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4 mag 2013

Amatevi gli uni gli altri


“ AMATEVI GLI UNI GLI ALTRI COME IO VI HO AMATO “
  QUINTA DOMENICA DI PASQUA C  28 APRILE 2013.

OMELIA

Il brano evangelico di oggi è brevissimo, ma contiene  il punto fondamentale del cristianesimo:
“ VI DO UN COMANDAMENTO NUOVO: CHE VI AMIATE GLI UNI GLI ALTRI; COME IO VI HO AMATO, COSI’ AMATEVI ANCHE VOI GLI UNI GLI ALTRI. DA QUESTO TUTTI SAPRANNO CHE SIETE MIEI DISCEPOLI SE AVRETE AMORE GLI UNI PER GLI ALTRI”.

Gesù dà somma importanza alla carità fraterna, anzi addirittura ci dice che Lui, Figlio Unigenito del Padre Celeste, si è fatto Uomo perché noi uomini sciogliessimo il gelo dell’odio e dell’egoismo e ci facessimo divorare dal fuoco dell’amore: “SONO VENUTO NEL MONDO PER PORTARE IL FUOCO DELL’AMORE, ED HO UN SOLO DESIDERIO: CHE ESSO SI ACCENDA E SI ESPANDA OVUNQUE “.

Scendendo al pratico Gesù, in primo luogo, ci dice che non dobbiamo offendere
gli altri: “ SE TU DICI AL PROSSIMO: “SEI PAZZO”, MERITI DI ESSERE GETTATO NEL FUOCO DELL’INFERNO”. “SE TI TROVI IN CHIESA PER PARTECIPARE ALLA MESSA; E LI’ TI RICORDI CHE HAI OFFESO IL PROSSIMO, LASCIA LA CHIESA, VA’ PRIMA A CHIEDERE PERDONO AL FRATELLO, E POI TORNA IN CHIESA PER LA MESSA”.

In secondo luogo Gesù condanna LA VENDETTA:
“ AVETE UDITO CHE FU DETTO: “OCCHIO PER OCCHIO, DENTE PER DENTE”. IO INVECE VI DICO DI NON RESISTERE ALLA CATTIVERIA; DI NON RISPONEDERE AL MALE CON IL MALE, DI CONQUISTARE L’OFFENSORE CON LA MANSUETUDINE”. E Gesù ci porta un esempio pratico: “SE UNO TI PERCUOTE SULLA GUANCIA DESTRA, TU PRESENTAGLI ANCHE L’ALTRA”. Il che significa che dobbiamo essere pazienti quando gli altri ci trattano malamente.
In terzo luogo Gesù ci proibisce di giudicare il prossimo e stabilisce la seguente legge: “ SARETE GIUDICATI CON LO STESSO GIUDIZIO CON IL QUALE GIUDICATE: SE CONDANNATE, SARETE CONDANNATI”.

Gesù poi condanna severamente la nostra mania d rilevare i difetti degli altri:
“ PERCHE’ OSSERVI LA PAGLIUZZA CHE E’ NELL’OCCHIO DEL TUO FRATELLO, E NON BADI ALLA TRAVE CHE E’ NEL TUO OCCHIO? STOLTO, TOGLI PRIMA LA TRAVE CHE E’ NEL TUO OCCHIO E POI VEDRAI ABBASTANZA  PER TOGLIERE LA PAGLIUZZA CHE E’ NELL’OCCHIO DEL TUO FRATELLO “.
Infine Gesù vuole che la nostra carità giunga fino ad amare i nostri nemici:
“ AMATE I VOSTRI NEMICI, PREGATE PER COLORO CHE VI CALUNNIANO; FATE DEL BENE A COLORO CHE VI ODIANO”.
E Gesù ci indica due motivi per cui dobbiamo amare anche i nostri nemici:
in primo luogo per essere figli degni del Padre Celeste il quale fa sorgere il suo sole e fa piovere non solo sui buoni che lo amano, ma anche sui malvagi che l’offendono. In secondo luogo perché i cristiani debbono fare qualcosa di più
dei peccatori: i peccatori amano e fanno del bene solo a coloro che li amano; i cristiani devono amare e fare del bene anche a quelli che gli fanno del male.

Certo la carità fraterna è esigente, essa ci chiede cose contrarie alla nostra mentalità. Ma Gesù esige la nostra conversione: dobbiamo cioè mutare il nostro modo di pensare secondo il mondo con il modo di pensare secondo Dio.

Come concludere? Gesù praticò per primo quanto ci insegnò. Basta pensare all’amore più difficile: Egli perdonò e chiese perdono per i suoi carnefici, per i suoi crocifissori: “ PADRE, PERDONA LORO PERCHE’ NON SANNO QUELLO CHE FANNO “.

Pertanto, Gesù giustamente ci invita ad imitarlo:

“IO VI HO DATO L’ESEMPIO PERCHE’ FACCIATE COME HO FATTO IO”.

Sac. Salvatore Paparo.

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