Mi rivolgo a voi che avete avuto la bontà di firmare il foglio in cui esprimete il desiderio di continuare a ricevere i miei scritti. Vi ringrazio di cuore per il vostro gesto di amicizia nei miei confronti.
IO PREDICO UN DIO pieno di amore e di misericordia; un Dio che fa del bene a tutti, ai buoni e ai cattivi; un Dio che non è responsabile delle nostre sofferenze. Siamo noi, invece, gli autori dei nostri guai, noi che anzichè amare, volere bene agli altri, amiamo, vogliamo bene a noi stessi, in modo disordinato, per cui per ottenere il nostro tornaconto non temiamo di calpestare i diritti e la dignità personale degli altri.
IO PREDICO UN DIO che pazienta e che non castiga i peccatori perchè spera sempre che essi si convertano, non periscano e si salvino.
IO PREDICO UN DIO che ha saputo guidare la storia umana in modo tale che gli uomini finalmente smettano di odiarsi e di uccidersi, per costruire un mondo di pace, un mondo di fratelli e di sorelle che si amano reciprocamente e che supplicano Dio così:
"Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo Regno di amore, di pace e di giustizia; sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri peccati, come noi li rimettiamo a coloro che ci offendono e ci fanno del male.
Noi, o Padre, ci poniamo a tua disposizione per realizzare l'Età Aurea della Redenzione, Età di pace e di benessere mondiali messianici, Età fondata sulla santità della famiglia.
O Padre, fa' che , come Gesù e con Gesù, ci mettiamo al servizio dei fratelli e delle sorelle, facendo fruttificare i doni che, con generosità e sapienza, hai distribuito a ciascuno di noi per il bene di tutti. Amen".
Con vivo affetto.
Il vostro fratello sac. Salvatore Paparo.
Cintano 9 marzo 2011
9 mar 2011
Carissimi
L’Opera Cenacolo Familiare nasce in “embrione” nel maggio del 1946 in un seminario del Piemonte in seguito all’esperienza spirituale vissuta da don Salvatore Paparo, sacerdote cattolico nato a Cesarò (Messina) il 14 Agosto 1929 e morto a Cintano (To) l'1 febbraio 2015. Entrato nel Piccolo Seminario di Bronte (Catania) all’età di 10 anni, Salvatore matura la sua vocazione sacerdotale. Dopo la scuola media si trasferisce al Seminario Maggiore di Catania, dove rimane per due anni. Desiderando dedicarsi alla missione, l’8 Dicembre del 1945 entra nello studentato dei Padri Maristi a Cavagnolo (Torino). Nel maggio del 1946 si ammala gravemente e i medici disperano di salvarlo. Don Salvatore, invece, guarisce improvvisamente e, mentre si sente “immerso in Dio, luce-calore estasiante”, riceve questo messaggio: “L’umanità va incontro all’Età Aurea del Cristianesimo. Allora il mondo riconoscerà Gesù come unico suo Salvatore e vivrà in modo straordinario un’era di pace e di benessere. Tu sarai l’umile nostro strumento”.
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