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13 mag 2013

Ascensione Omelia


FESTA DELL’ASCENSIONE
12 MAGGIO 2013

OMELIA

L’Ascensione al Cielo è la conclusione gloriosa della vita terrena di Gesù.
Essa avvenne sul monte degli Ulivi. E non a caso: il monte degli Ulivi, infatti, è un testimone di primo piano: e lì che Gesù aveva trascorso tanti notti in preghiera; è lì che Gesù la notte del Giovedi Santo, prima che fosse consegnato nelle mani dei peccatori, aveva vissuto tre terribili ore di agonia durante le quali aveva sudato sangue. La terra del monte degli Ulivi così era stata innaffiata e fecondata con il sangue di Gesù, simbolo della sua passione e morte.  La risurrezione e l’ascensione di Gesù al Cielo ne sono il prezioso frutto. E’ Gesù stesso che ce lo dice:
“ERA NECESSARIO CHE IO SOFFRISSI MOLTO, PRIMA DI ENTRARE NELLA MIA GLORIA”.
“IO SONO COME UN CHICCO DI GRANO CHE CADUTO IN TERRA MUORE; MA CHE SUBITO DOPO RISORGE E FRUTTIFICA UNA RIGOGLIOSA SPIGA”.
Gesù, dunque, ha sofferto ed è morto; ma è anche risorto, ed ora glorioso gioisce in Paradiso. Noi siamo dei fortunati perché destinati alla medesima gloria di Gesù. Ascoltiamo ancora le sue parole:
“PADRE, VOGLIO CHE DOVE SONO IO, SIANO ANCHE I MIEI DISCEPOLI”.
“IL VOSTRO CUORE NON SI TURBI. NELLA CASA DI MIO PADRE CI SONO MOLTI POSTI. EBBENE, IO VADO A PREPARARE UN POSTO A CISACUNO DI VOI… VI PRENDERO’ CON ME AFFINCHE’ DOVE SONO IO SIATE ANCHE VOI”.

Parlare del Paradiso è molto difficile. San Paolo che, ancora vivente, ebbe il singolare privilegio di essere trasportato in Paradiso per alcuni istanti, ci seppe dire solo questo:
“NESSUNA MENTE UMANA POTRA’ MAI IMMAGINARE LE COSE MERAVIGLIOSE CHE DIO HA PREPARATO PER COLORO CHE LO AMANO”. Per avere una piccola luce sul Paradiso possiamo utilmente riferirci alle parole del Papa Leone XIII:
“IN PARADISO VEDREMO, POSSEDEREMO E GODREMO DIO”
In Paradiso vedremo Dio faccia a faccia, lo vedremo così come è. Per essere felici, però, non è sufficiente vedere Dio come non è sufficiente sapere che per sentire e per vedere necessitano l’udito e l’occhio. Per poter gustare la gioia di udire e di vedere è necessario possedere un udito sano e un udito sano. Allo stesso modo noi in Paradiso AVREMO UN’IMMENSA GIOIA PERCHE’ POSSEDEREMO DIO SOMMO BENE COSI’ COME IL FERRO INFUOCATO POSSIEDE IL FUOCO.

Dobbiamo aggiungere che in Paradiso saremo tutti PIENAMENTE felici, ma lo saremo in grado disuguale. Saremo felici cioè in proporzione del bene che facciamo in questa terra: più bene facciamo in questa terra e più felici saremo in Paradiso. Un paragone ci può illuminare: consideriamo due bicchieri pieni d’acqua ma di diversa dimensione: pur essendo tutti e due pieni, il bicchiere più grande contiene più acqua e il bicchiere più piccolo contiene meno acqua. Possiamo dire che noi in terra dobbiamo lavorare perché il nostro bicchiere di felicità eterna diventi sempre più capiente. Pertanto è da saggi seguire l’esortazione di San Paolo:
“MENTRE ABBIAMO TEMPO, OPERIAMO IL BENE”.

Sac. Salvatore Paparo

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