PREDICA
la Famiglia Trinitaria di Dio Padre, di Dio Figlio, di Dio Spirito Santo è felicissima perchè le Tre persone Divine che la compongono si amano e si scambiano tutti i beni che posseggono in sommo grado.
La famiglia umana, creata ad immagine e somiglianza della Famiglia Trinitaria di Dio, sarebbe stata felice. Ad una condizione però: i suoi membri dovevano amare Dio compiendo sempre la volontà del Padre Celeste; e dovevano amarsi reciprocamente scambiandosi i doni ricevuti da Dio. A causa del peccato, la famiglia umana fallì lo scopo della sua creazione e si rese infelice.
La nascita di Gesù , Figlio di Dio fattosi Uomo, segnò l'inizio della restaurazione della famiglia umana, secondo l'originale piano di Dio. Essa, sotto l'azione dello Spirito Santo, lentamente lentamente si purificherà, tornerà ad amare e riacquisterà la felicità perduta.
Oggi, domenica che segue immediatamente la festa del Natale, festeggiamo la Sacra Famiglia di Nazaret, composta da Gesù, da Maria Santissima e da San Giuseppe. E' la Famiglia Eccezionale che Dio Padre ha regalato alla famiglia umana come perfetto modello da imitare.
INNANZI TUTTO Gesù, Maria e Giuseppe si offrono alla famiglia umana come perfetto modello di amore verso il Padre Celeste. Infatti:
GESU' amò il Padre Celeste facendo sempre la sua volontà fino alla morte e alla morte doi croce; MARIA amò il Padre Celeste vivendo per tutta la vita il suo "SI' " pronunziato al momento dell'Incarnazione di Gesù: "Ecco, io sono la serva del Signore, avvenga in me secondo la tua Parola"; GIUSEPPE amò il Padre Celeste eseguendo sempre la sua volontà con prontezza e generosità. Così avvenne, per esempio, quando dovette fuggire in Egitto per difendere Gesù dalle mani sanguinarie di Erode.
IN SECONDO LUOGO Gesù, Maria e Giuseppe si offrono alla famiglia umana come modello del loro reciproco amore. Infatti:
GESU' amò i suoi genitori ricolmandoli di delicatezze e stando sottomesso ad essi, come ci testimonia l'evangelista Luca; MARIA amò il suo Figlio Gesù e il suo sposo Giuseppe ponendosi sempre a loro disposizione con premura e generosità; GIUSEPPE amò la sua sposa Maria e il suo figlio Gesù soprattutto con il suo lavoro di artigiano..
INFINE Gesù, Maria e Giuseppe si offrono alla famiglia umana come modello di amore verso gli altri. Infatti: GESU' attraversò la Palestina in lungo e in largo beneficando tutti: guariva i malati, risuscitava i morti, liberava dai demoni, perdonava i peccatori ridonando loro pace e serenità interiore. Gesù, soprattutto, si mostrò Buon Pastore che per salvare noi sue pecorelle, offrì la sua vita acccettando una umiliante e terribile morte; MARIA accoglieva con tanta gentilezza coloro che andavano a visitarla e, pur essendo povera, trovava sempre qualcosa da dare a chi era più povero di lei. Maria, soprattutto, amò tutti noi affrontando con fortezza la sofferenza necessaria per generarci e partorirci figli suoi e figli del Padre Celeste. Per nostro amore accettò di essere la "REGINA DEI MARTIRI". Anche GIUSEPPE amò gli altri. Vediamolo, in modo particolare, nella sua bottega mentre contrattava con i suoi clienti: senza dubbio, li trattava tutti gentilmente, richiedeva loro prezzi onesti, favoriva i più poveri.
La festa di oggi, tenendo presente la Famiglia di Nazaret, modello di tutte le famiglie, ci sproni a vivere con sempre maggiore amore nel seno delle nostre famighlie; e ci suggerisca anche il proposito di pregare molto perchè gli sposi e i genitori imitino l'amore di Maria Santissima e di San Giuseppe, e perchè i figli imitino l'amore di Gesù. Così favoriremo l'avvento DELL'ETA' AUREA DELLA REDENZIONE CHE SARA' FONDATA SULLA SANTITA' DELLA FAMIGLIA.
Sac. Salvatore Paparo
27 dic 2009
Cintano 27 dicembre 2009 festa della Sacra Famiglia di Nazaret
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
25 dic 2009
Cintano NATALE 2009
PREDICA
Duemila anni fa, a Betlem, è nato Gesù, l'Unico Salvatore del mondo, il Buon Pastore che ha offerto la sua vita per la salvezza di noi, sue pecorelle.
Giovanni Battista è l'uomo mandato da Dio per preparare il cuore degli uomini ad accogliere Gesù. Egli predicò la conversione dai peccati e battezzò nel fiume Giordano tutti i peccatori che confessavano i loro peccati. Giovanni Battista annunziò anche la presenza del Messia Gesù, il Quale avrebbe battezzzato nello Spirito Santo e avrebbe reso figli di Dio tutti i battezzati.
Giovanni Battista, però, pur definito da Gesù l'uomo più grande nato dal grembo di una donna, fece sua una convinzione sbagliata che era in auge ai suoi tempi. Predicò: "Come un contadino, dopo la trebbiatura, ripone il grano nel suo granaio, ma brucia la paglia con il fuoco; così il Messia salverà i peccatori convertiti, ma brucerà i peccatori impenitenti con un fuoco inestinguibile".
Gesù, però, durante la sua vita pubblica non ha bruciato nessun peccatore. Egli, invece, si è domostrato amico dei peccatori, amava la loro compagnia, mangiava volentieri con loro, tanto che i farisei che si credevano giusti, ma giusti non erano, si scandalizzavano e dicevano: "Ma perchè mangia con i pubblicani e i peccatori?".
Gesù non è venuto in questo mondo per coloro che si credono falsamente giusti, ma per coloro che umilmente si riconoscono peccatori. Ad essi Gesù ha dato la grazia di diventare figli di Dio. Da notare anche un fatto strabiliante: Gesù perdonava i peccatori e ad essi non chiedava, come condizione preliminare, di pentirsi dei loro peccati. Gesù ai peccatori concedeva il suo perdono, e basta. Erano poi essi, i peccatori, che, sperimentando la bontà di Gesù, si convertivano e cambiavano vita. Pensiamo a Zaccheo, il capo dei pubblicani, ossia dei ladri. Gesù per Zaccheo fece un gesto di amicizia autoinvitandosi ad un pranzo. Zaccheo accolse con gioia Gesù e a conclusione del pranzo, con evidente gratitudine verso di Lui, si dichiarò peccatore pentito: "Maestro, dò la metà dei miei beni ai poveri; e a coloro che ho defraudato restituirò quattro volte tanto". Gesù, Amore Misericordioso, si disse molto soddisfatto: "Oggi in questa casa è entrata la salvezza". Sotto questa luce, possiamo comprendere lo strepitoso fatto avvenuto nella Notte Santa. I pastori, come comunemente si pensa, non erano uomini semplici e gentili. Essi, invece, rappresentavano i peccatori per eccellenza, vivevano lontani dai centri abitati, erano servi malpagati, sfruttati, che si arranciavano vivendo di violenza e di furti, erano considerati peccatori per il quali non c'era alcuna speranza di salvezza. Nel Talmud leggiamo: "Se trovi un pastore caduto in un fosso, non tirarlo fuori; tanto è inutile, tanto per lui non c'è nessuna salvezza".
Questi erano i pastori di Betlem. Nella Notte Santa, ad alcuni di essi che vegliavano e facevano la gaurdia al loro gragge, apparve l'Angelo del Signore. L'Angelo del Signore è un termine tecnico adoperato nella Bibbia per indicare Dio quando si manifesta agli uomni. L'Angelo del Signore, quindi, è lo stesso Dio. Nell'Antico Tesamento, l'Angelo del Signore è presentato con una spada in mano, cioè come un giustiziere. Ebbene, l'Angelo del Signore si presentò dinanzi ai pastori in veglia. I pastori, peccatori per eccellenza, pensarono immediatamente che era giunto Dio per giustiziarli, e furono presi da una gran paura. Ma che bella sorpresa! L'evangelista ci dice che la gloria del Signore avvolse di luce i pastori. Essi in quella luce videro che Dio non è un giustiziere, videro che Dio li amava. E la loro grande paura si mutò in gioia. L'Angelo del Signore disse loro: "Non temete, perchè, ecco, io vi annunzio una grande gioia per tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Messia Signore".
Seguendo le indicazioni dell'Angelo del Signore, i pastori andarono a Betlem. In una grotta trovarono Maria Santissima, San Giuseppe e Gesù Bambino avvolto in fasce che giaceva in una mangiatoia. I pastori deposero i loro peccati nel Cuore di Gesù Bambino e, perdonati, tornarono al loro gregge ricolmi di gioia e glorificando Dio.
E' quanto dobbiamo fare noi, adesso. Portiamoci presso Gesù Bambino e deponiamo i nostri peccati nel suo Cuore. Perdonati da Gesù, dopo la Messa, torneremo nelle nostre case ricolmi di gioia e glorificando Dio.
Sac. Salvatore Paparo
Duemila anni fa, a Betlem, è nato Gesù, l'Unico Salvatore del mondo, il Buon Pastore che ha offerto la sua vita per la salvezza di noi, sue pecorelle.
Giovanni Battista è l'uomo mandato da Dio per preparare il cuore degli uomini ad accogliere Gesù. Egli predicò la conversione dai peccati e battezzò nel fiume Giordano tutti i peccatori che confessavano i loro peccati. Giovanni Battista annunziò anche la presenza del Messia Gesù, il Quale avrebbe battezzzato nello Spirito Santo e avrebbe reso figli di Dio tutti i battezzati.
Giovanni Battista, però, pur definito da Gesù l'uomo più grande nato dal grembo di una donna, fece sua una convinzione sbagliata che era in auge ai suoi tempi. Predicò: "Come un contadino, dopo la trebbiatura, ripone il grano nel suo granaio, ma brucia la paglia con il fuoco; così il Messia salverà i peccatori convertiti, ma brucerà i peccatori impenitenti con un fuoco inestinguibile".
Gesù, però, durante la sua vita pubblica non ha bruciato nessun peccatore. Egli, invece, si è domostrato amico dei peccatori, amava la loro compagnia, mangiava volentieri con loro, tanto che i farisei che si credevano giusti, ma giusti non erano, si scandalizzavano e dicevano: "Ma perchè mangia con i pubblicani e i peccatori?".
Gesù non è venuto in questo mondo per coloro che si credono falsamente giusti, ma per coloro che umilmente si riconoscono peccatori. Ad essi Gesù ha dato la grazia di diventare figli di Dio. Da notare anche un fatto strabiliante: Gesù perdonava i peccatori e ad essi non chiedava, come condizione preliminare, di pentirsi dei loro peccati. Gesù ai peccatori concedeva il suo perdono, e basta. Erano poi essi, i peccatori, che, sperimentando la bontà di Gesù, si convertivano e cambiavano vita. Pensiamo a Zaccheo, il capo dei pubblicani, ossia dei ladri. Gesù per Zaccheo fece un gesto di amicizia autoinvitandosi ad un pranzo. Zaccheo accolse con gioia Gesù e a conclusione del pranzo, con evidente gratitudine verso di Lui, si dichiarò peccatore pentito: "Maestro, dò la metà dei miei beni ai poveri; e a coloro che ho defraudato restituirò quattro volte tanto". Gesù, Amore Misericordioso, si disse molto soddisfatto: "Oggi in questa casa è entrata la salvezza". Sotto questa luce, possiamo comprendere lo strepitoso fatto avvenuto nella Notte Santa. I pastori, come comunemente si pensa, non erano uomini semplici e gentili. Essi, invece, rappresentavano i peccatori per eccellenza, vivevano lontani dai centri abitati, erano servi malpagati, sfruttati, che si arranciavano vivendo di violenza e di furti, erano considerati peccatori per il quali non c'era alcuna speranza di salvezza. Nel Talmud leggiamo: "Se trovi un pastore caduto in un fosso, non tirarlo fuori; tanto è inutile, tanto per lui non c'è nessuna salvezza".
Questi erano i pastori di Betlem. Nella Notte Santa, ad alcuni di essi che vegliavano e facevano la gaurdia al loro gragge, apparve l'Angelo del Signore. L'Angelo del Signore è un termine tecnico adoperato nella Bibbia per indicare Dio quando si manifesta agli uomni. L'Angelo del Signore, quindi, è lo stesso Dio. Nell'Antico Tesamento, l'Angelo del Signore è presentato con una spada in mano, cioè come un giustiziere. Ebbene, l'Angelo del Signore si presentò dinanzi ai pastori in veglia. I pastori, peccatori per eccellenza, pensarono immediatamente che era giunto Dio per giustiziarli, e furono presi da una gran paura. Ma che bella sorpresa! L'evangelista ci dice che la gloria del Signore avvolse di luce i pastori. Essi in quella luce videro che Dio non è un giustiziere, videro che Dio li amava. E la loro grande paura si mutò in gioia. L'Angelo del Signore disse loro: "Non temete, perchè, ecco, io vi annunzio una grande gioia per tutto il popolo: oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è il Messia Signore".
Seguendo le indicazioni dell'Angelo del Signore, i pastori andarono a Betlem. In una grotta trovarono Maria Santissima, San Giuseppe e Gesù Bambino avvolto in fasce che giaceva in una mangiatoia. I pastori deposero i loro peccati nel Cuore di Gesù Bambino e, perdonati, tornarono al loro gregge ricolmi di gioia e glorificando Dio.
E' quanto dobbiamo fare noi, adesso. Portiamoci presso Gesù Bambino e deponiamo i nostri peccati nel suo Cuore. Perdonati da Gesù, dopo la Messa, torneremo nelle nostre case ricolmi di gioia e glorificando Dio.
Sac. Salvatore Paparo
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
8 dic 2009
8 dicenbre 2009 MARIA SANTISSIMA E' L'IMMACOLATA CONCEZIONE
Dio Padre Amore ha un grandioso progetto: IL CORPO MISTICO DI GESU'. Il Suo Unigenito Figlio Gesù ne è il CAPO, tutto l'universo con a centro L'UOMO ne sono LE MEMBRA. Le Membra del Corpo Mistico di Gesù siamo felici vivendo d'amore: cioè riconoscendo umilmente i doni gratuiti ricevuti da Dio e donandoci agli altri. Ma la prima generazione degli uomni ha tradito l'amore: ha voluto gareggiare con Dio, ha voluto addirittura rendersi indipendente da Dio dichiarandosi autosufficiente: è l'uomo e non Dio che deve stabilire ciò che è bene e ciò che male per lui. In questo modo la prima generzione degli uomini HA COMMESSO IL PECCATO ORIGINALE. Le altre generazioni nasceranno nel peccato originale: cioè non vivranno d'amore ma saranno dominate dall'egoismo, dall'odio e si renderanno infelici facendosi reciprocamente del male soprattutto con la guerra con cui si uccideranno a vicenda e recheranno immani disastri. Duemila anni fa, nella grotta di Betlem, nacque Gesù, il Figlio Unigenito di Dio Padre, fattosi Uomo per essere l'Unico Salvatore dell'universo, ma soprattutto per essere l'Unico Salvatore degli uomini riportando tra di loro la PACE:
" PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA".
Gesù è venuto a portare IL REGNO DI DIO sulla terra; è venuto per condannare l'egoismo e l'odio, fonte di ogni male, d'infelicità e di morte; e a riportare l'amore, fonte di ogni bene, di felicità e di vita. Ma gli uomini hanno rifiutato Gesù, non l'hanno accolto, lo hanno crocifisso perchè hanno preferito rimanere nelle tenebre, nell'odio e nella morte. Il Padre Celeste, però, ha risuscitato Gesù e, nella sua misericordia, ci ha assicurato che noi miseri uomini finalmente ci convertiremo dall'odio all'amore, dalla morte alla vita. Il grandioso progetto del Corpo Misitico di Gesù, di cui Gesù è la Testa e noi le Membra, si realizzerà: tutti in Gesù Amore ameremo, tutti in Gesù-Risurrezione risorgeremo e vivremo una felicità eterna.
Il Peccato Originale commesso dalla prima generazione degli uomini, e trasmesso alle altre generazioni degli uomni, perde la sua arma di odio, ed assume il trionfo dell'amore, della felicità e della vita.
MARIA SANTISSIMA, IN PREVISIONE DEI MERITI DI GESU', E' L'IMMACOLATA CONCEZIONE OSSIA LA MAMMA DEL CORPO MISTICO DI GESU' CHE HA CONOSCIUTO SOLO L'AMORE E LA VITA. L'IMMACOLATA CONCEZIONE E' IL PRIMO E SUBLIME PRIVILEGIO DI MARIA SANTISSIMA. ESSO HA IL SUO CULMINE NEL PRIVILEGIO DELL'ASSUNZIONE: MARIA SANTISSIMA, COME GESU', SI TROVA GIA' IN PARADISO CON L'ANIMA E IL CORPO GLORIFICATI.
Dobbiamo adeso affrontare un grosso problema: DIO E' SOLO AMORE MISERICORDIOSO. SE E' COSI', PERCHE' ESISTE LA SOFFERENZA? PERCHE' ESISTE LA MORTE? SE LA SOFFERENZA E LA MORTE SONO IL FRUTTO DEL PECCATO DEGLI UOMINI, PERCHE' LA SOFFERENZA E LA MORTE SONO ESISTITE ANCHE PRIMA DEL PECCATO ORIGINALE? LA RISPOSTA NON PUO' ESSERE CHE QUESTA:
COME IN VISTA DEI MERITI DI GESU', MARIA SANTISSIMA E' STATA CONCEPITA IMMACOLATA; COSI' IL MONDO, IN VISTA DEL PECCATO DEGLI UOMINI E IN VISTA DELLA REDENZIONE OPERATA DA GESU', E' STATO CREATO SI' CON LA SOFFERENZA E LA MORTE; ESSE, PERO', SARANNO ELIMINATE PARZIALMENTE GIA' IN QUESTA TERRA IN PROPORZIONE DELL'ATTUAZIONE DEL REGNO DI DIO; E IN PARADISO TOTALMENTE: SARANNO SOSTITUITE PER SEMPRE CON UNA VITA DI PERFETTO AMORE E DI PERFETTA FELICITA'.
Desidero concludere con questa riflessione:
Gesù ci ha narrato la parabola del Buon Pastore che ha lasciato le novantanove pecore al sicuro per andare in cerca della pecorella smarrita. Le novantanove pecore al sicuro sono gli uomini che abitano i numerosi corpi celesti E CHE SI SONO MANTENUTI NELL'AMORE E NELLA VITA; MENTRE LA PECORELLA SMARRITA SIAMO NOI UOMNI CHE ABITIAMO QUESTA TERRA E CHE ABBIAMO TRADITO L'AMORE SUICIDANDOCI. GESU' E' VENUTO IN QUESTA TERRA PER CERCARE E TROVARE NOI "PECORELLA SMARRITA", ED ANNUNZIARE A TUTTI LA LIETA NOTIZIA DEL NOSTRO RITROVAMENTO:
" RALLEGRATEVI CON ME
PERCHE' HO RITROVATO
LA MIA PECORELLA SMARRITA "
Sac. Salvatore Paparo
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
19 nov 2009
Cintano 5 novembre 2009
Sono le ventiquattro e trenta e il mio cuore è dominato da una luce interiore immensa che mi causa tanto coraggio e tanta fiducia: duemila anni fa i Sommi Sacerdoti crocifissero Gesù perchè con il suo sommo gesto DI BUON PASTORE ha offerto la sua vita PER NOI SUE PECORELLE.
Nei duemillenni dalla morte e dalla risurrezione di Gesù, Gesù, NEL SUO CORPO MISTICO, ha continuato a soffrire la sua passione e la sua morte redentive. Ma ormai è giunto il momento DELLA RISURREZIONE: GESU' RISORTO INSIEME ALLE SUE MEMBRA FEDELI TRIONFERA': STIAMO PER GIUNGERE AL MOMENTO DELLA CONVERSIONE DEL MONDO INTERO A GESU', UNICO SALVATORE DEL MONDO: GODREMO PRESTO LA PACE E IL BENESSERE MONDIALI MESSIANICI, IL REGNO DI DIO IN TUTTE LE SUE MIGLIORI ESPRESSIONI POSSIBILI IN QUESTA TERRA, IN VISTA DEI CIELI NUOVI E DELLA TERRA NUOVA, RISPLENDERA' IN MODO MIRABILE L'ETA' AUREA DELLA REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA' DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO; REDENTA CON LA PASSIONE, MORTE, RISURREZIONE DI GESU', UNICO SALVATORE DEL MONDO, CON LA MIRABILE, INEFFABILE, SINGOLARE COOPERAZIONE DI MARIA SANTISSIMA, MAMMA DI GESU', MAMMA DI TUTTO IL CORPO MISTICO DI GESU', MAMMA, REGINA E SPOSA DELLA FAMIGLIA, REGINA DELLA PACE, MAMMA AUSILIATRICE DI TUTTI I SUOI FIGLIOLI.
MENTRE I SOMMI SACERDOTI DI DUEMILA ANNI FA NON ASCOLTARONO I RICHIAMI DI GESU' ALLA CONVERSIONE E LO UCCISERO, LE GUIDE PASTORALI DELLA CHIESA CRISTIANA DI OGGI RICONOSCERANNO I LORO TANTI ERRORI COMMESSI DURANTE I PRIMI DUE MILLENNI DI CRISTIANESIMO, SOPRATTUTTO RICONOSCERANNO CHE CONTRO L'EVIDENTE VOLONTA' DI GESU', SPESSO NON HANNO SERVITO MA DOMINATO, SPADRONEGGIATO SULLE PECORELLE DI GEU'; SPESSO SONO STATE VITTIME DELLA RICCHEZZA FACENDOSI ANCHE DOMINARE DAI POTENTI DI QUESTA TERRA PER OTTENERE I LORO PRIVILEGI.
DOBBIAMO, PERO', RICONOSCERE ANCHE CHE IN QUESTI PRIMI DUEMILA ANNI DI CRISTIANESIMO TANTISSIMI VESCOVI, TANTISSIMI SACERDOTI, TANTISSIMI LAICI CRISTIANI, ILLUMINATI E SORRETTI DALL'AZIONE DELLO SPIRITO SANTO, SONO STATI VERI TESTIMONI DI GESU', VIVENDO COME LUI DI AMORE, SOPRATTUTTO VERSO I PIU' PICCOLI, I POVERI, GLI OPPRESSI, GLI EMARGINATI. ESSI CON GESU' HANNO SOFFERTO LE DOGLIE DEL PARTO E FINALMENTE SONO GIUNTI AL MOMENTO DI PARTORIRE GESU' RISORTO, E L'UMANITA' GODRA' I FRUTTI DELLA RISURREZIONE DI GESU' IN TUTTE LE LORO MIGLIORI ESPRESSIONI, POSSIBILI IN QUESTA TERRA.
Sac. Salvatore Paparo
Nei duemillenni dalla morte e dalla risurrezione di Gesù, Gesù, NEL SUO CORPO MISTICO, ha continuato a soffrire la sua passione e la sua morte redentive. Ma ormai è giunto il momento DELLA RISURREZIONE: GESU' RISORTO INSIEME ALLE SUE MEMBRA FEDELI TRIONFERA': STIAMO PER GIUNGERE AL MOMENTO DELLA CONVERSIONE DEL MONDO INTERO A GESU', UNICO SALVATORE DEL MONDO: GODREMO PRESTO LA PACE E IL BENESSERE MONDIALI MESSIANICI, IL REGNO DI DIO IN TUTTE LE SUE MIGLIORI ESPRESSIONI POSSIBILI IN QUESTA TERRA, IN VISTA DEI CIELI NUOVI E DELLA TERRA NUOVA, RISPLENDERA' IN MODO MIRABILE L'ETA' AUREA DELLA REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA' DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO; REDENTA CON LA PASSIONE, MORTE, RISURREZIONE DI GESU', UNICO SALVATORE DEL MONDO, CON LA MIRABILE, INEFFABILE, SINGOLARE COOPERAZIONE DI MARIA SANTISSIMA, MAMMA DI GESU', MAMMA DI TUTTO IL CORPO MISTICO DI GESU', MAMMA, REGINA E SPOSA DELLA FAMIGLIA, REGINA DELLA PACE, MAMMA AUSILIATRICE DI TUTTI I SUOI FIGLIOLI.
MENTRE I SOMMI SACERDOTI DI DUEMILA ANNI FA NON ASCOLTARONO I RICHIAMI DI GESU' ALLA CONVERSIONE E LO UCCISERO, LE GUIDE PASTORALI DELLA CHIESA CRISTIANA DI OGGI RICONOSCERANNO I LORO TANTI ERRORI COMMESSI DURANTE I PRIMI DUE MILLENNI DI CRISTIANESIMO, SOPRATTUTTO RICONOSCERANNO CHE CONTRO L'EVIDENTE VOLONTA' DI GESU', SPESSO NON HANNO SERVITO MA DOMINATO, SPADRONEGGIATO SULLE PECORELLE DI GEU'; SPESSO SONO STATE VITTIME DELLA RICCHEZZA FACENDOSI ANCHE DOMINARE DAI POTENTI DI QUESTA TERRA PER OTTENERE I LORO PRIVILEGI.
DOBBIAMO, PERO', RICONOSCERE ANCHE CHE IN QUESTI PRIMI DUEMILA ANNI DI CRISTIANESIMO TANTISSIMI VESCOVI, TANTISSIMI SACERDOTI, TANTISSIMI LAICI CRISTIANI, ILLUMINATI E SORRETTI DALL'AZIONE DELLO SPIRITO SANTO, SONO STATI VERI TESTIMONI DI GESU', VIVENDO COME LUI DI AMORE, SOPRATTUTTO VERSO I PIU' PICCOLI, I POVERI, GLI OPPRESSI, GLI EMARGINATI. ESSI CON GESU' HANNO SOFFERTO LE DOGLIE DEL PARTO E FINALMENTE SONO GIUNTI AL MOMENTO DI PARTORIRE GESU' RISORTO, E L'UMANITA' GODRA' I FRUTTI DELLA RISURREZIONE DI GESU' IN TUTTE LE LORO MIGLIORI ESPRESSIONI, POSSIBILI IN QUESTA TERRA.
Sac. Salvatore Paparo
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
18 nov 2009
Cintano 15 novembre 2009 domenica XXXIII durante l'anno B
PREDICA
Stiamo per giungere alla fine dell'anno liturgico e la Chiesa ci invita a riflettere sui Novissimi, ossia sulle Ultime Realtà: MORTE,GIUDIZIO, PARADISO, INFERNO.
A causa del peccato, tutti quanti noi moriremo; il nostro corpo si ridurrà ad un pugno di cenere. "E' stato stabilito che ogni uomo debba morire una sola volta e che subito dopo ci sia il giudizio". Subito dopo la nostra morte la nostra anima comparirà dinanzi a Dio. Sarà giudicata sul suo comportamento durante la sua vita terrena: riceverà subito un premio di gioia se si presenterà dinanzi a Dio solo con opere ispirate dall'amore verso Dio e verso i fratelli e le sorelle. Invece, passerà un periodo di sofferenza se avrà bisogno di purificarsi dalla sue sue opere ispirate dall'egoismo e dall'odio, tradimento dell'amore.
ALLA FINE DEI TEMPI ci sarà la risurrezione dei corpi di tutti gli uomini e di tutte le donne. Essi saranno giudicati da Gesù. Il capitolo venticinquesimo del Vangelo di San Matteo ci descrive così il Giudizio Universale: Gesù, BUON PASTORE, dividerà in due schiere i risuscitati: alla sua destra porrà le sue pecorelle buone, alla sua sinistra i capri. Li giudicherà sull'amore o non amore verso i bisognosi e i sofferenti. I risuscitati che durante la loro vita terrena hanno amato Gesù dando da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, una casa ai forestieri, un vestito ai nudi, curando gli ammalati, visitando i carcerati, possederanno per sempre IL REGNO DI DIO che è Regno di Perfetto Amore e quindi di Perfetta Felicità.
Invece i risuscitati che durante la loro vita terrena non hanno amato Gesù negli affamati, negli assetati, nei forestieri, nel nudi, nei malati e nei carcerati, subiranno per sempre una sofferenza atroce, frutto del loro egoismo e del loro odio.
Qui vorrei toccare un punto molto delicato, facendo una premessa necessaria. La Sacra Scrittura E' PAROLA DI DIO e quindi dobbiamo accettarla. Però non dobbiamo dimenticare che Dio per scriverla si è servito di uomni che avevano le convinzioni del loro tempo e che ha permesso che essi scrivessero nel testo sacro anche parte dei loro errori. Per sapere ciò che nella Sacra Scrittura è Parola di Dio e ciò che è parola degli uomini, dobbiamo lasciarci guidare dal Messaggio di Gesù: Gesù ci ha rivelato un Dio SOLO pieno di amore e di misericordia, un Dio che vuole tutti gli uomini salvi, un Dio che è sempre disposto a perdonare, un Dio che benefica tutti sia i buoni sia i cattivi, un Dio che fa sorgere il suo sole e fa piovere sui giusti e sui peccatori.
Quando nella Sacra Scrittura troviamo un dio vendicativo, crudele e spietato, lì non cè la rivelazione della verità da parte di Dio, ma l'espressione dell'errore da parte degli uomini. Vi cito un solo esempio dove, con chiarezza, risulta che quanto l'autore sacro ha scritto su dio, non può essere la verità, MA IL MODO FALSO CON CUI GLI UOMNI DEL SUO TEMPO CONCEPIVANO DIO. Nel libro del Deuteronomio leggiamo 52 maledizioni contro chi non osservava la legge di Dio.
Ve ne leggo alcune:
"Il Signore ti attaccherà la peste. Il Signore ti colpirà con la febbre, con l'infiammazione, con il,carbonchio che ti perseguiteranno finchè tu non sia perito. Il Signore ti colpirà con le ulcere, scabbia e prurito, da cui non potrai guarire. Il Signore ti colpirà di delirio, di cecità e di pazzia. Il Signore ti colpirà alle ginocchia e alle cosce con un'ulcera maligna. Ti colpirà dalla pianta dei piedi alla sommità del capo".
Le parole conclusive sono terrificanti:
"Il Signore GIOIRA' a vostro riguardo nel farvi perire e distruggervi".
Noi rifiutiamo decisamente che Dio abbia potuto fare le suddette affermazioni. Ebbene, possiamo credere che un Dio, SOLO AMORE E MISERICORDIA, un Dio che si è umiliato facendosi uomo come noi e per noi , un Dio che si è fatto crocifiggere come se fosse il peggiore dei delinquenti per liberarci dalla morte cioè dall'egoismo,dall'odio e dall'infelicità, e per ridonarci la vita cioè la possibilità di amare gli altri come li ama Lui, ossia facendo loro solo del bene. e così riacquistare la felicità che abbiamo perduto con l pecato, tradimento dell'amore; possiamo credere che un sumile Dio possa condannare anche uno solo dei suoi figli, ANCHE SE CATTIVISSIMO, al fuoco eterno? Gli studiosi più insigni della Sacra Scrittura, fra cui il grande cardinale Carlo Maria Martini, oggi pensano che ciò non è possibile. Pensano che nell'al di là esiste il Purgatorio, ossia un modo di vivere sofferente che avrà come risultato la purificazione di coloro che vivono questo stato di vita: essi si convertiranno dall'egoismo e dall'odio fino a raggiungere un modo di vivere di perfetto amore. Ciò è necessario perchè in Paradiso ci possono essere soltanto persone che amano perfettamente. IL PARADISO, INFATTI, E' IL REGNO DELLA PERFETTA FELICITA' PERCHE' E' IL REGNO DEL PERFETTO AMORE.
A questo punto è necessario parlare del Papa.
Il Papa non è un monarca assoluto che può disporre a suo piacimento dei suoi sudditi, giudicarli, condannarli, castigarli. Il Papa, invece, deve essere una persona che, imitando più di tutti gli altri l'amore di Gesù, aiuta Gesù, BUON PASTORE, a pascolare tutto il suo gregge, ossia tutti i battezzati.
Gesù ha promesso alla sua Chiesa cioè a tutti battezzati che lo Spirito Santo la condurrà A TUTTA LA VERITA'. Compito del Papa è CONFERMARE LA CHIESA NELLA FEDE: "Simone, Simone, ho pregato per te perchè la tua fede non venga meno. E tu, dopo esserti convertito, CONFERMA I TUOI FRATELLI". Confermare significa renedere PIU' sicuro ciò che è già sicuro. Quando il Papa si convince che i battezzati, illuminati dallo Spirito Santo, hanno raggiunto UNA DETERMINATA VERITA' DI FEDE, LI CONFERMA CON UNA SUA DIOCHIARAZIONE UFFICIALE. Dobbiamo insistere su questo: IL PAPA PUO' CONFERMARE SOLO LE VERITA' DI FEDE CHE LA CHIESA DEI BATTEZZATI GIA' CONFESSA PERCHE' GUIDATA E ILLUMINATA DALLO SPIRITO SANTO. Perciò nel caso in cui un Papa volesse difendere una sua personale opinione teologica, non è in grado di esercitare il ministero petrino di cofermare i suoi fratelli.
E' nostro dovere di cristiani, pertanto, pregare perchè tutti Papi esercitino il loro ministero petrino secondo le attese DI GESU', BUON PASTORE.
Sac. Salvatore Paparo
Stiamo per giungere alla fine dell'anno liturgico e la Chiesa ci invita a riflettere sui Novissimi, ossia sulle Ultime Realtà: MORTE,GIUDIZIO, PARADISO, INFERNO.
A causa del peccato, tutti quanti noi moriremo; il nostro corpo si ridurrà ad un pugno di cenere. "E' stato stabilito che ogni uomo debba morire una sola volta e che subito dopo ci sia il giudizio". Subito dopo la nostra morte la nostra anima comparirà dinanzi a Dio. Sarà giudicata sul suo comportamento durante la sua vita terrena: riceverà subito un premio di gioia se si presenterà dinanzi a Dio solo con opere ispirate dall'amore verso Dio e verso i fratelli e le sorelle. Invece, passerà un periodo di sofferenza se avrà bisogno di purificarsi dalla sue sue opere ispirate dall'egoismo e dall'odio, tradimento dell'amore.
ALLA FINE DEI TEMPI ci sarà la risurrezione dei corpi di tutti gli uomini e di tutte le donne. Essi saranno giudicati da Gesù. Il capitolo venticinquesimo del Vangelo di San Matteo ci descrive così il Giudizio Universale: Gesù, BUON PASTORE, dividerà in due schiere i risuscitati: alla sua destra porrà le sue pecorelle buone, alla sua sinistra i capri. Li giudicherà sull'amore o non amore verso i bisognosi e i sofferenti. I risuscitati che durante la loro vita terrena hanno amato Gesù dando da mangiare agli affamati, da bere agli assetati, una casa ai forestieri, un vestito ai nudi, curando gli ammalati, visitando i carcerati, possederanno per sempre IL REGNO DI DIO che è Regno di Perfetto Amore e quindi di Perfetta Felicità.
Invece i risuscitati che durante la loro vita terrena non hanno amato Gesù negli affamati, negli assetati, nei forestieri, nel nudi, nei malati e nei carcerati, subiranno per sempre una sofferenza atroce, frutto del loro egoismo e del loro odio.
Qui vorrei toccare un punto molto delicato, facendo una premessa necessaria. La Sacra Scrittura E' PAROLA DI DIO e quindi dobbiamo accettarla. Però non dobbiamo dimenticare che Dio per scriverla si è servito di uomni che avevano le convinzioni del loro tempo e che ha permesso che essi scrivessero nel testo sacro anche parte dei loro errori. Per sapere ciò che nella Sacra Scrittura è Parola di Dio e ciò che è parola degli uomini, dobbiamo lasciarci guidare dal Messaggio di Gesù: Gesù ci ha rivelato un Dio SOLO pieno di amore e di misericordia, un Dio che vuole tutti gli uomini salvi, un Dio che è sempre disposto a perdonare, un Dio che benefica tutti sia i buoni sia i cattivi, un Dio che fa sorgere il suo sole e fa piovere sui giusti e sui peccatori.
Quando nella Sacra Scrittura troviamo un dio vendicativo, crudele e spietato, lì non cè la rivelazione della verità da parte di Dio, ma l'espressione dell'errore da parte degli uomini. Vi cito un solo esempio dove, con chiarezza, risulta che quanto l'autore sacro ha scritto su dio, non può essere la verità, MA IL MODO FALSO CON CUI GLI UOMNI DEL SUO TEMPO CONCEPIVANO DIO. Nel libro del Deuteronomio leggiamo 52 maledizioni contro chi non osservava la legge di Dio.
Ve ne leggo alcune:
"Il Signore ti attaccherà la peste. Il Signore ti colpirà con la febbre, con l'infiammazione, con il,carbonchio che ti perseguiteranno finchè tu non sia perito. Il Signore ti colpirà con le ulcere, scabbia e prurito, da cui non potrai guarire. Il Signore ti colpirà di delirio, di cecità e di pazzia. Il Signore ti colpirà alle ginocchia e alle cosce con un'ulcera maligna. Ti colpirà dalla pianta dei piedi alla sommità del capo".
Le parole conclusive sono terrificanti:
"Il Signore GIOIRA' a vostro riguardo nel farvi perire e distruggervi".
Noi rifiutiamo decisamente che Dio abbia potuto fare le suddette affermazioni. Ebbene, possiamo credere che un Dio, SOLO AMORE E MISERICORDIA, un Dio che si è umiliato facendosi uomo come noi e per noi , un Dio che si è fatto crocifiggere come se fosse il peggiore dei delinquenti per liberarci dalla morte cioè dall'egoismo,dall'odio e dall'infelicità, e per ridonarci la vita cioè la possibilità di amare gli altri come li ama Lui, ossia facendo loro solo del bene. e così riacquistare la felicità che abbiamo perduto con l pecato, tradimento dell'amore; possiamo credere che un sumile Dio possa condannare anche uno solo dei suoi figli, ANCHE SE CATTIVISSIMO, al fuoco eterno? Gli studiosi più insigni della Sacra Scrittura, fra cui il grande cardinale Carlo Maria Martini, oggi pensano che ciò non è possibile. Pensano che nell'al di là esiste il Purgatorio, ossia un modo di vivere sofferente che avrà come risultato la purificazione di coloro che vivono questo stato di vita: essi si convertiranno dall'egoismo e dall'odio fino a raggiungere un modo di vivere di perfetto amore. Ciò è necessario perchè in Paradiso ci possono essere soltanto persone che amano perfettamente. IL PARADISO, INFATTI, E' IL REGNO DELLA PERFETTA FELICITA' PERCHE' E' IL REGNO DEL PERFETTO AMORE.
A questo punto è necessario parlare del Papa.
Il Papa non è un monarca assoluto che può disporre a suo piacimento dei suoi sudditi, giudicarli, condannarli, castigarli. Il Papa, invece, deve essere una persona che, imitando più di tutti gli altri l'amore di Gesù, aiuta Gesù, BUON PASTORE, a pascolare tutto il suo gregge, ossia tutti i battezzati.
Gesù ha promesso alla sua Chiesa cioè a tutti battezzati che lo Spirito Santo la condurrà A TUTTA LA VERITA'. Compito del Papa è CONFERMARE LA CHIESA NELLA FEDE: "Simone, Simone, ho pregato per te perchè la tua fede non venga meno. E tu, dopo esserti convertito, CONFERMA I TUOI FRATELLI". Confermare significa renedere PIU' sicuro ciò che è già sicuro. Quando il Papa si convince che i battezzati, illuminati dallo Spirito Santo, hanno raggiunto UNA DETERMINATA VERITA' DI FEDE, LI CONFERMA CON UNA SUA DIOCHIARAZIONE UFFICIALE. Dobbiamo insistere su questo: IL PAPA PUO' CONFERMARE SOLO LE VERITA' DI FEDE CHE LA CHIESA DEI BATTEZZATI GIA' CONFESSA PERCHE' GUIDATA E ILLUMINATA DALLO SPIRITO SANTO. Perciò nel caso in cui un Papa volesse difendere una sua personale opinione teologica, non è in grado di esercitare il ministero petrino di cofermare i suoi fratelli.
E' nostro dovere di cristiani, pertanto, pregare perchè tutti Papi esercitino il loro ministero petrino secondo le attese DI GESU', BUON PASTORE.
Sac. Salvatore Paparo
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
11 nov 2009
Cintano 31 ottobre 2009
Cintano 31 ottobre 2009
Da alcuni giorni non sono in grado si usare la stampante perché simultaneamente si sono esauriti i tamburi e i toner. Alle ore 15 arriva il tecnico Torizzano Cristian, sostituisce i tamburi e i toner, accende la stampante per una verifica, e questa, senza alcuna programmazione e immediatamente, stampa in quest’ordine:
1. Sette copie del documento: Cintano 28 ottobre 2009
2. 15 copie del documento: Cintano 11 ottobre 2009
3. Altre due copie del documento: Cintano 28 ottobre 2009
4. Una mia foto scattata nel giorno della mia ordinazione sacerdotale, avvenuta a Patti (Messina) il 21 febbraio 1954.
Mentre la stampante stampava i suddetti documenti, il monitor del mio computer si è bruciato. Sono stato costretto a sotituirlo subito, e adesso ho un monitor moderno molto bello.
Sac. Salvatore Paparo
Da alcuni giorni non sono in grado si usare la stampante perché simultaneamente si sono esauriti i tamburi e i toner. Alle ore 15 arriva il tecnico Torizzano Cristian, sostituisce i tamburi e i toner, accende la stampante per una verifica, e questa, senza alcuna programmazione e immediatamente, stampa in quest’ordine:
1. Sette copie del documento: Cintano 28 ottobre 2009
2. 15 copie del documento: Cintano 11 ottobre 2009
3. Altre due copie del documento: Cintano 28 ottobre 2009
4. Una mia foto scattata nel giorno della mia ordinazione sacerdotale, avvenuta a Patti (Messina) il 21 febbraio 1954.
Mentre la stampante stampava i suddetti documenti, il monitor del mio computer si è bruciato. Sono stato costretto a sotituirlo subito, e adesso ho un monitor moderno molto bello.
Sac. Salvatore Paparo
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
31 ott 2009
CINTANO 26 OTTOBRE 2009
Cintano 26 ottobre 2009
La sera ricevo questa e-mail di Carlo Gliozzo, nativo come me di Cesarò, provincia di Messina:
“ Sono Carlo Gliozzo, nato a Cesarò il 4 novembre del 1920.
Stavo per diventare “sacerdote”, ma poi, la vita mi ha condotto altrove.
Negli ultimi anni della mia esistenza, in terra, sto scrivendo un “libercolo” che vuole certificare tutte le “vocazioni” nell’ultimo secolo delle persone di “CESARO’ che si sono date alla vocazione e, che oggi, sono tutti ministri di DIO. LA RICERCA CHE STO FACENDO E’ ASSOLUTAMENTE DIFFICILE.
Ho letto i suoi scritti, probabilmente discutibili da alcuni ma, certamente, da leggere.
Mi risponda anche se negativamente.
Per Carlo Gliozzo
Oggi la sera del 30 ottobre 2009 rispondo così a Carlo Gliozzo:
“ La sua e-mail mi è giunta inattesa e improvvisa, ma anche molto gradita.
Trovo lodevole il suo impegno e le invio di cuore una mia foto: è stata scattata nel giorno della mia ordinazione sacerdotale, avvenuta a Patti, provincia di Messina, il 21 febbraio del 1954. Vescovo ordinante: Mons. Ficarra.
La missione che il Signore ha voluto benevolmente affidarmi, e per la cui realizzazione ho dedicato e dedico tutta la mia vita, conscio della mia pochezza, ma sicuro che Dio si serve dei più piccoli per compiere grandi cose, può essere compresa solo da chi, malgrado tantissime apparenze contrarie, è convinto che andiamo incontro ALL’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE. Presto si avvererà la profezia che Maria Santissima fece nelle sue Apparizioni a Fatima nel 1917: “ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’ ED IL MONDO AVRA’ UN PERIODO DI PACE”.
Avremo presto un lunghissimo periodo DI PACE E DI BENESSERE MONDIALI MESSIANICI; IL REGNO DI DIO AVRA’ TUTTE LE SUE MIGLIORI ESPRESSIONI POSSIBILI IN QUESTA TERRA, IN VISTA DEI CIELI NUOVI E DELLA TERRA NUOVA; SI REALIZZERA’ MERAVIGLIOSAMENTE L’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO, REDENTA CON LA PASSIONE, MORTE, RISURREZIONE DI GESU’, UNICO SALVATORE DEL MONDO, SPOSO DELLA CHIESA; CON LA MIRABILE, INEFFABILE E SINGOLARE COOPERAZIONE DI MARIA SANTISSIMA, MAMMA DI GESU’, MAMMA DI TUTTO IL CORPO MISTICO DI GESU’, MAMMA, REGINA E SPOSA DELLA FAMIGLIA, MAMMA AUSILIATRICE DI TUTTI I SUOI FIGLIOLI.
Le comunico il mio nuovo sito http://operacefa.blogspot.com /
La invito a leggere nel sito quanto è scritto sotto la voce “DOCUMENTI IMPORTANTI”
Le invio, in allegato, oltre che la foto da lei richiestami, anche il documento
“Cintano 5-9 agosto 2009”
La saluto con sentimenti fraterni.
Sac. Salvatore Paparo.
La sera ricevo questa e-mail di Carlo Gliozzo, nativo come me di Cesarò, provincia di Messina:
“ Sono Carlo Gliozzo, nato a Cesarò il 4 novembre del 1920.
Stavo per diventare “sacerdote”, ma poi, la vita mi ha condotto altrove.
Negli ultimi anni della mia esistenza, in terra, sto scrivendo un “libercolo” che vuole certificare tutte le “vocazioni” nell’ultimo secolo delle persone di “CESARO’ che si sono date alla vocazione e, che oggi, sono tutti ministri di DIO. LA RICERCA CHE STO FACENDO E’ ASSOLUTAMENTE DIFFICILE.
Ho letto i suoi scritti, probabilmente discutibili da alcuni ma, certamente, da leggere.
La prego, in nome di DIO., di inviarmi una sua FOTO, qualunque essa sia, a completamento di quanto mi manca, per pubblicare un libercolo dal titolo “PRETI NATI A CESARO’ DALL’ANNO 1900 ALL’ANNO 2000”.
La MAIL, CHE RICEVERA’, E’ QUELLA DI MIO FIGLIO “claudio”, ANCH’ESSO INTERESSATO A QUESTA IMPRESA, e che mi aiuta poiché io non so neanche cosa sia “INTERNET”.
Per Carlo Gliozzo
Oggi la sera del 30 ottobre 2009 rispondo così a Carlo Gliozzo:
“ La sua e-mail mi è giunta inattesa e improvvisa, ma anche molto gradita.
Trovo lodevole il suo impegno e le invio di cuore una mia foto: è stata scattata nel giorno della mia ordinazione sacerdotale, avvenuta a Patti, provincia di Messina, il 21 febbraio del 1954. Vescovo ordinante: Mons. Ficarra.
La missione che il Signore ha voluto benevolmente affidarmi, e per la cui realizzazione ho dedicato e dedico tutta la mia vita, conscio della mia pochezza, ma sicuro che Dio si serve dei più piccoli per compiere grandi cose, può essere compresa solo da chi, malgrado tantissime apparenze contrarie, è convinto che andiamo incontro ALL’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE. Presto si avvererà la profezia che Maria Santissima fece nelle sue Apparizioni a Fatima nel 1917: “ALLA FINE IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA’ ED IL MONDO AVRA’ UN PERIODO DI PACE”.
Avremo presto un lunghissimo periodo DI PACE E DI BENESSERE MONDIALI MESSIANICI; IL REGNO DI DIO AVRA’ TUTTE LE SUE MIGLIORI ESPRESSIONI POSSIBILI IN QUESTA TERRA, IN VISTA DEI CIELI NUOVI E DELLA TERRA NUOVA; SI REALIZZERA’ MERAVIGLIOSAMENTE L’ETA’ AUREA DELLA REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA’ DELLA FAMIGLIA, CREATA AD IMMAGINE E SOMIGLIANZA DELLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE, DI DIO FIGLIO, DI DIO SPIRITO SANTO, REDENTA CON LA PASSIONE, MORTE, RISURREZIONE DI GESU’, UNICO SALVATORE DEL MONDO, SPOSO DELLA CHIESA; CON LA MIRABILE, INEFFABILE E SINGOLARE COOPERAZIONE DI MARIA SANTISSIMA, MAMMA DI GESU’, MAMMA DI TUTTO IL CORPO MISTICO DI GESU’, MAMMA, REGINA E SPOSA DELLA FAMIGLIA, MAMMA AUSILIATRICE DI TUTTI I SUOI FIGLIOLI.
Le comunico il mio nuovo sito http://operacefa.blogspot.com /
La invito a leggere nel sito quanto è scritto sotto la voce “DOCUMENTI IMPORTANTI”
Le invio, in allegato, oltre che la foto da lei richiestami, anche il documento
“Cintano 5-9 agosto 2009”
La saluto con sentimenti fraterni.
Sac. Salvatore Paparo.
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
27 ott 2009
25 OTTOBRE 2009
CINTANO 25 OTTOBRE 2009
DOMENICA XXX DURANTE L’ANNO B PREDICA SUL “PADRE NOSTRO”
Oggi desidero parlarvi dell’unica preghiera che Gesù ci ha insegnato, della preghiera per eccellenza, DEL PADRE NOSTRO.
DIO E’ PADRE. Padre è colui che per amore dona la sua vita ad un altro.
I figli del Padre Celeste restano creature, ma sono divinizzati. Sono come il ferro infuocato: il ferro resta ferro ma nello stesso tempo assume le qualità del fuoco: come il fuoco è luce e calore. I figli del Padre Celeste siamo noi uomini e donne. Da notare che Gesù non dice: “PADRE MIO” ma “PADRE NOSTRO”. Noi siamo la famiglia di Dio, siamo figli del Padre Celeste e fratelli fra di noi. Pertanto non dobbiamo isolarci, ma vivere insieme la vita di Dio che è una vita di amore, una vita di reciproca donazione, di reciproco servizio. Per essere felici dobbiamo farci del bene gli uni gli altri. “ “CHE SEI NEI CIELI” Dio nostro Padre E’ INVISIBILE ma vive in noi e con noi: ci guida e ci benefica in tutti gli istanti della nostra vita.
“SIA SANTIFICATO IL TUO NOME”. Noi santifichiamio il nome del Padre Celeste se riconosciamo che tutti i beni, tutte le qualità che possediamo sono suo dono e ce ne serviamo non solo per farci del bene ma anche per fare del bene agli altri.
“VENGA IL TUO REGNO” Il piano iniziale di Dio Padre era che noi suoi figlioli fossimo felici prima su questa terra in modo graduale e crescente, poi in Paradiso in modo perfetto. Noi, però, abbiamo deluso il nostro Padre Celeste: anzicché amarci gli uni gli altri facendoci reciprocamente solo del bene, da fratelli siamo diventati nemici gli uni gli altri: da qui l’egoismo, le divisioni, gli odi, le vendette, le guerre con tutti i loro conseguenti disastri per la natura e per noi. Da qui la nostra infelicità: dove c’è amore, c’è felicità; dove manca l’amore c’è infelicità.
Il Padre Celeste ha avuto compassione di noi suoi figlioli degeneri e peccatori, ed ha inviato sulla terra il suo UNIGENITO FIGLIO GESU’, PER SALVARCI, PERCHE’ TRA DI NOI REGNI IL REGNO DI DIO. IL REGNO DI DIO E’ GESU’. Gesù è Colui che ha reso visibile L’AMORE MISERICORDIOSO di Dio Padre : “CHI VEDE ME VEDE IL PADRE” E il Padre Celeste ama tutti i suoi figlioli, buoni a cattivi: EGLI FA SORGERE IL SUO SOLE SIA SUI GIUSTI SIA SUI PECCATORI. Se noi amiamo tutti come il Padre Celeste, accogliamo il REGNO DI DIO, siamo costruttori del Regno di Dio, rendiamo felici noi stessi e gli altri. Per questo motivo Gesù CHE E’ IL REGNO DI DIO FATTO PERSONA, ha iniziato la sua vita pubblica con la solenne frase: “IL REGNO DI DIO E’ IN M EZZO A VOI. CONVERTITEVI”. Il Regno di Dio è ricostruire la nostra vita nell’amore e nella giustizia: così vivremo la nostra felicità SECONDO IL PIANO INIZIALE DI DIO, IN MODO GRADUALE E CRESCENTE IN QUESTA TERRA, IN MODO PERFETTO IN PARADISO. Gesù ci assicura che il piano di Dio IL REGNO DI DIO INIZIATO NELLA SUA PERSONA IN PALESTINA, SI STA ATTUANDO LENTAMENTE E GRADUALMENTE. Il Regno di Dio si realizza come un pugno di lievito posto in una massa di farina: esso lentamente lentamente fermenta tutta la massa di farina fino all’esito finale che è il pane croccante. Noi, con la grazia di Dio, ci stiamo convertemdo sempre di più dall’egoismo e dall’odio all’amore che si dona a tutti e che fa del bene a tutti. L’azione salvifica di Dio nella nostra storia umana contemporanea ci rende sicuri che fra non molto si realizzerà LA PACE MESSIANICA CANTATA DAGLI ANGELI SULLA GROTTA DI BETLEM:
“ PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA”
Pace messianica che comporta il superamento delle guerre, il benessere e la felicità di tutti già in questa terra in modo iniziale e imperfetto e poi in Paradiso in modo perfetto. IL PARADISO SARA’ IL REGNO DELLA PERFETTA GIOIA PERCHE’ SARA’ IL REGNO DEL PERFETTO AMORE.
“SIA FATTA LA TUA VOLONTA’ COME IN CIELO COSI’ IN TERRA”
Padre Celeste, gli Angeli in Cielo eseguono la tua volontà con prontezza e gioia. Fa’ che noi li imitiamo e che seguendo Gesù, NOSTRO PERFETTO MODELLO IN TUTTO, facciamo nostro il suo impegno di vita:
“IL MIO CIBO QUOTIDIANO E’ COMPIERE LA VOLONTA’ DEL PADRE”.
“DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO”. Padre Celeste, donaci innanzi tutto IL PANE EUCARISTICO che ci trasforma sempre più in Gesù, IL PANE EUCARISTICO CHE CI FA AMARE COME GESU’ CI HA AMATO E CI AMA”. Padre Celeste, donaci anche IL PANE MATERIALE cioè tutto ciò che ci occorre perché il nostro corpo sia sano e felice”.
“RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI, COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI”. Tu, o Padre Celeste, puoi perdonare soltanto quelli che come Te perdonano coloro che li offendono e che fanno loro del male. Anche in questo Gesù è il nostro grande modello: ha perdonato perfino i suoi carnefici, i suoi crocifissori: “PADRE, PERDONA LORO PERCHE’ NON SANNO QUELLO CHE FANNO”.
“NON CI INDURRE IN TENTAZIONE”. Padre Celeste, fa’ che noi non ci troviamo mai in situazioni tali da rimanere vittime del peccato.
“MA LIBERACI DAL MALE”. Padre Celeste, liberaci da ogni male, perché ogni male è causa della nostra infelicità. Padre Celeste, donaci, invece, ogni bene perché ogni bene è fonte della nostra felicità e tu ci hai creato per renderci felici.
Sac. Salvatore Paparo
DOMENICA XXX DURANTE L’ANNO B PREDICA SUL “PADRE NOSTRO”
Oggi desidero parlarvi dell’unica preghiera che Gesù ci ha insegnato, della preghiera per eccellenza, DEL PADRE NOSTRO.
DIO E’ PADRE. Padre è colui che per amore dona la sua vita ad un altro.
I figli del Padre Celeste restano creature, ma sono divinizzati. Sono come il ferro infuocato: il ferro resta ferro ma nello stesso tempo assume le qualità del fuoco: come il fuoco è luce e calore. I figli del Padre Celeste siamo noi uomini e donne. Da notare che Gesù non dice: “PADRE MIO” ma “PADRE NOSTRO”. Noi siamo la famiglia di Dio, siamo figli del Padre Celeste e fratelli fra di noi. Pertanto non dobbiamo isolarci, ma vivere insieme la vita di Dio che è una vita di amore, una vita di reciproca donazione, di reciproco servizio. Per essere felici dobbiamo farci del bene gli uni gli altri. “ “CHE SEI NEI CIELI” Dio nostro Padre E’ INVISIBILE ma vive in noi e con noi: ci guida e ci benefica in tutti gli istanti della nostra vita.
“SIA SANTIFICATO IL TUO NOME”. Noi santifichiamio il nome del Padre Celeste se riconosciamo che tutti i beni, tutte le qualità che possediamo sono suo dono e ce ne serviamo non solo per farci del bene ma anche per fare del bene agli altri.
“VENGA IL TUO REGNO” Il piano iniziale di Dio Padre era che noi suoi figlioli fossimo felici prima su questa terra in modo graduale e crescente, poi in Paradiso in modo perfetto. Noi, però, abbiamo deluso il nostro Padre Celeste: anzicché amarci gli uni gli altri facendoci reciprocamente solo del bene, da fratelli siamo diventati nemici gli uni gli altri: da qui l’egoismo, le divisioni, gli odi, le vendette, le guerre con tutti i loro conseguenti disastri per la natura e per noi. Da qui la nostra infelicità: dove c’è amore, c’è felicità; dove manca l’amore c’è infelicità.
Il Padre Celeste ha avuto compassione di noi suoi figlioli degeneri e peccatori, ed ha inviato sulla terra il suo UNIGENITO FIGLIO GESU’, PER SALVARCI, PERCHE’ TRA DI NOI REGNI IL REGNO DI DIO. IL REGNO DI DIO E’ GESU’. Gesù è Colui che ha reso visibile L’AMORE MISERICORDIOSO di Dio Padre : “CHI VEDE ME VEDE IL PADRE” E il Padre Celeste ama tutti i suoi figlioli, buoni a cattivi: EGLI FA SORGERE IL SUO SOLE SIA SUI GIUSTI SIA SUI PECCATORI. Se noi amiamo tutti come il Padre Celeste, accogliamo il REGNO DI DIO, siamo costruttori del Regno di Dio, rendiamo felici noi stessi e gli altri. Per questo motivo Gesù CHE E’ IL REGNO DI DIO FATTO PERSONA, ha iniziato la sua vita pubblica con la solenne frase: “IL REGNO DI DIO E’ IN M EZZO A VOI. CONVERTITEVI”. Il Regno di Dio è ricostruire la nostra vita nell’amore e nella giustizia: così vivremo la nostra felicità SECONDO IL PIANO INIZIALE DI DIO, IN MODO GRADUALE E CRESCENTE IN QUESTA TERRA, IN MODO PERFETTO IN PARADISO. Gesù ci assicura che il piano di Dio IL REGNO DI DIO INIZIATO NELLA SUA PERSONA IN PALESTINA, SI STA ATTUANDO LENTAMENTE E GRADUALMENTE. Il Regno di Dio si realizza come un pugno di lievito posto in una massa di farina: esso lentamente lentamente fermenta tutta la massa di farina fino all’esito finale che è il pane croccante. Noi, con la grazia di Dio, ci stiamo convertemdo sempre di più dall’egoismo e dall’odio all’amore che si dona a tutti e che fa del bene a tutti. L’azione salvifica di Dio nella nostra storia umana contemporanea ci rende sicuri che fra non molto si realizzerà LA PACE MESSIANICA CANTATA DAGLI ANGELI SULLA GROTTA DI BETLEM:
“ PACE IN TERRA AGLI UOMINI CHE DIO AMA”
Pace messianica che comporta il superamento delle guerre, il benessere e la felicità di tutti già in questa terra in modo iniziale e imperfetto e poi in Paradiso in modo perfetto. IL PARADISO SARA’ IL REGNO DELLA PERFETTA GIOIA PERCHE’ SARA’ IL REGNO DEL PERFETTO AMORE.
“SIA FATTA LA TUA VOLONTA’ COME IN CIELO COSI’ IN TERRA”
Padre Celeste, gli Angeli in Cielo eseguono la tua volontà con prontezza e gioia. Fa’ che noi li imitiamo e che seguendo Gesù, NOSTRO PERFETTO MODELLO IN TUTTO, facciamo nostro il suo impegno di vita:
“IL MIO CIBO QUOTIDIANO E’ COMPIERE LA VOLONTA’ DEL PADRE”.
“DACCI OGGI IL NOSTRO PANE QUOTIDIANO”. Padre Celeste, donaci innanzi tutto IL PANE EUCARISTICO che ci trasforma sempre più in Gesù, IL PANE EUCARISTICO CHE CI FA AMARE COME GESU’ CI HA AMATO E CI AMA”. Padre Celeste, donaci anche IL PANE MATERIALE cioè tutto ciò che ci occorre perché il nostro corpo sia sano e felice”.
“RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI, COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI”. Tu, o Padre Celeste, puoi perdonare soltanto quelli che come Te perdonano coloro che li offendono e che fanno loro del male. Anche in questo Gesù è il nostro grande modello: ha perdonato perfino i suoi carnefici, i suoi crocifissori: “PADRE, PERDONA LORO PERCHE’ NON SANNO QUELLO CHE FANNO”.
“NON CI INDURRE IN TENTAZIONE”. Padre Celeste, fa’ che noi non ci troviamo mai in situazioni tali da rimanere vittime del peccato.
“MA LIBERACI DAL MALE”. Padre Celeste, liberaci da ogni male, perché ogni male è causa della nostra infelicità. Padre Celeste, donaci, invece, ogni bene perché ogni bene è fonte della nostra felicità e tu ci hai creato per renderci felici.
Sac. Salvatore Paparo
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
22 ott 2009
DOCUMENTI IMPORTANTI
URGENTE COMUNICAZIONE AI LETTORI
DEL SITO DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE
www.geocities.com/operacefa
Leggo nel quotidiano “LA STAMPA” di Torino:
“Morire a 15 anni, uccisi dal progresso: è la sorte di GEOCITIES, che chiuderà il 26 ottobre segnando per Internet il tramonto di un’era. Le voci si rincorrevano, ma solo lo scorso giugno è arrivata una prima mail ufficiale che comunicava la fine del servizio, e tre giorni fa un’altra comunicazione: “IL SUO SITO NON APPARIRA’ PIU’ SU INTERNET E NON SARA’ PIU’ POSSIBILE ACCEDERE AI FILE”.
Il nuovo sito dell’Opera Cenacolo Familiare è:
http://operacefa.blogspot.com/
Fraterni saluti
Sac. Salvatore Paparo
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http:chiesaincammino.org/editoriali/CdB DIO TI PERDONI. Htm 31.05.2008.
La data 31.05.2008 è quella di ieri, festa della Visitazione di Maria Santissima a Santa Elisabetta. Come sai, io interpreto il fatto della VISITAZIONE COME ESERCIZIO DEL MINISTERO SACERDOTALE DI MARIA SANTISSIMA.
MI SAI DARE UN’INTERPRETAZIONE DELL’ACCADUTO?
Con affetto e stima.
Don Salvatore.
Risposta di Ornella
Caro don Salvatore, non so che dirti. A me queste cose non sono mai accadute. Quindi non posso darti alcuna spiegazione “razionale”. Io posso fornirti solo la cronologia della cosa: ho preso dal blog di don Franco Barbero quel dialogo tra lui e un giovane prete in ministero che portava appunto il titolo DIO TI PERDONI ( maiuscolo come lo hai trovato tu). Lo ho inviato a qualche amico a mia firma e Umberto Lenzi, che cura il sito di Chiesa in cammino alle coordinate: http://www.chiesaincammino.org/. Le parole riportate a mio nome sono esattamente quelle che ho usato prima di incollare di seguito il testo di don Franco. Ora non ricordo a quale data Umberto abbia inserito in sito di Chiesa in Cammino. Io certo lo ho mandato parecchio prima del 31 maggio, esattamente il 22 aprile, tanto che nel blog di don Barbero quella corrispondenza non compare più. Mi sembra che tu sia capace di “leggere” quello che io non so leggere, anche perché obietivamente non puoi chiedere al vento perché soffi e pensare che ti risponda, solo cogliere quello che ti dice il fatto che si alzi. Credo che dovrai rifletterci tu, dopo aver scartata ogni ipotesi razionale che ti possa venire alla mente. Se non te ne verranno, ricorda che ogni strumento è inconsapevole, la consapevolezza la ha la mano che la muove. In questo caso io non ho avuto nessuna parte, se non l’avere inviata una mail che tu ti sei trovata davanti in una strana veste. La testimonianza che posso darti io è la seguente: io sono iscritta da anni alla comunità di base de I VIOTTOLI di don Franco Barbero, conosco bene il sito di Chiesa in Cammino che ho visto praticamente nascere, e l’espressione “essere chiesa in cammino” è tra quelle che prediligo tanto che quando Umberto, che era in visita qui da noi,, mi ha fatto vedere il sito in anteprrima, sono stata molto contenta della scelta del nome. Altro non so dirti se non che se avessi potuto avere figli, la mia si sarebbe chiamata Elisabetta.
Mi spiace di non poterti essere più utile, ma forse non è a me che devi chiedere, dopo aver esclusa ogni altra ipotesi possibile.
Un affettuoso abbraccio.
Ornella.
Caro don Salvatore,
ti mando l’originale della mail che ho inviata con la data esatta del 22 aprile u.s. e che trattava dell’argomento che tu hai trovato dattiloscritto. C’è la data d’invio, il testo intero del mio commento iniziale, e di seguito tutto il carteggio. Spero che ti sia utile.
Un affettuoso saluto.
Ornella.
Testo della mia mail:
Sent: Tuesday, April 22.2008.9:48 AM
Subject: Dio ti perdoni … dialogo epistolare tra don Franco e don Stefano.
Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete , don Stefano. Vi si misura non solo la distanza ma il pre-giudizio nei coinfronti di chi pensa/fa diversamente. E poi, penso a don Stefano, com’è possibile pensare che uno/a sia gettato nel caos per opera di un prete a meno di non accettare che la parola di Dio venga comunque e sempre “mediata” ( e non offerta e discussa) da una persona terza? Eppure siamo ancora a questi livelli: l’essere di Paolo o di Apollo. Riguardo all’essere di Cristo, pare sia troppo complicato per troppi laici/laiche. Purtroppo… il clericalismo consiste anche nello scaricare le proprie responsabilità sulle spalle di un “don Franco”, e non assumersi le proprie.
Ornella.
Testo del blog di don Franco Barbero
Mercoledi 16 aprile 2008
DIO TI PERDONI…
Ricevo, pubblico e rispondo
Caro Franco,
Cintano 16 ottobre 2009
Festa di Santa Margherita Maria Alacoque
Carissima Ornella,
non ti nascondo che stamani riprendo a scrivere questa lettera-dialogo con te con un po’ di commozone: ieri notte mentre scrivevo questa lettera sono stato preso da una crisi di sonno ed ho deciso: “Vado a dormire”. Appena ho scritto “Caro Franco” per finire, una mano invisibile, certamente la mano di Santa Teresa di Gesù, MIA PARTICOLARE PROTETTRICE, IN UN ISTANTE HA SCRITTO NEL COMPUTER TUTTO IL CARTEGGIO TRA DON FRANCO E DON STEFANO. E sono andato a dormire. Stamattina, dopo alzato, entrato nel mio studio, sul tavolo del computer e della stampante, ho trovato stampato con la mia stampante e puntato, TUTTO QUANTO SANTA TERESA AVEVA SCRITTO IN UN ISTANTE IERI NOTTE. Quando riprendo a scrivere la lettera trovo un’altra grande sorpresa: NEL COMPUTER E’ SCOMPARSO QUANTO AVEVA SCRITTO LA SANTA. Mi trovo dinanzi “Caro Franco” e poi tutto bianco, vuoto. Una delusione, ma ho deciso: “TRASCRIVERO’ IO QUANTO E’ STATO DISTRUTTO NEL COMPUTER MA SANTA TERESA HA SALVATO CON I FOGLI CHE MI HA FATTO TROVARE ACCANTO ALLA MIA STAPANTE. Mi costa, ma sento che è necessario farlo.
Caro Franco,
che peccato che la tua vita sia così sprecata. Ma non hai paura del giudizio di Dio? Mi auguro che l’ignoranza ti accechi affinchè tu possa salvarti. Quanto male stai facendo alla Chiesa ma soprattutto al Regno di Dio…
Tu non sai le persone che stai danneggiando e confondendo. Sai cosa dice Gesù alle persone che scandalizzano i più piccoli? Ah, perdonami sei un teologo-biblista quindi avrai inventato anche una tua bibbia con note curate personalmente da te.
La sensazione che provochi in me è paura, tanta paura… La paura di quanto potrei arrivare a fare anch’io se smettessi di confessarmi, pregare, celebrare la S. Messa, l’amore alla Madonna… la direzione spirituale.
Franco, Dio ti perdoni.
Stefano Volta, sacerdote di Cristo e servo della Chiesa Cattolica.
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Caro don Stefano,
ti ringrazio molto per l’attenzione che mi hai dedicato.
Non preoccuparti, però, per la mia salvezza. E’ interamente nelle mani di Dio, quindi in buone mani. Capisco però la tua paura. Non sarà il frutto di quella educazione seminariale che molti preti non riescono a scuotersi di dosso?
Hai letto gli studi di Drewemann sulle paure e sulle angosce dei preti?
Probabilmente tu pensi ancora al modello del prete tridentino tutto papa, chiesa, rosario, direzione spirituale, “servo della Chiesa Cattolica”. Lungi da me l’idea di sentenziare sulla tua vita. Io non condivido il tuo modo di essere prete,ma non lo giudico. Forse fuori da questo modello, tu non sapresti vivere il ministero.
Quanto a me, se dovessi pensarmi “servo della Chiesa Cattolica”, mi sentirei in confritto con la fede nel Dio biblico. E’ proprio la compagnia dei deboli della storia e l’assidua e rigorosa frequentazione biblica ad avermi liberato dalla schiavitù ecclesiastica per vivere gioiosamente la chiesa come popolo di Dio in cammino di conversione continua.
Sei poi siucuro che la mia vita sia così sprecata? Forse noi preti dobbiamo liberarci un po’ dalla mania di sputare sentenze sulla vita altrui e lasciare a Dio ciò che a Lui solo appartiene.
Però, dopo tutto, ti ringrazio ancora per il fatto che invochi su di me il perdono di Dio. In altri tempi si scriveva: “Comburantur corpora ut serventur animae” e così… “al rogo”. Solo noi perduti o forse anche tu hai bisogno di perdono?
Caro don Stefano, fammi sapere dove vivi e dove eserciti il tuo ministero. Sarei disponibile, in uno dei miei tanti viaggi, a far tappa nella tua canonica, a celebrare l’eucarestia il mattino seguente con te.
Mi faresti un regalo se volessi venire tu a Pinerolo e potresti essere mio ospite per conoscerci meglio., Non credo, vista la tua fermezza nell’ortodossia, che suberesti un contagio ereticale.
Grazie del tuo ricordo nella preghiera che ricambio volentieri.
Ti abbraccio con affetto con l’augurio di ogni bene.
Don Franco
Martedi 22 aprile 2008
DIO TI PERDONI… il dialogo continua.
Il dialogo con don Votta in un precedente POST è così proseguito.
(16 aprile)- Franco, sei un fenomeno! Certo avrai capito che la firma posta alla fine della mi mail che ti ho scritto così aulica era ironica… se non l’hai capito pazienza!
Certo che mi fai paura ma non quella di cui tu mi scrivi ma la paura di allontanarmi dal Signore in maniera ortodossa e gettare nella confusione le persone. Intanto desidero chiederti scusa del tono arrogante con cui ti ho scritto ma ero arrabiato perché sto aiutando una persona ad uscire dal caos in cui tu l’hai gettata (un uomo tutto d’un pezzo e non uno squilibrato intendiamoci).
E poi dai, Franco, come puoi tirarmi fuori cavolate come queste. Tu vuoi modificare la storia di 2 mila anni? Cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene nel suo cammino e che la riconosce santa e peccatrice? Beh, complimenti, mi sembri un giovanotto un po’ troppo pieno di sé e delle sue idee… l’entusiamo non ti mancherà certamente, complimenti ma sei troppo luterano. Vedi il casino che ha combinato Lutero? E poi? Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte ( e bada bene ti auguro di campare cent’anni).
Io sono un povero pretino che tenta di farsi santo e di santificare gli altri col messaggio di Cristo… ma sai, caro Franco, sono felice e realizzato. Non mi sento castrato dentro chissà quali regole (come forse pensi tu) e sono goduto di appartenere a questa Chiesa che tu hai rigettato (spiegami poi perché).
E’ bello vedere la gente che esce dalla chiesa felice perché ha sentito il calore di Gesù attraverso una poverissima persona come me, oppure vedere i giovani che si innamorano poco a poco alla Chiesa anche gerarchica.
So bene che sei assai più istruito di me e più preparato quindi non potrei mai dialogare con te ( te l’ho scritto sono un povero pretino di campagna) però sarei contento se cominciassi seriamente a metterti in discussione come del resto faccio anch’io tutti i giorni.
Sono viceparroco ad Orbassano con don Marco che ti conosce e ti definisce una persona molto educata) se vuoi passa pure ( ma avvisami perchè ho molti impegni… mai quanti te certo) ma per celebrare insieme l’eucarestia, no fratello caro sai che non si può.
Mentre ti rinnovo le mie scuse per come ti ho trattato certamente pregherò per te. Ciao!
Don Stefano Votta, povero prete di campagna.
Caro don Stefano.
Intanto apprezzo il fatto che mi hai risposto chiarendo ulteriormente le tue idee e la tua impostazione pastorale. La tua lettera è un gioiello di candore e di disinvoltura.
Quando entri sul terreno teologico diventi, a mio avviso, alquanto approssimativo, dommatico e persino spassoso. Sei talmente cattolico “doc” che non corri nessun rischio di uscire dall’ortodossia. Anche la figura del “povero prete di campagna” è un abito che conferisce una comparsa di religiosa umiltà.
Insomma hai tutti gli abiti confezionati su misura dalla benemerita e ortodossa sartoria cattolica. E sotto gli abiti pulsa un cuore limpido, sincero, obbediente, gioviale. Ne sono convinto: hai davvero un sacco di caratteristiche positive.
Mi piacerebbe tanto sapere chi è quella persona che io avrei buttata nel caos, ma è probabile che ti chieda troppo. Se cerca ordine, retta dottrina e sicurezza ha trovato in te l’uomo giusto, ha bussato alla porta giusta.. Tra le “cavolate” di cui mi accusi (sei sempre molto dialogico, diretto e garbato rispetto al pensiero altrui!), ci sarebbe il fatto che io voglio “modificare la storia di duemila anni” e “ cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene…”. Esilarante e creativo, caro don Stefano…!
Credo che tu conosca molto bene (perché sei giovane e fresco di studi) che da Tertulliano, Origene, Ario… fino a Gounelle… di teologie ne abbiamo davvero parecchie, per nostra fortuna e grazia di Dio. Ma la chiesa non è sostenuta da una o da mille teologie, ma dalla Parola di Dio.
Sono troppo Luetrano? Credo di essere assai più “riformato” anche per il dialogo con i Valdo-metodisti. E Lutero avrebbe “combinato un casino?”. Che strana idea hai della Riforma Protestante e che singolare concezione hai dell’ecumenismo…
Definire Lutero un casinista non è un elogio della tua intelligenza, denota una lettura storica piuttosto ideologica e non fa onore ai tuoi studi sul protestantesimo. E’ questo l’ecumenismo che pratichi nella tua parrocchia?
E chi ti ha “rivelato” che io rigetto questa chiesa? Non mi sono mai sentito parte e ministro della chiesa di Gesù come oggi. Solo che non mi sono mai innamorato della chiesa gerarchica.
Per carità, don Stefano,… Ognuno è libero di scegliere come, quando e di chi innamorarsi. Io ho preferito innamorarmi del profeta Gesù di Nazaret e lo amo ogni giorno di più. Per me il nazareno è la via che mi guida verso Dio, nella ricerca del suo Regno. Anche nel blog cerco di esprimere questo amore.
Gesù, nè tu né io siamo sufficientemente coinvolti nel cammino di conversione, ma è proprio “roba da preti” il continuo girare la frittata quando siamo sollecitati ad un dialogo umile, ma serio, rigoroso, documentato, fatto di confronti e studi e non di pensieri che sono premasticati vaticani.
Nella tua lettera ci sono poi degli enigmi che mi sembrano del tutto impenetrabili. Vuoi un esempio? Non ho capito cosa intendi quando mi scrivi: “Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte”. Sarà l’argomento della nostra terza lettera o di un nostro dialogo di una sera d’estate? In ogni caso leggere una tua lettera è sempre un piacere, un vero piacere.
Nel salutarti ti auguro una vita e un ministero ricco di gioia perché, invece, conosco parecchi bravissimi preti che purtroppo sono poco sereni.
Salutami anche il tuo confratello don Marco, di cui in questo momento non rintraccio il volto. Che Dio ci accompagni sempre con il Suo Amore e il Suo perdono.
Mi aspetto una terza lettera. Poi, caro don Stefano, pubblicheremo la nostra corrisponenza tra … l’eretico e l’ortodosso… Però, don Stefano, prima di chiudere questo amichevole dialogo epistolare, vorrei tanto darti un consiglio: non “tentare di farti santo o di santificare gli altri”. Dio non ne ha bisogogno.
Accontentiamoci di essere degli uomini onesti che hanno fiducia in Dio. Mi fanno paura i “santi”. Specialmente quelli “santo subito”. Ce ne sono già troppi e la fabbrica ne sforna continuamente.
Ti abbraccio. Prega per me.
Don Franco
RISPOSTA DI DON SALVATORE
Carissima sorella e amica ORNELLA,
quanto mi hai inviato adesso domenica 1 giugno 2008 corrisponde esattamente a quanto ho ricevuto in modo veramnete singolare stamattina. Io sono pienamente in consonanza con don Franco Barbero e dissento radicalmente con don Stefano. Debbo dirti che ho seguito abbastanza le vicende di don Franco. In via ordinaria condivido il suo pensiero. Tutto l’accaduto mi sospinge ad accostarmi maggiormente ai suoi scritti. Lo farò. Penso che così comprenderò IL MOTIVO DEL MESSAGGIO CHE STAMANI IL SIGNORE E MARIA SANTISSIMA MI HANNO MISTERIOSAMENTE INVIATO FACENDOMI PERVENIRE I QUATTRO FOGLI DATTILOSCRITTI CON IL TITOLO “ D I O T I
P E R D O N I “ Leggerò gli scritti di don Franco. Rifletterò, pregherò e poi riprenderemo il nostro fraterno dialogo PERCHE’ GESU’ SIA RICONOSCIUTO COMEL’UNICO SALVATORE DEL MONDO.
Un forte abbraccio fraterno
Don Salvatore “.
CARI LETTORI DEL SITO DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE
Desidero concludere questa mia lettera comunicandovi il giorno e il modo con cui Santa Teresa è divenuta ufficialmente LA MIA PARTiCOLARE PROTETTRICE.
Il 15 ottobre 2008, festa di Santa Teresa, mi trovavo al computer, in internet.
Improvvisamente nel video COMPARVE UN FOGLIO SCRITTO: ERA UN MESSAGGIO DELLA SANTA, MESSAGGIO CHE E’ DIVENTATO ANCHE UN MIO PROGRAMMA DI VITA. Con gioia ho stampato il foglio. Appena stampato, però, IL FOGLIO E’ SCOMPARSO DAL MIO COMPUTER.
Ecco il messagio:
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Cintano 17 ottobre 2009
Festa di Sant’Ignazio di Antiochia
ANCORA AGLI AMATI LETTORI DEL SITO
OPERA CENACOLO FAMILIARE
Nella mia lettera di ieri, 16 ottobre, riportandovi il mio dialogo con Ornella vi ho anche riferito l’intervento di Santa Teresa di Gesù, mia particolare protettrice, a favore di don Franco Barbero.
Oggi vi riferisco un altro intervento di Santa Teresa ancora a favore di don Franco Barbero, avvenuto sempre il 15 ottobre u.s. festa della Santa.
La mattina, dopo alzato, entrando nel mio studio, ho notato sul tavolo un plico pinzato di quattro fogli. Era un dono di Santa Teresa: i fogli li aveva stampati Lei con la mia stampante.
Ecco il testo:
Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base di Pinerolo
CHI SIAMO
Comunità cristiane di base
La storia della nostra comunità cristiana di base va collocata al suo nascere
(dicembre 1973) dentro il vasto movimento del dissenso cattolico. Tale movimento prese avvio negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II che si concluse nel 1965. La chiesa cattolica fu “scossa” da un forte “vento di Dio”. Sembrò che il popolo di Dio stesse “buttando a mare” l’impostazione gerarchica e la struttura autoritaria.
La celebrazione della liturgia nelle lingue del popolo, il riconoscimento della permanente vitalità dell’ebraismo, la spinta ecumenica e l’apertura ai grandi problemi dell’umanità determinarono un risveglio evangelico profondo. Molti “profeti” più o meno noti avevano lavorato per questa fioritura, spesso nel sospetto generale. Sembrò addirittura che la Parola di Dio diventasse nella chiesa davvero sovrana, tanto da spodestare dal trono la gerarchia.
In realtà già nei documenti conciliari, in un infelice ed infausto compromesso delle formule, coesistevano il volto autoritario e il volto evangelico della chiesa. Lo “spirito” del Concilio fu in larga misura compromesso, annacquato ed imprigionato già negli stessi documenti conciliari. Paolo VI prima, e Giovanni Paolo II, poi, hanno progressivamente dato man forte e rimesso al centro della chiesa la “sacra gerarchia”. Ciò è avvenuto anche perchè la nuova stagione politica ha segnato un riflusso dei grandi movimenti politici degli anni ’60 e ’70.
Chiesa di base
Anche la nostra comunità è nata e cresciuta dentro queste vicende, come parte attiva di chiesa di base. Mentre fiorivano in America Latina e anche in Europa le teologie “politiche” e le teologie della liberazione, il movimento delle comunità cristiane di base in Italia è stato parte attiva nell’elaborazione di una prassi ecclesiale, di una teologia e di una spiritualità rispondenti ai germi più fecondi riscoperti negli anni del Concilio.
Ma la chiesa di base andò molto oltre le istanze presenti nel Concilio. Il riferimento fu individuato sia nella Sacra Scrittura (con particolare riferimento ai Vangeli e all’esperienze delle comunità cristiane dei primi secoli) sia “nel mondo degli ultimi”. La Parola di Dio, le sofferenze, le lotte, le speranze degli ultimi della terra sono il “luogo storico” e teologico su cui si costruiscono le comunità. Negli anni anche noi, insieme a molte altre realtà, abbiamo cercato di restare fedeli a quest’orizzonte e a queste pratiche di liberazione nel pieno rispetto delle “diversità” e delle particolarità di ogni esperienza.
Il contesto ecclesiale
Il contesto locale in cui ci troviamo registra la singolare presenza della chiesa evangelica valdese con cui la comunità ha sempre realizzato un dialogo schietto e fecondo, dando vita anche a numerosi momenti di studio e di dibattito aperti alla città.. Del resto la dimensione ecumenica è costitutiva della comunità, anche perché attualmente ne fanno parte anche alcuni fratelli e sorelle valdesi.
Per ciò che riguarda il contesto diocesano cattolico con il quale la comunità ha sempre cercato un dialogo a tutto campo, si tratta di una chiesa locale molto unita e concorde, teologicamente molto compatta e conservatrice, in cui vige una totale convergenza e comunione tra presbiteri, diaconi, religiosi/e, comunità parrocchiali e vescovo senza dissensi sul piano teologico. Significative sono tuttavia alcune iniziative diocesane specialmente sul terreno dell’ecumenismo ufficiale e dell’impegno sociale.
Prendiamo atto, specialmente in questi ultimi anni che, mentre il dialogo si allarga alla base con molti laici, esso diventa più difficile con le istanze isitituzionali. Il vescovo non sembra disponibile ad accogliere le numerose proposte di dialogo: egli privilegia l’ecumenismo, spesso per lo più formale, con le altre chiese cristiane che a Pinerolo rappresenta un’acquisizione consolidata e “tranquilla”.
La nostra comunità
La comunità cristiana di base di Pinerolo ha partecipato in questi anni alla lotta contro il concordato, sostiene limpegno di gay, lesbiche, transgender per vivere con serenità rispetto e libertà nella società e nelle chiese; in essa si riconosce il diritto alle seconde nozze di divorziati e separati, si promuove il ministero delle donne nella chiesa e l’elaborazione delle teologie femministe; la costruzione di una convivenza non violenta fondata sul pluralismo delle differenze; la ricerca comune per elaborare un’efficace e moderna cultura della laicità, combattendo contro ogni forma di discrimanzione politica, economino-sociale, culturale, etnica, religiosa, di genere, di orientamento sessuale. La sede della comunità si trova in corso Torino 288 a Pinerolo.
E’ centrale nella vita della comunità la celebrazione settimanale dell’eucarestia che si svolge in sede ogni domenica alle ore 10. La predicazione viene svolta a turno dai vari gruppi biblici e il testo della preghiera eucaristica viene preparato in comunità. Ogni settimana tre gruppi biblici danno la possibilità ai fratelli e alle sorelle, e a chiunque lo voglia, d’incontrasi per leggere la Bibbia. A queste attività la comunità dà grande importanza e continuità anche nei mesi estivi.
Si ritrova, due volte al mese la domenica pomeriggio, il gruppo di catechesi bimbi e bimbe “Arcobaleno dei pensieri”. La domenica mattina, inoltre, parallelamente alla celebrazione eucaristica, si svolge un servizio di animazione e catechesi dei/delle più piccoli/e.
Nella comunità trovano accoglienza ed elaborazione le pratiche e le ricerche delle teologie femministe. Anche a questo proposito si riunisce mensilmente, il giovedi sera, il gruppo donne. L’incontro con il femminismo e con le teologie femministe ha stimolato, oltre quindici anni fa, la nascita di un gruppo uomini che, attraverso l’autocoscienza e la presa di parola pubblica, si propone di sottrarre consenso anche maschile alla cultura patriarcale. Il gruppo “uomini in cammino”, nato all’interno della comunità, conduce ora vita autonoma dalla stessa.
Dal 2001 si ritrova ogni quindici giorni il Gruppo Ricerca: un incontro aperto per dare corpo al desiderio di fare ricerca, teologica e biblica, in gruppo; un confronto tra i partecipanti, con i libri e con chi è in “ricerca” e accetta “il dialogo”.
Fa riferimento alla comunità anche il gruppo “La scala di Giacobbe” momento d’incontro, di studio e di confronto gay e lesbico.
Nel novembre 2003 nasce il gruppo di “Elaborazione del lutto” composto da genitori ( non solo della comunità) che hanno perso un figlio, una figlia. E’ un gruppo di sostegno che si ritrova ogni due settimane, nell’intento di condividere il cordoglio, il dolore ( così grande da non poter essere spesso portato da soli) della perdita di un figlio/a, per affrontare insieme la cosidetta “elaborazione del lutto”, passaggio obbligato per poter continuare a vivere o meglio, per costruire una nuova vita.
Celebriamo nell’anno alcune feste che rivestono una particolare importanza nel nostro cammino di fede: festa di convivenza, di matrimoni, presentazione alla cdb di un nuovo bimbo o bimba (i genitori si impegnano a testimoniare la fede ai loro figli/e senza però obbligatoriamente battezzarli), consegna del Vangelo, celebrazione del perdono… Nel corso degli anni la celebrazione comunitaria del perdono ha sostituito la confessione individuale.
Presso la comunità si svolge in modo costante l’attività di ascolto delle persone che si rivolgono in situazioni di disagio o di ricerca personale.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, in tutte le sue attività la comunità si regge esclusivamente sull’autofinanziamento, cioè sul libero contributo dei/delle partecipanti. Questo ci è sembrato negli anni una scelta di libertà e di coerenza: una scelta impegnativa ma possibile.
Grazie all’autofinanziamento è stato possibile far fronte alle spese di gestione della sede (affitto, luce, gas,acqua, telefono), di stampa e diffusione del materiale liturgico e informativo (fino alla nascita dell’associazione Viottoli); è stato anche possibile dare un contributo mensile a Franco Barbero per il suo sostentamento e l’acquisto di libri di studio, pagare l’affitto del suo alloggio (1993-2004) e i contributi per la pensione.
La nostra comunità fin dalla sua nascita si è data una piccola struttura di coordinamento. E’ il Servizio di Direzione”, formato da 6-8 persone, aperto alla partecipazione di chiunque lo dsideri. Si raduna ogni mese per calendizzare e organizzare le attività comunitarie, affrontare i problemi, raccogliere le proposte, approfondire stimoli e mantenere i collegamenti con altre realtà di impegno sociale, culturale, politico ed ecclesiale.
L’Associazione Viottoli
L’Associazione Viottoli, costituita nel 1998 da un gruppo di uomini e donne della cdb, si propone:
costruire un collegamento fra comunità, gruppi e singoli interessati ad una esperienza di liberazione umasna e di ricerca di fede.
promuovere uno stile di vita fondato sui valori e sulle pratiche di equità, solidarietà, uguaglianza e gratuità tra individui, comunità e popoli, rispettoso del creato e di tutti gli esseri viventi, la costruzione di una convivenza non violenta fondata sul pluralismo delle differenze, l’affermazione e la tutela dei diritti civili delle persone.
di favorire e promuovere il confronto, il reciproco arricchimento e la ricerca comune per elaborare un’efficace e moderna cultura della laicità sempre più urgente nella società multietnica e multiculturale che si sta configurando.
di favorire la partecipazione popolare, l’impegno civile e sociale dei cittadini
di valorizzare le diversità di cultura, di religione, di esperienza, per favorire processi di integrazione sociale, di giustizia e pace nella umana convivenza delle città e dei popoli combattendo contro ogni forma di discriminazione politica, economico-sociale, culturale, etnica, religiosa, di genere, di orientamento sessuale (art. 3 dello Statuto)
Dalla primavera 2006 l’associazione fa parte della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni ed è socio fondatore del Centro di Documentazione, Ricerca e Studi sulla Cultura Laica “Piero Calamandrei”. ONLUS
Collabora inoltre alla realizzazione con altre realtà, gruppi, associazioni di progetti ed iniziative sui terreni della solidarietà internazionale ( Rete di amicizia con i//e ragazzi/e di strada del Guatemala, Consumo critico, Donne in nero, Comitato pinerolese per la pace).
Il semestrale Viottoli e il “Foglio di comunità”.
La rivista Viottoli rispechia la ricerca teologica e il cammino della nostra comunità, essa dà voce soprattutto a donne e uomini “comuni” che, dentro la quotidianità, operano e riflettono alla luce della Parola di Dio. Grande spazio è riservato alla lettura biblica, alla preghiera, allo studio senza dimenticare l’attualità e i piccoli e grandi temi di oggi. Viottoli esce due volte l’anno ed è edito dall’omonima associazione. Tutto il lavoro redazionale, di composizione ed impaginazione viene svolto in modo completamente volontario (e, quindi, gratuito) senza alcun finanziamento esterno se non i contributi che provengono da soci e dalle offerte dei nostri lettori e lettrici.
La nostra comunità documenta le sue attività con uno stampato, chiamato “Foglio di comunità: un foglio mensile di collegamento, inviato gratuitamente tramite e-mail o attraverso posta ordinaria, nel quale vengono riportati gli appuntamenti settimanali della vita comunitaria, le iniziative e gli incontri pubblici, ma anche commenti, articoli, interventi su fatti di attualità, politica, religione.
Da dieci anni l’associazione Viottoli e la comunità cristiana di base di Pinerolo hanno anche un proprio sito internet. Tra le varie rubriche seganaliamo il blog
“Appunti di Viaggio” e il commento alla lettura biblica liturgica domenicale.
Grazie a tutti questi strumenti abbiamo, in questi ultimi anni, molto intensificato
i contatti con singoli/e, gruppi, comunità, associazioni, parrocchie; questi momenti, straordinariamente fecondi, rappresntano per noi una pratica di comunione umana ed evangelica che ci aiuta a crescere nell’ascolto, nello scambio, nell’umile ricerca della volontà di Dio, sui tanti sentieri dela vita quotidiana.
A questo punto desidero comunicarvi il giorno in cui Santa Teresa di Gesù è divenuta ufficialmente la MIA PARTICOLARE PROTETTRICE. E’ stato il giorno della sua festa di l’anno scorso. Mi trovavo al computer in Internet. Improvvisamente sul display COMPARVE UN FOGLIO SCRITTO: ERA UN MESSAGGIO DELLA SANTA, MESSAGGIO CHE E’ DIVENTATO ANCHE UN MIO PROGRAMMA DI VITA. Con gioia ho stampato il foglio. Appena stampato, però, IL FOGLIO E’ SCOMPARSO DAL MIO COMPUTER.
Ecco il messaggio:
15 ottobre 2008
Festa di Santa Teresa
“ NIENTE TI TURBI.
NIENTE TI SPAVENTI.
TUTTO PASSA COME UNA TEMPESTA IN UN BICCHIERE DI ACQUA.
DIO NON CAMBIA.
LA PAZIENZA OTTIENE TUTTO “.
SANTA TERESA
Un fraterno saluto a tutti i lettori del sito dell’Opera Cenacolo Familiare.
Sac. Salvatore Paparo
Mia e-mail: s.paparo@alice.it
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Cintano 19 ottobre 2009
Ore 2 di notte: non riesco a dormire. Ad un tratto, una luce: “Va’ nello studio”.
Vado e sul tavolo della stampante trovo un altro dono di Santa Teresa di Gesù: i miei tre ultimi documenti stampati e pinzati:
Cintano 15 ottobre 2009, festa di Santa Teresa, mia Particolare Protettrice.
Cintano 17 ottobre 2009, festa di Sant’Ignazio di Antiochia.
A questo punto ho da dirvi un’altra cosa molto importante. Ieri pomeriggio, in una pagina in cui Internet parla dell’Opera Cenacolo Familiare, ho trovato quanto segue: (Vi prego di leggere la pagina seguente: raivaticano)
Come vedete, i primi tre siti che la raivaticano ha collocato nel suo sito, sono:
Movimento Impegno e Testimonianza - Madre dell’Eucarestia
Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base
Opera Cenacolo Familiare
Certamente tale collocazione non è casuale, ma PROVVIDENZIALE: E’ UN INVITO RIVOLTO ai Pastori della Chiesa di Gesù, BUON PASTORE, ad iniziare un dialogo umile e fraterno CON IL POPOLO DI DIO perché la Chiesa di Gesù SI RIFORMI e mostri in sé il Vero Volto di Gesù che come il Volto del Padre Celeste E’ UN VOLTO DI AMORE E DI MISERICORDIA.
Solo così il mondo intero riconoscerà che GESU’ E’ L’UNICO SUO SALVATORE.
Sac. Salvatore Paparo
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raivaticano
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Cosa c’è oltre la Chiesa cattolica (o intorno ad essa)
By Rai Vaticano | Settembre 22, 2009
Come abbiamo scritto in questo sito, insieme ad una Chiesa ufficiale con la sua struttura gerarchica e i suoi dogmi, esiste da tempi immemorabili anche un’altra “chiesa parallela”, fatta di gruppi di preghiera, di associazioni religiose che nel corso dei secoli hanno dato vita ad importanti esperienze mistiche o devozionali, anche al limite dell’ortodossia o dello scisma, ma che con il trascorrere del tempo sono state dimenticati o hanno rifluito in altri gruppi più o meno riconosciuti o addirittura scomunicati.
Oggi la situazione, se pur nelle forme è differente, nella sostanza ha mantenuto il bisogno di alcuni fedeli di avere un proprio gruppo di preghiera, riconoscersi intorno ad un veggente o una persona di cui si conosce la sua santità di vita, intorno ad un luogo eletto a santuario dove si sarebbero avute manifestazioni divine oppure a un ideale che si vuole testimoniare come ad esempio la piena realizzazione del Concilio mentre altri vorrebbero che la Chiesa dimenticasse completamente questo evento.
Anche se non riconosciuto dai Palazzi Apostolici, è pur sempre un mondo che si confessa cristiano, frequentato da persone in buona fede ed armate di tanta buona volontà di fare del bene e, salvo casi di malafede, non è raro vederli anche frequentare le parrocchie e dare un aiuto pastorale. Qui di seguito abbiamo voluto segnalare solo alcuni dei tantissimi gruppi, lasciando ai nostri lettori l’opportunità di segnalarcene altri che si riconoscono cristiani, più o meno ufficiali, ma che vivono e prosperano un po’ in tutta Italia. Ogni volta che ci segnalerete un nuovo gruppo lo comunicheremo sul nostro sito cercando, se possibile, di fare una mappatura di questo fenomeno del sacro. I movimenti che abbiamo segnalato sono stati contattati telefonicamente, ricevendo sempre una grande disponibilità e cortesia, oppure entrando nei loro siti web ricchi di informazioni e di testimonianze.
La redazione
Movimento Impegno e Testimonianza – Madre dell’Eucaristia
Via delle Benedettine, 91
00135 Roma
Tel.: 06-3387275
Fax: 06-3387254
E-mail: mov.imp.test@madredelleucaristia.it
URL: www.madredelleucaristia.it/indexit.htm
Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base
Corso Torino, 288
10064 Pinerolo (Torino)
Tel.: 0121-322339; 0121-500820
E-mail: info@viottoli.it
URL: www.viottoli.it
Opera Cenacolo Familiare
c/o don Salvatore Paparo
Parrocchia di San Giovanni
V. Giacchetti, 12
10080 Cintano (Torino)
Tel.: 0124-699858
E-mail: salvatore.paparo2@tin.it
URL: www.geocities.com/operacefa/
Comitato per la diffusione delle opere del dottor Luigi Gaspari (C.D.O.L.G.)
Via San Felice, 91
40125 Bologna
Tel.: 051-553985
Email: info@archiviogaspari.it
URL: www.archiviogaspari.it
Movimento Concilio Vaticano II
Via Vecchia Ospedale, 2
70043 Monopoli (Bari)
Tel.: 080-747159
Fax: 080-748130
E-mail: info@mocova.it
URL: www.mocova.it
Associazione Luce di Vita
Via Olmara, 1
30037 Scorzè (Venezia)
Tel.: 041-446608
E-mail: luce@padregeneratore.it
URL: www.padregeneratore.it
La Fraternità San Pio X di Monsignor Lefebvre
Via Trilussa, 45
00041 Albano Laziale (Roma)
Tel.: 06-9306816
Fax: 06-9305848
E-mail: albano@sanpiox.it
URL: www.sanpiox.it
I sedeprivazionisti: Istituto Mater Boni Consilii
Località Carbignano, 36
10020 Verrua Savoia (Torino)
Tel.: 0161-839335
Fax: 0161-839334
E-mail: info@sodalitium.it
URL: www.sodalitium.it
I sedevacantisti: l’Associazione Santa Maria “Salus Populi Romani”
Via Luigi Chiala, 8
10080 Feletto (Torino)
E-mail: info@osservatorecattolico.com
URL: www.osservatorecattolico.com
La Chiesa Vetero-Cattolica Italiana,Missione Cristiana Cattolica
Via Carlo Alberto, 39
00185 Roma
Tel. e fax: 06-4457497
E-mail: info@chiesaveterocattolica.it
URL: www.chiesaveterocattolica.it
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Cintano 11 ottobre 2009
XXVIII DOMENICA DURANTE L’ANNO B
Noi cristiani dobbiamo essere sicuri che Dio è fedele alle sue promesse. Dobbiamo, pertanto, credere fermamente che Dio resterà fedele anche alla promessa che ci fece per mezzo degli angeli sulla grotta di Betlem mentre il neonato Gesù giaceva in una mangiatoia avvolto in umili fasce:
“ PACE IN TERRA AGLI UOMNI CHE DIO AMA”.
Con questa fede v’invito ad ascoltare un bell’articolo intitolato “LA PACE NON E’ UTOPIA”. E’ stato scritto da Kathleen Kennedy. Per facilitare la sua comprensione è utile fare una premessa: negli ultimi cinquant’anni del secolo scorso il clan dei Kennedy ha avuto un ruolo molto importante per gli Stati Uniti e il mondo intero. I capostipiti del clan sono Joseph Kennedy e Rose Fitzgerald. Ebbero nove figli e da questi numerosi nipoti. Sono tre, però, quelli che spiccarono per il loro impegno a far rispettare i diritti umani, per porre fine alle guerre e per instaurare la pace nel mondo intero: John Kennedy fu eletto Presidente degli Stati Uniti nel 1960, ma purtroppo fu assassinato il 22 novembre del 1963 dopo appena mille giorni di governo. Robert Kennedy era sul punto di essere eletto Presidente degli Stati Uniti, ma, purtroppo, fu assassinato come il fratello Jhon. Il terzo fratello Ted Kennedy per quarant’anni fu uno stimatissimo Senatore degli Stati Uniti. E’ morto il 26 agosto u.s. L’attuale Presidente degli Stati Uniti Obama ha dichiarato: “Ho il cuore a pezzi”. E giustamente: infatti il Senatore Ted Kennedy fu il principale artefice della sua elezione a Presidente. Non solo : Obama è anche l’erede dei Kennedy; ha il loro stesso ideale: FAR RISPETTARE I DIRITTI UMANI; DIALOGARE CON TUTTI, PORRE FINE ALLE GUERRE, INSTAURARE LA PACE MONDIALE.
Obama sta portando avanti quest’ideale con saggezza e generosità. Per questo motivo venerdi scorso, 9 agosto, gli fu GIUSTAMENTE assegnato il PREMIO NOBEL PER LA PACE.
Torniamo all’articolo: l’articolista è la figlia di Robert Kennedy e scrive:
LA PACE NON E’ UTOPIA
Cosa vuol dire promuovere la pace? Se dovessi spiegarlo a un giovane racconterei un ricordo personale. Quando mio zio, il Presidente John Kennedy, fu assassinato, ero adolescente e mio padre Robert mi scrisse queste parole dalla Casa Bianca: “Sai che John è morto ed è stato sepolto oggi. Sei la più grande dei nipoti Kennedy e hai una grande responsabilità: sii buona con gli altri e impegnati per il tuo paese. Con Amore. Daddy”. Mio padre avrebbe potuto mostrarsi ferito o gonfio d’ira o assetato di vendetta. Avrebbe potuto chiudersi nel suo dolore. Invece ha scritto a una ragazzina come me, per parlarmi di responsabilità, solidarietà e amore. Penso che proprio questo sia lottare per la pace: diffonderne i valori comunque, ovunque e in ogni circostanza. Non ho mai pensato che il mondo sia migliore perché John Kennedy o mio padre, o Matrin Luther King sono stati uccisi. Credo che il mondo sarebbe ancora migliore se fossero rimasti in vita. Ma i loro ideali sono rimasti qui e continuano a influenzare la nostra vita. Esiste una cultura della non violenza che loro ci hanno lasciato, e che riguarda non solo la politica o la finanza, ma anche l‘educazione e le religioni.
Per questo ho aderito a SCIENCE FOR PEASE, il cui primo obiettivo è costruire una cultura della pace. Le fedi religiose possono contribuire alla cultura di pace promuovendo la tolleranza e l’apertura a chi ha fedi diverse: ci sono esempi di alleanze interconfessionali, in cui chi segue tradizioni diverse lavora su programmi e obiettivi di interesse comune, come il riscaldamento globale, o la cura dell’Aids o la riduzione delle armi nucleari e di tutti gli armamenti. Le scuole possono insegnare i valori della non violenza.
Il secondo obiettivo di SCIENCE FOR PEACE è la riduzione delle spese militari. E’ ora di aprirci alla speranza. Barack Obama ha dinimostrato che l’America può cambiare, che possiamo superare il nostro passato fatto di schiavitù, di linciaggi e di sommosse violente, per eleggere un afro-americano che vuole ridurre il numero di testate nucleari. Ci sono leader come Sen Sam Nunn, Henry Kissinger e Graham Allison che ora stanno impegnandosi per ridurre le armi nucleari. La gente può cambiare e questo ci dà speranza. Le donne saranno sempre più importanti nella creazione di una coesistenza pacifica e nella prevenzione dei conflitti. Nella storia, la donne hanno giocato un ruolo fondamentale sin dal tempo di quelle donne greche, come racconta Lisistrato, che si rifiutarono di accordare favori sessuali agli uomini, se avessero continuato a guerreggiare. La pace è stata favorita dalle donne nell’Irlanda del Nord, dalle Comadres El Salvador, dalle madri dei Desaparecidos in Argentina. Recentemente sono state proprio le donne in Iran a mostrare un incredibile coraggio e condurre gli uomini ad opporsi al regime oppressivo.
Sono da anni al fianco di Umberto Veronesi per promuovere la scienza e il metodo scientifico. Il nostro impegno è rivolto alla gente, per aiutare tutti a capire e apprezzare il ruolo della scienza nella società. Abbiamo insieme voluto mettere in evidenza non solo come il progresso scientifico migliora lo standard di vita, ma anche come il metodo scientifico è uno strumento eccellente da applicare a molti altri campi dell’attività e del pensiero umano, per risolvere i problemi. Crediamo quindi che la scienza possa contribuire molto al processo di pace, e debba farlo. Chiedere al mondo la pace e agire per la pace oggi non è un’utopia; si tratta di speranza, impegno civile e fiducia nel futuro. Nelle parole di John Kennedy, “l’umanità dovrà porre fine alle guerre, o saranno le guerre a porre fine all’umanità”. E l’umanità vuole la pace, per sopravvivere e per progredire”.
Desidero concludere dicendovi che oggi è la festa del beato Papa Giovanni XXIII. L’11 ottobre del 1962, 47 anni fa, Papa Giovanni iniziò il Concilio Ecumenico Vaticano II che pose le basi perché il mondo riconosca che Gesù è il suo Unico Salvatore. Purtroppo il Concilio Vaticano II, in seguito, è stato affossato; ma certamente sarà ripreso e realizzerà la pace e il benessere mondiali messianici, il Regno di Dio in tutte le sue migliori espressioni possibili in questa terra in vista dei cieli nuovi e della terra nuova, l’Età Aurea della Redenzione fondata sulla santità della famiglia, creata ad immagine e somiglianza della Famiglia Trinitaria di Dio e redenta da Gesù. Giovanni XXIII, il Papa buono, il Papa che è stato amato da tutti perché nella sua persona ha incarnato l’amore misericordioso del Padre Celeste, ha scritto una storica e immortale Enciclica, la “PACEM IN TERRIS”. Ma di essa avremo altre occasioni per parlarne duffusamente.
Sac. Salvatore Paparo
DEL SITO DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE
www.geocities.com/operacefa
Leggo nel quotidiano “LA STAMPA” di Torino:
“Morire a 15 anni, uccisi dal progresso: è la sorte di GEOCITIES, che chiuderà il 26 ottobre segnando per Internet il tramonto di un’era. Le voci si rincorrevano, ma solo lo scorso giugno è arrivata una prima mail ufficiale che comunicava la fine del servizio, e tre giorni fa un’altra comunicazione: “IL SUO SITO NON APPARIRA’ PIU’ SU INTERNET E NON SARA’ PIU’ POSSIBILE ACCEDERE AI FILE”.
Il nuovo sito dell’Opera Cenacolo Familiare è:
http://operacefa.blogspot.com/
Fraterni saluti
Sac. Salvatore Paparo
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http:chiesaincammino.org/editoriali/CdB DIO TI PERDONI. Htm 31.05.2008.
La data 31.05.2008 è quella di ieri, festa della Visitazione di Maria Santissima a Santa Elisabetta. Come sai, io interpreto il fatto della VISITAZIONE COME ESERCIZIO DEL MINISTERO SACERDOTALE DI MARIA SANTISSIMA.
MI SAI DARE UN’INTERPRETAZIONE DELL’ACCADUTO?
Con affetto e stima.
Don Salvatore.
Risposta di Ornella
Caro don Salvatore, non so che dirti. A me queste cose non sono mai accadute. Quindi non posso darti alcuna spiegazione “razionale”. Io posso fornirti solo la cronologia della cosa: ho preso dal blog di don Franco Barbero quel dialogo tra lui e un giovane prete in ministero che portava appunto il titolo DIO TI PERDONI ( maiuscolo come lo hai trovato tu). Lo ho inviato a qualche amico a mia firma e Umberto Lenzi, che cura il sito di Chiesa in cammino alle coordinate: http://www.chiesaincammino.org/. Le parole riportate a mio nome sono esattamente quelle che ho usato prima di incollare di seguito il testo di don Franco. Ora non ricordo a quale data Umberto abbia inserito in sito di Chiesa in Cammino. Io certo lo ho mandato parecchio prima del 31 maggio, esattamente il 22 aprile, tanto che nel blog di don Barbero quella corrispondenza non compare più. Mi sembra che tu sia capace di “leggere” quello che io non so leggere, anche perché obietivamente non puoi chiedere al vento perché soffi e pensare che ti risponda, solo cogliere quello che ti dice il fatto che si alzi. Credo che dovrai rifletterci tu, dopo aver scartata ogni ipotesi razionale che ti possa venire alla mente. Se non te ne verranno, ricorda che ogni strumento è inconsapevole, la consapevolezza la ha la mano che la muove. In questo caso io non ho avuto nessuna parte, se non l’avere inviata una mail che tu ti sei trovata davanti in una strana veste. La testimonianza che posso darti io è la seguente: io sono iscritta da anni alla comunità di base de I VIOTTOLI di don Franco Barbero, conosco bene il sito di Chiesa in Cammino che ho visto praticamente nascere, e l’espressione “essere chiesa in cammino” è tra quelle che prediligo tanto che quando Umberto, che era in visita qui da noi,, mi ha fatto vedere il sito in anteprrima, sono stata molto contenta della scelta del nome. Altro non so dirti se non che se avessi potuto avere figli, la mia si sarebbe chiamata Elisabetta.
Mi spiace di non poterti essere più utile, ma forse non è a me che devi chiedere, dopo aver esclusa ogni altra ipotesi possibile.
Un affettuoso abbraccio.
Ornella.
Caro don Salvatore,
ti mando l’originale della mail che ho inviata con la data esatta del 22 aprile u.s. e che trattava dell’argomento che tu hai trovato dattiloscritto. C’è la data d’invio, il testo intero del mio commento iniziale, e di seguito tutto il carteggio. Spero che ti sia utile.
Un affettuoso saluto.
Ornella.
Testo della mia mail:
Sent: Tuesday, April 22.2008.9:48 AM
Subject: Dio ti perdoni … dialogo epistolare tra don Franco e don Stefano.
Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete , don Stefano. Vi si misura non solo la distanza ma il pre-giudizio nei coinfronti di chi pensa/fa diversamente. E poi, penso a don Stefano, com’è possibile pensare che uno/a sia gettato nel caos per opera di un prete a meno di non accettare che la parola di Dio venga comunque e sempre “mediata” ( e non offerta e discussa) da una persona terza? Eppure siamo ancora a questi livelli: l’essere di Paolo o di Apollo. Riguardo all’essere di Cristo, pare sia troppo complicato per troppi laici/laiche. Purtroppo… il clericalismo consiste anche nello scaricare le proprie responsabilità sulle spalle di un “don Franco”, e non assumersi le proprie.
Ornella.
Testo del blog di don Franco Barbero
Mercoledi 16 aprile 2008
DIO TI PERDONI…
Ricevo, pubblico e rispondo
Caro Franco,
Cintano 16 ottobre 2009
Festa di Santa Margherita Maria Alacoque
Carissima Ornella,
non ti nascondo che stamani riprendo a scrivere questa lettera-dialogo con te con un po’ di commozone: ieri notte mentre scrivevo questa lettera sono stato preso da una crisi di sonno ed ho deciso: “Vado a dormire”. Appena ho scritto “Caro Franco” per finire, una mano invisibile, certamente la mano di Santa Teresa di Gesù, MIA PARTICOLARE PROTETTRICE, IN UN ISTANTE HA SCRITTO NEL COMPUTER TUTTO IL CARTEGGIO TRA DON FRANCO E DON STEFANO. E sono andato a dormire. Stamattina, dopo alzato, entrato nel mio studio, sul tavolo del computer e della stampante, ho trovato stampato con la mia stampante e puntato, TUTTO QUANTO SANTA TERESA AVEVA SCRITTO IN UN ISTANTE IERI NOTTE. Quando riprendo a scrivere la lettera trovo un’altra grande sorpresa: NEL COMPUTER E’ SCOMPARSO QUANTO AVEVA SCRITTO LA SANTA. Mi trovo dinanzi “Caro Franco” e poi tutto bianco, vuoto. Una delusione, ma ho deciso: “TRASCRIVERO’ IO QUANTO E’ STATO DISTRUTTO NEL COMPUTER MA SANTA TERESA HA SALVATO CON I FOGLI CHE MI HA FATTO TROVARE ACCANTO ALLA MIA STAPANTE. Mi costa, ma sento che è necessario farlo.
Caro Franco,
che peccato che la tua vita sia così sprecata. Ma non hai paura del giudizio di Dio? Mi auguro che l’ignoranza ti accechi affinchè tu possa salvarti. Quanto male stai facendo alla Chiesa ma soprattutto al Regno di Dio…
Tu non sai le persone che stai danneggiando e confondendo. Sai cosa dice Gesù alle persone che scandalizzano i più piccoli? Ah, perdonami sei un teologo-biblista quindi avrai inventato anche una tua bibbia con note curate personalmente da te.
La sensazione che provochi in me è paura, tanta paura… La paura di quanto potrei arrivare a fare anch’io se smettessi di confessarmi, pregare, celebrare la S. Messa, l’amore alla Madonna… la direzione spirituale.
Franco, Dio ti perdoni.
Stefano Volta, sacerdote di Cristo e servo della Chiesa Cattolica.
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Caro don Stefano,
ti ringrazio molto per l’attenzione che mi hai dedicato.
Non preoccuparti, però, per la mia salvezza. E’ interamente nelle mani di Dio, quindi in buone mani. Capisco però la tua paura. Non sarà il frutto di quella educazione seminariale che molti preti non riescono a scuotersi di dosso?
Hai letto gli studi di Drewemann sulle paure e sulle angosce dei preti?
Probabilmente tu pensi ancora al modello del prete tridentino tutto papa, chiesa, rosario, direzione spirituale, “servo della Chiesa Cattolica”. Lungi da me l’idea di sentenziare sulla tua vita. Io non condivido il tuo modo di essere prete,ma non lo giudico. Forse fuori da questo modello, tu non sapresti vivere il ministero.
Quanto a me, se dovessi pensarmi “servo della Chiesa Cattolica”, mi sentirei in confritto con la fede nel Dio biblico. E’ proprio la compagnia dei deboli della storia e l’assidua e rigorosa frequentazione biblica ad avermi liberato dalla schiavitù ecclesiastica per vivere gioiosamente la chiesa come popolo di Dio in cammino di conversione continua.
Sei poi siucuro che la mia vita sia così sprecata? Forse noi preti dobbiamo liberarci un po’ dalla mania di sputare sentenze sulla vita altrui e lasciare a Dio ciò che a Lui solo appartiene.
Però, dopo tutto, ti ringrazio ancora per il fatto che invochi su di me il perdono di Dio. In altri tempi si scriveva: “Comburantur corpora ut serventur animae” e così… “al rogo”. Solo noi perduti o forse anche tu hai bisogno di perdono?
Caro don Stefano, fammi sapere dove vivi e dove eserciti il tuo ministero. Sarei disponibile, in uno dei miei tanti viaggi, a far tappa nella tua canonica, a celebrare l’eucarestia il mattino seguente con te.
Mi faresti un regalo se volessi venire tu a Pinerolo e potresti essere mio ospite per conoscerci meglio., Non credo, vista la tua fermezza nell’ortodossia, che suberesti un contagio ereticale.
Grazie del tuo ricordo nella preghiera che ricambio volentieri.
Ti abbraccio con affetto con l’augurio di ogni bene.
Don Franco
Martedi 22 aprile 2008
DIO TI PERDONI… il dialogo continua.
Il dialogo con don Votta in un precedente POST è così proseguito.
(16 aprile)- Franco, sei un fenomeno! Certo avrai capito che la firma posta alla fine della mi mail che ti ho scritto così aulica era ironica… se non l’hai capito pazienza!
Certo che mi fai paura ma non quella di cui tu mi scrivi ma la paura di allontanarmi dal Signore in maniera ortodossa e gettare nella confusione le persone. Intanto desidero chiederti scusa del tono arrogante con cui ti ho scritto ma ero arrabiato perché sto aiutando una persona ad uscire dal caos in cui tu l’hai gettata (un uomo tutto d’un pezzo e non uno squilibrato intendiamoci).
E poi dai, Franco, come puoi tirarmi fuori cavolate come queste. Tu vuoi modificare la storia di 2 mila anni? Cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene nel suo cammino e che la riconosce santa e peccatrice? Beh, complimenti, mi sembri un giovanotto un po’ troppo pieno di sé e delle sue idee… l’entusiamo non ti mancherà certamente, complimenti ma sei troppo luterano. Vedi il casino che ha combinato Lutero? E poi? Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte ( e bada bene ti auguro di campare cent’anni).
Io sono un povero pretino che tenta di farsi santo e di santificare gli altri col messaggio di Cristo… ma sai, caro Franco, sono felice e realizzato. Non mi sento castrato dentro chissà quali regole (come forse pensi tu) e sono goduto di appartenere a questa Chiesa che tu hai rigettato (spiegami poi perché).
E’ bello vedere la gente che esce dalla chiesa felice perché ha sentito il calore di Gesù attraverso una poverissima persona come me, oppure vedere i giovani che si innamorano poco a poco alla Chiesa anche gerarchica.
So bene che sei assai più istruito di me e più preparato quindi non potrei mai dialogare con te ( te l’ho scritto sono un povero pretino di campagna) però sarei contento se cominciassi seriamente a metterti in discussione come del resto faccio anch’io tutti i giorni.
Sono viceparroco ad Orbassano con don Marco che ti conosce e ti definisce una persona molto educata) se vuoi passa pure ( ma avvisami perchè ho molti impegni… mai quanti te certo) ma per celebrare insieme l’eucarestia, no fratello caro sai che non si può.
Mentre ti rinnovo le mie scuse per come ti ho trattato certamente pregherò per te. Ciao!
Don Stefano Votta, povero prete di campagna.
Caro don Stefano.
Intanto apprezzo il fatto che mi hai risposto chiarendo ulteriormente le tue idee e la tua impostazione pastorale. La tua lettera è un gioiello di candore e di disinvoltura.
Quando entri sul terreno teologico diventi, a mio avviso, alquanto approssimativo, dommatico e persino spassoso. Sei talmente cattolico “doc” che non corri nessun rischio di uscire dall’ortodossia. Anche la figura del “povero prete di campagna” è un abito che conferisce una comparsa di religiosa umiltà.
Insomma hai tutti gli abiti confezionati su misura dalla benemerita e ortodossa sartoria cattolica. E sotto gli abiti pulsa un cuore limpido, sincero, obbediente, gioviale. Ne sono convinto: hai davvero un sacco di caratteristiche positive.
Mi piacerebbe tanto sapere chi è quella persona che io avrei buttata nel caos, ma è probabile che ti chieda troppo. Se cerca ordine, retta dottrina e sicurezza ha trovato in te l’uomo giusto, ha bussato alla porta giusta.. Tra le “cavolate” di cui mi accusi (sei sempre molto dialogico, diretto e garbato rispetto al pensiero altrui!), ci sarebbe il fatto che io voglio “modificare la storia di duemila anni” e “ cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene…”. Esilarante e creativo, caro don Stefano…!
Credo che tu conosca molto bene (perché sei giovane e fresco di studi) che da Tertulliano, Origene, Ario… fino a Gounelle… di teologie ne abbiamo davvero parecchie, per nostra fortuna e grazia di Dio. Ma la chiesa non è sostenuta da una o da mille teologie, ma dalla Parola di Dio.
Sono troppo Luetrano? Credo di essere assai più “riformato” anche per il dialogo con i Valdo-metodisti. E Lutero avrebbe “combinato un casino?”. Che strana idea hai della Riforma Protestante e che singolare concezione hai dell’ecumenismo…
Definire Lutero un casinista non è un elogio della tua intelligenza, denota una lettura storica piuttosto ideologica e non fa onore ai tuoi studi sul protestantesimo. E’ questo l’ecumenismo che pratichi nella tua parrocchia?
E chi ti ha “rivelato” che io rigetto questa chiesa? Non mi sono mai sentito parte e ministro della chiesa di Gesù come oggi. Solo che non mi sono mai innamorato della chiesa gerarchica.
Per carità, don Stefano,… Ognuno è libero di scegliere come, quando e di chi innamorarsi. Io ho preferito innamorarmi del profeta Gesù di Nazaret e lo amo ogni giorno di più. Per me il nazareno è la via che mi guida verso Dio, nella ricerca del suo Regno. Anche nel blog cerco di esprimere questo amore.
Gesù, nè tu né io siamo sufficientemente coinvolti nel cammino di conversione, ma è proprio “roba da preti” il continuo girare la frittata quando siamo sollecitati ad un dialogo umile, ma serio, rigoroso, documentato, fatto di confronti e studi e non di pensieri che sono premasticati vaticani.
Nella tua lettera ci sono poi degli enigmi che mi sembrano del tutto impenetrabili. Vuoi un esempio? Non ho capito cosa intendi quando mi scrivi: “Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte”. Sarà l’argomento della nostra terza lettera o di un nostro dialogo di una sera d’estate? In ogni caso leggere una tua lettera è sempre un piacere, un vero piacere.
Nel salutarti ti auguro una vita e un ministero ricco di gioia perché, invece, conosco parecchi bravissimi preti che purtroppo sono poco sereni.
Salutami anche il tuo confratello don Marco, di cui in questo momento non rintraccio il volto. Che Dio ci accompagni sempre con il Suo Amore e il Suo perdono.
Mi aspetto una terza lettera. Poi, caro don Stefano, pubblicheremo la nostra corrisponenza tra … l’eretico e l’ortodosso… Però, don Stefano, prima di chiudere questo amichevole dialogo epistolare, vorrei tanto darti un consiglio: non “tentare di farti santo o di santificare gli altri”. Dio non ne ha bisogogno.
Accontentiamoci di essere degli uomini onesti che hanno fiducia in Dio. Mi fanno paura i “santi”. Specialmente quelli “santo subito”. Ce ne sono già troppi e la fabbrica ne sforna continuamente.
Ti abbraccio. Prega per me.
Don Franco
RISPOSTA DI DON SALVATORE
Carissima sorella e amica ORNELLA,
quanto mi hai inviato adesso domenica 1 giugno 2008 corrisponde esattamente a quanto ho ricevuto in modo veramnete singolare stamattina. Io sono pienamente in consonanza con don Franco Barbero e dissento radicalmente con don Stefano. Debbo dirti che ho seguito abbastanza le vicende di don Franco. In via ordinaria condivido il suo pensiero. Tutto l’accaduto mi sospinge ad accostarmi maggiormente ai suoi scritti. Lo farò. Penso che così comprenderò IL MOTIVO DEL MESSAGGIO CHE STAMANI IL SIGNORE E MARIA SANTISSIMA MI HANNO MISTERIOSAMENTE INVIATO FACENDOMI PERVENIRE I QUATTRO FOGLI DATTILOSCRITTI CON IL TITOLO “ D I O T I
P E R D O N I “ Leggerò gli scritti di don Franco. Rifletterò, pregherò e poi riprenderemo il nostro fraterno dialogo PERCHE’ GESU’ SIA RICONOSCIUTO COMEL’UNICO SALVATORE DEL MONDO.
Un forte abbraccio fraterno
Don Salvatore “.
CARI LETTORI DEL SITO DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE
Desidero concludere questa mia lettera comunicandovi il giorno e il modo con cui Santa Teresa è divenuta ufficialmente LA MIA PARTiCOLARE PROTETTRICE.
Il 15 ottobre 2008, festa di Santa Teresa, mi trovavo al computer, in internet.
Improvvisamente nel video COMPARVE UN FOGLIO SCRITTO: ERA UN MESSAGGIO DELLA SANTA, MESSAGGIO CHE E’ DIVENTATO ANCHE UN MIO PROGRAMMA DI VITA. Con gioia ho stampato il foglio. Appena stampato, però, IL FOGLIO E’ SCOMPARSO DAL MIO COMPUTER.
Ecco il messagio:
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Cintano 17 ottobre 2009
Festa di Sant’Ignazio di Antiochia
ANCORA AGLI AMATI LETTORI DEL SITO
OPERA CENACOLO FAMILIARE
Nella mia lettera di ieri, 16 ottobre, riportandovi il mio dialogo con Ornella vi ho anche riferito l’intervento di Santa Teresa di Gesù, mia particolare protettrice, a favore di don Franco Barbero.
Oggi vi riferisco un altro intervento di Santa Teresa ancora a favore di don Franco Barbero, avvenuto sempre il 15 ottobre u.s. festa della Santa.
La mattina, dopo alzato, entrando nel mio studio, ho notato sul tavolo un plico pinzato di quattro fogli. Era un dono di Santa Teresa: i fogli li aveva stampati Lei con la mia stampante.
Ecco il testo:
Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base di Pinerolo
CHI SIAMO
Comunità cristiane di base
La storia della nostra comunità cristiana di base va collocata al suo nascere
(dicembre 1973) dentro il vasto movimento del dissenso cattolico. Tale movimento prese avvio negli anni immediatamente successivi al Concilio Vaticano II che si concluse nel 1965. La chiesa cattolica fu “scossa” da un forte “vento di Dio”. Sembrò che il popolo di Dio stesse “buttando a mare” l’impostazione gerarchica e la struttura autoritaria.
La celebrazione della liturgia nelle lingue del popolo, il riconoscimento della permanente vitalità dell’ebraismo, la spinta ecumenica e l’apertura ai grandi problemi dell’umanità determinarono un risveglio evangelico profondo. Molti “profeti” più o meno noti avevano lavorato per questa fioritura, spesso nel sospetto generale. Sembrò addirittura che la Parola di Dio diventasse nella chiesa davvero sovrana, tanto da spodestare dal trono la gerarchia.
In realtà già nei documenti conciliari, in un infelice ed infausto compromesso delle formule, coesistevano il volto autoritario e il volto evangelico della chiesa. Lo “spirito” del Concilio fu in larga misura compromesso, annacquato ed imprigionato già negli stessi documenti conciliari. Paolo VI prima, e Giovanni Paolo II, poi, hanno progressivamente dato man forte e rimesso al centro della chiesa la “sacra gerarchia”. Ciò è avvenuto anche perchè la nuova stagione politica ha segnato un riflusso dei grandi movimenti politici degli anni ’60 e ’70.
Chiesa di base
Anche la nostra comunità è nata e cresciuta dentro queste vicende, come parte attiva di chiesa di base. Mentre fiorivano in America Latina e anche in Europa le teologie “politiche” e le teologie della liberazione, il movimento delle comunità cristiane di base in Italia è stato parte attiva nell’elaborazione di una prassi ecclesiale, di una teologia e di una spiritualità rispondenti ai germi più fecondi riscoperti negli anni del Concilio.
Ma la chiesa di base andò molto oltre le istanze presenti nel Concilio. Il riferimento fu individuato sia nella Sacra Scrittura (con particolare riferimento ai Vangeli e all’esperienze delle comunità cristiane dei primi secoli) sia “nel mondo degli ultimi”. La Parola di Dio, le sofferenze, le lotte, le speranze degli ultimi della terra sono il “luogo storico” e teologico su cui si costruiscono le comunità. Negli anni anche noi, insieme a molte altre realtà, abbiamo cercato di restare fedeli a quest’orizzonte e a queste pratiche di liberazione nel pieno rispetto delle “diversità” e delle particolarità di ogni esperienza.
Il contesto ecclesiale
Il contesto locale in cui ci troviamo registra la singolare presenza della chiesa evangelica valdese con cui la comunità ha sempre realizzato un dialogo schietto e fecondo, dando vita anche a numerosi momenti di studio e di dibattito aperti alla città.. Del resto la dimensione ecumenica è costitutiva della comunità, anche perché attualmente ne fanno parte anche alcuni fratelli e sorelle valdesi.
Per ciò che riguarda il contesto diocesano cattolico con il quale la comunità ha sempre cercato un dialogo a tutto campo, si tratta di una chiesa locale molto unita e concorde, teologicamente molto compatta e conservatrice, in cui vige una totale convergenza e comunione tra presbiteri, diaconi, religiosi/e, comunità parrocchiali e vescovo senza dissensi sul piano teologico. Significative sono tuttavia alcune iniziative diocesane specialmente sul terreno dell’ecumenismo ufficiale e dell’impegno sociale.
Prendiamo atto, specialmente in questi ultimi anni che, mentre il dialogo si allarga alla base con molti laici, esso diventa più difficile con le istanze isitituzionali. Il vescovo non sembra disponibile ad accogliere le numerose proposte di dialogo: egli privilegia l’ecumenismo, spesso per lo più formale, con le altre chiese cristiane che a Pinerolo rappresenta un’acquisizione consolidata e “tranquilla”.
La nostra comunità
La comunità cristiana di base di Pinerolo ha partecipato in questi anni alla lotta contro il concordato, sostiene limpegno di gay, lesbiche, transgender per vivere con serenità rispetto e libertà nella società e nelle chiese; in essa si riconosce il diritto alle seconde nozze di divorziati e separati, si promuove il ministero delle donne nella chiesa e l’elaborazione delle teologie femministe; la costruzione di una convivenza non violenta fondata sul pluralismo delle differenze; la ricerca comune per elaborare un’efficace e moderna cultura della laicità, combattendo contro ogni forma di discrimanzione politica, economino-sociale, culturale, etnica, religiosa, di genere, di orientamento sessuale. La sede della comunità si trova in corso Torino 288 a Pinerolo.
E’ centrale nella vita della comunità la celebrazione settimanale dell’eucarestia che si svolge in sede ogni domenica alle ore 10. La predicazione viene svolta a turno dai vari gruppi biblici e il testo della preghiera eucaristica viene preparato in comunità. Ogni settimana tre gruppi biblici danno la possibilità ai fratelli e alle sorelle, e a chiunque lo voglia, d’incontrasi per leggere la Bibbia. A queste attività la comunità dà grande importanza e continuità anche nei mesi estivi.
Si ritrova, due volte al mese la domenica pomeriggio, il gruppo di catechesi bimbi e bimbe “Arcobaleno dei pensieri”. La domenica mattina, inoltre, parallelamente alla celebrazione eucaristica, si svolge un servizio di animazione e catechesi dei/delle più piccoli/e.
Nella comunità trovano accoglienza ed elaborazione le pratiche e le ricerche delle teologie femministe. Anche a questo proposito si riunisce mensilmente, il giovedi sera, il gruppo donne. L’incontro con il femminismo e con le teologie femministe ha stimolato, oltre quindici anni fa, la nascita di un gruppo uomini che, attraverso l’autocoscienza e la presa di parola pubblica, si propone di sottrarre consenso anche maschile alla cultura patriarcale. Il gruppo “uomini in cammino”, nato all’interno della comunità, conduce ora vita autonoma dalla stessa.
Dal 2001 si ritrova ogni quindici giorni il Gruppo Ricerca: un incontro aperto per dare corpo al desiderio di fare ricerca, teologica e biblica, in gruppo; un confronto tra i partecipanti, con i libri e con chi è in “ricerca” e accetta “il dialogo”.
Fa riferimento alla comunità anche il gruppo “La scala di Giacobbe” momento d’incontro, di studio e di confronto gay e lesbico.
Nel novembre 2003 nasce il gruppo di “Elaborazione del lutto” composto da genitori ( non solo della comunità) che hanno perso un figlio, una figlia. E’ un gruppo di sostegno che si ritrova ogni due settimane, nell’intento di condividere il cordoglio, il dolore ( così grande da non poter essere spesso portato da soli) della perdita di un figlio/a, per affrontare insieme la cosidetta “elaborazione del lutto”, passaggio obbligato per poter continuare a vivere o meglio, per costruire una nuova vita.
Celebriamo nell’anno alcune feste che rivestono una particolare importanza nel nostro cammino di fede: festa di convivenza, di matrimoni, presentazione alla cdb di un nuovo bimbo o bimba (i genitori si impegnano a testimoniare la fede ai loro figli/e senza però obbligatoriamente battezzarli), consegna del Vangelo, celebrazione del perdono… Nel corso degli anni la celebrazione comunitaria del perdono ha sostituito la confessione individuale.
Presso la comunità si svolge in modo costante l’attività di ascolto delle persone che si rivolgono in situazioni di disagio o di ricerca personale.
Per quanto riguarda l’aspetto economico, in tutte le sue attività la comunità si regge esclusivamente sull’autofinanziamento, cioè sul libero contributo dei/delle partecipanti. Questo ci è sembrato negli anni una scelta di libertà e di coerenza: una scelta impegnativa ma possibile.
Grazie all’autofinanziamento è stato possibile far fronte alle spese di gestione della sede (affitto, luce, gas,acqua, telefono), di stampa e diffusione del materiale liturgico e informativo (fino alla nascita dell’associazione Viottoli); è stato anche possibile dare un contributo mensile a Franco Barbero per il suo sostentamento e l’acquisto di libri di studio, pagare l’affitto del suo alloggio (1993-2004) e i contributi per la pensione.
La nostra comunità fin dalla sua nascita si è data una piccola struttura di coordinamento. E’ il Servizio di Direzione”, formato da 6-8 persone, aperto alla partecipazione di chiunque lo dsideri. Si raduna ogni mese per calendizzare e organizzare le attività comunitarie, affrontare i problemi, raccogliere le proposte, approfondire stimoli e mantenere i collegamenti con altre realtà di impegno sociale, culturale, politico ed ecclesiale.
L’Associazione Viottoli
L’Associazione Viottoli, costituita nel 1998 da un gruppo di uomini e donne della cdb, si propone:
costruire un collegamento fra comunità, gruppi e singoli interessati ad una esperienza di liberazione umasna e di ricerca di fede.
promuovere uno stile di vita fondato sui valori e sulle pratiche di equità, solidarietà, uguaglianza e gratuità tra individui, comunità e popoli, rispettoso del creato e di tutti gli esseri viventi, la costruzione di una convivenza non violenta fondata sul pluralismo delle differenze, l’affermazione e la tutela dei diritti civili delle persone.
di favorire e promuovere il confronto, il reciproco arricchimento e la ricerca comune per elaborare un’efficace e moderna cultura della laicità sempre più urgente nella società multietnica e multiculturale che si sta configurando.
di favorire la partecipazione popolare, l’impegno civile e sociale dei cittadini
di valorizzare le diversità di cultura, di religione, di esperienza, per favorire processi di integrazione sociale, di giustizia e pace nella umana convivenza delle città e dei popoli combattendo contro ogni forma di discriminazione politica, economico-sociale, culturale, etnica, religiosa, di genere, di orientamento sessuale (art. 3 dello Statuto)
Dalla primavera 2006 l’associazione fa parte della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni ed è socio fondatore del Centro di Documentazione, Ricerca e Studi sulla Cultura Laica “Piero Calamandrei”. ONLUS
Collabora inoltre alla realizzazione con altre realtà, gruppi, associazioni di progetti ed iniziative sui terreni della solidarietà internazionale ( Rete di amicizia con i//e ragazzi/e di strada del Guatemala, Consumo critico, Donne in nero, Comitato pinerolese per la pace).
Il semestrale Viottoli e il “Foglio di comunità”.
La rivista Viottoli rispechia la ricerca teologica e il cammino della nostra comunità, essa dà voce soprattutto a donne e uomini “comuni” che, dentro la quotidianità, operano e riflettono alla luce della Parola di Dio. Grande spazio è riservato alla lettura biblica, alla preghiera, allo studio senza dimenticare l’attualità e i piccoli e grandi temi di oggi. Viottoli esce due volte l’anno ed è edito dall’omonima associazione. Tutto il lavoro redazionale, di composizione ed impaginazione viene svolto in modo completamente volontario (e, quindi, gratuito) senza alcun finanziamento esterno se non i contributi che provengono da soci e dalle offerte dei nostri lettori e lettrici.
La nostra comunità documenta le sue attività con uno stampato, chiamato “Foglio di comunità: un foglio mensile di collegamento, inviato gratuitamente tramite e-mail o attraverso posta ordinaria, nel quale vengono riportati gli appuntamenti settimanali della vita comunitaria, le iniziative e gli incontri pubblici, ma anche commenti, articoli, interventi su fatti di attualità, politica, religione.
Da dieci anni l’associazione Viottoli e la comunità cristiana di base di Pinerolo hanno anche un proprio sito internet. Tra le varie rubriche seganaliamo il blog
“Appunti di Viaggio” e il commento alla lettura biblica liturgica domenicale.
Grazie a tutti questi strumenti abbiamo, in questi ultimi anni, molto intensificato
i contatti con singoli/e, gruppi, comunità, associazioni, parrocchie; questi momenti, straordinariamente fecondi, rappresntano per noi una pratica di comunione umana ed evangelica che ci aiuta a crescere nell’ascolto, nello scambio, nell’umile ricerca della volontà di Dio, sui tanti sentieri dela vita quotidiana.
A questo punto desidero comunicarvi il giorno in cui Santa Teresa di Gesù è divenuta ufficialmente la MIA PARTICOLARE PROTETTRICE. E’ stato il giorno della sua festa di l’anno scorso. Mi trovavo al computer in Internet. Improvvisamente sul display COMPARVE UN FOGLIO SCRITTO: ERA UN MESSAGGIO DELLA SANTA, MESSAGGIO CHE E’ DIVENTATO ANCHE UN MIO PROGRAMMA DI VITA. Con gioia ho stampato il foglio. Appena stampato, però, IL FOGLIO E’ SCOMPARSO DAL MIO COMPUTER.
Ecco il messaggio:
15 ottobre 2008
Festa di Santa Teresa
“ NIENTE TI TURBI.
NIENTE TI SPAVENTI.
TUTTO PASSA COME UNA TEMPESTA IN UN BICCHIERE DI ACQUA.
DIO NON CAMBIA.
LA PAZIENZA OTTIENE TUTTO “.
SANTA TERESA
Un fraterno saluto a tutti i lettori del sito dell’Opera Cenacolo Familiare.
Sac. Salvatore Paparo
Mia e-mail: s.paparo@alice.it
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Cintano 19 ottobre 2009
Ore 2 di notte: non riesco a dormire. Ad un tratto, una luce: “Va’ nello studio”.
Vado e sul tavolo della stampante trovo un altro dono di Santa Teresa di Gesù: i miei tre ultimi documenti stampati e pinzati:
Cintano 15 ottobre 2009, festa di Santa Teresa, mia Particolare Protettrice.
Cintano 17 ottobre 2009, festa di Sant’Ignazio di Antiochia.
A questo punto ho da dirvi un’altra cosa molto importante. Ieri pomeriggio, in una pagina in cui Internet parla dell’Opera Cenacolo Familiare, ho trovato quanto segue: (Vi prego di leggere la pagina seguente: raivaticano)
Come vedete, i primi tre siti che la raivaticano ha collocato nel suo sito, sono:
Movimento Impegno e Testimonianza - Madre dell’Eucarestia
Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base
Opera Cenacolo Familiare
Certamente tale collocazione non è casuale, ma PROVVIDENZIALE: E’ UN INVITO RIVOLTO ai Pastori della Chiesa di Gesù, BUON PASTORE, ad iniziare un dialogo umile e fraterno CON IL POPOLO DI DIO perché la Chiesa di Gesù SI RIFORMI e mostri in sé il Vero Volto di Gesù che come il Volto del Padre Celeste E’ UN VOLTO DI AMORE E DI MISERICORDIA.
Solo così il mondo intero riconoscerà che GESU’ E’ L’UNICO SUO SALVATORE.
Sac. Salvatore Paparo
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Cosa c’è oltre la Chiesa cattolica (o intorno ad essa)
By Rai Vaticano | Settembre 22, 2009
Come abbiamo scritto in questo sito, insieme ad una Chiesa ufficiale con la sua struttura gerarchica e i suoi dogmi, esiste da tempi immemorabili anche un’altra “chiesa parallela”, fatta di gruppi di preghiera, di associazioni religiose che nel corso dei secoli hanno dato vita ad importanti esperienze mistiche o devozionali, anche al limite dell’ortodossia o dello scisma, ma che con il trascorrere del tempo sono state dimenticati o hanno rifluito in altri gruppi più o meno riconosciuti o addirittura scomunicati.
Oggi la situazione, se pur nelle forme è differente, nella sostanza ha mantenuto il bisogno di alcuni fedeli di avere un proprio gruppo di preghiera, riconoscersi intorno ad un veggente o una persona di cui si conosce la sua santità di vita, intorno ad un luogo eletto a santuario dove si sarebbero avute manifestazioni divine oppure a un ideale che si vuole testimoniare come ad esempio la piena realizzazione del Concilio mentre altri vorrebbero che la Chiesa dimenticasse completamente questo evento.
Anche se non riconosciuto dai Palazzi Apostolici, è pur sempre un mondo che si confessa cristiano, frequentato da persone in buona fede ed armate di tanta buona volontà di fare del bene e, salvo casi di malafede, non è raro vederli anche frequentare le parrocchie e dare un aiuto pastorale. Qui di seguito abbiamo voluto segnalare solo alcuni dei tantissimi gruppi, lasciando ai nostri lettori l’opportunità di segnalarcene altri che si riconoscono cristiani, più o meno ufficiali, ma che vivono e prosperano un po’ in tutta Italia. Ogni volta che ci segnalerete un nuovo gruppo lo comunicheremo sul nostro sito cercando, se possibile, di fare una mappatura di questo fenomeno del sacro. I movimenti che abbiamo segnalato sono stati contattati telefonicamente, ricevendo sempre una grande disponibilità e cortesia, oppure entrando nei loro siti web ricchi di informazioni e di testimonianze.
La redazione
Movimento Impegno e Testimonianza – Madre dell’Eucaristia
Via delle Benedettine, 91
00135 Roma
Tel.: 06-3387275
Fax: 06-3387254
E-mail: mov.imp.test@madredelleucaristia.it
URL: www.madredelleucaristia.it/indexit.htm
Associazione Viottoli – Comunità cristiana di base
Corso Torino, 288
10064 Pinerolo (Torino)
Tel.: 0121-322339; 0121-500820
E-mail: info@viottoli.it
URL: www.viottoli.it
Opera Cenacolo Familiare
c/o don Salvatore Paparo
Parrocchia di San Giovanni
V. Giacchetti, 12
10080 Cintano (Torino)
Tel.: 0124-699858
E-mail: salvatore.paparo2@tin.it
URL: www.geocities.com/operacefa/
Comitato per la diffusione delle opere del dottor Luigi Gaspari (C.D.O.L.G.)
Via San Felice, 91
40125 Bologna
Tel.: 051-553985
Email: info@archiviogaspari.it
URL: www.archiviogaspari.it
Movimento Concilio Vaticano II
Via Vecchia Ospedale, 2
70043 Monopoli (Bari)
Tel.: 080-747159
Fax: 080-748130
E-mail: info@mocova.it
URL: www.mocova.it
Associazione Luce di Vita
Via Olmara, 1
30037 Scorzè (Venezia)
Tel.: 041-446608
E-mail: luce@padregeneratore.it
URL: www.padregeneratore.it
La Fraternità San Pio X di Monsignor Lefebvre
Via Trilussa, 45
00041 Albano Laziale (Roma)
Tel.: 06-9306816
Fax: 06-9305848
E-mail: albano@sanpiox.it
URL: www.sanpiox.it
I sedeprivazionisti: Istituto Mater Boni Consilii
Località Carbignano, 36
10020 Verrua Savoia (Torino)
Tel.: 0161-839335
Fax: 0161-839334
E-mail: info@sodalitium.it
URL: www.sodalitium.it
I sedevacantisti: l’Associazione Santa Maria “Salus Populi Romani”
Via Luigi Chiala, 8
10080 Feletto (Torino)
E-mail: info@osservatorecattolico.com
URL: www.osservatorecattolico.com
La Chiesa Vetero-Cattolica Italiana,Missione Cristiana Cattolica
Via Carlo Alberto, 39
00185 Roma
Tel. e fax: 06-4457497
E-mail: info@chiesaveterocattolica.it
URL: www.chiesaveterocattolica.it
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Cintano 11 ottobre 2009
XXVIII DOMENICA DURANTE L’ANNO B
Noi cristiani dobbiamo essere sicuri che Dio è fedele alle sue promesse. Dobbiamo, pertanto, credere fermamente che Dio resterà fedele anche alla promessa che ci fece per mezzo degli angeli sulla grotta di Betlem mentre il neonato Gesù giaceva in una mangiatoia avvolto in umili fasce:
“ PACE IN TERRA AGLI UOMNI CHE DIO AMA”.
Con questa fede v’invito ad ascoltare un bell’articolo intitolato “LA PACE NON E’ UTOPIA”. E’ stato scritto da Kathleen Kennedy. Per facilitare la sua comprensione è utile fare una premessa: negli ultimi cinquant’anni del secolo scorso il clan dei Kennedy ha avuto un ruolo molto importante per gli Stati Uniti e il mondo intero. I capostipiti del clan sono Joseph Kennedy e Rose Fitzgerald. Ebbero nove figli e da questi numerosi nipoti. Sono tre, però, quelli che spiccarono per il loro impegno a far rispettare i diritti umani, per porre fine alle guerre e per instaurare la pace nel mondo intero: John Kennedy fu eletto Presidente degli Stati Uniti nel 1960, ma purtroppo fu assassinato il 22 novembre del 1963 dopo appena mille giorni di governo. Robert Kennedy era sul punto di essere eletto Presidente degli Stati Uniti, ma, purtroppo, fu assassinato come il fratello Jhon. Il terzo fratello Ted Kennedy per quarant’anni fu uno stimatissimo Senatore degli Stati Uniti. E’ morto il 26 agosto u.s. L’attuale Presidente degli Stati Uniti Obama ha dichiarato: “Ho il cuore a pezzi”. E giustamente: infatti il Senatore Ted Kennedy fu il principale artefice della sua elezione a Presidente. Non solo : Obama è anche l’erede dei Kennedy; ha il loro stesso ideale: FAR RISPETTARE I DIRITTI UMANI; DIALOGARE CON TUTTI, PORRE FINE ALLE GUERRE, INSTAURARE LA PACE MONDIALE.
Obama sta portando avanti quest’ideale con saggezza e generosità. Per questo motivo venerdi scorso, 9 agosto, gli fu GIUSTAMENTE assegnato il PREMIO NOBEL PER LA PACE.
Torniamo all’articolo: l’articolista è la figlia di Robert Kennedy e scrive:
LA PACE NON E’ UTOPIA
Cosa vuol dire promuovere la pace? Se dovessi spiegarlo a un giovane racconterei un ricordo personale. Quando mio zio, il Presidente John Kennedy, fu assassinato, ero adolescente e mio padre Robert mi scrisse queste parole dalla Casa Bianca: “Sai che John è morto ed è stato sepolto oggi. Sei la più grande dei nipoti Kennedy e hai una grande responsabilità: sii buona con gli altri e impegnati per il tuo paese. Con Amore. Daddy”. Mio padre avrebbe potuto mostrarsi ferito o gonfio d’ira o assetato di vendetta. Avrebbe potuto chiudersi nel suo dolore. Invece ha scritto a una ragazzina come me, per parlarmi di responsabilità, solidarietà e amore. Penso che proprio questo sia lottare per la pace: diffonderne i valori comunque, ovunque e in ogni circostanza. Non ho mai pensato che il mondo sia migliore perché John Kennedy o mio padre, o Matrin Luther King sono stati uccisi. Credo che il mondo sarebbe ancora migliore se fossero rimasti in vita. Ma i loro ideali sono rimasti qui e continuano a influenzare la nostra vita. Esiste una cultura della non violenza che loro ci hanno lasciato, e che riguarda non solo la politica o la finanza, ma anche l‘educazione e le religioni.
Per questo ho aderito a SCIENCE FOR PEASE, il cui primo obiettivo è costruire una cultura della pace. Le fedi religiose possono contribuire alla cultura di pace promuovendo la tolleranza e l’apertura a chi ha fedi diverse: ci sono esempi di alleanze interconfessionali, in cui chi segue tradizioni diverse lavora su programmi e obiettivi di interesse comune, come il riscaldamento globale, o la cura dell’Aids o la riduzione delle armi nucleari e di tutti gli armamenti. Le scuole possono insegnare i valori della non violenza.
Il secondo obiettivo di SCIENCE FOR PEACE è la riduzione delle spese militari. E’ ora di aprirci alla speranza. Barack Obama ha dinimostrato che l’America può cambiare, che possiamo superare il nostro passato fatto di schiavitù, di linciaggi e di sommosse violente, per eleggere un afro-americano che vuole ridurre il numero di testate nucleari. Ci sono leader come Sen Sam Nunn, Henry Kissinger e Graham Allison che ora stanno impegnandosi per ridurre le armi nucleari. La gente può cambiare e questo ci dà speranza. Le donne saranno sempre più importanti nella creazione di una coesistenza pacifica e nella prevenzione dei conflitti. Nella storia, la donne hanno giocato un ruolo fondamentale sin dal tempo di quelle donne greche, come racconta Lisistrato, che si rifiutarono di accordare favori sessuali agli uomini, se avessero continuato a guerreggiare. La pace è stata favorita dalle donne nell’Irlanda del Nord, dalle Comadres El Salvador, dalle madri dei Desaparecidos in Argentina. Recentemente sono state proprio le donne in Iran a mostrare un incredibile coraggio e condurre gli uomini ad opporsi al regime oppressivo.
Sono da anni al fianco di Umberto Veronesi per promuovere la scienza e il metodo scientifico. Il nostro impegno è rivolto alla gente, per aiutare tutti a capire e apprezzare il ruolo della scienza nella società. Abbiamo insieme voluto mettere in evidenza non solo come il progresso scientifico migliora lo standard di vita, ma anche come il metodo scientifico è uno strumento eccellente da applicare a molti altri campi dell’attività e del pensiero umano, per risolvere i problemi. Crediamo quindi che la scienza possa contribuire molto al processo di pace, e debba farlo. Chiedere al mondo la pace e agire per la pace oggi non è un’utopia; si tratta di speranza, impegno civile e fiducia nel futuro. Nelle parole di John Kennedy, “l’umanità dovrà porre fine alle guerre, o saranno le guerre a porre fine all’umanità”. E l’umanità vuole la pace, per sopravvivere e per progredire”.
Desidero concludere dicendovi che oggi è la festa del beato Papa Giovanni XXIII. L’11 ottobre del 1962, 47 anni fa, Papa Giovanni iniziò il Concilio Ecumenico Vaticano II che pose le basi perché il mondo riconosca che Gesù è il suo Unico Salvatore. Purtroppo il Concilio Vaticano II, in seguito, è stato affossato; ma certamente sarà ripreso e realizzerà la pace e il benessere mondiali messianici, il Regno di Dio in tutte le sue migliori espressioni possibili in questa terra in vista dei cieli nuovi e della terra nuova, l’Età Aurea della Redenzione fondata sulla santità della famiglia, creata ad immagine e somiglianza della Famiglia Trinitaria di Dio e redenta da Gesù. Giovanni XXIII, il Papa buono, il Papa che è stato amato da tutti perché nella sua persona ha incarnato l’amore misericordioso del Padre Celeste, ha scritto una storica e immortale Enciclica, la “PACEM IN TERRIS”. Ma di essa avremo altre occasioni per parlarne duffusamente.
Sac. Salvatore Paparo
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
16 ott 2009
FESTA DI SANTA TERESA DI GESU’
15 OTTOBRE 2009
FESTA DI SANTA TERESA DI GESU’
MIA PARTICOLARE PROTETTRICE
AGLI AMATI LETTORI DEL SITO DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE www.geocities.com/operacefa
Desidero iniziare il nostro nuovo sito http://operacefa.blogspot.com
con il mio dialogo con “ORNELLA MARCATO”:
Carissima Ornella,
questa mattina mi è capitato un fatto molto singolare. Appena alzato, sono andato nel mio studio e con mia grande meraviglia sulla scrivania ho visto quattro fogli di carta, scritti con uma macchina per scrivere, presumo molto vecchia.
Il primo foglio porta il titolo “DIO TI PERDONI”. La presentazione dello scritto firmata “Ornella” che certamente sei tu, inizia così: “Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete, don Stefano”.
In calce a ogni pagina c’è scritto non più con la macchina per scrivere MA CON IL COMPUTER:
http:chiesaincammino.org/editoriali/CdB DIO TI PERDONI. Htm 31.05.2008.
La data 31.05.2008 è quella di ieri, festa della Visitazione di Maria Santissima a Santa Elisabetta. Come sai, io interpreto il fatto della VISITAZIONE COME ESERCIZIO DEL MINISTERO SACERDOTALE DI MARIA SANTISSIMA.
MI SAI DARE UN’INTERPRETAZIONE DELL’ACCADUTO?
Con affetto e stima.
Don Salvatore.
Risposta di Ornella
Caro don Salvatore, non so che dirti. A me queste cose non sono mai accadute. Quindi non posso darti alcuna spiegazione “razionale”. Io posso fornirti solo la cronologia della cosa: ho preso dal blog di don Franco Barbero quel dialogo tra lui e un giovane prete in ministero che portava appunto il titolo DIO TI PERDONI ( maiuscolo come lo hai trovato tu). Lo ho inviato a qualche amico a mia firma e Umberto Lenzi, che cura il sito di Chiesa in cammino alle coordinate: http://www.chiesaincammino.org/. Le parole riportate a mio nome sono esattamente quelle che ho usato prima di incollare di seguito il testo di don Franco. Ora non ricordo a quale data Umberto abbia inserito in sito di Chiesa in Cammino. Io certo lo ho mandato parecchio prima del 31 maggio, esattamente il 22 aprile, tanto che nel blog di don Barbero quella corrispondenza non compare più. Mi sembra che tu sia capace di “leggere” quello che io non so leggere, anche perché obietivamente non puoi chiedere al vento perché soffi e pensare che ti risponda, solo cogliere quello che ti dice il fatto che si alzi. Credo che dovrai rifletterci tu, dopo aver scartata ogni ipotesi razionale che ti possa venire alla mente. Se non te ne verranno, ricorda che ogni strumento è inconsapevole, la consapevolezza la ha la mano che la muove. In questo caso io non ho avuto nessuna parte, se non l’avere inviata una mail che tu ti sei trovata davanti in una strana veste. La testimonianza che posso darti io è la seguente: io sono iscritta da anni alla comunità di base de I VIOTTOLI di don Franco Barbero, conosco bene il sito di Chiesa in Cammino che ho visto praticamente nascere, e l’espressione “essere chiesa in cammino” è tra quelle che prediligo tanto che quando Umberto, che era in visita qui da noi,, mi ha fatto vedere il sito in anteprrima, sono stata molto contenta della scelta del nome. Altro non so dirti se non che se avessi potuto avere figli, la mia si sarebbe chiamata Elisabetta.
Mi spiace di non poterti essere più utile, ma forse non è a me che devi chiedere, dopo aver esclusa ogni altra ipotesi possibile.
Un affettuoso abbraccio.
Ornella.
Caro don Salvatore,
ti mando l’originale della mail che ho inviata con la data esatta del 22 aprile u.s. e che trattava dell’argomento che tu hai trovato dattiloscritto. C’è la data d’invio, il testo intero del mio commento iniziale, e di seguito tutto il carteggio. Spero che ti sia utile.
Un affettuoso saluto.
Ornella.
Testo della mia mail:
Sent: Tuesday, April 22.2008.9:48 AM
Subject: Dio ti perdoni … dialogo epistolare tra don Franco e don Stefano.
Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete , don Stefano. Vi si misura non solo la distanza ma il pre-giudizio nei coinfronti di chi pensa/fa diversamente. E poi, penso a don Stefano, com’è possibile pensare che uno/a sia gettato nel caos per opera di un prete a meno di non accettare che la parola di Dio venga comunque e sempre “mediata” ( e non offerta e discussa) da una persona terza? Eppure siamo ancora a questi livelli: l’essere di Paolo o di Apollo. Riguardo all’essere di Cristo, pare sia troppo complicato per troppi laici/laiche. Purtroppo… il clericalismo consiste anche nello scaricare le proprie responsabilità sulle spalle di un “don Franco”, e non assumersi le proprie.
Ornella.
Testo del blog di don Franco Barbero
Mercoledi 16 aprile 2008
DIO TI PERDONI…
Ricevo, pubblico e rispondo
Caro Franco,
Cintano 16 ottobre 2009
Festa di Santa Margherita Maria Alacoque
Carissima Ornella,
non ti nascondo che stamani riprendo a scrivere questa lettera-dialogo con te con un po’ di commozone: ieri notte mentre scrivevo questa lettera sono stato preso da una crisi di sonno ed ho deciso: “Vado a dormire”. Appena ho scritto “Caro Franco” per finire, una mano invisibile, certamente la mano di Santa Teresa di Gesù, MIA PARTICOLARE PROTETTRICE, IN UN ISTANTE HA SCRITTO NEL COMPUTER TUTTO IL CARTEGGIO TRA DON FRANCO E DON STEFANO. E sono andato a dormire. Stamattina, dopo alzato, entrato nel mio studio, sul tavolo del computer e della stampante, ho trovato stampato con la mia stampante e puntato, TUTTO QUANTO SANTA TERESA AVEVA SCRITTO IN UN ISTANTE IERI NOTTE. Quando riprendo a scrivere la lettera trovo un’altra grande sorpresa: NEL COMPUTER E’ SCOMPARSO QUANTO AVEVA SCRITTO LA SANTA. Mi trovo dinanzi “Caro Franco” e poi tutto bianco, vuoto. Una delusione, ma ho deciso: “TRASCRIVERO’ IO QUANTO E’ STATO DISTRUTTO NEL COMPUTER MA SANTA TERESA HA SALVATO CON I FOGLI CHE MI HA FATTO TROVARE ACCANTO ALLA MIA STAPANTE. Mi costa, ma sento che è necessario farlo.
Caro Franco,
che peccato che la tua vita sia così sprecata. Ma non hai paura del giudizio di Dio? Mi auguro che l’ignoranza ti accechi affinchè tu possa salvarti. Quanto male stai facendo alla Chiesa ma soprattutto al Regno di Dio…
Tu non sai le persone che stai danneggiando e confondendo. Sai cosa dice Gesù alle persone che scandalizzano i più piccoli? Ah, perdonami sei un teologo-biblista quindi avrai inventato anche una tua bibbia con note curate personalmente da te.
La sensazione che provochi in me è paura, tanta paura… La paura di quanto potrei arrivare a fare anch’io se smettessi di confessarmi, pregare, celebrare la S. Messa, l’amore alla Madonna… la direzione spirituale.
Franco, Dio ti perdoni.
Stefano Volta, sacerdote di Cristo e servo della Chiesa Cattolica.
-
Caro don Stefano,
ti ringrazio molto per l’attenzione che mi hai dedicato.
Non preoccuparti, però, per la mia salvezza. E’ interamente nelle mani di Dio, quindi in buone mani. Capisco però la tua paura. Non sarà il frutto di quella educazione seminariale che molti preti non riescono a scuotersi di dosso?
Hai letto gli studi di Drewemann sulle paure e sulle angosce dei preti?
Probabilmente tu pensi ancora al modello del prete tridentino tutto papa, chiesa, rosario, direzione spirituale, “servo della Chiesa Cattolica”. Lungi da me l’idea di sentenziare sulla tua vita. Io non condivido il tuo modo di essere prete,ma non lo giudico. Forse fuori da questo modello, tu non sapresti vivere il ministero.
Quanto a me, se dovessi pensarmi “servo della Chiesa Cattolica”, mi sentirei in confritto con la fede nel Dio biblico. E’ proprio la compagnia dei deboli della storia e l’assidua e rigorosa frequentazione biblica ad avermi liberato dalla schiavitù ecclesiastica per vivere gioiosamente la chiesa come popolo di Dio in cammino di conversione continua.
Sei poi siucuro che la mia vita sia così sprecata? Forse noi preti dobbiamo liberarci un po’ dalla mania di sputare sentenze sulla vita altrui e lasciare a Dio ciò che a Lui solo appartiene.
Però, dopo tutto, ti ringrazio ancora per il fatto che invochi su di me il perdono di Dio. In altri tempi si scriveva: “Comburantur corpora ut serventur animae” e così… “al rogo”. Solo noi perduti o forse anche tu hai bisogno di perdono?
Caro don Stefano, fammi sapere dove vivi e dove eserciti il tuo ministero. Sarei disponibile, in uno dei miei tanti viaggi, a far tappa nella tua canonica, a celebrare l’eucarestia il mattino seguente con te.
Mi faresti un regalo se volessi venire tu a Pinerolo e potresti essere mio ospite per conoscerci meglio., Non credo, vista la tua fermezza nell’ortodossia, che suberesti un contagio ereticale.
Grazie del tuo ricordo nella preghiera che ricambio volentieri.
Ti abbraccio con affetto con l’augurio di ogni bene.
Don Franco
Martedi 22 aprile 2008
DIO TI PERDONI… il dialogo continua.
Il dialogo con don Votta in un precedente POST è così proseguito.
(16 aprile)- Franco, sei un fenomeno! Certo avrai capito che la firma posta alla fine della mi mail che ti ho scritto così aulica era ironica… se non l’hai capito pazienza!
Certo che mi fai paura ma non quella di cui tu mi scrivi ma la paura di allontanarmi dal Signore in maniera ortodossa e gettare nella confusione le persone. Intanto desidero chiederti scusa del tono arrogante con cui ti ho scritto ma ero arrabiato perché sto aiutando una persona ad uscire dal caos in cui tu l’hai gettata (un uomo tutto d’un pezzo e non uno squilibrato intendiamoci).
E poi dai, Franco, come puoi tirarmi fuori cavolate come queste. Tu vuoi modificare la storia di 2 mila anni? Cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene nel suo cammino e che la riconosce santa e peccatrice? Beh, complimenti, mi sembri un giovanotto un po’ troppo pieno di sé e delle sue idee… l’entusiamo non ti mancherà certamente, complimenti ma sei troppo luterano. Vedi il casino che ha combinato Lutero? E poi? Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte ( e bada bene ti auguro di campare cent’anni).
Io sono un povero pretino che tenta di farsi santo e di santificare gli altri col messaggio di Cristo… ma sai, caro Franco, sono felice e realizzato. Non mi sento castrato dentro chissà quali regole (come forse pensi tu) e sono goduto di appartenere a questa Chiesa che tu hai rigettato (spiegami poi perché).
E’ bello vedere la gente che esce dalla chiesa felice perché ha sentito il calore di Gesù attraverso una poverissima persona come me, oppure vedere i giovani che si innamorano poco a poco alla Chiesa anche gerarchica.
So bene che sei assai più istruito di me e più preparato quindi non potrei mai dialogare con te ( te l’ho scritto sono un povero pretino di campagna) però sarei contento se cominciassi seriamente a metterti in discussione come del resto faccio anch’io tutti i giorni.
Sono viceparroco ad Orbassano con don Marco che ti conosce e ti definisce una persona molto educata) se vuoi passa pure ( ma avvisami perchè ho molti impegni… mai quanti te certo) ma per celebrare insieme l’eucarestia, no fratello caro sai che non si può.
Mentre ti rinnovo le mie scuse per come ti ho trattato certamente pregherò per te. Ciao!
Don Stefano Votta, povero prete di campagna.
Caro don Stefano.
Intanto apprezzo il fatto che mi hai risposto chiarendo ulteriormente le tue idee e la tua impostazione pastorale. La tua lettera è un gioiello di candore e di disinvoltura.
Quando entri sul terreno teologico diventi, a mio avviso, alquanto approssimativo, dommatico e persino spassoso. Sei talmente cattolico “doc” che non corri nessun rischio di uscire dall’ortodossia. Anche la figura del “povero prete di campagna” è un abito che conferisce una comparsa di religiosa umiltà.
Insomma hai tutti gli abiti confezionati su misura dalla benemerita e ortodossa sartoria cattolica. E sotto gli abiti pulsa un cuore limpido, sincero, obbediente, gioviale. Ne sono convinto: hai davvero un sacco di caratteristiche positive.
Mi piacerebbe tanto sapere chi è quella persona che io avrei buttata nel caos, ma è probabile che ti chieda troppo. Se cerca ordine, retta dottrina e sicurezza ha trovato in te l’uomo giusto, ha bussato alla porta giusta.. Tra le “cavolate” di cui mi accusi (sei sempre molto dialogico, diretto e garbato rispetto al pensiero altrui!), ci sarebbe il fatto che io voglio “modificare la storia di duemila anni” e “ cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene…”. Esilarante e creativo, caro don Stefano…!
Credo che tu conosca molto bene (perché sei giovane e fresco di studi) che da Tertulliano, Origene, Ario… fino a Gounelle… di teologie ne abbiamo davvero parecchie, per nostra fortuna e grazia di Dio. Ma la chiesa non è sostenuta da una o da mille teologie, ma dalla Parola di Dio.
Sono troppo Luetrano? Credo di essere assai più “riformato” anche per il dialogo con i Valdo-metodisti. E Lutero avrebbe “combinato un casino?”. Che strana idea hai della Riforma Protestante e che singolare concezione hai dell’ecumenismo…
Definire Lutero un casinista non è un elogio della tua intelligenza, denota una lettura storica piuttosto ideologica e non fa onore ai tuoi studi sul protestantesimo. E’ questo l’ecumenismo che pratichi nella tua parrocchia?
E chi ti ha “rivelato” che io rigetto questa chiesa? Non mi sono mai sentito parte e ministro della chiesa di Gesù come oggi. Solo che non mi sono mai innamorato della chiesa gerarchica.
Per carità, don Stefano,… Ognuno è libero di scegliere come, quando e di chi innamorarsi. Io ho preferito innamorarmi del profeta Gesù di Nazaret e lo amo ogni giorno di più. Per me il nazareno è la via che mi guida verso Dio, nella ricerca del suo Regno. Anche nel blog cerco di esprimere questo amore.
Gesù, nè tu né io siamo sufficientemente coinvolti nel cammino di conversione, ma è proprio “roba da preti” il continuo girare la frittata quando siamo sollecitati ad un dialogo umile, ma serio, rigoroso, documentato, fatto di confronti e studi e non di pensieri che sono premasticati vaticani.
Nella tua lettera ci sono poi degli enigmi che mi sembrano del tutto impenetrabili. Vuoi un esempio? Non ho capito cosa intendi quando mi scrivi: “Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte”. Sarà l’argomento della nostra terza lettera o di un nostro dialogo di una sera d’estate? In ogni caso leggere una tua lettera è sempre un piacere, un vero piacere.
Nel salutarti ti auguro una vita e un ministero ricco di gioia perché, invece, conosco parecchi bravissimi preti che purtroppo sono poco sereni.
Salutami anche il tuo confratello don Marco, di cui in questo momento non rintraccio il volto. Che Dio ci accompagni sempre con il Suo Amore e il Suo perdono.
Mi aspetto una terza lettera. Poi, caro don Stefano, pubblicheremo la nostra corrisponenza tra … l’eretico e l’ortodosso… Però, don Stefano, prima di chiudere questo amichevole dialogo epistolare, vorrei tanto darti un consiglio: non “tentare di farti santo o di santificare gli altri”. Dio non ne ha bisogogno.
Accontentiamoci di essere degli uomini onesti che hanno fiducia in Dio. Mi fanno paura i “santi”. Specialmente quelli “santo subito”. Ce ne sono già troppi e la fabbrica ne sforna continuamente.
Ti abbraccio. Prega per me.
Don Franco
RISPOSTA DI DON SALVATORE
Carissima sorella e amica ORNELLA,
quanto mi hai inviato adesso domenica 1 giugno 2008 corrisponde esattamente a quanto ho ricevuto in modo veramnete singolare stamattina. Io sono pienamente in consonanza con don Franco Barbero e dissento radicalmente con don Stefano. Debbo dirti che ho seguito abbastanza le vicende di don Franco. In via ordinaria condivido il suo pensiero. Tutto l’accaduto mi sospinge ad accostarmi maggiormente ai suoi scritti. Lo farò. Penso che così comprenderò IL MOTIVO DEL MESSAGGIO CHE STAMANI IL SIGNORE E MARIA SANTISSIMA MI HANNO MISTERIOSAMENTE INVIATO FACENDOMI PERVENIRE I QUATTRO FOGLI DATTILOSCRITTI CON IL TITOLO “ D I O T I
P E R D O N I “ Leggerò gli scritti di don Franco. Rifletterò, pregherò e poi riprenderemo il nostro fraterno dialogo PERCHE’ GESU’ SIA RICONOSCIUTO COMEL’UNICO SALVATORE DEL MONDO.
Un forte abbraccio fraterno
Don Salvatore
A conclusione desidero comunicarvi il modo e il giorno in cui Santa Teresa di Gesù è divenuta ufficialmente LA MIA PARTICOLARE PROTETTRICE.
Il 15 ottobre 2008, festa di Sanra Teresa, ero al computer in internet. Improvvisamente sul video COMPARVE UN FOGLIO SCRITTO: ERA UN MESSAGGIO DELLA SANTA, MESSAGGIO CHE E' DIVENTATO ANCHE UN MIO PROGRAMMA DI VITA. Con gioia ho stampato il messaggio. Appena stampato, però, IL FOGLIO E' SCOMPARSO DAL MIO COMPUTER.
Ecco il messaggio:
15 OTTOBRE 2008
FESTA DI SANTA TERESA
NIENTE TI TURBI
NIENTE TI SPAVENTI
TUTTO PASSA COME UNA TEMPESTA IN UN BICCHIERE DI ACQUA
DIO NON CAMBIA
LA PAZIENZA OTTIENE TUTTO
SANTA TERESA
FESTA DI SANTA TERESA DI GESU’
MIA PARTICOLARE PROTETTRICE
AGLI AMATI LETTORI DEL SITO DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE www.geocities.com/operacefa
Desidero iniziare il nostro nuovo sito http://operacefa.blogspot.com
con il mio dialogo con “ORNELLA MARCATO”:
Carissima Ornella,
questa mattina mi è capitato un fatto molto singolare. Appena alzato, sono andato nel mio studio e con mia grande meraviglia sulla scrivania ho visto quattro fogli di carta, scritti con uma macchina per scrivere, presumo molto vecchia.
Il primo foglio porta il titolo “DIO TI PERDONI”. La presentazione dello scritto firmata “Ornella” che certamente sei tu, inizia così: “Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete, don Stefano”.
In calce a ogni pagina c’è scritto non più con la macchina per scrivere MA CON IL COMPUTER:
http:chiesaincammino.org/editoriali/CdB DIO TI PERDONI. Htm 31.05.2008.
La data 31.05.2008 è quella di ieri, festa della Visitazione di Maria Santissima a Santa Elisabetta. Come sai, io interpreto il fatto della VISITAZIONE COME ESERCIZIO DEL MINISTERO SACERDOTALE DI MARIA SANTISSIMA.
MI SAI DARE UN’INTERPRETAZIONE DELL’ACCADUTO?
Con affetto e stima.
Don Salvatore.
Risposta di Ornella
Caro don Salvatore, non so che dirti. A me queste cose non sono mai accadute. Quindi non posso darti alcuna spiegazione “razionale”. Io posso fornirti solo la cronologia della cosa: ho preso dal blog di don Franco Barbero quel dialogo tra lui e un giovane prete in ministero che portava appunto il titolo DIO TI PERDONI ( maiuscolo come lo hai trovato tu). Lo ho inviato a qualche amico a mia firma e Umberto Lenzi, che cura il sito di Chiesa in cammino alle coordinate: http://www.chiesaincammino.org/. Le parole riportate a mio nome sono esattamente quelle che ho usato prima di incollare di seguito il testo di don Franco. Ora non ricordo a quale data Umberto abbia inserito in sito di Chiesa in Cammino. Io certo lo ho mandato parecchio prima del 31 maggio, esattamente il 22 aprile, tanto che nel blog di don Barbero quella corrispondenza non compare più. Mi sembra che tu sia capace di “leggere” quello che io non so leggere, anche perché obietivamente non puoi chiedere al vento perché soffi e pensare che ti risponda, solo cogliere quello che ti dice il fatto che si alzi. Credo che dovrai rifletterci tu, dopo aver scartata ogni ipotesi razionale che ti possa venire alla mente. Se non te ne verranno, ricorda che ogni strumento è inconsapevole, la consapevolezza la ha la mano che la muove. In questo caso io non ho avuto nessuna parte, se non l’avere inviata una mail che tu ti sei trovata davanti in una strana veste. La testimonianza che posso darti io è la seguente: io sono iscritta da anni alla comunità di base de I VIOTTOLI di don Franco Barbero, conosco bene il sito di Chiesa in Cammino che ho visto praticamente nascere, e l’espressione “essere chiesa in cammino” è tra quelle che prediligo tanto che quando Umberto, che era in visita qui da noi,, mi ha fatto vedere il sito in anteprrima, sono stata molto contenta della scelta del nome. Altro non so dirti se non che se avessi potuto avere figli, la mia si sarebbe chiamata Elisabetta.
Mi spiace di non poterti essere più utile, ma forse non è a me che devi chiedere, dopo aver esclusa ogni altra ipotesi possibile.
Un affettuoso abbraccio.
Ornella.
Caro don Salvatore,
ti mando l’originale della mail che ho inviata con la data esatta del 22 aprile u.s. e che trattava dell’argomento che tu hai trovato dattiloscritto. C’è la data d’invio, il testo intero del mio commento iniziale, e di seguito tutto il carteggio. Spero che ti sia utile.
Un affettuoso saluto.
Ornella.
Testo della mia mail:
Sent: Tuesday, April 22.2008.9:48 AM
Subject: Dio ti perdoni … dialogo epistolare tra don Franco e don Stefano.
Pubblico dal blog di don Franco Barbero questo gustoso dialogo tra don Franco e un giovane prete , don Stefano. Vi si misura non solo la distanza ma il pre-giudizio nei coinfronti di chi pensa/fa diversamente. E poi, penso a don Stefano, com’è possibile pensare che uno/a sia gettato nel caos per opera di un prete a meno di non accettare che la parola di Dio venga comunque e sempre “mediata” ( e non offerta e discussa) da una persona terza? Eppure siamo ancora a questi livelli: l’essere di Paolo o di Apollo. Riguardo all’essere di Cristo, pare sia troppo complicato per troppi laici/laiche. Purtroppo… il clericalismo consiste anche nello scaricare le proprie responsabilità sulle spalle di un “don Franco”, e non assumersi le proprie.
Ornella.
Testo del blog di don Franco Barbero
Mercoledi 16 aprile 2008
DIO TI PERDONI…
Ricevo, pubblico e rispondo
Caro Franco,
Cintano 16 ottobre 2009
Festa di Santa Margherita Maria Alacoque
Carissima Ornella,
non ti nascondo che stamani riprendo a scrivere questa lettera-dialogo con te con un po’ di commozone: ieri notte mentre scrivevo questa lettera sono stato preso da una crisi di sonno ed ho deciso: “Vado a dormire”. Appena ho scritto “Caro Franco” per finire, una mano invisibile, certamente la mano di Santa Teresa di Gesù, MIA PARTICOLARE PROTETTRICE, IN UN ISTANTE HA SCRITTO NEL COMPUTER TUTTO IL CARTEGGIO TRA DON FRANCO E DON STEFANO. E sono andato a dormire. Stamattina, dopo alzato, entrato nel mio studio, sul tavolo del computer e della stampante, ho trovato stampato con la mia stampante e puntato, TUTTO QUANTO SANTA TERESA AVEVA SCRITTO IN UN ISTANTE IERI NOTTE. Quando riprendo a scrivere la lettera trovo un’altra grande sorpresa: NEL COMPUTER E’ SCOMPARSO QUANTO AVEVA SCRITTO LA SANTA. Mi trovo dinanzi “Caro Franco” e poi tutto bianco, vuoto. Una delusione, ma ho deciso: “TRASCRIVERO’ IO QUANTO E’ STATO DISTRUTTO NEL COMPUTER MA SANTA TERESA HA SALVATO CON I FOGLI CHE MI HA FATTO TROVARE ACCANTO ALLA MIA STAPANTE. Mi costa, ma sento che è necessario farlo.
Caro Franco,
che peccato che la tua vita sia così sprecata. Ma non hai paura del giudizio di Dio? Mi auguro che l’ignoranza ti accechi affinchè tu possa salvarti. Quanto male stai facendo alla Chiesa ma soprattutto al Regno di Dio…
Tu non sai le persone che stai danneggiando e confondendo. Sai cosa dice Gesù alle persone che scandalizzano i più piccoli? Ah, perdonami sei un teologo-biblista quindi avrai inventato anche una tua bibbia con note curate personalmente da te.
La sensazione che provochi in me è paura, tanta paura… La paura di quanto potrei arrivare a fare anch’io se smettessi di confessarmi, pregare, celebrare la S. Messa, l’amore alla Madonna… la direzione spirituale.
Franco, Dio ti perdoni.
Stefano Volta, sacerdote di Cristo e servo della Chiesa Cattolica.
-
Caro don Stefano,
ti ringrazio molto per l’attenzione che mi hai dedicato.
Non preoccuparti, però, per la mia salvezza. E’ interamente nelle mani di Dio, quindi in buone mani. Capisco però la tua paura. Non sarà il frutto di quella educazione seminariale che molti preti non riescono a scuotersi di dosso?
Hai letto gli studi di Drewemann sulle paure e sulle angosce dei preti?
Probabilmente tu pensi ancora al modello del prete tridentino tutto papa, chiesa, rosario, direzione spirituale, “servo della Chiesa Cattolica”. Lungi da me l’idea di sentenziare sulla tua vita. Io non condivido il tuo modo di essere prete,ma non lo giudico. Forse fuori da questo modello, tu non sapresti vivere il ministero.
Quanto a me, se dovessi pensarmi “servo della Chiesa Cattolica”, mi sentirei in confritto con la fede nel Dio biblico. E’ proprio la compagnia dei deboli della storia e l’assidua e rigorosa frequentazione biblica ad avermi liberato dalla schiavitù ecclesiastica per vivere gioiosamente la chiesa come popolo di Dio in cammino di conversione continua.
Sei poi siucuro che la mia vita sia così sprecata? Forse noi preti dobbiamo liberarci un po’ dalla mania di sputare sentenze sulla vita altrui e lasciare a Dio ciò che a Lui solo appartiene.
Però, dopo tutto, ti ringrazio ancora per il fatto che invochi su di me il perdono di Dio. In altri tempi si scriveva: “Comburantur corpora ut serventur animae” e così… “al rogo”. Solo noi perduti o forse anche tu hai bisogno di perdono?
Caro don Stefano, fammi sapere dove vivi e dove eserciti il tuo ministero. Sarei disponibile, in uno dei miei tanti viaggi, a far tappa nella tua canonica, a celebrare l’eucarestia il mattino seguente con te.
Mi faresti un regalo se volessi venire tu a Pinerolo e potresti essere mio ospite per conoscerci meglio., Non credo, vista la tua fermezza nell’ortodossia, che suberesti un contagio ereticale.
Grazie del tuo ricordo nella preghiera che ricambio volentieri.
Ti abbraccio con affetto con l’augurio di ogni bene.
Don Franco
Martedi 22 aprile 2008
DIO TI PERDONI… il dialogo continua.
Il dialogo con don Votta in un precedente POST è così proseguito.
(16 aprile)- Franco, sei un fenomeno! Certo avrai capito che la firma posta alla fine della mi mail che ti ho scritto così aulica era ironica… se non l’hai capito pazienza!
Certo che mi fai paura ma non quella di cui tu mi scrivi ma la paura di allontanarmi dal Signore in maniera ortodossa e gettare nella confusione le persone. Intanto desidero chiederti scusa del tono arrogante con cui ti ho scritto ma ero arrabiato perché sto aiutando una persona ad uscire dal caos in cui tu l’hai gettata (un uomo tutto d’un pezzo e non uno squilibrato intendiamoci).
E poi dai, Franco, come puoi tirarmi fuori cavolate come queste. Tu vuoi modificare la storia di 2 mila anni? Cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene nel suo cammino e che la riconosce santa e peccatrice? Beh, complimenti, mi sembri un giovanotto un po’ troppo pieno di sé e delle sue idee… l’entusiamo non ti mancherà certamente, complimenti ma sei troppo luterano. Vedi il casino che ha combinato Lutero? E poi? Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte ( e bada bene ti auguro di campare cent’anni).
Io sono un povero pretino che tenta di farsi santo e di santificare gli altri col messaggio di Cristo… ma sai, caro Franco, sono felice e realizzato. Non mi sento castrato dentro chissà quali regole (come forse pensi tu) e sono goduto di appartenere a questa Chiesa che tu hai rigettato (spiegami poi perché).
E’ bello vedere la gente che esce dalla chiesa felice perché ha sentito il calore di Gesù attraverso una poverissima persona come me, oppure vedere i giovani che si innamorano poco a poco alla Chiesa anche gerarchica.
So bene che sei assai più istruito di me e più preparato quindi non potrei mai dialogare con te ( te l’ho scritto sono un povero pretino di campagna) però sarei contento se cominciassi seriamente a metterti in discussione come del resto faccio anch’io tutti i giorni.
Sono viceparroco ad Orbassano con don Marco che ti conosce e ti definisce una persona molto educata) se vuoi passa pure ( ma avvisami perchè ho molti impegni… mai quanti te certo) ma per celebrare insieme l’eucarestia, no fratello caro sai che non si può.
Mentre ti rinnovo le mie scuse per come ti ho trattato certamente pregherò per te. Ciao!
Don Stefano Votta, povero prete di campagna.
Caro don Stefano.
Intanto apprezzo il fatto che mi hai risposto chiarendo ulteriormente le tue idee e la tua impostazione pastorale. La tua lettera è un gioiello di candore e di disinvoltura.
Quando entri sul terreno teologico diventi, a mio avviso, alquanto approssimativo, dommatico e persino spassoso. Sei talmente cattolico “doc” che non corri nessun rischio di uscire dall’ortodossia. Anche la figura del “povero prete di campagna” è un abito che conferisce una comparsa di religiosa umiltà.
Insomma hai tutti gli abiti confezionati su misura dalla benemerita e ortodossa sartoria cattolica. E sotto gli abiti pulsa un cuore limpido, sincero, obbediente, gioviale. Ne sono convinto: hai davvero un sacco di caratteristiche positive.
Mi piacerebbe tanto sapere chi è quella persona che io avrei buttata nel caos, ma è probabile che ti chieda troppo. Se cerca ordine, retta dottrina e sicurezza ha trovato in te l’uomo giusto, ha bussato alla porta giusta.. Tra le “cavolate” di cui mi accusi (sei sempre molto dialogico, diretto e garbato rispetto al pensiero altrui!), ci sarebbe il fatto che io voglio “modificare la storia di duemila anni” e “ cambiare la teologia su cui la Chiesa si sostiene…”. Esilarante e creativo, caro don Stefano…!
Credo che tu conosca molto bene (perché sei giovane e fresco di studi) che da Tertulliano, Origene, Ario… fino a Gounelle… di teologie ne abbiamo davvero parecchie, per nostra fortuna e grazia di Dio. Ma la chiesa non è sostenuta da una o da mille teologie, ma dalla Parola di Dio.
Sono troppo Luetrano? Credo di essere assai più “riformato” anche per il dialogo con i Valdo-metodisti. E Lutero avrebbe “combinato un casino?”. Che strana idea hai della Riforma Protestante e che singolare concezione hai dell’ecumenismo…
Definire Lutero un casinista non è un elogio della tua intelligenza, denota una lettura storica piuttosto ideologica e non fa onore ai tuoi studi sul protestantesimo. E’ questo l’ecumenismo che pratichi nella tua parrocchia?
E chi ti ha “rivelato” che io rigetto questa chiesa? Non mi sono mai sentito parte e ministro della chiesa di Gesù come oggi. Solo che non mi sono mai innamorato della chiesa gerarchica.
Per carità, don Stefano,… Ognuno è libero di scegliere come, quando e di chi innamorarsi. Io ho preferito innamorarmi del profeta Gesù di Nazaret e lo amo ogni giorno di più. Per me il nazareno è la via che mi guida verso Dio, nella ricerca del suo Regno. Anche nel blog cerco di esprimere questo amore.
Gesù, nè tu né io siamo sufficientemente coinvolti nel cammino di conversione, ma è proprio “roba da preti” il continuo girare la frittata quando siamo sollecitati ad un dialogo umile, ma serio, rigoroso, documentato, fatto di confronti e studi e non di pensieri che sono premasticati vaticani.
Nella tua lettera ci sono poi degli enigmi che mi sembrano del tutto impenetrabili. Vuoi un esempio? Non ho capito cosa intendi quando mi scrivi: “Forse le cose si appianeranno dopo la tua morte”. Sarà l’argomento della nostra terza lettera o di un nostro dialogo di una sera d’estate? In ogni caso leggere una tua lettera è sempre un piacere, un vero piacere.
Nel salutarti ti auguro una vita e un ministero ricco di gioia perché, invece, conosco parecchi bravissimi preti che purtroppo sono poco sereni.
Salutami anche il tuo confratello don Marco, di cui in questo momento non rintraccio il volto. Che Dio ci accompagni sempre con il Suo Amore e il Suo perdono.
Mi aspetto una terza lettera. Poi, caro don Stefano, pubblicheremo la nostra corrisponenza tra … l’eretico e l’ortodosso… Però, don Stefano, prima di chiudere questo amichevole dialogo epistolare, vorrei tanto darti un consiglio: non “tentare di farti santo o di santificare gli altri”. Dio non ne ha bisogogno.
Accontentiamoci di essere degli uomini onesti che hanno fiducia in Dio. Mi fanno paura i “santi”. Specialmente quelli “santo subito”. Ce ne sono già troppi e la fabbrica ne sforna continuamente.
Ti abbraccio. Prega per me.
Don Franco
RISPOSTA DI DON SALVATORE
Carissima sorella e amica ORNELLA,
quanto mi hai inviato adesso domenica 1 giugno 2008 corrisponde esattamente a quanto ho ricevuto in modo veramnete singolare stamattina. Io sono pienamente in consonanza con don Franco Barbero e dissento radicalmente con don Stefano. Debbo dirti che ho seguito abbastanza le vicende di don Franco. In via ordinaria condivido il suo pensiero. Tutto l’accaduto mi sospinge ad accostarmi maggiormente ai suoi scritti. Lo farò. Penso che così comprenderò IL MOTIVO DEL MESSAGGIO CHE STAMANI IL SIGNORE E MARIA SANTISSIMA MI HANNO MISTERIOSAMENTE INVIATO FACENDOMI PERVENIRE I QUATTRO FOGLI DATTILOSCRITTI CON IL TITOLO “ D I O T I
P E R D O N I “ Leggerò gli scritti di don Franco. Rifletterò, pregherò e poi riprenderemo il nostro fraterno dialogo PERCHE’ GESU’ SIA RICONOSCIUTO COMEL’UNICO SALVATORE DEL MONDO.
Un forte abbraccio fraterno
Don Salvatore
A conclusione desidero comunicarvi il modo e il giorno in cui Santa Teresa di Gesù è divenuta ufficialmente LA MIA PARTICOLARE PROTETTRICE.
Il 15 ottobre 2008, festa di Sanra Teresa, ero al computer in internet. Improvvisamente sul video COMPARVE UN FOGLIO SCRITTO: ERA UN MESSAGGIO DELLA SANTA, MESSAGGIO CHE E' DIVENTATO ANCHE UN MIO PROGRAMMA DI VITA. Con gioia ho stampato il messaggio. Appena stampato, però, IL FOGLIO E' SCOMPARSO DAL MIO COMPUTER.
Ecco il messaggio:
15 OTTOBRE 2008
FESTA DI SANTA TERESA
NIENTE TI TURBI
NIENTE TI SPAVENTI
TUTTO PASSA COME UNA TEMPESTA IN UN BICCHIERE DI ACQUA
DIO NON CAMBIA
LA PAZIENZA OTTIENE TUTTO
SANTA TERESA
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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