OMELIA
Dopo la sua RISURREZIONE, Gesù rimase ancora quaranta giorni in mezzo
ai suoi discepoli per convincerli che Lui era veramante risorto e per
prepararli alla discesa dello Spiritio Santo che li avrebbe trasformati in
autentici Apostoli, in Apostoli sospinti da quest’unico impegno: “Rendere tutti
gli uomini discepoli DEL SIGNORE GESU’ RISORTO”.
Trascorsi i quaranta giorni, Gesù radunò tutti i suoi discepoli che
ammontavano a circa 130 persone e li condusse SUL MONTE DEGLI ULIVI. E non a
caso: infatti, Gesù, durante la sua vita pubblica, sul monte degli ulivi,
trascorse spesso intere notti in preghiera;
l’orto degli ulivi, inoltre, nella notte del Giovedi Santo, assistette impotente
alle tre lunghe e tremende ore di agonia di Gesù, durante le quali Gesù sudò
sangue perché preso da una tristezza mortale.
Ora , tutto è cambiato: non più tristezza mortale, non più sudore di
sangue, non più agonia. Ora il monte degli ulivi assiste al trionfo di Gesù:
Gesù sale al Cielo, luogo di perfetta ed eterna felicità: le porte del Cielo
che erano state chiuse a causa del
nostro peccato, ora vengono spalancate: Gesù entra in Cielo seguito da
un’immensa folla costituita da tutti i santi e da tutte le sante del Vecchio
Testamento. Gesù attende anche noi in Cielo, restando così fedele a questa sua
confortante promessa: “VADO IN CIELO A PREPARARE UN POSTO A CIASCUNO DI VOI. VI
PRENDERO’ CON ME AFFINCHE’ DOVE SONO IO, SIATE ANCHE VOI”.
Evidentemente per raggiungere la meta del Cielo, che è il luogo della
PERFETTA FELICITA’ PERCHE’ LI’ VIVREMO UNA VITA DI PERFETTO AMORE, E’
NECESSARIO CHE CI PREPARIAMO VIVENDO D’AMORE ANCHE IN QUESTA TERRA: DOBBIAMO
AMARE DIO PADRE, COMPIENDO SEMPRE LA SUA VOLONTA’, DOBBIAMO AMARCI GLI UNI GLI
ALTRI TRATTANDOCI COME TRATTEREMMO GESU’ SE LO VEDESSIMO CON I NOSTRI OCCHI. IN
REALTA’, GESU’ SI NASCONDE SOTTO IL VOLTO DI TUTTE LE PERSONE CON LE QUALI
VENIAMO A CONTATTO: “QUALUNQUE COSA FATE AL PIU’ PICCOLO DEI MIEI FRATELLI, LA
FATE A ME”.
Nei primi secoli dell’Era Cristiana , moltissimi cristiani sentivano il
bisogno di ritirarsi nel deserto per vivere una vita solitaria nella preghiera
e nella penitenza. Un giorno un gruppo di pellegrini visitarono un eremita per
avere da lui una parola di conforto e un incitamento a migliorare il loro
comportamento cristiano. Quando, però, si accorsero che viveva in una stanzetta
di pochi metri quadrati, rimasero terrorizzati e, quasi increduli, gli
domandarono:
“COME FATE A RESISTERE?”.
L’eremita, calmo, invitò un pellegrino ad entrare nella stanzetta e lo
condusse presso una parete dove c’era un piccolo buco, e gli disse: “GUARDA!
COSA VEDI?”. “VEDO SOLO UN PICCOLO
ANGOLO DI CIELO AZZURRO”. Allora l’eremita commentò: “E’ PROPRIO IL PENSIERO
DEL PICCOLO ANGOLO DI CIELO RISERVATO A ME CHE MI FA SUPERARE TUTTE LE
DIFFICOLTA’ CHE LA VITA EREMITICA M’IMPONE”.
La conclusione non può essere che questa: IL PENSIERO CHE GESU’ A
CIASCUNO DI NOI HA PREPARATO UN POSTO IN CIELO, NELLE DIFFICOLTA’CHE
INCONTRIAMO NELLA VITA DI OGNI GIORNO, CI DEVE SOSPINGERE A PERSEVERARE NEL BENE.
Sac. Salvatore Paparo
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