OMELIA
Giovedi scorso, festa dell'Epifania, abbiamo concluso il periodo natalizio durante il quale abbiamo festeggiato la Nascita e l'Infanzia di Gesù. Oggi la Liturgia ci presenta Gesù, già adulto, all'inizio della sua vita pubblica. Ce lo presenta dinanzi a Giovanni Battista, il suo Precursore, il suo Primo Testimone.
Giovanni non conosceva personalmente Gesù, ma da Dio aveva ricevuto questa rivelazione: "IL MESSIA E' COLUI SUL QUALE, DOPO IL BATTESIMO, SCENDERA' LO SPIRITO SANTO, SOTTO FORMA DI UNA COLOMBA". Avvenne proprio così: non appena Gesù fu battezzato, lo Spirito Santo discese sulla sua testa sotto forma di una Colomba, mentre dal Cielo una voce, la voce del Padre Celeste, diceva: "QUESTO E' IL MIO FIGLIO DILETTO, NEL QUALE HO RIPOSTO TUTTA LA MIA COMPIACENZA. ASCOLTATELO".
Giovanni Battista finalmente potè dire ai suoi discepoli che il Messia Atteso era in mezzo a loro: "GESU' E' COLUI DEL QUALE IO DISSI: DOPO DI ME VIENE UN UOMO CHE MI E' PASSATO AVANTI, PERCHE' ERA PRIMA DI ME".
Gesù, come UOMO, è venuto DOPO Giovanni Battista: infatti è nato sei mesi dopo di lui; Gesù, come DIO, invece, era PRIMA di Giovanni: difatti è sempre esistito, non ha avuto un inizio.
Il giorno dopo il battesimo, Gesù passò dinanzi a Giovanni; e Giovanni, additandolo ai suoi discepoli, manifestò loro la Missione di Gesù e il modo con cui l'avrebbe portato a compimento. Usò questa espressione: "ECCO L'AGNELLO DI DIO CHE TOGLIE IL PECCATO DEL MONDO".
Gesù, battezzandosi, si è addossato, ha preso su di SE' i nostri peccati per distruggerli. Ma per riuscire a ciò dovette pagare un grande prezzo: come un agnello innocente è stato immolato per noi sulla Croce. Per cui San Pietro, scrivendo ai primi cristiani, potè giustamente affermare: "IL PREZZO DEL VOSTRO RISCATTO NON FU PAGATO IN ORO O ARGENTO, COSE CHE PASSANO; SIETE STATI RISCATTATI CON IL SANGUE PREZIOSO DI CRISTO. EGLI SI E' SACRIFICATO PER VOI COME UN AGNELLO PURO, SENZA MACCHIA".
Dal giorno in cui Gesù fu battezzato nelle acque del Giordano, l'acqua fu santificata, e da Dio Padre ricevette il potere di cancellare i nostri peccati e di santificarci. Dobbiamo, però, capire bene. L'acqua in se stessa, non può cancellare i nostri peccati e non può santificarci. Se l'acqua cancella i nostri peccati e ci santifica, è perchè Dio agisce in noi, NEL BATTESIMO, quando essa ci viene versata sulla testa e il ministro celebrante pronunzia le parole sacramentali: "IO TI BATTEZZO NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO". Un paragone ci farà capire meglio: la penna da sè non è in grado di scrivere un libro. Ma se la penna è assunta come suo strumento da uno scienziato, da uno studioso, allora essa riesce a scrivere delle cose meravigliose, così come nelle mani di Dante Alighieri compose le tre meravigliose cantiche dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso. La medesima cosa dobbiamo dire dell'acqua: essa da sè non ha alcun potere di cancellare i nostri peccati e di santificarci; ma poichè Dio l'ha scelta come suo strumento, NEL BATTESIMO compie meraviglie: ci camcella i peccati, ci rende figli di Dio, fratelli di Gesù e fratelli tra di noi; eredi del Cielo.
A conclusione rileviamo che come Gesù una volta risuscitato non muore più; così noi risuscitati alla vita di Dio con il Battesimo, non dovremmo più morire con il peccato. L'esperienza, però, ci dice, purtroppo, che per la nostra debolezza, talvolta restiamo ancora vittime del peccato. In questa evenienza è necessario non dimenticare che il Padre Celeste e Gesù desiderano una sola cosa; desiderano solo che accogliamo, con gratitudine, il loro amore misericordioso che ci perdona il male commesso e ci ridona la pace interiore e la felicità.
Sac. Salvatore Paparo
9 gen 2011
BATTESIMO DI GESU' ANNO 2011
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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Ieri anglicani, oggi preti cattolici
RispondiEliminaall'ordinazione con mogli e figli: http://www.repubblica.it/esteri/2011/01/15/news/preti_cattolici_moglie-11269464/?ref=HREC1-3