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8 mar 2014

PROVVIDENZA DIVINA

OTTAVA DOMENICA PER ANNUM  A

2 MARZO  2014

OMELIA

La pagina evangelica di oggi è definita “LA PAGINA DELLA DIVINA PROVVIDENZA”.

Gesù ci invita a non temere di rimanere senza  quei beni di cui necessitiamo per il nostro benessere corporale; e in particolare si sofferma sul cibo e sul vestito. Riguardo al cibo ci dice: Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono né raccolgano in granai; eppure il Padre Celeste li nutre: NON VALETE FORSE PIU’ DI LORO?

A riguardo del vestito, Gesù aggiunge:

“Osservate  come crescono i gigli del campo: non faticano, non filano. Eppure io vi dico che neppure Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro, Ora, se Dio veste così l’erba del campo che oggi c’è  e domani si getta nel forno, NON FARA’ MOLTO DI PIU’ PER VOI, GENTE DI POCA FEDE?

Per assicurarci l’occorrente per il benessere del nostro corpo, Gesù esige una condizione indispensabile:

“ CERCATE, ANZITUTTO, IL REGNO DI DIO E LA SUA GIUSTIZIA, E IL PADRE CELESTE VI DARA’ IL RESTO IN AGGIUNTA”.

IL REGNO DI DIO E’ GESU’ STESSO. Pertanto, noi cerchiamo il Regno di Dio se imitiamo Gesù; se cioè, come Gesù, secondo le nostre possibilità, facciamo del bene agli altri; e cerchiamo la giustizia di Dio se, come Gesù, rispettiamo i diritti di tutte le persone.

Passiamo ad un breve commento della prima lettura biblica di oggi.

A causa della loro infedeltà all’Alleanza stipulata con Dio, gli Ebrei andarono incontro a gravi sciagure: i Babilonesi scesero in Palestina, conquistarono la Giudea, assediarono e conquistarono Gesrusalemme, la devastarono, la incendiarono e deportarono i suoi abitanti in Babilonia. In terra d’esilio gli Ebrei soffrirono la dura vita degli schiavi. Dio, però, ne ebbe compassione, e promise loro la liberazione: “NON TEMETE, IO VI FARO’ TORNARE IN PATRIA”. Però, poichè il tempo passava e la promessa sembrava rimanere solo promessa, gli Ebrei si demolarizzarono, persero la fiducia in Dio e, disperati, ripetevano: “IL SIGNORE CI HA ABBANDONATO, IL SIGNORE CI  HA DIMENTICATO”. Ma Dio che è sempre fedele alle sue promesse; Dio che è INSIEME PADRE E MADRE, accentuando il suo aspetto materno, per mezzo del profeta Isaia, confermò la sua promessa agli Ebrei con queste toccanti parole : “SI DIMENTICA FORSE UNA DONNA DEL SUO BAMBINO, COSI’ DA NON COMMUOVERSI PER IL FIGLIO DELE SUE VISCERE? ANCHE SE COSTORO SI DIMENTICASSERO, IO, INVECE, NON VI DIMENTICHERO’ MAI””.

In realtà gli Ebrei furono liberati dalla loro schiavitù, poterono lasciare la terra d’esilio, tornare in Patria, ricostruire la città di Gerusalemme e il loro Tempio.

L’applicazione pratica per noi sorge spontanea: noi come gli Ebrei , possiamo ritrovarci in situazioni di vita molto difficili, essere sospinti ad un atto di disperazione.

Come comportarci? Il nostro modello è Gesù. Anche Gesù esperimentò l’indicibile sofferenza di cui parliano. Inchiodato sulla croce, si sentì solo, abbandonato da tutti, anche dal Padre: “DIO MIO, DIO MIO PERCHE’ MI HAI ABBANDONATO?”. Gesù, però, in tutto simile a noi eccetto che nel peccato, non fu vittima della disperazione; vinse la tentazione fidandosi dell’immenso amore del Padre. E prima di emettere l’ultimo respiro, esclamò: “  PADRE, NELLE TUE MANI AFFIDO IL MIO SPIRITO”. E il Padre non lo deluse. LO RISUSCITO’ E CON LUI RISUSCITO’ ANCHE NOI. FIDIAMOCI SEMPRE DI  DIO, E NON SAREMO MAI DELUSI.


Sac. Salvatore Paparo

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