29 LUGLIO 2012
OMELIA
La prima e la terza lettura oggi ci presentano da una parte degli
uomini affamati, e dall’altra parte il profeta Eliseo e Gesù che operano il prodigio
della moltiplicazione dei pani. Eliseo, per virtù di Dio, sfama 100 persone con
soli venti panini; Gesù, per vitù propria, sfama circa 5000 uomini con soli
cinque panini e due pesci.
La fame è una delle peggiori conseguenze causate dal peccato. Se nel mondo continuamente si muore di fame, ciò è dovuto non a Dio che ha creato e continua a creare in sovrabbondanza gli alimenti necessari per la nostra vita corporale, ma alla cattiveria umana: basta pensare che se gli uomini smettessero di sciupare ingenti somme di denaro per la costruzione delle armi che seminano solo morte e distruzione, il problema della fame nel mondo si risolverebbe in un istante.
Tenendo presente che Dio nostro Padre ci dona in abbondanza il nostro
pane quotidiano e che solo noi possiamo sciuparlo, richiamamoci alla mente il
bellissimo discorso di Gesù SULLA DIVINA PROVVIDENZA:
“ Io vi dico: non preoccupatevi per la vostra vita di quello che mangerete o berrete, né per il vostro corpo di quello che indosserete; la vita non vale forse più del cibo e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano e non mietono, né raccolgono nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non valete forse più di loro? E chi di voi, per quanto si preoccupi, può allungare anche di poco la propria vita? E per il vestito, perché vi preoccupate? Osservate come crescono i gigli del campo: non faticano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone , con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro.
Ora, se Dio veste così l’erba del campo che oggi c’è e domani si getta
nel forno, non farà molto di più per voi, gente di poca fede? Non preoccupatevi
dunque dicendo: Che cosa mangeremo, che cosa berremo, che cosa indosseremo? .
Di tutte queste cose vanno in cerca i pagani. Il Padre vostro celeste, infatti,
sa che ne avete bisogno. Cercate, invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua
giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. Non preoccupatevi
dunque del domani, perché il domani si
preoccuperà di se stesso. A ciascun giorno basta la sua pena “.
L’insegnamento di Gesù sulla Divina Provvidenza ci sia sempre di guida: Dio nostro Padre fa di tutto perché in questa terra viviamo una vita serena e dignitosa. Cerchiamo anzitutto il Regno di Dio e la sua giustizia. Tutto il resto ci sarà dato in aggiunta.
Sac. Salvatore Paparo