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10 apr 2014

ANNO A QUINTA DOMENICA DI QUARESIMA

OMELIA

Dato che la Solennità della Pasqua è prossima, il racconto del miracolo che abbiamo letto nel brano evangelico è ben collocato in questa domenica: infatti la risurrezione di Lazzaro fece precipitare gli avvenimenti verso la Passione, la Morte e la Risurrezione di Gesù.

La famiglia di Betania di cui oggi si parla, era composta da tre fratelli: da Marta, da Maria e da Lazzaro. Essa era una famiglia molto amica di Gesù. Infatti abbiamo letto. “GESU’ VOLEVA MOLTO BENE A MARTA, A SUA SORELLA E A LAZZARO”. Gesù era spesso ospite  di questa famiglia e le ultime notti della sua vita terrena le passò con i tre fratelli, per sfuggire alle insidie dei farisei. Quindi, non ci meraviglia il fatto che le due sorelle abbiano sentito il bisogno di far consoscere subito a Gesù la grave malattia che aveva colpito Lazzaro e che lo abbiano fatto con questa bella espressione:

           “ SIGNORE, IL TUO AMICO, COLUI CHE TU AMI, E’ MALATO “.

Gesù, saputa la dolorosa notizia, esclamò:

            “ QUESTA MALATTIA NON E’ PER LA MORTE, MA PER LA

                GLORIA DI DIO, PERCHE’ PER ESSA IL FIGLIO DI DIO

                VENGA GLORIFICATO “.

A conferma delle parole di Gesù, il racconto evangelico di oggi, si conclude così: “ MOLTI DEI GIUDEI ALLA VISTA DI QUEL CHE GESU’ AVEVA COMPIUTO, CREDETTERO IN LUI “.

Marta ci insegna che nei dolori dobbiamo fidarci di Gesù: “ SIGNORE, disse a Gesù, SE TU FOSSI STATO QUI, MIO FRATELLO NON SAREBBE MORTO. MA ANCHE ORA SO CHE QUALUNQUE COSA CHIEDERAI A DIO, EGLI TE LA CONCEDERA’ “ E un meraviglioso atto di fede, e poco dopo lo lo perfeziona così: “ IO CREDO CHE TU SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DI DIO CHE DEVE VENIRE IN QUESTO MONDO “. Marta aveva assistito a molti miracoli di guarigione compiuti da Gesù, e quindi era convinta che Gesù avrebbe guarito Lazzaro, se Lui fosse stato presente. Ma la sua fede si spinge ben oltre: essa crede che Gesù è tanto potente da poter risuscitare il fratello. Gesù le dà ragione: “IO SONO LA RISURREZIONE ELA VITA. TUO FRATELLO RISORGERA’ “. E subito dopo Gesù risuscitò Lazzaro.

Dal fatto evangelico che abbiamo ricordato e brevemente commentato, possiamo trarre parecchi insegnamenti. Io oggi desidero metterne in rilievo uno solo: dobbiamo ammirare ed imitare l’amicizia che esisteva tra Gesù  e i tre fratelli Marta, Maria e Lazzaro. Noi cristiani dobbiamo essere amici tra di noi. Amicizia proviene dalla parola AMORE;  e l’amore ha quattro cacatteristiche: E’ DONO; RICAMBIO DEL DONO; UNIONE, FELICITA’. Innanzi tutto l’amore è DONO: ciascuno di noi ha ricevuto da Dio dei beni: questi beni Dio    ce li dati non solo per la nostra utilità, ma anche per l’utilità degli altri. In pratica, quando ci troviamo dinanzi ad un fratello o ad una sorella che necessita di qualcosa, noi dobbiamo aiutarlo donandogli quanto Dio ci ha dato: può essere un aiuto materiale, un sorriso che non costa nulla ma che comunica gioia; può essere una parola di conforto a chi soffre, una visita fraterna a un malato; e può essere anche l’accoglienza gioiosa di un nostro osipte, così come Marta, Maria e Lazzaro accoglievano Gesù ogni qualvolta egli andava a casa loro.

In secondo luogo l’amore è RICAMBIO DEL DONO: quando noi riceviamo un bene da qualcuno, dobbiamo essergli riconoscente, e a nostra volta, se il  nostro benefattore ha bisogno di un bene che Dio ci ha dato, dobbiamo aiutarlo.

In terzo luogo, l’amore è UNIONE: colui cioè che dona e colui che riceve e ricambia il dono diventano uno, diventano un cuor solo ed un’anima sola; e poiché si scambiano il bene e il bene porta felicità, i due amici si rendono reciprocamente felici.

Coltiviamo, pertanto, l’amicizia: saremo felici come felici erano gli amici Gesù, Marta, Maria e Lazzaro. 

 

Sac. Salvatore Paparo

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