Dato che la Solennità della Pasqua è
prossima, il racconto del miracolo che abbiamo letto nel brano evangelico è ben
collocato in questa domenica: infatti la risurrezione di Lazzaro fece
precipitare gli avvenimenti verso la Passione, la Morte e la Risurrezione di
Gesù.
La famiglia di Betania di cui oggi si parla, era composta da tre
fratelli: da Marta, da Maria e da Lazzaro. Essa era una famiglia molto amica di
Gesù. Infatti abbiamo letto. “GESU’ VOLEVA MOLTO BENE A MARTA, A SUA SORELLA E
A LAZZARO”. Gesù era spesso ospite di
questa famiglia e le ultime notti della sua vita terrena le passò con i tre
fratelli, per sfuggire alle insidie dei farisei. Quindi, non ci meraviglia il
fatto che le due sorelle abbiano sentito il bisogno di far consoscere subito a
Gesù la grave malattia che aveva colpito Lazzaro e che lo abbiano fatto con
questa bella espressione:
“ SIGNORE, IL TUO
AMICO, COLUI CHE TU AMI, E’ MALATO “.
Gesù, saputa la dolorosa notizia, esclamò:
“ QUESTA MALATTIA NON
E’ PER LA MORTE, MA PER LA
GLORIA DI DIO,
PERCHE’ PER ESSA IL FIGLIO DI DIO
VENGA GLORIFICATO
“.
A conferma delle parole di Gesù, il racconto evangelico di oggi, si
conclude così: “ MOLTI DEI GIUDEI ALLA VISTA DI QUEL CHE GESU’ AVEVA COMPIUTO,
CREDETTERO IN LUI “.
Marta ci insegna che nei dolori dobbiamo fidarci di Gesù: “ SIGNORE,
disse a Gesù, SE TU FOSSI STATO QUI, MIO FRATELLO NON SAREBBE MORTO. MA ANCHE
ORA SO CHE QUALUNQUE COSA CHIEDERAI A DIO, EGLI TE LA CONCEDERA’ “ E un
meraviglioso atto di fede, e poco dopo lo lo perfeziona così: “ IO CREDO CHE TU
SEI IL CRISTO, IL FIGLIO DI DIO CHE DEVE VENIRE IN QUESTO MONDO “. Marta aveva
assistito a molti miracoli di guarigione compiuti da Gesù, e quindi era
convinta che Gesù avrebbe guarito Lazzaro, se Lui fosse stato presente. Ma la
sua fede si spinge ben oltre: essa crede che Gesù è tanto potente da poter
risuscitare il fratello. Gesù le dà ragione: “IO SONO LA RISURREZIONE ELA VITA.
TUO FRATELLO RISORGERA’ “. E subito dopo Gesù risuscitò Lazzaro.
Dal fatto evangelico che abbiamo ricordato e brevemente commentato,
possiamo trarre parecchi insegnamenti. Io oggi desidero metterne in rilievo uno
solo: dobbiamo ammirare ed imitare l’amicizia che esisteva tra Gesù e i tre fratelli Marta, Maria e Lazzaro. Noi
cristiani dobbiamo essere amici tra di noi. Amicizia proviene dalla parola
AMORE; e l’amore ha quattro cacatteristiche:
E’ DONO; RICAMBIO DEL DONO; UNIONE, FELICITA’. Innanzi tutto l’amore è DONO:
ciascuno di noi ha ricevuto da Dio dei beni: questi beni Dio ce li dati non solo per la nostra utilità,
ma anche per l’utilità degli altri. In pratica, quando ci troviamo dinanzi ad
un fratello o ad una sorella che necessita di qualcosa, noi dobbiamo aiutarlo
donandogli quanto Dio ci ha dato: può essere un aiuto materiale, un sorriso che
non costa nulla ma che comunica gioia; può essere una parola di conforto a chi
soffre, una visita fraterna a un malato; e può essere anche l’accoglienza gioiosa
di un nostro osipte, così come Marta, Maria e Lazzaro accoglievano Gesù ogni
qualvolta egli andava a casa loro.
In secondo luogo l’amore è RICAMBIO DEL DONO: quando noi riceviamo un
bene da qualcuno, dobbiamo essergli riconoscente, e a nostra volta, se il nostro benefattore ha bisogno di un bene che
Dio ci ha dato, dobbiamo aiutarlo.
In terzo luogo, l’amore è UNIONE: colui cioè che dona e colui che
riceve e ricambia il dono diventano uno, diventano un cuor solo ed un’anima
sola; e poiché si scambiano il bene e il bene porta felicità, i due amici si
rendono reciprocamente felici.
Coltiviamo, pertanto, l’amicizia: saremo felici come felici erano gli
amici Gesù, Marta, Maria e Lazzaro.
Sac. Salvatore Paparo
Nessun commento:
Posta un commento