OMELIA
dato che ci troviamo nell'ottavario di preghiera per ottenere da Dio la riunificazione delle Chiese Cristiane, dedichiamo la nostra riflessione domenicale al commento della Seconda Lettura della liturgia odierna che è un brano della Prima Lettera che San Paolo Apostolo scrisse ai cristiani di Corinto.
Corinto, capitale della provincia romana di Acaia, era una città importantissima per il commercio. Per questo motivo veniva frequentata da gente di ogni paese, di ogni razza e di ogni grado sociale. Corinto era nota anche per la sua forte corruzione morale.
San Paolo giunse a Corinto nell'anno 46 durante il suo secondo viaggio missionario e, con il suo solito slancio, vi predicò Gesù Crocifisso, Morto e Risuscitato. La predicazione di San paolo fu coronata da un grande successo cosìcchè, quando dopo circa tre anni di residenza, l'apostolo lasciò Corinto, la comunità cristiana di Corinto era numerosa e fiorente.
Nel terzo viaggio missionario, avvenuto dal 54 al 58, San Paolo fissò la sua residenza ad Efeso, ma, da padre premuroso, si teneva sempre informato delle Chiese da lui fondate, per aiutarle a superare eventuali loro difficoltà e per mantenerle nel primitivo fervore. Fu così che venne a conoscere le divisioni che, durante la sua assenza, erano sorte nella comunità cristiana di Corinto. Vi si erano formati quattro partiti: un gruppo aveva scelto per capo Apollo, un colto alessandrino che affascinava per la sua brillante predicazione; un secondo gruppo aveva fatto cadere le sue preferenze su Pietro; un terzo gruppo si era radunato attorno al nome di Paolo; ed infine un altro gruppo diceva semplicemente: "Noi siamo di Cristo".
San Paolo da Efeso si affrettò a scrivere una lettera ai Corinzi e li rimproverò severamente dicendo loro: "CRISTO E' UNO SOLO E NON PUO' ESSERE DIVISO COME L'AVETE DIVISO VOI. DOVETE VIVERE IN PERFETTA UNIONE DI PENSIERI E DI INTENTI".
Dalla seconda lettera che San Paolo scrisse ai Corinzi sappiamo che le divisioni furono superate.
Ma, purtroppo, la storia bimillenaria della Chiesa ha conosciuto altre divisioni molto più gravi e molto più estese. Anche oggi le Chiese Cristiane siamo ancora divise. E' sufficiente ricordare le loro principali denominazioni. Esistono: la Chiesa Cattolica, la Chiesa Ortodossa, la Chiesa Protestante, la Chiesa Anglicana.
La divisione dei cristiani è scandalo per i non credenti ed impedisce la loro conversione a Gesù, Unico Salvatore del Mondo. Grazie all'azione dello Spirito Santo, però, abbiamo finalmente capito che non è possibile dirci cristiani e continuare ad odiarci. Dobbiamo convertirci, dobbiamo ricostruire la nostra unità. Allo scopo è sorto IL MOVIMENTO ECUMENICO.
Il Papa Giovanni XXIII che esercitò il suo ministero petrino dal 1958 al 1963, diede una svolta positiva decisiva al Movimento Ecumenico, principalmente con la celebrazione del Concilio Eccumenico Vaticano II e lanciando a tutti i cristiani, con la predicazione e con il suo stile di vita, questo proclama: "CERCHIAMO CIO' CHE CI UNISCE E NON CIO' CHE CI DIVIDE".
E' vero, ancora non siamo riusciti a ricostruire l'Unica Chiesa di Gesù; ancora ci sono molti ostacoli da superare. Ma nello stesso tempo dobbiamo riconoscere che si sono fatti grandi passi in avanti verso il raggiungimento della meta da tutti sospirata. Seguendo la luce interiore dello Spirito Santo possiamo accelerare la riunificazione delle Chiese Cristiane VIVENDO UNITI TRA DI NOI E RIVOLGENDO SPESSO A DIO PADRE, LA PREGHIERA CHE GLI RIVOLSE GESU' DURANTE L'ULTIMA CENA:
"PADRE, CHE SIANO UNA SOLA COSA, COME IO E TU SIAMO UNA SOLA COSA.
COSI' IL MONDO CREDERA' CHE TU MI HAI MANDATO".
Sac. Salvatore Paparo
"
23 gen 2011
TERZA DOMENICA DURANTE L'ANNO A
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
http://it.notizie.yahoo.com/19/20110204/tit-chiesa-teologi-germania-chiedono-rif-59fdfba.html
RispondiElimina