2 MARZO 2014
OMELIA
La pagina evangelica di oggi è definita “LA PAGINA DELLA DIVINA
PROVVIDENZA”.
Gesù ci invita a non temere di rimanere senza quei beni di cui necessitiamo per il nostro
benessere corporale; e in particolare si sofferma sul cibo e sul vestito.
Riguardo al cibo ci dice: Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non
mietono né raccolgano in granai; eppure il Padre Celeste li nutre: NON VALETE
FORSE PIU’ DI LORO?
A riguardo del vestito, Gesù aggiunge:
“Osservate come crescono i gigli
del campo: non faticano, non filano. Eppure io vi dico che neppure Salomone,
con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro, Ora, se Dio veste così
l’erba del campo che oggi c’è e domani
si getta nel forno, NON FARA’ MOLTO DI PIU’ PER VOI, GENTE DI POCA FEDE?
Per assicurarci l’occorrente per il benessere del nostro corpo, Gesù
esige una condizione indispensabile:
“ CERCATE, ANZITUTTO, IL REGNO DI DIO E LA SUA GIUSTIZIA, E IL PADRE
CELESTE VI DARA’ IL RESTO IN AGGIUNTA”.
IL REGNO DI DIO E’ GESU’ STESSO. Pertanto, noi cerchiamo il Regno di
Dio se imitiamo Gesù; se cioè, come Gesù, secondo le nostre possibilità,
facciamo del bene agli altri; e cerchiamo la giustizia di Dio se, come Gesù,
rispettiamo i diritti di tutte le persone.
Passiamo ad un breve commento della prima lettura biblica di oggi.
A causa della loro infedeltà all’Alleanza stipulata con Dio, gli Ebrei
andarono incontro a gravi sciagure: i Babilonesi scesero in Palestina,
conquistarono la Giudea, assediarono e conquistarono Gesrusalemme, la
devastarono, la incendiarono e deportarono i suoi abitanti in Babilonia. In
terra d’esilio gli Ebrei soffrirono la dura vita degli schiavi. Dio, però, ne
ebbe compassione, e promise loro la liberazione: “NON TEMETE, IO VI FARO’
TORNARE IN PATRIA”. Però, poichè il tempo passava e la promessa sembrava
rimanere solo promessa, gli Ebrei si demolarizzarono, persero la fiducia in Dio
e, disperati, ripetevano: “IL SIGNORE CI HA ABBANDONATO, IL SIGNORE CI HA DIMENTICATO”. Ma Dio che è sempre fedele
alle sue promesse; Dio che è INSIEME PADRE E MADRE, accentuando il suo aspetto
materno, per mezzo del profeta Isaia, confermò la sua promessa agli Ebrei con
queste toccanti parole : “SI DIMENTICA FORSE UNA DONNA DEL SUO BAMBINO, COSI’
DA NON COMMUOVERSI PER IL FIGLIO DELE SUE VISCERE? ANCHE SE COSTORO SI
DIMENTICASSERO, IO, INVECE, NON VI DIMENTICHERO’ MAI””.
In realtà gli Ebrei furono liberati dalla loro schiavitù, poterono
lasciare la terra d’esilio, tornare in Patria, ricostruire la città di
Gerusalemme e il loro Tempio.
L’applicazione pratica per noi sorge spontanea: noi come gli Ebrei ,
possiamo ritrovarci in situazioni di vita molto difficili, essere sospinti ad
un atto di disperazione.
Come comportarci? Il nostro modello è Gesù. Anche Gesù esperimentò
l’indicibile sofferenza di cui parliano. Inchiodato sulla croce, si sentì solo,
abbandonato da tutti, anche dal Padre: “DIO MIO, DIO MIO PERCHE’ MI HAI
ABBANDONATO?”. Gesù, però, in tutto simile a noi eccetto che nel peccato, non
fu vittima della disperazione; vinse la tentazione fidandosi dell’immenso amore
del Padre. E prima di emettere l’ultimo respiro, esclamò: “ PADRE, NELLE TUE MANI AFFIDO IL MIO SPIRITO”.
E il Padre non lo deluse. LO RISUSCITO’ E CON LUI RISUSCITO’ ANCHE NOI.
FIDIAMOCI SEMPRE DI DIO, E NON SAREMO
MAI DELUSI.
Sac. Salvatore Paparo
Nessun commento:
Posta un commento