PREDICA
mercoledi scorso, 27 gennaio, è stato il Giorno della Memria; abbiamo ricordato con sommo dolore la Shoah, ossia il misfatto nazista dell'uccisione di sei milioni di ebrei. Poichè, purtroppo, noi cristiani siamo stati i principali colpevoli dell'antisemitismo, ossia dell'odio contro gli ebrei, ritenuti ingiustamentie colpevoli di deicidio, cioè colpevoli dell'uccisione di Dio nella persona di Gesù, poniamoci dinanzi a Dio in attegggiamento di peccatori pentiti, e seguiamo con attenzione la seguente intervenista a cura di Elena Loewenthal. Essa ci viene proposta dal quotidiano "LA STAMPA" di Torino con domande e risposte:
(Prego il gentile lettore del sito "OPERA CENACOLO FAMILIARE" di leggere a questo punto il documento immediatamente precedente in questo sito, dal titolo "LA SHOAH IL GIORNO DELLA MEMORIA). Quindi riprendere la lettura di questo documento da
Come concludere? Unendoci alla richiesta di perdono che il Papa Giovanni XXIII rivolse a Gesù Crocifisso alcuni giorni prima di morire: "PERDONACI, SIGNORE, PER NON AVER CAPITO LA BELLEZZA DEL TUO POPOLO ELETTO... PERDONACI PERCHE' NEL CORSO DEI SECOLI NON SAPEVAMO QUELLO CHE STAVAMO FACENDO CONTRO GLI EBREI".
Sac. Salvatore Paparo.
31 gen 2010
Cintano 31 gennaio festa di san Giovanni Bosco mio particolare protettore
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
28 gen 2010
LA SHOAH IL GIORNO DELLA MEMORIA
DOMANDE E RISPOSTE
a cura di Elena Loewenthal
Dal quotidiano "LA STAMPA" di Torino
mercoledi 27 gennaio 2010
Perchè oggi si celebra il Giorno della Memoria?
Istituito dieci anni fa, il Giorno della Memoria si celebra il 27 gennaio perchè in questa data le forze Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi. Al di là di quel cancello, oltre la scritta "Arbeit macht frei" (Il lavoro rende liberi), apparve l'inferno. E il mondo vide allora per la prima volta da vicino quel che era successo, conobbe lo stermino in tutta la sua realtà. Il Giorno della Memoria non è una mobilitazione collettiva per una solidarietà ormai inutile. E' piuttosto, un atto di riconoscimento di questa storia: come se tutti, quest'oggi ci affacciassimo dai cancelli di Auschwitz, a riconoscervi il male che è stato.
Che cosa è, che cosa rappresenta Auschwitz?
Auschwitz è il nome tedesco di Oswiecin, una cittadina situata nel sud della Polonia. Qui, a partire dalla metà del 1940 funzionò ill più grande campo di sterminio di quella sosfisticata "macchina" tedesca denominata "soluzione finale del problema ebraico". Auschwitz era una vera e propria metropoli della morte, composta da diversi campi - come Birkenau e Monowitz - ed estesa per chilometri. C'erano camere a gas e forni crematori, ma anche baracche dove i prigionieri lavoravano e soffrivano prima di venire avviati alla morte. Gli ebrei arrivavano in treni merci e, fatti scendere sulla cosiddetta "Jundenrampe" ( la rampa dei giudei) subivano una immediata selezione, che li portava quasi tutti direttamente alle "docce" (così i nazisti chiamavano le camere a gas). Solo a Auschwitz sono stati uccisi quasi un milione e mezzo di ebrei.
Con il termine Shoah che cosa si definisce?
Shoah è una parola ebraica che significa "catastrofe", e ha sostituito il termine "olocausto" usato in precedenza per definire lo stermino nazista, perchè con il suo richiamo al sacrificio biblico, esso dava implicitamente un senso a questo evento e alla morte, invece insensata e incomprensibile, di sei milioni di persone. La Shoah è il frutto di un progetto di eliminazione di massa che non ha precedenti, nè paralleli: nel gennaio del 1942 la conferenza di Wansee approva il piano di "soluzione finale" del cosiddetto problema ebraico, che prevede l'estinzione di questo popolo dalla faccia della terra. Lo sterminio degli ebrei non ha una motivazione territoriale, non è determinato da ragioni espansionistiche o da una per quanto deviata strategia politica. E' deciso sul fatto che il popolo ebraico non merita di vivere. E' una forma di razzismo radicale che vuole rendere il mondo "Juderfrei" (ripulito dagli ebrei).
Quali sono gli antecedenti?
L'odio antisemita è un motivo conduttore del nazismo. La Germania vara nel 1935 a Norimberga una legislazione antiebraica che sancisce l'emarginazione. Tre anni dopo l'Italia approva anch'essa un complesso e aberrante sistema di "difesa della razza", rinchiudendo gli ebrei entro un rigido sistema di esclusione e separazione dal resto del paese. Ma questa terribile storia ha dei millenari precedenti. Prima dell'Emancipazione, ottenuta in Europa nella seconda metà dell'Ottocento, gli ebrei erano vissuti per millenni come una minoranza appena tollerata, non di rado perseguitata e cacciata, e sempre relegata entro i ghetti. Tanto nel mondo cristiano quanto sotto l'Islam. Visti con diffidenza e odio per la loro fede tenace (e, dal punto di vista della maggioranza, sbagliata), hanno sempre rappresentato "il diverso", la presenza estranea. Anche se da millenni vivono qui e si sentono europei.
Perchè la Shoah è un evento unico?
Dopo la Shoah è stato coniato il termine "genocidio". Purtroppo il mondo ne ha conosciuti tanti, e ancora troppi sono in corso sulla faccia della terra. Riconoscere delle differenze non significa stabilire delle gerarchie nel dolore: come dice un adagio ebraico "Chi uccide una vita, uccide il mondo intero". Ma mai, nella storia, s'è visto progettare a tavolino, con totale freddezza e determinazione, lo sterminio di un popolo. Studiando le possibili forme di eliminazione, le formule dei gas più letali ed "efficaci", allestendo i ghetti nelle citttà occupate, costruendo i campi, studiando una complessa logistica nei trasporti, e tanto altro. La soluzione finale non è stata solo un atto di inaudita violenza, ma soprattutto un progetto collettivo, un sistema di morte.
Perchè ricordare e commemorare?
Il Giorno della Memoria non vuole misconoscere gli altri genocidi di cui l'umanità è stata capace, nè sostenere un'assai poco ambita "superiorità" del dolore ebraico. Non è, infatti, un omaggio alle vittime, ma una presa di coscienza collettiva del fatto che l'uomo è stato capace di questo. Non è la pietà per i morti ad animarlo, ma la consapevolezza di quel che è accaduto. Che non deve più accadere, ma che in un passato ancora molto vicino a noi, nella vicina e illuminata Europa, milioni di persone hanno permesso che accadesse.
a cura di Elena Loewenthal
Dal quotidiano "LA STAMPA" di Torino
mercoledi 27 gennaio 2010
Perchè oggi si celebra il Giorno della Memoria?
Istituito dieci anni fa, il Giorno della Memoria si celebra il 27 gennaio perchè in questa data le forze Alleate liberarono Auschwitz dai tedeschi. Al di là di quel cancello, oltre la scritta "Arbeit macht frei" (Il lavoro rende liberi), apparve l'inferno. E il mondo vide allora per la prima volta da vicino quel che era successo, conobbe lo stermino in tutta la sua realtà. Il Giorno della Memoria non è una mobilitazione collettiva per una solidarietà ormai inutile. E' piuttosto, un atto di riconoscimento di questa storia: come se tutti, quest'oggi ci affacciassimo dai cancelli di Auschwitz, a riconoscervi il male che è stato.
Che cosa è, che cosa rappresenta Auschwitz?
Auschwitz è il nome tedesco di Oswiecin, una cittadina situata nel sud della Polonia. Qui, a partire dalla metà del 1940 funzionò ill più grande campo di sterminio di quella sosfisticata "macchina" tedesca denominata "soluzione finale del problema ebraico". Auschwitz era una vera e propria metropoli della morte, composta da diversi campi - come Birkenau e Monowitz - ed estesa per chilometri. C'erano camere a gas e forni crematori, ma anche baracche dove i prigionieri lavoravano e soffrivano prima di venire avviati alla morte. Gli ebrei arrivavano in treni merci e, fatti scendere sulla cosiddetta "Jundenrampe" ( la rampa dei giudei) subivano una immediata selezione, che li portava quasi tutti direttamente alle "docce" (così i nazisti chiamavano le camere a gas). Solo a Auschwitz sono stati uccisi quasi un milione e mezzo di ebrei.
Con il termine Shoah che cosa si definisce?
Shoah è una parola ebraica che significa "catastrofe", e ha sostituito il termine "olocausto" usato in precedenza per definire lo stermino nazista, perchè con il suo richiamo al sacrificio biblico, esso dava implicitamente un senso a questo evento e alla morte, invece insensata e incomprensibile, di sei milioni di persone. La Shoah è il frutto di un progetto di eliminazione di massa che non ha precedenti, nè paralleli: nel gennaio del 1942 la conferenza di Wansee approva il piano di "soluzione finale" del cosiddetto problema ebraico, che prevede l'estinzione di questo popolo dalla faccia della terra. Lo sterminio degli ebrei non ha una motivazione territoriale, non è determinato da ragioni espansionistiche o da una per quanto deviata strategia politica. E' deciso sul fatto che il popolo ebraico non merita di vivere. E' una forma di razzismo radicale che vuole rendere il mondo "Juderfrei" (ripulito dagli ebrei).
Quali sono gli antecedenti?
L'odio antisemita è un motivo conduttore del nazismo. La Germania vara nel 1935 a Norimberga una legislazione antiebraica che sancisce l'emarginazione. Tre anni dopo l'Italia approva anch'essa un complesso e aberrante sistema di "difesa della razza", rinchiudendo gli ebrei entro un rigido sistema di esclusione e separazione dal resto del paese. Ma questa terribile storia ha dei millenari precedenti. Prima dell'Emancipazione, ottenuta in Europa nella seconda metà dell'Ottocento, gli ebrei erano vissuti per millenni come una minoranza appena tollerata, non di rado perseguitata e cacciata, e sempre relegata entro i ghetti. Tanto nel mondo cristiano quanto sotto l'Islam. Visti con diffidenza e odio per la loro fede tenace (e, dal punto di vista della maggioranza, sbagliata), hanno sempre rappresentato "il diverso", la presenza estranea. Anche se da millenni vivono qui e si sentono europei.
Perchè la Shoah è un evento unico?
Dopo la Shoah è stato coniato il termine "genocidio". Purtroppo il mondo ne ha conosciuti tanti, e ancora troppi sono in corso sulla faccia della terra. Riconoscere delle differenze non significa stabilire delle gerarchie nel dolore: come dice un adagio ebraico "Chi uccide una vita, uccide il mondo intero". Ma mai, nella storia, s'è visto progettare a tavolino, con totale freddezza e determinazione, lo sterminio di un popolo. Studiando le possibili forme di eliminazione, le formule dei gas più letali ed "efficaci", allestendo i ghetti nelle citttà occupate, costruendo i campi, studiando una complessa logistica nei trasporti, e tanto altro. La soluzione finale non è stata solo un atto di inaudita violenza, ma soprattutto un progetto collettivo, un sistema di morte.
Perchè ricordare e commemorare?
Il Giorno della Memoria non vuole misconoscere gli altri genocidi di cui l'umanità è stata capace, nè sostenere un'assai poco ambita "superiorità" del dolore ebraico. Non è, infatti, un omaggio alle vittime, ma una presa di coscienza collettiva del fatto che l'uomo è stato capace di questo. Non è la pietà per i morti ad animarlo, ma la consapevolezza di quel che è accaduto. Che non deve più accadere, ma che in un passato ancora molto vicino a noi, nella vicina e illuminata Europa, milioni di persone hanno permesso che accadesse.
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
6 gen 2010
EPIFANIA 2010
Epifania significa MANIFESTAZIONE DL SIGNORE, e più precisamente MANIFESTAZIONE DEL SIGNORE CHE SALVA GLI UOMINI. La festa di oggi conclude il periodo natalizio e lo conclude accentuando la volontà di Gesù di salvare non solo il popolo ebreo, ma anche il popolo pagano. Questa sua volontà salvifica universale, Gesù la manifestò nella Notte Santa della sua Nascita a Betlem chiamando alla sua culla i rappresentanti dei due popoli: per mezzo di un angelo chiamò alla sua culla il popolo ebreo rappresentato dai Pastori; per mezzo di una stella miracolosa chiamò alla sua culla il popolo pagano rappresentato dai Magi. Prima però di parlare dei Magi, facciamo una riflessione sulla nostra chiamata alla salvezza. Gesù ci ha chiamati alla sua culla non per mezzo di un angelo, non per mezzo di una stella miracolosa, ma facendoci nascere in una famiglia cristiana che ci ha educato cristianamente. Gesù, poi, attraverso gli avvenimenti della nostra vita, lieti e tristi, attraverso le sue luci interiori ci ha sempre manifestato la sua volontà perchè la seguissimo e realizzassimo la missione particolare che ciascuno di noi ha ricevuto da Dio. La festa dell'Epifania c'invita ad esaminarci sulla nostra fedeltà alla volontà di Dio per intraprendere un nuovo cammino di santità. In ciò i Magi ci sono di grande esempio. Innanzi tutto ci insegnano LA PRONTEZZA nel rispondere "SI'" alla volontà di Dio: i Magi, vista la stella miracolosa preannunziata dai profeti, capirono subito che il Messia Salvatore era nato e che li invitava alla sua culla per salvarli. Essi non esitarono un solo istante, immediatamente organizzarono una carovana di cammelli e si misero in viaggio verso la Palestina. In secondo luogo i Magi ci insegnano LA GENEROSITA': si pensa che i Magi fossero degli scienziati persiani: pertanto dovettero affrontare le difficoltà del deserto per almeno tre mesi. Infine i Magi ci SONO MODELLI DI FIDUCIA NEL SIGNORE E MODELLI DI PERSEVERANZA: essi erano sicuri che il Signore li guidava mentre la stella miracolosa brillava sulla loro testa e li precedeva nel cammino. MA LA LORO SICUREZZA NON VENNE MENO AL MOMENTO DELLA PROVA: al loro ingresso in Gerusalemme la stella guida scomparve; essi domandavano a tutti: "DOVE E' NATO IL RE DEI GIUDEI?". E sentendosi rispondere sempre: "NON LO SAPPIAMO", non si scoraggiarono, ma intensificarono la loro ricerca: LA LORO FIDUCIA NEL SIGNORE E LA LORO PERSEVARANZA li portò fino al palazzo del re Erode dove finalmente RICEVETTERO LA RISPOSTA CHE ATTENDEVANO. Gliela diedero i Sommi Sacredori e gli Scribi, conoscitori della Sacra Scrittura: IL PROFETA MICHEA AVEVA PREDETTO CHE IL MESSIA SAREBBE NATO A BETLEM DELLA GIUDEA.
Nei momenti difficili della nostra vita dobbiamo imitare i Magi. Ci può essere di aiuto anche l'esempio del padre Gesuita Ives Congar: Congar era un teologo di avanguardia, insegnava dottrine cattoliche; ma, purtroppo, fu ritenuto un eretico e lo castigarono: per castigo gli tolsero l'insegnamento teologico; per castigo lo costrinsero a vivere in un oscuro monastero. Finalmente, però, per lui giunse il momento della fine della prova: IL GRANDE PAPA GIOVANNI XXIII, PAPA MANDATO DA DIO, LO INVITO' AL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II COME ESPERTO DI TEOLOGIA E GRAN PARTE DELLA SUA DOTTRINA PRIMA RITENUTA ERETICA FU INSERITA NEI DOCUMENTI CONCILIARI.
Ad alcuni amici che desideravano conoscere come aveva trascorso il tempo della sua prova, Padre Congar rispose:
" NEL MOMENTO DELLE TENEBRE NON HO RIGETTATO NULLA
DI QUANTO AVEVO VISTO NEL MOMENTO DELLA LUCE ".
Nei momenti difficili della nostra vita imitiamo, pertanto, i Magi, imitiamo Padre Congar. Non resteremo delusi come non rimasero delusi i Magi, come non rimase deluso Padre Congar.
Sac. Salvatore Paparo
Nei momenti difficili della nostra vita dobbiamo imitare i Magi. Ci può essere di aiuto anche l'esempio del padre Gesuita Ives Congar: Congar era un teologo di avanguardia, insegnava dottrine cattoliche; ma, purtroppo, fu ritenuto un eretico e lo castigarono: per castigo gli tolsero l'insegnamento teologico; per castigo lo costrinsero a vivere in un oscuro monastero. Finalmente, però, per lui giunse il momento della fine della prova: IL GRANDE PAPA GIOVANNI XXIII, PAPA MANDATO DA DIO, LO INVITO' AL CONCILIO ECUMENICO VATICANO II COME ESPERTO DI TEOLOGIA E GRAN PARTE DELLA SUA DOTTRINA PRIMA RITENUTA ERETICA FU INSERITA NEI DOCUMENTI CONCILIARI.
Ad alcuni amici che desideravano conoscere come aveva trascorso il tempo della sua prova, Padre Congar rispose:
" NEL MOMENTO DELLE TENEBRE NON HO RIGETTATO NULLA
DI QUANTO AVEVO VISTO NEL MOMENTO DELLA LUCE ".
Nei momenti difficili della nostra vita imitiamo, pertanto, i Magi, imitiamo Padre Congar. Non resteremo delusi come non rimasero delusi i Magi, come non rimase deluso Padre Congar.
Sac. Salvatore Paparo
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
3 gen 2010
Seconda domenica dopo Natale C
OMELIA
la pagina evangelica di oggi ci propone il prologo cioè l'inizio del Vangelo di Giovanni. E' una meditazione sul mistero del Natale. Per capire dobbiamo tener presente che quando San Giovanni parla di Dio, si riferisce al Padre Celeste, e che quando parla del Verbo si riferisce al Figlio Unigenito del Padre Celeste. Il punto centrale del prologo sono le parole: "E IL VERBO SI FECE CARNE". Qui San Giovanni afferma che il Verbo è diventato uomo come noi con tutti i nostri limiti e con tutte le nostre impotenze. E' diventato un uomo che come noi ha bisogno di mangiare e di bere, ha bisogno di dormire; un uomo che come noi si stanca, un uomo che come noi soffre e così via.
San Giovanni, però, vuole farci capire un pò meglio il Bambino che è nato a Betlem e per fare ciò ci immerge nel mistero della Santissima Trinità. Dice: "IN PRINCIPIO ERA IL VERBO". Cioè:
quando Dio incominciò a creare, il Verbo esisteva già, perchè Dio e il Verbo esistono da sempre e non hanno avuto un inizio. L'evangelista dice ancora: "IL VERBO ERA PRESSO DIO". Qui l'evangelista afferma che Dio e il Verbo sono due Persone distinte: infatti, una persona che è PRESSO, che è accanto ad un'altra persona è distinta dall'altra persona. San Giovanni afferma ancora: "IUL VERBO ERA DIO". Dunque, il Figlio Unigenito del Padre Celeste è Dio, come DIO è il Padre Celeste.
L'evangelista dopo aver affermato che nel Verbo era la VITA E CHE LA VITA ERA LA LUCE DEGLI UOMINI, ci parla del precursore di Gesù in questi termini: "Venne un uomo mandato da Dio, il suo nome era Giovanni". Egli non era la luce, Egli doveva, invece, testimoniare la luce, preparare gli uomini ad accogliere la LUCE CHE E' GESU'. Che significa luce? Essa si può comprendere solo in contrapposizione con le tenebre. Le tenebre nascondono la realtà, la verità: quando noi ci troviamo in una notte tenebrosa, non riusciamo a vedere gli oggetti che ci circondano, siamo quindi nell'errore perchè vediamo solo il nero. Quando, invece, ci troviamo in una giornata in cui splende il sole, la luce, noi riusciamo a vedere la realtà, gli oggetti che ci circondano; noi siamo nella verità. Ebbene, per quanto riguarda le verità essenziali che ci danno la giusta risposta alle domande quali: "Chi siamo noi?" "Da dove veniamo?" "Perchè viviamo in questo mondo?" "Quale sarà la nostra sorte dopo la morte?", LA NOSTRA LUCE E' IL VERBO CHE SI FECE CARNE, E' GESU'". Gesù è venuto a rivelarci che Dio è nostro Padre , che noi siamo figli di Dio e fratelli tra di noi. Gesù è venuto a rivelarci che noi siamo stati creati per essere felici; ma che per essere felici dobbiamo amare come ci amano Dio Padre e Gesù. Quindi, dobbiamo aprirci agli altri, dobbiamo fare loro solo del bene secondo le nostre possibilità e secondo le loro necessità; dobbiamo saper perdonare setttanta volte sette coloro che ci fanno del male, dobbiamo saper perdonare perfino i nostri nemici, imitando Gesù Crocifisso che perdonò i suoi crocifissori cercando anche di scusarli: "PADRE, PERDONA LORO PERCHE' NON SANNO QUELLO CHE FANNO".
Noi saremo felici in questa terra in proporzione del grado di amolre che sappiamo offrire agli altri; noi saremo perfettamente felici in Paradiso, perchè solo in Paradiso sapremo amare in modo perfetto.
Sac. Salvatore Paparo
la pagina evangelica di oggi ci propone il prologo cioè l'inizio del Vangelo di Giovanni. E' una meditazione sul mistero del Natale. Per capire dobbiamo tener presente che quando San Giovanni parla di Dio, si riferisce al Padre Celeste, e che quando parla del Verbo si riferisce al Figlio Unigenito del Padre Celeste. Il punto centrale del prologo sono le parole: "E IL VERBO SI FECE CARNE". Qui San Giovanni afferma che il Verbo è diventato uomo come noi con tutti i nostri limiti e con tutte le nostre impotenze. E' diventato un uomo che come noi ha bisogno di mangiare e di bere, ha bisogno di dormire; un uomo che come noi si stanca, un uomo che come noi soffre e così via.
San Giovanni, però, vuole farci capire un pò meglio il Bambino che è nato a Betlem e per fare ciò ci immerge nel mistero della Santissima Trinità. Dice: "IN PRINCIPIO ERA IL VERBO". Cioè:
quando Dio incominciò a creare, il Verbo esisteva già, perchè Dio e il Verbo esistono da sempre e non hanno avuto un inizio. L'evangelista dice ancora: "IL VERBO ERA PRESSO DIO". Qui l'evangelista afferma che Dio e il Verbo sono due Persone distinte: infatti, una persona che è PRESSO, che è accanto ad un'altra persona è distinta dall'altra persona. San Giovanni afferma ancora: "IUL VERBO ERA DIO". Dunque, il Figlio Unigenito del Padre Celeste è Dio, come DIO è il Padre Celeste.
L'evangelista dopo aver affermato che nel Verbo era la VITA E CHE LA VITA ERA LA LUCE DEGLI UOMINI, ci parla del precursore di Gesù in questi termini: "Venne un uomo mandato da Dio, il suo nome era Giovanni". Egli non era la luce, Egli doveva, invece, testimoniare la luce, preparare gli uomini ad accogliere la LUCE CHE E' GESU'. Che significa luce? Essa si può comprendere solo in contrapposizione con le tenebre. Le tenebre nascondono la realtà, la verità: quando noi ci troviamo in una notte tenebrosa, non riusciamo a vedere gli oggetti che ci circondano, siamo quindi nell'errore perchè vediamo solo il nero. Quando, invece, ci troviamo in una giornata in cui splende il sole, la luce, noi riusciamo a vedere la realtà, gli oggetti che ci circondano; noi siamo nella verità. Ebbene, per quanto riguarda le verità essenziali che ci danno la giusta risposta alle domande quali: "Chi siamo noi?" "Da dove veniamo?" "Perchè viviamo in questo mondo?" "Quale sarà la nostra sorte dopo la morte?", LA NOSTRA LUCE E' IL VERBO CHE SI FECE CARNE, E' GESU'". Gesù è venuto a rivelarci che Dio è nostro Padre , che noi siamo figli di Dio e fratelli tra di noi. Gesù è venuto a rivelarci che noi siamo stati creati per essere felici; ma che per essere felici dobbiamo amare come ci amano Dio Padre e Gesù. Quindi, dobbiamo aprirci agli altri, dobbiamo fare loro solo del bene secondo le nostre possibilità e secondo le loro necessità; dobbiamo saper perdonare setttanta volte sette coloro che ci fanno del male, dobbiamo saper perdonare perfino i nostri nemici, imitando Gesù Crocifisso che perdonò i suoi crocifissori cercando anche di scusarli: "PADRE, PERDONA LORO PERCHE' NON SANNO QUELLO CHE FANNO".
Noi saremo felici in questa terra in proporzione del grado di amolre che sappiamo offrire agli altri; noi saremo perfettamente felici in Paradiso, perchè solo in Paradiso sapremo amare in modo perfetto.
Sac. Salvatore Paparo
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
Cintano CAPODANNO 2010
PREDICA
satana, per invidia, fu omicida fin dal principio: riuscì ad ingannare i nostri progenitori, li fece peccare e li uccise. D'allora satana, direttamente o per mezzo dei suoi figli e seguaci, ha disseminato la storia umana con atroce odio, guerre, morti, distruzioni.
Gli ultimi suoi figli e seguaci, i più spietati e sanguinari, sono Adolf Hitler, Giuseppe Stalin e Bin Laden.
Adolf Hitler è nato il 20 aprile del 1889. Era un politico austriaco naturalizzato tedesco. Fece parte del partito nazionalsocialista tedesco. Arrivò alla Cancelleria nel 1933 ed instaurò la dittatura. Con lui il Partito Nazionalsocialista diventò NAZISMO.
Hitler, nella politica e nelle azioni, si lasciò guidare da queste sue radicali convinzioni: le razze umane non sono uguali: ci sono le razze umane inferiori e le razze umane superiori. Le razze umane superiori devono dominare le razze umane inferiori. La razza perfetta e la razza ARIANA; ma tra i popoli di razza ariana ECCELLONO I TEDESCHI; QUINDI I TEDESCHI DEVONO DOMINARE IL MONDO.
Tenendo presenti queste convinzioni di Hitler, riusciamo a capire il suo viscerale ANTISEMITISMO: la razza ebraica, secondo lui, è la razza peggiore: gli Ebrei sono la causa di tutti i mali che subisce l'umanità intera: quindi vanno eliminati. Da ciò la sua persecuzione contro gli Ebrei; da ciò L'OLOCAUSTO: HITLER UCCISE SEIMILIONI DI EBREI CON LE CAMERE A GAS.
Hitler fu coerente con le sue convinzioni anche quando decise di conquistare il mondo intero: i Tedeschi, infatti, dovevano governare il mondo intero. Ma per giungere a tale meta era indispensabile la guerra; e Hitler partì alla conquista del mondo, il primo settembre 1939, quando, occupando la Polonia, diede inizio alla seconda guerra mondiale che è stata la più grande carneficina della storia contemporanea.Con guerre lampo, i Tedeschi occuparono, in breve tempo, quasi tutta l'Europa. Hitler tentò di conquistare anche l'Unione Sovietica; ma gli andò male. Il trenta aprile 1945 l'esercito dell'Unione Sovietica invase Berlino nel cui bunker era nascosto Hitler. Hitler, costatata la sua definitiva sconfitta, si suicidò con un colpo di pistola alle tempia.
Prima di parlare di Stalin, secondo figlio e seguace di satana nel nostro mondo contemporaneo, è indispensabile soffermarci un pochino sul comunismo. Il comunismo è nato con un giusto motivo: liberare gli operai oppressi dal capitalismo. Ma ha sbagliato sulla scelta dei mezzi da usare per conseguire lo scopo. Esso ha basato tutto sull'odio di classe: la classe operaia deveva odiare la classe capitalista e distruggerla. La religione è l'oppio dei popoli: vuole rassegnazione alla miseria di questa terra in vista della gioia del Paradiso nell'al di là. Dio non esiste; siamo noi che dobbiamo creare una società, un mondo giusto. Quindi si combattano tutti coloro che credono all'esistenza di un Dio, Creatore di tutto ciò che esiste, di un Dio Padre che provvede alle necessità degli uomini suoi figli..
Sotto questa luce obbrobriosa spunta Giuseppe Stalin. Stalin ha regnato sull'Unione Sovietica dal 1922 al 1953; e ha regnato non con l'amore che costruisce il bene dell'uomo, ma con l'odio che demolisce l'azione redentrice di Gesù, nostro Unico Salvatore. Stalin negò l'esistenza di Dio, s'impegnò con atrocità, ma inutilmente, per cancellare ogni traccia di Dio nel cuore degli uomini; perseguitò tutte le religioni, ma in modo particolare la religione cristiana; non lottò per liberare gli operai dalla miseria e dallo sfruttamento, ma rese gli operai suoi schiavi.
Diciamo ancora: Stalin, per riuscire ad essere il capo indiscusso del comunismo, ha soppresso, senza scrupoli, tutti i suoi oppositori politici. Stalin è anche sommamente colpevole per aver voluto i gulag; cioè i campi di concentramento dove le sue vittime erano sottoposte ai lavori forzati con trattamenti crudeli e la loro sorte, in via ordinaria, si concludeva con la morte.
Stalin, con il peso di tanti crimini commessi, la notte tra l'1 e 2 marzo del 1953, subì un colpo apoplettico nella sua villa suburbana di Kuntsevo, ma le guardie di ronda davanti alla sua camera da letto non osarono forzarne la porta blindata fino alla mattina dopo, quando Stalin era già in condizioni disperate: metà del corpo era paralizzata, e aveva perso l'uso della parola. Morì all'alba del 5 marzo.
Il terzo figlio e seguace di satana, particolarmente crudele e sanguinario, ancora vivente, è
Bin Laden. Da parecchi anni, ormai, bestemmiando il Nome di Dio, semina stragi e uccide eserciti di innocenti servendosi soprattutto dei Kamikaze: questi miseri esseri umani si uccidono per uccidere. Bin Laden, servendosi di un Kamikaze, ha addirittura tentato di fare esplodere un aereo con a bordo 278 persone; e ciò il 25 dicembre, ultimo scorso, PROPRIO NEL GIORNO DELLA NASCITA DI GESU'. Dobbiamo ringraziare Dio che ha fatto fallire l'attentato.
IO PENSO CHE SATANA SI SENTA ORMAI DEFNITIVAMENTE SCONFITTO DA GESU', SUO VINCITORE, E CHE SI STIA ACCANENDO MOLTIPLICANDO LE SUE CRUDELTA' FRA GLI UOMINI, PERCHE' SIAMO ALLA VIGILIA DELL'ATTUAZIONE DI QUESTA PROFEZIA CHE LEGGIAMO NEL LIBRO DELL'APOCALISSE:
" VIDI UN ANGELO CHE SCENDEVA DAL CIELO CON IN MANO
LA CHIAVE DELL'ABISSO, E UNA GRANDE CATENA. AFFERRO'
IL DRAGO, IL SERPENTE ANTICO, CHE E' DIAVOLO E IL SATANA,
E LO INCATENO' PER MILLE ANNI; LO GETTO' NELL'ABISSO, LO
RINCHIUSE E POSE IL SIGILLO SOPRA DI LUI, PERCHE' NON
SEDUCESSE PIU' LE NAZIONI, FINO AL COMPIMENTO DEI MILLE
ANNI ".
Con satana reso impotente, non ci saranno più ostacoli perchè Gesù con tutti gli uomini e donne di buona volontà, porti a termine la SUA MISSIONE REDENTRICE; GIUNGANO FINALMENTE
LA PACE E IL BENESSERE MONDIALI MESSIANICI; IL REGNO DI DIO ABBIA LE SUE MIGLIORI ESPRESSIONI, POSSIBILI IN QUESTA TERRA, IN VISTA DEI CIELI NUOVI E DELLA TERRA NUOVA; SI REALIZZI L'ETA' AUREA DELLA REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA' DELLA FAMIGLIA.
Sac. Salvatore Paparo
satana, per invidia, fu omicida fin dal principio: riuscì ad ingannare i nostri progenitori, li fece peccare e li uccise. D'allora satana, direttamente o per mezzo dei suoi figli e seguaci, ha disseminato la storia umana con atroce odio, guerre, morti, distruzioni.
Gli ultimi suoi figli e seguaci, i più spietati e sanguinari, sono Adolf Hitler, Giuseppe Stalin e Bin Laden.
Adolf Hitler è nato il 20 aprile del 1889. Era un politico austriaco naturalizzato tedesco. Fece parte del partito nazionalsocialista tedesco. Arrivò alla Cancelleria nel 1933 ed instaurò la dittatura. Con lui il Partito Nazionalsocialista diventò NAZISMO.
Hitler, nella politica e nelle azioni, si lasciò guidare da queste sue radicali convinzioni: le razze umane non sono uguali: ci sono le razze umane inferiori e le razze umane superiori. Le razze umane superiori devono dominare le razze umane inferiori. La razza perfetta e la razza ARIANA; ma tra i popoli di razza ariana ECCELLONO I TEDESCHI; QUINDI I TEDESCHI DEVONO DOMINARE IL MONDO.
Tenendo presenti queste convinzioni di Hitler, riusciamo a capire il suo viscerale ANTISEMITISMO: la razza ebraica, secondo lui, è la razza peggiore: gli Ebrei sono la causa di tutti i mali che subisce l'umanità intera: quindi vanno eliminati. Da ciò la sua persecuzione contro gli Ebrei; da ciò L'OLOCAUSTO: HITLER UCCISE SEIMILIONI DI EBREI CON LE CAMERE A GAS.
Hitler fu coerente con le sue convinzioni anche quando decise di conquistare il mondo intero: i Tedeschi, infatti, dovevano governare il mondo intero. Ma per giungere a tale meta era indispensabile la guerra; e Hitler partì alla conquista del mondo, il primo settembre 1939, quando, occupando la Polonia, diede inizio alla seconda guerra mondiale che è stata la più grande carneficina della storia contemporanea.Con guerre lampo, i Tedeschi occuparono, in breve tempo, quasi tutta l'Europa. Hitler tentò di conquistare anche l'Unione Sovietica; ma gli andò male. Il trenta aprile 1945 l'esercito dell'Unione Sovietica invase Berlino nel cui bunker era nascosto Hitler. Hitler, costatata la sua definitiva sconfitta, si suicidò con un colpo di pistola alle tempia.
Prima di parlare di Stalin, secondo figlio e seguace di satana nel nostro mondo contemporaneo, è indispensabile soffermarci un pochino sul comunismo. Il comunismo è nato con un giusto motivo: liberare gli operai oppressi dal capitalismo. Ma ha sbagliato sulla scelta dei mezzi da usare per conseguire lo scopo. Esso ha basato tutto sull'odio di classe: la classe operaia deveva odiare la classe capitalista e distruggerla. La religione è l'oppio dei popoli: vuole rassegnazione alla miseria di questa terra in vista della gioia del Paradiso nell'al di là. Dio non esiste; siamo noi che dobbiamo creare una società, un mondo giusto. Quindi si combattano tutti coloro che credono all'esistenza di un Dio, Creatore di tutto ciò che esiste, di un Dio Padre che provvede alle necessità degli uomini suoi figli..
Sotto questa luce obbrobriosa spunta Giuseppe Stalin. Stalin ha regnato sull'Unione Sovietica dal 1922 al 1953; e ha regnato non con l'amore che costruisce il bene dell'uomo, ma con l'odio che demolisce l'azione redentrice di Gesù, nostro Unico Salvatore. Stalin negò l'esistenza di Dio, s'impegnò con atrocità, ma inutilmente, per cancellare ogni traccia di Dio nel cuore degli uomini; perseguitò tutte le religioni, ma in modo particolare la religione cristiana; non lottò per liberare gli operai dalla miseria e dallo sfruttamento, ma rese gli operai suoi schiavi.
Diciamo ancora: Stalin, per riuscire ad essere il capo indiscusso del comunismo, ha soppresso, senza scrupoli, tutti i suoi oppositori politici. Stalin è anche sommamente colpevole per aver voluto i gulag; cioè i campi di concentramento dove le sue vittime erano sottoposte ai lavori forzati con trattamenti crudeli e la loro sorte, in via ordinaria, si concludeva con la morte.
Stalin, con il peso di tanti crimini commessi, la notte tra l'1 e 2 marzo del 1953, subì un colpo apoplettico nella sua villa suburbana di Kuntsevo, ma le guardie di ronda davanti alla sua camera da letto non osarono forzarne la porta blindata fino alla mattina dopo, quando Stalin era già in condizioni disperate: metà del corpo era paralizzata, e aveva perso l'uso della parola. Morì all'alba del 5 marzo.
Il terzo figlio e seguace di satana, particolarmente crudele e sanguinario, ancora vivente, è
Bin Laden. Da parecchi anni, ormai, bestemmiando il Nome di Dio, semina stragi e uccide eserciti di innocenti servendosi soprattutto dei Kamikaze: questi miseri esseri umani si uccidono per uccidere. Bin Laden, servendosi di un Kamikaze, ha addirittura tentato di fare esplodere un aereo con a bordo 278 persone; e ciò il 25 dicembre, ultimo scorso, PROPRIO NEL GIORNO DELLA NASCITA DI GESU'. Dobbiamo ringraziare Dio che ha fatto fallire l'attentato.
IO PENSO CHE SATANA SI SENTA ORMAI DEFNITIVAMENTE SCONFITTO DA GESU', SUO VINCITORE, E CHE SI STIA ACCANENDO MOLTIPLICANDO LE SUE CRUDELTA' FRA GLI UOMINI, PERCHE' SIAMO ALLA VIGILIA DELL'ATTUAZIONE DI QUESTA PROFEZIA CHE LEGGIAMO NEL LIBRO DELL'APOCALISSE:
" VIDI UN ANGELO CHE SCENDEVA DAL CIELO CON IN MANO
LA CHIAVE DELL'ABISSO, E UNA GRANDE CATENA. AFFERRO'
IL DRAGO, IL SERPENTE ANTICO, CHE E' DIAVOLO E IL SATANA,
E LO INCATENO' PER MILLE ANNI; LO GETTO' NELL'ABISSO, LO
RINCHIUSE E POSE IL SIGILLO SOPRA DI LUI, PERCHE' NON
SEDUCESSE PIU' LE NAZIONI, FINO AL COMPIMENTO DEI MILLE
ANNI ".
Con satana reso impotente, non ci saranno più ostacoli perchè Gesù con tutti gli uomini e donne di buona volontà, porti a termine la SUA MISSIONE REDENTRICE; GIUNGANO FINALMENTE
LA PACE E IL BENESSERE MONDIALI MESSIANICI; IL REGNO DI DIO ABBIA LE SUE MIGLIORI ESPRESSIONI, POSSIBILI IN QUESTA TERRA, IN VISTA DEI CIELI NUOVI E DELLA TERRA NUOVA; SI REALIZZI L'ETA' AUREA DELLA REDENZIONE, FONDATA SULLA SANTITA' DELLA FAMIGLIA.
Sac. Salvatore Paparo
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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