Nei duemila anni dalla sua morte e dalla sua risurrezione, Gesù, NEL
SUO CORPO MISTICO, ha continuato a soffrire la sua passione e la sua morte
redentive. Ma ormai è giunto il momento DELLA RISURREZIONE: GESU’ RISORTO
INSIEME ALLE SUE MEMBRA DEFELI TRIONFERA’: STIAMO PER GIUNGERE AL MOMENTO DELLA
CONVERSIONE DEL MONDO INTERO A GESU’, UNICO SALVATORE DEL MONDO: GODREMO PRESTO
LA PACE E IL BENESSERE MONDIALI MESSIANICI, IL REGNO DI DIO IN TUTTE LE SUE
MIGLIORI ESPRESSIONI POSSIBILI IN QUESTA TERRA, IN VISTA DEI CIELI NUOVI E
DELLA TERRA NUOVA; RISPLENDERA’ IN MODO
MIRABILE L’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA,
CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO
FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO; REDENTA CON LA PASSIONE, MORTE, RISURREZIONE DI
GESU’, UNICO SALVATORE DEL MONDO, CON LA MIRABILE, INEFFABILE, SINGOLARE
COOPERAZIONE DI MARIA SANTISSIMA, MAMMA DI GESU’, MAMMA DI TUTTO IL CORPO
MISTICO DI GESU’, MAMMA, REGINA E SPOSA DELLA FAMIGLIA, REGINA DELLA PACE,
MAMMA AUSILIATRICE DI TUTTI ISUO I FIGLIOLI.
MENTRE I SOMMI SACERDOTI DI DUEMILA ANNI FA NON ASCOLTARONO I RICHIAMI
DI GESU’ ALLA CONVERSIONE E LO UCCISERO, LE GUIDE PASTORALI DELLA CHIESA
CRISTIANA DI OGGI RICONOSCERANNO I LORO TANTI ERRORI COMMESSI DURANTE I PRIMI
DUE MILLENNI DI CRI, CONTRO L’EVIDENTE VOLONTA’ DI GESU’, SPESSO NON HANNO
SERVITO MA DOMINATO, SPADRONEGGIATO SULLE PECORELLE DI GESU’; SPESSO SONO STATE
VITTIME DELLA RICCHEZZA FACENDOSI ANCHE DOMINARE DAI POTENTI DI QUESTA TERRA
PER OTTENERE I LORO PRIVILEGI.
DOBBIAMO, PERO’, RICONOSCERE ANCHE CHE IN QUESTI PRIMI DUEMILA ANNI DI
CRISTIANESIMO TANTISSIMI VESCOVI, TANTISSIMI SACERDOTI, TANTISSIMI LAICI
CRISTIANI, ILLUMINATI E SORRETTI DALLA LUCE E DALL’AZIONE DELLO SPIRITO SANTO,
SONO STATI VERI TESTIMONI DI GESU’, VIVENDO COME LUI DI AMORE, PARTICOLARMENTE
VERSO I PIU’ PICCOLI, I POVERI, GLI OPPRESSI, GLI EMARGINATI. ESSI CON GESU’
HANNO SOFFERTO LE DOGLIE DEL PARTO E FINALMENTE SONO GIUNTI AL MOMENTO DI
PARTORIRE GESU’ RISORTO, E L’UMANITA’ GODRA’ I FRUTTI DELLA RISURREZIONE DI
GESU’ IN TUTTE LE LORO MIGLIORI ESPRESSIONI, POSSIBILI IN QUESTA TERRA.
Sac.
Salvatore Paparo.
IL MATRIMONIO E’
INDISSOLUBILE.
E’ vero che il matrimonio è indissolubile. La sua
indissolubilità, però, non è fisica ma solo morale. PROVA DELL'AFFERMAZIONE :
l' indissolubilità del matrimonio è fondata sull'amore reciproco dei coniugi
come sull'amore reciproco è fondata l'indissolubilità delle Tre Persone Divine
e l'indissolubilità del matrimonio tra Gesù lo Sposo e la Chiesa la Sposa. Se,
per impossibile, le Tre Persone Divine cessassero di amarsi, si spezzerebbe la
loro unità, e si dissolverebbe lo stesso Dio.
Se, per impossibile, Gesù non amasse più la Chiesa e la Chiesa non amasse più Gesù, Gesù e la Chiesa romperebbero la loro unità sponsale. Ciò che non è possibile nella Trinità Divina e in Gesù e nella Chiesa, si può, invece, verificare, e spesso si verifica, tra i coniugi cristiani e non cristiani. Come l'esperienza ci attesta, avviene che dei coniugi dissolvano IRRIMEDIABILMENTE il loro matrimonio per colpa di uno solo o di entrambi. Ciò ci induce ad affermare che l'indissolubilità del matrimonio, per esprimerci in termini filosofici, E' DI ORDINE MORALE E NON FISICO. Ossia:
I CONIUGI, PUR ESSENDO TENUTI IN COSCIENZA A RIMANERE UNITI, HANNO LA TRISTE COLPEVOLE POSSIBILITA' DI ROMPERE IL LORO MATRIMONIO.
Alla medesima conclusione ci porta la riflessione sulla natura dei peccati negativi: Dio ordina all'uomo di non compiere un determinato atto perché l'uomo è in grado di compierlo, BENCHE' COLPEVOLMENTE. Se l'uomo non avesse la possibilità di compiere un determinato atto PECCAMINOSO, Dio non glielo vieterebbe: così non gli vieterebbe di rubare, se l’uomo non potesse rubare. Allo stesso modo, Gesù non avrebbe imposto agli sposi il precetto: “ L’UOMO NON DIVIDA CIO’ CHE DIO HA UNITO” (Mt. 19,6), se i coniugi non potessero separarsi.
La dissoluzione del matrimonio IRRIMEDIABILE COME IRRIMEDIABILE E' L'UCCISIONE DI UN UOMO, ASSUME UNA GRAVE COLPEVOLEZZA. MA LA CHIESA NEI CONFRONTI DEI CONIUGI COLPEVOLI DIVORZIATI E RISPOSATI CON UNA TERZA PERSONA, OGGI DEVE USARE MAGGIORE MISERICORDIA CHE NON IN PASSATO.
Come perdona l'omicida veramente pentito, pur essendo egli nell'impossibilità di ridare la vita al fratello ucciso, così deve perdonare ed AMMETTERE AI SACRAMENTI i coniugi divorziati, se veramente pentiti, anche se si trovano nell'impossibilità di ricostituire la loro unità e si sono sposati con un'altra donna o con un altro uomo.
UNO STUDIO ACCURATO DI GIOVANNI CERETI PROVA CHE NEI PRIMI SECOLI LA CHIESA, AI DIVORZIATI E RISPOSATI, CONCEDEVA DI CONTINUARE A CONVIVERE CON IL NUOVO CONIUGE, SE ERANO VERAMENTE PENTITI E SI SOTTOMETTEVANO AD UNA ADEGUATA PENITENZA.
Sac. Salvatore Paparo
Se, per impossibile, Gesù non amasse più la Chiesa e la Chiesa non amasse più Gesù, Gesù e la Chiesa romperebbero la loro unità sponsale. Ciò che non è possibile nella Trinità Divina e in Gesù e nella Chiesa, si può, invece, verificare, e spesso si verifica, tra i coniugi cristiani e non cristiani. Come l'esperienza ci attesta, avviene che dei coniugi dissolvano IRRIMEDIABILMENTE il loro matrimonio per colpa di uno solo o di entrambi. Ciò ci induce ad affermare che l'indissolubilità del matrimonio, per esprimerci in termini filosofici, E' DI ORDINE MORALE E NON FISICO. Ossia:
I CONIUGI, PUR ESSENDO TENUTI IN COSCIENZA A RIMANERE UNITI, HANNO LA TRISTE COLPEVOLE POSSIBILITA' DI ROMPERE IL LORO MATRIMONIO.
Alla medesima conclusione ci porta la riflessione sulla natura dei peccati negativi: Dio ordina all'uomo di non compiere un determinato atto perché l'uomo è in grado di compierlo, BENCHE' COLPEVOLMENTE. Se l'uomo non avesse la possibilità di compiere un determinato atto PECCAMINOSO, Dio non glielo vieterebbe: così non gli vieterebbe di rubare, se l’uomo non potesse rubare. Allo stesso modo, Gesù non avrebbe imposto agli sposi il precetto: “ L’UOMO NON DIVIDA CIO’ CHE DIO HA UNITO” (Mt. 19,6), se i coniugi non potessero separarsi.
La dissoluzione del matrimonio IRRIMEDIABILE COME IRRIMEDIABILE E' L'UCCISIONE DI UN UOMO, ASSUME UNA GRAVE COLPEVOLEZZA. MA LA CHIESA NEI CONFRONTI DEI CONIUGI COLPEVOLI DIVORZIATI E RISPOSATI CON UNA TERZA PERSONA, OGGI DEVE USARE MAGGIORE MISERICORDIA CHE NON IN PASSATO.
Come perdona l'omicida veramente pentito, pur essendo egli nell'impossibilità di ridare la vita al fratello ucciso, così deve perdonare ed AMMETTERE AI SACRAMENTI i coniugi divorziati, se veramente pentiti, anche se si trovano nell'impossibilità di ricostituire la loro unità e si sono sposati con un'altra donna o con un altro uomo.
UNO STUDIO ACCURATO DI GIOVANNI CERETI PROVA CHE NEI PRIMI SECOLI LA CHIESA, AI DIVORZIATI E RISPOSATI, CONCEDEVA DI CONTINUARE A CONVIVERE CON IL NUOVO CONIUGE, SE ERANO VERAMENTE PENTITI E SI SOTTOMETTEVANO AD UNA ADEGUATA PENITENZA.
Sac. Salvatore Paparo
Cintano 13 ottobre 2012
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