Per me l'amore non è quello che i mortali intendono: E vissero felici e contenti. Questo amore delle Fiabe Non esiste. Perché quando due cominciano a vivere la quotidianità della connivenza Si scopre Che si è con l'altro solo per necessità. Anche se hai giurato "nella gioia e nel dolore" Ecc. Quando l'uomo animale abitudinario Che per sopravvivere si unisce a un altro essere, una volta soddisfatto la necessità finisce tutto l'amore in un atto abitudinario. L' amore vero di cui parlo non soddisfa necessità Ama e basta. Non ha bisogno di una vita insieme. Soprattutto non ha bisogno di cambiare l'altro a suo piacimento e necessità. Per cui Non ha bisogno dell'altro. Solo lo ama e va aldilà del contatto, della convivenza, della vicinanza o del sesso. Ecc. Passiamo molto tempo della nostra vita cercando di cambiare gli altri a nostro piacimento e necessità.
L'amore vero dice: " io non ti voglio cambiare. Per me vai bene così.
Salvatore Falco
Para mí, el amor no es lo que entienden los mortales: Y vivieron felices para siempre. Este amor de los cuentos de hadas no existe. Porque cuando dos comienzan a vivir la vida cotidiana de la connivencia, resulta que uno está con el otro solo por necesidad. Incluso si has jurado "en la buenas y en las malas", etc. Cuando el hombre animal de costumbre, que para sobrevivir se une a otro ser, una vez que la necesidad está satisfecha, todo amor termina en un acto habitual de costumbre. El verdadero amor del que hablo no satisface necesidades, ama y nada más. Él no necesita una vida juntos. Por encima de todo, no necesita cambiar al otro como le gusta y necesita. Así que no necesita al otro. Solo lo ama y va más allá del contacto, la convivencia, la cercanía o el sexo, etc. Pasamos mucho tiempo en nuestras vidas tratando de cambiar a los demás.
El verdadero amor dice: "No quiero cambiarte". "Para mí, eres perfecto así." Salvatore Falco.
31 dic 2018
24 dic 2018
NATALE 2018
“Carissimi,
amiamoci gli uni gli altri, poiché l'amore e da Dio e chi ama è
generato da Dio e conosce Dio” I
lett. Di
Giovanni cap. 4, 7
Un
caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici del Cenacolo ed un
augurio di celebrare un sereno Natale in famiglia
Esso
comprende due parti
1
Preghiera di don Salvatore Paparo
2 Riflessione
Biblica sul tempo di Natale
Signore, nostro Dio, Tu ti sei abbassato fino a noi, hai voluto diventare
uomo con Tuo Figlio, Nostro Salvatore. E' questo Signore l'hai fatto
come gesto di compassione e misericordia verso noi tutti. Tu Signore
nella notte di Natale hai fatto brillare la tua LUCE che nulla a da
condividere con le nostre misere luci. Mostraci in questo giorno, per
mezzo dello Spirito Santo la Via che conduce a Te; affinchè vediamo
con i nostri occhi la luce del mondo che TU hai mandato con Gesù
Tuo Figlio, come anche noi siamo Figli tuoi e fai di noi in questo
giorno e non solo, i tuoi testimoni per tutta la nostra vita. Amen
RIFLESSIONE
BIBLICA
La visita di Maria ad
Elisabetta
“in quei giorni,
messasi in viaggio, si recò in fretta verso la regione montagnosa,
in una città di Giuda. Entrò nella casa di Zaccaria e salutò
Elisabetta. Ed ecco che, appena Elisabetta ebbe udito il saluto di
Maria, le balzò in seno il bambino, Elisabetta fu ricolma di Spirito
Santo ed esclamò a gran voce :”Benedetta tu fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno.Ma perchè mi accade questo, che
venga da me la madre del mio Signore?”
Ev di Luca cap 1 vers 38-43
Il
brano del Vangelo di Luca, ci narra la storia della visita di Maria
a Elisabetta, ed è un racconto che mi ha sempre affascinato, in
effetti l'incontro tra queste due donne Ebree, Maria giovanissima,
Elisabetta già avanti negli anni, accomunate da tre cose: la
parentela, la gravidanza e dalla straordinarietà del modo in cui
tutto questo è avvenuto. Il vangelo di Luca è ricco nella
descrizione, ma scarno nei particolari. E mi riferisco, in
particolare al tempo trascorso, circa tre mesi in compagnia di
Elisabetta, nulla ci dice il vangelo della nascita di Giovanni, solo
dopo ne da accenno brevemente. A questo punto mi è sorta una domanda
e credo care amiche ed amici sia sorta anche a voi: Che cosa si
saranno dette (oltre al Magnificat) durante questi tre mesi trascorsi
insieme? Come avranno commentato fra di loro, di quel Dio di Israele
presentatosi e manifestatosi a loro e ai loro compagni (Zaccaria e
Giuseppe) in modo così particolare da cambiare la storia
dell'umanità. Mi pare doveroso ricordare, che dei quattro coniugi,
solo Elisabetta è quella che non riceve, stando alla testimonianza
del vangelo, alcuna rivelazione; forse è proprio per questo che
Elisabetta è molto vicina a noi, donne e uomini, parte di
quell'umanità che senza clamori, ne eclatanti rivelazioni dall'alto,
senza statue piangenti e santi, continua a credere con insistenza e
sperare contro ogni speranza, confortata solo nella misericordia di
Dio, nonostante tutti i problemi della vita (ne sanno qualcosa i
migranti). Non voglio qui sminuire la grandezza di Maria madre di
Gesù, madre della “Parola fatta
carne” ne
quelle di Zaccaria e di Giuseppe, ma secondo me, Elisabetta ha
qualcosa di particolare come detto sopra, che la rende più simile a
noi, ed è proprio la quotidianetà e l'ordinarietà della sua
esistenza, del suo modo di modo di ricevere la fede, delle sue paure
(rimase nascosta per cinque mesi ci narra Luca), il suo
sentirsi un nulla di fronte alla cugina molto più giovane; la sua
determinazione a rimanere fedele alle promesse di Dio, nel momento in
cui dovrà dare il nome al proprio figlio, sfidando la tradizione e
la legge mosaica. Una donna forte care amiche ed amici, coraggiosa,
tenace come tante altre donne citate nel Primo e Secondo Testamento.
In una umanità, sconvolta da quotidiani omicidi e guerre che
insanguinano il mondo, ancora oggi in questo Natale soffia il vento
dello Spirito Santo e questo soffio pervade la vita, non dei grandi
della storia o le alte gerarchie delle chiese cristiane o dei potenti
di turno, ma le vie degli umili, come venti secoli fa, soffiò sulla
grotta di Betlem, lo Spirito di Dio anche in questo giorno di festa
percorre le vie nel deserto quotidiano della nostra vita, spesso
percossa da inutili sciocchezze. Concludendo questa riflessione sul
visita di Maria ad Elisabetta il brano ci fa comprendere che nella
vita non è l'apparire, ma l'essere, ciò che conta dinanzi a Dio,
anche in questi giorni di festa, non è l'immagine di noi stessi,
magari camuffata dal mito dell'eterna giovinezza, ma la fiducia che
diamo a Lui solo al quale nulla è impossibile. Se dunque Elisabetta,
come spesso diciamo, è anche l'immagine di una chiesa di antica
tradizione, apparentemente incapace di rigenerarsi, ricordiamoci in
questo giorno di Natale, Betlemme “Così
piccola per essere tra i villaggi di Giuda, uscirà colui che porterà
la salvezza a tutta l'umanità” Dio
è capace ancora, in un epoca di computer, di banda larga, di stupire
l'umanità, e questo lo vediamo nella grotta di Betlemme, lo stupore
e la meraviglia di quella luce che Elisabetta ci ha annunciato, è
una luce che serve a far chiarezza nella nostra vita e condurre i
nostri passi verso le parole di Gesù. Fare di noi care amiche ed
amici strumenti di vita e di speranza che ci è stata data in quella
grotta di Betlem con la nascita di Gesù duemiladiciotto anni fa. Un
sereno Natale a tutti voi.
r.
Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
CHE
IL SIGNORE FACCIA RISPLENDERE IL SUO VOLTO VERSO DI NOI E CI DIA LA
SUA PACE, RICORDIAMOCI DEI POVERI, DEGLI AFFLITTI, DI CHI E' NEL
LUTTO CHE L'AMORE DI DIO E DI GESU' SIA CON TUTTI NOI ORA E SEMPRE
AMEN
20 dic 2018
NOVEMBRE-DICEMBRE 2018
CENACOLO
FAMILIARE
MESE
DI NOVEMBRE-DICEMBRE 2018
Gesù, disse:”Amatevi
gli uni gli altri, come Io ho amato voi”
Care
amiche ed amici del Cenacolo, troverete in questo numero :
La
preghiera di Don Salvatore
Un
fatto un commento
Una
riflessione biblica
La
Benedizione
Signore,
nostro Iddio, tu ci consenti anche in questo anno di andare incontro
alla Luce che Risplende nelle tenebre: il Natale, Natale che mette
davanti ai nostri occhi ciò che c'è di più grande, l'AMORE di Gesù
verso tutti noi, la sua nascita.
Tu
ci dai questa grande regalo, ma noi Signore cosa abbiamo da offrirti
da donarti? La nostra umanità ha tanti pensieri confusi e malvagi,
tanta freddezza, tanta frivolezza, tanto astio, tante guerre sparse
nel mondo. Tante cose in contraddizione con il messaggio di Natale.
Che
puoi fartene di questi doni? da una umanità che ti ha voluto mettere
in un angolo e che spesso ti usa come una comparsa, ma non come primo
ATTORE? Ma con il tuo Amore è proprio quello che tu aspetti da tutti
noi e di cui tu ci vuoi liberare, per darci in cambio il Salvatore e,
per mezzo suo una nuova terra in cui regnerà la pace MESSIANICA, dei
cuori rinnovati e un nuovo scopo nella vita. Sii Tu Signore in queste
domeniche di avvento di saper ascoltare la tua Parola, nello stupore
e nella riconoscenza per i tuoi progetti verso di noi, per il tuo
Amore per la Tua Misericordia, per la Tua Compassione, per tutto
quello che hai già compiuto in nostro favore. Amen
don
Salvatore Paparo
r. Fulvio Crivello
UN FATTO UN
COMMENTO
Ancora
un attentato, ancora morti nella città di Strasburgo, una città
simbolo per la libertà: sia religiosa che laica, proprio nelle
festività natalizie, cinque morti a tutt'oggi. Strano che i
festeggiamenti per la nascità di Gesù di Nazaret, un profeta che
aveva sempre portato un messaggio di pace e di amore, sia festeggiato
da un pazzo radicalizzato, non dall'islam, ma da qualche incosciente
imam mussulmano. Perchè ho chiamato Gesù un profeta, proprio perchè
l'Islam lo ha da sempre considerato uno dei cinque grandi profeti.
Dio stesso nella prima sura del Corano si chiama il misericordioso,
il compassionevole, un Dio pieno di amore. Ed è a questo Dio che
alcuni religiosi mussulmani, incitano alla violenza, alle esecuzioni,
agli attentati; forse dovrebbero rileggersi il Corano e capire che
Dio è Amore!!!
un
Dio che ama la vita e non la morte che alcuni pazzi radicalizzati
portano nelle strade, nei locali dove la gente si diverte, nelle
stazioni ecc.
Forse
hanno dimenticato quello che è scritto nella prima sura del Corano
ed hanno anche dimenticato che Maometto stesso diceva di accogliere e
di rispettare anche quello che non era diventato un suo seguace. Io
spero che in questi giorni il Dio Illumini le menti di tutti gli
uomini e le donne di questo pianeta e che le parole del Profeta di
Nazareth diventino realtà “Amatevi
gli uni gli altri, come Io ho amato voi, e che la pace del Signore
sia con tutti voi”
RIFLESSIONE BIBLICA PER LE
DOMENICHE DI AVVENTO
Essi,
le dissero:”Donna perchè piangi?” ella rispose loro: “hanno
portato via il mio Signore e non so dove l'abbiano posto.” Detto
ciò, si voltò indietro e vide Gesù che stava li, ma non sapeva che
era Gesù. Egli le disse:”Donna perchè piangi? Chi cerchi?”
Quella, pensando che fosse l'ortolano, rispose: “Signore, se lo hai
portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io lo andrò a prendere. Le
disse Gesù: “Myriam!” Quella voltatasi le disse in ebraico
“Rabbuni” (maestro Buono).
Ev.
di Giovanni cap 20 ver.13-14-15
Siamo care amiche ed amici del Cenacolo Familiare nelle
domeniche di avvento, avvento che preannuncia la nascita di Gesù , e
come la venuta di Gesù cambiò la Storia, anche in questo brano,
grazie allo Spirito Santo, oggi possiamo commentare e riflettere,
egli pone di fronte ad un cambiamento importante per tutti noi.
Molti,
penseranno, leggendo questo brano, che forse io mi sia sbagliato,
forse ho confuso il Natale con la Pasqua, non è così, io penso che
questo brano sia adatto proprio a queste domeniche di avvento e che
possa portarci a conoscere meglio il profeta di Nazaret, proprio in
questa festa, sorta probabilmente verso il 350 d.C. diventata sempre
più commerciale e pagana, con babbi natale che si arranpichino su
scale e luci più o meno scintillanti. Venendo ai versetti che oggi
analizzeremo, sentiamo una voce di donna ,e la voce di Maria, in
ebraico Myriam di Magdala forse la compagna di Gesù, oppure la
moglie e cosa ci dice : “Ella
disse: perchè hanno tolto il mio Signore, e non so dove l'abbiano
posto”
è una voce che giunge da lontano, sono passati quasi duemila anni da
quella mattina a Gerusalemme. Ma è anche una voce dei cristiani
secolarizzati di oggi, in questi giorni che precedono il Natale? La
voce di Maria di Magdala non supera forse i confini del tempo e
giunge fino a noi, donne e uomini del terzo millenio? Non si confonde
con le nostre paure; paure della nostra epoca e non si rivela
sostanzialmente uguale alla coscienza turbata e tormentata da
infinite parti del mondo globalizzato della nostra generazione?
Le parole di Myriam di Magdala non è forse il fondo,
inespresso e inconsapevole, data da donne e uomini della nostra
generazione?
Care
amiche ed amici, noi esaminiamo anche in queste domeniche di avvento,
con coscienza cristiana tutta la situazione del nostro mondo, sotto
vari aspetti, dai problemi della fame nel mondo, allo scempio, fatto
contro la natura esclusivamente a scopo di lucro, agli attentati,
alle guerre ecc. e se riusciamo a superare l'apparenza superficiale,
cosa non facile nelle festività come il Natale e guardare nel
profondo, vedremo che la causa prima e ultima di tutte le nostre
paure e dei nostri interrogativi, sono proprio nelle parole espresse
da Maria: Dove
hanno messo il mio Signore e non sappiamo dove l'hanno messo. Maria
di Magdala ha cercato invano le tracce nel giardino di Giuseppe di
Arimatea, noi cerchiamo invano le sue tracce nel nostro mondo
sconvolto, nelle baracche dei disperati, in chi vive in miseria ed
anche nelle discoteche piene di gente che si diverte e che purtroppo
qualche volta muore. Lo cerchiamo anche nelle chiese, spesso vuote,
lo cerchiamo spesso anche nelle nostre menti nei nostri cuori e
troviamo solo dei cristiani tiepidi. Sembra che in questo turbinare
di vita, con telefoni sempre accesi e con telecamere ovunque poste,
sembra che il Signore sia assente, anche in queste domeniche di
avvento.
“Detto
questo Maria si voltò indietro e vide Gesù in piedi, ma non sapeva
che era Gesù”
Non è forse questo il nostro problema, anche in queste domeniche di
avvento di non saper ascoltare il suo messaggio, nel credere Gesù
vivente in mezzo a noi, il non aver capito il Natale. Noi come
Myriam, ci guardiamo attorno e vediamo anche le chiese cristiane che
spesso non vivono il messaggio di Gesù.
“Gesù,
le disse: Maria!” Gesù
disse e dice a Noi una sola parola ed è in tutto care amiche ed
amici in quella parola; Gesù che spesso noi mettiamo da parte se non
relegarlo nelle cerimonie religiose è presente, e vivo, ci parla
anche in queste domeniche e non solo è nelle strade con chi soffre
sia spiritualmente che fisicamente, il profeta di Nazaret è con noi
tutti i giorni, ed è un profeta dei vivi come egli è vivente. Ma
carissimi amiche ed amici, dobbiamo voltarci anche noi per vedere
Gesù come si è voltata Maria perchè può accadere che sentiamo
quella parola chiamarci per nome: Maria, Roberto, Claudia, Flavio,
Sarah,Andrea ecc. quella parola rivolta direttamente a noi, quella
parola chiamarci per nome, Gesù è vicino a noi, ci parla, è vivo.
Amiche ed amici del Cenacolo quale delle due parole di Maria di
Magdala è la nostra parola: “Hanno tolto il mio Signore e non so
dove l'abbiano posto” oppure “Rabbuni” maestro
Buono a
tutti noi la risposta. Amen
r Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
LA PACE DI DIO, CHE SUPERA OGNI INTELLIGENZA, CUSTODIRA'
I VOSTRI CUORI E LA VOSTRA MENTE IN CRISTO GESU'
Filippesi c. 4 ver 7
18 dic 2018
L'amore...
"La famiglia Trinitaria di Dio non aveva bisogno di nessuno per essere felice; ma poiché E’ AMORE E L’AMORE SI COMUNICA, per comunicare la sua felicità ad altri, DECISE DI CREARE L’UOMO E LO CREO’ FAMIGLIA A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA." (don Salvatore Paparo)
L'amore non è quello che i mortali intendono: "e vissero felici e contenti". Questo amore delle Fiabe non esiste. Perché quando due cominciano a vivere la quotidianità della connivenza si scopre che si è con l'altro solo per necessità. Anche se hai giurato "nella gioia e nel dolore" ecc. Quando l'uomo animale abitudinario che per sopravvivere si unisce a un altro essere, una volta soddisfatto la necessità finisce tutto l'amore in un atto abitudinario. L'amore vero di cui parlo non soddisfa necessità ("La famiglia Trinitaria di Dio non aveva bisogno di nessuno per essere felice") Ama e basta. Non ha bisogno di una vita insieme. Soprattutto non ha bisogno di cambiare l'altro a suo piacimento e necessità. Per cui Non ha bisogno dell'altro. Solo lo ama e va aldilà del contatto, della convivenza, della vicinanza o del sesso, ecc. Passiamo molto tempo della nostra vita cercando di cambiare gli altri.
L'amore vero dice: "io non ti voglio cambiare. Per me vai bene così.
Salvatore Falco
L'amore non è quello che i mortali intendono: "e vissero felici e contenti". Questo amore delle Fiabe non esiste. Perché quando due cominciano a vivere la quotidianità della connivenza si scopre che si è con l'altro solo per necessità. Anche se hai giurato "nella gioia e nel dolore" ecc. Quando l'uomo animale abitudinario che per sopravvivere si unisce a un altro essere, una volta soddisfatto la necessità finisce tutto l'amore in un atto abitudinario. L'amore vero di cui parlo non soddisfa necessità ("La famiglia Trinitaria di Dio non aveva bisogno di nessuno per essere felice") Ama e basta. Non ha bisogno di una vita insieme. Soprattutto non ha bisogno di cambiare l'altro a suo piacimento e necessità. Per cui Non ha bisogno dell'altro. Solo lo ama e va aldilà del contatto, della convivenza, della vicinanza o del sesso, ecc. Passiamo molto tempo della nostra vita cercando di cambiare gli altri.
L'amore vero dice: "io non ti voglio cambiare. Per me vai bene così.
Salvatore Falco
1 dic 2018
SETTEMBRE-OTTOBRE 2018
“Dio è Amore e chi
rimane nell'Amore rimane in Dio e Dio rimane in lui”
Carissimi amiche ed
amici del Cenacolo, in questo numero
troverete le seguenti parti:
Preghiera di don
Salvatore
Riflessione biblica
per i mesi di settembre ottobre
Un fatto un Commento
Benedizione
PREGHIERA AL SIGNORE
Signore Gesù, ti ringrazio per questa
giornata, come per tutte le altre giornate che TU mi dai, e ti chiedo ancora
con umiltà di dare la saggezza e l'Amore a tutti i governanti di questa terra,
ancora alle prese con attentati e guerre, dai a loro Signore di vegliare sul diritto
e sulla pace. Crea in questi potenti, che hanno in mano le sorti di miliardi di
persone, delle menti e dei cuori aperti
all'Amore. E fai, che con i cuori pieni d'Amore, essi pensino ai poveri a chi
non ha parola a chi soffre per ingiustizie a volte perpetrati dagli stessi
Stati. Ti ringrazio Signore per aver potuto esporre davanti a Te queste
necessità, perchè Tu solo sai come poter portare una parola di pace e di
conforto.
Tutti noi siamo nelle
tue mani e ti lodo e ti lodiamo per la tua misericordia e la tua grazia. Amen
don Salvatore Paparo
UN FATTO
UN COMMENTO
Questa volta, un fatto
un commento, si occupa dell'Opera Del Cenacolo Familiare.
Voglio portatre a
tutti i nostri letttori, la notizia che
la nostra opera si stà muovendo per rendere il messaggio di don
Salvatore Paparo vivo e vegeto, voi mi direte come: Stiamo trattando con La
Piccola Casa della Provvidenza (COTTOLENGO) per avere dei locali da loro
dismessi c.a. trenta anni fa per farla rinascere sia come Casa di accoglienza
per anziani, sia per una Clinica Privata, più reparti che si occuperanno delle
varie sintomatologie. Abbiamo a tal punto rifondato una associazione “OPERA
CENACOLO FAMILIARE ONLUS” con sede in
Via Savoia, 41 Pinerolo, che presto diventerà LA FONDAZIONE OPERA CENACOLO FAMILIARE. Siamo tutti pregati
di pregare per essa e non solo anche di operare sia con donazioni e servizi
di volontariato. Vi fornirò al prossimo
bimestrale le coordinate del nostro conto corrente.
Fulvio Crivello
RIFLESSIONE
BIBBLICA
In quel tempo,
Gesù uscito dalla sinagoga, subito ando nella casa di Simone ed Andrea, in
conpagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone (Pietro) era a: letto con la febbre e subito gli parlarono di
lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la
lasciò ed ella li serviva.
Ev. Marco cap 1, 29-31
L'evangelista Marco
ci narra in queste parole la guarigione della suocera di Pietro, proprio quello
di cui la chiesa cattolica dice che fu il primo papa, quindi Simone detto in
seguito Pietro era sposato ed aveva dei figli come quasi tutti i discepoli di
Gesù lo erano quindi anche i Pastori Cattolici come diceva don Salvatore dovrebbero
sposarsi e fare una vita normale sempre ispirata all'amore di Dio.
Tolto di questa breve
parentesi veniamo ora al testo; cosa ci dicono oggi queste belle parole e anche
i gesti di Gesù, si perche anche la
gestualità del profeta di Nazaret è importante, come sono le sue parole, in
questi due versetti vediamo le mani di Gesù “la fece alzare prendendola per
mano” Le mani le braccia sono di grande importanza nel gesto umano. Possono guarire o ferire o
peggio ancora, dare la morte, accarezzare con le mani o sciaffeggare,
accogliere o respingere; le mani o le braccia possono riflettere l'essere della
persona.
Gesù tocca i malati,
tocca anche i discepoli caduti a terra per dare a loro la speranza e dei nuovi
sogni. Nel racconto della tempesta sedata quando Simone detto Pietro comincia
ad affondare, gli tende la mano, lo afferra e gli dice “Uomo di poca fede,
perchè hai dubitato?” Gesù è molte volte, anche per noi, una mano che
rialza, che ci infonde forza e ci risolleva dalla polvere della nostra società malata,
priva di giustizia.
Dove si trova il
profeta di Nazaret, cresce la vita, crescono i sogni, non si teme più per la
vita. Questo è ciò che prova chi percorre le pagine di Marco, incontrandosi con questo Gesù umano più che
divino che guarisce i malati, accoglie chi non ha parola e sopratutto non
giudica. Non dovremmo mai dimenticare che la prima immagine offerta dai
vangeli, e quella di un Gesù guaritore, un uomo e non un Dio che diffonde la vita è guarisce ciò che è malato nel nostro modo di
vivere. Proprio per questo, intorno a Lui troviamo sempre la miseria
dell'umanità.Dalle parole e dai gesti di Gesù apprendiamo che Dio è amico della
vita e non del martirio. Egli ama appassionatamente la felicità, la salute, la
gioia. Purtroppo è inquietante vedere in questa società malata solo di denaro,
con quanta facilità ci siamo abituati alla morte non solo umana: la morte della
natura, distrutta dall'inquinamento industriale; la morte per le strade, per la
violenza, la morte del nostro intimo. Mi pare ignominioso osservare con quanta
indifferenza si sentono le notizie che parlano di milioni di morti per fame e
con quanta indifferenza contempliamo la violenza silenziosa, efficace e
costante, di strutture ingiuste e di leggi che difendono i potenti di turno.
I dolori e le
sofferenze altrui ci preoccupano sempre di meno. Ogni individuo sembra
interessarsi solo ai suoi problemi, del suo benessere e del conto in banca;
questa apatia si sta impossesando di molti. Concludendo questa riflessione cari
amiche ed amici del Cenacolo Familiare, il vangelo di Marco e il nostro piccolo
brano ci ricordano che Gesù è sempre molto attento al dolore della gente egli
si ferma quando vede soffrire qualcuno; Lui non si limita a predicare, Lui
lascia anche la preghiera per aiutare le persone, ed è proprio per questo che
lo cercano i malati, sia fisici che spirituali, i senza parole, le prostitute
le persone scartate dai benpensanti. Ecco che cosa è seguire Gesù, non le
celebrazioni religiose, le dottrine, i dogmi, ma essere con Lui per alleviare
le sofferenze della vita e per ridarci gioia e passione per essa e per i
fratelli e sorelle.
r. Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
La grazia del Signore Gesù Cristo e l' Amore di Dio e la
comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi. Amen
25 ago 2018
LUGLIO AGOSTO 2018
“Dio
è Amore e chi rimane nell'Amore rimane in Dio e Dio rimane in lui”
Carissimi
amiche ed amici del Cenacolo, in questo numero troverete le
seguenti parti:
Preghiera
di don Salvatore
Riflessione
biblica per i mesi di luglio agosto
Un
fatto un Commento
Preghiera
di Giovanni XXIII “SEMINA”
Benedizione
PREGHIERA ALLO
SPIRITO SANTO
O
SPIRITO D'AMORE, esaudisci la mia umile fiduciosa preghiera. TU mi
hai seguito sempre in modo mirabile perchè io realizzassi l'Opera
Del Cenacolo Familiare. Opera in me quelle trasformazioni e quelle
aggiunte che reputi opportune o necessarie perchè io compia con
fedeltà la mia missione.Trasforma me, i miei figli e le mie figlie
di oggi e di domani in ferventi apostoli della seconda Pentecoste
D'Amore, come hai trasformato in ferventi apostoli della prima
Pentecoste d'Amore i prescelti di Gesù. Amen
don Salvatore Paparo
UN
FATTO UN COMMENTO
Care amiche ed amici, alcuni mi hanno chiesto nelle
riunioni quartierali di parlare dell'Olismo, quale significato dare
al termine, e soprattutto cosa sono quei gruppi di riflessione
spirituale che ad esso si richiamano, cercherò di essere breve
nella risposta e mi auguro esaustivo.
Il termine olismo deriva dal greco “òlos, tutto”
nella sua accezione più generale esprime la tesi dell'esistenza di
un tutto, indipendente dalle sue parti componenti e irriducibile alla
loro somma. Di olismo si è parlato frequentemente in biologia per
enunciare il principio che una determinata funzione non è riducibile
a fattori “inferiori” che la compongono,per cui richiede una
analisi specifica; sotto questo profilo l'olismo è stato talvolta
usato nell'ambito delle scienze umane, e delle scienze “per non
confonderlo, come spesso oggi avviene, in gruppi di ricerca per
eventuali spinte spiritualiste” della vita come sinonimo di
organicismo. L'olismo si e spinto anche in ambito psicologico con il
circolo della GESTALT. Nell'ambito delle discipline
storico-sociologiche, l'olismo esprime una particolare
interpretazione dei fenomeni sociali, secondo il quale la società
costituisce qualcosa di irriducibile alla somma degli individui che
la compongono. Mi scuso con voi per il riassunto, forse difficilmente
capibile, ma ho fatto questo, in modo che ognuno di noi possa capire
qualcosa di più sull'olismo, che non è la fonte della serenità e
della felicità, come spesso qualche persona ci vuol far credere, ma
solo un percorso delle varie fasi della nostra vita e nulla di più.
Fulvio Crivello
In
quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno
a Cesarea di Filippo, e per strada interrogava i suoi discepoli
dicendo: “ la gente, chi dice chi io sia?” Ed essi gli risposero:
“Giovanni il Battista; altri dicono di Elia e altri uno dei
profeti” Ed egli domandava loro”Ma voi ,chi dite che io sia?”
Marco cap. 8 ver. 28-29
Da qualche mese i discepoli riconoscono Gesù, condividono
con Lui una buona parte della loro vita, è giunto il momento di far
chiarezza, ed è proprio Gesù che pone la domanda “ma voi chi dite
che io sia?” Cosa colgono nella sua vita, nel suo messaggio
rivoluzionario, nelle sue parole. Ma non solo il nazareno chiede ai
discepoli e alle discepole chi è, lo chiede alla gente comune, lo
chiede anche a noi uomini del terzo millennio. La domanda care amiche
ed amici è :Chi è Gesù per noi? Sono passati ben venti secoli da
quella domanda mentre percorreva i villaggi di Cesarea di Filippo, ma
dopo duemila anni continua a interpellare tutti noi che ci diciamo
cristiani “ma voi,chi dite che io sia?”
La
sua persona è giunta a noi attraverso immagini, formule, dogmi,
devozioni, spiegazioni teologiche e interpretazioni dottrinali che
svelano, e a volte velano il suo personaggio. Trovarsi di fronte a
Gesù, significa essere posti di fronte all'esigenza di scegliere,
di decidere in quale direzione vogliamo andare. Gesù non ci chiede
da vero LAICO di aderire a qualche religione, a qualche dogma, a
qualche verità più o meno sublime. Gesù e certamente un maestro di
verità e di amore, ma è anche un grande profeta di vita, anzi, noi
che ci diciamo cristiani è il primo profeta che ci chiede di dire
la verità e di farla vedere nei fatti. La chiamata di Gesù rivolta
da Dio, che indubbiamente, egli ha scoperto un po' alla volta; non è
fuggito, non ha chiuso le orecchie, non ha chiuso gli occhi, non ha
preso soprattutto scorciatoie. Eppure basta leggere i vangeli
sinottici, la voglia di fuggire da questa chiamata l'ha avuta più
volte, anche nell'orto del getsemani. Per noi cristiani di oggi e di
ieri è invece la fuga dai suoi insegnamenti. Si tratta di una
operazione che noi purtroppo conosciamo fin troppo bene. Per
difenderci dalla radicalità del vangelo, noi facciamo un compromesso
tra la strada indicata da Gesù e le logiche vincenti della nostra
società. I modi di inquinare il messaggio di Gesù sono molteplici
ed infiniti; sta di fatto che su questa strada, nel corso dei
secoli, abbiamo addomesticato l'evangelo e lo abbiamo addirittura
portato a combaciare ai nostri interessi meno nobili. Dal vangelo
abbiamo tratto e dalla Bibbia intera, persino la giustificazione dei
roghi degli eretici e della streghe nonchè della schiavitù. Un
altra via per evitare lo scontro con le parole di Gesù riportate sui
vangeli, e una via Teologica, una via molto amata dai teologi proprio
per evitare lo scontro con un messaggio rivoluzionario di cambiamento
dell'intera società. A partire dai primi secoli e soprattutto dopo il
concilio di Nicea nel 325, per molti cristiani anche dei nostri
giorni, Gesù venne a configurarsi come un essere sospeso tra cielo e
terra, sempre, con il passare dei secoli meno toccato dalle
condizioni degli individui mortali; la chiesa, allora unità, non
escludeva l'elemento corporeo di Gesù di Nazaret, ma sottolineava
sempre di più la “DIVINITÀ'”
così Gesù si configurò sempre di più come un essere celestiale
che affrontava le difficoltà della vita come un Dio, senza essere
per nulla toccato dalle nostre debolezze e dalle nostre incertezze e
paure; Gesù diventato divinità, e ne abbiamo conferma nel vangelo
di Giovanni e non su Marco, Matteo e Luca affronta impavido i
tormenti della morte in croce, parlando al discepolo che amava,
affidandogli Maria.
La
chiesa antica e le chiese cristiane di oggi nelle varie confessioni,
hanno poi fatto il famoso tredici al totocalcio, vediamo come: Gesù
è stato un uomo che ha vissuto la propria breve esistenza in questa
terra, nelle relazioni di ogni giorno, in Lui non cera niente di
sacerdotale, anzi più volte aveva attaccato i sacerdoti gli scribi i
Farisei per il loro modo di vivere la Fede, era insomma nel
linguaggio di oggi un LAICO;
un linguaggio, assieme alla critica dello stato romano che lo portò
dritto dritto alla croce.
La
chiesa e soprattutto gli ecclesiastici, appellandosi soprattutto alla
lettera agli Ebrei dell'apostolo Paolo, riportarono Gesù al ruolo di
Sommo Sacerdote e quindi riportandolo nel santuario, negando a Gesù
il suo vero ruolo. Ortensio de Spinetoli nel libro:”Chiesa
del futuro chiesa delle origini”
afferma: “questo trasferimento postumo e indebito di Gesù nella
categoria di sommo Pastore con una dimenticanza grave ed
incomprensibile del Cristo della storia è il presupposto per
l'instaurazione del sacerdozio cristiano” quale travisamento, da
profeta itinerante, in contestazione con la chiesa di allora e con lo
stato a sacerdote.
Duemila
anni fa Gesù lanciò una proposta densa di interrogativi “la
gente, chi dice che io sia?”
filosofi, poeti, teologi. Scienziati di ogni tipo e confessione hanno
risposto a questa domanda, vediamole alcune.
Simone Weil, filosofa ed ebrea esprime così la sua
risposta:”Prima di essere Cristo, Gesù è la verità. Se ci
allontaniamo da Lui per andare verso la verità, non faremo molta
strada senza cadere nelle sue braccia”
Mahatma
Gandhi,, profeta indù, leggendo il vangelo rimase impressionato
dalle beatitudini: “il messaggio di Gesù, come lo intendo io, e
contenuto nel discorso della montagna. Lo spirito di questo discorso
esercita su di me lo stesso fascino della Bhagavadgita.
Questo discorso è l'origine del mio affetto per Gesù.
Albert Einstein scienziato di fama mondiale ebreo
scriveva così di Gesù: Se si separano dal giudaismo i profeti, e
dal cristianesimo, così come lo insegnò Gesù Cristo;tutte le
aggiunte posteriori, in special modo quelle del clero, resteremo con
una dottrina capace di guarire l'umanità da tutti i suoi mali”
E lascio come ultima la frase del filosofo Soren
Kierkegaard una preghiera a Gesù: “Tu non venisti al mondo per
essere servito e quindi neppure per essere ammirato o adorato in quel
senso. Allora scuotici se ci siamo addormentati in quell'illusione,
salvaci da questo errore di voler ammirarti o adorarti rapiti
d'ammirazione, invece di voler imitarti e assomigliarti”
Gesù continua a essere uno sconosciuto. Molti fedeli,
delle varie confessioni cristiane non possono nemmeno intuire cosa
significhi vivere la vita partendo dal suo messaggio, spesso, essi
sono deviati dagli stessi professionisti della religione, ma noi che
crediamo a Gesù cosa facciamo?: Parliamo a qualcuno di lui? Lo
rendiamo credibile con la nostra vita? Abbiamo smesso di essere suoi
testimoni? A tutti noi la risposta:
“Chi
dite che io sia”
r.
Fulvio Crivello
SEMINA..............
Semina, semina,L'importante è seminare, un po';
molto, tutto il grano della speranza.
Semina la tua energia, la speranza di combattere la
battaglia quando sembra perduta.
Semina il coraggio per risollevare quello degli altri.
Semina per il tuo entusiasmo, per infiammare quello di
tuo fratello.
Semina i tuoi desideri, la tua fiducia, la tua vita.
Semina tutto ciò che c'è di bello in te,
le più piccole cose,i nonnulla,semina e abbi fiducia.
Giovanni XXIII
BENEDIZIONE
La grazia del Signore Gesù Cristo e l'Amore di Dio e
la comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi Amen
6 lug 2018
MAGGIO GIUGNO 2018
OPERA
CENACOLO FAMILIARE
MAGGIO GIUGNO 2018
“Gesù
rivolgendosi ai suoi discepoli disse: Questo è il mio comandamento:
che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”
Carissimi“amiche
ed amici del Cenacolo, in questo numero troverete le
seguenti parti:
Preghiera
di don Salvatore
Riflessione
biblica per i mesi di maggio- giugno
Un
fatto un Commento
Preghiera
allo Spirito Santo
Benedizione
PREGHIERA
A GESU', UNICO SALVATORE DEL MONDO
Signore
Gesù, fai che il Regno di Dio in questa terra sia veramente
imminente: Tu
che
sei il Pastore e il Maestro di tutti noi
Che il
vescovo di Roma che Tu ci hai mandato possa dialogare con tutti gli
uomini e le donne di buona volontà, cercando di valorizzare ciò che
unisce per una azione comune a tutta l'umanità, rispettando il
primato della coscienza individuale.
Che le
Chiese Cristiane ricche, in primis la Chiesa di Roma, devono vendere
tutte le loro ricchezze e distribuirle a chi non ha: i POVERI ,
diventando povere materialmente ma ricche Spiritualmente.
Gesù
fa che si realizzi presto la tua profezia così aggiornata: “Padre,
che i miei discepoli e le mie discepole, oggi divisi in tante Chiese
Cristiane, siano una sola cosa, come Io e Tu siamo una sola cosa.
Così il mondo crederà che Tu mi hai mandato”
don Salvatore Paparo
RIFLESSSIONE
BIBBLICA
Un
consiglio, care amici ed amiche dell'Opera del Cenacolo Familiare, e
di leggere tutto il libro di Rut e non solo queste righe che ho
riportato qui, è quanto mai interessante e ci può insegnare in
questo particolare momento della nostra storia, come Dio ci illumini
a camminare nella medesima.
“Morì poi Elimèlech,
marito di Noemi, ed ella resto con i suoi due figli. Essi presero
mogli moabite (pagane) di cui una si chiamava Orpa e l'altra Rut.
Dimorarono la circa dieci anni e poi morirono anche Maclon e Chilion
e la donna rimase priva di marito e dei suoi due fugli. Allora ella
partì insieme alle nuore, per tornare dai campi di Moab, perchè
aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo,
dandogli del pane” Cap. 1 vers 3-4-5-6
Vorrei,
qui dare, due brevi accenti sul libro di Rut (significato del nome:
compagna).
Il
titolo del libro è in rapporto con la donna moabita, antenata di
Davide e di Gesù di Nazaret protagonista del libro. Come genere
letterario, la narrazione appartiene alla leggenda popolare, con
alcuni elementi di carattere novellistico. Per la chiesa Ebraica è
un libro importante ed appartiene alla terza raccolta di scritti del
canone Ebraico “Ketubin”
la sua lettura era ed è destinata, alle grandi feste ebraiche,
nella fattispecie viene letto nella festa del raccolto, da noi
conosciuta come Pentecoste (Festa di profondo significato, seconda
solo alla Pasqua). Venendo al testo che abbiamo letto; esso ci narra
che a causa di una grave crisi economica e di lavoro Noemi
(significato del nome:piacevole,graziosa) emigra con suo marito
Elimèlech e i suoi due figli, nella terra di Moab, terra pagana. E
qui, nel racconto del libro abbiamo una prima sorpresa; i figli
Maclon e Chilion sposano due donne moabite, quindi delle pagane, Rut
e Orpa (significato del nome: sleale). Quale significato ha per noi
questa sorpresa, ebbene care amiche ed amici del Cenacolo; i
matrimoni tra Ebrei e stranieri sono legittimi e benedetti da Dio
nella sua misericordia; ai pagani come Rut ed Orpa che conducono una
vita esemplare è concessa la sua grazia e la sua benedizione.
Purtroppo la sorte fa si che tutte le tre donne rimangano vedove. A
questo punto Noemi, rimasta sola, senza più affetti, se non le
nuore, decide di tornare presso la sua gente in Israele, rimettendosi
in cammino, come molti personaggi della Bibbia. Un cammino non solo
fisico ma anche spirituale, un cammino verso Dio, come Abramo prima e
poi tutti i profeti. Le due nuore, rivolgendosi a Noemi vogliono
loro stesse mettersi in cammino in questa nuova avventura. Essa cerca
di dissuaderle, paventando tutte le difficoltà di questa scelta; in
effetti Orpa desiste e preferisce tornare con il suo popolo e con i
suoi Dei; Rut invece dichiara di voler seguire Noemi in questo
cammino, ma non solo, Rut, vuole seguire Javhe, il Dio del marito e
di Israele. Una volta arrivata in Israele ella sposerà Boaz (Forza)
parente del defunto marito e di Noemi.
Care
amiche ed amici, concludendo questa riflessione, vorrei evidenziare
alcune cose che la lettura e lo Spirito mi hanno suggerito, Il primo
è farci conoscere l'origine della casa di Davide; casa che ha
origine da una donna straniera, questo dovrebbe farci riflettere,
come ci dovrebbero far riflettere le parole che il papa Francesco
rivolge quotidianamente e il lavoro fatto dalla diaconia della Chiesa
Valdese in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio per gli
stranieri; e non dimentichiamo che Rut compare anche nella genealogia
di Gesù e quindi per noi cristiani........!
Il
secondo punto, agganciato comunque ben saldamente al primo, ci invita
a riflettere su una cosa molto importante: primo, tutti gli
individui, uomini e donne sono assolutamente uguali di fronte a Dio,
quale sia il loro colore o il loro credo religioso, secondo che
l'incorporamento di Rut nel popolo di Isaele, prova già, che sotto
l'antico Patto non si entrava nella comunità per diritto ereditario
e tanto meno per tradizione o per nascita, ma esclusivamente per
l'elezione di Dio e per la Fede, proprio come nel nuovo Patto con
Gesù. Terzo: in questo momento di esagerato nazionalismo, come era
il tempo in cui fu composto il testo di Rut, periodo postesilico, ci
giunge da questo libro un forte richiamo del messaggio evangelico di
pace e di serenità.Amen
r.
Fulvio Crivello
Un fatto Un
commento
Care
amiche ed amici del Cenacolo Faniliare, avrete visto, anche voi, sui
vari giornali, le fotografie dei bambini morti in mare, grazie ad una
politica insensibile e disumana dei governi europei, che spesso si
richiamano ai valori cristiani; non solo, avrete anche visto, quei
poveri bambini e bambine strappate ai loro genitori, negli Stati
Uniti, grazie alla politica insensata e criminale del presidente
Trump contro gli immigrati, eletto anche con la complicità delle
chiese cristiane e dei nazionalisti. Che dire di tutto questo? Che
dire dei confini della patria, che spesso, politici di bassa lega
sventolano come quelli voluti da Dio? Come cristiano mi vergogno di
tutto questo; mi viene in mente la storia di Caino ed Abele e
precisamente la domamda di Dio rivolta a Caino “Dove
è Abele tuo fratello?”
e Caino risponde in maniera sprezzante
“Non sono Io il guardiano di mio fratello” La
stessa domanda la fa a noi, “Dove è
il tuo prossimo”
Purtroppo la nostra risposta è la medesima di Caino. Gesù ci ha
detto di amare anche i nemici, di amare gli esclusi, di amare chi non
ha parola e di lottare per essi. Noi invece, soggiogati dal nostro
benessere, dalla ricerca di avere sempre di più, calpestiamo i più
deboli e anche se muoiono, facciamo finta che tutto va bene, andiamo
alle funzioni, ma la parola di Dio che dovrebbe cambiarci, ci lascia
indifferenti, quasi non l'avessimo ascoltata e capita. Che Dio che ci
ama, possa far cambiare questo stato di cose, e ci apra finalmente i
cuori e le menti al suo messaggio.
Fulvio
Crivello
PREGHIERA ALLO SPIRITO
SANTO
Padre,
grazie per averci dato lo SPIRITO SANTO, fai che esso continui ad
ammaestrarci, che rischiari le menti degli uomini e delle donne, fai
che esso ci conduca alla speranza di condurci a TE. SIGNORE GESU',
che non ci permetta di sottrarci dal TUO Sguardo, ammaestraci con la
tua Parola.
Te lo
chiediamo per tutte le donne e uomini di questa terra in modo da
promuovere la vera giustizia e la vera pace sulla Terra come
auspicato dall'Opera del Cenacolo Familiare.
Fai
che tutti i Cristiani delle varie confessioni si incontrino per
celebrare insieme la Santa Cena e imparino a conoscere meglio la Tua
Parola e a servirla meglio. Fai Spirito Santo, che anche in questa
umanità, spesso confusa e priva di amore, mossa a volte solo dal
desiderio del denaro, la Tua Parola si affermi e dia la Pace e
l'Amore. . Amen
r.
Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
CHE LA GRAZIA DEL
NOSTRO SIGNORE GESU', SIA CON TUTTI VOI E CHE LE SUE PAROLE DONINO LA
PACE ORE E PER SEMPRE AMEN
1 apr 2018
PASQUA 2018
Carissimi,
amiamoci gli uni gli altri,poichè l'amore e da Dio e chi ama è generato da Dio
e conosce Dio
PREGHIERA PER UNA
NUOVA CHIESA
Padre Nostro e Padre
di Gesù Cristo, tuo Figlio per opera dello Spirito Santo. Oggi da a noi la luce
della risurrezione. La sfolgorante luce della riconciliazione, ed il peggior
male è, che noi donne e uomini spesso non la vediamo, anche se siamo in pieno
giorno. Liberaci da questo non vedere, in questo giorno in cui celebriamo la
Pasqua bene o male insieme a tutta l'umanità di nuovo turbata da attentati,
guerre e morti. Benedici tutte le Chiese Cristiane dalla più grande alla più
piccola, che ancora vivono separate, non dalla tua Parola, ma dalle dottrine,
che l'una e l'altra si sono date, in modo, che finalmente unite possano portare
il tuo Amore a tutto il mondo Cristiano e non Cristiano. Noi ci rimettiamo
nelle Tue mani, con tutto ciò che ci manca e di cui l'intera umanità ha
bisogno. Noi Gesù speriamo in Te e Nello Spirito Santo, che quando abbiamo
invocato con sincerità ha sempre
risposto. Rendici migliori e ammaestraci anche in questo giorno che ricorda la
tua resurrezione e la vittoria sulla morte.
don Salvatore
Paparo
RIFLESSIONE BIBLICA
“Simon Pietro
disse a loro: Io vado a pescare. Essi gli dissero: Anche noi veniamo con te.
Uscirono e montarono nella barca; e quella notte non presero nulla. Or essendo
mattina, Gesù si presentò sulla riva: i discepoli però non sapevano che fosse
Gesù.....” Vang. Di Giovanni cap 21, vers. 3-7
GESU' L'ILLUSTRE SCONOSCIUTO
Sono passati vari
giorni dalla Pasqua e dalla risurrezione, Simon Pietro e gli altri discepoli
che sono con lui sul lago di Galilea, hanno già visto, il sepolcro vuoto, hanno
già visto Gesù risorto, eppure, essi lasciata Gerusalemme, tornano ai loro
vecchi mestieri, tornano a fare i pescatori i contadini gli artigiani ecc.
Gesù è stato con loro
per alcuni anni o poche mesi, comunque c'è stato, ha insegnato , ha patito le
umiliazioni, la tortura è morto, la domenica di Pasqua è risorto. Eppure in questo ventunesimo capitolo del Vangelo di
Giovanni sembra che tutto questo non sia avvenuto, sembra addirittura che dalla
chiamata dei primi discepoli, proprio sul lago di Galilea al cap. primo, nulla
sia capitato; i discepoli più cari, sono tornati al loro vecchio lavoro “lungo
il mar di Galilea Simone e Andrea, il fratello di Simone, gettavano la rete in
mare, perchè erano pescatori......” sembra addirittura che Gesù non abbia
rappresentato nulla per loro, non abbia inciso nelle loro vite , nei loro
costumi. Nel racconto del capitolo 21 di Giovanni i discepoli sono presentati
come degli uomini che riprendono sconfortati la vita di tutti i giorni, non
resta a loro che dimenticare al più presto i “SOGNI DI GLORIA” il loro Rabbi
Gesù è stato ridimensionato dalla morte in croce. Il racconto di questo ventunesimo
capitolo e così strano che pare sia stato collocato alla fine dell'Evangelo di Giovanni da
copisti poco attenti all'evolversi degli eventi, oppure no? Non è forse questa
stranezza insita nella vita di tutti noi, discepoli del terzo millenio? Il
nostro cristianesimo, la nostra fede non si trovano forse precisamente al punto
particolare di questo ultimo capitolo del Vangelo di Giovanni? Quindi non è un
errore dei copisti, ma chi lo ha messo esattamente qui è per noi, care amiche
ed amici del Cenacolo Familiare e per noi cristiani di oggi, anche per noi
donne e uomini Gesù è venuto, Gesù ha parlato, Gesù ci ha insegnato, Gesù e
morto, Gesù è resuscitato nel giorno di Pasqua, nella nostra Pasqua. Noi
abbiamo sentito, ma ha volte non abbiamo ascoltato questo annuncio; come mai
proprio oggi, più di ieri, sembra che nulla sia sia mosso in noi, che questo
annuncio della risurrezione sia rimasto nei quadri della normalità, del
quotidiano; i discepoli erano stati con Gesù o per pochi mesi o per tre anni ed
avevano ascolato i suoi insegnamenti; noi li abbiamo uditi per anni: dieci
venti trenta quaranta ecc. Come mai
dunque, sembra che Gesù non abbia inciso nella nostra vita. Anche noi come i
discepoli di allora, non abbiamo ancora capito che Gesù è vivo che la sua risurrezione
è REALE e che quindi la matttina di un giorno nuovo, di una nuova società, di
un nuovo modo di vivere è spuntata. Perchè come tutti gli altri, non abbiamo
ancora capito e non sappiamo distinguere la presenza di Gesù nel quotidiano.
Purtroppo continuamo a vivere nel nostro piccolo mondo con il lavoro gli
affanni, le poche soddisfazioni. E quando Gesù ci chiede “Avete del pesce?”
noi rispondiamo di no, le nostre mani
sono sempre vuote di fronte a Lui.
Care Amiche ed amici
Sorelle e Fratelli in Cristo, andiamo in questa Pasqua a rileggerci il capitolo 21 del Vangelo di
Giovanni, dopo aver riletto e meditato, esaminiamo la nostra vita, il nostro
lavoro, il modo in cui l'esercitiamo e meditiamo su questo annuncio della
resurrezione....! se veramente ha
cambiato il nostro modo di vivere.
r. Fulvio Crivello
BENEDIZIONE
La grazia del Signor
Gesù Cristo e l'Amore di Dio e la comunione con lo Spirito Santo siano con
tutti noi.
Un caro saluto a voi
tutti e una serena Pasqua a voi e alle vostre famiglie.
r. Fulvio Crivello
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