Care amiche e amici l’evangelista Luca ci narra della resurrezione
di Gesù in un solo capitolo, ma questo racconto del risorto si
svolge in tre momenti distinti, anzi direi addirittura in quattro
momenti distinti. Il primo sono le donne al sepolcro, ovvero Maria di
Magdala Giovanna e Maria di Giacomo, Il secondo con l’incredulità
dei discepoli e la corsa di Pietro verso il sepolcro, il terzo con il
racconto che oggi commenteremo, il cammino con i due discepoli di
Emmaus, il quarto l’apparizione ai discepoli e alle discepole. Con
l’aiuto dello Spirito Santo immergiamoci e facciamoci guidare da
Lui sul terzo punto “l’incontro con i discepoli di Emmaus”
quale domanda sorge a noi dopo aver letto questi versetti? La
risposta è dove incontrare il Signore risorto e come incontrarlo.
L’apparizione ai due discepoli sulla strada per Emmaus è uno degli
episodi più conosciuti dei Vangeli ed è interessante per un’altra
cosa l’evangelista Luca ispirato dallo Spirito Santo parla di due
discepoli, ma fa il nome soltanto di uno: Cleopa e l’altro chi era
o chi è, l’altro discepolo siamo Noi, l’altro discepolo è la
chiesa, che spesso tradita o troppo illuminata dalla dottrina non
vede più o non riconosce più il Signore Gesù Cristo la vera Luce
di Dio. E si care sorelle e fratelli in Cristo anche noi spesso
abbiamo gli occhi impediti per vedere il Signore succede a tutti
anche a chi ha intrapreso la via del servizio a Dio a chi è pastore,
in questa nostra vita sempre più frenetica, sempre più cosparsa da
cose futili ed inutili, in una vita spesso fatta di spreco, e parlo
del tempo dedicato a Dio, il risorto ci passa accanto, eppure noi non
lo vediamo, non lo scorgiamo, si cari amici e amiche non sono le
grandi celebrazioni, le tradizioni che da secoli ci portiamo dietro,
le varie liturgie di tutte le chiese cristiane che ci possono far
incontrare il risorto; per scorgerlo ci vuole un gesto del Signore,
ci vuole la sua parola, la parola fatta carne come ben ci dicono gli
evangelisti (E’ Dio che si rivela a noi, l’iniziativa è sua e
solo la fede ci può aprire gli occhi, il Gesù risorto appare solo
agli occhi del credente) Vedete in questo racconto ci sono delle
cose meravigliose Gesù lungo la strada illustra la Sacra Scrittura
,cita i profeti egli stesso essendo Dio diventa parte del discorso,
eppure i loro occhi era ancora impediti e malgrado le donne che per
prime hanno visto il risorto lo abbiano riferito ai discepoli ancora
permane il dubbio. Quando si avvicinano al villaggio, ormai si sta
facendo sera e Gesù fa finta di voler andare più lontano e allora i
discepoli ed anche noi cerchiamo di trattenerlo e qui è forse il
punto più bello del racconto: Il Signore entra nella loro casa e si
siede a tavola, prese il pane, fece la benedizione, lo spezzo e lo
diede a loro, proprio come faremo noi tra pochi minuti con la Santa
Cena. Allora ci narra Luca” i loro occhi si aprirono e lo
riconobbero” ecco care sorelle e fratelli nel Signore ci sono due
gesti in Gesù il primo e la lettura e la spiegazione della parola di
Dio ovvero della sua e dopo il sacramento dell’Eucarestia solo così
si apersero gli occhi ai discepoli e solo così anche i nostri occhi
si apriranno e ci faranno scorgere il risorto, non c’è altra via
se non quella tracciata da Gesù
29 mag 2015
EMMAUS
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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