L’umile
strumento di Gesù sacerdote Salvatore Paparo fa sua, con qualche piccola
riserva, l’accorata lettera scritta da un prete aquilano a Papa Bergoglio
chiedendo l’abolizione del celibato obbligatorio per i preti.
Caro direttore, chieda al
Papa a nome mio e di tanti altri preti, quando la Chiesa si sveglierà
nell’approvare il celibato facoltativo dei sacerdoti! il Cardinale Martini
aveva ragione a dire che la Chiesa è indietro di 200 anni. Apprezzo il
celibato, ma la Bibbia, soprattutto le lettere pastorali di Paolo, ci fa capire
che il celibato non va imposto. San Paolo attacca chi vieta il matrimonio
definendolo falso profeta…. San Paolo scrive che i preti, vescovi e diaconi
dovevano essere uomini di una sola moglie. Quindi sposati una sola volta. Rimasti
vedovi, penso potevano risposarsi. Così mi insegnò pure un mio prof della
facoltà teologica. La chiesa cattolica di rito bizantino e maronita permette ai
seminaristi di sposarsi, ma devono decidere prima del diaconato. Abbiamo
infatti preti bizantini e maroniti sposati! Caro Papa Francesco, ti voglio bene
e mi commuovi perché parli col cuore libero…allora ti chiedo: perché la chiesa
cattolica romana di rito latino non rivede la norma sul celibato obbligatorio?
La trovo una norma stupida, anti biblica! Il celibato deve essere facoltativo.
Alcuni miei amici preti bravissimi
sono stati costretti a lasciare il sacerdozio perché si sono innamorati
seriamente di una donna. Ora hanno famiglia, figli e sanno cosa è il sacrificio
e la gioia di guidare la famiglia piccola chiesa domestica. Sono preti che
potrebbero benissimo essere reinseriti nella Chiesa vista la crisi grave di
vocazioni. Preti omosessuali, che rispetto e stimo, possono invece continuare a
fare i preti. Convivono pure col compagno e nessuno dice nulla. Se invece ti
vedono con una donna, subito la gente bigotta e fissata inizia a pensare male
quando invece non c’è nulla di male se c’è amore vero!! Siamo indietro di 200
anni…
Caro cardinal Martini dal Cielo,
aiuta Papa Francesco insieme allo Spirito Santo a portare la Chiesa verso
nuovi orizzonti. Basta liberarsi dai pensieri farisaici e ipocriti. Il bello
è che Papa Giovanni Paolo II parlò bene del matrimonio dei preti quando
approvò il codice di diritto canonico per le chiese orientali. Bellissimo il
libro di Donald Cozzens “Verso un volto nuovo del sacerdozio” (Queriniana).
Cozzens, prete psicologo americano, scrisse questo libro dopo gli scandali
dei preti pedofili. Il vescovo don Tonino Bello, morto in concetto di
santità, nel libricino intervista “Chiesa di parte”, scrisse che il celibato
è un dazio e ciò non va bene. Profetizzò che in futuro uomini sposati
sarebbero diventati preti! Don Tonino Bello vescovo ha la stessa tempra del
Papa. Peccato che pure don Tonino è salito al Cielo, ma Dio sa come fare. Don
Andrea Gallo, nel suo libro “Come un cane in Chiesa” ci aiuta a riflettere su
temi che danno fastidio a certi uomini di Chiesa ultra moralisti e
retrogradi.
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Non voglio fare polemica, ma questa
mia lettera vuole essere una critica rispettosa e costruttiva verso la Santa
Sede. L’Abbe Pierre, nel suo libro “Mio Dio perché”, ci aiuta come don Gallo ad
aprire gli occhi pure sulla castità repressa e bloccante. Ben venga la castità,
ma ben vengano pure i rapporti sessuali fatti con amore vero e vita! Ci vuole
equilibrio e ci vuole una morale più aperta se no la scienza teologica viene
meno! Ben vengano i valori e i principi! Ma sono stufo di difendere una
teologia morale obsoleta e fossilizzata.Credo nell’amore infinito di Dio. Dio
ci ama e questo è il tempo della Misericordia Infinita di Dio. Poi sarà la
Fine!
Cara Chiesa, ritorna alle origini e
apri gli occhi!! Caro Papa Francesco, grazie per aver scelto mons. Parolin come
nuovo segretario di Stato: ha già detto che il celibato non è un dogma! E bravo
pure il cardinale Hummes, ex prefetto della Congregazione per il clero che fu
messo a tacere perché pure lui disse che il celibato dei preti non È un dogma.
Caro Papa Francesco grazie per aver
parlato delle lobby gay del Vaticano. Sei un Papa eccezionale e senza peli
sulla lingua. Non sono arrabbiato con i gay, li rispetto e li accolgo come
fratelli. Sono arrabbiato con gli ipocriti e li affido alla potenza
rinnovatrice di amore dello Spirito Santo.
Caro Papa se mi vuoi contattare
chiama il direttore del giornale, ma non punirmi. Anzi ti chiedo scusa se mi
sono sfogato così apertamente. Prega per me caro Papa e se mi chiami non dirò
di questa nostra mail perché ho paura di certi monsignori, vescovi e cardinali
che sono indietro di 200 anni. Ma di te caro Papa non ho paura e ti voglio
tanto bene. Prega per me perché sono un po’ in crisi, ma ho tanta voglia di
amare, di evangelizzare, di celebrare con amore e gioia L’Eucarestia fonte e
culmine della vita cristiana. Sono in crisi perché non esiste più una Fede
matura. Poca gente frequenta i sacramenti con sincerità. Gli altri lo fanno
solo per tradizione ma i loro cuori sono lontani da Dio. Ogni giorno nella mia
parrocchia e altrove devo lottare contro i farisei ipocriti o contro un certo
fanatismo deviante. I cristiani veri sono pochi. Pazienza, meglio pochi ma
buoni.