OMELIA
Il Corpo Risorto e Glorificato di Gesù non è più sottoposto ai limiti del nostro corpo ancora passibile e mortale. Così, ad esempio, può spostarsi da un luogo all'altro con la stessa velocità del pensiero; può attraversare gli ostacoli materiali. E' per questa capacità del suo Corpo Risorto che Gesù potè entrare nel Cenacolo attraverso i muri, lasciando chiuse le porte. E fece ciò per convincere gli Apostoli che Lui era veramente risorto. Innanzi tutto, Gesù comunicò loro la sua Pace: "PACE A VOI ". Insieme alla sua pace, Gesù comunicò agli Apostoli anche tanta serenità interiore e gioia. Ciònonostante gli Apostoli rimasero dubbiosi: non si trovavano forse dinanzi ad un fantasma piuttosto che dinanzi a Gesù Risorto? Gesù, scrutando i loro pensieri, li rassicurò:
"MA PERCHE' DUBITATE? SONO PROPRIO IO. UN FANTASMA NON HA CARNE ED OSSA COME LE HO IO: TOCCATEMI!". E per togliere ogni loro minimo dubbio, Gesù continuò: "AVETE QUALCOSA DA MANGIARE?". Gli Apostoli gli porsero del pesce arrostito, e Gesù lo mangiò davanti a loro.
Dopo aver convinto gli Apostoli che era veramente risorto, Gesù istituì il sacramento della Penitenza: "PACE A VOI! COME IL PADRE HA MANDATO ME, COSI' ANCH'IO MANDO VOI. RICEVETE LO SPIRITO SANTO: A CHI PERDONERETE I PECCATI, SARANNO PERDONATI; E A CHI NON PERDONERETE I PECCATI, RESTERANNO NON PERDONATI".
Il Padre Celeste mandò in questo mondo il Suo Figlio Unigenito Gesù per ridare la pace e la gioia agli uomini, perdonando i loro peccati. Durante la sua vita terrena, Gesù perdonò i peccati di persona; ma ora che lascia questo mondo e torna al Padre, affida questo sublime compito a degli uomini: i sacerdoti e i vescovi perdonano i peccati nel nome di Gesù, e ridanno ai peccatori la pace e la gioia.
A questo punto rileviamo che Tommaso, uno dei Dodici, non era presente quando Gesù Risorto apparve per la prima volta agli Apostoli, rinchiusi nel Cenacolo per paura dei Giudei. Misteriosamente Tommaso non accettò la testimonianza degli altri Apostoli. Si disse incredulo: avrebbe creduto solo se Gesù gli fosse apparso di persona; solo se avesse visto e toccato le sue mani e i suoi piedi, forati dai chiodi; il suo costato squarciato dalla lancia del soldato romano. Gesù, nella sua bontà, lo accontentò: dopo otto giorni apparve nuovamente agli Apostoli riuniti nel Cenacolo, presente Tommaso. Tommaso vide e toccò le mani e i piedi di Gesù, forati dai chiodi; vide e toccò il costato di Gesù, squarciato dalla lancia del soldato romano. Finalmente credette che Gesù era veramente risorto ed esclamò: "MIO SIGNORE E MIO DIO! ".
Le parole conclusive di Gesù hanno un profondo significato:
"TOMMASO, TU HAI CREDUTO PERCHE' MI HAI VISTO! BEATI COLORO CHE , PUR NON AVENDOMI VISTO, CREDERANNO".
Dal momento della Pentecoste, dal momento, cioè, in cui lo Spirito Santo prese pieno possesso degli Apostoli, questi incominciarono a testimoniare Gesù RISORTO. Le persone rette, pur non avendolo visto, credettero in Gesù RISORTO e furono beate. Allora incominciò la lunga e ininterrotta catena che di generazione in generazione tramandò, lungo i secoli, la lieta notizia che Gesù è veramente RISORTO e che un giorno RISORGEREMO anche noi come Gesù.
I nostri antenati sono stati beati perchè hanno creduto che Gesù è risorto, pur non avendolo visto. Anche noi siamo beati perchè, come i nostri antenati, crediamo che Gesù è risorto, pur non avendolo visto.
Concludiamo ricordando la promessa di Gesù: "CHI MANGIA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO SANGUE, AVRA' LA VITA ETERNA, E IO LO RISUSCITERO' NELL'ULTIMO GIORNO".
Sac. Salvatore Paparo
7 mag 2011
SECONDA DOMENICA DI PASQUA
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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