelle che sono, e forse si scoprirebbe  che i cristiani autentici sono più di quanto si creda. E  susciterebbero sorpresa  e ammirazione, e molti si sentirebbero attratti dal loro stile di vita, e comincerebbero a fare come loro”.

Signore Gesù  R I S O R T O, UNICO SALVATORE DEL MONDO, CONVERTICI TUTTI, MA SOPRATTUTTO CONVERT I LA GERARCHIA CATTOLICA: ESSA SEGUA DOCILMENTE LA VOCE DEL TUO SPIRITO, PERCHE’ IL CONCILIO ECUMENICO VATICANO III DA LUI GIA’ AVVIATO, PORTI TUTTI I BENEFICI EFFETTI VOLUTI DAL PADRE.

 

Il tuo piccolo Gesù

Sac. Salvatore Paparo

 

P.S. Si può acquistare il libro:

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5 ott 2012

FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO

7 OTTOBRE 2012

OMELIA

Maria Santissima, la nostra comune Mamma, l’Immacolata Concezione, Assunta in Cielo in anima e corpo glorificati, nei primi due millenni della Redenzione, operata da Gesù con la Sua Passione, Morte e Risurrezione, ha seguito, con particolare premura, le vicende di noi suoi figlioli. Si è preoccupata perché noi smettessimo di peccare poiché il peccato è la nostra rovina, causa della nostra sofferenza e della nostra morte; e tornassimo ad amare Dio e il prossimo, fonte di pace, di felicità e di vita.

Maria Santissima, in modo particolare, si è servita di bambini, cioè dei piccoli di cui Dio si serve per compiere grandi cose per inculcarci che noi siamo nulla e che tutto il bene che abbiamo e che facciamo ci proviene DAL SUO AMORE GRATUITO E MISERICORDIOSO. Per il terzo millennio della Redenzione che abbiamo appena iniziato e in cui si relizzerà l’Età Aurea della Redenzione, lunghissimo periodo di pace e di benessere mondiali messianici, Maria Santissima ci ha dimostrato le sue premure materne, particolarmente, apparendo a tre pastorelli di Fatima e a sei bambini di Medjugorje. Ma procediamo con ordine. La Madonna, dal maggio a ottobre del 1917, apparve il giorno 13 di ogni mese a tre pastorelli di Fatima Lucia, Francesco e Giacinta. In tutte e sei le Apparizioni, la Madonna ha chiesto loro la recita quotidiana del santo rosario per ottenere da Dio la fine della prima guerra mondiale e l’inizio della pace mondiale messianica. In sostanza il messaggio materno di Fatima è questo: “ La prima guerra mondiale sta per finire; ma se gli uomini non smetteranno di offendere Dio, sotto il prossimo pontificato, ne comincerà un’altra ancora peggiore. La Russia spargerà i suoi errori per il mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati; il Papa cadrà come morto sotto i colpi di arma da fuoco “.

Poiché noi uomini non ci convertimmo e continuammo a peccare, dal 1939 al 1945 fummo vittime della seconda guerra mondiale, la più tremenda guerra della storia umana; la Russia sparse i suoi errori nel mondo, causò molte guerre, perseguitò la Chiesa, sparse tanto sangue di martiri. Anche la profezia sul Papa si avverò: il 13 maggio del 1981, il Papa Giovanni Paolo II fu colpito a morte con un’arma da fuoco sparata da Alì Agca. Come sappiamo, il Papa si salvò, ed egli  giustamente attribuì la sua salvezza all’intervento materno di Maria. Scrisse: “FU UNA MANO MATERNA A GUIDARE LA TRAIETTORIA DELLA PALLOTTOLA E IL PAPA AGONIZZANTE SI FERMO’ SULLA SOGLIA DELLA MORTE”.

Detto questo, rileviamo che il messaggio della Madonna di Fatima si conclude con una confortante profezia: “ ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’ ED IL MONDO AVRA’ UN PERIODO DI PACE”.

E qui dobbiamo inserire le Apparizioni della Madonna a Medjugorje. Il 24 giugno del 1981, la Madonna apparve a sei bambini di Medjugorje, piccolo paese  della ex Jugoslavia. Da allora le Apparizioni non si sono mai interrotte. Ancora oggi la Madonna continua ad apparire ai suoi privilegiati. Non ci sfugga la data dell’attentato al Papa. Esso avvenne, come abbiamo detto, il 13 maggio del 1981; quindi  proprio nel giorno anniversario della Prima Apparizione della Madonna a Fatima. E questa data ha un profondo significato. A Medjugorje, infatti, la Madonna si presenta come LA REGINA DELLA PACE e precisa lo scopo della sua venuta affermando: “IO SONO VENUTA A MEDJUGORJE PER PORTARE A COMPIMENTO CIO’ CHE HO INIZIATO A FATIMA”. Praticamente la Apparizioni della Madonna a Medjugorje si concluderanno con la realizzazione della profezia di Fatima: “ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’ E IL MONDO AVRA’ UN PERIODO DI PACE”. Cioè, e il mondo godrà il lunghissimo periodo DELLA PACE MONDIALE MESSIANICA profetizzata dagli angeli alla nascita di Gesù a Betlem: “PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA”.

Prima di concludere desidero accentuare quanto segue: Maria Santissima, a Fatima, nella sua Apparizione del 13 settembre, promise che il 13 ottobre avrebbe compiuto un grande miracolo per provare la veridicità delle sue Apparizioni. Il 13 ottobre del 1917, nel luogo delle Apparizioni si radunò un’immensa folla di circa 70.000 persone. Pioveva e faceva freddo. Verso mezzogiorno la veggente Lucia comandò di chiudere gli ombrelli e la folla,quasi per incanto, ubbidì. A mezzogiorno in punto, come al solito, la Madonna comparve e si intrattenne amorevolmente con i tre bambini. Finito il colloquio, salì verso il cielo. Lucia gridò: “GUARDATE IL SOLE”. La pioggia cessò d’incanto, le nubi si squarciarono e apparve il prodigio: tutti videro il sole simile ad un disco d’argento girare vorticosamente su se stesso. Ad un tratto, tutti i presenti ebbero la sensazione che il sole si staccasse dal cielo e si precipitasse sul loro capo. Un urlo immenso si levò: “MIRACOLO! MIRACOLO! ”. Poi, atterriti, tutti caddero in ginocchio nel fango, recitando un sincero atto di pentimento dei loro peccati: “ MIO DIO, PERDONO! PIETA’! “.

Il fenomeno solare durò dieci minuti: lo videro tutti, credenti e increduli; ignoranti e dotti. Lo videro anche  i liberi pensatori che erano venuti nel luogo delle Apparizioni con l’intento di sfatare una volta per sempre la fama di Fatima.

Tutti si alzarono trasognati, si toccarono gli abiti qualche istante prima sporchi e gocciolanti e si costatarono copletamente asciutti e ripuliti. Nessuno potè avere il minimo dubbio: LA MADONNA AVEVA MANTENUTO LA SUA PROMESSA.

Le Apparizioni della Madonna a Fatima si conclusero con la visione, accanto al sole, della Sacra Famiglia di Nazaret, di Gesù, di Maria e di Giuseppe; e ciò 

PERCHE’ L’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE CON LA PACE E IL BENESSERE MONDIALI MESSIANICI A CUI STIAMO ANDANDO INCONTRO, SARA’ FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO.


Sac. Salvatore Paparo

Preghiera dei fedeli nella festa della Madonna del Rosario:

Perché la Madonna di Medjugorje,  porti a compimento ciò che ha iniziato a Fatima: la fine della guerra e l’inizio della pace MONDIALE MESSIANICA, preghiamo…

Perché il nuovo Vescovo di Ivrea, padre Edoardo Cerrato, sia un Buon Pastore,
aperto al dialogo  e all’amicizia, preghiamo…

Perché le mamme G. L.  e  R.R.C. , PRIORE DELLA FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO E TUTTE LE MAMME QUI PRESENTI SI DEDICHINO PER LA SANTIFICAZIONE DELLA FAMIGLIA NELLA CUI SANTITA’  SARA’ COSTRUITA LA PROSSIMA ETA’ DELLA REDENZIONE IN CUI IL MONDO INTERO RICONOSCERA’  CHE GESU’

R I S O R T O  E’ L’UNICO SUO SALVATORE, preghiamo…

Perché tutti i presenti in questa celebrazione eucaristica in onore della MADONNA DEL ROSARIO, si impegnino a recitare ogni giorno il rosario per ottenere dalla misericordia di Dio LA FINE DELLA GUERRA E L’INIZIO DELLA  PACE MONDIALE MESSIANICA, preghiamo…

DECIMA LETTERA

AL SIGNORE GESU’    R I S O R T O,

UNICO SALVATORE DEL MONDO

7 OTTOBRE 2012:  FESTA DELLA MADONNA DEL ROSARIO

Amatissimo mio Gesù,

OGGI il nuovo vescovo di Ivrea Padre Edoardo Cerrato, inizia il suo Ministero
Episcopale di Buon Pastore aperto al dialogo e all’amicizia.

FRA QUATTRO GIORNI, giovedi 11 ottobre, inizierà il cosiddetto anno della Fede; ma non è questa la tua volontà, o Signore Gesù Risorto, Unico Salvatore del mondo.

Tu vuoi che la Tua Chiesa del Terzo Millennio avvii l’Età Aurea della Redenzione, fondata sulla santità della famiglia, PROSEGUENDO IL CONCILIO ECUMENICO VATICANO III, GIA’ AVVIATO DALLO SPIRITO SANTO; E TENENDO COME PUNTO DI RIFERIMENTO IL

PAPA GIOVANNI XXIII, M A N D A T O  D A   D I O , E IL PAPA CARLO

MARIA MARTINI,  E L E T T O   D A   D I O .

Il Concilio Ecumenico Vaticano III si concluderà quando le varie Chiese Cristiane raggiungeranno LA LORO UNITA’  NELLA MOLTEPLICITA’.

Allora, i Cristiani, CON LA LORO VITA VISSUTA NELL’AMORE FRATERNO RECIPROCO, MOSTRERANNO IL TUO VERO VOLTO, e il mondo si covertirà a Te: “ PADRE, CHE SIANO UNA SOLA COSA, COME IO E TU SIAMO UNA SOLA COSA. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU MI HAI MANDATO”.

ALLORA CI SARA’ LA FINE DELLA GUERRA E L’INIZIO DELLA PACE MONDIALE MESSIANICA CHE GRADUALMENTE PREPARERA’  “I CIELI NUOVI E LA TERRA NUOVA”.

Il tuo piccolo Gesù

Sac. Salvatore Paparo