PREDICA
Iniziamo la predica sull'Assunta ricordando la profezia che Maria Santissima fece su se stessa, rispondendo alla cugina santa Elisabetta che l'aveva elogiata perchè Dio l'aveva scelta a Madre di Gesù: "D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata, perchè l'Onnipotente ha fatto in me grandi cose".
Dopo duemila anni, noi, con gioia, possiamo testimoniare che realmente tutte le generazioni hanno proclamato beata Maria Sanitissima. Anche la nostra generazione, anche noi proclamiamo Maria beata: " Tu, o Maria, sei beata perchè l'Onnipptente ha fatto in te grandi cose".
Il privilegio dell'Assunzione che oggi festeggiamo è il culmine di tanti altri privilegi mariani e li corona tutti. Ma lasciamoci guidare dalla prima lettura biblica.
L'evangelista san Giovanni, esiliato per la fede nell'isola di Patmos, ebbe varie visioni profetiche e ce le tramandò con un libro intitolato "Apocalisse ". Fra l'altro, l'apostolo vide in Cielo un segno grandioso: vide una donna, vestita di sole, prossima al parto; vide anche un drago rosso che si pose di fronte alla donna partoriente con l'intento di divorare il bamibino non appena fosse nato.
La donna partorì un maschietto, ma il drago rimase deluso nel suo proposito infanticida perchè Dio mise immediatamente in salvo e la donna e il bamibino.
Non ci riesce difficile scorgere Gesù nel figlio partorito, Maria Santissima nella puerpera e il demonio nel drago.
La visione ci ricorda quanto avvenne nell'Eden. Come sappiamo, Dio ci creò per la vita e non per la morte. Ma il demonio, , per invidia, riuscì a far peccare i nostri progenitori Adamo ed Eva. Essi non si fidaron di Dio che li aveva ammoniti severamente: "Se peccherete, morirete!". Si fidarono, invece, del demonio bugiardo: "Se disubbiderete a Dio, voi non morirete, ma continuerete a vivere". Adamo ed Eva peccarono, e con il loro peccato entrò nel mondo la morte. Per nostra fortuna intervenne la misericordia di Dio. Dio, infatti, disingannò immediatamente il demonio profetizzandogli che un altro Adamo, Gesù, e un'altra Eva, Maria, lo avrebbero vinto: "Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra il tuo seme e il seme di lei. Egli ti schiaccerà il capo, e tu, invano, lo insidierai al calcagno".
Il primo Adamo, dunque, e la prima Eva, pecando, ci tolsero la vita e ci diedero la morte; il secondo Adamo e la seconda Eva, ubbidendo al Padre Celeste, distrussero la nostra morte e ci ridiedero la vita.
Precisiamo: Gesù accettò liberamente la morte in croce; ma l'accettò per vincerla: infatti, risuscitò dopo tre giorni. Anche Maria Santissima morì. Dopo alcuni giorni, però, risuscitò come Gesù, e adesso, insieme a Gesù, è in Paradiso in anima e corpo glorificati. Noi moriremo; la nostra anima dopo la morte andrà in Paradiso o all'inferno secondo le nostre opere; il nostro corpo si decomporrà e si ridurrà ad un pugno di cenere. Esso risusciterà alla fine dei tempi per partecipare alla gioia o alla sofferenza dell'anima.
Come comcludere? Nel giorno dell'Assunta dobbiamo, innanzi tutto, rallegrarci con Maria Santissima perchè è nella gioia in anima e corpo. Nello stesso tempo, però, dobbiamo ascoltare il suo messagio materno. Esso ci viene illustrato molto bene da un fatto che leggiamo nel secondo libro dei Maccabei: il re Antioco fece torturare e uccidere sette fratelli perchè intendevano restare fedeli alle leggi di Dio. Tutti accetttarono con fortezza la morte, sicuri che Dio li avrebbe risuscitati. Ma chi rriuscì ad infondere loro questa certezza e questa fortezza? La mamma. Mentre essi sofffrivano fra le torture, essa ripeteva loro: "Siate forti... il Creatore del mondo, per la sua misericordia, vi risusciterà, perchè voi, ora, per amore suo, non vi curate di voi stessi. Accettate la morte perchè solo così nel giorno della risurrezione, io vi riavrò tutti".
E' quanto Maria Santissima, Assunta in Clielo, oggi ci ripete: "Figli miei, mantenetevi fedeli alle leggi di Dio; e se per questa vostra fedeltà dovete soffrire, siate forti, perchè solo così alla risurrezione dei corpi vi potrò avere tutti con me".
Sac. Salvatore Paparo.
27 ago 2010
Cintano 15 agosto 2010 FESTA DELL'ASSUNTA
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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