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24 mar 2014

GESU’ ACQUA VIVA


TERZA DOMENICA DI QUARESIMA  A

23 MARZO 2014

 

OMELIA

 

Dio ha creato il mondo materiale e il mondo spirituale in modo simile, tanto che, fatte le dovute precisazioni, possiamo attribuire all’uno quanto conosciamo dell’altro. E poiché noi riusciamo a capire più facilmente quello che sperimentiamo nel nostro corpo, Dio si serve delle esigenze del nostro corpo per ammaestrarci sulle esigenze della nostra anima.

OGGI  E’ LA VOLTA DELL’ACQUA E DELLA SETE.

L’ACQUA E’ VEICOLO DI VITA. Chi vive sente la necessità di bere acqua. Hanno perciò bisogno di bere acqua gli uomini, gli animali e le piante. Se essi non dispongono di acqua soffrono la sete, deperiscono e lentamente lentamente muoiono. E appunto per vincere la sofferenza della sete e la conseguente morte che gli Ebrei trovatisi nel deserto asciutto, tormentati dall’arsura, incominciarono a mormorare contro Mosè, dicendogli: “ PERCHE’ CI HAI FATTO USCIRE DALL’EGITTO PER FARCI MORIRE DI SETE NEL DESERTO? “. Dio, però, come sempre, ebbe compassione del suo popolo e miracolosamente fece scaturire da una roccia acqua abbondante tanto che gli Ebrei poterono dissetarsi e continuare a vivere.

Dobbiamo precisare che non solo il nostro corpo, ma anche la nostra anima necessita e ha sete di acqua; però non necessita di  acqua materiale, ma di un’acqua speciale, di un’acqua che disseti per sempre la sua sete DI FELICITA’. Quest’acqua speciale E’ GESU’. Per cui Gesù come alla Sanaritana ci dice: “CHIUNQUE BEVE L’ACQUA MATERIALE TORNA AD AVERE SETE; MA CHI BEVE DELL’ACQUA CHE IO GLI DARO’, NON AVRA’ PIU’ SETE IN ETERNO”.  La donna fece questa richiesta a Gesù: “ SIGNORE, DAMMI DI QUEST’ACQUA PERCHE’ IO NON ABBIA PIU’ SETE”. Gesù le rispose: “ SONO IO, IO CHE PARLO CON TE “. Sotto questa luce comprendiamo il salmista che canta: “ L’ANIMA MIA HA SETE DEL DIO VIVENTE”. Ma accostiamoci più da vicino al racconto evangelico per comprendere maggiormente che solo Gesù è l’acqua speciale che può dissetare per sempre la nostra sete di felicità : Gesù è stanco e si siede sull’orlo del pozzo. Al pozzo arriva una donna samaritana peccatrice: questa donna tante volte aveva risposto di no alla voce interiore di Dio che la sollecitava a converirsi. Ora si trova dinanzi al suo Dio sotto forma umana; ma lei non lo sa. La pedagogia usata da Gesù per convertire la donna è commovente. Gesù assume le vesti del mendicante, PERO’ NON PER RICEVERE MA PER DONARE.  Dice alla donna: “ DONNA, DAMMI DA BERE!” La donna si rifuta di dissetare Gesù, E Gesù prosegue: “ SE TU CONOSCESSI COLUI CHE DI DICE: DAMMI DA BERE, TU STESSA GLIENE AVRESTI CHIESTO ED EGLI TI AVREBBE DATO DELL’ACQUA VIVA”. La donna non capisce, pensa ad un’ acqua materiale. E pensa ancora ad un’acqua materiale quando Gesù le precisa  che che chi beve della sua acqua SI DISSETA PER SEMPRE: “ SIGNORE, DAMMI DI QUEST’ACQUA PERCHE’ IO NON ABBIA PIU’ SETE E NON DEBBA PIU’ VENIRE A QUESTO POZZO PER ATTINGERE ACQUA”. Gesù non si impazienta, non rimprovera la donna per i suoi ragionamenti terra terra, e per illuminarla e convertirla, penetra nel segreto della sua vita : “ VA’ A CHIAMARE TUO MARITO” ; “ NON HO MARITO” “ HAI RISPOSTO CON SINCERITA’: HAI AVUTO INFATTI CINQUE MARITI E L’UOMO CHE HAI ADESSO NON E’ TUO MARITO”.

La donna finalmente comprende: GESU’ E’ L’ACQUA VIVA CHE DISSETA PER SEMPRE LA SETE DI FELICITA’ DEGLI UOMINI,  rinnega il suo passato di peccato e Gesù la inonda di gioia. La peccatrice convertita e  perdonata, ricolma di felicità diventa apostola: va in città e predica a tutti: “HO TROVATO IL MESSIA! MI HA DETTO TUTTO QUELLO CHE HO FATTO”.  In seguito alla testimonianza della donna convertita e dissetata, molti samaritani andarono da Gesù. Anch’essi si convinsero che solo Gesù è l’acqua speciale che disseta per sempre la sete di felicità degli uomini, anch’essi  si convertirono e felici esclamarono: “ GESU E’ VERAMENTE IL SALVATORE DEL M ONDO “.

A conclusione facciamo un breve esame di coscienza: SE ANCORA SIAMO ASSETATI DI FELICITA’ , CONVERTIAMOCI A GESU’ AMANDOLO CON L’OSSERVANZA DEI SUOI COMANDAMENTI E SAREMO FELICI. SE INVECE GESU’ HA GIA’ DISSETATO LA NOSTRA SETE DI FELICITA’, RENDIAMOCI APOSTOLI COME LA SAMARITANA: a coloro che sono tristi perhè cercano la felicità là dove non possono travarla, ossia nel peccato, rivolgiamo l’invito che Gesù oggi come duemila anni fa va ripetendo:

           “ CHI HA SETE VENGA A ME E BEVA “.

            “ CHI BEVE L’ACQUA CHE IO GLI DARO’ NON AVRA’

                PIU’ SETE IN ETERNO “.

 

Sac. Salvatore Paparo

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