15 LUGLIO 2012
OMELIA
Le Letture Bibliche di oggi, fra l’altro, ci invitano a riflettere
sulla Parola di Dio,
Parola di Dio che, come sottolinea il profeta Amos nella Prima Lettura,
va predicata anche quando colro ai quali è indirizzata si mostrano ribelli e di
dura cervice. La Parola di Dio va ascoltata con cuore docile e soprattutto
praticata.
Essa mira innanzi tutto ALLA NOSTRA CONVERSIONE. Difatti, come ci
riferisce il brano evangelico, Gesù inviò a due a due gli Apostoli per
predicare. E gli Apostoli, partiti, predicavano che LA GENTE SI CONVERTISSE.
Il frutto della conversione è la ricostruzione di quanto il peccato ha
distrutto in noi. E poiché il peccato ha distrutto in noi LA VITA DI DIO, la
conversione ce la restituisce. E qui dobbiamo accentuare una cosa molto
importante: ogni vita non può restare al suo stato iniziale; deve, invece,
crescere sempre di più fino a raggiungere la sua relativa perfezione. Se non
cresce, perde la sua forza vitale e muore. La pianticella, ad esempio, deve
crescere, rendere rigido il suo fusto, ramificare, fiorire e fruttificare. Una
pianticella che non cresce, secca e muore.
Un bambino non può restare sempre bambino. Deve crescere, sviluppare
sempre di più i suoi vari organi fino a raggiungere la perfezione dell’uomo
adulto. Se il bambino non cresce, muore. Allo stesso modo la vita di Dio in noi
non può restare al suo stato iniziale; deve, invece, perfezionarsi sempre di
più, fino a raggiungere l’identificazione con stessa vita di Gesù: “LA MIA VITA
E’ CRISTO. NON SONO PIU’ IO CHE VIVO, MA E’CRISTO CHE VIVE IN ME”.
Se vogliamo precisare, dobbiamo dire questo: chi si distacca dai grossi
peccati che uccidono la vita divina in noi, E’ UN NEONATO FIGLIO DI DIO. Chi
non solo si distacca dai grossi peccati che uccidono la vita divina in noi, ma
si sforza di evitare anche i peccati leggeri, HA GIA’ RAGGIUNTO LA VITA DIVINA
NEL SUO VIGORE GIOVANILE. Chi, infine, non solo si distacca dai grossi peccati
che uccidono la vita divina in noi; non solo cerca di evitare i peccati
leggeri, ma anche s’impegna a fare sempre solo ciò che maggiormente piace a
A DIO, HA RAGGIUNTO LA MATURITA’ DELLA VITA DIVINA E COME GESU’
AFFERMA: “IL MIO CIBO QUOTIDIANO E’ COMPIERE LA VOLONTA’ DEL PADRE”.
Concludiamo dicendo: come quando mangiamo un cibo prelibato sentiamo un
particolare dolce gusto al palato; COSI’ IL CIBO SQUISITO DEL COMPIMENTO DELLA
VOLONTA’ DI DIO, INFONDE NEL NOSTRO CUORE UN’IMMENSA SERENITA’, UN’IMMENSA E INEFFABILE GIOIA CHE E’ IL PREGUSTAMENTO
DELLA GIOIA PERFETTA DEL PARADISO.
Sac. Salvatore Paparo
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