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17 lug 2012

SULLA PAROLA DI DIO

XV DOMENICA DURANTE L’ANNO  B

15 LUGLIO 2012

OMELIA

Le Letture Bibliche di oggi, fra l’altro, ci invitano a riflettere sulla Parola di Dio,
Parola di Dio che, come sottolinea il profeta Amos nella Prima Lettura, va predicata anche quando colro ai quali è indirizzata si mostrano ribelli e di dura cervice. La Parola di Dio va ascoltata con cuore docile e soprattutto praticata.

Essa mira innanzi tutto ALLA NOSTRA CONVERSIONE. Difatti, come ci riferisce il brano evangelico, Gesù inviò a due a due gli Apostoli per predicare. E gli Apostoli, partiti, predicavano che LA GENTE SI CONVERTISSE.

Il frutto della conversione è la ricostruzione di quanto il peccato ha distrutto in noi. E poiché il peccato ha distrutto in noi LA VITA DI DIO, la conversione ce la restituisce. E qui dobbiamo accentuare una cosa molto importante: ogni vita non può restare al suo stato iniziale; deve, invece, crescere sempre di più fino a raggiungere la sua relativa perfezione. Se non cresce, perde la sua forza vitale e muore. La pianticella, ad esempio, deve crescere, rendere rigido il suo fusto, ramificare, fiorire e fruttificare. Una pianticella che non cresce, secca e muore.

Un bambino non può restare sempre bambino. Deve crescere, sviluppare sempre di più i suoi vari organi fino a raggiungere la perfezione dell’uomo adulto. Se il bambino non cresce, muore. Allo stesso modo la vita di Dio in noi non può restare al suo stato iniziale; deve, invece, perfezionarsi sempre di più, fino a raggiungere l’identificazione con stessa vita di Gesù: “LA MIA VITA E’ CRISTO. NON SONO PIU’ IO CHE VIVO, MA E’CRISTO CHE VIVE IN ME”.

Se vogliamo precisare, dobbiamo dire questo: chi si distacca dai grossi peccati che uccidono la vita divina in noi, E’ UN NEONATO FIGLIO DI DIO. Chi non solo si distacca dai grossi peccati che uccidono la vita divina in noi, ma si sforza di evitare anche i peccati leggeri, HA GIA’ RAGGIUNTO LA VITA DIVINA NEL SUO VIGORE GIOVANILE. Chi, infine, non solo si distacca dai grossi peccati che uccidono la vita divina in noi; non solo cerca di evitare i peccati leggeri, ma anche s’impegna a fare sempre solo ciò che maggiormente piace a

A DIO, HA RAGGIUNTO LA MATURITA’ DELLA VITA DIVINA E COME GESU’ AFFERMA: “IL MIO CIBO QUOTIDIANO E’ COMPIERE LA VOLONTA’ DEL PADRE”.

Concludiamo dicendo: come quando mangiamo un cibo prelibato sentiamo un particolare dolce gusto al palato; COSI’ IL CIBO SQUISITO DEL COMPIMENTO DELLA VOLONTA’ DI DIO, INFONDE NEL NOSTRO CUORE UN’IMMENSA SERENITA’, UN’IMMENSA  E INEFFABILE GIOIA CHE E’ IL PREGUSTAMENTO DELLA GIOIA PERFETTA DEL PARADISO.

                              Sac. Salvatore Paparo

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