MARIA E’ LA MADRE DI GESU’, FIGLIO UNIGENITO
DI DIO ABBA’ PADRE-MADRE.
Quarta Domenica d’Avvento A
22 dicembre 2013
OMELIA
Settecento anni Prima della Nascita di Gesù, Isaia profetizzò:
“ECCO LA VERGINE CONCEPIRA’ E PARTORIRA’ UN FIGLIO
CHE CHIAMERA’ EMANUELE” (CHE SIGNIFICA DIO CON NOI).
La profezia si avverò duemila anni fa quando Dio inviò l’Arcangelo Gabriele in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine promessa sposa ad un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe.
LA VERGINE SI CHIAMAVA MARIA.
Langelo le disse: “Rallegrati, PIENA DI GRAZIA, il Signore è con te”.
A quelle parole Maria rimase molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: “NON TEMERE, MARIA, PERCHE’ HAI TROVATO GRAZIA PRESSO DIO. CONCEPIRAI UN FIGLIO, LO DARAI ALLA LUCE E LO CHIAMERAI GESU’ “.
Maria si ricordò del suo voto di verginità e, umilmente, domandò delucidazione:
“Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?”. Le rispose l’angelo:”LO SPIRITO SANTO SCENDERA’ SU DI TE E LA POTENZA DELL’ALTISSIMO TI COPRIRA’ CON LA SUA OMBRA. PERCIO’ COLUI CHE NASCERA’ SARA’ SANTO E SARA’ CHIAMATO FIGLIO DI DIO”.
Allora Maria disse: “ECCO LA SERVA DEL SIGNORE: AVVENGA PER ME SECONDO LA TUA PAROLA”. E l’angelo si allontanò da lei.
IN QUELL’ISTANTE IL FIGLIO UNIGENITO DI DIO, PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO, PRESE CARNE E SANGUE DA MARIA VERGINE, E LA VERGINE MARIA CONCEPI’ GESU’.
Ben presto in Maria sorse un grosso problema: doveva svelare il grande segreto a Giuseppe suo sposo, o no? Maria capì immediatamente che nessuno era disposto ad accettare la testimonianza di una giovane ragazza CHE AFFERMAVA DI ESSERE RIMASTA INCINTA PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO. E quindi decise di tacere fidandosi dell’aiuto di Dio: “MIO DIO, PENSACI TU”.
Quando Maria manifestò i segni evidenti della sua maternità, Giuseppe entrò in crisi, ma agì da uomo giusto. Innanzi tutto scartò l’eventualità di un peccato di Maria: Maria era troppo santa da potersi immaginare anche lontanamente una cosa di tale genere. D’altra parte la Legge Mosaica non gli consentiva di tenere con sé una sposa in attesa di un figlio che lui non aveva generato e, da uomo giusto, decise di ripudiare Maria in segreto. San Matteo nel brano evangelico di oggi ci ha informato che mentre Giuseppe stava considerando queste cose, gli apparve un angelo in sogno che gli disse: “GIUSEPPE, FIGLIO DI DAVIDE, NON TEMERE DI PRENDERE CON TE MARIA,TUA SPOSA. INFATTI IL BAMBINO CHE E’ GENERATO IN LEI VIENE DALLO SPIRITO SANTO; ELLA DARA’ ALLA LUCE UN FIGLIO E TU LO CHIAMERAI GESU’: EGLI INFATTI SALVERA’ IL SUO POPOLO DAI SUOI PECCATI”.
Quando si destò dal sogno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa.
Sono principalmente due gli insegnamenti che dobbiamo fare nostri: innanzi tutto nei momenti più difficili e più dolorosi della nostra vita, non dobbiamo scoraggiarci ma imitare la diducia di Maria posta nell’aiuto di Dio: Dio non abbandona mai i giusti che confidano in lui. In secondo luogo dobbiamo imitare il comportamento di Giuseppe; cioè non dobbamo mai giudicare e condannare gli altri anche quando tutte le circostanze ci sospingono a condannarli: colui che può giudicare rettamente è solo Dio perché solo Dio scruta i cuori delle persone e quindi solo lui è in grado di dichiarare, in verità, la loro innocenza o la loro colpevolezza. Noi, invece, vediamo solo le apparenze e le apparenze ci ingannano.
Sac. Salvatore Paparo
Nessun commento:
Posta un commento