OMELIA
la pagina evangelica di oggi ci propone il prologo cioè l'inizio del Vangelo di Giovanni. E' una meditazione sul mistero del Natale. Per capire dobbiamo tener presente che quando San Giovanni parla di Dio, si riferisce al Padre Celeste, e che quando parla del Verbo si riferisce al Figlio Unigenito del Padre Celeste. Il punto centrale del prologo sono le parole: "E IL VERBO SI FECE CARNE". Qui San Giovanni afferma che il Verbo è diventato uomo come noi con tutti i nostri limiti e con tutte le nostre impotenze. E' diventato un uomo che come noi ha bisogno di mangiare e di bere, ha bisogno di dormire; un uomo che come noi si stanca, un uomo che come noi soffre e così via.
San Giovanni, però, vuole farci capire un pò meglio il Bambino che è nato a Betlem e per fare ciò ci immerge nel mistero della Santissima Trinità. Dice: "IN PRINCIPIO ERA IL VERBO". Cioè:
quando Dio incominciò a creare, il Verbo esisteva già, perchè Dio e il Verbo esistono da sempre e non hanno avuto un inizio. L'evangelista dice ancora: "IL VERBO ERA PRESSO DIO". Qui l'evangelista afferma che Dio e il Verbo sono due Persone distinte: infatti, una persona che è PRESSO, che è accanto ad un'altra persona è distinta dall'altra persona. San Giovanni afferma ancora: "IUL VERBO ERA DIO". Dunque, il Figlio Unigenito del Padre Celeste è Dio, come DIO è il Padre Celeste.
L'evangelista dopo aver affermato che nel Verbo era la VITA E CHE LA VITA ERA LA LUCE DEGLI UOMINI, ci parla del precursore di Gesù in questi termini: "Venne un uomo mandato da Dio, il suo nome era Giovanni". Egli non era la luce, Egli doveva, invece, testimoniare la luce, preparare gli uomini ad accogliere la LUCE CHE E' GESU'. Che significa luce? Essa si può comprendere solo in contrapposizione con le tenebre. Le tenebre nascondono la realtà, la verità: quando noi ci troviamo in una notte tenebrosa, non riusciamo a vedere gli oggetti che ci circondano, siamo quindi nell'errore perchè vediamo solo il nero. Quando, invece, ci troviamo in una giornata in cui splende il sole, la luce, noi riusciamo a vedere la realtà, gli oggetti che ci circondano; noi siamo nella verità. Ebbene, per quanto riguarda le verità essenziali che ci danno la giusta risposta alle domande quali: "Chi siamo noi?" "Da dove veniamo?" "Perchè viviamo in questo mondo?" "Quale sarà la nostra sorte dopo la morte?", LA NOSTRA LUCE E' IL VERBO CHE SI FECE CARNE, E' GESU'". Gesù è venuto a rivelarci che Dio è nostro Padre , che noi siamo figli di Dio e fratelli tra di noi. Gesù è venuto a rivelarci che noi siamo stati creati per essere felici; ma che per essere felici dobbiamo amare come ci amano Dio Padre e Gesù. Quindi, dobbiamo aprirci agli altri, dobbiamo fare loro solo del bene secondo le nostre possibilità e secondo le loro necessità; dobbiamo saper perdonare setttanta volte sette coloro che ci fanno del male, dobbiamo saper perdonare perfino i nostri nemici, imitando Gesù Crocifisso che perdonò i suoi crocifissori cercando anche di scusarli: "PADRE, PERDONA LORO PERCHE' NON SANNO QUELLO CHE FANNO".
Noi saremo felici in questa terra in proporzione del grado di amolre che sappiamo offrire agli altri; noi saremo perfettamente felici in Paradiso, perchè solo in Paradiso sapremo amare in modo perfetto.
Sac. Salvatore Paparo
3 gen 2010
Seconda domenica dopo Natale C
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento