Translate

31 dic 2018

L'amore -El amor

Per me l'amore non è quello che i mortali intendono: E vissero felici e contenti. Questo amore delle Fiabe Non esiste. Perché quando due cominciano a vivere la quotidianità della connivenza Si scopre Che si è con l'altro solo per necessità. Anche se hai giurato "nella gioia e nel dolore" Ecc. Quando l'uomo animale abitudinario Che per sopravvivere si unisce a un altro essere, una volta soddisfatto la necessità finisce tutto l'amore in un atto abitudinario. L' amore vero di cui parlo non soddisfa necessità Ama e basta. Non ha bisogno di una vita insieme. Soprattutto non ha bisogno di cambiare l'altro a suo piacimento e necessità.  Per cui Non ha bisogno dell'altro. Solo lo ama e va aldilà del contatto, della convivenza, della vicinanza o del sesso. Ecc. Passiamo molto tempo della nostra vita cercando di cambiare gli altri a nostro piacimento e necessità.
L'amore vero dice: " io non ti voglio cambiare. Per me vai bene così.
Salvatore Falco

Para mí, el amor no es lo que entienden los mortales: Y vivieron felices para siempre. Este amor de los cuentos de hadas no existe. Porque cuando dos comienzan a vivir la vida cotidiana de la connivencia, resulta que uno está con el otro solo por necesidad. Incluso si has jurado "en la buenas y en las malas", etc. Cuando el hombre animal de costumbre, que para sobrevivir se une a otro ser, una vez que la necesidad está satisfecha, todo amor termina en un acto habitual de costumbre. El verdadero amor del que hablo no satisface necesidades, ama y nada más. Él no necesita una vida juntos. Por encima de todo, no necesita cambiar al otro como le gusta y necesita. Así que no necesita al otro. Solo lo ama y va más allá del contacto, la convivencia, la cercanía o el sexo, etc. Pasamos mucho tiempo en nuestras vidas tratando de cambiar a los demás.
El verdadero amor dice: "No quiero cambiarte". "Para mí, eres perfecto así." Salvatore Falco.

24 dic 2018

NATALE 2018


Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, poiché l'amore e da Dio e chi ama è generato da Dio e conosce Dio” I lett. Di Giovanni cap. 4, 7

Un caro saluto a tutti a Voi, amiche ed amici del Cenacolo ed un augurio di celebrare un sereno Natale in famiglia

Esso comprende due parti

1 Preghiera di don Salvatore Paparo
2 Riflessione Biblica sul tempo di Natale

Signore, nostro Dio, Tu ti sei abbassato fino a noi, hai voluto diventare uomo con Tuo Figlio, Nostro Salvatore. E' questo Signore l'hai fatto come gesto di compassione e misericordia verso noi tutti. Tu Signore nella notte di Natale hai fatto brillare la tua LUCE che nulla a da condividere con le nostre misere luci. Mostraci in questo giorno, per mezzo dello Spirito Santo la Via che conduce a Te; affinchè vediamo con i nostri occhi la luce del mondo che TU hai mandato con Gesù Tuo Figlio, come anche noi siamo Figli tuoi e fai di noi in questo giorno e non solo, i tuoi testimoni per tutta la nostra vita. Amen

RIFLESSIONE BIBLICA

La visita di Maria ad Elisabetta
in quei giorni, messasi in viaggio, si recò in fretta verso la regione montagnosa, in una città di Giuda. Entrò nella casa di Zaccaria e salutò Elisabetta. Ed ecco che, appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, le balzò in seno il bambino, Elisabetta fu ricolma di Spirito Santo ed esclamò a gran voce :”Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo seno.Ma perchè mi accade questo, che venga da me la madre del mio Signore?”
Ev di Luca cap 1 vers 38-43

Il brano del Vangelo di Luca, ci narra la storia della visita di Maria a Elisabetta, ed è un racconto che mi ha sempre affascinato, in effetti l'incontro tra queste due donne Ebree, Maria giovanissima, Elisabetta già avanti negli anni, accomunate da tre cose: la parentela, la gravidanza e dalla straordinarietà del modo in cui tutto questo è avvenuto. Il vangelo di Luca è ricco nella descrizione, ma scarno nei particolari. E mi riferisco, in particolare al tempo trascorso, circa tre mesi in compagnia di Elisabetta, nulla ci dice il vangelo della nascita di Giovanni, solo dopo ne da accenno brevemente. A questo punto mi è sorta una domanda e credo care amiche ed amici sia sorta anche a voi: Che cosa si saranno dette (oltre al Magnificat) durante questi tre mesi trascorsi insieme? Come avranno commentato fra di loro, di quel Dio di Israele presentatosi e manifestatosi a loro e ai loro compagni (Zaccaria e Giuseppe) in modo così particolare da cambiare la storia dell'umanità. Mi pare doveroso ricordare, che dei quattro coniugi, solo Elisabetta è quella che non riceve, stando alla testimonianza del vangelo, alcuna rivelazione; forse è proprio per questo che Elisabetta è molto vicina a noi, donne e uomini, parte di quell'umanità che senza clamori, ne eclatanti rivelazioni dall'alto, senza statue piangenti e santi, continua a credere con insistenza e sperare contro ogni speranza, confortata solo nella misericordia di Dio, nonostante tutti i problemi della vita (ne sanno qualcosa i migranti). Non voglio qui sminuire la grandezza di Maria madre di Gesù, madre della “Parola fatta carne” ne quelle di Zaccaria e di Giuseppe, ma secondo me, Elisabetta ha qualcosa di particolare come detto sopra, che la rende più simile a noi, ed è proprio la quotidianetà e l'ordinarietà della sua esistenza, del suo modo di modo di ricevere la fede, delle sue paure (rimase nascosta per cinque mesi ci narra Luca), il suo sentirsi un nulla di fronte alla cugina molto più giovane; la sua determinazione a rimanere fedele alle promesse di Dio, nel momento in cui dovrà dare il nome al proprio figlio, sfidando la tradizione e la legge mosaica. Una donna forte care amiche ed amici, coraggiosa, tenace come tante altre donne citate nel Primo e Secondo Testamento. In una umanità, sconvolta da quotidiani omicidi e guerre che insanguinano il mondo, ancora oggi in questo Natale soffia il vento dello Spirito Santo e questo soffio pervade la vita, non dei grandi della storia o le alte gerarchie delle chiese cristiane o dei potenti di turno, ma le vie degli umili, come venti secoli fa, soffiò sulla grotta di Betlem, lo Spirito di Dio anche in questo giorno di festa percorre le vie nel deserto quotidiano della nostra vita, spesso percossa da inutili sciocchezze. Concludendo questa riflessione sul visita di Maria ad Elisabetta il brano ci fa comprendere che nella vita non è l'apparire, ma l'essere, ciò che conta dinanzi a Dio, anche in questi giorni di festa, non è l'immagine di noi stessi, magari camuffata dal mito dell'eterna giovinezza, ma la fiducia che diamo a Lui solo al quale nulla è impossibile. Se dunque Elisabetta, come spesso diciamo, è anche l'immagine di una chiesa di antica tradizione, apparentemente incapace di rigenerarsi, ricordiamoci in questo giorno di Natale, Betlemme “Così piccola per essere tra i villaggi di Giuda, uscirà colui che porterà la salvezza a tutta l'umanità” Dio è capace ancora, in un epoca di computer, di banda larga, di stupire l'umanità, e questo lo vediamo nella grotta di Betlemme, lo stupore e la meraviglia di quella luce che Elisabetta ci ha annunciato, è una luce che serve a far chiarezza nella nostra vita e condurre i nostri passi verso le parole di Gesù. Fare di noi care amiche ed amici strumenti di vita e di speranza che ci è stata data in quella grotta di Betlem con la nascita di Gesù duemiladiciotto anni fa. Un sereno Natale a tutti voi.
r. Fulvio Crivello

BENEDIZIONE

CHE IL SIGNORE FACCIA RISPLENDERE IL SUO VOLTO VERSO DI NOI E CI DIA LA SUA PACE, RICORDIAMOCI DEI POVERI, DEGLI AFFLITTI, DI CHI E' NEL LUTTO CHE L'AMORE DI DIO E DI GESU' SIA CON TUTTI NOI ORA E SEMPRE
AMEN








20 dic 2018

NOVEMBRE-DICEMBRE 2018


CENACOLO FAMILIARE
MESE DI NOVEMBRE-DICEMBRE 2018
Gesù, disse:”Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi”

Care amiche ed amici del Cenacolo, troverete in questo numero :

La preghiera di Don Salvatore
Un fatto un commento
Una riflessione biblica
La Benedizione


Signore, nostro Iddio, tu ci consenti anche in questo anno di andare incontro alla Luce che Risplende nelle tenebre: il Natale, Natale che mette davanti ai nostri occhi ciò che c'è di più grande, l'AMORE di Gesù verso tutti noi, la sua nascita.
Tu ci dai questa grande regalo, ma noi Signore cosa abbiamo da offrirti da donarti? La nostra umanità ha tanti pensieri confusi e malvagi, tanta freddezza, tanta frivolezza, tanto astio, tante guerre sparse nel mondo. Tante cose in contraddizione con il messaggio di Natale.
Che puoi fartene di questi doni? da una umanità che ti ha voluto mettere in un angolo e che spesso ti usa come una comparsa, ma non come primo ATTORE? Ma con il tuo Amore è proprio quello che tu aspetti da tutti noi e di cui tu ci vuoi liberare, per darci in cambio il Salvatore e, per mezzo suo una nuova terra in cui regnerà la pace MESSIANICA, dei cuori rinnovati e un nuovo scopo nella vita. Sii Tu Signore in queste domeniche di avvento di saper ascoltare la tua Parola, nello stupore e nella riconoscenza per i tuoi progetti verso di noi, per il tuo Amore per la Tua Misericordia, per la Tua Compassione, per tutto quello che hai già compiuto in nostro favore. Amen
don Salvatore Paparo


r. Fulvio Crivello

UN FATTO UN COMMENTO

Ancora un attentato, ancora morti nella città di Strasburgo, una città simbolo per la libertà: sia religiosa che laica, proprio nelle festività natalizie, cinque morti a tutt'oggi. Strano che i festeggiamenti per la nascità di Gesù di Nazaret, un profeta che aveva sempre portato un messaggio di pace e di amore, sia festeggiato da un pazzo radicalizzato, non dall'islam, ma da qualche incosciente imam mussulmano. Perchè ho chiamato Gesù un profeta, proprio perchè l'Islam lo ha da sempre considerato uno dei cinque grandi profeti. Dio stesso nella prima sura del Corano si chiama il misericordioso, il compassionevole, un Dio pieno di amore. Ed è a questo Dio che alcuni religiosi mussulmani, incitano alla violenza, alle esecuzioni, agli attentati; forse dovrebbero rileggersi il Corano e capire che Dio è Amore!!!
un Dio che ama la vita e non la morte che alcuni pazzi radicalizzati portano nelle strade, nei locali dove la gente si diverte, nelle stazioni ecc.
Forse hanno dimenticato quello che è scritto nella prima sura del Corano ed hanno anche dimenticato che Maometto stesso diceva di accogliere e di rispettare anche quello che non era diventato un suo seguace. Io spero che in questi giorni il Dio Illumini le menti di tutti gli uomini e le donne di questo pianeta e che le parole del Profeta di Nazareth diventino realtà “Amatevi gli uni gli altri, come Io ho amato voi, e che la pace del Signore sia con tutti voi

RIFLESSIONE BIBLICA PER LE DOMENICHE DI AVVENTO
Essi, le dissero:”Donna perchè piangi?” ella rispose loro: “hanno portato via il mio Signore e non so dove l'abbiano posto.” Detto ciò, si voltò indietro e vide Gesù che stava li, ma non sapeva che era Gesù. Egli le disse:”Donna perchè piangi? Chi cerchi?” Quella, pensando che fosse l'ortolano, rispose: “Signore, se lo hai portato via tu, dimmi dove lo hai posto e io lo andrò a prendere. Le disse Gesù: “Myriam!” Quella voltatasi le disse in ebraico “Rabbuni” (maestro Buono).

Ev. di Giovanni cap 20 ver.13-14-15

Siamo care amiche ed amici del Cenacolo Familiare nelle domeniche di avvento, avvento che preannuncia la nascita di Gesù , e come la venuta di Gesù cambiò la Storia, anche in questo brano, grazie allo Spirito Santo, oggi possiamo commentare e riflettere, egli pone di fronte ad un cambiamento importante per tutti noi.
Molti, penseranno, leggendo questo brano, che forse io mi sia sbagliato, forse ho confuso il Natale con la Pasqua, non è così, io penso che questo brano sia adatto proprio a queste domeniche di avvento e che possa portarci a conoscere meglio il profeta di Nazaret, proprio in questa festa, sorta probabilmente verso il 350 d.C. diventata sempre più commerciale e pagana, con babbi natale che si arranpichino su scale e luci più o meno scintillanti. Venendo ai versetti che oggi analizzeremo, sentiamo una voce di donna ,e la voce di Maria, in ebraico Myriam di Magdala forse la compagna di Gesù, oppure la moglie e cosa ci dice : “Ella disse: perchè hanno tolto il mio Signore, e non so dove l'abbiano posto” è una voce che giunge da lontano, sono passati quasi duemila anni da quella mattina a Gerusalemme. Ma è anche una voce dei cristiani secolarizzati di oggi, in questi giorni che precedono il Natale? La voce di Maria di Magdala non supera forse i confini del tempo e giunge fino a noi, donne e uomini del terzo millenio? Non si confonde con le nostre paure; paure della nostra epoca e non si rivela sostanzialmente uguale alla coscienza turbata e tormentata da infinite parti del mondo globalizzato della nostra generazione?
Le parole di Myriam di Magdala non è forse il fondo, inespresso e inconsapevole, data da donne e uomini della nostra generazione?
Care amiche ed amici, noi esaminiamo anche in queste domeniche di avvento, con coscienza cristiana tutta la situazione del nostro mondo, sotto vari aspetti, dai problemi della fame nel mondo, allo scempio, fatto contro la natura esclusivamente a scopo di lucro, agli attentati, alle guerre ecc. e se riusciamo a superare l'apparenza superficiale, cosa non facile nelle festività come il Natale e guardare nel profondo, vedremo che la causa prima e ultima di tutte le nostre paure e dei nostri interrogativi, sono proprio nelle parole espresse da Maria: Dove hanno messo il mio Signore e non sappiamo dove l'hanno messo. Maria di Magdala ha cercato invano le tracce nel giardino di Giuseppe di Arimatea, noi cerchiamo invano le sue tracce nel nostro mondo sconvolto, nelle baracche dei disperati, in chi vive in miseria ed anche nelle discoteche piene di gente che si diverte e che purtroppo qualche volta muore. Lo cerchiamo anche nelle chiese, spesso vuote, lo cerchiamo spesso anche nelle nostre menti nei nostri cuori e troviamo solo dei cristiani tiepidi. Sembra che in questo turbinare di vita, con telefoni sempre accesi e con telecamere ovunque poste, sembra che il Signore sia assente, anche in queste domeniche di avvento.
Detto questo Maria si voltò indietro e vide Gesù in piedi, ma non sapeva che era Gesù” Non è forse questo il nostro problema, anche in queste domeniche di avvento di non saper ascoltare il suo messaggio, nel credere Gesù vivente in mezzo a noi, il non aver capito il Natale. Noi come Myriam, ci guardiamo attorno e vediamo anche le chiese cristiane che spesso non vivono il messaggio di Gesù.
Gesù, le disse: Maria!” Gesù disse e dice a Noi una sola parola ed è in tutto care amiche ed amici in quella parola; Gesù che spesso noi mettiamo da parte se non relegarlo nelle cerimonie religiose è presente, e vivo, ci parla anche in queste domeniche e non solo è nelle strade con chi soffre sia spiritualmente che fisicamente, il profeta di Nazaret è con noi tutti i giorni, ed è un profeta dei vivi come egli è vivente. Ma carissimi amiche ed amici, dobbiamo voltarci anche noi per vedere Gesù come si è voltata Maria perchè può accadere che sentiamo quella parola chiamarci per nome: Maria, Roberto, Claudia, Flavio, Sarah,Andrea ecc. quella parola rivolta direttamente a noi, quella parola chiamarci per nome, Gesù è vicino a noi, ci parla, è vivo. Amiche ed amici del Cenacolo quale delle due parole di Maria di Magdala è la nostra parola: “Hanno tolto il mio Signore e non so dove l'abbiano posto” oppure “Rabbuni” maestro Buono a tutti noi la risposta. Amen

r Fulvio Crivello



BENEDIZIONE

LA PACE DI DIO, CHE SUPERA OGNI INTELLIGENZA, CUSTODIRA' I VOSTRI CUORI E LA VOSTRA MENTE IN CRISTO GESU'
Filippesi c. 4 ver 7



18 dic 2018

L'amore...

"La famiglia Trinitaria di Dio non aveva bisogno di nessuno per essere felice; ma poiché E’ AMORE E L’AMORE SI COMUNICA, per comunicare la sua felicità ad altri, DECISE DI CREARE L’UOMO E LO CREO’ FAMIGLIA A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA." (don Salvatore Paparo)

L'amore non è quello che i mortali intendono: "e vissero felici e contenti". Questo amore delle Fiabe non esiste. Perché quando due cominciano a vivere la quotidianità della connivenza si scopre che si è con l'altro solo per necessità. Anche se hai giurato "nella gioia e nel dolore" ecc. Quando l'uomo animale abitudinario che per sopravvivere si unisce a un altro essere, una volta soddisfatto la necessità finisce tutto l'amore in un atto abitudinario. L'amore vero di cui parlo non soddisfa necessità ("La famiglia Trinitaria di Dio non aveva bisogno di nessuno per essere felice") Ama e basta. Non ha bisogno di una vita insieme. Soprattutto non ha bisogno di cambiare l'altro a suo piacimento e necessità. Per cui Non ha bisogno dell'altro. Solo lo ama e va aldilà del contatto, della convivenza, della vicinanza o del sesso, ecc. Passiamo molto tempo della nostra vita cercando di cambiare gli altri.
L'amore vero dice: "io non ti voglio cambiare. Per me vai bene così. 
Salvatore Falco

1 dic 2018

SETTEMBRE-OTTOBRE 2018


“Dio è Amore e chi rimane nell'Amore rimane in Dio e Dio rimane in lui”
        
Carissimi amiche ed amici del Cenacolo, in questo numero  troverete  le seguenti parti:

Preghiera di don Salvatore

Riflessione biblica per i mesi di settembre ottobre

Un fatto un Commento


Benedizione                                                              

                               PREGHIERA   AL SIGNORE
 Signore Gesù, ti ringrazio per questa giornata, come per tutte le altre giornate che TU mi dai, e ti chiedo ancora con umiltà di dare la saggezza e l'Amore a tutti i governanti di questa terra, ancora alle prese con attentati e guerre, dai a loro Signore di vegliare sul diritto e sulla pace. Crea in questi potenti, che hanno in mano le sorti di miliardi di persone,  delle menti e dei cuori aperti all'Amore. E fai, che con i cuori pieni d'Amore, essi pensino ai poveri a chi non ha parola a chi soffre per ingiustizie a volte perpetrati dagli stessi Stati. Ti ringrazio Signore per aver potuto esporre davanti a Te queste necessità, perchè Tu solo sai come poter portare una parola di pace e di conforto.
Tutti noi siamo nelle tue mani e ti lodo e ti lodiamo per la tua misericordia e la tua grazia. Amen

                                                          don Salvatore Paparo                                      
             

                                       UN FATTO UN COMMENTO
Questa volta, un fatto un commento, si occupa dell'Opera Del Cenacolo Familiare.
Voglio portatre a tutti i nostri letttori, la notizia che  la nostra opera si stà muovendo per rendere il messaggio di don Salvatore Paparo vivo e vegeto, voi mi direte come: Stiamo trattando con La Piccola Casa della Provvidenza (COTTOLENGO) per avere dei locali da loro dismessi c.a. trenta anni fa per farla rinascere sia come Casa di accoglienza per anziani, sia per una Clinica Privata, più reparti che si occuperanno delle varie sintomatologie. Abbiamo a tal punto rifondato una associazione “OPERA CENACOLO FAMILIARE ONLUS”  con sede in Via Savoia, 41 Pinerolo, che presto diventerà LA FONDAZIONE  OPERA CENACOLO FAMILIARE. Siamo tutti pregati di pregare per essa e non solo anche di operare sia con donazioni e servizi di  volontariato. Vi fornirò al prossimo bimestrale le coordinate del nostro conto corrente.

                                                                         Fulvio Crivello


                                      RIFLESSIONE BIBBLICA

In quel tempo, Gesù uscito dalla sinagoga, subito ando nella casa di Simone ed Andrea, in conpagnia di Giacomo e Giovanni. La suocera di Simone (Pietro) era a:  letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva.

                                                                                          Ev. Marco cap 1, 29-31


L'evangelista Marco ci narra in queste parole la guarigione della suocera di Pietro, proprio quello di cui la chiesa cattolica dice che fu il primo papa, quindi Simone detto in seguito Pietro era sposato ed aveva dei figli come quasi tutti i discepoli di Gesù lo erano quindi anche i Pastori Cattolici come diceva don Salvatore dovrebbero sposarsi e fare una vita normale sempre ispirata all'amore di Dio.
Tolto di questa breve parentesi veniamo ora al testo; cosa ci dicono oggi queste belle parole e anche i gesti di Gesù,  si perche anche la gestualità del profeta di Nazaret è importante, come sono le sue parole, in questi due versetti vediamo le mani di Gesù “la fece alzare prendendola per mano” Le mani le braccia sono di grande importanza  nel gesto umano. Possono guarire o ferire o peggio ancora, dare la morte, accarezzare con le mani o sciaffeggare, accogliere o respingere; le mani o le braccia possono riflettere l'essere della persona.
Gesù tocca i malati, tocca anche i discepoli caduti a terra per dare a loro la speranza e dei nuovi sogni. Nel racconto della tempesta sedata quando Simone detto Pietro comincia ad affondare, gli tende la mano, lo afferra e gli dice “Uomo di poca fede, perchè hai dubitato?” Gesù è molte volte, anche per noi, una mano che rialza, che ci infonde forza e ci risolleva dalla polvere della nostra società malata, priva di giustizia.
Dove si trova il profeta di Nazaret, cresce la vita, crescono i sogni, non si teme più per la vita. Questo è ciò che prova chi percorre le pagine di Marco,  incontrandosi con questo Gesù umano più che divino che guarisce i malati, accoglie chi non ha parola e sopratutto non giudica. Non dovremmo mai dimenticare che la prima immagine offerta dai vangeli, e quella di un Gesù guaritore, un uomo e non un Dio  che diffonde la vita è  guarisce ciò che è malato nel nostro modo di vivere. Proprio per questo, intorno a Lui troviamo sempre la miseria dell'umanità.Dalle parole e dai gesti di Gesù apprendiamo che Dio è amico della vita e non del martirio. Egli ama appassionatamente la felicità, la salute, la gioia. Purtroppo è inquietante vedere in questa società malata solo di denaro, con quanta facilità ci siamo abituati alla morte non solo umana: la morte della natura, distrutta dall'inquinamento industriale; la morte per le strade, per la violenza, la morte del nostro intimo. Mi pare ignominioso osservare con quanta indifferenza si sentono le notizie che parlano di milioni di morti per fame e con quanta indifferenza contempliamo la violenza silenziosa, efficace e costante, di strutture ingiuste e di leggi che difendono i potenti di turno.
I dolori e le sofferenze altrui ci preoccupano sempre di meno. Ogni individuo sembra interessarsi solo ai suoi problemi, del suo benessere e del conto in banca; questa apatia si sta impossesando di molti. Concludendo questa riflessione cari amiche ed amici del Cenacolo Familiare, il vangelo di Marco e il nostro piccolo brano ci ricordano che Gesù è sempre molto attento al dolore della gente egli si ferma quando vede soffrire qualcuno; Lui non si limita a predicare, Lui lascia anche la preghiera per aiutare le persone, ed è proprio per questo che lo cercano i malati, sia fisici che spirituali, i senza parole, le prostitute le persone scartate dai benpensanti. Ecco che cosa è seguire Gesù, non le celebrazioni religiose, le dottrine, i dogmi, ma essere con Lui per alleviare le sofferenze della vita e per ridarci gioia e passione per essa e per i fratelli e sorelle.

                           
                                                                             r. Fulvio Crivello
                                                                               
 
                                                      BENEDIZIONE

La grazia del  Signore Gesù Cristo e l' Amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi. Amen 

25 ago 2018

LUGLIO AGOSTO 2018


Dio è Amore e chi rimane nell'Amore rimane in Dio e Dio rimane in lui”
Carissimi amiche ed amici del Cenacolo, in questo numero troverete le seguenti parti:

Preghiera di don Salvatore

Riflessione biblica per i mesi di luglio agosto

Un fatto un Commento

Preghiera di Giovanni XXIII “SEMINA”

Benedizione

PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO
O SPIRITO D'AMORE, esaudisci la mia umile fiduciosa preghiera. TU mi hai seguito sempre in modo mirabile perchè io realizzassi l'Opera Del Cenacolo Familiare. Opera in me quelle trasformazioni e quelle aggiunte che reputi opportune o necessarie perchè io compia con fedeltà la mia missione.Trasforma me, i miei figli e le mie figlie di oggi e di domani in ferventi apostoli della seconda Pentecoste D'Amore, come hai trasformato in ferventi apostoli della prima Pentecoste d'Amore i prescelti di Gesù. Amen


don Salvatore Paparo

UN FATTO UN COMMENTO
Care amiche ed amici, alcuni mi hanno chiesto nelle riunioni quartierali di parlare dell'Olismo, quale significato dare al termine, e soprattutto cosa sono quei gruppi di riflessione spirituale che ad esso si richiamano, cercherò di essere breve nella risposta e mi auguro esaustivo.
Il termine olismo deriva dal greco “òlos, tutto” nella sua accezione più generale esprime la tesi dell'esistenza di un tutto, indipendente dalle sue parti componenti e irriducibile alla loro somma. Di olismo si è parlato frequentemente in biologia per enunciare il principio che una determinata funzione non è riducibile a fattori “inferiori” che la compongono,per cui richiede una analisi specifica; sotto questo profilo l'olismo è stato talvolta usato nell'ambito delle scienze umane, e delle scienze “per non confonderlo, come spesso oggi avviene, in gruppi di ricerca per eventuali spinte spiritualiste” della vita come sinonimo di organicismo. L'olismo si e spinto anche in ambito psicologico con il circolo della GESTALT. Nell'ambito delle discipline storico-sociologiche, l'olismo esprime una particolare interpretazione dei fenomeni sociali, secondo il quale la società costituisce qualcosa di irriducibile alla somma degli individui che la compongono. Mi scuso con voi per il riassunto, forse difficilmente capibile, ma ho fatto questo, in modo che ognuno di noi possa capire qualcosa di più sull'olismo, che non è la fonte della serenità e della felicità, come spesso qualche persona ci vuol far credere, ma solo un percorso delle varie fasi della nostra vita e nulla di più.

Fulvio Crivello


In quel tempo, Gesù partì con i suoi discepoli verso i villaggi intorno a Cesarea di Filippo, e per strada interrogava i suoi discepoli dicendo: “ la gente, chi dice chi io sia?” Ed essi gli risposero: “Giovanni il Battista; altri dicono di Elia e altri uno dei profeti” Ed egli domandava loro”Ma voi ,chi dite che io sia?”

Marco cap. 8 ver. 28-29

Da qualche mese i discepoli riconoscono Gesù, condividono con Lui una buona parte della loro vita, è giunto il momento di far chiarezza, ed è proprio Gesù che pone la domanda “ma voi chi dite che io sia?” Cosa colgono nella sua vita, nel suo messaggio rivoluzionario, nelle sue parole. Ma non solo il nazareno chiede ai discepoli e alle discepole chi è, lo chiede alla gente comune, lo chiede anche a noi uomini del terzo millennio. La domanda care amiche ed amici è :Chi è Gesù per noi? Sono passati ben venti secoli da quella domanda mentre percorreva i villaggi di Cesarea di Filippo, ma dopo duemila anni continua a interpellare tutti noi che ci diciamo cristiani “ma voi,chi dite che io sia?”
La sua persona è giunta a noi attraverso immagini, formule, dogmi, devozioni, spiegazioni teologiche e interpretazioni dottrinali che svelano, e a volte velano il suo personaggio. Trovarsi di fronte a Gesù, significa essere posti di fronte all'esigenza di scegliere, di decidere in quale direzione vogliamo andare. Gesù non ci chiede da vero LAICO di aderire a qualche religione, a qualche dogma, a qualche verità più o meno sublime. Gesù e certamente un maestro di verità e di amore, ma è anche un grande profeta di vita, anzi, noi che ci diciamo cristiani è il primo profeta che ci chiede di dire la verità e di farla vedere nei fatti. La chiamata di Gesù rivolta da Dio, che indubbiamente, egli ha scoperto un po' alla volta; non è fuggito, non ha chiuso le orecchie, non ha chiuso gli occhi, non ha preso soprattutto scorciatoie. Eppure basta leggere i vangeli sinottici, la voglia di fuggire da questa chiamata l'ha avuta più volte, anche nell'orto del getsemani. Per noi cristiani di oggi e di ieri è invece la fuga dai suoi insegnamenti. Si tratta di una operazione che noi purtroppo conosciamo fin troppo bene. Per difenderci dalla radicalità del vangelo, noi facciamo un compromesso tra la strada indicata da Gesù e le logiche vincenti della nostra società. I modi di inquinare il messaggio di Gesù sono molteplici ed infiniti; sta di fatto che su questa strada, nel corso dei secoli, abbiamo addomesticato l'evangelo e lo abbiamo addirittura portato a combaciare ai nostri interessi meno nobili. Dal vangelo abbiamo tratto e dalla Bibbia intera, persino la giustificazione dei roghi degli eretici e della streghe nonchè della schiavitù. Un altra via per evitare lo scontro con le parole di Gesù riportate sui vangeli, e una via Teologica, una via molto amata dai teologi proprio per evitare lo scontro con un messaggio rivoluzionario di cambiamento dell'intera società. A partire dai primi secoli e soprattutto dopo il concilio di Nicea nel 325, per molti cristiani anche dei nostri giorni, Gesù venne a configurarsi come un essere sospeso tra cielo e terra, sempre, con il passare dei secoli meno toccato dalle condizioni degli individui mortali; la chiesa, allora unità, non escludeva l'elemento corporeo di Gesù di Nazaret, ma sottolineava sempre di più la “DIVINITÀ'” così Gesù si configurò sempre di più come un essere celestiale che affrontava le difficoltà della vita come un Dio, senza essere per nulla toccato dalle nostre debolezze e dalle nostre incertezze e paure; Gesù diventato divinità, e ne abbiamo conferma nel vangelo di Giovanni e non su Marco, Matteo e Luca affronta impavido i tormenti della morte in croce, parlando al discepolo che amava, affidandogli Maria.
La chiesa antica e le chiese cristiane di oggi nelle varie confessioni, hanno poi fatto il famoso tredici al totocalcio, vediamo come: Gesù è stato un uomo che ha vissuto la propria breve esistenza in questa terra, nelle relazioni di ogni giorno, in Lui non cera niente di sacerdotale, anzi più volte aveva attaccato i sacerdoti gli scribi i Farisei per il loro modo di vivere la Fede, era insomma nel linguaggio di oggi un LAICO; un linguaggio, assieme alla critica dello stato romano che lo portò dritto dritto alla croce.
La chiesa e soprattutto gli ecclesiastici, appellandosi soprattutto alla lettera agli Ebrei dell'apostolo Paolo, riportarono Gesù al ruolo di Sommo Sacerdote e quindi riportandolo nel santuario, negando a Gesù il suo vero ruolo. Ortensio de Spinetoli nel libro:”Chiesa del futuro chiesa delle origini” afferma: “questo trasferimento postumo e indebito di Gesù nella categoria di sommo Pastore con una dimenticanza grave ed incomprensibile del Cristo della storia è il presupposto per l'instaurazione del sacerdozio cristiano” quale travisamento, da profeta itinerante, in contestazione con la chiesa di allora e con lo stato a sacerdote.
Duemila anni fa Gesù lanciò una proposta densa di interrogativi “la gente, chi dice che io sia?” filosofi, poeti, teologi. Scienziati di ogni tipo e confessione hanno risposto a questa domanda, vediamole alcune.
Simone Weil, filosofa ed ebrea esprime così la sua risposta:”Prima di essere Cristo, Gesù è la verità. Se ci allontaniamo da Lui per andare verso la verità, non faremo molta strada senza cadere nelle sue braccia”
Mahatma Gandhi,, profeta indù, leggendo il vangelo rimase impressionato dalle beatitudini: “il messaggio di Gesù, come lo intendo io, e contenuto nel discorso della montagna. Lo spirito di questo discorso esercita su di me lo stesso fascino della Bhagavadgita. Questo discorso è l'origine del mio affetto per Gesù.
Albert Einstein scienziato di fama mondiale ebreo scriveva così di Gesù: Se si separano dal giudaismo i profeti, e dal cristianesimo, così come lo insegnò Gesù Cristo;tutte le aggiunte posteriori, in special modo quelle del clero, resteremo con una dottrina capace di guarire l'umanità da tutti i suoi mali”
E lascio come ultima la frase del filosofo Soren Kierkegaard una preghiera a Gesù: “Tu non venisti al mondo per essere servito e quindi neppure per essere ammirato o adorato in quel senso. Allora scuotici se ci siamo addormentati in quell'illusione, salvaci da questo errore di voler ammirarti o adorarti rapiti d'ammirazione, invece di voler imitarti e assomigliarti”
Gesù continua a essere uno sconosciuto. Molti fedeli, delle varie confessioni cristiane non possono nemmeno intuire cosa significhi vivere la vita partendo dal suo messaggio, spesso, essi sono deviati dagli stessi professionisti della religione, ma noi che crediamo a Gesù cosa facciamo?: Parliamo a qualcuno di lui? Lo rendiamo credibile con la nostra vita? Abbiamo smesso di essere suoi testimoni? A tutti noi la risposta:
Chi dite che io sia”
r. Fulvio Crivello


SEMINA..............

Semina, semina,L'importante è seminare, un po';
molto, tutto il grano della speranza.
Semina la tua energia, la speranza di combattere la battaglia quando sembra perduta.
Semina il coraggio per risollevare quello degli altri.
Semina per il tuo entusiasmo, per infiammare quello di tuo fratello.
Semina i tuoi desideri, la tua fiducia, la tua vita.
Semina tutto ciò che c'è di bello in te,
le più piccole cose,i nonnulla,semina e abbi fiducia.

Giovanni XXIII


BENEDIZIONE

La grazia del Signore Gesù Cristo e l'Amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti noi Amen




6 lug 2018

MAGGIO GIUGNO 2018


OPERA CENACOLO FAMILIARE
MAGGIO GIUGNO 2018

Gesù rivolgendosi ai suoi discepoli disse: Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi”

Carissimi“amiche ed amici del Cenacolo, in questo numero troverete le seguenti parti:

Preghiera di don Salvatore

Riflessione biblica per i mesi di maggio- giugno

Un fatto un Commento

Preghiera allo Spirito Santo

Benedizione

PREGHIERA A GESU', UNICO SALVATORE DEL MONDO

Signore Gesù, fai che il Regno di Dio in questa terra sia veramente imminente: Tu
che sei il Pastore e il Maestro di tutti noi
Che il vescovo di Roma che Tu ci hai mandato possa dialogare con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, cercando di valorizzare ciò che unisce per una azione comune a tutta l'umanità, rispettando il primato della coscienza individuale.
Che le Chiese Cristiane ricche, in primis la Chiesa di Roma, devono vendere tutte le loro ricchezze e distribuirle a chi non ha: i POVERI , diventando povere materialmente ma ricche Spiritualmente.
Gesù fa che si realizzi presto la tua profezia così aggiornata: “Padre, che i miei discepoli e le mie discepole, oggi divisi in tante Chiese Cristiane, siano una sola cosa, come Io e Tu siamo una sola cosa. Così il mondo crederà che Tu mi hai mandato”
don Salvatore Paparo


RIFLESSSIONE BIBBLICA

Un consiglio, care amici ed amiche dell'Opera del Cenacolo Familiare, e di leggere tutto il libro di Rut e non solo queste righe che ho riportato qui, è quanto mai interessante e ci può insegnare in questo particolare momento della nostra storia, come Dio ci illumini a camminare nella medesima.

Morì poi Elimèlech, marito di Noemi, ed ella resto con i suoi due figli. Essi presero mogli moabite (pagane) di cui una si chiamava Orpa e l'altra Rut. Dimorarono la circa dieci anni e poi morirono anche Maclon e Chilion e la donna rimase priva di marito e dei suoi due fugli. Allora ella partì insieme alle nuore, per tornare dai campi di Moab, perchè aveva sentito dire che il Signore aveva visitato il suo popolo, dandogli del pane” Cap. 1 vers 3-4-5-6

Vorrei, qui dare, due brevi accenti sul libro di Rut (significato del nome: compagna).
Il titolo del libro è in rapporto con la donna moabita, antenata di Davide e di Gesù di Nazaret protagonista del libro. Come genere letterario, la narrazione appartiene alla leggenda popolare, con alcuni elementi di carattere novellistico. Per la chiesa Ebraica è un libro importante ed appartiene alla terza raccolta di scritti del canone Ebraico “Ketubin” la sua lettura era ed è destinata, alle grandi feste ebraiche, nella fattispecie viene letto nella festa del raccolto, da noi conosciuta come Pentecoste (Festa di profondo significato, seconda solo alla Pasqua). Venendo al testo che abbiamo letto; esso ci narra che a causa di una grave crisi economica e di lavoro Noemi (significato del nome:piacevole,graziosa) emigra con suo marito Elimèlech e i suoi due figli, nella terra di Moab, terra pagana. E qui, nel racconto del libro abbiamo una prima sorpresa; i figli Maclon e Chilion sposano due donne moabite, quindi delle pagane, Rut e Orpa (significato del nome: sleale). Quale significato ha per noi questa sorpresa, ebbene care amiche ed amici del Cenacolo; i matrimoni tra Ebrei e stranieri sono legittimi e benedetti da Dio nella sua misericordia; ai pagani come Rut ed Orpa che conducono una vita esemplare è concessa la sua grazia e la sua benedizione. Purtroppo la sorte fa si che tutte le tre donne rimangano vedove. A questo punto Noemi, rimasta sola, senza più affetti, se non le nuore, decide di tornare presso la sua gente in Israele, rimettendosi in cammino, come molti personaggi della Bibbia. Un cammino non solo fisico ma anche spirituale, un cammino verso Dio, come Abramo prima e poi tutti i profeti. Le due nuore, rivolgendosi a Noemi vogliono loro stesse mettersi in cammino in questa nuova avventura. Essa cerca di dissuaderle, paventando tutte le difficoltà di questa scelta; in effetti Orpa desiste e preferisce tornare con il suo popolo e con i suoi Dei; Rut invece dichiara di voler seguire Noemi in questo cammino, ma non solo, Rut, vuole seguire Javhe, il Dio del marito e di Israele. Una volta arrivata in Israele ella sposerà Boaz (Forza) parente del defunto marito e di Noemi.
Care amiche ed amici, concludendo questa riflessione, vorrei evidenziare alcune cose che la lettura e lo Spirito mi hanno suggerito, Il primo è farci conoscere l'origine della casa di Davide; casa che ha origine da una donna straniera, questo dovrebbe farci riflettere, come ci dovrebbero far riflettere le parole che il papa Francesco rivolge quotidianamente e il lavoro fatto dalla diaconia della Chiesa Valdese in collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio per gli stranieri; e non dimentichiamo che Rut compare anche nella genealogia di Gesù e quindi per noi cristiani........!
Il secondo punto, agganciato comunque ben saldamente al primo, ci invita a riflettere su una cosa molto importante: primo, tutti gli individui, uomini e donne sono assolutamente uguali di fronte a Dio, quale sia il loro colore o il loro credo religioso, secondo che l'incorporamento di Rut nel popolo di Isaele, prova già, che sotto l'antico Patto non si entrava nella comunità per diritto ereditario e tanto meno per tradizione o per nascita, ma esclusivamente per l'elezione di Dio e per la Fede, proprio come nel nuovo Patto con Gesù. Terzo: in questo momento di esagerato nazionalismo, come era il tempo in cui fu composto il testo di Rut, periodo postesilico, ci giunge da questo libro un forte richiamo del messaggio evangelico di pace e di serenità.Amen

r. Fulvio Crivello


Un fatto Un commento

Care amiche ed amici del Cenacolo Faniliare, avrete visto, anche voi, sui vari giornali, le fotografie dei bambini morti in mare, grazie ad una politica insensibile e disumana dei governi europei, che spesso si richiamano ai valori cristiani; non solo, avrete anche visto, quei poveri bambini e bambine strappate ai loro genitori, negli Stati Uniti, grazie alla politica insensata e criminale del presidente Trump contro gli immigrati, eletto anche con la complicità delle chiese cristiane e dei nazionalisti. Che dire di tutto questo? Che dire dei confini della patria, che spesso, politici di bassa lega sventolano come quelli voluti da Dio? Come cristiano mi vergogno di tutto questo; mi viene in mente la storia di Caino ed Abele e precisamente la domamda di Dio rivolta a Caino “Dove è Abele tuo fratello?” e Caino risponde in maniera sprezzante “Non sono Io il guardiano di mio fratello” La stessa domanda la fa a noi, “Dove è il tuo prossimo” Purtroppo la nostra risposta è la medesima di Caino. Gesù ci ha detto di amare anche i nemici, di amare gli esclusi, di amare chi non ha parola e di lottare per essi. Noi invece, soggiogati dal nostro benessere, dalla ricerca di avere sempre di più, calpestiamo i più deboli e anche se muoiono, facciamo finta che tutto va bene, andiamo alle funzioni, ma la parola di Dio che dovrebbe cambiarci, ci lascia indifferenti, quasi non l'avessimo ascoltata e capita. Che Dio che ci ama, possa far cambiare questo stato di cose, e ci apra finalmente i cuori e le menti al suo messaggio.

Fulvio Crivello


PREGHIERA ALLO SPIRITO SANTO

Padre, grazie per averci dato lo SPIRITO SANTO, fai che esso continui ad ammaestrarci, che rischiari le menti degli uomini e delle donne, fai che esso ci conduca alla speranza di condurci a TE. SIGNORE GESU', che non ci permetta di sottrarci dal TUO Sguardo, ammaestraci con la tua Parola.
Te lo chiediamo per tutte le donne e uomini di questa terra in modo da promuovere la vera giustizia e la vera pace sulla Terra come auspicato dall'Opera del Cenacolo Familiare.
Fai che tutti i Cristiani delle varie confessioni si incontrino per celebrare insieme la Santa Cena e imparino a conoscere meglio la Tua Parola e a servirla meglio. Fai Spirito Santo, che anche in questa umanità, spesso confusa e priva di amore, mossa a volte solo dal desiderio del denaro, la Tua Parola si affermi e dia la Pace e l'Amore. . Amen

r. Fulvio Crivello


BENEDIZIONE

CHE LA GRAZIA DEL NOSTRO SIGNORE GESU', SIA CON TUTTI VOI E CHE LE SUE PAROLE DONINO LA PACE ORE E PER SEMPRE AMEN












1 apr 2018

PASQUA 2018

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri,poichè l'amore e da Dio e chi ama è generato da Dio e conosce Dio

                                                                       

                           PREGHIERA PER UNA NUOVA CHIESA

Padre Nostro e Padre di Gesù Cristo, tuo Figlio per opera dello Spirito Santo. Oggi da a noi la luce della risurrezione. La sfolgorante luce della riconciliazione, ed il peggior male è, che noi donne e uomini spesso non la vediamo, anche se siamo in pieno giorno. Liberaci da questo non vedere, in questo giorno in cui celebriamo la Pasqua bene o male insieme a tutta l'umanità di nuovo turbata da attentati, guerre e morti. Benedici tutte le Chiese Cristiane dalla più grande alla più piccola, che ancora vivono separate, non dalla tua Parola, ma dalle dottrine, che l'una e l'altra si sono date, in modo, che finalmente unite possano portare il tuo Amore a tutto il mondo Cristiano e non Cristiano. Noi ci rimettiamo nelle Tue mani, con tutto ciò che ci manca e di cui l'intera umanità ha bisogno. Noi Gesù speriamo in Te e Nello Spirito Santo, che quando abbiamo invocato con sincerità  ha sempre risposto. Rendici migliori e ammaestraci anche in questo giorno che ricorda la tua resurrezione e la vittoria sulla morte.
                                                                  don Salvatore Paparo

                                          RIFLESSIONE BIBLICA

“Simon Pietro disse a loro: Io vado a pescare. Essi gli dissero: Anche noi veniamo con te. Uscirono e montarono nella barca; e quella notte non presero nulla. Or essendo mattina, Gesù si presentò sulla riva: i discepoli però non sapevano che fosse Gesù.....” Vang. Di Giovanni cap 21, vers. 3-7

                               GESU' L'ILLUSTRE SCONOSCIUTO

Sono passati vari giorni dalla Pasqua e dalla risurrezione, Simon Pietro e gli altri discepoli che sono con lui sul lago di Galilea, hanno già visto, il sepolcro vuoto, hanno già visto Gesù risorto, eppure, essi lasciata Gerusalemme, tornano ai loro vecchi mestieri, tornano a fare i pescatori i contadini gli artigiani ecc.
Gesù è stato con loro per alcuni anni o poche mesi, comunque c'è stato, ha insegnato , ha patito le umiliazioni, la tortura è morto, la domenica di Pasqua è risorto. Eppure  in questo ventunesimo capitolo del Vangelo di Giovanni sembra che tutto questo non sia avvenuto, sembra addirittura che dalla chiamata dei primi discepoli, proprio sul lago di Galilea al cap. primo, nulla sia capitato; i discepoli più cari, sono tornati al loro vecchio lavoro “lungo il mar di Galilea Simone e Andrea, il fratello di Simone, gettavano la rete in mare, perchè erano pescatori......” sembra addirittura che Gesù non abbia rappresentato nulla per loro, non abbia inciso nelle loro vite , nei loro costumi. Nel racconto del capitolo 21 di Giovanni i discepoli sono presentati come degli uomini che riprendono sconfortati la vita di tutti i giorni, non resta a loro che dimenticare al più presto i “SOGNI DI GLORIA” il loro Rabbi Gesù è stato ridimensionato dalla morte in croce. Il racconto di questo ventunesimo capitolo e così strano che pare sia stato collocato  alla fine dell'Evangelo di Giovanni da copisti poco attenti all'evolversi degli eventi, oppure no? Non è forse questa stranezza insita nella vita di tutti noi, discepoli del terzo millenio? Il nostro cristianesimo, la nostra fede non si trovano forse precisamente al punto particolare di questo ultimo capitolo del Vangelo di Giovanni? Quindi non è un errore dei copisti, ma chi lo ha messo esattamente qui è per noi, care amiche ed amici del Cenacolo Familiare e per noi cristiani di oggi, anche per noi donne e uomini Gesù è venuto, Gesù ha parlato, Gesù ci ha insegnato, Gesù e morto, Gesù è resuscitato nel giorno di Pasqua, nella nostra Pasqua. Noi abbiamo sentito, ma ha volte non abbiamo ascoltato questo annuncio; come mai proprio oggi, più di ieri, sembra che nulla sia sia mosso in noi, che questo annuncio della risurrezione sia rimasto nei quadri della normalità, del quotidiano; i discepoli erano stati con Gesù o per pochi mesi o per tre anni ed avevano ascolato i suoi insegnamenti; noi li abbiamo uditi per anni: dieci venti trenta quaranta ecc.  Come mai dunque, sembra che Gesù non abbia inciso nella nostra vita. Anche noi come i discepoli di allora, non abbiamo ancora capito che Gesù è vivo che la sua risurrezione è REALE e che quindi la matttina di un giorno nuovo, di una nuova società, di un nuovo modo di vivere è spuntata. Perchè come tutti gli altri, non abbiamo ancora capito e non sappiamo distinguere la presenza di Gesù nel quotidiano. Purtroppo continuamo a vivere nel nostro piccolo mondo con il lavoro gli affanni, le poche soddisfazioni. E quando Gesù ci chiede “Avete del pesce?” noi  rispondiamo di no, le nostre mani sono sempre vuote di fronte a Lui.
Care Amiche ed amici Sorelle e Fratelli in Cristo, andiamo in questa Pasqua  a rileggerci il capitolo 21 del Vangelo di Giovanni, dopo aver riletto e meditato, esaminiamo la nostra vita, il nostro lavoro, il modo in cui l'esercitiamo e meditiamo su questo annuncio della resurrezione....! se  veramente ha cambiato il nostro modo di vivere.

                                                                       r. Fulvio Crivello


                                                    BENEDIZIONE
La grazia del Signor Gesù Cristo e l'Amore di Dio e la comunione con lo Spirito Santo siano con tutti noi.


Un caro saluto a voi tutti e una serena Pasqua a voi e alle vostre famiglie.

                                                                      r. Fulvio Crivello