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9 dic 2013

F E S T A D E L L ‘ I M M A C O L A T A C O N C E Z I O N E


8 DICEMBRE 2013


 

L’8 dicembre ricorda un fatto storico di inestimabile valore per tutta l’umanità.

Ci riesce difficile immaginare, in tutta la sua portata, il solenne momento in cui, duemila anni fa, una donna timorata di Dio, di nome Anna, ricolma di allegrezza, si rivolse a Gioacchino, suo santo sposo, e gli disse:

 

              “GIOACCHINO, HO DA COMUNICARTI UNA LIETA NOTIZIA: ACCANTO AL MIO CUORE 

                 BATTE UNA NUOVA VITA: SONO MAMMA”.              

                

Non sappiamo se Sant’Anna, in quel momento, abbia ricevuto da Dio la rivelazione sulla grandezza della sua neo-concepita bambina; ma di certo quella fortunata santa donna avrebbe potuto, in verità, parlare così:

                “GIOCCHINO, HO CONCEPITO MARIA E L’HO CONCEPITA  IMMACOLATA PERCHE’

                  SARA’ LA MAMMA DEL MESSIA ATTESO. IO LA VEDO GIA’  LA NOSTRA SANTISSIMA

                  FIGLIOLA, IN GINOCCHIO, PRESSO LA MANGIATOIA DI UNA STALLA DI BETLEM, DOVE

                  GIACE, AVVOLTO IN UMILI FASCE, IL SUO DIVINO FIGLIOLO GESU’ “.                         

                 

Fissiamo la nostra attenzione sulle parole:

 

                    “HO CONCEPITO MARIA E L’HO CONCEPITA IMMACOLATA”

 

Il concepimento immacolato di Maria e la sua conseguente santità risaltano meglio se li consideriamo confrontandoli con la nostra triplice miseria che ci proviene dal peccato originale, dal peccato personale e dallo stato di peccato.

 

INNANZI TUTTO noi siamo miseri perché siamo stati concepiti nel peccato originale: il peccato originale è una misteriosa colpa che abbiamo ereditato dai nostri progenitori ADAMO ED EVA , CIOE’ DALLA PRIMA GENERAZIONE UMANA; ed è anche un’inclinazione verso il male: ci sentiamo, infatti, inclinati a cercare la nostra soddisfazione in modo disordinato; ci sentiamo inclinati a fare ciò che dispiace a Dio e al nostro prossimo.

In secondo luogo noi siamo miseri perché spesso siamo vittime del nostro peccato personale: l’inclinazione al male di cui abbiamo parlato non è ancora peccato; diventa peccato nel momento in cui acconsentiamo ad essa: così, ad esempio, non è peccato sentirsi inclinato a vendicarsi per un torto ricevuto, ma il vendicarsi di fatto.

In terzo luogo noi siamo miseri perchè corriamo il rischio di vivere in uno stato di peccato: chi commette uno o più peccati e non se ne pente, perdura nei suoi peccati, vive in uno stato continuo di peccato così come colui che diventa povero e non si cura di risollevarsi dalla sua povertà, perdura nella povertà, vive in uno stato continuo di povertà.  

Dunque, noi siamo miseri perché ABBIAMO EREDITATO IL PECCATO DELLA PRIMA GENERAZIONE UMANA e siamo inclinati al male; noi siamo miseri perché spesso abbiamo peccato; noi siamo miseri perché corriamo il rischio di vivere in uno stato di peccato. 

Ebbene Maria Santissima con il singolare privilegio DELLA SUA IMMACOLATA CONCEZIONE E’ TUTTA  L’OPPOSTO DI NOI: FU PRESERVATA DAL PECCATO DELLA PRIMA GENERAZIONE UMANA; fu esente dall’inclinazione al male; visse sempre santamente compiendo in ogni momento della sua vita la volontà del Padre Celeste.

COME CONCLUDERE?

MARIA SANTISSIMA, LA NOSTRA COMUNE MAMMA CHE TOCCA I CONFINI DELLA DIVINITA’

E CHE E’ LA PERFETTA DISCEPOLA DI GESU’, SIA IL NOSTRO MODELLO DI VITA: MARIA NEI PENDIERI, MARIA NELLE PAROLE, MARIA NELLE OPERE.

Sac. Salvatore Paparo

 

 

 

 

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