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29 apr 2014

IL SIGNORE GESU' RISORTO

APPARE AGLI APOSTOLI RINCHIUSI NEL CENACOLO
 

SECONDA DOMENICA DI PASQUA A


27 APRILE 2014 

 

OMELIA

Il Corpo Risorto  e Glorificato di Gesù non è più sottoposto ai limiti del nostro corpo ancora passibile e mortale: così, ad esempio, può spostarsi da un luogo all'altro con la stessa velocità del pensiero e attraversare gli ostacoli materiali. E' per questa capacità del suo Corpo Risorto che Gesù potè entrare nel cenacolo attraverso le sue mura e lasciando chiuse le porte. E fece ciò per convincere gli Apostoli che Lui era veramente risorto. Innanzi tutto, Gesù comunicò loro la sua pace: "PACE A VOI". Insieme alla pace Gesù comunicò agli Apostoli tanta serenità interiore e tanta gioia. Ciònonostante gli Apostoli rimasero dubbiosi: non si trovavano forse dinanzi ad un fantasma
piuttosto che dinanzi a Gesù Risorto? Gesù, scrutando i loro pensieri, li rassicurò: "MA PERCHE' DUBITATE? SONO PROPRIO IO. UN FANTASMA NON HA CARNE E OSSA COME LE HO IO: TOCCATEMI". E per togliere loro ogni residuo dubbio, Gesù domandò: "AVETE QUALCOSA DA MANGIARE?". Gli Apostoli gli porsero del pesce arrostito e Gesù lo mangiò davanti a loro.

Dopo avere convinto gli Apostoli che era veramente risorto, Gesù istituì il sacramento della penitenza: "PACE A VOI! COME IL PADRE HA MANDATO ME, COSI' ANCH'IO MANDO VOI. RICEVETE LO SPIRITO SANTO: A COLORO A CUI PERDONERETE I PECCATI, SARANNO PERDONATI; E A COLORO A CUI NON PERDONERETE I PECCATI, RESTERANNO NON PERDONATI".
Il Padre Celeste mandò in questo mondo il suo Unigenito Figlio Gesù per ridare la pace e la gioia agli uomini, perdonando i loro peccati. Durante la sua vita terrena, Gesù perdonò i peccati di persona; ma ora che lascia questo mondo e torna al Padre, affida questo sublime compito a degli uomini: i vescovi e i sacerdoti perdonano i peccati nel nome di Gesù, e ridanno ai peccatori la pace e la gioia.

A questo punto rileviamo che Tommaso non era presente quando Gesù Risorto apparve per la prima volta agli Apostoli rinchiusi nel cenacolo per paura dei Giudei. Misteriosamente Tommaso non accettò la testimonianza degli altri Apostoli: si disse incredulo: avrebbbe creduto solo se Gesù gli fosse apparso di persona; solo se avesse visto e toccato le sue mani e i suoi piedi forati dai chiodi; solo se avesse visto e toccato il suo costato squarciato dalla lancia del soldato romano. Gesù nella sua bontà lo accontentò, e dopo otto giorni comparve nuovamente agli Apostoli riuniti nel cenacolo, presente Tommaso. Tommaso vide e toccò la mani e i piedi di Gesù forati dai chiodi; vide e toccò il costato di Gesù, squarciato dalla lancia del soldato romano, e finalmente credette che Gesù era veramente risorto, ed esclamò: "MIO SIGNORE E MIO DIO! ".

Le parole conclusive di Gesù hanno un profondo significato: "TOMMASO, TU HAI CREDUTO PERCHE' MI HAI VEDUTO! BEATI COLORO CHE PUR NON AVENDO VISTO, HANNO CREDUTO".
Dal momento della Pentecoste, dal monento cioè in cui lo Spirito Santo prese pieno possesso degli Apostoli, questi incominciarono a testimoniare GESU' RISORTO: le persone rette, pur non avendo visto Gesù Risorto, credettero e furono beate. Allora incominciò la lunga e ininterrotta catena che di generazione in generazione tramandò la lieta notizia che Gesù è veramente risorto e che un giorno risorgeremo anche noi come Gesù. I nostri antenati sono stati beati perchè hanno creduto che Gesù è risorto, pur non avendolo visto; anche noi siamo beati perchè, come i nostri antenati, crediamo che Gesù è risorto, pur non avendolo visto.

Dato che il brano evangelicodi oggi ci ha ricordato il momento in cui Gesù istituì IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA, vi leggo quanto ho scritto NELLA PRIMA STESURA DELL’OPERA CENACOLO FAMILIARE AL CAPITOLO INTITOLATO: “ ASSOLUZIONE COLLETTIVA “:

“ Gesù ha scelto la Chiesa come strumento della sua misericordia

affidandole il Sacramento del perdono dei peccati:

“A COLORO A CUI PERDONERETE I PECCATICHI SARANNO PERDONATI” (Gv. 20,23). Il modo di esercitare questa sublime missione di misericordia, Gesù non l’ha voluto stabilire, ma l’ha lasciato alla dicrezione pastorale della sua Chiesa. E la Chiesa l’ha capito pienamente: nell’arco della sua storia bimillenaria, infatti, lo ha modificato varie volte: basta pensare alla confessione pubblica dei primi secoli prescritta per i peccati più gravi, e ALLA CONFESSIONE AURICOLARE INIZIALMENTE SOLO DEVOZIONALE SORTA TRA I MONACI IRLANDESI DEL SESTO SECOLO, POI RATIFICATA E PRESCRITTA PER TUTTI I CRISTIANI DAL CONCILIO DI TRENTO.

Oggi vige ancora l’obbligo della confessione auricolare, ma i cristiani la disertano: questa diserzione, in molti casi è sintomo di condiscendenza verso il peccato, MA E’ SOPRATTUTTO UNO DEI SEGNI DEI TEMPI che interpella la Gerarchia e la sospinge ad interventi profondamente innovativi: certo, non è giustificabile l’abolizione della confessione auricolare, dati i benefici spirituali che apporta ai penitenti, PERO’, BISOGNEREBBE LASCIARLA ABITUALMENTE LIBERA E RENDERLA OBBLIGATORIA SOLO PER L’ASSOLUZIONE DI ALCUNI PECCATI GRAVI COME L’ABORTO.

Inoltre si dovrebbe estendere L’USO DELL’ASSOLUZIONE COLLETTIVA E CONFERIRE VALORE SACRAMENTALE AL RITO PENITENZIALE POSTO ALL’INIZIO DELLA CELEBRAZIONE EUCARISTICA. Questo gesto di misericordia favorirebbe la conversione dei cristiani e non il lassismo, perché Gesù per assolvere non esige l’umiliazione dell’accusa dei peccati ma il vero pentimento per le colpe commesse ed il sincero proposito di emendarsene.
 
Il cristiano in peccato ma di buona volontà e sinceramente pentito delle sue colpe, se potrà ricevere l’assoluzione dei suoi peccati al principio della Messa, sarà invogliato a partecipare alla Celebrazione Eucaristica in modo integrale, si ciberà del Corpo e del Sangue di Gesù e sperimenterà in sé l’efficacia della promessa del Salvatore:

“ CHI MANGIA LA MIA CARNE E BEVE IL MIO SANGUE, VIVRA’ PER SEMPRE” ( Gv. 6,53-58 ).

FACILITARE L’ASSOLUZIONE DEI PECCATI E LA COMUNIONE EUCARISTICA E’ UNO DEI SEGNI DEI TEMPI CHE LA GERARCHIA DEVE ACCOGLIERE CON GRATITUDINE E DOCILITA’ ALLO SPIRITO.

Alla preghiera dei fedeli:


“PERCHE’ I DUE NUOVI SANTI

 PAPA GIOVANNI XXIII E PAPA GIOVANNI PAOLO SECONDO,

 OTTENGANO DALLA FAMIGLIA TRINITARIA DI DIO PADRE,

 DI DIO FIGLIO E DI DIO SPIRITO SANTO, UNA IMMEDIATA

 ATTUAZIONE DI QUESTE DUE PROFEZIE DI GESU’:

“PADRE, CHE SIANO UNA SOLA COSA COME IO E TU SIAMO UNA SOLA COSA. COSI’ IL MONDO CREDERA’ CHE TU MI HAI MANDATO”.

“HO ALTRE PECORE CHE NON SONO IN QUESTO GREGGE. ANCHE ESSE DEVO GUIDARE. ASCOLTERANNO LA MIA VOCE E DIVENTERANNO UN SOLO GREGGE E UN SOLO PASTORE”,


PREGHIAMO. ASCOLTACI, O SIGNORE.


Sac. Salvatore Paparo
 

 

 

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